[AZM] L'alimentazione del Mengoni
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[AZM] L'alimentazione del Mengoni
Esimi colleghi......ecco a voi un primo saggio su quello che è un vero....
RITROVAMENTO ECCEZIONALE!
Roma - 24 giuNio 2010 – una scoperta seconda solo al ritrovamento della Stele di Rosetta!
La ricerca scientifica sull’alimentazione del Tusciano, fino ad oggi, si era fermata alle scarne parole della Dr.ssa Arzach all’inizio del nostro studio:
“1) Alimentazione:
il Mengoni della Tuscia si nutre prevalentemente di pizza e cotolette
alla milanese, ma qualcuno dice di averlo avvistato spesso mangiare
dolci tra cui cornetti da bar e pasticcini.....ogni tanto lo si può
trovare attacato ad un barattolo di marmellata!”
Questi dati erano basati, in parte, su sporadici avvistamenti delle "predatrix Bimbae minchiones" (sulla cui attendibilità verbale gli studiosi però non possono fare affidamento).
Ma soprattutto era stato un video/testimonianza ad aprire uno squarcio nel buio, dato che il Tusciano stesso ammetteva la sua incapacità di procurarsi il cibo e di cuocerlo nella maniera commestibile proprio dell’Homo sapiens : (reperto audio/video – dal minuto 2.01 al minuto 2.24)
Anche nel laboratorio del Dr Castoldì, dove pure il Tusciano era sotto osservazione 24 ore al giorno, si era riusciti a reperire solo scarni video che riportavano la preparazione di Olivae Asculanae su foglie di insalata. Ma nel laboratorio degli “animali canterini” la presenza di altre specie (quali la Chiara Ridens) aveva contaminato i dati e reso dubbio se il Tusciano preparasse i pasti per sé o i compagni del loft.
Dubbi permanevano anche in merito al contenuto del frigorifero del loft/laboratorio, che il Tusciano controllava spesso con una sospetta apprensione – soprattutto dagli attacchi della Chiara Ridens. Studi postumi attribuiscono questo suo interesse per il frigorifero del loft alla presenza, nello stesso, dei suoi gel speciali per il ciuffo radar - e non a riserve di cibo.
Lo stesso amore del Tusciano per i chupa chups sembrerebbe dovuto ad un mero interesse estetico e non alimentare, tanto più che nella nostra ricerca molto opportunamente sono stati catalogati tra gli accessori.
Sembra assodato infatti, che i chupa chups servano al Tusciano servano per attirare l’attenzione delle "predatrix Bimbae minchiones" sulle sue labbra albicoccose.
Quello dell’alimentazione del Mengoni della Tuscia era quindi un enigma che attanagliava gli studiosi, che non riuscivano a trovare l’anello di congiunzione tra il soggetto e la specie comune dell’Homo sapiens.
Ma ecco la scoperta che ha portato alla svolta nella nostra ricerca: l’unico reperto fotografico esistente di pasto del Tusciano, proveniente direttamente dalla sua “celletta mengoniana” – come confermano le suppellettili e gli accessori di contorno – che sono di chiara provenienza dalla radura dell’IKEA dove il Tusciano si rifornisce.
Che si tratti di un pasto del Mengoni della Tuscia - ed è qui l’eccezionalità della scoperta! – è stato possibile provarlo grazie al morso che il Tusciano stesso ha dato alla bistecca ancora nella fase di cottura!
La conformazione del morso – da studi che abbiamo affidato ai RIS di Parma – corrisponde esattamente all’arcata dentale superiore del Tusciano, che è stata ricostruita grazie ai numerosi reperti fotografici che la rappresentano – come quello che segue.
A questo punto il quadro è pressoché completo:
la bistecca semi cruda conferma l’appartenenza del Tusciano alla specie dei carnivori, anche se le sue scarsissime capacità di cottura dei cibi lo pongono nella classe dei “carnivorous vulgaris do cojo cojo”.
I pomodorini sconditi proverebbero la necessità di integrare le riserve idriche, di cui i pomodori sono ricchi, che vengono disperse dal Tusciano negli spiacevoli eventi “fisiologici” di cui lo stesso non può fare a meno di parlare al fine di trovare conforto.
Ma è la recente scoperta che i pomodori contengono il licopene (un carotene che conferisce il classico colore rosso) a gettare una ulteriore luce, dopo che “si è scoperta una correlazione positiva tra la sua assunzione e la minore incidenza di infarto al miocardio.” Che il Mengoni della Tuscia si nutra di pomodorini per evitare spiacevoli scompensi cardiaci, dovuti ai continui appostamenti ed assalti assassini delle "predatrix Bimbae minchiones"”?
I grissini invece non sembrano avere particolare importanza negli apporti alimentari, ma fungerebbero da meri “oggetti da sgranocchiare”, al fine di limare e rendere ancor più splendente la famosa dentatura Tusciana.
Come si comprende da questo primo studio, ancora molto è da scrivere sull’alimentazione del Tusciano.
