Valentino Rossi e motoGP
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Re: Valentino Rossi e motoGP
Welcom, 18 aprile 2004 - The Race
La prima vittoria con la Yamaha, l'inizio del mito
Rossi-Biaggi, la corsa perfetta
di MICHELE SERRA
Lo "sport puro", fatto di solo talento e valore, di epica agonistica e di etica cavalleresca, è un mito sepolto sotto tali e tanti strati di business, di doping e di ciance polemiche, che quasi non ne facciamo più conto: le rovine di Ilio erano più accessibili? Per questo, soprattutto per questo, lo strabiliante duello omerico tra Rossi e Biaggi (Gp del Sudafrica di ieri, domenica 18 aprile 2004) andrebbe estratto tutto intero dal blob televisivo domenicale (di tutte le domeniche) e custodito nel piccolo pantheon delle immagini memorabili, delle gare magnifiche, degli spettacoli perfetti.
Si correva la prima gara del mondiale di motociclismo, e i due piloti italiani, già divisi da una rivalità acida e non sempre di buon gusto, hanno riscattato l'intero repertorio di insulti e di risse sublimandolo in una gara così appassionante, così incerta e tirata fino ai limiti estremi della destrezza, da lasciare senza fiato.
Dopo il traguardo, il vincitore Rossi, interpretando lo sfinimento agonistico di noi tutti, ha appoggiato la moto a un muretto di copertoni e si è chinato brevemente sull'asfalto, come per riprendere respiro e confidenza con la terraferma, e per riaversi dalla incredibile sequenza di sorpassi inferti e subiti. Le traiettorie dei due piloti si erano intrecciate per tutta la gara, sfiorandosi fino a intignare il muso l'uno nella coda dell'altro. Sembravano legate allo stesso elastico. Hanno cercato per decine di giri di infilare, tra i due e i trecento all'ora, il varco ristretto di un'esitazione dell'avversario, di un impercettibile scarto in curva. Una specie di Italia-Germania 4-3, con i sorpassi invece dei gol, e quella speciale impressione di tempo dilatato, di traguardo sempre qualche spanna più avanti, che appartiene solo alle gare straordinarie, quelle insolute fino all'ultimo istante di gara, quelle che vorremmo non finissero mai, e insieme non vediamo l'ora che finiscano pur di poter riposare il cuore.
Rossi aveva la moto nuova, una Yamaha, Biaggi (si dice) quella migliore, una Honda, ma merito del motociclismo (per esempio rispetto alla F.1) è essere ancora e soprattutto una sfida tra piloti, e assai meno una competizione tra fabbriche: sarà anche che, a differenza dell'auto, la moto ha l'umiltà e il merito di lasciar spiccare la sagoma intera del pilota, di diventarne quasi una protesi stradale. Fino a sembrare più un attrezzo sportivo, come la racchetta da tennis o la mazza da hockey, che quell'ordigno metalmeccanico che in effetti è. Il dettaglio tecnico riferisce che Rossi ha avuto il merito di vincere su una macchina meno collaudata e meno favorita. Biaggi però correva su una Honda "non ufficiale", e ha seminato di qualche chilometro le due "ufficiali". Entrambi hanno dunque superato i supposti limiti del mezzo con una capacità di guida superiore. Che, in sella a due gomme sempre sul filo dell'aderenza, significa, in una sola parola, coraggio da vendere.
Gli sport del motore, da tempo confinati sui nastri artificiali dei circuiti e levati dalle strade comuni sulle quali sono nati, non possono più ripetere la rischiosa e fragorosa epopea della Mille Miglia, o dei circuiti cittadini dove una volta le moto correvano e spesso si fracassavano. Eppure, l'esercizio di stile tracciato ieri da Rossi e Biaggi sulla pista sudafricana destava una meraviglia intatta, antica, degna dei racconti (non sempre rigorosi) sulle gesta dei tempi eroici, quando era solo per radio che rimbalzavano le cronache sportive. Essere riusciti a meravigliarci nel tempo della televisione, con decine di telecamere ficcate intorno e sulla moto, con centinaia di replay che inflazionano l'attimo e banalizzano il gesto, è stato veramente un piccolo miracolo del talento. Una gara unica, un pezzo unico nell'evo della dozzinalità e della ripetizione in serie.
