Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
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Kaiser- Messaggi : 11889
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
nuòòòòòòòòòò
Guenda- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
la sindrome Defilippica?...mah
camila- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
CLUSTER
10 febbraio 2012 22.46
Finalmente decolla la collaborazione Morgan-Cluster, da oggi, continuando nelle prossime settimane, pubblicheremo sul nostro profilo foto e video del lavoro in studio con Marco, anteprime di brani, testi e varie idee che ci passano per la mente e che vorremo condividere con voi. Chiaramente ogni suggerimento è ben accetto! — con Luca Moretti, Letizia Poltini, Liwen Magnatta, Erik Bosio e Edoardo Parodi
video: https://www.facebook.com/photo.php?v=10150555576168661&set=vb.49129462077&type=2&theater
10 febbraio 2012 22.46
Finalmente decolla la collaborazione Morgan-Cluster, da oggi, continuando nelle prossime settimane, pubblicheremo sul nostro profilo foto e video del lavoro in studio con Marco, anteprime di brani, testi e varie idee che ci passano per la mente e che vorremo condividere con voi. Chiaramente ogni suggerimento è ben accetto! — con Luca Moretti, Letizia Poltini, Liwen Magnatta, Erik Bosio e Edoardo Parodi
video: https://www.facebook.com/photo.php?v=10150555576168661&set=vb.49129462077&type=2&theater
Kaiser- Messaggi : 11889
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Rai 5
Oggi a Cool Tour alle 17:20 ci poniamo una domanda: c'è vita dopo i talent show? A risponderci sono I Bastard Sons Of Dioniso.
Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Toh! guada chi è ricicciata fuori
questa ve la ricordate? era nella prima edizione di Xfactor, quela vinta dagli Aram
...caspita più di 20.000 visualizzazioni ... non credevo fosse così conosciuta
questa ve la ricordate? era nella prima edizione di Xfactor, quela vinta dagli Aram
...caspita più di 20.000 visualizzazioni ... non credevo fosse così conosciuta
ziggy- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Il nuovo singolo dei Moderni
Ho visto ora quella di Ilaria; lei di base non mi dispiace, ma
a) l'inizio ricorda troppo Oceano (la canzone che ha cantato 1000 volte a X Factor)
b) mi pare abbia conservato intatti i difetti che ricordavo (questo salire improvvisamente con la voce come se fosse un salto, fin quasi a strozzarsi), che per qualcuno sono particolarità interessanti ma a me non piacciono tanto...
Ho visto ora quella di Ilaria; lei di base non mi dispiace, ma
a) l'inizio ricorda troppo Oceano (la canzone che ha cantato 1000 volte a X Factor)
b) mi pare abbia conservato intatti i difetti che ricordavo (questo salire improvvisamente con la voce come se fosse un salto, fin quasi a strozzarsi), che per qualcuno sono particolarità interessanti ma a me non piacciono tanto...
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Giops celebra "L'opportunista"
Il videoclip del nuovo singolo tratto da "Io non sono Giuseppe Verdi" in anteprima per Tgcom24
11:50 - Da venerdì 8 giugno, è in rotazione radiofonica "L'opportunista", il nuovo singolo di Andrea Giops estratto dal suo disco d'esordio "Io non sono Giuseppe Verdi". Tgcom24 offre in anteprima il videoclip del brano (regia di Stefano Poletti), adattamento in italiano de "L'opportuniste", la canzone pubblicata nel 1969 dal cantautore francese Jacques Dutronc.
"A scuola mi hanno insegnato che la storia si ripete - spiega Giops -. Cambiano i contorni, ma la natura dell'uomo non si modifica. Il brano autocelebra la tendenza dell’uomo a perseguire solo i propri interessi materiali, a costo di privarsi di ogni tipo di moralità, persino della propria dignità". Il videoclip presenta una versione del brano più incalzante rispetto a quella contenuta nel disco. Il regista Poletti ha cercato di ricalcare il concetto di camaleontismo espresso dalla canzone in un modo divertente e non troppo didascalico.
"Io non sono Giuseppe Verdi" è il disco d'esordio di Giops, prodotto da Nuvole Production, l'etichetta voluta da Fabrizio De André e diretta da Dori Ghezzi. Per la prima volta, dopo numerose pubblicazioni dedicate a De André, Nuvole sceglie di credere in un artista emergente e di produrlo con un team di professionisti.
http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/1048730/giops-celebra-lopportunista.shtml
Il videoclip del nuovo singolo tratto da "Io non sono Giuseppe Verdi" in anteprima per Tgcom24
11:50 - Da venerdì 8 giugno, è in rotazione radiofonica "L'opportunista", il nuovo singolo di Andrea Giops estratto dal suo disco d'esordio "Io non sono Giuseppe Verdi". Tgcom24 offre in anteprima il videoclip del brano (regia di Stefano Poletti), adattamento in italiano de "L'opportuniste", la canzone pubblicata nel 1969 dal cantautore francese Jacques Dutronc.
"A scuola mi hanno insegnato che la storia si ripete - spiega Giops -. Cambiano i contorni, ma la natura dell'uomo non si modifica. Il brano autocelebra la tendenza dell’uomo a perseguire solo i propri interessi materiali, a costo di privarsi di ogni tipo di moralità, persino della propria dignità". Il videoclip presenta una versione del brano più incalzante rispetto a quella contenuta nel disco. Il regista Poletti ha cercato di ricalcare il concetto di camaleontismo espresso dalla canzone in un modo divertente e non troppo didascalico.
"Io non sono Giuseppe Verdi" è il disco d'esordio di Giops, prodotto da Nuvole Production, l'etichetta voluta da Fabrizio De André e diretta da Dori Ghezzi. Per la prima volta, dopo numerose pubblicazioni dedicate a De André, Nuvole sceglie di credere in un artista emergente e di produrlo con un team di professionisti.
http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/1048730/giops-celebra-lopportunista.shtml
camila- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Il nuovo singolo di Davide Mogavero...
...e quello di Nathalie Giannitrapani...
...e quello di Nathalie Giannitrapani...
Therese- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
camila ha scritto:Giops celebra "L'opportunista"
Il videoclip del nuovo singolo tratto da "Io non sono Giuseppe Verdi" in anteprima per Tgcom24
11:50 - Da venerdì 8 giugno, è in rotazione radiofonica "L'opportunista", il nuovo singolo di Andrea Giops estratto dal suo disco d'esordio "Io non sono Giuseppe Verdi". Tgcom24 offre in anteprima il videoclip del brano (regia di Stefano Poletti), adattamento in italiano de "L'opportuniste", la canzone pubblicata nel 1969 dal cantautore francese Jacques Dutronc.
.... si, come no, in 'rotazione radiofonica'.......... ....chissà in quale paese
grazie Camila la canzone già la conoscevo perchè ho il disco , ma il video non l'avevo visto
ziggy- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Tony Maiello: “Torno a cantare. Con Mengoni in comune solo la matita”
“Chi ha inventato i sentimenti” è il nuovo singolo di Tony Maiello che, dopo un periodo difficile, torna sulla scena musicale. Tony si racconta ai nostri microfoni, nel corso di questa video-intervista esclusiva: dalle insicurezze affrontate e vinte alla nascita del nuovo album.
