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Marco Mengoni – Solo 2.0

Credo non ci siano dubbi sul fatto che tra tutti i cantanti recentemente lanciati dai talent show, Marco Mengoni sia quello più talentuoso e con il maggior potenziale da esprimere. Credo anche che sia abbastanza scandaloso dover essere messi nelle condizioni di fare SEMPRE questa premessa ogni volta che si parla di lui, per cui ho deciso che non la farò mai più, con buona pace delle sue carampane dislessiche che leggono male e interpretano peggio.
Parlando seriamente, immagino pure che sia piuttosto difficile destreggiarsi tra la ricerca di qualcosa di diverso – quando sei e sarai etichettato per la vita come “quello che ha vinto X-Factor” – e l’aspettativa del pubblico generalista che da te vorrebbe le solite “canzoni strappalacrime fatte con lo stampino“ perché è quello a cui è abituato. La scelta di Marco Mengoni di percorrere strade cautamente alternative per la sua musica, colorandola con una sapiente verniciata di gusto british e brani scritti in collaborazione con autori fuori dai soliti giri (vedi Dente o Paolo Nutini, quest’ultimo vero feticcio mengoniano), è una scelta coraggiosa e non scontata, da premiare consapevoli che il percorso intrapreso è quello giusto ma c’è ancora del gran lavoro da fare.
“Solo 2.0″ è un album che non rimarrà nella storia della musica, ma rimarrà nel curriculum dell’ex Re Matto come lavoro di passaggio. Mengoni conferma la sua vocazione di artista un po’ di qua e un po’ di là, che sta peregrinando (con crescente successo) alla ricerca di una nuova identità, di una confortevole dimora dove sentirsi a suo agio, di un nuovo guardaroba di sonorità da cucirsi addosso con la precisione sartoriale che un cantante con le sue capacità merita di avere. Rimane però un’ambiguità di intenti che si palesa nel contrasto tra le ospitate commerciali da papà Facchinetti (nella premiere di “Star Academy”) e le critiche al mondo dello spettacolo presenti nel brano “Come ti senti”. O nel tentativo “elisiano” di sfornare canzoni pop in inglese (“Searching”, buona; “Tonight”, mediocre) per tastare il polso dei mercati esteri, tentativo che si contrappone alla presenza di un paio di brani solo strumentali nel disco, snobismo riempitivo di ben poca utilità.
“Solo (Vuelta al Ruedo)” rimane una delle canzoni meno memorabili contenute nell’album: un puro esercizio di stile che sa di già sentito. Non mi diceva nulla al momento dell’uscita e continua a non dirmi nulla tuttora. Per il resto, la sfaccettatura del “diamante grezzo” Marco Mengoni che preferisco non è quella electro-dark-rock (“Solo”, “Dall’inferno”), né quella emotiva-urlante ipervirtuosa che sembra una imitazione della Giorgia anni 90 a cui hanno rubato il lucidalabbra (“Tanto il resto cambia”). Bensì quella più sfacciatamente pop con potenzialità radiofoniche, in questo disco ben rappresentata da “Mangialanima”, brano tradizionalista dalle influenze Paulmccartneyane e “Un gioco sporco” scritta con Neffa e Dente. Il disco, concludendo, è da promuovere a metà perché da una parte è molto interessante, ma dall’altra ancora troppo acerbo nel suo blando tentativo di discesa verso gli inferi del rock. In ogni caso, complimenti per il tentativo che – inaspettatamente – affascina.
Un ultimo appunto: affinché Mengoni riesca a completare la sua transizione, avrà bisogno di un pubblico moderato, sobrio e onesto (con se stesso prima che con il suo artista del cuore). Finché i sostenitori di Marco Mengoni apparterranno ad un’attempata schiera di lacrimevoli befane che gli offrono sostegno incondizionato, senza un minimo di razionalità, obiettività ed educazione, come le peggiori teenager amiciane, sarà tutto più complicato. Perché certi atteggiamenti gambizzano a monte ogni tentativo di emancipazione dell’artista dalle tanto criticate logiche post-talent.

http://www.chissenefrega.com/2011/10/04/marco-mengoni-solo-2-0-recensione/

Spoiler:

veramente simpatico questo tipo! "finchè i sostenitori apparterranno ad un'attempata schiera di ...befane...."ma da dove gli viene a questo di sparare certe cavolate?

MARCO MENGONI SOLO 2.0
Il coraggio di uscire dal pantano dei talent
Come accade per gli altri idoli della «generazione talent», anche Mengoni è costretto a fare un salto aldilà del pantano del successo usa-e-getta, quello che premia i cantanti usciti dalle competizioni tv (e che aiuta a ripianare provvisoriamente i bilanci delle case discografiche), ma che presto potrebbe consegnarli all'oblio.
Per tentare di restare sulla scena occorrono coraggio e spessore artistico: Marco sembra possedere entrambi. In questo secondo album spinge a fondo il pedale del rock e dell'elettronica, giocando sulla sua non comune vocalità e su una «cifra» autoriale che non manca di originalità. Tra gli ospiti, Dente, Neffa e i Cluster. Avanti così, e occhio alle sabbie mobili.
http://www.iltempo.it/2011/10/05/1290681-coraggio_uscire_pantano_talent.shtml

http://www.fastweb.it/portale/canali/free-time/musica/contenuti/articolo/?id=33588629

A circa un anno dall'enorme successo che ha investito Marco Mengoni e dopo un lungo lavoro di ricerca, è arrivato nei negozi il primo vero album dell'artista di Ronciglione

Anticipato dal singolo radiofonico “Solo”, è arrivato nei negozi Solo 2.0, il vero primo album di Marco Mengoni. Grazie alla sua presenza scenica da professionista consumato, lunatico, "permaloso quasi antipatico", il giovane cantante originario di Ronciglio ha conquistato la stima del pubblico grazie a interpretazioni di grande spessore. A distanza di un anno dall’enorme successo che ha investito questo giovane artista, dopo un lungo lavoro in studio, di ricerca e sperimentazione arriva una nuova tracklist che ruota intorno al tema della solitudine.

