Il concertone - 1 maggio 2012
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Re: Il concertone - 1 maggio 2012
Sono tornata adesso e ho seguito un po' anche mentre ero in viaggio con la connessione un po' ballerina
Nel pomeriggio mi è piaciuto il Teatro degli orrori, il resto mi ha annoiato ah no, anche Marina Rei non è stata male.
Comunque mi sposerei Pagani, ho sempre avuto un debole per lui
Ma gli Afterhours dove sono?
Nel pomeriggio mi è piaciuto il Teatro degli orrori, il resto mi ha annoiato ah no, anche Marina Rei non è stata male.
Comunque mi sposerei Pagani, ho sempre avuto un debole per lui
Ma gli Afterhours dove sono?
Re: Il concertone - 1 maggio 2012
Sono saltatiDelilah ha scritto:
Ma gli Afterhours dove sono?
Dalla loro pagina FB
Purtroppo per problemi tecnici non dovuti a noi siamo stati impossibilitati ad esibirci sul palco del Primo Maggio. Ci scusiamo con tutti coloro che son venuti in piazza per noi e quelli che ci hanno aspettato in TV.
Tradotto in parole povere: hanno sforato e hanno preferito tagliare loro piuttosto che le ultime cover
PS: Noemi non m'è piaciuta per niente, ha aggredito Hey Jude con troppa violenza
Alux- Messaggi : 11510
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Re: Il concertone - 1 maggio 2012
Grazie Reira, meglio che io stia zitta visto che aspettavo proprio loro
Anche a me non è piaciuta Noemi. Elisa mi è piaciuta di più nella prima che ha cantato (già non mi ricordo più che cosa ). Raiz in Kashmir mi è piaciuto molto.
Anche a me non è piaciuta Noemi. Elisa mi è piaciuta di più nella prima che ha cantato (già non mi ricordo più che cosa ). Raiz in Kashmir mi è piaciuto molto.
Re: Il concertone - 1 maggio 2012
Da Noemi non me l'aspettavo diversa. Solo mi pare all'inizio avesse qualche problema audio, non so.
A me Elisa è piaciuta abbastanza, l'unica cosa che mi è dispiaciuta è la ricerca di far partecipare un pubblico lesso
A me Elisa è piaciuta abbastanza, l'unica cosa che mi è dispiaciuta è la ricerca di far partecipare un pubblico lesso
Guenda- mengonella
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Re: Il concertone - 1 maggio 2012
anche a me Noemi è sembrata la solita
Deli mi scuserà ma secondo me Agnelli ha massacrato i Radiohead
non riuscivo a sentirlo e sono andata in bagno.... ...
Mi dispiace, sicuramente è un problema mio , ma Agnelli proprio non mi piace ogni volta che lo sento è sempre parecchio stonato
ma non l'ho mai sentito un concerto intero ,solo al 1 maggio o a Sanremo
Deli mi scuserà ma secondo me Agnelli ha massacrato i Radiohead
non riuscivo a sentirlo e sono andata in bagno.... ...
Mi dispiace, sicuramente è un problema mio , ma Agnelli proprio non mi piace ogni volta che lo sento è sempre parecchio stonato
ma non l'ho mai sentito un concerto intero ,solo al 1 maggio o a Sanremo
ziggy- mengonella
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Re: Il concertone - 1 maggio 2012
@Ziggy Su Manuel Agnelli non sono obbiettiva per cui non parlo e capisco che possa non piacere. Anni fa non piaceva nemmeno a me (mio marito adesso mi prende in giro e ogni volta mi ricorda che ne dicevo di tutti i colori) e non so cosa è successo ad un certo punto
Comunque devi riconoscere che Thom Yorke (e nemmeno lui dal vivo mi sembra un esempio per l'intonazione ) è inarrivabile
Comunque devi riconoscere che Thom Yorke (e nemmeno lui dal vivo mi sembra un esempio per l'intonazione ) è inarrivabile
Re: Il concertone - 1 maggio 2012
Non ho visto nulla del concerto.
Ieri avevo una botta di sonno pazzesca.