Reduce dalla prima edizione di X Factor, nel 2010 vinceva Sanremo Giovani con la canzone: “Il linguaggio della resa”. Le luci dei riflettori, gli applausi, i complimenti, erano tutti per lui, il giovane Tony Maiello. Poi è diventato sempre più difficile gestire la notorietà acquisita:“In questo mondo ti crei tante facce. Sul palco segui un copione e quando sei in famiglia sei un’altra persona, allora perdi un po’ la tua identità. Capitavano giorni in cui nemmeno mi riconoscevo allo specchio, è stato un brutto periodo che non auguro a nessuno”, racconta ai nostri microfoni. Segue la decisione di sciogliere il contratto con Mara Maionchi e Alberto Salerno, in maniera del tutto pacifica e ragionata con entrambi. Inizia, per il cantante, un periodo di ricerca su se stesso che passa anche dallo studio dei testi di Franco Battiato.
Un sound che non ti aspetti: fresco, dinamico e che resta con facilità nella mente. Il brano, “Chi ha inventato i sentimenti” nasce da un periodo contrassegnato da forti contrasti: “I sentimenti mi sotterravano, non li gestivo quasi più” ci spiega Tony “avevo sbalzi d’umore assurdi, un po’ provavo rabbia, un po’ rancore, un po’ ero euforico, un po’ ero innamorato e un po’ non lo ero. Non avevo più il controllo. Da questo contrasto tra me e me è nata questa canzone”. Tony Maiello è pronto per una nuova sfida. Si presenta con uno stile decisamente diverso. Gli occhi di ghiaccio, tanto amati dalle fans, stavolta sono coperti da occhiali scuri. Mostrare un bel viso non è più abbastanza per lui, vuole che tutti conoscano ciò che ha dentro. Nell’intervista rilasciata a Fanpage, Tony si racconta a cuore aperto. Dalle paure affrontate e vinte, alla rinascita musicale.
http://music.fanpage.it/tony-maiello-torno-a-cantare-con-mengoni-in-comune-solo-la-matita/
Si è lasciato con la Mara ... e vuole tornare a Sanremo
“Chi ha inventato i sentimenti” è il nuovo singolo di Tony Maiello che, dopo un periodo difficile, torna sulla scena musicale. Tony si racconta ai nostri microfoni, nel corso di questa video-intervista esclusiva: dalle insicurezze affrontate e vinte alla nascita del nuovo album.
Reduce dalla prima edizione di X Factor, nel 2010 vinceva Sanremo Giovani con la canzone: “Il linguaggio della resa”. Le luci dei riflettori, gli applausi, i complimenti, erano tutti per lui, il giovane Tony Maiello. Poi è diventato sempre più difficile gestire la notorietà acquisita:“In questo mondo ti crei tante facce. Sul palco segui un copione e quando sei in famiglia sei un’altra persona, allora perdi un po’ la tua identità. Capitavano giorni in cui nemmeno mi riconoscevo allo specchio, è stato un brutto periodo che non auguro a nessuno”, racconta ai nostri microfoni. Segue la decisione di sciogliere il contratto con Mara Maionchi e Alberto Salerno, in maniera del tutto pacifica e ragionata con entrambi. Inizia, per il cantante, un periodo di ricerca su se stesso che passa anche dallo studio dei testi di Franco Battiato.
Un sound che non ti aspetti: fresco, dinamico e che resta con facilità nella mente. Il brano, “Chi ha inventato i sentimenti” nasce da un periodo contrassegnato da forti contrasti: “I sentimenti mi sotterravano, non li gestivo quasi più” ci spiega Tony “avevo sbalzi d’umore assurdi, un po’ provavo rabbia, un po’ rancore, un po’ ero euforico, un po’ ero innamorato e un po’ non lo ero. Non avevo più il controllo. Da questo contrasto tra me e me è nata questa canzone”. Tony Maiello è pronto per una nuova sfida. Si presenta con uno stile decisamente diverso. Gli occhi di ghiaccio, tanto amati dalle fans, stavolta sono coperti da occhiali scuri. Mostrare un bel viso non è più abbastanza per lui, vuole che tutti conoscano ciò che ha dentro. Nell’intervista rilasciata a Fanpage, Tony si racconta a cuore aperto. Dalle paure affrontate e vinte, alla rinascita musicale.
http://music.fanpage.it/tony-maiello-torno-a-cantare-con-mengoni-in-comune-solo-la-matita/
Si è lasciato con la Mara ... e vuole tornare a Sanremo
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
questo video delle Yavanna non l'avevo mai visto (la canzone si, già era stata postata)..... bello
ziggy- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
nuovo video dei Bastard Son of Dioniso
8,27 min
8,27 min
camila- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
camila ha scritto:nuovo video dei Bastard Son of Dioniso
8,27 min
bravi
nerina- mengonella
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Località : a sud
Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Speciale Rockol: c’è vita dopo X Factor? Parla Matteo Becucci
30 nov 2012 - Cosa succede ai cantanti quando si spengono le telecamere e i riflettori degli studi televisivi di X Factor? Quanto
vale, al di là del valore monetario, il contratto (da intendere come
budget per un'operazione discografica, non come ricompensa versata
all'artista vincitore) da 300.000 euro che la Sony mette in palio per
chiavrà la meglio nel talent show più seguito d'Italia? E cosa può
significare per un artista alla propria prima esperienza discografica
rimanere legato ad una major (tutti i partecipanti a X Factor, al
momento dell'iscrizione, concedono alla Sony un diritto di prelazione
nel pubblicare i propri dischi nel periodo successivo al programma, a
prescindere dal piazzamento finale)? Quali (e quanti) sono i pro e i
contro nel diventare una star nazionale nel giro di poche settimane? A
pochi giorni dalla fine della sesta edizione italiana del reality
musicale ideato da Simon Cowell, Rockol ha intervistato i protagonisti
delle passate edizioni, facendosi raccontare questa esperienza dalla
parte di chi l'ha vissuta davanti al microfono e di fronte
all'obbiettivo per scoprire come sia la vita (da artista) una volta
archiviati i passaggi sul piccolo schermo.
Tra realismo e consapevolezza (dei propri mezzi e, soprattutto, dei
propri obiettivi), Antonio Maggio (vincitore, con gli ormai disciolti
Aram Quartet, della prima edizione), il vincitore e i secondi
classificati della seconda stagione, Matteo Becucci e i Bastard Sons of
Dioniso, Silver, concorrente della terza e il pupillo di Elio Nevruz,
terzo classificato della quarta, ci hanno raccontato com'è la vita dopo X
Factor, quella che attende la neo-star che tra qualche giorno verrà
laureata sul palco del teatro della Luna di Assago e sui piccoli schermi
di mezza Italia. E, soprattutto, a chi deciderà di seguirla anche fuori
dalla TV.
La parola, oggi, va a Matteo Becucci, vincitore della seconda edizione di X Factor.