D’impostazione pop-rock l’album risulta abbastanza omogeneo e si discosta totalmente dai lavori degli altri giovani cantanti provenienti dai talent televisivi, grazie alla costante voglia di sperimentare. La tracklist si apre con il primo singolo “Solo” un brano di non semplice ascolto e continua con “Un gioco sporco” brano realizzato in collaborazione con i Cluster. “Tanto il resto Cambia” potrebbe essere il secondo singolo che verrà lanciato, una classica canzone d’amore resa accattivante dai virtuosismi del cantante di Ronciglione.

L’album prosegue poi con “Searching” il primo dei due brani della tracklist, assieme a “Tonight” cantati magistralmente in inglese. "Uranio 22" è invece una delle tracce meno interessanti dell’album mentre “Come ti senti”, è un divertissement sulle indiscrezioni della vita privata dell’artista. Fra le canzoni inserite nell’album “L’equilibrista”, probabile terzo singolo risulta, piuttosto banale, mentre la voglia di sperimentare si fa sentire con l’elettronica di “Un Finale diverso”.

Il brano “Dall’inferno” seguela linea melodica in crescendo di Credimi Ancora, singolo presentato dallo stesso Mengoni al Festival di Sanremo nel 2010. In linea generale Solo 2.0 non convince totalmente ma viste le potenzialità vocali di Mengoni e sopratutto la giovane età è chiaro che siamo di fronte ad un album d'esordio, un album che potrebbe essere il primo di una lunga serie.

http://www.cronacaqui.it/gossip/18730_marco-mengoni-e-tornato-dopo-il-tour-mi-sentivo-solo.html

Marco Mengoni è tornato: «Dopo il tour mi sentivo solo»

Il Re matto torna a far parlare di sé. Dopo aver conquistato radio e te­levisioni italiane, aver cavalcato l'onda del successo internazionale e mondiale, Marco Mengoni, il trionfa­tore di X Factor numero 3, è pronto a tornare alla ribalta, scalando le classi­fiche con il suo nuovo album, "Solo 2.0", che oggi pomeriggio, alla Fnac delle Gru, presenterà ai suoi fan già in delirio. Un'anteprima del grande concerto live che il prossimo 3 di­cembre riporterà il Re Matto sotto la Mole, al PalaOlimpico (organizza set­Up). Ed ecco allora, svelato il mistero di "Solo 2.0", un album che sintetizza la riflessione sulla lotta tra il bene e il male, in un viaggio nell'anima black and white del cantante. Dalla follia artistica del primo disco, alla depres­sione post tour dell'ultima fatica di­scografica, quella solitudine che ini­zia a farsi sentire quando finisce una stagione di successi.
E infatti Marco, tornato a casa dopo aver solcato il palcoscenico di teatri e palazzetti si è davvero sentito solo e così si è rimesso all'opera per poter ritornare a cantare. «L'album è l'unio­ne tra la solitudine che ho provato dopo il tour e la necessità di fare un aggiornamento sulla mia crescita che è un 2.0 - ha racconta­to Megoni -. È una ri­cerca e una sperimen­tazione che nasce dal­le mie emozioni e dal­la voglia di raccontare qualcosa. Finito il tour mi sono trovato solo e mi sono chiesto "ades­so che faccio?" si dice che "del doman non c'è certezza" e così mi sono messo a scrivere.
La musica per me è un'ossessione, un istinto, un'esigenza che non puoi li­mitare ». Nei brani Mengoni svela i suoi lati più nascosti, parla di solitudine, del suo lato dark, degli amori difficili che però alla fine trovano soluzione. Testi scritti di suo pugno. «Non so se è autobiografico, le storie dei testi sono raccolte dall'esterno - ha continuato Marco -. "Solo" è la metafora del toro che lotta nell'arena per la vita, io non mi sento un toro, ma spero di avere la sua forza».
Ad "Amici", durante la prima punta­ta di sabato scorso, la Maionchi ha speso parole impor­tanti per lui, definen­dolo un genio, ma Marco con umiltà si limita a ringraziare. Non sa se tornerà a Saremo e sa che pro­babilmente non guar­derà X Factor in ver­sione Sky, «non ho il digitale, prendo solo due canali, ma non mi dispiace per niente non sono un patito della tv», di sicuro però si sta preparando per l'impor­tante tournèe, «ho tante idee e mi servirebbe un palco immenso per realizzarle tutte. Sono felice di venire a Torino a dicembre, il suo mistero mi intriga, ho voglia di viverla». Per i biglietti, www.setuplive.com

Paz i Enza ha scritto:http://www.cronacaqui.it/gossip/18730_marco-mengoni-e-tornato-dopo-il-tour-mi-sentivo-solo.html

........Dopo aver conquistato radio e te­levisioni italiane, aver cavalcato l'onda del successo internazionale e mondiale, Marco Mengoni, il trionfa­tore di X Factor numero 3, è pronto a tornare alla ribalta, scalando le classi­fiche con il suo nuovo album, "Solo 2.0",



..mi sono persa qualcosa?!?........

