Claudio Baglioni
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Re: Claudio Baglioni
Grazie Cristy
Riala- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Grazie Cristy per questa toccante condivisione
rosaneve- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Grazie Cristy per avere condiviso...è un testo bellissimo
in queste parole possiamo riconoscerci e ritrovare momenti della nostra vita, della vita di tutti.
L'esistenza è una fila lunghissima di tanti oggi
in queste parole possiamo riconoscerci e ritrovare momenti della nostra vita, della vita di tutti.
L'esistenza è una fila lunghissima di tanti oggi
Arianna- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Arianna ha scritto:Grazie Cristy per avere condiviso...è un testo bellissimo
in queste parole possiamo riconoscerci e ritrovare momenti della nostra vita, della vita di tutti.
L'esistenza è una fila lunghissima di tanti oggi
Sono contenta che abbiate apprezzato.
I testi di Claudio, per me, sono spesso poesie. Ho un libro che li raccoglie quasi tutti ed è facilissimo ritrovarci sensazioni e pezzi di vita comuni, oltre a immagini che fotografano momenti che sono familiari a un po' tutto il genere umano. E sono scritti in modo meraviglioso.
Quando nella musica si parla del "poeta", non me ne vogliate, ma io penso a lui e non a qualcun altro.
Cristy- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Grazie Cristy la morte è sempre "un'assenza che grida dentro noi...." grazie a Claudio
sonia- mengonella
- Messaggi : 1834
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Re: Claudio Baglioni
dopo aver letto la"lettera" di Claudio,ho cambiato topic ....... ci son ritornata perchè non potevo ignorare queste parole mi hanno colpito ....... e magari se la pensassi e vedessi così .... forse troverei un briciolo,un'ombra di consolazione .......Cristy ha scritto:Oggi, sulla sua pagina FB, Claudio ha salutato un amico che se n'è andato.
Condivido con voi le sue parole, perché in fondo ci riguardano un po' tutti...
E anche Filippo si è incamminato.
Succede così che qualcuno vada via prima,
prenda la strada con un certo anticipo,
si metta in viaggio portandosi avanti.
Guardiamola in questa maniera.
Come se uno di noi, partendo, dicesse
vi saluto
mi muovo adesso
così mi avvantaggio un po '.
La vita ci abitua ogni giorno alla morte.
Tant'è che già quando si viene alla luce,
ci si piange subito su.
E se pure, da un certo punto in poi,
questo finale si annuncia con una frequenza via via più rapida
e il concetto, alla lunga, ci appare persino familiare,
tutte le volte, comunque si resta storditi
e dentro di noi, nel chiuso luminoso e angusto della coscienza,
ci chiediamo immancabilmente perché.
Perché, perché ora, perché in questo modo.
E le domande, che poi sono una sola,
prendono voce a cercare un senso.
Ma quasi sempre trovano soltanto un "senza".
Sono i responsi che troppo spesso vengono meno.
Eppure campare ci chiede la loro corresponsione.
Ci butta continuamente addosso
la dura responsabilità di indagare, interrogarci, di andarli a stanare.
A sapere. A saperne dare.
In mancanza di questi, per non ammattire,
le nostre risposte si travestono da racconti.
Filippo era una persona delicata.
Dentro un corpo educato e robusto.
Aveva una grazia particolare, silenziosa, ubbidiente.
Un uomo con una disciplina laboriosa, costante, quotidiana.
Da ciclista. Un ritmo da pedalatore di pianura.
Un passista nel vento che taglia di traverso
e che non si arrabbia nemmeno quando il grande soffio
gli si imbufalisce contro.
In ordine impeccabile con le cose intorno.
Un'umile, precisa visione ortogonale della scena.
Dello spazio che gli era concesso.
In ossequio agli altri e al mondo.
Con la cura servizievole e certosina di dare un'addrizzata
agli occhiali storti degli altri e alle sbilenche disarmonie del mondo.
E poi amava la musica.
Quanto l'amava...
E parlarne diventa ricordo.
E ciascuno ne ha uno tutto suo.
E non bisogna, con il proprio, sovrastare quello altrui.
Nessuno è più reale e vivo dell'altro.
Perché quello che fu veramente, è ormai andato.
È passato. Ed è il passato.
Il ricordo è, invece, il presente.
L'esistenza è una fila lunghissima di tanti oggi.
Uno dietro l'altro. Anzi, meglio ancora, uno appaiato all'altro.
Le nostre case sono, esse stesse, ricordi a custodia di ricordi.
Un museo in divenire di tutti i nostri istanti.
Il tempio del tempo che si fa luogo del nostro altro vivere.
Nella speranza di vivere altro.
Perciò ci attardiamo nelle stanze polverose della memoria
e in quelle sbiancate del procedere dei giorni.
In attesa, a nostra volta, di aprire la porta e andare via.
Forse è proprio questo il futuro per cui tanto sospiriamo.
E brighiamo, preghiamo, sogniamo.
Non in questa, bensì oltre questa vita, è il domani che ci spetta.
L'unico vero giusto strepitoso avvenire.
Ciao Filippo.
Buon viaggio. Buon vento.
Chissà cosa si vede dall'altra parte dell'orizzonte?
Chissà se anche là servono gli occhiali?
E chissà se si canta e si suona come qua?
veronica- mengonella
- Messaggi : 3079
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Età : 44
Località : messina
Re: Claudio Baglioni
Cristy ha scritto:Oggi, sulla sua pagina FB, Claudio ha salutato un amico che se n'è andato.
Condivido con voi le sue parole, perché in fondo ci riguardano un po' tutti...
E anche Filippo si è incamminato.
Succede così che qualcuno vada via prima,
prenda la strada con un certo anticipo,
si metta in viaggio portandosi avanti.
Guardiamola in questa maniera.
Come se uno di noi, partendo, dicesse
vi saluto
mi muovo adesso
così mi avvantaggio un po '.
La vita ci abitua ogni giorno alla morte.
Tant'è che già quando si viene alla luce,
ci si piange subito su.
E se pure, da un certo punto in poi,
questo finale si annuncia con una frequenza via via più rapida
e il concetto, alla lunga, ci appare persino familiare,
tutte le volte, comunque si resta storditi
e dentro di noi, nel chiuso luminoso e angusto della coscienza,
ci chiediamo immancabilmente perché.
Perché, perché ora, perché in questo modo.
E le domande, che poi sono una sola,
prendono voce a cercare un senso.
Ma quasi sempre trovano soltanto un "senza".
Sono i responsi che troppo spesso vengono meno.
Eppure campare ci chiede la loro corresponsione.
Ci butta continuamente addosso
la dura responsabilità di indagare, interrogarci, di andarli a stanare.
A sapere. A saperne dare.
In mancanza di questi, per non ammattire,
le nostre risposte si travestono da racconti.
Filippo era una persona delicata.
Dentro un corpo educato e robusto.
Aveva una grazia particolare, silenziosa, ubbidiente.
