FABER
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Therese
Delilah
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FABER
Mancava proprio un topic dedicato a Fabrizio De Andrè che trovo non sia mai abbastanza celebrato.
Vorrei che ognuno scrivesse il suo "incontro" con Fabrizio e che inserisse le canzoni più amate.
Io, ogni tanto, inserirò dei pezzi della sua biografia.
Vorrei che ognuno scrivesse il suo "incontro" con Fabrizio e che inserisse le canzoni più amate.
Io, ogni tanto, inserirò dei pezzi della sua biografia.
Re: FABER
La prima canzone che ricordo è Via del Campo. Ero piccola, e da brava cittadina, non capivo cosa volesse dire che "dal letame nascono i fior" (anzi, non conoscevo proprio la parola, per cui per me poteva anche essere "dalle tame" . Ribadisco: ero molto piccola ). Però avevo capito il concetto che "dai diamanti non nasce niente" e soprattutto avevo capito che non esistevano solo le rime amore-cuore e le canzoni dell'estate.
Re: FABER
La prima canzone di Fabrizio che ricordo è Bocca di Rosa.
Quando ero piccolina amavo le pasquette e le occasioni di festa con gli amici perchè, tra le altre cose, c'era uno zio con la chitarra e un grosso libro di canzoni.
Tra gli adulti non c'era nessuno che non avesse il proprio cavallo di battaglia e anche noi piccoli volevamo cantare.
Non ricordo come fu, la mia canzone divenne Bocca di Rosa.
Avevo una memoria ferrea (con sommo piacere delle suore dell'asilo ) e mio zio trovava divertente che una bimbetta di 5 anni conoscesse questa canzone.
Quando ero piccolina amavo le pasquette e le occasioni di festa con gli amici perchè, tra le altre cose, c'era uno zio con la chitarra e un grosso libro di canzoni.
Tra gli adulti non c'era nessuno che non avesse il proprio cavallo di battaglia e anche noi piccoli volevamo cantare.
Non ricordo come fu, la mia canzone divenne Bocca di Rosa.
Avevo una memoria ferrea (con sommo piacere delle suore dell'asilo ) e mio zio trovava divertente che una bimbetta di 5 anni conoscesse questa canzone.
Ospite- Ospite
Re: FABER
"Sono nato il 18 febbraio del 1940 a Genova Pegli, quindi Genova occidentale."
(....)
"Dell’infanzia ricordo soprattutto la casa di campagna di mia nonna, una cascina: allora le vacanze estive duravano quattro mesi e, a parte quindici giorni di mare, che avevamo sotto, le passavamo tutte in campagna, con mio grande piacere. Lì ho assorbito tutto l’amore, che poi mi è rimasto, per la campagna, la natura, gli animali e la cultura contadina.
Mio padre, contrariamente a quanto per anni è stato scritto, era di origini modeste: il benessere cominciò ad aggirarsi in casa nostra dopo che lui aveva superato i quarant’anni. Forse da queste radici la sua mai abbastanza ringraziata accondiscendenza a lasciarmi libero di vivere nella strada: e nella strada ho imparato a vivere come probabilmente prima di me aveva imparato lui."
(....)
"Dell’infanzia ricordo soprattutto la casa di campagna di mia nonna, una cascina: allora le vacanze estive duravano quattro mesi e, a parte quindici giorni di mare, che avevamo sotto, le passavamo tutte in campagna, con mio grande piacere. Lì ho assorbito tutto l’amore, che poi mi è rimasto, per la campagna, la natura, gli animali e la cultura contadina.
Mio padre, contrariamente a quanto per anni è stato scritto, era di origini modeste: il benessere cominciò ad aggirarsi in casa nostra dopo che lui aveva superato i quarant’anni. Forse da queste radici la sua mai abbastanza ringraziata accondiscendenza a lasciarmi libero di vivere nella strada: e nella strada ho imparato a vivere come probabilmente prima di me aveva imparato lui."
