ESSERI UMANI - Il Video

Qualcuno di voi sa cosa rappresentano i nastri bordeaux che Marco porta sopra i gomiti del giaccone? Mi pare li avesse anche a Che tempo che fa...

ho visto il video ...... mi son commossa 
@ rossella ...li aveva anche ad xfactor quando cantò "guerriero" per la 1' volta   solo che nemmeno io ricordo il significato 

@veronica! E' vero ! Quanto mi piacerebbe scoprirlo...

mafalda ha scritto:

rosaneve ha scritto:Grazie, con le vostre battute,  per aver alleviato l'impatto personale con questo video, se pur profondo         
Le facce dipinte, non so perchè mi hanno sempre creato angoscia 

Ho tanti ragazzi a scuola che mi dicono che i clown gli mettono angoscia , addirittura a qualcuno fanno paura 

In effetti è una delle paure ricorrenti. Stephen King ci ha scritto anche un libro: It.

Oro vado a rivedermi il video...

il video mi piace molto, per niente banale o scontato dato il tema ... in particolare, trovo molto poetico l'uso del linguaggio dei segni

@kaiser "...io alla fine avrei colorato di giallo una chiappa ... in omaggio a tutti gli esseri 'umani' che hanno la faccia come il culo"
 ma come ti vengono

La spiegazione che accompagna il video è molto chiara e come qualcuna di voi ha già segnalato, riporta al tema pirandelliano della maschera.

Però il video, almeno per le sensazioni che provoca a me, non arriva a una conclusione positiva...o almeno io non riesco a coglierla.
Nell'App si legge: " il VIDEO ha un protagonista che, come ciascuno di noi, nella propria quotidianità indossa un travestimento in modo da nascondere il suo vero volto. Anche gli “esseri umani” che lo osservano indossano una maschera che trasforma il volto per metà, quasi a voler dimostrare che siamo tutti uguali nel voler nascondere agli altri ciò che siamo veramente.
E poiché da parte delle persone che ci circondano non arriva un’intenzione di ricerca maggiore, il protagonista a fine giornata si spoglia dei suoi abiti e rimane solo, ma sempre con la maschera sul volto."

Non manca il finale positivo dell'amore che "ha vinto, vince, vincerà"...l'amore che dovrebbe far cadere le maschere?
Forse è il giusto ritratto della realtà...o forse mi è sfuggito qualcosa.
Qui le maschere non cadono...addirittura se ne crea una in più, perché l'attore all'inizio quando era solo davanti allo specchio (prima di iniziare a truccarsi) non l'aveva.
Aiutatemi a sviscerare!!!

Blanca ha scritto:Notavo...............c'è un elemento che accomuna i video di Marcolino nostro,  lo specchio come dimensione in cui si prende coscienza di sè, della vita reale, quella vera, quella con cui fare i conti, senza maschere

Ecco appunto...qui si arriva ad avere una maschera anche allo specchio, alla fine!

Il protagonista del video è Michele Alhaique, attore e regista.



http://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Alhaique

Cristy ha scritto:La spiegazione che accompagna il video è molto chiara e come qualcuna di voi ha già segnalato, riporta al tema pirandelliano della maschera.

Però il video, almeno per le sensazioni che provoca a me, non arriva a una conclusione positiva...o almeno io non riesco a coglierla.
Nell'App si legge: " il VIDEO ha un protagonista che, come ciascuno di noi, nella propria quotidianità indossa un travestimento in modo da nascondere il suo vero volto. Anche gli “esseri umani” che lo osservano indossano una maschera che trasforma il volto per metà, quasi a voler dimostrare che siamo tutti uguali nel voler nascondere agli altri ciò che siamo veramente.
E poiché da parte delle persone che ci circondano non arriva un’intenzione di ricerca maggiore, il protagonista a fine giornata si spoglia dei suoi abiti e rimane solo, ma sempre con la maschera sul volto."

Non manca il finale positivo dell'amore che "ha vinto, vince, vincerà"...l'amore che dovrebbe far cadere le maschere?
Forse è il giusto ritratto della realtà...o forse mi è sfuggito qualcosa.
Qui le maschere non cadono...addirittura se ne crea una in più, perché l'attore all'inizio quando era solo davanti allo specchio (prima di iniziare a truccarsi) non l'aveva.
Aiutatemi a sviscerare!!!