Numerose partecipazioni a musical (tra gli altri, "Jesus Christ
Superstar", nel ruolo di Giuda, e il recente "Ti ricordi il varietà", a
fianco di Cristina Chiabotto e della collega Valeria Rossi),
uno spettacolo dedicato al repertorio della canzone d'autore nazionale
("Il canto degli autori"), una collaborazione con il quartetto d'archi
Archimia, incarichi come maestro di canto e - ultimo ma non meno
importante - un nuovo disco già pronto per la pubblicazione: Matteo
Becucci, vincitore della seconda edizione di X Factor, dopo lo
spegnimento delle camere del popolare talent show musicale ha saputo
tenersi molto impegnato.
"Sarà un ritorno alle origini, alle atmosfere acustiche, con chitarre,
pianoforte, contrabbasso e batteria suonata a spazzole: qualcosa dalle
parti di Norah Jones,
tanto per capirci", spiega il cantautore "Il disco, però, non uscirà
finché non potrà sfruttare uno spazio promozionale dignitoso. Una
discografia in crisi sta accusando particolarmente questo periodo di
recessione globale, e in un mercato dove chi riesce a approdare al
Festival di Sanremo rischia di vendere meno di mille copie preferisco
cercare altre strade - come una pubblicazione in esclusiva solo in
digitale, su iTunes, ma non voglio parlarne troppo e rovinare la
sorpresa - che tuffarmi alla cieca nel mare magnum delle uscite e
raccattare al massimo una manciata di passaggi radiofonici. Anche se non
voglio lamentarmi della discografia, perché gli artisti devono
assumersi le proprie responsabilità: se non vendiamo abbastanza, è
perché c'è qualcosa che non va in quello che scriviamo. E allora
dobbiamo fermarci e rimetterci in discussione".
Già, perché l'artista livornese, classe 1970, adesso - svincolato da
qualsiasi legame discografico - oggi è più indipendente che mai:
"Abbandonai volontariamente la Sony undici mesi dopo aver sottoscritto
il contratto vinto a X Factor", racconta lui, "La separazione fu
consensuale: si aprì una finestra che mi permise di sciogliere l'accordo
e l'etichetta, molto gentilmente, acconsentì. Seri professionisti, per
carità, ma era la situazione e non andarmi a genio: ero un pesce piccolo
in una vasca di pesci grossi, ero uno dei tanti, e - per le dinamiche
di una major - non riuscivo ad essere valorizzato come avrei voluto".
Com'è, quindi, la vita dopo X Factor? "Fantastica", assicura lui
ridendo: "Dopo 18 anni di gavetta in 4 mesi sono entrato in tutte le
case: tutto quello che ho fatto - concerti in locali prestigiosi, con
band eccezionali, richiesta da parte di importanti direttori artistici e
tutto il resto - lo devo al talent show". La formula televisiva,
quindi, funziona? "Dipende tutto dall'atteggiamento che ha chi affronta
l'esperienza", chiarisce lui: "Partecipare al cast con la speranza di
diventare nel giro di qualche settimana una star ricca e bizzosa che
gira in limousine sarebbe da stupidi. Alla fine il nostro lavoro è
comunicare: il consiglio che do ai tanti ragazzi che vogliono tentare
quella strada è di presentarsi con un'idea stilistica già ben definita".
Perché dimostrare di saper cantare bene davanti ad un microfono non
basta: "Quando uscì il mio primo singolo dopo aver vinto ("Impossibile",
nel 2009, ndr) rimasi parzialmente insoddisfatto. La Sony
mi propose dieci brani prima di quello, che rifiutai tutti, perché
secondo me non si adattavano alla perfezione alle mie caratteristiche
vocali. E nonostante 'Impossibile' fosse il brano a me più congeniale
del lotto, il risultato non mi lasciò completamente contento".
"Le esperienze che non vanno a buon fine sono molto importanti, perché
ti fanno capire cosa vuoi e soprattutto cosa non vuoi: con la Sony - una
multinazionale che deve dar conto dei numeri a padroni stranieri, che
nemmeno conoscono la realtà italiana - ero solo un numero, nemmeno dei
più grandi. Ecco perché preferisco realtà come la Carosello, più piccole
e con budget più bassi, ma che lavorano di più sulla cura dei
dettagli".
Certo con con i 300mila euro messi a disposizione dalla Sony i dettagli
avrebbero potuto essere comunque curati... "Lasciamo perdere il
contratto e il budget, è più come si spendono i soldi che non quanti se
ne spendono. E poi, in ogni caso, a una qualsiasi etichetta avere
un'esposizione mediatica come quella di un talent show 300mila euro non
sarebbero bastati, nemmeno ad impiegarli tutti in promozione. Il
discorso è un altro. X Factor è un mondo a sé: una volta finito, mi sono
trovato in una realtà dove non riuscivo ad avere spazio. E adesso me lo
sono preso".
http://www.rockol.it/news-446042/Speciale-Rockol-c-%C3%A8-vita-dopo-X-Factor-Parla-Matteo-Becucci
30 nov 2012 - Cosa succede ai cantanti quando si spengono le telecamere e i riflettori degli studi televisivi di X Factor? Quanto
vale, al di là del valore monetario, il contratto (da intendere come
budget per un'operazione discografica, non come ricompensa versata
all'artista vincitore) da 300.000 euro che la Sony mette in palio per
chiavrà la meglio nel talent show più seguito d'Italia? E cosa può
significare per un artista alla propria prima esperienza discografica
rimanere legato ad una major (tutti i partecipanti a X Factor, al
momento dell'iscrizione, concedono alla Sony un diritto di prelazione
nel pubblicare i propri dischi nel periodo successivo al programma, a
prescindere dal piazzamento finale)? Quali (e quanti) sono i pro e i
contro nel diventare una star nazionale nel giro di poche settimane? A
pochi giorni dalla fine della sesta edizione italiana del reality
musicale ideato da Simon Cowell, Rockol ha intervistato i protagonisti
delle passate edizioni, facendosi raccontare questa esperienza dalla
parte di chi l'ha vissuta davanti al microfono e di fronte
all'obbiettivo per scoprire come sia la vita (da artista) una volta
archiviati i passaggi sul piccolo schermo.
Tra realismo e consapevolezza (dei propri mezzi e, soprattutto, dei
propri obiettivi), Antonio Maggio (vincitore, con gli ormai disciolti
Aram Quartet, della prima edizione), il vincitore e i secondi
classificati della seconda stagione, Matteo Becucci e i Bastard Sons of
Dioniso, Silver, concorrente della terza e il pupillo di Elio Nevruz,
terzo classificato della quarta, ci hanno raccontato com'è la vita dopo X
Factor, quella che attende la neo-star che tra qualche giorno verrà
laureata sul palco del teatro della Luna di Assago e sui piccoli schermi
di mezza Italia. E, soprattutto, a chi deciderà di seguirla anche fuori
dalla TV.
La parola, oggi, va a Matteo Becucci, vincitore della seconda edizione di X Factor.
Numerose partecipazioni a musical (tra gli altri, "Jesus Christ
Superstar", nel ruolo di Giuda, e il recente "Ti ricordi il varietà", a
fianco di Cristina Chiabotto e della collega Valeria Rossi),
uno spettacolo dedicato al repertorio della canzone d'autore nazionale
("Il canto degli autori"), una collaborazione con il quartetto d'archi
Archimia, incarichi come maestro di canto e - ultimo ma non meno
importante - un nuovo disco già pronto per la pubblicazione: Matteo
Becucci, vincitore della seconda edizione di X Factor, dopo lo
spegnimento delle camere del popolare talent show musicale ha saputo
tenersi molto impegnato.