Volevo sapere come ha cantato Elisa "Strawberry"
Le foto: http://www.vanityfair.it/show/musica/2012/05/concertone-primo-maggio-virginia-raffaele-francesco-pannofino-foto?utm_source=facebook&utm_medium=marketing&utm_content=
Dark: la firma ...
Ieri avevo una botta di sonno pazzesca.
Volevo sapere come ha cantato Elisa "Strawberry"
Le foto: http://www.vanityfair.it/show/musica/2012/05/concertone-primo-maggio-virginia-raffaele-francesco-pannofino-foto?utm_source=facebook&utm_medium=marketing&utm_content=
Dark: la firma ...
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Re: Il concertone - 1 maggio 2012
Devo dire che in generale sulle cover in pochi mi sono piaciuti, persino Samuel ha cantato male Heroes
Questa cosa del pubblico lesso che dice Guenda l'ho notata anch'io; gli scorsi anni si sentiva già da casa molto più calore, quest'anno erano in tanti ma spenti (almeno nella parte finale del concerto).
@Straw: su Strawberry non l'ho sentita, ma su Jumpin' Jack Flash m'è piaciuta
Questa cosa del pubblico lesso che dice Guenda l'ho notata anch'io; gli scorsi anni si sentiva già da casa molto più calore, quest'anno erano in tanti ma spenti (almeno nella parte finale del concerto).
@Straw: su Strawberry non l'ho sentita, ma su Jumpin' Jack Flash m'è piaciuta
Alux- Messaggi : 11510
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Re: Il concertone - 1 maggio 2012
A me è piaciuta Elisa quando ha cantato la canzone dei Rolling Stones ma non quando ha cantato Strawberry.
Noemi non mi è piaciuta. Mi dispiace dirlo ma la maggior parte di loro (anche qualche artista che mi piace di solito) non mi ha detto niente. La Zilli non ne parliamo!
Noemi non mi è piaciuta. Mi dispiace dirlo ma la maggior parte di loro (anche qualche artista che mi piace di solito) non mi ha detto niente. La Zilli non ne parliamo!
Iaia- mengonella
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Re: Il concertone - 1 maggio 2012
Ieri ho visto a sprazzi ,il telecomando non era in mio possesso pochi secondi delle stonature della Zilli mi sono bastate,quindi non ho recriminato se il dito più veloce del West ha rapidamente cambiato canale :invece ,guarda caso,il dito si è arrestato sull'esibizione di Elisa in Jumping Jack Flash ,segno di gradimento evidente
Ho potuto vederla tutta è mi è piaciuta...per il resto aspetto rai replay
Ho potuto vederla tutta è mi è piaciuta...per il resto aspetto rai replay
camila- mengonella
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Re: Il concertone - 1 maggio 2012
Concerto del Primo Maggio 2012 a Roma: il commento di Rockol
02 mag 2012 - Fatte le doverose premesse, già espresse lo scorso anno e con le quali eviteremo di tornare ad annoiarvi, come nostra consuetudine cercheremo di considerare l'edizione 2012 del concertone - una delle più frequentate dal pubblico, secondo gli organizzatori, che hanno comunicato un'affluenza pari ad oltre 850.000 persone - per quello che effettivamente è stato, ovvero nove ore filate di musica dal vivo.
Iniziate, sotto la pioggia, con la pattuglia di esordienti d'ordinanza, formata per l'edizione 2012 da Mamamarjas, Autoreverse e Fabryka: tre gruppi - va dato merito all'organizzazione - esponenti di generi diversi, ma tutto sommato - seppur validi, alla prova del grande palco - non particolarmente brillanti per originalità. Proseguite con P-Funking Band, Nobraino, 'A67 e Sud Sound System, a vario titolo esponenti di quel nazional-militant-popolare che al Concerto del Primo Maggio non può mancare, ma che - tutto sommato - a lungo andare mostra la corda e necessita di un rinnovamento: se i campioni del reggae salentino tutto sommato non mancano mai di fare presa presso le grandi folle, gli altri tre colleghi - volonterosi, d'accordo - hanno alternato nelle loro esibizioni picchi a momenti di stanca. Che, per band chiamate a scaldare la folla, non è un bel segno.