Re: FABER
Che bello, il topic su Faber
Purtroppo le mie conoscenze sono scarse (ci sto lavorando ) ma ho una predilezione per quanto riguarda Non al denaro, non all'amore nè al cielo. Le inserirei tutte, ma dato che da qualche parte devo incominciare, posto la canzone che al primo ascolto mi aveva colpito più di tutte, per il testo soprattutto:
E allora capii
Fui costretto a capire
Che fare il dottore è soltanto un mestiere
Che la scienza non puoi regalarla alla gente
Se non vuoi ammalarti dell'identico male
Se non vuoi che il sistema ti pigli per fame
Purtroppo le mie conoscenze sono scarse (ci sto lavorando ) ma ho una predilezione per quanto riguarda Non al denaro, non all'amore nè al cielo. Le inserirei tutte, ma dato che da qualche parte devo incominciare, posto la canzone che al primo ascolto mi aveva colpito più di tutte, per il testo soprattutto:
E allora capii
Fui costretto a capire
Che fare il dottore è soltanto un mestiere
Che la scienza non puoi regalarla alla gente
Se non vuoi ammalarti dell'identico male
Se non vuoi che il sistema ti pigli per fame
Ospite- Ospite
Re: FABER
Come posso non scrivere qualcosa sul topic del mio amato Faber?
Io sono di Genova, e qui Fabrizio è ancora amato di un amore quasi viscerale.
Qui ci sono i luoghi, gli odori, i suoni, le strade, il mare, il vento di cui Fabrizio cantava e che ha reso universali e soprattutto ci sono i volti e le parole delle persone, anche di quelle persone che vivono ai margini, cui Faber ha dato voce in tante canzoni.
Fabrizio era il classico carattere "genovese", pieno di contraddizioni, come lo è la nostra bella regione, che accoglie e respinge al tempo stesso, stretta fra la vastità del mare e la chiusura dei monti: selvatico, scontroso, testardo ma anche sensibile, fragile, disponibile in un mix caratteriale dal quale, una volta su un milione, puo' nascere un genio come lo era lui. Inarrivabile ed inimitabile.
Non mi scordero' mai il giorno in cui mori': la città intera era in lutto.
Fabrizio ha scritto cose meravigliose. Fra le tante vi posto queste:
un pezzo in italiano, la città vecchia, che vi farà fare un giro fra i vicoli del nostro centro storico, come erano anni fa QUI IL TESTO
un'altra in dialetto genovese, forse meno conosciuta ma dolcissima. A' Cimma racconta la lunga preparazione della cima, un piatto tipico genovese, un antico piatto "povero" e di recupero, una specie di sacchetto di carne cucito, ripieno di cervella, uova, verdure, erbe aromatiche... che poi si taglia a fettine. QUI TESTO E TRADUZIONE
una splendida canzone "politica" Il bombarolo, con musiche di Nicola Piovani QUI IL TESTO
....Per strada tante facce
non hanno un bel colore,
qui chi non terrorizza
si ammala di terrore,
c'è chi aspetta la pioggia
per non piangere da solo,
io sono d'un altro avviso,
son bombarolo....
e poi una vera poesia Le nuvole, di cui vi posto anche il testo
Il brano è molto particolare: due voci femminili , una anziana e una più giovane, che parlano su una melodia toccante ed intensa (fu premiato al premio Tenco come miglior canzone dell'anno 1990).
LE NUVOLE
Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell'airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
Io sono di Genova, e qui Fabrizio è ancora amato di un amore quasi viscerale.
Qui ci sono i luoghi, gli odori, i suoni, le strade, il mare, il vento di cui Fabrizio cantava e che ha reso universali e soprattutto ci sono i volti e le parole delle persone, anche di quelle persone che vivono ai margini, cui Faber ha dato voce in tante canzoni.
Fabrizio era il classico carattere "genovese", pieno di contraddizioni, come lo è la nostra bella regione, che accoglie e respinge al tempo stesso, stretta fra la vastità del mare e la chiusura dei monti: selvatico, scontroso, testardo ma anche sensibile, fragile, disponibile in un mix caratteriale dal quale, una volta su un milione, puo' nascere un genio come lo era lui. Inarrivabile ed inimitabile.