(19 aprile 2004)
La prima vittoria con la Yamaha, l'inizio del mito
Rossi-Biaggi, la corsa perfetta
di MICHELE SERRA
Lo "sport puro", fatto di solo talento e valore, di epica agonistica e di etica cavalleresca, è un mito sepolto sotto tali e tanti strati di business, di doping e di ciance polemiche, che quasi non ne facciamo più conto: le rovine di Ilio erano più accessibili? Per questo, soprattutto per questo, lo strabiliante duello omerico tra Rossi e Biaggi (Gp del Sudafrica di ieri, domenica 18 aprile 2004) andrebbe estratto tutto intero dal blob televisivo domenicale (di tutte le domeniche) e custodito nel piccolo pantheon delle immagini memorabili, delle gare magnifiche, degli spettacoli perfetti.
Si correva la prima gara del mondiale di motociclismo, e i due piloti italiani, già divisi da una rivalità acida e non sempre di buon gusto, hanno riscattato l'intero repertorio di insulti e di risse sublimandolo in una gara così appassionante, così incerta e tirata fino ai limiti estremi della destrezza, da lasciare senza fiato.
Dopo il traguardo, il vincitore Rossi, interpretando lo sfinimento agonistico di noi tutti, ha appoggiato la moto a un muretto di copertoni e si è chinato brevemente sull'asfalto, come per riprendere respiro e confidenza con la terraferma, e per riaversi dalla incredibile sequenza di sorpassi inferti e subiti. Le traiettorie dei due piloti si erano intrecciate per tutta la gara, sfiorandosi fino a intignare il muso l'uno nella coda dell'altro. Sembravano legate allo stesso elastico. Hanno cercato per decine di giri di infilare, tra i due e i trecento all'ora, il varco ristretto di un'esitazione dell'avversario, di un impercettibile scarto in curva. Una specie di Italia-Germania 4-3, con i sorpassi invece dei gol, e quella speciale impressione di tempo dilatato, di traguardo sempre qualche spanna più avanti, che appartiene solo alle gare straordinarie, quelle insolute fino all'ultimo istante di gara, quelle che vorremmo non finissero mai, e insieme non vediamo l'ora che finiscano pur di poter riposare il cuore.
Rossi aveva la moto nuova, una Yamaha, Biaggi (si dice) quella migliore, una Honda, ma merito del motociclismo (per esempio rispetto alla F.1) è essere ancora e soprattutto una sfida tra piloti, e assai meno una competizione tra fabbriche: sarà anche che, a differenza dell'auto, la moto ha l'umiltà e il merito di lasciar spiccare la sagoma intera del pilota, di diventarne quasi una protesi stradale. Fino a sembrare più un attrezzo sportivo, come la racchetta da tennis o la mazza da hockey, che quell'ordigno metalmeccanico che in effetti è. Il dettaglio tecnico riferisce che Rossi ha avuto il merito di vincere su una macchina meno collaudata e meno favorita. Biaggi però correva su una Honda "non ufficiale", e ha seminato di qualche chilometro le due "ufficiali". Entrambi hanno dunque superato i supposti limiti del mezzo con una capacità di guida superiore. Che, in sella a due gomme sempre sul filo dell'aderenza, significa, in una sola parola, coraggio da vendere.