Un uomo con una disciplina laboriosa, costante, quotidiana.
Da ciclista. Un ritmo da pedalatore di pianura.
Un passista nel vento che taglia di traverso
e che non si arrabbia nemmeno quando il grande soffio
gli si imbufalisce contro.
In ordine impeccabile con le cose intorno.
Un'umile, precisa visione ortogonale della scena.
Dello spazio che gli era concesso.
In ossequio agli altri e al mondo.
Con la cura servizievole e certosina di dare un'addrizzata
agli occhiali storti degli altri e alle sbilenche disarmonie del mondo.
E poi amava la musica.
Quanto l'amava...
E parlarne diventa ricordo.
E ciascuno ne ha uno tutto suo.
E non bisogna, con il proprio, sovrastare quello altrui.
Nessuno è più reale e vivo dell'altro.
Perché quello che fu veramente, è ormai andato.
È passato. Ed è il passato.
Il ricordo è, invece, il presente.
L'esistenza è una fila lunghissima di tanti oggi.
Uno dietro l'altro. Anzi, meglio ancora, uno appaiato all'altro.
Le nostre case sono, esse stesse, ricordi a custodia di ricordi.
Un museo in divenire di tutti i nostri istanti.
Il tempio del tempo che si fa luogo del nostro altro vivere.
Nella speranza di vivere altro.
Perciò ci attardiamo nelle stanze polverose della memoria
e in quelle sbiancate del procedere dei giorni.
In attesa, a nostra volta, di aprire la porta e andare via.
Forse è proprio questo il futuro per cui tanto sospiriamo.
E brighiamo, preghiamo, sogniamo.
Non in questa, bensì oltre questa vita, è il domani che ci spetta.
L'unico vero giusto strepitoso avvenire.
Ciao Filippo.
Buon viaggio. Buon vento.
Chissà cosa si vede dall'altra parte dell'orizzonte?
Chissà se anche là servono gli occhiali?
E chissà se si canta e si suona come qua?
Nessuno riesce a carezzarmi il cuore come Claudio..... Nessuno
Rogerfederer- Messaggi : 147
Data d'iscrizione : 09.02.13
Re: Claudio Baglioni
Cristy: grazie anche da parte mia
Uno scritto toccante e verissimo, quello di Claudio, e avverto a me molto vicino il seguente passo:
Perché quello che fu veramente, è ormai andato.
È passato. Ed è il passato.
Il ricordo è, invece, il presente.
Uno scritto toccante e verissimo, quello di Claudio, e avverto a me molto vicino il seguente passo:
Perché quello che fu veramente, è ormai andato.
È passato. Ed è il passato.
Il ricordo è, invece, il presente.
Sole69- mengonella
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Età : 54
Località : Bari
Re: Claudio Baglioni
Buona sera forum bello....
Mi siete mancati ma sono state giornate "pienotte" per usare un eufemismo....
Vedo che langue un po' tutto e quindi parto da qui...
Mi hai anticipato di un soffio Cristy quando l'ho letto avrei voluto postarlo io ma poi ho visto che lo avevi fatto tu...
Che anima bella che è quella di Claudio... io mi sono arresa a tanta bellezza da oltre 30 anni e riesce sempre a stupirmi a commuovermi a lacerarmi ma ne esco sempre ricca dentro... non finirò mai di ringraziarlo....
Vabbè la smetto qui perché la mia glicemia è ormai fuori controllo, ma Claudio è qualcosa che non si può spiegare....
Questa cosa - scusate l'off topic - era chiara anche alla Pausini l'altra sera quando ha cantato Avrai (una delle più belle canzoni di sempre) : non ha urlato, ha tenuto i toni bassi ma molto potenti, era coinvolta moltissimo e l'ha cantata con una forza incredibile come se non ci fosse nessuno, neanche Claudio. L'ho trovata favolosa e si che le canzoni di Baglioni non sono il massimo quando non le canta lui.
Mi siete mancati ma sono state giornate "pienotte" per usare un eufemismo....
Vedo che langue un po' tutto e quindi parto da qui...
Mi hai anticipato di un soffio Cristy quando l'ho letto avrei voluto postarlo io ma poi ho visto che lo avevi fatto tu...
Che anima bella che è quella di Claudio... io mi sono arresa a tanta bellezza da oltre 30 anni e riesce sempre a stupirmi a commuovermi a lacerarmi ma ne esco sempre ricca dentro... non finirò mai di ringraziarlo....
Vabbè la smetto qui perché la mia glicemia è ormai fuori controllo, ma Claudio è qualcosa che non si può spiegare....
Questa cosa - scusate l'off topic - era chiara anche alla Pausini l'altra sera quando ha cantato Avrai (una delle più belle canzoni di sempre) : non ha urlato, ha tenuto i toni bassi ma molto potenti, era coinvolta moltissimo e l'ha cantata con una forza incredibile come se non ci fosse nessuno, neanche Claudio. L'ho trovata favolosa e si che le canzoni di Baglioni non sono il massimo quando non le canta lui.
M&M- mengonella
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Data d'iscrizione : 31.12.12
Re: Claudio Baglioni
M&M ha scritto:
...
Vabbè la smetto qui perché la mia glicemia è ormai fuori controllo, ma Claudio è qualcosa che non si può spiegare....
Questa cosa - scusate l'off topic - era chiara anche alla Pausini l'altra sera quando ha cantato Avrai (una delle più belle canzoni di sempre) : non ha urlato, ha tenuto i toni bassi ma molto potenti, era coinvolta moltissimo e l'ha cantata con una forza incredibile come se non ci fosse nessuno, neanche Claudio. L'ho trovata favolosa e si che le canzoni di Baglioni non sono il massimo quando non le canta lui.
Ho trovato anch'io la Pausini davvero bravissima su questo brano; è stata una delle poche che non mi ha fatto gridare "Anatema!" cantando una canzone di Claudio!
Tornando ad Avrai, tutti sapete che è stata scritta nel 1982 quando è nato il figlio Giovanni.
Adesso Giovanni ha 34 anni ed è diventato un chitarrista di tutto rispetto, ritagliandosi una carriera tutta sua nel mondo della musica e facendo pure dei tour.
Nell'ultimo album di Claudio c'è la seconda canzone ufficialmente e dichiaratamente dedicata a Giovanni e si intitola Dieci Dita.