Non mi scordero' mai il giorno in cui mori': la città intera era in lutto.
Fabrizio ha scritto cose meravigliose. Fra le tante vi posto queste:
un pezzo in italiano, la città vecchia, che vi farà fare un giro fra i vicoli del nostro centro storico, come erano anni fa QUI IL TESTO
un'altra in dialetto genovese, forse meno conosciuta ma dolcissima. A' Cimma racconta la lunga preparazione della cima, un piatto tipico genovese, un antico piatto "povero" e di recupero, una specie di sacchetto di carne cucito, ripieno di cervella, uova, verdure, erbe aromatiche... che poi si taglia a fettine. QUI TESTO E TRADUZIONE
una splendida canzone "politica" Il bombarolo, con musiche di Nicola Piovani QUI IL TESTO
....Per strada tante facce
non hanno un bel colore,
qui chi non terrorizza
si ammala di terrore,
c'è chi aspetta la pioggia
per non piangere da solo,
io sono d'un altro avviso,
son bombarolo....
e poi una vera poesia Le nuvole, di cui vi posto anche il testo
Il brano è molto particolare: due voci femminili , una anziana e una più giovane, che parlano su una melodia toccante ed intensa (fu premiato al premio Tenco come miglior canzone dell'anno 1990).
LE NUVOLE
Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell'airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
Ultima modifica di Therese il Ven 08 Ott 2010, 23:25 - modificato 2 volte.
Therese- mengonella
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Re: FABER
In Le Nuvole c'è una delle mie canzoni preferite: Monti di Mola
Una fiaba in gallurese che in poesia narra il colpo di fulmine e la storia d'amore tra un uomo e un'asina.
Testo
Traduzione
Una fiaba in gallurese che in poesia narra il colpo di fulmine e la storia d'amore tra un uomo e un'asina.
Testo
- Spoiler:
- In li Monti di Mola
la manzana
un'aina musteddina era pascendi
in li Monti di Mola
la manzana
un cioano vantarricciu e moru
era sfraschendi
e l'occhi s'intuppesini cilchendi ea ea ea ea
e l'ea sguttesida li muccichili cù li bae ae ae
e l'occhi la burricca aia
di lu mare
e a iddu da le tive escia
lu Maestrale
e idda si tunchià abbeddulata ea ea ea ea
iddu le rispundia linghitontu ae ae ae ae
- Oh bedda mea
l'aina luna
la bedda mea
capitale di lana
oh bedda mea
bianca foltuna -
- Oh beddu meu
l'occhi mi bruxi
lu beddu meu
carrasciale di baxi
lu beddu meu
lu core mi cuxi -
Amori mannu
di prima 'olta
l'aba si suggi tuttu lu meli di chista multa
Amori steddu
di tutte l'ore di petralana lu battadolu
di chistu core
Ma nudda si po' fa nudda
in Gaddura
che no lu ènini a sapi
int'un'ora
e 'nfattu una 'ecchia infrasconata fea ea ea ea
piagnendi e figgiulendi si dicia cù li bae ae ae
-Beata idda
uai che bedd'omu
beata idda
cioanu e moru
beata idda
sola mi moru
beata idda
ià ma l'ammentu
beata idda
più d'una 'olta
beata idda
'ezzaia tolta -
Amori mannu
di prima 'olta
l'aba si suggi tuttu lu meli di chista multa
Amori steddu
di tutte l'ore di petralana lu battadolu
di chistu core
E lu paese intreu s'agghindesi
pa' lu coiu
lu parracu mattessi intresi
in lu soiu
ma a cuiuassi no riscisini
l'aina e l'omu
chè da li documenti escisini
fratili in primu
e idda si tunchià abbeddulata ea ea ea ea
iddu le rispundia linghitontu ae ae ae ae.