"Sarà un ritorno alle origini, alle atmosfere acustiche, con chitarre,
pianoforte, contrabbasso e batteria suonata a spazzole: qualcosa dalle
parti di Norah Jones,
tanto per capirci", spiega il cantautore "Il disco, però, non uscirà
finché non potrà sfruttare uno spazio promozionale dignitoso. Una
discografia in crisi sta accusando particolarmente questo periodo di
recessione globale, e in un mercato dove chi riesce a approdare al
Festival di Sanremo rischia di vendere meno di mille copie preferisco
cercare altre strade - come una pubblicazione in esclusiva solo in
digitale, su iTunes, ma non voglio parlarne troppo e rovinare la
sorpresa - che tuffarmi alla cieca nel mare magnum delle uscite e
raccattare al massimo una manciata di passaggi radiofonici. Anche se non
voglio lamentarmi della discografia, perché gli artisti devono
assumersi le proprie responsabilità: se non vendiamo abbastanza, è
perché c'è qualcosa che non va in quello che scriviamo. E allora
dobbiamo fermarci e rimetterci in discussione".
Già, perché l'artista livornese, classe 1970, adesso - svincolato da
qualsiasi legame discografico - oggi è più indipendente che mai:
"Abbandonai volontariamente la Sony undici mesi dopo aver sottoscritto
il contratto vinto a X Factor", racconta lui, "La separazione fu
consensuale: si aprì una finestra che mi permise di sciogliere l'accordo
e l'etichetta, molto gentilmente, acconsentì. Seri professionisti, per
carità, ma era la situazione e non andarmi a genio: ero un pesce piccolo
in una vasca di pesci grossi, ero uno dei tanti, e - per le dinamiche
di una major - non riuscivo ad essere valorizzato come avrei voluto".
Com'è, quindi, la vita dopo X Factor? "Fantastica", assicura lui
ridendo: "Dopo 18 anni di gavetta in 4 mesi sono entrato in tutte le
case: tutto quello che ho fatto - concerti in locali prestigiosi, con
band eccezionali, richiesta da parte di importanti direttori artistici e
tutto il resto - lo devo al talent show". La formula televisiva,
quindi, funziona? "Dipende tutto dall'atteggiamento che ha chi affronta
l'esperienza", chiarisce lui: "Partecipare al cast con la speranza di
diventare nel giro di qualche settimana una star ricca e bizzosa che
gira in limousine sarebbe da stupidi. Alla fine il nostro lavoro è
comunicare: il consiglio che do ai tanti ragazzi che vogliono tentare
quella strada è di presentarsi con un'idea stilistica già ben definita".
Perché dimostrare di saper cantare bene davanti ad un microfono non
basta: "Quando uscì il mio primo singolo dopo aver vinto ("Impossibile",
nel 2009, ndr) rimasi parzialmente insoddisfatto. La Sony
mi propose dieci brani prima di quello, che rifiutai tutti, perché
secondo me non si adattavano alla perfezione alle mie caratteristiche
vocali. E nonostante 'Impossibile' fosse il brano a me più congeniale
del lotto, il risultato non mi lasciò completamente contento".
"Le esperienze che non vanno a buon fine sono molto importanti, perché
ti fanno capire cosa vuoi e soprattutto cosa non vuoi: con la Sony - una
multinazionale che deve dar conto dei numeri a padroni stranieri, che
nemmeno conoscono la realtà italiana - ero solo un numero, nemmeno dei
più grandi. Ecco perché preferisco realtà come la Carosello, più piccole
e con budget più bassi, ma che lavorano di più sulla cura dei
dettagli".
Certo con con i 300mila euro messi a disposizione dalla Sony i dettagli
avrebbero potuto essere comunque curati... "Lasciamo perdere il
contratto e il budget, è più come si spendono i soldi che non quanti se
ne spendono. E poi, in ogni caso, a una qualsiasi etichetta avere
un'esposizione mediatica come quella di un talent show 300mila euro non
sarebbero bastati, nemmeno ad impiegarli tutti in promozione. Il
discorso è un altro. X Factor è un mondo a sé: una volta finito, mi sono
trovato in una realtà dove non riuscivo ad avere spazio. E adesso me lo
sono preso".
http://www.rockol.it/news-446042/Speciale-Rockol-c-%C3%A8-vita-dopo-X-Factor-Parla-Matteo-Becucci
Therese- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Ieri sera Dami (quello che cantò Credimi ancora, ricordate?) ha partecipato come concorrente a "The Winner is" di Scotti. Ha cantato un pezzo di Tiziano Ferro, bene, per il livello medio della trasmissione, ma lo hanno eliminato.
martha70- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
X Factor/2 Prendi ad esempio Nevruz...
Di Paolo Madeddu
Se cercate Rihanna su Repubblica.it, troverete 543 notizie. Su Corriere.it, solo 198: vedete, hanno selezionato le più importanti, quelle che hanno cambiato la nostra vita tipo “Rihanna sexy cameriera in mimetica”, o “Rihanna bella e sexy in Messico” - che sono solo due delle 12 uscite il mese scorso. E nessuna di queste 12 notizie parla del nuovo fottuto DISCO di quella che sarebbe una fottuta CANTANTE, nah.
Bene. C’è stato un terremoto in Emilia qualche mese fa, giusto? È una notizia. Il 29 maggio la casa di Nevruz Joku a Cavezzo (MO) è crollata, mentre lui era dentro – è scappato appena in tempo. Non cercatela su Repubblica e Corriere, non c’è. Nemmeno a ridosso del concertone con la Pausini e MiticoLiga eccetera. Beh, ecco quanto fai notizia dopo essere arrivato terzo a X Factor: manco col terremoto.
Sono passati due anni da quando Nevruz è passato dalla trasmissione, ed è difficile dire quanto la famosa “vetrina” abbia funzionato per il working class hero del rock di provincia. È vero, molta gente ne ha sentito parlare. Ma X Factor per lui è la tappa di un percorso che ha incluso anche i canonici dischi autoprodotti, Arezzo Wave (nel 2006) e un concorso che ha fruttato a lui e alle sue band (Water in Face, Le Ossa) posticini all’Heineken Jammin Festival 2006 e al Jack Daniel’s Live Tour. E se non basta a pacificare i duriepuri del rochenroll che chiedono sofferenza e gavetta, ecco uno straordinario articolo di Sante Cantuti tratto dal sito di vera militanza rock Tesuonimale, a dimostrare cosa c’era prima del viaggio verso Mordor/X Factor (...siete pregati di voler molto bene al passaggio: "Ho paura di tradire il rock", mi aveva detto poco prima di salire sul palco, "Ma io sto con le pezze al culo").
