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Marco Mengoni, dopo il singolo un nuovo disco: "Ho cose da dire, non perdo tempo"
di ERNESTO ASSANTE

La popstar pubblica "Io ti aspetto", il terzo singolo estratto dal suo recente album, "Parole in circolo". Dopo la fine del tour, di nuovo in studio per un secondo album. Nel mezzo, l'appuntamento a "La Repubblica delle Idee" che si terrà il 5 giugno a Genova


Parole in circolo non è un album e basta, ma un progetto completo, che prevede due album, molti concerti, diversi singoli: un anno di lavoro intenso e ricco per Marco Mengoni, che proprio domani pubblica il terzo singolo tratto dall'album Io ti aspetto, assieme a un nuovo video realizzato dal giovane regista Luca Finotti che firma per la prima volta un videoclip musicale. Io ti aspetto scritto da Mengoni con Ermal Meta e Dario Faini, è parte integrante del progetto musicale di Mengoni, nel quale generi, stili, suoni, si mescolano e si fondono per creare un pop contemporaneo di grande intensità, quello che ha dato corpo al tour che si è da poco concluso e che avrà una straordinaria coda il 5 giugno a Genova, in occasione della puntata speciale di Webnotte (online come sempre su Repubblica.it) per La Repubblica delle Idee, in piazza Matteotti. Un tour che ha riscosso un grandissimo successo: "Non mi aspettavo una simile risposta dal pubblico", ci dice Mengoni, "sapevo che stavamo mettendo in piedi un buon lavoro e volevo fare un giro di concerti limitato, solo sei. Ma abbiamo raddoppiato Milano e avremmo potuto raddoppiare e aggiungere altre date. Ma mi sono fermato a dieci, per ritornare in studio e mettermi al lavoro per il nuovo album, per portare a termine tutto il progetto. Siamo rientrati subito in studio, forti dell'esperienza e delle idee nate durante il tour".


È andata come immaginava? Le nuove canzoni sono cambiate nei concerti rispetto alle versioni originali?
"Sicuramente sì. Abbiamo rimesso mano alle canzoni perché, come sempre accade, già quando le avevo pubblicate avevo pensato di cambiarle, perché non ero soddisfatto. In realtà è quasi sempre così, alla prova dei fatti trovi sempre un modo per migliorare le cose. Anche nell'impostazione generale del concerto, nel disegno del palco, nel suono, un conto è quello che immagini prima, un altro quello che ti trovi davanti ogni sera e che si modifica naturalmente, giorno dopo giorno. Sono stato molto soddisfatto anche del lavoro che abbiamo fatto, con Butturini, sul suono, cercando di ottenere il meglio anche in spazi acusticamente negativi come i Palazzetti dello Sport. È stato un tour serrato, intenso e fortunato".

Quindi ora inizia un altro capitolo del progetto, ovvero la realizzazione, in un solo anno, di un secondo album. Ha le idee più chiare?
"Alla fine di questo tour quello che posso dire è che ho capito cosa devo fare adesso, mi ha fatto capire che strada prendere per chiudere questo progetto di album. Innanzitutto sono cambiato io, ho scommesso su tante cose, mi sono dato maggiore libertà anche nella scelta dei suoni e della musica, scelte per le quali all'inizio mi prendevano per pazzo, come suonare un pezzo messicano che in pochi nel pubblico conoscevano e che invece ha avuto uno straordinario effetto. È un bilancio positivo che mi ha fatto tornare in studio con maggior convinzione".

Niente pause, niente riposo, dunque. Come dice nel nuovo singolo "io ti aspetto, ma nel frattempo vivo"...
"Sì, niente soste, anche se alla fine di un tour arrivi stanco e in parte fermarsi e tornare in studio porta, paradossalmente, a un pizzico di depressione, perché ci si abitua a un livello di energia e di adrenalina incredibile. Niente soste proprio perché alla fine dei concerti ti sembra di capire sempre di piu della tua musica e di quello che vuoi, quindi il bello è tornare subito al lavoro, se passa tempo tutto quello che hai vissuto e pensato te le scordi, se passi a un altro progetto, completamente diverso, di quelle emozioni resta poco. Invece qui io sono rientrato in studio ieri, così come stavo. E ho registrato un pezzo, buona la prima, anche se ero con la voce spezzata dalla fatica del tour, le corde vocali stanche, sabbiate, grattate, e con ancora sul groppone quella carico di emozione che ti dà il rapporto con il pubblico tutte le sere". love

Non riesce a stare fermo...
"Non si puo stare fermi, lo capisco con l'età, m'invecchio e capisco che veramente l'ultima cosa che voglio fare è stare fermo. Certo, ogni tanto ti serve, il fisico e i nervi chiedono uno stacco, il riposo. Ma so anche che oggi ho una vena a disposizione e che domani potrebbe succedere qualsiasi cosa. Ho delle cose da dire, non mi va di perdere tempo".

E adesso l'aspetta l'appuntamento di Genova con Webnotte.
"Ci divertiremo, l'idea è quella. Sarà una serata particolare, non arriviamo certo per annoiarci o annoiare il pubblico...".
Da ajna
il Gio 28 Mag 2015, 17:57
 
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