Nuovo album di Mengoni e ci si prepara all'assalto
FNAC. Domani l'ex vincitore di «X Factor» sarà al forum di via Cappello, aperto dalle 20,30. Il cantautore laziale presenta «Solo 2.0» e la comic story parallela scaricabile dal sito internet. Ingresso solo con l'invito abbinato al cd

7 ottobre. La Fnac dovrà fare gli straordinari, domani sera dalle 20,30, per accontentare tutti i fan di Marco Mengoni che affolleranno il forum del megastore di via Cappello. L'apertura speciale è dovuta a questioni di sicurezza, visto che nelle precedenti apparizioni del cantante laziale, diverse centinaia di persone si erano ammassate nel negozio anche solo per vedere da vicino il vincitore di X Factor 2009 (e terzo a Sanremo nel 2010). Per entrare bisognerà aver ritirato l'invito che viene distribuito in questi giorni insieme al nuovo disco di Mengoni, Solo 2.0 (Sony).
È un album «che sa di anni '70 ma anche '80 e '90», ha spiegato Marco. «Perché nei miei brani cerco di metterci dentro tutto quello che ho ascoltato finora. E in Solo 2.0 c'è il mio primo assolo di voce, dove imito la mia chitarra, anzi, la suono mejo del mio chitarista…». Mengoni è così: in un secondo passa da una frase profonda a un commento in romanesco che denota la sua timidezza. A proposito della collaborazione in Solo 2.0 con il cantautore alternativo Dente - che sarà alla Fnac il 12 ottobre - dice che «è stata proprio la diversità tra me e lui a far nascere tutto. Ci siamo incontrati in una trasmissione radiofonica e siamo usciti a fumare una sigaretta. Lui è giovane come me, è intelligente, e così gli ho chiesto di scrivermi il testo di Mangialanima. Ma non mi sono messo a pensare a quello che potrebbe dire il mondo alternativo… Spero dicano che il pezzo è bello, e basta». Nel disco c'è anche Neffa che ha scritto Un finale diverso. «E poi ci sono i Cluster, il gruppo vocale di Un gioco sporco. In Rete trovate tutto il pezzo fatto da loro: sono bravissimi ma sono stati fatti "fuori" dal giro discografico. Hanno una qualità vocale incredibile. Poi c'è l'arrangiatore Davide Rossi. E poi come ospiti Minnie, Topolino e Hulk…».
Il titolo in realtà si riferisce al protagonista del fumetto, la comic story parallela al disco, «una storia nata da un mio sogno, una piccola saga dove interpreto Solo, una persona che vede la realtà in un modo diverso. Il fumetto si vede in Internet, inserendo il codice che si trova sul libretto del cd per l'episodio uno. E chi acquisterà un biglietto per i miei prossimi concerti potrà vedere l'episodio zero. L'ho scritto con miei amici e collaboratori, durante nottate e nottate passate a parla' de stupidate, de arte, de amore e de altre cose…. Nascono idee che, se si possono concretizzà, è 'na bella cosa. Io vengo dall'istituto d'arte e perciò mica vojo fermamme a la musica, che 'n giorno magari me romperà le scatole.… De notte, mentre dormo, me sogno quello che succede de giorno, nella vita vera. Sono Solo, sono un altro. Nei miei sogni, infatti, ho i capelli rasta co' na codona che nun ve potete manco immaginà…». G.BR.

http://www.larena.it/stories/328_appuntamenti/294385_nuovo_album_di_mengoni_e_ci_si_prepara_allassalto/

un'anticipazione...
https://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fvideo.it.msn.com%2Fwatch%2Fvideo%2Fmarco-mengoni-per-gli-utenti-di-msn%2F1w4f0npzx&h=rAQB_sTSGAQDfCi8ZNZnohn6oIwOF1V7BRxkVMRuGzOlaQw
la settima prossima l'intervista completa..

Su sky life di ottobre c'é un'intervista ad Arisa.
Alla domanda:
Ha seguito le precedenti edizioni del programma?
Ha risposto:
Si anche se non tutte con la stessa assiduità. Mi hanno coinvolto molto quella in cui ha partecipato Noemi e quella vinta da Marco. (Mengoni ndr )

Le sue preferenze di spettatrice erano in linea con quelle della giuria?
Quasi sempre. Specie nel caso di Mengoni, che fin dalla prima apparizione mi è sembrato un fuoriclasse.

La stampa, 7.10.2011

Mengoni è subito in testa
di Andrea Laffranchi

http://video.corriere.it/mengoni-subito-testa/4ec35b38-f0cd-11e0-a040-589a4a257983

Laffranchi non fa commenti particolari su Marco ma...son soddisfazioni

dal corriere
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Spettacolo/Hit-parade-Mengoni-testa/07-10-2011/1-A_000256807.shtml

oana puoi riportare anche il testo? Io dal cell non riesco ad accedere alla notizia sul sito! Grazie!

eccolo..
"(ANSA) - ROMA - Con il nuovo album Solo 2.0, Marco Mengoni debutta in vetta alla hit parade, facendo scivolare Emma con Saro' libera in seconda posizione e Giorgia con Dietro le apparenze in terza. Risale in quarta posizione Adele con 21, scendono in nona i Red Hot Chili Peppers con I'm with you. Da segnalare tre new entry: i Pink Floyd con la versione rimasterizzata di The dark side of the moon (quinti), gli Stadio con Diamanti e caramelle (settimi) e Marco Masini con Niente di importante (ottavo)."

http://www.donna10.it/marco-mengoni-solo-2-0-primo-in-classifica-15484.html

Marco Mengoni è primo in classifica con il suo secondo lavoro, l’album “Solo 0.2″.
Uscito da neanche una settimana, è andato direttamente nella zona calda della classifica, spodestando Emma Marrone con “Sarò libera” e Giorgia con “Dietro le apparenze” , rispettivamente ora in 2° e 3° posizione.
Mengoni, vincitore della terza edizione di X Factor e terzo classificato al Festival di Sanremo 2010, torna sul mercato con un nuovo interessante album.
Da segnalare la scelta di collaborare con autori importanti ma lontani dalle luci della ribalta, come Neffa e Dente ad esempio, o collaborazioni come nella canzone “Un gioco sporco” feat i Cluster.
Per ora in radio abbiamo avuto modo di conoscere il singolo di lancio, “Solo”, che è già da giorni al primo posto dei singoli più scaricati su I-TUNES. Una canzone che da modo a Mengoni di esprimersi vocalmente al meglio, con una sonorità non scontata ma alquanto particolare, come lo stesso video che accompagna il singolo.
Nel resto dell’album, ci sono brani anche in inglese, che ci fanno ricordare le sue perfette interpretazioni ai tempi di X FACTOR, quando le sue cover erano pezzi da 90.
Il cantante, nato a Ronciglione 23 anni fa, che ha vinto nel 2010 il “BEST EUROPEAN ACT” agli MTV EUROPE AWARDS (è ad oggi il primo artista italiano che si è aggiudicato questo premio), avrebbe quindi tutte le carte in regola per puntare anche al mercato estero, ma per ora forse è in cerca di un equilibro musicale più stabile, una strada da percorre che lo porti a scelte innovative e diverse non prima però di aver dato qualcosa di concreto al suo pubblico italiano.