Poi, novità di quest'anno, in piazza San Giovanni era presente una nutrita schiera di esponenti del panorama indie tricolore: Il Teatro degli Orrori non ha fatto né più né meno quello che sa fare (e bene) ma, evidentemente, le adunate oceaniche non sono la loro dimensione. Più ruvida e meno accomodante di altre più avvezze a palchi di certe dimensioni, la compagine guidata da Pierpaolo Capovilla non è ancora riuscita a esportare la propria unicità in tutti i formati live. E - passate lo snobismo - non è detto che sia un male. Dente, di giocare fuori casa, ne era pienamente conscio: è stato bravo a riderci sopra, e l'impegno nel trovare una via in un contesto a lui così estraneo non può che rendergli merito. Stesso discorso, più o meno, vale per gli A Toys Orchestra, penalizzati - almeno agli occhi del pubblico meno attento - da una posizione in scaletta per lo meno interlocutoria.
Sui big chi ha compilato il cast ha scelto di andare sul sicuro, schierando le stesse punte - Caparezza e Subsonica - che lo scorso anno, in prima serata, permisero di portare a casa il risultato: il rapper di Molfetta si riconferma ancora una volta come uno dei più coinvolgenti performer in circolazione, mentre la band torinese - ormai ampiamente abituata a eventi di grandi proporzioni - ha gestito il proprio live set con mestiere pur non lesinando energia. Menzione speciale per gli Almamegretta, che - semplicemente sfoderando i tre superclassici "Black Athena", "Nun te scurdà" e "Sanacore" - hanno fatto provare ai meno giovani quel brivido che mancava dai bei tempi andati. Gli Afterhours? Non pervenuti, poi vi spiegheremo perché - o almeno ci proveremo.
Fuori contesto, e pienamente consci di esserlo, i Young The Giant, passati da MTV direttamente al palco del concertone: nonostante l'apprezzabile lo sforzo di Sameer Gadhia di articolare un pensiero più profondo di "ciao Roma" in italiano, lo sfoggio delle due hit di richiamo non ha permesso al loro set di lasciare un segno indelebile presso la platea.
Discorso a parte per l'esperimento attuato da Mauro Pagani con una lussuosa resident band e l'Orchestra Roma Sinfonietta. Molto apprezzabile nello spirito - portare in piazza qualcosa che sia di più di un basso/chitarra/batteria, come già fece Morricone lo scorso anno - il tentativo di rilettura dei classici del rock (sulla carta meno pericoloso di quando non fatto dal Maestro di "C'era una volta il West") non sempre si è rivelato solido: onesti Manuel Agnelli sulla scivolosissiva "Karma police" dei Radiohead e Elisa su una pur non memorabile "Strawberry fields forever" dei Beatles, non particolarmente brillanti Samuel su "Heroes" di Bowie e sempre Agnelli su "Won't get fooled again" (ma non solo per colpa loro, date delle chitarre insolitamente basse nel mix). Finardi se la cava con mestiere (ma senza lode) sulla dylaniana "Like a rolling stone", così come grazie all'esperienza Pagani porta a casa una buona "Purple haze". Molto meno convincenti Raiz su "Kashmir", Elisa su "Jumpin' Jack Flash" e Noemi su "Hey Jude": se all'artista di Monfalcone si può perdonare l'enfasi eccessiva dovuta all'emozione e al frontman partenopeo si può concedere l'attenuante di essere uscito, affrontando il classico firmato da Page e Plant, dal suo habitat naturale, impossibile non notare come l'ex star di X Factor - pur al cospetto di una pietra miliare, e pur supportata da una band di primissimo livello - non sia riuscita a mettere da parte il proprio ego da interprete. Ed è un peccato.
A margine: ottimo il lavoro dei fonici, degli scenografi e di tutto lo staff tecnico. Riuscire a coniugare le esigenze di un grande raduno live a quelle di una torrenziale diretta televisiva non è affatto facile, eppure - anche quest'anno - non è partito nemmeno un larsen, e la qualità del suono è stata complessivamente più che buona, eccezion fatta per alcune incertezze - brevissime - nei mixaggi. Bella l'idea dei visual d'autore, ben presenti ma mai troppo invadenti.