Eccola qua:
- Testo:
- Io sono te però più vecchio
e un passo indietro o un pezzo avanti
non si sta insieme mai parecchio
così che che gli anni sono istanti
sopra le spalle o dentro un secchio
e un po' di meno lì davanti
non fidarti solo di uno specchio
né di tutti quanti
Io non saprò mai cosa si dice
a uno che ti somiglia tanto
che cresce da una tua radice
dove la gioia beve il pianto
e ha quella stessa cicatrice
che fa il rimorso sul rimpianto
cerca sempre di essere felice
e non ti manchi mai l'incanto
Alza il capo e da' un occhio all'orizzonte
finché hai un'anima e un brivido di fronte
e ridi a questo cielo che ti può svegliare
e gioca finché hai un grido e un mare da nuotare
finché ritrovi un nido e un fuoco in mezzo al gelo
Su questa scena di passaggio
noi due senza bagaglio appresso
e a un altro si può far coraggio
quel che non sai dare a te stesso
ma qualche volta invia un messaggio
per dirmi che non hai più smesso
non stancarti mai di questo viaggio
guarda che hai promesso tu
Il primo abbraccio che mi viene in mente
che andrà via sempre troppo presto
vedi di non sprecare niente
se anche puoi avere tutto il resto
che non si campa inutilmente
quando ogni giorno è in modo onesto
prova a voler bene all'altra gente
che non è facile per questo
Tieni il fiato e fa un battito più forte
finché hai un'isola e una speranza in sorte
spingi questo tempo finché puoi lottare
e corri finché hai sete e fede per andare
e vola senza rete che ti sorregge il vento
Quando ti ridesta in un soffio strano di cambiamento
il respiro immenso di una tempesta
un sottile affanno da struggimento
come un fischio in testa e anche il rischio è appena un momento
Salta il muro e va' e punta dritto al sole
finché hai musica e un pugno di parole
e vivi questa vita finché puoi suonare
e sogna finché hai voce e amore per cantare
che ancora non sei in croce se hai un cuore e dieci dita
Poi nel repertorio baglioniano si trovano altre canzoni che parlano del rapporto padre-figlio, o ne fanno accenno, ma queste due sono quelle che sicuramente "appartengono" a Giovanni.
Cristy- mengonella
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Età : 49
Località : Firenze
Re: Claudio Baglioni
CRISTYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
Claudio Baglioni
3 h ·
Sono figlio unico.
Né fratelli né sorelle.
Mi sono chiesto spesso come sarebbe stato per me, allora e oggi,
averli accanto o anche lontano.
Cosa sarebbe cambiato e risultato diverso.
Insomma che si prova davvero in un legame di quel tipo.
La storia invece si è scritta così.
Un ragazzino, un paio di occhiali
e un piccolo mondo intorno.
Se poi li toglievo si faceva ancora più minuscolo,
e finiva appena oltre me.
Il mio tempo mi cresceva addosso
e io venivo su da solo.
Nel tepore di corti giorni invernali.
Nel silenzio di pomeriggi infiniti d'estate.
Tra i mille giochi inventati
e le ripetute sfide con me stesso.
Uno che chiacchiera con l'eco del muro.
Uno che ammicca allo specchio.
Uno con un destino appartato.
Poi la vita mi ha messo su un palco
e quel piccolo mondo intorno
è diventato via via un universo popolato
di tanti fatti e persone.
Quanti visi e voci e braccia e mani. Di fronte.
E quante parole e pensieri e teste e coscienze.
Ovunque e negli anni.
E ancora adesso,
mentre uno si dà da fare a inventare altri giochi nuovi
e la sfida va avanti,
ci si sorprende a ricevere notizie così.
Seicentomila persone sfogliano il libro di Facebook,
(malgrado io non sia nemmeno troppo presente
e conosca ben poche di loro e di quelle assai poco)
e, anche, una cosa del genere,
ti dice di tornare ogni tanto a scendere in strada
e provare a sentirti più vivo e mai solo nelle vie degli altri.
Che non sostituiscono fratelli e sorelle che non hai avuto.
Quella è una vicenda chiusa nel cassetto dei forse e dei chissà.
Sono, invece, personaggi di una grande compagnia di giro, negli incroci dei viaggi.
Sguardi che hanno scelto la stessa avventura
e cuori che hanno risuonato al medesimo battere.
Una scena aperta sul tavolaccio di un teatro reale.
Su ciò che è successo davvero.
Quando qualcuno grida Sei Unico.
Quando è bellissimo non essere l'unico.
Claudio Baglioni
3 h ·
Sono figlio unico.
Né fratelli né sorelle.
Mi sono chiesto spesso come sarebbe stato per me, allora e oggi,
averli accanto o anche lontano.
Cosa sarebbe cambiato e risultato diverso.
Insomma che si prova davvero in un legame di quel tipo.
La storia invece si è scritta così.
Un ragazzino, un paio di occhiali
e un piccolo mondo intorno.
Se poi li toglievo si faceva ancora più minuscolo,
e finiva appena oltre me.
Il mio tempo mi cresceva addosso
e io venivo su da solo.
Nel tepore di corti giorni invernali.
Nel silenzio di pomeriggi infiniti d'estate.
Tra i mille giochi inventati
e le ripetute sfide con me stesso.
Uno che chiacchiera con l'eco del muro.
Uno che ammicca allo specchio.
Uno con un destino appartato.
Poi la vita mi ha messo su un palco
e quel piccolo mondo intorno
è diventato via via un universo popolato
di tanti fatti e persone.
Quanti visi e voci e braccia e mani. Di fronte.
E quante parole e pensieri e teste e coscienze.
Ovunque e negli anni.
E ancora adesso,
mentre uno si dà da fare a inventare altri giochi nuovi
e la sfida va avanti,
ci si sorprende a ricevere notizie così.
Seicentomila persone sfogliano il libro di Facebook,
(malgrado io non sia nemmeno troppo presente
e conosca ben poche di loro e di quelle assai poco)
e, anche, una cosa del genere,
ti dice di tornare ogni tanto a scendere in strada
e provare a sentirti più vivo e mai solo nelle vie degli altri.
Che non sostituiscono fratelli e sorelle che non hai avuto.
Quella è una vicenda chiusa nel cassetto dei forse e dei chissà.
Sono, invece, personaggi di una grande compagnia di giro, negli incroci dei viaggi.
Sguardi che hanno scelto la stessa avventura
e cuori che hanno risuonato al medesimo battere.
Una scena aperta sul tavolaccio di un teatro reale.
Su ciò che è successo davvero.
Quando qualcuno grida Sei Unico.
Quando è bellissimo non essere l'unico.
M&M- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
M&M, grazie.
Avevo visto e letto. Come al solito parole bellissime che, lo confesso, mi hanno fatto pensare un po' anche a Marco.
La cosa che mi ha fatto un po' tenerezza è il fatto che Claudio abbia voluto ringraziare così i 600000 "Mi piace" sulla sua pagina FB. Se penso ai milioni di mi piace di altri giovani artisti, compreso il Mengoni...
Ma questo dimostra quanto il tutto sia non troppo significativo.
Avevo visto e letto. Come al solito parole bellissime che, lo confesso, mi hanno fatto pensare un po' anche a Marco.
La cosa che mi ha fatto un po' tenerezza è il fatto che Claudio abbia voluto ringraziare così i 600000 "Mi piace" sulla sua pagina FB. Se penso ai milioni di mi piace di altri giovani artisti, compreso il Mengoni...