http://www.zazoom.it/blog_rsc/post.asp?id=2809

Marco Mengoni Solo 2.0 . Dopo X Factor temi scomodi per il Nuovo Album

Dopo il successo a valanga che lo ha investito e trascinato nei mesi
scorsi, Marco Mengoni si è preso il suo tempo per lavorare con impegno
ed attenzione al suo nuovo disco titolato semplicemente “Solo 2.0”, un
album in cui il giovane artista ha voluto mettere mano in ogni brano,
affrontando anche temi scomodi, cercando di differenziarsi dai soliti
prodotti da talent show che strizzano l’occhio al commerciale e al
business. Marco Mengoni ha una voce e una sensibilità artistica che
vanno ben oltre la solita pletora di aspiranti famosi che affollano i
talent show, non è solo un dotatissimo interprete ma è anche autore dei
testi e delle musiche che propone e con “Solo 2.0” evidenzia fermamente
la sua trasformazione successiva alla vittoria di “X Factor”, la
partecipazione a Sanremo, i tantissimi concerti tenuti e i numerosi
riconoscimenti meritati. Già il titolo, “Solo 2.0”, è un indizio per
avviarsi all’ascolto del disco con lo spirito giusto: «Due punto zero
inteso come aggiornamento di Marco Mengoni - racconta il talentuoso
interprete e autore - ma anche inteso come secondo album, anche se lo
considero il mio primo vero album dal momento che i primi erano degli ep
susseguenti a “X Factor”».

“Solo 2.0” si discosta enormemente dalle pubblicazioni precedenti...

«Sicuramente c’era stato molto meno tempo per elaborare le idee, erano
pur sempre lavori in cui avevo potuto esprimere le mie linee di
arrangiamento ma essendo stati fatti in pochissimo tempo io non ero
uscito fino in fondo, anzi di Marco Mengoni c’era ben poco. Questo è un
disco più maturo, in cui ho avuto la possibilità di lavorare con calma
alle mie idee di composizione e arrangiamento mentre in precedenza ho
dovuto delegare molto e fidarmi di chi ci ha lavorato. In questo ci ho
messo molte più idee, lo trovo un disco che unisce tante co se, c’è la
voglia di ricercare un equilibrio tra il digitale e analogico, nuovo e
vecchio, futuro e passato per incontrarsi poi nel presente. C’è una
differenza compositiva, ci sono pezzi più elaborati».

Questo è il disco di un interprete e autore mentre i precedenti erano i dischi del vincitore di “X Factor”...

«Questa differenza sarebbe per me una vittoria se venisse recepita da
tutti in questa maniera. Non mi definisco un cantautore perché con
questo termine si intende un genere musicale ben preciso, ma non sono
solo un interprete, mi piace scrivere, vedere e osservare, andare in
giro con taccuino per appuntare le impressioni e le emozioni che il
mondo trasmette».

Addirittura affronti il tema dell’uranio impoverito...

«Lo faccio in maniera quasi ironica e semplice, non volevo toccare
l’argomento in maniera superficiale perché è un tema molto importante,
volevo parlarne perché accendendo la tv ci accorgiamo di es sere in
mezzo a tantissime “guerre” che coinvolgono tantissimi giovani che al
loro ritorno si trovano la vita distrutta dalle conseguenze. Per me era
un dovere parlarne».

È un lavoro che ha anche dei toni intimi utilizzando ad esempio la metafora del toro nell’arena.

«Ho cercato di descrivere cosa significa per me la solitudine, l’essere
da soli, che non è una cosa negativa ma che la maggior parte delle
persone che l’affrontano non è un argomento o un’emozione positiva.
Quando penso a me, quando mi giudico e analizzo devo essere da solo: chi
non ha equilibrio non sa stare da solo. È come per l’amore, se non ami
prima te stesso non puoi amare gli altri, quindi se non sai stare con te
stesso non sai stare con gli altri. Non sono un animalista, ma sono
contentissimo che appena uscito il disco siano state abolite le
corride».

Sei sempre stato tirato in mezzo a polemiche,
inciuci e confronti da addetti ai lavori e col leghi, hai voluto
rispondere in maniera ironica con il brano “Come ti senti”...

«È dedicata a tantissime categorie, inizia con un minimo strumentale quasi
funereo su cui vengono pronunciate tantissime affermazioni prese da
articoli, recensioni, canzoni e blog: ho voluto la bicicletta e ora
pedalo. Io non voglio evitare i giudizi, anzi mi servono per crescere,
però la maggior parte delle frasi che ho preso da internet e inserito
nella canzone mi sembrano assolutamente superflue e distanti da quello
che vado a fare».

Ha inaugurato “Star Academy”, ora sono tre i talent anche se i dati di ascolto e vendita iniziano a calare...

«Penso che sia stata forzata un po’ la mano e si sia perso il valore
reale dei talent che per i giovani sono un’esperienza positiva e una
porta di accesso che altrimenti le case discografiche non aprono. Prima
di “X Factor” mi sono presentato a tutte le etichette sentendomi dire le
peggio cose. Si è perso un po’ il senso del talent, ora si fa tutto per
lo spettacolo, la litigata, gli ascolti e le vendite e non credo che la
società vada in questa direzione dal momento che negli ultimi tempi
penso sia in crescente ribellione».