Grazie Cristy , anche io ho accennato a questi particolari prima ma non ho avuto seguito ...Non riesco soprattutto a decifrare l'espressione di lui quando si trova la maschera gialla...è triste all'inizio ma poi accetta il fatto di doversela portare. E' amareggiato?

Rossella ha scritto:
Grazie Cristy , anche io ho accennato a questi particolari prima ma non ho avuto seguito ...Non riesco soprattutto a decifrare l'espressione di lui quando si trova la maschera gialla...è triste all'inizio ma poi accetta il fatto di doversela portare. E' amareggiato?

Infatti...anche io non capisco se stia per ridere o per piangere.
Forse è felice di essere diventato uguale a tutti gli altri? Un essere umano proprio perché porta la maschera??? Non è molto positivo!
E poi perché il giallo...che significati vengono attribuiti a questo colore? Qualcuno lo aveva trovato...mi pare.

Therese ha scritto:Il protagonista del video è Michele Alhaique, attore e regista.



http://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Alhaique

Grazie Therese !!!! è stupendo

Marco associava il giallo alla pazzia in qualche sua intervista. A primo impatto io l'avevo interpretata come una visione un pò da Stregatto del Paese delle Meraviglie che dice ad Alice "Qui siamo tutti matti"(che personalmente approvo in toto ). Quindi questo essere tutti mezzi gialli è un'allusione forse al fatto che siamo tutti un pò matti? (Le mie sono solo idee personali, eh )

@Cristy  
La bellezza dei video di Marco  e'  la multinterpretazione che offrono, ognuno  sceglie cio' che le proprie emozioni suggeriscono.
A me sembra che all'inizio il protagonista  appaia spento, vuoto  nonostante non abbia alcuna maschera e neanche quella  che usa per comunicare da Pierrot riesce a dargli emozioni, verita',  finche'  queste emozioni le riceve dalle altre persone che,  pur indossando maschere,  riescono a far prevalere la parte piu' umana di loro libera dalle sovrastrutture  che ci si costruisce o si e' costretti a costruirsi per vivere con se stessi o con gli altri. La scena finale e' meravigliosa, ci trovo una gioia ed un sorriso liberatorio emozionante mostra il protagonista che spoglio della maschera convenzionale, quella con cui comunica col mondo,  guardandosi  allo specchio trova la parte emozionale di se, quella umana, che lo connette con se stesso e con gli altri, con le emozioni, i sentimenti, la solidarieta'  e  la vita che, pur dura,  ha colto  in tutti  gli altri personaggi che ha incrociato e di cui si e' nutrito.
Marco ha usato questa metafora del guardarsi allo specchio come per ritrovarsi, per trovare forza, capacita' di reagire  come  gia'  ha fatto in In un giorno qualunque ed in Guerriero. 
Questo video  lo trovo meraviglioso per il messaggio e la bellezza, ha una fotografia meravigliosa.  
 Alema' grazie a Marco riesce a dare il meglio di se. Bravi 

Non so offrirti risposte migliori, questo e' cio' che io vedo e che mi emoziona 

@Rossella    le fascette che Marco indossa  simboleggiano l'adesione alla battaglia per i diritti civili, se ricordo li ha usati  ultimamente nella moda Ermenegildo Zegna, non so se anche Barret ....... spero che la memoria non mi induca in errore 
 tanto si e' distratte dal fondo schiena del protagonista 
che fatica  scrivere dal melacoso 

Rossella ha scritto:Marco associava il giallo alla pazzia in qualche sua intervista. A primo impatto io l'avevo interpretata come una visione un pò da Stregatto del Paese delle Meraviglie che dice ad Alice "Qui siamo tutti matti"(che personalmente approvo in toto ). Quindi questo essere tutti mezzi gialli è un'allusione forse al fatto che siamo tutti un pò matti? (Le mie sono solo idee personali, eh )

Può essere...ma a quel punto cadrebbe l'idea della maschera e arriverebbe quella della parte irrazionale/razionale di noi...quindi la maschera dov'è? E' la parte "normale"??? E poi i tizi al teatro che guardano lo spettacolo, mi sembrano tutto fuorché possessori di una parte irrazionale! Tutti fermi e compiti...