Nevruz, rimasto senza casa, a due anni era rimasto senza padre, batterista di origine turca, sparito nel nulla. Ha fatto l’antennista e l’operaio, poi è rimasto senza lavoro. Il suo album di debutto, uscito in questi giorni, è dedicato ai terremotati, “alla classe operaia e a tutte le famiglie che hanno vissuto la crisi economica mondiale a ridosso del XXI secolo”. Nell’album di certo non c’è il brano Tra l’amore e il male, “l’inedito” che cantò in finale, scritto per lui da Bungaro e Saverio Strada (autori per rocker del calibro di Marco Carta, Valerio Scanu, Luca Napolitano, Emma, Virginio, Antonino, Marco Mengoni). Quel pezzo è rimasto nell’EP che la Sony ha pubblicato alla fine del programma, e al quale l’etichetta sponsor di X Factor non ha dato seguito: La casa e gli spiriti perduti è viceversa uscito presso Hukapan, di Elio & le Storie Tese, suoi nuovi produttori oltre che discografici.
Non è una presenza molto invasiva, quella del complessino milanese: la sensazione è che abbiano fatto in modo che Nevruz fosse libero di mettere in scena la sua particolare visione del rock. Nella quale, una volta sparati i brani di impatto (Rifletto, oppure 118, Magia) emerge l’amore del 29enne musicista per il prog-metal - ma anche per i Cure. I testi, tra un perentorio “Me lo ciucci!” e un faticoso “Mi fermo a guardare i tramonti sul mare soltanto quando io e te siamo pronti a rotolare” sono per il momento il limite di un artista che dà tantissimo nella performance, e che Elio sta facendo “studiare” come a completare la missione di tutor iniziata proprio a X Factor. A gennaio, per esempio, tornerà a interpretare canzoni di Bertolt Brecht e Kurt Weill, come in questa occasione:
Eppure, anche con testi poco sofisticati, non c’è dubbio che ci sia una forza comunicativa autentica (e molto contemporanea) in Nevruz come artista: personalmente, tra il disadattato rock e i giovani cantautori depressoidi per universitari, non vi è alcun dubbio su chi valga di più. Certo, a X Factor – per di più, nella sua versione Rai - era un po’ più facile emergere, anche per contrasto: la sua vocalità selvaggia era più esplosiva nel salotto buono che non qui fuori nella giungla. Ma significherebbe che davvero qualcosa non va in X Factor se a questo punto Nevruz non venisse più accettato né nel primo, né nella seconda.
http://www.rollingstonemagazine.it/musica/notizie/x-factor2-prendi-ad-esempio-nevruz/61348
Di Paolo Madeddu
Se cercate Rihanna su Repubblica.it, troverete 543 notizie. Su Corriere.it, solo 198: vedete, hanno selezionato le più importanti, quelle che hanno cambiato la nostra vita tipo “Rihanna sexy cameriera in mimetica”, o “Rihanna bella e sexy in Messico” - che sono solo due delle 12 uscite il mese scorso. E nessuna di queste 12 notizie parla del nuovo fottuto DISCO di quella che sarebbe una fottuta CANTANTE, nah.
Bene. C’è stato un terremoto in Emilia qualche mese fa, giusto? È una notizia. Il 29 maggio la casa di Nevruz Joku a Cavezzo (MO) è crollata, mentre lui era dentro – è scappato appena in tempo. Non cercatela su Repubblica e Corriere, non c’è. Nemmeno a ridosso del concertone con la Pausini e MiticoLiga eccetera. Beh, ecco quanto fai notizia dopo essere arrivato terzo a X Factor: manco col terremoto.
Sono passati due anni da quando Nevruz è passato dalla trasmissione, ed è difficile dire quanto la famosa “vetrina” abbia funzionato per il working class hero del rock di provincia. È vero, molta gente ne ha sentito parlare. Ma X Factor per lui è la tappa di un percorso che ha incluso anche i canonici dischi autoprodotti, Arezzo Wave (nel 2006) e un concorso che ha fruttato a lui e alle sue band (Water in Face, Le Ossa) posticini all’Heineken Jammin Festival 2006 e al Jack Daniel’s Live Tour. E se non basta a pacificare i duriepuri del rochenroll che chiedono sofferenza e gavetta, ecco uno straordinario articolo di Sante Cantuti tratto dal sito di vera militanza rock Tesuonimale, a dimostrare cosa c’era prima del viaggio verso Mordor/X Factor (...siete pregati di voler molto bene al passaggio: "Ho paura di tradire il rock", mi aveva detto poco prima di salire sul palco, "Ma io sto con le pezze al culo").
Nevruz, rimasto senza casa, a due anni era rimasto senza padre, batterista di origine turca, sparito nel nulla. Ha fatto l’antennista e l’operaio, poi è rimasto senza lavoro. Il suo album di debutto, uscito in questi giorni, è dedicato ai terremotati, “alla classe operaia e a tutte le famiglie che hanno vissuto la crisi economica mondiale a ridosso del XXI secolo”. Nell’album di certo non c’è il brano Tra l’amore e il male, “l’inedito” che cantò in finale, scritto per lui da Bungaro e Saverio Strada (autori per rocker del calibro di Marco Carta, Valerio Scanu, Luca Napolitano, Emma, Virginio, Antonino, Marco Mengoni). Quel pezzo è rimasto nell’EP che la Sony ha pubblicato alla fine del programma, e al quale l’etichetta sponsor di X Factor non ha dato seguito: La casa e gli spiriti perduti è viceversa uscito presso Hukapan, di Elio & le Storie Tese, suoi nuovi produttori oltre che discografici.
Non è una presenza molto invasiva, quella del complessino milanese: la sensazione è che abbiano fatto in modo che Nevruz fosse libero di mettere in scena la sua particolare visione del rock. Nella quale, una volta sparati i brani di impatto (Rifletto, oppure 118, Magia) emerge l’amore del 29enne musicista per il prog-metal - ma anche per i Cure. I testi, tra un perentorio “Me lo ciucci!” e un faticoso “Mi fermo a guardare i tramonti sul mare soltanto quando io e te siamo pronti a rotolare” sono per il momento il limite di un artista che dà tantissimo nella performance, e che Elio sta facendo “studiare” come a completare la missione di tutor iniziata proprio a X Factor. A gennaio, per esempio, tornerà a interpretare canzoni di Bertolt Brecht e Kurt Weill, come in questa occasione:
Eppure, anche con testi poco sofisticati, non c’è dubbio che ci sia una forza comunicativa autentica (e molto contemporanea) in Nevruz come artista: personalmente, tra il disadattato rock e i giovani cantautori depressoidi per universitari, non vi è alcun dubbio su chi valga di più. Certo, a X Factor – per di più, nella sua versione Rai - era un po’ più facile emergere, anche per contrasto: la sua vocalità selvaggia era più esplosiva nel salotto buono che non qui fuori nella giungla. Ma significherebbe che davvero qualcosa non va in X Factor se a questo punto Nevruz non venisse più accettato né nel primo, né nella seconda.
http://www.rollingstonemagazine.it/musica/notizie/x-factor2-prendi-ad-esempio-nevruz/61348
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Ornella (XF3) ora è Ada Reina :sorr2:
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Davide Merlini in Romeo e Giulietta: regia di Giuliano Peparini, direttore artistico di Amici 12
Ultime notizie sul concorrente della sesta edizione di X Factor che avvia una carriera a teatro nei panni di Romeo. Con lui Giulia Luzi. Il produttore è David Zard.