Tutto liscio, quindi? Non proprio: il set di una delle band più attese, gli Afterhours, è stato tagliato senza colpo ferire. Chi, come noi, era nel backstage e aveva in rubrica un numero dello staff, ha appena fatto in tempo a sapere che la cancellazione del set è stata causata da non meglio specificati ritardi nel procedere della serata. Ma lasciare gli 850mila in
piazza senza nemmeno una parola da parte dei presentatori è stata una scelta infelice.
Una cifra (vera? "gonfiata"? stime più prudenti parlano di circa 500.000 persone, comunque un'enormità) quella diffusa dagli organizzatori che sta lì a testimoniare l'enorme credito affettivo che questa manifestazione vanta nei confronti del proprio pubblico. Al Primo Maggio, ogni anno, si presentano moltissime persone indipendentemente dai gruppi che suonano. Un caso più unico che raro, in un Paese dove spesso i grandi raduni musicali seguono logiche completamente diverse. Merito anche degli aspetti extra-musicali, che fanno perdonare anche le piccole, o grandi, falle organizzative. Per questo il concertone continua ad avere delle enormi potenzialità, che - tutto sommato - non sembrano ancora essere state espresse. Almeno, non quest'anno.
http://www.rockol.it/news-371052/Concerto-del-Primo-Maggio-2012-a-Roma--il-commento-di-Rockol
02 mag 2012 - Fatte le doverose premesse, già espresse lo scorso anno e con le quali eviteremo di tornare ad annoiarvi, come nostra consuetudine cercheremo di considerare l'edizione 2012 del concertone - una delle più frequentate dal pubblico, secondo gli organizzatori, che hanno comunicato un'affluenza pari ad oltre 850.000 persone - per quello che effettivamente è stato, ovvero nove ore filate di musica dal vivo.
Iniziate, sotto la pioggia, con la pattuglia di esordienti d'ordinanza, formata per l'edizione 2012 da Mamamarjas, Autoreverse e Fabryka: tre gruppi - va dato merito all'organizzazione - esponenti di generi diversi, ma tutto sommato - seppur validi, alla prova del grande palco - non particolarmente brillanti per originalità. Proseguite con P-Funking Band, Nobraino, 'A67 e Sud Sound System, a vario titolo esponenti di quel nazional-militant-popolare che al Concerto del Primo Maggio non può mancare, ma che - tutto sommato - a lungo andare mostra la corda e necessita di un rinnovamento: se i campioni del reggae salentino tutto sommato non mancano mai di fare presa presso le grandi folle, gli altri tre colleghi - volonterosi, d'accordo - hanno alternato nelle loro esibizioni picchi a momenti di stanca. Che, per band chiamate a scaldare la folla, non è un bel segno.
Poi, novità di quest'anno, in piazza San Giovanni era presente una nutrita schiera di esponenti del panorama indie tricolore: Il Teatro degli Orrori non ha fatto né più né meno quello che sa fare (e bene) ma, evidentemente, le adunate oceaniche non sono la loro dimensione. Più ruvida e meno accomodante di altre più avvezze a palchi di certe dimensioni, la compagine guidata da Pierpaolo Capovilla non è ancora riuscita a esportare la propria unicità in tutti i formati live. E - passate lo snobismo - non è detto che sia un male. Dente, di giocare fuori casa, ne era pienamente conscio: è stato bravo a riderci sopra, e l'impegno nel trovare una via in un contesto a lui così estraneo non può che rendergli merito. Stesso discorso, più o meno, vale per gli A Toys Orchestra, penalizzati - almeno agli occhi del pubblico meno attento - da una posizione in scaletta per lo meno interlocutoria.