Traduzione
- Spoiler:
- Sui Monti di Mola
la mattina presto
un'asina dal mantello chiaro stava pascolando
sui Monti di Mola
la mattina presto
un giovane bruno e aitante
stava tagliando rami
e gli occhi si incontrarono mentre cercavano acqua
e l'acqua sgocciolò dai musi insieme alle bave
e l'asina aveva gli occhi
color del mare
e a lui dalle narici usciva
il Maestrale
e lei ragliava incantata ea ea ea ea
lui le rispondeva pronunciando male ae ae ae ae
Oh bella mia
l'asina luna
la bella mia
cuscino di lana
O bella mia
bianca fortuna-
O bello mio
mi bruci gli occhi
il mio bello
carnevale di baci
oh bello mio
mi cuci il cuore -
Amore grande
di prima volta
l'ape ci succhia tutto il miele di questo mirto
amore bambino
di tutte le ore
di muschio il battacchio
di questo cuore
Ma nulla si può fare nulla
in Gallura
che non lo vengono a sapere
in un'ora
e sul posto una brutta vecchia nascosta tra le frasche
piangendo e guardando diceva fra sé con le bave alla bocca
Beata lei
mamma mia che bell'uomo
beata lei
giovane e bruno
beata lei
io muoio sola
beata lei
me lo ricordo bene
beata lei
più d'una volta
beata lei
vecchiaia storta -
Amore grande
di prima volta
l'ape ci succhia tutto il miele di questo mirto
amore bambino
di tutte le ore
di muschio il battacchio
di questo cuore
Il paese intero si agghindò
per il matrimonio
lo stesso parroco entrò
nel suo vestito
ma non riuscirono a sposarsi
l'asina e l'uomo
perché ai documenti risultarono
cugini primi
e lei ragliava incantata ea ea ea ea
lui le rispondeva pronunciando male ae ae ae ae.
Ospite- Ospite
Re: FABER
Grazie Delilah per avere aperto questo 3d
Lo adoro e, cosa di cui sono felicissima, lo adora anche mio figlio di 14 anni. A scuola si è distinto dai suoi compagni (molti dei quali non sanno chi sia) scegliendo di analizzare come testo poetico "la guerra di Piero". Il professore è rimasto a bocca aperta e io orgogliosa di lui.
Una delle mie preferite è questa
Lo adoro e, cosa di cui sono felicissima, lo adora anche mio figlio di 14 anni. A scuola si è distinto dai suoi compagni (molti dei quali non sanno chi sia) scegliendo di analizzare come testo poetico "la guerra di Piero". Il professore è rimasto a bocca aperta e io orgogliosa di lui.
Una delle mie preferite è questa
Tyn@67- mengonella
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Re: FABER
Ooohhh....
Io mi sono imbattuta in una raccolta su musicassetta che si chiamava "Il viaggio" intorno ai 14/15 anni...e non ho più abbandonato l'ascolto di De Andrè
La cosa che mi ha sempre affascinato di Faber (oggi come allora) è l'intensità dei testi abbinata a quel suo essere un vero e proprio "cantastorie", La Città vecchia citata da Therese ne è un bell'esempio.
L'altra cosa che adoro è l'uso della lingua italiana in tutte le sue sfumature
Bando alle ciance, posto alcune delle mie preferite (escludendo Bocca di Rosa, Non al denaro... e le altre già citate)...considerate che per me è molto, molto difficile scegliere
Aggiungo che non essere mai stata ad un suo concerto è uno dei più grossi rimpianti della mia vita
Io mi sono imbattuta in una raccolta su musicassetta che si chiamava "Il viaggio" intorno ai 14/15 anni...e non ho più abbandonato l'ascolto di De Andrè
La cosa che mi ha sempre affascinato di Faber (oggi come allora) è l'intensità dei testi abbinata a quel suo essere un vero e proprio "cantastorie", La Città vecchia citata da Therese ne è un bell'esempio.
L'altra cosa che adoro è l'uso della lingua italiana in tutte le sue sfumature
Bando alle ciance, posto alcune delle mie preferite (escludendo Bocca di Rosa, Non al denaro... e le altre già citate)...considerate che per me è molto, molto difficile scegliere
Aggiungo che non essere mai stata ad un suo concerto è uno dei più grossi rimpianti della mia vita
Re: FABER
Giugno '73
"...io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati"
"...io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati"
- Spoiler:
- GIUGNO '73
Tua madre ce l'ha molto con me
perché sono sposato e in più canto
però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me.