Il "cocco" di Simona Ventura a X Factor 6 ma anche il beniamino delle ragazzine (e non solo) per la sua voce e il fisico prestante e muscoloso ha trovato un (altro) lavoro. Debutta, infatti, nel mondo dei musical Davide Merlini, ex caldaista vicentino.
Interpreterà il ruolo di Romeo nella nuova opera musicale Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, prodotta da David Zard che debutterà il 2 e 3 ottobre 2013 all'Arena di Verona per poi sbarcare a Roma al Gran Teatro dal 18 ottobre.
Dopo lo straordinario successo di Notre Dame de Paris Zard ritorna con questo nuovo grande progetto musicale tratto dal capolavoro di William Shakespeare con musica e libretto del compositore francese Gérard Presgurvic. La versione italiana è a cura di Vincenzo Incenzo e alla regia c'è Giuliano Peparini, considerato uno dei registi e coreografi più innovativi della sua generazione, appena nominato direttore artistico del serale di Amici 12 (voto: 7).
Ad affiancare Davide Merlini, nei panni di Giulietta, l'attrice e cantante Giulia Luzi, famosa al grande pubblico per le serie tv I Cesaroni e Un medico in famiglia.
45 artisti sul palco, oltre 30 tra ballerini e acrobati che indosseranno oltre 200 costumi disegnati da Frédéric Olivier; 55 persone di produzione tra cui 35 solo di equipe tecnica per gestire il colossale allestimento scenico di circa 550 mq tra palco e aree
tecniche e di backstage: questi i numeri dello spettacolo.
Una equipe artistica e tecnica di rilievo internazionale per la nuova produzione targata Zard che - dopo aver portato in Italia, oltre ai più grandi artisti del mondo, spettacoli di grande successo come Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, Saltimbanco e Alegrìa di Cirque du Soleil e aver prodotto Tosca amore disperato di Lucio Dalla e Dracula della PFM - torna ad investire nel nostro Paese portando lo spettacolo musicale più atteso degli ultimi anni.
Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, con le sue musiche e le sue magiche atmosfere, incanterà il pubblico scrivendo una nuova pagina del teatro musicale in Italia e facendo rivivere, in una veste inedita, la storia d'amore per eccellenza.
http://realityshow.blogosfere.it/2013/03/davide-merlini-in-romeo-e-giulietta-regia-di-giuliano-peparini-direttore-artistico-di-amici-12.html
Ultime notizie sul concorrente della sesta edizione di X Factor che avvia una carriera a teatro nei panni di Romeo. Con lui Giulia Luzi. Il produttore è David Zard.
Il "cocco" di Simona Ventura a X Factor 6 ma anche il beniamino delle ragazzine (e non solo) per la sua voce e il fisico prestante e muscoloso ha trovato un (altro) lavoro. Debutta, infatti, nel mondo dei musical Davide Merlini, ex caldaista vicentino.
Interpreterà il ruolo di Romeo nella nuova opera musicale Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, prodotta da David Zard che debutterà il 2 e 3 ottobre 2013 all'Arena di Verona per poi sbarcare a Roma al Gran Teatro dal 18 ottobre.
Dopo lo straordinario successo di Notre Dame de Paris Zard ritorna con questo nuovo grande progetto musicale tratto dal capolavoro di William Shakespeare con musica e libretto del compositore francese Gérard Presgurvic. La versione italiana è a cura di Vincenzo Incenzo e alla regia c'è Giuliano Peparini, considerato uno dei registi e coreografi più innovativi della sua generazione, appena nominato direttore artistico del serale di Amici 12 (voto: 7).
Ad affiancare Davide Merlini, nei panni di Giulietta, l'attrice e cantante Giulia Luzi, famosa al grande pubblico per le serie tv I Cesaroni e Un medico in famiglia.
45 artisti sul palco, oltre 30 tra ballerini e acrobati che indosseranno oltre 200 costumi disegnati da Frédéric Olivier; 55 persone di produzione tra cui 35 solo di equipe tecnica per gestire il colossale allestimento scenico di circa 550 mq tra palco e aree
tecniche e di backstage: questi i numeri dello spettacolo.
Una equipe artistica e tecnica di rilievo internazionale per la nuova produzione targata Zard che - dopo aver portato in Italia, oltre ai più grandi artisti del mondo, spettacoli di grande successo come Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, Saltimbanco e Alegrìa di Cirque du Soleil e aver prodotto Tosca amore disperato di Lucio Dalla e Dracula della PFM - torna ad investire nel nostro Paese portando lo spettacolo musicale più atteso degli ultimi anni.
Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, con le sue musiche e le sue magiche atmosfere, incanterà il pubblico scrivendo una nuova pagina del teatro musicale in Italia e facendo rivivere, in una veste inedita, la storia d'amore per eccellenza.
http://realityshow.blogosfere.it/2013/03/davide-merlini-in-romeo-e-giulietta-regia-di-giuliano-peparini-direttore-artistico-di-amici-12.html
Therese- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Oggi è uscito Geisha di Antonella Lo Coco.
http://realityshow.blogosfere.it/2013/03/geisha-nuovo-album-di-antonella-lo-coco-e-il-simbolo-della-musica-racchiude-amore-e-passione.html
Mi dispiace un po' per la parabola di questa ragazza che ha una voce molto bella oltre a una bella sicurezza sul palco.
Ho notato che tale disco non è prodotto dalla Sony ma dalla Agidi srl che è la sua casa di produzione (credo).
Quindi la Sony non vincola più a lungo gli artisti usciti da Xfactor. Un po' mi dispiace perché punta su quella zappa della Michielin mentre io penso che la Lo Coco avrebbe reso di più.
http://realityshow.blogosfere.it/2013/03/geisha-nuovo-album-di-antonella-lo-coco-e-il-simbolo-della-musica-racchiude-amore-e-passione.html
Mi dispiace un po' per la parabola di questa ragazza che ha una voce molto bella oltre a una bella sicurezza sul palco.
Ho notato che tale disco non è prodotto dalla Sony ma dalla Agidi srl che è la sua casa di produzione (credo).
Quindi la Sony non vincola più a lungo gli artisti usciti da Xfactor. Un po' mi dispiace perché punta su quella zappa della Michielin mentre io penso che la Lo Coco avrebbe reso di più.
M&M- mengonella
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Anche a me piaceva molto Antonella. Appena ho un po' di tempo lo ascolto con calma
Comunque l'album è distribuito dalla Sony, lo hanno pubblicizzato sulla loro pagina facebook.
Comunque l'album è distribuito dalla Sony, lo hanno pubblicizzato sulla loro pagina facebook.