Ma questo dimostra quanto il tutto sia non troppo significativo.
Cristy- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Sai Cristy, erano altri tempi e molti della mia età non sono su fb e non gli verrebbe mai in mente di seguirlo in quel modo.
Per carità non voglio fare la bacchettona, ma un "mi piace" non si nega a nessuno. Se si traducessero in vendite allora sarebbe diverso. Penso a Ligabue che è quello che sta stra vendendo con il suo ultimo album (intorno alle 300000 copie se non di più) pur avendo 2980000 mi piace sulla sua pagina....
Certo che tra lui e Vasco mi sembra che stanno un pochino giù questo periodo.... Se penso al testo della meravigliosa "Dannate nuvole" del Blasco e leggo queste parole (che possono essere benissimo un testo di un pezzo) di Claudio non posso non trovarci delle similitudini....
Per carità non voglio fare la bacchettona, ma un "mi piace" non si nega a nessuno. Se si traducessero in vendite allora sarebbe diverso. Penso a Ligabue che è quello che sta stra vendendo con il suo ultimo album (intorno alle 300000 copie se non di più) pur avendo 2980000 mi piace sulla sua pagina....
Certo che tra lui e Vasco mi sembra che stanno un pochino giù questo periodo.... Se penso al testo della meravigliosa "Dannate nuvole" del Blasco e leggo queste parole (che possono essere benissimo un testo di un pezzo) di Claudio non posso non trovarci delle similitudini....
M&M- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Ieri sera un Baglioni distrutto dall'influenza ha eseguito tre cavalli di battaglia meravigliosamente! Verso la fine ha ceduto, ma è stato veramente encomiabile! Non erano i pezzi che speravo, ma obiettivamente li ha cantati talmente tante volte da riuscire a farli senza provare o quasi.
Grazie Claudio di esistere e di ricordarmi ogni volta che sei grandissimo.
Insieme a Bennato (altro mito) e Pausini sono stati quelli che mi sono piaciuti di più.
Quando si dice l'amore per il pubblico.....
Grazie Claudio di esistere e di ricordarmi ogni volta che sei grandissimo.
Insieme a Bennato (altro mito) e Pausini sono stati quelli che mi sono piaciuti di più.
Quando si dice l'amore per il pubblico.....
M&M- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
M&M ha scritto:Ieri sera un Baglioni distrutto dall'influenza ha eseguito tre cavalli di battaglia meravigliosamente! Verso la fine ha ceduto, ma è stato veramente encomiabile! Non erano i pezzi che speravo, ma obiettivamente li ha cantati talmente tante volte da riuscire a farli senza provare o quasi.
Grazie Claudio di esistere e di ricordarmi ogni volta che sei grandissimo.
Insieme a Bennato (altro mito) e Pausini sono stati quelli che mi sono piaciuti di più.
Quando si dice l'amore per il pubblico.....
Sono riuscita a seguirlo anche io e non posso che stra-quotarti.
Cristy- mengonella
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Età : 49
Località : Firenze
Re: Claudio Baglioni
Claudio, ultimamente, deve avere una grande voglia di comunicare.
In effetti, come ha scritto M&M, al concerto a Milano stava messo male, e ciò che ha scritto lo conferma!
Quest'anno ho beccato l'influenza già tre volte.
E siamo solo a fine maggio.
Dicono che gira e c'è poco da fare.
È roba virale. Ma poco virile.
Avete presente uno straccio ambulante
che fa lo struscio tra il letto e il divano?
Un coso disarticolato che parla una lingua lagnosa
e a tratti convulsa?
Un essere pallido coi capelli sia dritti che storti
che sfugge persino allo specchio?
L'unico bello di quando si sta in questo modo
è che per un po' si ritorna bambini.
Con il gusto di allora di bucare la scuola
e di avere un po' più di attenzioni.
Il bacio fresco di mamma sulla fronte,
la carezza più lieve e più lunga di papà che rientra a casa.
Il vassoio sul letto, un libro vicino
e il tempo che almeno per una volta
deve aspettare lui che tu, a un certo punto, guarisca.
O che tu decida di guarire.
O che tu debba farlo per forza.
A tarda mattina, mezzo sano e mezzo malato,
mi son deciso che dovevo guarire.
Prendere un treno e andare a Milano.
A piazza del Duomo stasera
c'è un concerto, a più voci, annunciato da tempo.
Ci ho pensato e ripensato su.
La regola professionale direbbe
che quando non si è in piena forma
bisogna saltare.
Seppur a malincuore, bucare l'impegno.
Ma siamo ancora troppo ragazzi, per rispettare le regole.
Arriverò all'ultimo istante,
senza tanta forza,
senza alcuna prova,
senza sapere come potrà andare.
D'altronde, come diceva mio padre,
quando il gioco si fa duro
i duri cominciano a giocare.
Sperando che i giochi
non finiscano mai di durare.
O che durino il più a lungo possibile.
Poi ha scritto qualcosa anche sul 2 giugno...suo padre, scomparso qualche anno fa, era un Carabiniere e quindi la parata a Roma per Claudio ha un senso particolare.
Anche in questo scritto ci sono delle perle. Lo metto in spoiler, se qualcuno volesse leggerlo, per non allungare troppo il post. Si parla di eroi e di persone normali.
In effetti, come ha scritto M&M, al concerto a Milano stava messo male, e ciò che ha scritto lo conferma!
Quest'anno ho beccato l'influenza già tre volte.
E siamo solo a fine maggio.
Dicono che gira e c'è poco da fare.
È roba virale. Ma poco virile.
Avete presente uno straccio ambulante
che fa lo struscio tra il letto e il divano?
Un coso disarticolato che parla una lingua lagnosa
e a tratti convulsa?
Un essere pallido coi capelli sia dritti che storti
che sfugge persino allo specchio?
L'unico bello di quando si sta in questo modo
è che per un po' si ritorna bambini.
Con il gusto di allora di bucare la scuola
e di avere un po' più di attenzioni.
Il bacio fresco di mamma sulla fronte,
la carezza più lieve e più lunga di papà che rientra a casa.
Il vassoio sul letto, un libro vicino
e il tempo che almeno per una volta
deve aspettare lui che tu, a un certo punto, guarisca.
O che tu decida di guarire.
O che tu debba farlo per forza.
A tarda mattina, mezzo sano e mezzo malato,
mi son deciso che dovevo guarire.
Prendere un treno e andare a Milano.
A piazza del Duomo stasera
c'è un concerto, a più voci, annunciato da tempo.
Ci ho pensato e ripensato su.
La regola professionale direbbe
che quando non si è in piena forma
bisogna saltare.
Seppur a malincuore, bucare l'impegno.
Ma siamo ancora troppo ragazzi, per rispettare le regole.
Arriverò all'ultimo istante,
senza tanta forza,
senza alcuna prova,
senza sapere come potrà andare.
D'altronde, come diceva mio padre,
quando il gioco si fa duro
i duri cominciano a giocare.