Blanca ha scritto:@Cristy  
La bellezza dei video di Marco  e'  la multinterpretazione che offrono, ognuno  sceglie cio' che le proprie emozioni suggeriscono.
A me sembra che all'inizio il protagonista  appaia spento, vuoto  nonostante non abbia alcuna maschera e neanche quella  che usa per comunicare da Pierrot riesce a dargli emozioni, verita',  finche'  queste emozioni le riceve dalle altre persone che,  pur indossando maschere,  riescono a far prevalere la parte piu' umana di loro libera dalle sovrastrutture  che ci si costruisce o si e' costretti a costruirsi per vivere con se stessi o con gli altri. La scena finale e' meravigliosa, ci trovo una gioia ed un sorriso liberatorio emozionante mostra il protagonista che spoglio della maschera convenzionale, quella con cui comunica col mondo,  guardandosi  allo specchio trova la parte emozionale di se, quella umana, che lo connette con se stesso e con gli altri, con le emozioni, i sentimenti, la solidarieta'  e  la vita che, pur dura,  ha colto  in tutti  gli altri personaggi che ha incrociato e di cui si e' nutrito.
Marco ha usato questa metafora del guardarsi allo specchio come per ritrovarsi, per trovare forza, capacita' di reagire  come  gia'  ha fatto in In un giorno qualunque ed in Guerriero. 
Questo video  lo trovo meraviglioso per il messaggio e la bellezza, ha una fotografia meravigliosa.  
 Alema' grazie a Marco riesce a dare il meglio di se. Bravi 

Non so offrirti risposte migliori, questo e' cio' che io vedo e che mi emoziona 

@Rossella    le fascette che Marco indossa  simboleggiano l'adesione alla battaglia per i diritti civili, se ricordo li ha usati  ultimamente nella moda Ermenegildo Zegna, non so se anche Barret ....... spero che la memoria non mi induca in errore 
 tanto si e' distratte dal fondo schiena del protagonista 
che fatica  scrivere dal melacoso 

Mi piace la tua versione Blanca... molto...

Il finale è molto intenso, io lo sento come assolutamente positivo, nel senso che il protagonista si riconosce negli altri e alla fine si accetta, cosi' com'è, imperfetto, con la sua faccia mezza gialla, con la sua maschera di fragilità. E riconoscersi e accettarsi per cio' che si è, non è forse fondamentale nella vita di tutti noi?
Ma capisco la perplessità, non so se si puo' considerare un classico finale "happy end"....

In questo blog lo spiegano bene:

"....il protagonista, truccato in modo da nascondere i suoi veri lineamenti, sale sul palco di un teatro per recitare ma abbandona presto la sua rappresentazione quando, osservando il volto diviso a metà degli "esseri umani" presenti, diventa a sua volta spettatore.
Anche il pubblico indossa una maschera a dimostrare che tutti noi nella nostra quotidianità, nascondiamo il nostro vero io senza rivelare completamente ciò che siamo.
L'attore, una volta lasciati gli abiti di scena, si accorge di avere come tutti gli altri il volto diviso in due, perchè in fondo tutti noi siamo uguali: ci comportiamo come fossimo sempre su un palcoscenico recitando per adeguarci alle situazioni che viviamo e celando la nostra vera essenza sotto strati di "trucco" per paura di essere giudicati e non accettati da chi si ferma all'apparenza."

http://marcomengoniilblogdicami.blogspot.it/

Blanca ha scritto:@Cristy  
La bellezza dei video di Marco  e'  la multinterpretazione che offrono, ognuno  sceglie cio' che le proprie emozioni suggeriscono.
A me sembra che all'inizio il protagonista  appaia spento, vuoto  nonostante non abbia alcuna maschera e neanche quella  che usa per comunicare da Pierrot riesce a dargli emozioni, verita',  finche'  queste emozioni le riceve dalle altre persone che,  pur indossando maschere,  riescono a far prevalere la parte piu' umana di loro libera dalle sovrastrutture  che ci si costruisce o si e' costretti a costruirsi per vivere con se stessi o con gli altri. La scena finale e' meravigliosa, ci trovo una gioia ed un sorriso liberatorio emozionante mostra il protagonista che spoglio della maschera convenzionale, quella con cui comunica col mondo,  guardandosi  allo specchio trova la parte emozionale di se, quella umana, che lo connette con se stesso e con gli altri, con le emozioni, i sentimenti, la solidarieta'  e  la vita che, pur dura,  ha colto  in tutti  gli altri personaggi che ha incrociato e di cui si e' nutrito.
Marco ha usato questa metafora del guardarsi allo specchio come per ritrovarsi, per trovare forza, capacita' di reagire  come  gia'  ha fatto in In un giorno qualunque ed in Guerriero. 