Oggi però, alla domanda se il Mengoni della Tuscia sia una evoluzione rarissima dell’Homo sapiens, gli studiosi possono dire: “Per le sue eccezionali emissioni vocali possiamo affermare che si tratti di una evoluzione. L’analisi dell’alimentazione, ci fa dire che NON è un Homo sapiens.”
Lascio agli esimi colleghi ulteriori approfondimenti.
(concordo con Rebe, saremmo noi a dover essere studiate in laboratorio...non il povero Mengoni... )
RITROVAMENTO ECCEZIONALE!
Roma - 24 giuNio 2010 – una scoperta seconda solo al ritrovamento della Stele di Rosetta!
La ricerca scientifica sull’alimentazione del Tusciano, fino ad oggi, si era fermata alle scarne parole della Dr.ssa Arzach all’inizio del nostro studio:
“1) Alimentazione:
il Mengoni della Tuscia si nutre prevalentemente di pizza e cotolette
alla milanese, ma qualcuno dice di averlo avvistato spesso mangiare
dolci tra cui cornetti da bar e pasticcini.....ogni tanto lo si può
trovare attacato ad un barattolo di marmellata!”
Questi dati erano basati, in parte, su sporadici avvistamenti delle "predatrix Bimbae minchiones" (sulla cui attendibilità verbale gli studiosi però non possono fare affidamento).
Ma soprattutto era stato un video/testimonianza ad aprire uno squarcio nel buio, dato che il Tusciano stesso ammetteva la sua incapacità di procurarsi il cibo e di cuocerlo nella maniera commestibile proprio dell’Homo sapiens : (reperto audio/video – dal minuto 2.01 al minuto 2.24)
Anche nel laboratorio del Dr Castoldì, dove pure il Tusciano era sotto osservazione 24 ore al giorno, si era riusciti a reperire solo scarni video che riportavano la preparazione di Olivae Asculanae su foglie di insalata. Ma nel laboratorio degli “animali canterini” la presenza di altre specie (quali la Chiara Ridens) aveva contaminato i dati e reso dubbio se il Tusciano preparasse i pasti per sé o i compagni del loft.
Dubbi permanevano anche in merito al contenuto del frigorifero del loft/laboratorio, che il Tusciano controllava spesso con una sospetta apprensione – soprattutto dagli attacchi della Chiara Ridens. Studi postumi attribuiscono questo suo interesse per il frigorifero del loft alla presenza, nello stesso, dei suoi gel speciali per il ciuffo radar - e non a riserve di cibo.
Lo stesso amore del Tusciano per i chupa chups sembrerebbe dovuto ad un mero interesse estetico e non alimentare, tanto più che nella nostra ricerca molto opportunamente sono stati catalogati tra gli accessori.
Sembra assodato infatti, che i chupa chups servano al Tusciano servano per attirare l’attenzione delle "predatrix Bimbae minchiones" sulle sue labbra albicoccose.
Quello dell’alimentazione del Mengoni della Tuscia era quindi un enigma che attanagliava gli studiosi, che non riuscivano a trovare l’anello di congiunzione tra il soggetto e la specie comune dell’Homo sapiens.
Ma ecco la scoperta che ha portato alla svolta nella nostra ricerca: l’unico reperto fotografico esistente di pasto del Tusciano, proveniente direttamente dalla sua “celletta mengoniana” – come confermano le suppellettili e gli accessori di contorno – che sono di chiara provenienza dalla radura dell’IKEA dove il Tusciano si rifornisce.
Che si tratti di un pasto del Mengoni della Tuscia - ed è qui l’eccezionalità della scoperta! – è stato possibile provarlo grazie al morso che il Tusciano stesso ha dato alla bistecca ancora nella fase di cottura!
La conformazione del morso – da studi che abbiamo affidato ai RIS di Parma – corrisponde esattamente all’arcata dentale superiore del Tusciano, che è stata ricostruita grazie ai numerosi reperti fotografici che la rappresentano – come quello che segue.
A questo punto il quadro è pressoché completo:
la bistecca semi cruda conferma l’appartenenza del Tusciano alla specie dei carnivori, anche se le sue scarsissime capacità di cottura dei cibi lo pongono nella classe dei “carnivorous vulgaris do cojo cojo”.
I pomodorini sconditi proverebbero la necessità di integrare le riserve idriche, di cui i pomodori sono ricchi, che vengono disperse dal Tusciano negli spiacevoli eventi “fisiologici” di cui lo stesso non può fare a meno di parlare al fine di trovare conforto.
Ma è la recente scoperta che i pomodori contengono il licopene (un carotene che conferisce il classico colore rosso) a gettare una ulteriore luce, dopo che “si è scoperta una correlazione positiva tra la sua assunzione e la minore incidenza di infarto al miocardio.” Che il Mengoni della Tuscia si nutra di pomodorini per evitare spiacevoli scompensi cardiaci, dovuti ai continui appostamenti ed assalti assassini delle "predatrix Bimbae minchiones"”?