Che concerto stai preparando per il nuovo tour?

«Sicuramente unirò sempre musica ed estetica, una scenografia molto forte da unire
alle canzoni: sarà un concerto pieno e vuoto, momenti più legati al
divertimento e altri invece più intimi e rarefatti».

Marco Mengoni
SOLO 2.0

Come per i romanzieri, anche per i cantanti la prova più difficile è sempre la seconda. Dunque dopo lo sfolgorante esordio con la vittoria a X Factor , un doppio disco di platino e il premio Man of the Year agli MTV Awards, ecco il secondo album del 23enne cantante romano. Che mette in fuga ogni dubbio. Confermando che Mengoni è uno dei migliori nuovi talenti del panorama musicale italiano: Solo 2.0 è un disco dalle tinte forti, dalle sonorità inattese e a volte ruvide, un album che contiene ed espande le esperienze e le emozioni che hanno colorato la vita.

News-Esselunga Ottobre 2011

http://festival.blogosfere.it/2011/10/marco-mengoni---artisticita-riconosciuta-progetto-in-crescita-la-recensione-di-fabio-fiume-allalbum.html


Marco Mengoni - Artisticità riconosciuta, progetto in crescita. La recensione di Fabio Fiume all'album Solo 2.0

Per recensire il nuovo lavoro di Marco Mengoni, "Solo 2.0", prenderemo in prestito una delle tracce dello stesso, ovvero "Come ti senti" , in cui l'artista stesso scherza sul ruolo dei giornalisti e sulle considerazioni e domande più frequenti che gli sono state poste in questi due anni di straordinario successo e popolarità. Iniziamo col liquidare proprio quella annosa ovvero:" sarà gay o non sarà gay"? Sinceramente, chi se ne frega? Non è quello il metro di giudizio da utilizzare per valutare un disco; chi sono le frequentazioni in stanza da letto dovrebbe, con rispetto, essere affare solo delle riviste di gossip e non certo di quelle che si occupano d'arte. Poi si parla del timbro con l'affermazione :"il suo timbro non mi piace" ! De gustibus potremmo rispondere senz'altro, ma va anche detto che con quel timbro Mengoni mantiene una personalità ben precisa, permettendosi di interpretare brani dall'appeal teatrale, con una spruzzata più che convinta di musical in tipico stile "horror picture show" , proprio come nella canzone sovracitata o come in "Uranio 22", dove te lo immagini tranquillamente truccatissimo, correre da una parte all'altra del palco, con ballerini a seguito e scenografie cangianti. "Non mi piace il suo pezzo" dice un'altra frase. Beh forse in parte questo è l'effetto che possono dare molte volte i brani di Mengoni, in quanto una cotanta qualità di espressione, unita all'ampiezza di tonalità, permette al nostro di poter uscire dallo standard del classico pezzo pop, strofa, inciso, strofa, inciso, variazione, inciso finale, ma di poter giocare con composizioni più ardite che ad inizio sfuggono quasi alla legge del bel canto, come in "Solo", il singolo guida del disco, di cui soltanto dopo parecchi ascolti, raccogli le sfumature, come la linea di basso che entra dopo l'avvio, come la poliedricità di intenti interpretativi a cui mette di fronte l'artista, tutti riusciti, guadagnando punti e soprattutto il tempo di non stancare nel tempo, per l'appunto. Innegabile invece il giudizio sulla sua presenza istrionica, che gli permette di esserci dentro sia a ballads come "Tanto il resto cambia", giocata sulle note impossibili, che a linee melodiche più evanescenti come in "L'equilibrista", piuttosto che a sfumature "swingate" come in "Un gioco sporco", dove intervengono magistralmente i Cluster. E se altri giornalisti dicono tutte queste cose di Mengoni, noi si aggiunge che troviamo in Marco, un'internazionalità di linguaggio musicale come pochi in Italia, dimostrata ampiamente in brani cantati in inglese come "Tonight" ma soprattutto "Searching", anche se a nostro avviso, Mengoni potrebbe pur cantando in italiano trovare all'estero il suo seguito; del resto è arrivato il momento di provarci, no? Infine la bellezza artistica di un progetto, trova il sua forza soprattutto se, chi ne scrive, come in questo caso, non ama particolarmente questo stile, eppure non può esimersi dal riconoscerne la qualità e soprattutto la naturale evoluzione del progetto stesso, che cresce per il momento senza passi falsi.
Sette.

Dal quotidiano L'Arena
FNAC. In trecento in fila fin dal mattino per poterlo incontrare alla sera. In febbraio al Palasport
Mengoni: «Quasi quasivengo a vivere a Verona»
Giulio Brusati
Il cantante laziale «assalito» da ragazze e signore: «Qui è nato il mio primo fan club e ho suonato in Arena e al Romano. Potrei trasferirmi»
Domenica 09 Ottobre 2011 SPETTACOLI, pagina 59
«In pochi mesi sono venuto a Verona così tante volte da pensare di trasferirmi qui da voi. Anche perché nella vostra città credo sia nato uno dei miei primi, se non il primo in assoluto, fan club». Parla e sorride, marco mengoni, dopo il bagno di folla notturno - dalle 20.30 fino a quasi mezzanotte - l'altra sera alla Fnac, aperta straordinariamente, oltre l'orario di chiusura, per accogliere i fan (oltre 300, in fila fin dal mattino) che volevano incontrare il cantante laziale, in tour promozionale per presentare il nuovo disco, Solo 2.0.
«Non sto scherzando; volevo vivere davvero a Verona. Sono venuto un paio di volte a ritirare i premi della Wind in Arena, ho incontrato in tre sere diverse amici e conoscenti alla Fnac, ho suonato al Teatro Romano un paio di estati fa, e ci ho pure girato due videoclip, uno in un club e l'altro in un palazzetto». E proprio al Palaolimpia mengoni tornerà il 17 febbraio, con il «Solo tour». che inizia con due anteprime: il 26 novembre al Forum di Assago a Milano, e il 29 al Palalottomatica di Roma.
«Per adesso», confessa mengoni, «cerco di non pensarci troppo, me la sto a 'ffa sotto... anche perché il Forum di Assago è immenso, e pure il vostro Palazzetto non scherza». In effetti, ha una capienza di 4.000 persone... «E infatti avrò un palco e una scenografia più grande di quelli che avete visto al Romano». Dalla ressa che s'è formata fuori dalla Fnac, con un serpentone di persone fino a metà della via laterale al megastore, non dovrebbe avere problemi a riempire il palazzetto.