Grazie Blanca...questa è una spiegazione interessante.
Solo che non avevo colto il fatto che i personaggi in platea potessero dare emozioni all'attore....io ci vedevo proprio il contrario, anche perché sulle spiegazioni riportate sull'App (mi pare) e che ho citato prima c'era scritta questa frase: "E poiché da parte delle persone che ci circondano non arriva un’intenzione di ricerca maggiore, il protagonista a fine giornata si spoglia dei suoi abiti e rimane solo, ma sempre con la maschera sul volto." E io nel pubblico avevo colto proprio questa indifferenza.
Ammazza come siamo diversi!!!

Therese ha scritto:Il finale è molto intenso, io lo sento come assolutamente positivo, nel senso che il protagonista si riconosce negli altri e alla fine si accetta, cosi' com'è, imperfetto, con la sua faccia mezza gialla, con la sua maschera di fragilità. E riconoscersi e accettarsi per cio' che si è, non è forse fondamentale nella vita di tutti noi?
Ma capisco la perplessità, non so se si puo' considerare un classico finale "happy end"....

In questo blog lo spiegano bene:

"....il protagonista, truccato in modo da nascondere i suoi veri lineamenti, sale sul palco di un teatro per recitare ma che abbandona presto la sua rappresentazione quando, osservando il volto diviso a metà degli "esseri umani" presenti, diventa a sua volta spettatore.
Anche il pubblico indossa una maschera a dimostrare che tutti noi nella nostra quotidianità, nascondiamo il nostro vero io senza rivelare completamente ciò che siamo.
L'attore, una volta lasciati gli abiti di scena, si accorge di avere come tutti gli altri il volto diviso in due, perchè in fondo tutti noi siamo uguali: ci comportiamo come fossimo sempre su un palcoscenico recitando per adeguarci alle situazioni che viviamo e celando la nostra vera essenza sotto strati di "trucco" per paura di essere giudicati e non accettati da chi si ferma all'apparenza."

http://marcomengoniilblogdicami.blogspot.it/

Ok...questa spiegazione si avvicina a ciò che ho percepito io guardando il video. E sono d'accordo sul fatto di accettarsi con i difetti che abbiamo perché l'essere umano è imperfetto, ma allo stesso tempo bello proprio per la sua fragilità.
Però mi manca appunto qualcosa che mi colleghi al grido: "l'amore ha vinto, vince, vincerà"...era forse questo l'happy end che mi aspettavo.
E mi rimane il dubbio del perché all'inizio l'attore aveva la faccia libera...contrariamente al resto degli esseri umani.
Forse era un alieno???

Anche Marco all'inizio ha la faccia "libera"...

@Cristy  non dimenticare i ripetuti primi piani ed anche i sorrisi dei vari personaggi che insistono piu' volte  nel messaggio martellante del brano: l'amore amore amore ha vinto vince e vincera' ...... e' quella la spinta reattiva di cui si serve il protagonista per buttare la maschera, o almeno quella prevalente, quella che gli impedisce di vivere in equilibrio con se e gli altri 

Therese ha scritto:Il finale è molto intenso, io lo sento come assolutamente positivo, nel senso che il protagonista si riconosce negli altri e alla fine si accetta, cosi' com'è, imperfetto, con la sua faccia mezza gialla, con la sua maschera di fragilità. E riconoscersi e accettarsi per cio' che si è, non è forse fondamentale nella vita di tutti noi?
...

Video sorprendente e intenso.  

Therese ha scritto:Anche Marco all'inizio ha la faccia "libera"...

Marco non l'ho ancora osservato bene...non so se ci sono momenti in cui fa solo il "narratore" e altri in cui è inserito nell storia...quindi non ho capito se anche lui evolve...o ha la faccia libera come narratore (infatti alla fine lui è "pulito") e quella gialla quando è attore.
Vabbè...se non avete capito, vi capisco!

Io percepisco che il protagonista quando scende dal palcoscenico su cui recita lo fa perche' consapevole di essere in quella condizione oramai' incapace di trasmettere emozioni. Fra gli spettatori le coglie e le fa sue. 
Il video usa tante metafore non si puo' interpretare del tutto a rigor di logica.