Sperando che i giochi
non finiscano mai di durare.
O che durino il più a lungo possibile.
Poi ha scritto qualcosa anche sul 2 giugno...suo padre, scomparso qualche anno fa, era un Carabiniere e quindi la parata a Roma per Claudio ha un senso particolare.
Anche in questo scritto ci sono delle perle. Lo metto in spoiler, se qualcuno volesse leggerlo, per non allungare troppo il post. Si parla di eroi e di persone normali.
- Spoiler:
Ieri, riuscendo nella piccola impresa
di stare su un palco e cantare e suonare
malgrado una brutta influenza,
qualcuno mi ha urlato dietro "Sei un eroe!"
Mi sono girato, ho sorriso a metà e preso un po' di tempo
(non sai mai se una cosa così è detta sul serio
o per prenderti in giro) e alla fine,
con la poca voce rimasta, ho esclamato
Eh! Addirittura?!?
Tanto per dire: un poco forse sì...
però non esagererei.
In questo modo si fa sempre una buona figura.
Non passi per fesso, fai una battuta di spirito
e incassi il complimento lo stesso.
Poi l'eroe è andato a cena.
Come ogni persona normale.
E ha brindato a progetti per un nuovo e grande domani.
Poi è andato a dormire.
Come ogni persona normale.
E ha fatto sogni nei quali affrontava avventure e gesta mirabolanti.
Come ogni persona normale.
Poi mi sono svegliato.
E mentre, come ogni persona normale,
facevo la colazione,
ho acceso la tv e le immagini della sfilata dei Fori Imperiali.
E subito un salto in un lontano passato.
Mio padre che mi scuote all'alba
(ma tanto chi aveva dormito nell'eccitazione della vigilia)
per andare a vedere la parata
(e tutte le volte la stessa battuta sul doppiosenso di chi tira e chi para).
Lui dei Carabinieri riusciva ogni anno ad avere due posti
nelle tribune vicine a quelle d'onore.
Una volta persino accanto a quella presidenziale.
Dopo ore di schieramenti, divise, reparti a cavallo e motorizzati,
corse di bersaglieri, passaggi di pattuglie acrobatiche,
tornavamo a casa, distrutti ma tanto eccitati
e nelle orecchie ancora i suoni di bande e fanfare.
E nei cuori (anche se non ne capivo ancora il significato)
l'idea di un mondo perfetto, di un futuro migliore e più largo di quel cielo assolato,
di un Paese di gente perbene.
Un popolo di eroi e di persone normali.
A pensarci, in molte cose non è andata così.
E ritorno sul treno che torna.
C'è di strano che se siedi nel senso di marcia
gli occhi avanzano verso l'inatteso e la scoperta del cosa sarà.
Se viaggi al contrario
i pensieri corrono via nel vortice della nostalgia.
Ma il treno della vita non conosce binario morto.
Quel treno rallenta ma non si ferma mai.
E allora mi sono guardato nel vetro
e mi son detto con me nel riflesso:
Hai fatto il tuo dovere, facendo il tuo mestiere.
Il meglio che potevi.
Non so se proprio come un eroe.
Ma almeno come ogni persona normale.
Cristy- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Sto scoprendo un nuovo Baglioni !!!Cristy ha scritto:Claudio, ultimamente, deve avere una grande voglia di comunicare.
In effetti, come ha scritto M&M, al concerto a Milano stava messo male, e ciò che ha scritto lo conferma!
Quest'anno ho beccato l'influenza già tre volte.
E siamo solo a fine maggio.
Dicono che gira e c'è poco da fare.
È roba virale. Ma poco virile.
Avete presente uno straccio ambulante
che fa lo struscio tra il letto e il divano?
Un coso disarticolato che parla una lingua lagnosa
e a tratti convulsa?
Un essere pallido coi capelli sia dritti che storti
che sfugge persino allo specchio?
L'unico bello di quando si sta in questo modo
è che per un po' si ritorna bambini.
Con il gusto di allora di bucare la scuola
e di avere un po' più di attenzioni.
Il bacio fresco di mamma sulla fronte,
la carezza più lieve e più lunga di papà che rientra a casa.
Il vassoio sul letto, un libro vicino
e il tempo che almeno per una volta
deve aspettare lui che tu, a un certo punto, guarisca.
O che tu decida di guarire.
O che tu debba farlo per forza.
A tarda mattina, mezzo sano e mezzo malato,
mi son deciso che dovevo guarire.
Prendere un treno e andare a Milano.
A piazza del Duomo stasera
c'è un concerto, a più voci, annunciato da tempo.
Ci ho pensato e ripensato su.
La regola professionale direbbe
che quando non si è in piena forma
bisogna saltare.
Seppur a malincuore, bucare l'impegno.
Ma siamo ancora troppo ragazzi, per rispettare le regole.
Arriverò all'ultimo istante,
senza tanta forza,
senza alcuna prova,
senza sapere come potrà andare.
D'altronde, come diceva mio padre,
quando il gioco si fa duro
i duri cominciano a giocare.
Sperando che i giochi
non finiscano mai di durare.
O che durino il più a lungo possibile.
Poi ha scritto qualcosa anche sul 2 giugno...suo padre, scomparso qualche anno fa, era un Carabiniere e quindi la parata a Roma per Claudio ha un senso particolare.
Anche in questo scritto ci sono delle perle. Lo metto in spoiler, se qualcuno volesse leggerlo, per non allungare troppo il post. Si parla di eroi e di persone normali.
- Spoiler:
Ieri, riuscendo nella piccola impresa
di stare su un palco e cantare e suonare
malgrado una brutta influenza,
qualcuno mi ha urlato dietro "Sei un eroe!"
Mi sono girato, ho sorriso a metà e preso un po' di tempo
(non sai mai se una cosa così è detta sul serio
o per prenderti in giro) e alla fine,
con la poca voce rimasta, ho esclamato
Eh! Addirittura?!?
Tanto per dire: un poco forse sì...
però non esagererei.
In questo modo si fa sempre una buona figura.
Non passi per fesso, fai una battuta di spirito
e incassi il complimento lo stesso.
Poi l'eroe è andato a cena.
Come ogni persona normale.
E ha brindato a progetti per un nuovo e grande domani.
Poi è andato a dormire.
Come ogni persona normale.
E ha fatto sogni nei quali affrontava avventure e gesta mirabolanti.
Come ogni persona normale.
Poi mi sono svegliato.
E mentre, come ogni persona normale,
facevo la colazione,
ho acceso la tv e le immagini della sfilata dei Fori Imperiali.
E subito un salto in un lontano passato.
Mio padre che mi scuote all'alba
(ma tanto chi aveva dormito nell'eccitazione della vigilia)
per andare a vedere la parata
(e tutte le volte la stessa battuta sul doppiosenso di chi tira e chi para).
Lui dei Carabinieri riusciva ogni anno ad avere due posti
nelle tribune vicine a quelle d'onore.