E' la recensione trovata in un blog... altri punti di vista interessanti

http://amolamusica.it/marco-mengoni-solo-2-0-recensione/

Devo ammetterlo: sono prevenuta, riguardo ai cantanti diventati famosi grazie ai talent show come “Amici”, “X Factor”, “Star Academy”, eccetera. In realtà, se si analizza a fondo la spinosa questione, i detrattori di questi programmi televisivi, più che con gli artisti, ce l’hanno con le case discografiche: album tutti uguali, piatti, pop allo stato puro, per accontentare le miriadi di ragazzine fisse davanti allo schermo; nessuna sperimentazione=nessun rischio, perchè purtroppo ormai non si fa musica come forma d’arte, ma piuttosto come un modo come un altro per guadagnare soldi.
Così accade che cantanti e cantautori davvero talentuosi si debbano sacrificare a cantare canzoni lontanissime dal loro mondo, dai loro interessi… Perchè se sei già affermato magari puoi permetterti di cambiare casa discografica, ma se sei un novellino devi solo ringraziare per la possibilità che ti offrono. Marco Mengoni, nel suo primo album, era comunque riuscito a proporre canzoni, seppure di sonorità prevalentemente pop, con testi assolutamente non scontati e banali. La sua evoluzione musicale è qualcosa di straordinario: questo nuovo album, “Solo 2.0”, si allontana decisamente dal mondo pop per entrare nelle sonorità rock, con qualche spruzzata di jazz qua e là.
I testi, poi, scritti interamente da lui, raccontano finalmente storie inusuali e toccano argomenti a volte scottanti, il che nel panorama musicale italiano, bisogna ammetterlo, è una boccata d’aria fresca! Quest’album servirà a far capire a Mengoni chi è davvero suo fan: per la musica che fa, e non per il suo aspetto fisico… Una “scrematura” che non potrà fare che bene alla sua carriera.
Ma analizziamo, una per una, queste nuove canzoni:
Solo (Vuelta al Ruedo) – Il primo brano che troviamo è anche il primo singolo tratto dall’album. Iniziamo subito con un testo non semplice: Mengoni si immedesima con un toro prima di iniziare il suo ballo con la morte; dalla sua voce si evince tutta la tragicità del momento, l’eterna lotta tra il bene ed il male; la canzone descrive la sofferenza e la solitudine che prova l’animale, consapevole della sua imminente ed inevitabile dipartita. Per quanto riguarda il sound, già da questa prima canzone si può capire quanto questo lavoro differisca dal precendente: poco orecchiabile, uso massiccio di chitarre, strofe accompagnate dal solo ritmo di un basso che “esplodono” in un ritornello potente, con protagonista assoluta la batteria. E’ un singolo che dice chiaramente “Eccomi, sono tornato, anzi sono finalmente me stesso. Se vi piacerò ne sarò felice, ma se non dovessi piacervi, almeno avrò avuto la soddisfazione di aver fatto quello che piace a ME!”
Un Gioco Sporco – Questo è un brano che potrebbe benissimo diventare il prossimo singolo. La commistione tra jazz e rock lo rende di rara bellezza, anche se non si può certo dire che sia originalissimo: il giro di chitarra è identico alla prima parte strumentale del brano dei Muse “Supermassive Black Hole”… In quanto al resto… beh, mi è talmente piaciuta che qualche giorno fa, canticchiando il ritornello, mi sono accorta che mi veniva spontaneo cantare invece un’altra canzone con ritmo praticamente identico: “Dirty Diana” di Michael Jackson. Mengoni non ha mai nascosto che tra i suoi idoli, dai quali prende ispirazione, ci sia sempre stato il Re del Pop: d’altronde il brano è davvero bello, per cui gli perdono anche la poca originalità. Da segnalare la collaborazione con il gruppo vocale a cappella Cluster, anch’esso proveniente dal programma X-Factor.
Tanto il Resto Cambia – Primo brano dell’album che affronta il tema dell’amore, ma soprattutto della solitudine che si prova quando una storia finisce. In questa canzone sono due le cose che colpiscono di più: la musica è quasi un sottofondo, un mero accompagnamento della voce, le lascia il ruolo da protagonista assoluta; i virtuosismi vocali perfettamente controllati di Mengoni la rendono struggente. Si inizia a capire quanto di Marco ci sia in questo disco: delle interpretazioni così convincenti possono essere regalate unicamente da un artista che non canta solamente, ma scrive i propri testi e regala un pezzetto di sé e del suo mondo ad ogni brano.
Searching – Naturalmente non potevano mancare almeno due tracce in inglese… Questa è la prima. Devo essere sincera, preferisco Mengoni quando canta in italiano, anche se capisco che un cantante che ha vinto un premio come il Best European Act agli MTV Europe Music Awards, debba proporre anche brani da poter esportare all’estero. Il testo di questo pezzo è stato scritto in collaborazione col jazzista Eric Daniel. Non molto da dire per quanto riguarda il sound: reputo piuttosto inutili gli intermezzi con la chitarra, che fanno sembrare la canzone più “rockettara” di quanto non lo sia in realtà; una canzone piacevole, ma nulla di più.
Uranio 22 – Solo una parola: capolavoro. A partire dal testo, ironico e beffardo, su un argomento scottante come la guerra. L’uranio è quello delle medaglie che lo Stato consegna ai soldati tornati dal fronte: inutile dire che Mengoni utilizza un tono dissacrante, dal quale si capisce bene cosa ne pensi dell’argomento in questione; oserei dire che il brano ricorda molto lo stile di Rino Gaetano. Il pezzo inizia con un giro di chitarre accattivante, con in sottofondo la risata del cantante; prosegue con una parte cantata “effetto megafono”, dopodiché ecco la prima strofa in cui la voce di Mengoni ed un coro di mezzosoprani si alternano, fino ad arrivare ad un ritornello potentissimo, con chitarre pesanti accompagnate da una voce penetrante. A mio parere, il brano migliore dell’album.
Come Ti Senti – Altro brano molto ironico, in cui Mengoni si prende gioco di chi vorrebbe conoscere tutto di lui, della sua vita, dei suoi gusti sessuali, ma anche una critica verso chi lo giudica senza conoscerlo realmente. Il testo è composto da una serie di domande che i giornalisti gli pongono spesso durante le interviste, mentre per quanto riguarda il sound, è un brano molto eterogeneo, quasi caotico. Molto sperimentale.
L’equilibrista – Dopo la frenesia del brano precedente, si sentiva il bisogno di un ritmo più moderato, calmo. Questa canzone torna a parlare dello stato d’animo alla fine di una storia d’amore: c’è tristezza ma anche ottimismo, perché prima o poi il dolore farà spazio a nuovi sentimenti. Come ha rivelato anche in un’intervista, Mengoni con quest’album voleva “raccontare la solitudine in tutte le sue sfaccettature, non prettamente depressive ma anche positive”. La voce viene accompagnata dal suono delicato di un pianoforte nella prima parte, mentre nella seconda i protagonisti sono i violini ed una fisarmonica.
Mangialanima – Testo scritto in collaborazione con il cantautore italiano Dente e lo scozzese Paolo Nutini. Ascoltando il ritornello non ci volevo credere: ma cos’è, il sample di “A Hard Day’s Night” dei Beatles?!?!?!? Questa canzone mi sembra la meno riuscita dell’album: probabilmente ciò è dovuto proprio al fatto che non è stata scritta solo da Mengoni, per cui risulta leggermente “fuori contesto”. Il ritmo è passabile, ma le parole potevano essere scelte con un pò più d’accuratezza… il senso della canzone non è così immediato.
Un finale diverso – Il testo, scritto da Neffa, non mi ha convinto… Un vero peccato perchè il ritmo della canzone è veloce ed accattivante: con un testo migliore sarebbe potuto diventare un ottimo singolo.
Tonight – Seconda ed ultima canzone in inglese. Sicuramente più debole di “Searching”, molto lenta, quasi una ninna nanna, con un testo molto semplice eppure efficace: “Tutto ciò che so è che sono un uomo fortunato, cerco di fare le cose meglio che posso, così mi sposto cercando di mettere le cose a posto. Sono così grato che tu sia nella mia vita, riempi il mio cuore, riempi il mio cielo, sono molto grato che tu metta tutto a posto”. Non molto adatta come singolo, questa canzone rivela il lato più dolce ed intimista di Mengoni. Anche per questo brano si sceglie l’accompagnamento del pianoforte e degli archi. Nostalgica.
Dall’Inferno – Ottimo brano di chiusura, che dimostra come sia possibile scrivere una canzone d’amore con un testo assolutamente non banale, e senza dover per forza utilizzare sonorità pop o ritmi lenti. Pezzo ricco di passione che ben si accompagna al sound rock che ha scelto l’artista.
Solo (Bolero) – Versione strumentale del primo singolo, con ghost track a partire dal minuto 4:12”: peccato perchè sarebbe stato un ottimo ulteriore pezzo, invece dura troppo poco e si resta un pò delusi.
Complessivamente un ottimo album, che consiglio caldamente a chi, come me, si è un pò stufato del pop italiano ed è pronto ad esplorare nuovi universi musicali.
Voto: 8