Alux- Messaggi : 11510
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
Silver: “A X-Factor era Morgan il mio maestro, ora inseguo Cremonini”
Un ragazzo sfortunato. No, nessuna compassione, Silvio Barbieri sta benissimo. E’ solo che è stato sfortunato, perché nel 2009 ha dovuto scontrarsi con Marco Mengoni: quell’anno, a X-Factor non ce n’era per nessuno. Era una sfida impari. E dire che dietro le quinte era un comune sentire “Dai, Marco non mangiarti le unghie, stai sereno, tanto vinci tu…“. Così racconta Silver, anima british, amore sconfinato per la musica semplice, nuda, come quella degli anni 60 e ’70 (dai Beatles a Bob Dylan), ’80 e ’90 (da Bennato a Vecchioni). Rapporto speciale con Morgan che, ci tiene a dire, “ho conosciuto prima come uomo e poi come artista“, e che gli è stato sempre vicino, anche nelle piccole cose, come il prestito di qualche abito “ad hoc”.
Parlare di musica, con lui, regala qualche momento di serenità, perché rappresenta uno di quei giovani artisti che hanno l’umiltà di osservare quel che accade in giro, di non lasciarsi attraversare dall’attualità, anche quella più cruda (Silvio è spesso attivo nel sociale, “La terra trema” è uno degli ultimi esempi a tema). Vocalmente ricorda il miglior Alberto Fortis, ma lui ha pochi dubbi: l’ultimo, vero, cantautore da prendere a modello è certamente Cesare Cremonini…
X-Factor: cos’è cambiato con il passaggio a Sky?
Lo ammetto, l’ho seguito poco negli ultimissimi anni, ma l’elemento forte è quello legato all’impostazione televisiva: ormai va nella stessa direzione USA o UK, in primo piano per l’importanza data alla scena e alle coreografie. In questo un ruolo importante lo ha giocato l’ottimo Luca Tommassini.
Tu hai mantenuto un’identità, altri sono un po’ cambiati: Ornella è diventata Ada Reina…
Con lei sono tutt’ora in contatto, ha fatto il suo percorso, è una ragazza determinata e preparata. Io sono rimasto quel che ero: prima ancora di X-Factor facevo musica, già a 15 anni andavo in giro con la mia band (Sunshine, ndr). Il programma mi ha fatto crescere, dandomi qualcosa in più, ma senza snaturarmi.
Era l’anno di Mengoni, che ricordi hai di lui?
Dietro le quinte gli dicevamo: “Cosa ti mangi le unghie a fare, tanto vinci tu“. Lui rideva, e diceva: “Smettetela!” Ha fatto un grande cambio di “struttura” attorno a sé, parlo anche di struttura artistica. Nell’ultimo album ci sono collaborazioni internazionali di rilievo, in #prontoacorrere c’è Mark Owen, mica l’ultimo arrivato…
Eri in regia Rai a seguire l’Eurovision: che ne dici dello spettacolo? Ha vinto un plagio in sostanza, notizia di ieri sera…
In regia si parlava di questo plagio, si. Vedo che anche te l’hai notato. Marco era super elegante, vestito all’italiana, vocalità e stile all’italiana. Che bello tutto questo! All’Eurovision si è sentita tanto l’influenza della dance. Troppo, forse. Lui si piazzato settimo: con una scelta così coraggiosa, è stato risultato più che positivo.
“Glass Of Water”, grazie per il regalo: pensi che la musica possa ancora trovare successo come la semplicità di un bicchiere d’acqua?
Mi auguro che si possa riscoprire il gusto per le cose semplici. Bisognerebbe togliersi la maschera, fare musica un po’ più “nuda”. Recentemente ho fatto un live a Bologna, la sessione acustica è stata comunque un successo. La gente apprezza questo genere di cose, secondo me questo non va sottovalutato.
Il tuo sito: ti presenti con una foto stile “Arancia Meccanica”: è un caso?
E’ un caso, lo giuro! (ride) Mi piace molto, tra l’altro in questa e in altre indosso i vestiti di Morgan. Un giorno mi ha portato a casa sua per farmene provare alcuni: sono tornato indietro con la macchina piena zeppa di abiti che utilizzava nei suoi servizi fotografici. L’unica giacca che non ha voluto regalarmi è quella che indossai a X-Factor durante “Le cose che abbiamo in comune”. Peccato!
L’altro giorno hai postato su Facebook “La terra trema”: sei molto legato a questo brano, vero?
Questo brano ha una storia a sé, nacque anni fa con i Sunshine, era il tempo del terremoto d’Abruzzo: non abbiamo mai voluto lucrarci, ma dopo aver conosciuto un’associazione (Emilia Livet) abbiamo pensato di mettere il pezzo su iTunes. Gran parte dei proventi andrà a sostegno di chi ha deciso di adoperarsi per tutta la gente colpita da quel terribile sisma.
Idea, te ne vai 15 giorni in Polinesia: porti con te l’armonica o la chitarra?
Chitarra. Magari trovo un liutaio che me la smonti prima, in aereo sarebbe un po’ ingombrante, sai! (ride)
Tra gli italiani di ieri e di oggi chi apprezzi?
Facile: Cesare Cremonini mi ha colpito parecchio con l’ultimo album. Grandi cori, doppie voci, arrangiamenti moderni. Il suo sound è insieme classico e innovativo, riporta allo stile dei Beatles, non annoia mai, anzi incuriosisce a ogni ascolto.
Morgan diceva di te che avevi una voce molto comunicativa: cosa ti ha insegnato durante le prove?
Sono uno dei pochi ad averlo conosciuto prima come persona, poi come artista. All’inizio avevo timore, mi faceva sentire in soggezione. Lui ha un’immensa passione per la musica, vederlo al piano è uno spettacolo, traspare la sua emozione, ama stupire sé stesso e gli altri. E’ un grande, forse sottovalutato.
“Tre gocce” è ballad intima e romantica, “Se mi freghi un respiro” è frizzante e molto comunicativa: tu dove ti collochi?
Ultimamente sono portato a scrivere sul “romantico andante”, ma il mestiere dei cantautori è “disgraziato”, in inverno scrivi per l’estate e d’estate per l’inverno. Si rischia di uscire pazzi! Comunque sto a metà, non ho alcuna predilezione.
Quanto contano i social per te e perché senti l’esigenza di farti vedere e ascoltare così tanto?
Mi affiancano persone competenti sul terreno del web, a volte organizziamo delle video-chat dalla mia mini sala prove casalinga: la gente scrive, io rispondo e suono 2 o 3 canzoni. Sono un cantante, parlo, ma soprattutto suono.
..ma poi con le Yavanna hai combinato qualcosa, oppure t’hanno mandato in bianco?
Mi fai venire in mente Virginia, la più grande del gruppo: sono stato l’unico ad essere invitato… al suo matrimonio! Circa un anno e mezzo dopo X-Factor. Ho pensato “Cavolo, mi è andata male!” (ride)
http://velvetmusic.it/2013/05/22/silver-a-x-factor-era-morgan-il-mio-maestro-ora-inseguo-cremonini/
Un ragazzo sfortunato. No, nessuna compassione, Silvio Barbieri sta benissimo. E’ solo che è stato sfortunato, perché nel 2009 ha dovuto scontrarsi con Marco Mengoni: quell’anno, a X-Factor non ce n’era per nessuno. Era una sfida impari. E dire che dietro le quinte era un comune sentire “Dai, Marco non mangiarti le unghie, stai sereno, tanto vinci tu…“. Così racconta Silver, anima british, amore sconfinato per la musica semplice, nuda, come quella degli anni 60 e ’70 (dai Beatles a Bob Dylan), ’80 e ’90 (da Bennato a Vecchioni). Rapporto speciale con Morgan che, ci tiene a dire, “ho conosciuto prima come uomo e poi come artista“, e che gli è stato sempre vicino, anche nelle piccole cose, come il prestito di qualche abito “ad hoc”.