La gazza che ti ho regalato
è morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.
E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
A dirmi "Ciao come stai ", insomma non proprio a cantare
per quello ci sono già io come sai.
I miei amici sono tutti educati con te
però vestono in modo un po' strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo ".
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
Nell'imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano.
E tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l'ho già regalato
e lo stesso quei due peli d'elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.
Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.
Re: FABER
"però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me."
sia altrettanto capace a vergognarsi di me."
Ospite- Ospite
Re: FABER
Chissà se questa la conoscete...è Sidun (Sidone, una città libanese distrutta dalla guerra).
E' una poesia in musica, è in genovese ma nel video ci sono i sottotitoli.
Guardate lui, che riusciva a comunicare con il mondo intero standosene seduto a gambe incrociate, quasi immobile.
E' una poesia in musica, è in genovese ma nel video ci sono i sottotitoli.
Guardate lui, che riusciva a comunicare con il mondo intero standosene seduto a gambe incrociate, quasi immobile.
Therese- mengonella
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Data d'iscrizione : 13.05.10
Età : 50
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Re: FABER
waaaa!
Grazissimo Delilah per la pagina, mancava davvero.
Quanto adoro Faber.
Un genio. Un grande artista.
Lo ricordo fin da piccola, mio padre amava suonare e cantare "Il pescatore", "Bocca di Rosa", "Don Raffaè".. e io facevo i cori.
Ne ho approfondito la conoscenza grazie a Morgan, che con al remake di "Non al denaro, non all'amore, nè al cielo", mi ha fatto tornare in mente quel cantautore che aveva animato tante serate.
Una delle mie canzoni preferite è "Un malato di cuore"
La trovo molto emozionante. Amo molto anche la versione di Morgan.
Sono talmente tante le canzoni belle, che perdo il conto
(La versione con Mina )
@Dark: pensa che io, anche volendo e provandoci a tutti i costi, non avrei potuto
Ero troppo piccola consolati.
Grazissimo Delilah per la pagina, mancava davvero.
Quanto adoro Faber.
Un genio. Un grande artista.
Lo ricordo fin da piccola, mio padre amava suonare e cantare "Il pescatore", "Bocca di Rosa", "Don Raffaè".. e io facevo i cori.
Ne ho approfondito la conoscenza grazie a Morgan, che con al remake di "Non al denaro, non all'amore, nè al cielo", mi ha fatto tornare in mente quel cantautore che aveva animato tante serate.
Una delle mie canzoni preferite è "Un malato di cuore"
La trovo molto emozionante. Amo molto anche la versione di Morgan.
Sono talmente tante le canzoni belle, che perdo il conto
(La versione con Mina )
@Dark: pensa che io, anche volendo e provandoci a tutti i costi, non avrei potuto
Ero troppo piccola consolati.
Ultima modifica di RebeMuso il Ven 08 Ott 2010, 22:48 - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: FABER
Io la prima volta che l'ho visto è stato nella tournée con la P.F.M. (vabbè, sono diversamente giovane ) Non c'era internet e il concerto è stata tutta una sorpresa.
AMICO FRAGILE
Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d'attenzione e d'amore
troppo, "Se mi vuoi bene piangi "
per essere corrisposti,
valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo "Mi ricordo":
per osservarvi affittare un chilo d'era
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità:
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi,
ero molto più curioso di voi.
E poi sorpreso dai vostri "Come sta"
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
tipo "Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta."
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell'ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.
E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi.
Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a farle spalancarsi la bocca.
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me.
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo.
Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero.
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.
E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.
AMICO FRAGILE
Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d'attenzione e d'amore
troppo, "Se mi vuoi bene piangi "
per essere corrisposti,
valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo "Mi ricordo":
per osservarvi affittare un chilo d'era
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità:
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi,
ero molto più curioso di voi.
E poi sorpreso dai vostri "Come sta"
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
tipo "Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta."
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell'ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.
E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi.
Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a farle spalancarsi la bocca.
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me.
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo.
Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero.
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.
E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.
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