http://www.fullsong.it/recensioni/pop-rock/marco-mengoni-recensione-di-solo-20/7-34-224-1.html

Marco Mengoni, recensione di Solo 2.0

Suona gentile, dotto ed assolutamente fantasioso il nuovo album di Marco Mengoni dal titolo Solo 2.0. Dodici le tracce vestite in maniera egregia dalla voce superba e unica di Mengoni.

"Solo" apre il disco, qui l'artista si cimenta in nuove melodie, non il solito pop, ma un brano avvolgente, vellutato, calmo ma determinato allo stesso tempo.
Con "Un gioco sporco" si cambia ritmo, il sound profuma di rock, la voce di Mengoni si snoda attraverso tonalità inimmaginabili, la musica è cristallina e le sonorità armoniose.
"Tanto il resto cambia" riporta l'artista nuovamente ad un brano emozionante ma più pacato; la
traccia è carica di suggestioni, sospesa tra il sound italiano e quel sapore quasi americano, non c'è nulla da fare: l'artista Mengoni - o per dirla come lui, il Re matto - emerge in tutto il disco
da assoluto protagonista, perfettamente sposato ad ogni singolo pezzo con armonie sinuose che vagano multiformi tra le note.
Ancora degne di nota le tracce "Searching", dove il cantante si cimenta con un pezzo cantato in inglese, tra l'altro godibilissimo, e "Uranio 22", "Come Ti Senti" e "L'Equilibrista":
queste sono canzoni apparentemente diverse tra loro, ma con degli strumenti attenti sempre a ricercare l'equilibrio perfetto tra semplicità e profondità sia melodica che testuale.
"Mangialanima" ottavo pezzo del disco è una traccia più frizzante ma meno originale di tutte le altre canzoni che compongono il cd.
"Un Finale Diverso" e "Tonight" sono condite da una miscela musicale che unisce atmosfere che risultano estremamente eleganti, pur senza scavalcare mai la voce impegnata di Mengoni.
"Dall'inferno", penultima canzone dell'album, ci fa capire quanto poliedrico nella
vocalità è questo grande artista; il tema è l'amore, ma con la voce di
Mengoni diventa passione, erotismo, fuoco...
"Solo (Bolero)" chiude il lavoro, qui non c'è voce solo musica ma fatta egregiamente.
Stop.
Il risultato di Solo 2.0 è un mélange di emozioni che coinvolgono e trasportano chi ascolta in
un mondo fatto di sentimenti puri, che penetrano nel cervello ed emozionano il cuore.