Parlare di musica, con lui, regala qualche momento di serenità, perché rappresenta uno di quei giovani artisti che hanno l’umiltà di osservare quel che accade in giro, di non lasciarsi attraversare dall’attualità, anche quella più cruda (Silvio è spesso attivo nel sociale, “La terra trema” è uno degli ultimi esempi a tema). Vocalmente ricorda il miglior Alberto Fortis, ma lui ha pochi dubbi: l’ultimo, vero, cantautore da prendere a modello è certamente Cesare Cremonini…
X-Factor: cos’è cambiato con il passaggio a Sky?
Lo ammetto, l’ho seguito poco negli ultimissimi anni, ma l’elemento forte è quello legato all’impostazione televisiva: ormai va nella stessa direzione USA o UK, in primo piano per l’importanza data alla scena e alle coreografie. In questo un ruolo importante lo ha giocato l’ottimo Luca Tommassini.
Tu hai mantenuto un’identità, altri sono un po’ cambiati: Ornella è diventata Ada Reina…
Con lei sono tutt’ora in contatto, ha fatto il suo percorso, è una ragazza determinata e preparata. Io sono rimasto quel che ero: prima ancora di X-Factor facevo musica, già a 15 anni andavo in giro con la mia band (Sunshine, ndr). Il programma mi ha fatto crescere, dandomi qualcosa in più, ma senza snaturarmi.
Era l’anno di Mengoni, che ricordi hai di lui?
Dietro le quinte gli dicevamo: “Cosa ti mangi le unghie a fare, tanto vinci tu“. Lui rideva, e diceva: “Smettetela!” Ha fatto un grande cambio di “struttura” attorno a sé, parlo anche di struttura artistica. Nell’ultimo album ci sono collaborazioni internazionali di rilievo, in #prontoacorrere c’è Mark Owen, mica l’ultimo arrivato…
Eri in regia Rai a seguire l’Eurovision: che ne dici dello spettacolo? Ha vinto un plagio in sostanza, notizia di ieri sera…
In regia si parlava di questo plagio, si. Vedo che anche te l’hai notato. Marco era super elegante, vestito all’italiana, vocalità e stile all’italiana. Che bello tutto questo! All’Eurovision si è sentita tanto l’influenza della dance. Troppo, forse. Lui si piazzato settimo: con una scelta così coraggiosa, è stato risultato più che positivo.
“Glass Of Water”, grazie per il regalo: pensi che la musica possa ancora trovare successo come la semplicità di un bicchiere d’acqua?
Mi auguro che si possa riscoprire il gusto per le cose semplici. Bisognerebbe togliersi la maschera, fare musica un po’ più “nuda”. Recentemente ho fatto un live a Bologna, la sessione acustica è stata comunque un successo. La gente apprezza questo genere di cose, secondo me questo non va sottovalutato.
Il tuo sito: ti presenti con una foto stile “Arancia Meccanica”: è un caso?
E’ un caso, lo giuro! (ride) Mi piace molto, tra l’altro in questa e in altre indosso i vestiti di Morgan. Un giorno mi ha portato a casa sua per farmene provare alcuni: sono tornato indietro con la macchina piena zeppa di abiti che utilizzava nei suoi servizi fotografici. L’unica giacca che non ha voluto regalarmi è quella che indossai a X-Factor durante “Le cose che abbiamo in comune”. Peccato!
L’altro giorno hai postato su Facebook “La terra trema”: sei molto legato a questo brano, vero?
Questo brano ha una storia a sé, nacque anni fa con i Sunshine, era il tempo del terremoto d’Abruzzo: non abbiamo mai voluto lucrarci, ma dopo aver conosciuto un’associazione (Emilia Livet) abbiamo pensato di mettere il pezzo su iTunes. Gran parte dei proventi andrà a sostegno di chi ha deciso di adoperarsi per tutta la gente colpita da quel terribile sisma.
Idea, te ne vai 15 giorni in Polinesia: porti con te l’armonica o la chitarra?
Chitarra. Magari trovo un liutaio che me la smonti prima, in aereo sarebbe un po’ ingombrante, sai! (ride)
Tra gli italiani di ieri e di oggi chi apprezzi?
Facile: Cesare Cremonini mi ha colpito parecchio con l’ultimo album. Grandi cori, doppie voci, arrangiamenti moderni. Il suo sound è insieme classico e innovativo, riporta allo stile dei Beatles, non annoia mai, anzi incuriosisce a ogni ascolto.
Morgan diceva di te che avevi una voce molto comunicativa: cosa ti ha insegnato durante le prove?
Sono uno dei pochi ad averlo conosciuto prima come persona, poi come artista. All’inizio avevo timore, mi faceva sentire in soggezione. Lui ha un’immensa passione per la musica, vederlo al piano è uno spettacolo, traspare la sua emozione, ama stupire sé stesso e gli altri. E’ un grande, forse sottovalutato.
“Tre gocce” è ballad intima e romantica, “Se mi freghi un respiro” è frizzante e molto comunicativa: tu dove ti collochi?
Ultimamente sono portato a scrivere sul “romantico andante”, ma il mestiere dei cantautori è “disgraziato”, in inverno scrivi per l’estate e d’estate per l’inverno. Si rischia di uscire pazzi! Comunque sto a metà, non ho alcuna predilezione.
Quanto contano i social per te e perché senti l’esigenza di farti vedere e ascoltare così tanto?
Mi affiancano persone competenti sul terreno del web, a volte organizziamo delle video-chat dalla mia mini sala prove casalinga: la gente scrive, io rispondo e suono 2 o 3 canzoni. Sono un cantante, parlo, ma soprattutto suono.
..ma poi con le Yavanna hai combinato qualcosa, oppure t’hanno mandato in bianco?
Mi fai venire in mente Virginia, la più grande del gruppo: sono stato l’unico ad essere invitato… al suo matrimonio! Circa un anno e mezzo dopo X-Factor. Ho pensato “Cavolo, mi è andata male!” (ride)
http://velvetmusic.it/2013/05/22/silver-a-x-factor-era-morgan-il-mio-maestro-ora-inseguo-cremonini/
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Re: Ex factor. Che fine hanno fatto "gli altri"?
...vi stavate chiedendo che fine aveva fatto Sofia vero?
http://www.italiamagazineonline.it/archives/35019/francesca-sofia-xefteris
http://www.italiamagazineonline.it/archives/35019/francesca-sofia-xefteris
- :
- praticamente la produce il vecchio staff di Marco ( ha a che fare pure con la Fabiani ,di cui è misteriosamente ricomparso il profilo ) mi chiedo a questo punto ...come mai era a Malmo ?(confermato da chi era lì che quella della foto a cavalcioni a Marco era lei ) ...insomma visto che ne parlavate pure di là.......che cosa hanno a che vedere il fantabosco e certi personaggi ancora con Marco?
ziggy- mengonella
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