Una volta persino accanto a quella presidenziale.
Dopo ore di schieramenti, divise, reparti a cavallo e motorizzati,
corse di bersaglieri, passaggi di pattuglie acrobatiche,
tornavamo a casa, distrutti ma tanto eccitati
e nelle orecchie ancora i suoni di bande e fanfare.
E nei cuori (anche se non ne capivo ancora il significato)
l'idea di un mondo perfetto, di un futuro migliore e più largo di quel cielo assolato,
di un Paese di gente perbene.
Un popolo di eroi e di persone normali.
A pensarci, in molte cose non è andata così.
E ritorno sul treno che torna.
C'è di strano che se siedi nel senso di marcia
gli occhi avanzano verso l'inatteso e la scoperta del cosa sarà.
Se viaggi al contrario
i pensieri corrono via nel vortice della nostalgia.
Ma il treno della vita non conosce binario morto.
Quel treno rallenta ma non si ferma mai.
E allora mi sono guardato nel vetro
e mi son detto con me nel riflesso:
Hai fatto il tuo dovere, facendo il tuo mestiere.
Il meglio che potevi.
Non so se proprio come un eroe.
Ma almeno come ogni persona normale.
Grazie Cristy
rosaneve- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
rosaneve ha scritto: Sto scoprendo un nuovo Baglioni !!!
Grazie Cristy
In realtà, io che lo seguo da anni, ti posso dire che anche lui è sempre lo stesso (cit.)!
Il problema è che affidandosi solo a quello che hanno fatto conoscere di lui in questi anni, il grosso sfugge! Temo sia così per molti.
C'è un mondo dietro Baglioni e i suoi album, un mondo sconosciuto ai più!
Cristy- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Cristy ha scritto:rosaneve ha scritto: Sto scoprendo un nuovo Baglioni !!!
Grazie Cristy
In realtà, io che lo seguo da anni, ti posso dire che anche lui è sempre lo stesso (cit.)!
Il problema è che affidandosi solo a quello che hanno fatto conoscere di lui in questi anni, il grosso sfugge! Temo sia così per molti.
C'è un mondo dietro Baglioni e i suoi album, un mondo sconosciuto ai più!
rosaneve
Concordo sulla opportunità che stiamo avendo tramite Cristy e chi segue Baglioni di conoscerlo meglio, superando l'immagine senz'altro molto parziale di questo artista profondo... anche per me è una bella "scoperta"
Sole69- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Però, questo Baglioni...
Sì, davvero un bel topic, grazie Cristy! E anche M&M!
ajna- Messaggi : 3357
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Re: Claudio Baglioni
@M&M e a chi interessa...
Si riparte!!!!!!
CLAUDIO BAGLIONI
'CONVOI ReTOUR'
TUTTA UN'ALTRA MUSICA. TUTTI OPERAI DI QUEST'OPERA.
Baglioni: “Il futuro? Una città che si progetta e si costruisce insieme”
Da Bruxelles il 18 ottobre la seconda parte del progetto ConVoi live
Il cantiere simbolo della ricostruzione ideale si rimette in viaggio, per una nuova straordinaria stagione di appuntamenti dal vivo. Infatti, il 18 ottobre da Bruxelles con il CONVOI ReTOUR, prende il via la seconda parte del progetto live di Claudio Baglioni che, da febbraio a maggio, in uno strepitoso crescendo, ha già letteralmente entusiasmato 200 mila persone in tutta Italia.
“La ricostruzione – spiega Baglioni - non è un fatto individuale, ma un processo collettivo. Tutti sono chiamati a fare la propria parte, a mettere in gioco idee, valori, volontà, in una parola: se stessi, perché il futuro è una città che si disegna e si costruisce insieme. Ognuno di noi operaio di questa opera”.
Baglioni, il suo super-gruppo di 13 polistrumentisti, l'intera squadra di 90 carovanieri, ritornano sulla strada, con il pensiero guida di un tour che va incontro alla gente, dopo aver percorso già 6 mila chilometri, per 31 concerti e 90 ore di musica, in un eccezionale repertorio con tutti i più grandi successi e gli inediti dell'album “ConVoi”.
Per un secondo giro altrettanto lungo e favoloso e una rappresentazione che è spettacolo, concerto, recital, musical, happening e racconto.
“Tutta un'altra musica” si legge, a mo' di graffito, su una delle pareti in costruzione del “cantiere”: l'originale spazio-scenico - un multiforme mondo in continua, sorprendente evoluzione - nel quale Baglioni ha voluto ambientare il ConVoiTour 2014, per sottolineare l'idea portante del suo show: l'arte della ricostruzione.
Uno spettacolo di suoni, luci e scene, esaltante e coinvolgente, affidato alla bellezza di melodie immortali che non smettono di appassionare generazioni di fan, all'intensità dei testi, alla forza di nuovi, trascinanti arrangiamenti che rivelano un'anima decisamente rock, alla sensibilità verso ogni genere musicale e al sound ricco, solido e sapiente di una band che non si concede e non concede un solo attimo di tregua alla fabbrica delle emozioni. Un cantiere non-stop di energie e di meraviglie
LE DATE DEL CONVOI ReTOUR
Ottobre:
18 BRUXELLES — Forest National
20 LOCARNO – Pala Fevi
22 CUNEO – Pala S. Rocco
24 PAVIA – Pala Ravizza
25 NOVARA – Palasport
29 PESARO – Adriatic Arena
Novembre:
1 PADOVA – Pala Fabris
5 TRENTO – Palasport
7 TRIESTE – Pala Trieste
8 CONEGLIANO (TV) - Zoppas Arena
12 TORINO – Pala Olimpico
13 GENOVA – 105 Stadium
15 BOLOGNA – Unipol Arena
18 ROSETO (TE) - Palasport
21 ANDRIA (BA) - Pala Andria
22 EBOLI (SA) - Pala Sele
24 NAPOLI – Pala Partenope
28 ROMA – Pala Lottomatica
Dicembre:
1 FIRENZE – Nelson Mandela Forum
16 MILANO – Mediolanum Forum
I biglietti per le seguenti date Bruxelles, Locarno, Cuneo, Pesaro, Trento, Torino, Genova, Bologna, Eboli, Napoli, Roma, Firenze e Milano, per gli iscritti al Clab ufficiale saranno disponibili dalle 11.00 del 14/06/2014 fino alle 10.00 del 16/06/2014. La vendita al pubblico generale partirà su www.ticketone.it e presso i punti abituali alle 11.00 del 16/06/2014.
I biglietti per tutte le altre date, per gli iscritti al Clab ufficiale saranno disponibili dalle 11.00 del 19/06/2014 fino alle 10.00 del 21/06/2014. La vendita al pubblico generale partirà su www.ticketone.it e presso i punti abituali alle 11.00 del 21/06/2014.
Si riparte!!!!!!