I grissini invece non sembrano avere particolare importanza negli apporti alimentari, ma fungerebbero da meri “oggetti da sgranocchiare”, al fine di limare e rendere ancor più splendente la famosa dentatura Tusciana.
Come si comprende da questo primo studio, ancora molto è da scrivere sull’alimentazione del Tusciano.
Oggi però, alla domanda se il Mengoni della Tuscia sia una evoluzione rarissima dell’Homo sapiens, gli studiosi possono dire: “Per le sue eccezionali emissioni vocali possiamo affermare che si tratti di una evoluzione. L’analisi dell’alimentazione, ci fa dire che NON è un Homo sapiens.”
Lascio agli esimi colleghi ulteriori approfondimenti.
(concordo con Rebe, saremmo noi a dover essere studiate in laboratorio...non il povero Mengoni... )
Ultima modifica di vallettadelre il Ven 25 Giu 2010, 12:26 - modificato 1 volta.
vallettadelre- mengonella
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[AZM] L'alimentazione del Mengoni :: Commenti
"carnivorous vulgaris do cojo cojo"...
Valletta, è da spanciarsi...
Valletta, è da spanciarsi...
Faccio presente alle esimie dottoresse che i carotenidi come il licopene hanno anche il pregio, che sicuramente il Mengoni della Tuscia non disdegna, di favorire l'abbronzatura, proteggendo nel contempo la pelle dagli effetti nocivi dei raggi solari (cosa che gli eviterà - l'illuso - di essere chiamato "vvvveccchioooo" a trent'anni dai ventenni)
eripola ha scritto:Faccio presente alle esimie dottoresse che i carotenidi come il licopene hanno anche il pregio, che sicuramente il Mengoni della Tuscia non disdegna, di favorire l'abbronzatura, proteggendo nel contempo la pelle dagli effetti nocivi dei raggi solari (cosa che gli eviterà - l'illuso - di essere chiamato "vvvveccchioooo" a trent'anni dai ventenni)
Eripola, questa è bella davvero ...
eripola ha scritto:Faccio presente alle esimie dottoresse che i carotenidi come il licopene hanno anche il pregio, che sicuramente il Mengoni della Tuscia non disdegna, di favorire l'abbronzatura, proteggendo nel contempo la pelle dagli effetti nocivi dei raggi solari (cosa che gli eviterà - l'illuso - di essere chiamato "vvvveccchioooo" a trent'anni dai ventenni)
OH, cmq io fino a questa mattina non mi ero mai nemmeno posta il problema di quali fossero le proprietà dei pomodorini! sono andata cercarle in internet!
è proprio vero che il Mengoni amplia i nostri orizzonti!
(vi prego: abbattetemi o fermatemi, in qualche modo! )
Riguardando il video del'ospitata a RDS: la Tamara ha fatto parecchio fatica a reggere lo sguardo di velluto del Mengoni!
RebeMuso ha scritto:" soprattutto dagli attacchi della Chiara Ridens...."
Grande Valletta....
Non ce la faccio più!
qualcuno mi ha fatto notare che questa mi definizione di Chiara poteva essere fraintesa.
volevo precisare che, nello scrivere, mi ero ispirata alla favola dell'orca e delle 3 fatine, che Marco Chiara e le Yavanna avevano improvvisato nel loft ridendoci tutti insieme.
dato che effettivamente forse non si capisce il collegamento, nel mio "saggio" l'ho modificata in "Chiara Ridens"
Pancaspe ha scritto:Io non avevo capito il riferimento ed apprezzo la correzione
, grazie per la correzione..!
Molto interessante e illuminante questo studio sulle abitudini alimentari del Tuscianus : bravissssima dottoressa Vallettadelre!! Promossa ad esperta de moribus Mengonianus .
Approfondimento: mi è giunto il suggerimento di porrre a confronto l'esmplare di nostra conoscenza con il
Bradipus australianus ( o australiensis ? ) sembra che vi siano somiglainze fra le due speci, sia per quanto riguarda il muso ( perenne espressione stupita, ma con vena malinconica in una leggera piega all'ingiù dell'occhio ) che nel comportamento diurno , nella lentezza del gesto , nella disposizione a restare aggrappato a qualsiasi sostegno gli venga porto: analogamente non ama l'acqua e tende a passare di continuo le zampe sulla morbida peluria che ha in testa .. vado a cercare conferma
Approfondimento: mi è giunto il suggerimento di porrre a confronto l'esmplare di nostra conoscenza con il
Bradipus australianus ( o australiensis ? ) sembra che vi siano somiglainze fra le due speci, sia per quanto riguarda il muso ( perenne espressione stupita, ma con vena malinconica in una leggera piega all'ingiù dell'occhio ) che nel comportamento diurno , nella lentezza del gesto , nella disposizione a restare aggrappato a qualsiasi sostegno gli venga porto: analogamente non ama l'acqua e tende a passare di continuo le zampe sulla morbida peluria che ha in testa .. vado a cercare conferma
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