Sui big chi ha compilato il cast ha scelto di andare sul sicuro, schierando le stesse punte - Caparezza e Subsonica - che lo scorso anno, in prima serata, permisero di portare a casa il risultato: il rapper di Molfetta si riconferma ancora una volta come uno dei più coinvolgenti performer in circolazione, mentre la band torinese - ormai ampiamente abituata a eventi di grandi proporzioni - ha gestito il proprio live set con mestiere pur non lesinando energia. Menzione speciale per gli Almamegretta, che - semplicemente sfoderando i tre superclassici "Black Athena", "Nun te scurdà" e "Sanacore" - hanno fatto provare ai meno giovani quel brivido che mancava dai bei tempi andati. Gli Afterhours? Non pervenuti, poi vi spiegheremo perché - o almeno ci proveremo.
Fuori contesto, e pienamente consci di esserlo, i Young The Giant, passati da MTV direttamente al palco del concertone: nonostante l'apprezzabile lo sforzo di Sameer Gadhia di articolare un pensiero più profondo di "ciao Roma" in italiano, lo sfoggio delle due hit di richiamo non ha permesso al loro set di lasciare un segno indelebile presso la platea.
Discorso a parte per l'esperimento attuato da Mauro Pagani con una lussuosa resident band e l'Orchestra Roma Sinfonietta. Molto apprezzabile nello spirito - portare in piazza qualcosa che sia di più di un basso/chitarra/batteria, come già fece Morricone lo scorso anno - il tentativo di rilettura dei classici del rock (sulla carta meno pericoloso di quando non fatto dal Maestro di "C'era una volta il West") non sempre si è rivelato solido: onesti Manuel Agnelli sulla scivolosissiva "Karma police" dei Radiohead e Elisa su una pur non memorabile "Strawberry fields forever" dei Beatles, non particolarmente brillanti Samuel su "Heroes" di Bowie e sempre Agnelli su "Won't get fooled again" (ma non solo per colpa loro, date delle chitarre insolitamente basse nel mix). Finardi se la cava con mestiere (ma senza lode) sulla dylaniana "Like a rolling stone", così come grazie all'esperienza Pagani porta a casa una buona "Purple haze". Molto meno convincenti Raiz su "Kashmir", Elisa su "Jumpin' Jack Flash" e Noemi su "Hey Jude": se all'artista di Monfalcone si può perdonare l'enfasi eccessiva dovuta all'emozione e al frontman partenopeo si può concedere l'attenuante di essere uscito, affrontando il classico firmato da Page e Plant, dal suo habitat naturale, impossibile non notare come l'ex star di X Factor - pur al cospetto di una pietra miliare, e pur supportata da una band di primissimo livello - non sia riuscita a mettere da parte il proprio ego da interprete. Ed è un peccato.
A margine: ottimo il lavoro dei fonici, degli scenografi e di tutto lo staff tecnico. Riuscire a coniugare le esigenze di un grande raduno live a quelle di una torrenziale diretta televisiva non è affatto facile, eppure - anche quest'anno - non è partito nemmeno un larsen, e la qualità del suono è stata complessivamente più che buona, eccezion fatta per alcune incertezze - brevissime - nei mixaggi. Bella l'idea dei visual d'autore, ben presenti ma mai troppo invadenti.
Tutto liscio, quindi? Non proprio: il set di una delle band più attese, gli Afterhours, è stato tagliato senza colpo ferire. Chi, come noi, era nel backstage e aveva in rubrica un numero dello staff, ha appena fatto in tempo a sapere che la cancellazione del set è stata causata da non meglio specificati ritardi nel procedere della serata. Ma lasciare gli 850mila in
piazza senza nemmeno una parola da parte dei presentatori è stata una scelta infelice.
Una cifra (vera? "gonfiata"? stime più prudenti parlano di circa 500.000 persone, comunque un'enormità) quella diffusa dagli organizzatori che sta lì a testimoniare l'enorme credito affettivo che questa manifestazione vanta nei confronti del proprio pubblico. Al Primo Maggio, ogni anno, si presentano moltissime persone indipendentemente dai gruppi che suonano. Un caso più unico che raro, in un Paese dove spesso i grandi raduni musicali seguono logiche completamente diverse. Merito anche degli aspetti extra-musicali, che fanno perdonare anche le piccole, o grandi, falle organizzative. Per questo il concertone continua ad avere delle enormi potenzialità, che - tutto sommato - non sembrano ancora essere state espresse. Almeno, non quest'anno.
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