CLAUDIO BAGLIONI
'CONVOI ReTOUR'
TUTTA UN'ALTRA MUSICA. TUTTI OPERAI DI QUEST'OPERA.
Baglioni: “Il futuro? Una città che si progetta e si costruisce insieme”
Da Bruxelles il 18 ottobre la seconda parte del progetto ConVoi live
Il cantiere simbolo della ricostruzione ideale si rimette in viaggio, per una nuova straordinaria stagione di appuntamenti dal vivo. Infatti, il 18 ottobre da Bruxelles con il CONVOI ReTOUR, prende il via la seconda parte del progetto live di Claudio Baglioni che, da febbraio a maggio, in uno strepitoso crescendo, ha già letteralmente entusiasmato 200 mila persone in tutta Italia.
“La ricostruzione – spiega Baglioni - non è un fatto individuale, ma un processo collettivo. Tutti sono chiamati a fare la propria parte, a mettere in gioco idee, valori, volontà, in una parola: se stessi, perché il futuro è una città che si disegna e si costruisce insieme. Ognuno di noi operaio di questa opera”.
Baglioni, il suo super-gruppo di 13 polistrumentisti, l'intera squadra di 90 carovanieri, ritornano sulla strada, con il pensiero guida di un tour che va incontro alla gente, dopo aver percorso già 6 mila chilometri, per 31 concerti e 90 ore di musica, in un eccezionale repertorio con tutti i più grandi successi e gli inediti dell'album “ConVoi”.
Per un secondo giro altrettanto lungo e favoloso e una rappresentazione che è spettacolo, concerto, recital, musical, happening e racconto.
“Tutta un'altra musica” si legge, a mo' di graffito, su una delle pareti in costruzione del “cantiere”: l'originale spazio-scenico - un multiforme mondo in continua, sorprendente evoluzione - nel quale Baglioni ha voluto ambientare il ConVoiTour 2014, per sottolineare l'idea portante del suo show: l'arte della ricostruzione.
Uno spettacolo di suoni, luci e scene, esaltante e coinvolgente, affidato alla bellezza di melodie immortali che non smettono di appassionare generazioni di fan, all'intensità dei testi, alla forza di nuovi, trascinanti arrangiamenti che rivelano un'anima decisamente rock, alla sensibilità verso ogni genere musicale e al sound ricco, solido e sapiente di una band che non si concede e non concede un solo attimo di tregua alla fabbrica delle emozioni. Un cantiere non-stop di energie e di meraviglie
LE DATE DEL CONVOI ReTOUR
Ottobre:
18 BRUXELLES — Forest National
20 LOCARNO – Pala Fevi
22 CUNEO – Pala S. Rocco
24 PAVIA – Pala Ravizza
25 NOVARA – Palasport
29 PESARO – Adriatic Arena
Novembre:
1 PADOVA – Pala Fabris
5 TRENTO – Palasport
7 TRIESTE – Pala Trieste
8 CONEGLIANO (TV) - Zoppas Arena
12 TORINO – Pala Olimpico
13 GENOVA – 105 Stadium
15 BOLOGNA – Unipol Arena
18 ROSETO (TE) - Palasport
21 ANDRIA (BA) - Pala Andria
22 EBOLI (SA) - Pala Sele
24 NAPOLI – Pala Partenope
28 ROMA – Pala Lottomatica
Dicembre:
1 FIRENZE – Nelson Mandela Forum
16 MILANO – Mediolanum Forum
I biglietti per le seguenti date Bruxelles, Locarno, Cuneo, Pesaro, Trento, Torino, Genova, Bologna, Eboli, Napoli, Roma, Firenze e Milano, per gli iscritti al Clab ufficiale saranno disponibili dalle 11.00 del 14/06/2014 fino alle 10.00 del 16/06/2014. La vendita al pubblico generale partirà su www.ticketone.it e presso i punti abituali alle 11.00 del 16/06/2014.
I biglietti per tutte le altre date, per gli iscritti al Clab ufficiale saranno disponibili dalle 11.00 del 19/06/2014 fino alle 10.00 del 21/06/2014. La vendita al pubblico generale partirà su www.ticketone.it e presso i punti abituali alle 11.00 del 21/06/2014.
Cristy- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
@Cristy
letto, letto....
Tu ci vai? Io sono indecisa.... L'idea rock mi intriga molto ....
letto, letto....
Tu ci vai? Io sono indecisa.... L'idea rock mi intriga molto ....
M&M- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
M&M ha scritto:@Cristy
letto, letto....
Tu ci vai? Io sono indecisa.... L'idea rock mi intriga molto ....
Ma che domanda mi fai????
Io lunedì compro il biglietto!!!!
Cristy- mengonella
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Re: Claudio Baglioni
Voglio condividere con voi una riflessione di Claudio, postata oggi sulla sua pagina FB.
Perdonatemi se è un po' lunga , ma ormai lo avrete capito...il dono della sintesi non è il suo forte (e meno male, mi permetto di aggiungere! ).
Mi piacerebbe che, per assurdo, Marco inciampasse in questo scritto e lo leggesse...soprattutto la fine.
Buona lettura.
Alla fine degli anni '40,
con ancora i segni della guerra alle spalle,
mio padre e mia madre
scesero dalla campagna umbra verso le strade selciate di Roma.
E sulle spalle, da quelle ferite cicatrizzate
ricrescevano piccole ali di speranza.
Non solo viaggiarono alla volta della città
ma le volarono incontro.
Gli occhi pieni di fiducia
e di voglia di fare.
Il riscatto attraverso il sacrificio normale
e l'impegno della ricostruzione.
La tremula luce dell'umiltà e la sorridente follia della passione.
Quella non era soltanto speranza.
Era pure ingenua e tenace certezza.
Verità e coerenza.
Capacità di sogno.
Un meraviglioso sorprendente entusiasmante commovente cammino di realtà.
Qualche giorno fa facevo il percorso al contrario
salendo fino alle calme colline di Assisi.
Avrei dovuto cantare sul Sagrato della Basilica
per la manifestazione annuale
ispirata al santo poverello.
Con il cuore. Nel nome di Francesco.
C'ero già stato alla prima edizione,
dodici anni prima e si teneva all'interno.
La magnificenza del posto.
I mille echi di bellezza e bontà.
Il coro, l'orchestra, il repertorio appropriato.
Le parole intonate a quel tipo di storia.
Le logiche dell'audience tenute lontano
tant'è che si vide in tv in seconda serata inoltrata.
Questo ritorno sarebbe stato invece all'esterno
nella magia suggestiva del grande piazzale.
Se non ché, per una prudenza eccessiva,
nel rischio di un poco di pioggia prevista,
un funzionario ha deciso che ci si spostasse,
ripiegando nello splendido refettorio dei frati
assai poco adatto, però, per riprese ed immagini.
Come spesso succede non è piovuto giù niente.
Sarebbe bastato solamente un po' più di coraggio.