Valutazione: 10/10

http://www.sologossip.com/2011/10/11/marco-mengoni-solo-2-0-e%E2%80%99-l%E2%80%99album-piu%E2%80%99-venduto-della-settimana/

Marco Mengoni: Solo 2.0 e’ l’album piu’ venduto della settimana

Marco Mengoni ha osato: ha voluto proporre un album
innovativo, che rompesse le righe non solo con il passato ma anche con
la maggior parte del panorama musicale italiano attuale. A pochi giorni
dall’uscita di Solo 2.0 i dati premiano l’audacia del
Secco: il suo album in Italia e’ il disco piu’ venduto della settimana.
L’ex Re Matto si posiziona subito dritto in prima posizione, spodestando
l’ex vincitrice di Amici Emma Marrone (che era in vetta alla
classifica per due settimane con il suo Saro’ Libera). E se gran parte
della critica e del pubblico se lo aspettava, sicuramente per Mengoni
deve essere stato un bel riconoscimento.
In questo album infatti l’ex X Factor ha messo tutto se stesso, dando
il 100%: ha sempre detto che, in caso di insuccesso (che forse solo lui
temeva), avrebbe almeno potuto attribuire a se stesso tutte le colpe.
Speriamo che non sia cosi’ umile ora da non attribuirsi anche tutti i
meriti di questo traguardo. La settimana scorsa, venerdi’ 7 ottobre,
Marco Mengoni ha deciso di condividere questa gioia con i suoi fan,
presenti a Verona alla Fnac.

Molti altri sostenitori in tutta Italia dovranno invece aspettare
l’inizio dell’attesissimo tour per poterlo ascoltare ed applaudire dal
vivo. Nel frattempo non ci resta che ringraziare il giovane cantante
per aver osato ed essere riuscito a proporre qualcosa di diverso ed originale.

In molti di recente lo hanno accostato a Lady Gaga per il suo spirito artistico
provocatorio ma noi siamo contenti di poter dire che Mengoni e’ italiano al 100%.

http://www.teamworld.it/news/5631/marco-mengoni-miglior-nuovo-talento-italiano.aspx

Marco Mengoni è il miglior nuovo talento italiano!

MTV Hits e Sky hanno stilato la classifica dei nuovi talenti italiani.
Fino al 30 settembre il popolo di internet è stato chiamato alle urne per decretare i migliori nuovi talenti italiani.
I visitatori del sito http://classifiche.mtv.it hanno premiato Marco Mengoni che ha conquistato la posizione #1!
Dietro di lui, rispettivamente al secondo e terzo posto troviamo Marco Carta e Valerio Scanu!

Questa la classifica completa.

1. Marco Mengoni
2. Marco Carta
3. Valerio Scanu
4. Alessandra Amoroso
5. Loredana Errore
6. Emma
7. Noemi
8. Annalisa
9. Nathalie
10. Modà

Paola Gallo
Onda Quotidiana 12 ottobre

Sarò passionale e vi dirò che il disco di Marco Mengoni mi piace. Specifico che sarò passionale e non critica perché i difetti volendo si trovano, ma io mi sono emozionata ascoltando questo disco e ho capito il vero significato della musica pop che deve farti vivere con leggerezza, strapparti un sorriso e farti venire voglia di riascoltarla.
Marco Mengoni mostra i primi segni della rockstar travolta dal successo: paura, diffidenza, sarcasmo nei confronti della critica più aspra e più prevenuta, ma esorcizza il tutto con belle canzoni: “Solo” (che mi ha subito colpito per l’epicità della metafora), “Tanto il resto cambia” con una frase di cui voglio chiedere spiegazioni a Marco perché mi colpisce molto:”Mille volte scoprirò che non mi innamoro”, “Come ti senti” che fa una bella pernacchia in faccia alle domande inutili, ai giornalisti che vivono di pretesti, di preconcetti.
Trovo curiosa e geniale “Mangialanima” scritta con Dente, cantautore che sarà anche di nicchia, ma che scrive davvero bene.
Gli spunti, i suoni, le parole, sono davvero molti e forse potrebbero lasciare spiazzati i puristi. Io che adoro la confusione, soprattutto mentale, trovo questo disco davvero ben fatto, per niente furbo e molto “sentito”.
Insomma “C’è chi parte e non arriva mai”, secondo me Marco sta facendo un viaggio fantastico.

http://www.gingergeneration.it/n/marco-mengoni-canta-david-gnomo-su-radio-deejay-77088-n.htm

MARCO MENGONI canta DAVID GNOMO su radio deejay
Ieri pomeriggio Marco Mengoni è stato ospite di Pinocchio, programma di Radio Deejay condotto da Diego e La Pina. Il vincitore di X Factor è in piena promozione delle nuovo disco, Solo 2.0, già in testa alle classifiche degli album più venduti e tra poco tornerà pure sul palco, con le prime due date del suo tour a Milano e a Roma a fine Novembre. Ma prima di cominciare a girare per l’Italia si è concesso mezz’ora di relax e di puro divertimento. Infatti ieri al posto che proporre una delle sue ultime canzoni ha cantanto insieme ai deejays la sigla del cartone animato di David Gnomo. La cover è diventata subito un tormentone sul web! A voi è piaciuta?
David Gnomo non è sfuggito a nessuno..