Ma, seppure il programma si fosse fatto
in quello scenario fantastico di sempre,
il contenuto sarebbe stato lo stesso.
Una sequenza di artisti, per lo più cantanti,
che però non cantavano e qualche musicista
che non suonava e faceva malamente finta,
un bel corredo di basi preregistrate
e una serie di canzoni e di temi fuori contesto.
Io mi sono industriato come altre volte
a proporre qualcosa di adatto e a esibirmi dal vivo.
Ma sempre più spesso ti guardano
come uno che comporta problemi e ulteriore lavoro
in queste occasioni che invece si fanno così,
minimo sforzo/massimo utile.
Uno dei tanti eventi pensati con il vago criterio
del tutti insieme appassionatamente
e che di evento hanno solo la definizione.
Questo per quale motivo?
Perché eravamo in prima serata
e si deve contare l'ascolto?
Perché poi c'era la prima partita italiana ai mondiali,
il più importante rito pagano di questo inizio d'estate?
Perché si raccolgono soldi per le nobili missioni dei frati
e allora più gente c'è e più si tira su?
Forse per tutte queste ragioni o forse qualcuna diversa.
Forse perché quasi tutto oramai si organizza
col medesimo metodo.
Una gran macedonia, un unico informe indistinto insieme
che si riproduce in un identico solito modo,
cambiando solamente titolo, luogo, momento, settore.
Forse per un'assenza di scelte e pensieri
quando è più facile mischiare un po' tutto:
generi, stili, missioni, intenzioni,
sacro e profano, alto e basso, trash e raffinato, colto e ignorante,
vero e finto, brutto e bello, buono e cattivo.
Siamo tutti in un medley.
In un playback di vita.
Forse per una mancanza di credo e di coraggio.
Per il bisogno venuto meno del sublime.
Per la paura dell'eccezionale, dello straordinario
che non vogliamo più fare.
Per la banalità debole dell'abbastanza.
Tutti insieme (o per lo più da soli) spassionatamente.
Qualcuno domani ricomincerà a prendere la via
e a scaldarsi, durante il tragitto, con il fuoco di chi è in cerca
e anche a costo di bruciarsi le piccole ali, intanto spuntate,
tenterà qualche piccolo nuovo illuminante volo.
Quando si tornerà a un tempo in cui vivere
non solo per sognare un'altra realtà
ma per fare della realtà un sogno.
Perdonatemi se è un po' lunga , ma ormai lo avrete capito...il dono della sintesi non è il suo forte (e meno male, mi permetto di aggiungere! ).
Mi piacerebbe che, per assurdo, Marco inciampasse in questo scritto e lo leggesse...soprattutto la fine.
Buona lettura.
Alla fine degli anni '40,
con ancora i segni della guerra alle spalle,
mio padre e mia madre
scesero dalla campagna umbra verso le strade selciate di Roma.
E sulle spalle, da quelle ferite cicatrizzate
ricrescevano piccole ali di speranza.
Non solo viaggiarono alla volta della città
ma le volarono incontro.
Gli occhi pieni di fiducia
e di voglia di fare.
Il riscatto attraverso il sacrificio normale
e l'impegno della ricostruzione.
La tremula luce dell'umiltà e la sorridente follia della passione.
Quella non era soltanto speranza.
Era pure ingenua e tenace certezza.
Verità e coerenza.
Capacità di sogno.
Un meraviglioso sorprendente entusiasmante commovente cammino di realtà.
Qualche giorno fa facevo il percorso al contrario
salendo fino alle calme colline di Assisi.
Avrei dovuto cantare sul Sagrato della Basilica
per la manifestazione annuale
ispirata al santo poverello.
Con il cuore. Nel nome di Francesco.
C'ero già stato alla prima edizione,
dodici anni prima e si teneva all'interno.
La magnificenza del posto.
I mille echi di bellezza e bontà.
Il coro, l'orchestra, il repertorio appropriato.
Le parole intonate a quel tipo di storia.
Le logiche dell'audience tenute lontano
tant'è che si vide in tv in seconda serata inoltrata.
Questo ritorno sarebbe stato invece all'esterno
nella magia suggestiva del grande piazzale.
Se non ché, per una prudenza eccessiva,
nel rischio di un poco di pioggia prevista,
un funzionario ha deciso che ci si spostasse,
ripiegando nello splendido refettorio dei frati
assai poco adatto, però, per riprese ed immagini.
Come spesso succede non è piovuto giù niente.
Sarebbe bastato solamente un po' più di coraggio.
Ma, seppure il programma si fosse fatto
in quello scenario fantastico di sempre,
il contenuto sarebbe stato lo stesso.
Una sequenza di artisti, per lo più cantanti,
che però non cantavano e qualche musicista
che non suonava e faceva malamente finta,
un bel corredo di basi preregistrate
e una serie di canzoni e di temi fuori contesto.
Io mi sono industriato come altre volte
a proporre qualcosa di adatto e a esibirmi dal vivo.
Ma sempre più spesso ti guardano
come uno che comporta problemi e ulteriore lavoro
in queste occasioni che invece si fanno così,
minimo sforzo/massimo utile.
Uno dei tanti eventi pensati con il vago criterio
del tutti insieme appassionatamente
e che di evento hanno solo la definizione.
Questo per quale motivo?
Perché eravamo in prima serata
e si deve contare l'ascolto?
Perché poi c'era la prima partita italiana ai mondiali,
il più importante rito pagano di questo inizio d'estate?
Perché si raccolgono soldi per le nobili missioni dei frati
e allora più gente c'è e più si tira su?
Forse per tutte queste ragioni o forse qualcuna diversa.
Forse perché quasi tutto oramai si organizza
col medesimo metodo.
Una gran macedonia, un unico informe indistinto insieme
che si riproduce in un identico solito modo,
cambiando solamente titolo, luogo, momento, settore.
Forse per un'assenza di scelte e pensieri
quando è più facile mischiare un po' tutto:
generi, stili, missioni, intenzioni,
sacro e profano, alto e basso, trash e raffinato, colto e ignorante,
vero e finto, brutto e bello, buono e cattivo.
Siamo tutti in un medley.
In un playback di vita.
Forse per una mancanza di credo e di coraggio.
Per il bisogno venuto meno del sublime.
Per la paura dell'eccezionale, dello straordinario
che non vogliamo più fare.
Per la banalità debole dell'abbastanza.
Tutti insieme (o per lo più da soli) spassionatamente.
Qualcuno domani ricomincerà a prendere la via
e a scaldarsi, durante il tragitto, con il fuoco di chi è in cerca
e anche a costo di bruciarsi le piccole ali, intanto spuntate,
tenterà qualche piccolo nuovo illuminante volo.
Quando si tornerà a un tempo in cui vivere
non solo per sognare un'altra realtà
ma per fare della realtà un sogno.
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Re: Claudio Baglioni
Che belle e vere parole! Quanto adoro questo uomo!!!
M&M- mengonella
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