Gli sport del motore, da tempo confinati sui nastri artificiali dei circuiti e levati dalle strade comuni sulle quali sono nati, non possono più ripetere la rischiosa e fragorosa epopea della Mille Miglia, o dei circuiti cittadini dove una volta le moto correvano e spesso si fracassavano. Eppure, l'esercizio di stile tracciato ieri da Rossi e Biaggi sulla pista sudafricana destava una meraviglia intatta, antica, degna dei racconti (non sempre rigorosi) sulle gesta dei tempi eroici, quando era solo per radio che rimbalzavano le cronache sportive. Essere riusciti a meravigliarci nel tempo della televisione, con decine di telecamere ficcate intorno e sulla moto, con centinaia di replay che inflazionano l'attimo e banalizzano il gesto, è stato veramente un piccolo miracolo del talento. Una gara unica, un pezzo unico nell'evo della dozzinalità e della ripetizione in serie.
(19 aprile 2004)
- Spoiler:
- Ho il video, come lo carico?
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Re: Valentino Rossi e motoGP
alux ha scritto:scusate, m'ero allontanata dal pc siete pronte? sicure sicure?
la metto sotto spoiler però, così chi non vuole non la guarda
- Spoiler:
ALUX : MAVVVAAA A CA*AREEEEEEEEEEEEEEEE
In amicizia, si intende
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Re: Valentino Rossi e motoGP
FlowerPower ha scritto:sissi hai visto il video che ho linkato???
io piango ogni volta che lo vedo
edit... infatti me lo sono appena rivisto
Non so quante volte ho visto la fine di quella gara. E ogni volta mi viene la pelle d'oca.
Mi ricordo la diretta. Io e il mio moroso sul divano, a urlare come posseduti. Quando Vale l'ha passato ci siamo lanciati tutti e due per terra davanti alla televisione.
Alla fine eravamo distrutti.
Ospite- Ospite
Re: Valentino Rossi e motoGP
questo l'ho fatto un giorno che con una mia amica commentavano l'aspetto fisico di valentino, io sostenevo (e sostengo tutt'ora) che valentino è una scimmiettasissi46 ha scritto:alux ha scritto:scusate, m'ero allontanata dal pc siete pronte? sicure sicure?
la metto sotto spoiler però, così chi non vuole non la guarda
- Spoiler:
ALUX : MAVVVAAA A CA*AREEEEEEEEEEEEEEEE
In amicizia, si intende
Alux- Messaggi : 11510
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Re: Valentino Rossi e motoGP
@lula, per i video o apri un account su youtube (ma rischi la cancellazione se sono video di trasmissioni tv sia in chiaro che a pagamento) o apri un account gratuito su www.mediafire.com o www.megaupload.com.
Kaiser- Messaggi : 11889
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Re: Valentino Rossi e motoGP
Kaiser ha scritto:@lula, per i video o apri un account su youtube (ma rischi la cancellazione se sono video di trasmissioni tv sia in chiaro che a pagamento) o apri un account gratuito su www.mediafire.com o www.megaupload.com.
provo mediafire, grazie
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Re: Valentino Rossi e motoGP
non so perchè ma mi ha cambiato l'ordine... vabbè comunque è un articolo di motosprint del 2004.. l'anno della consacrazione definitiva (per i sordi e ciechi che non volevano ammettere anche prima di essere davanti al più grande di tutti.... ah ma noi italiani sempre così eh...)
(edit Kaiser: ho rimesso in ordine le pagine... )
(edit Kaiser: ho rimesso in ordine le pagine... )
Ospite- Ospite
Re: Valentino Rossi e motoGP
Prima del video di quell'epica gara (devo controllare alcune cosette tra tagli e montaggi) riporto lo splendido editoriale del giornalista (tifoso) Maurizio MAK Ottomano, dal sito rossifumi.it
24/04/2004
NOI LO SAPEVAMO GIÀ!
UNA SETTIMANA….
Serviva tempo per metabolizzare la gara più bella forse degli ultimi 20 anni.
Lo scrivere con toni enfatici, retorici, esageratamente trionfalistici sarebbe stato l’errore più facile nel quale cadere, così ho atteso.
Se alle 15.00 e qualcosa di domenica scorsa avevate la maglia Giallo-Fluo sporca di lacrime e rimmel, se siete sprofondati nella poltrona per altri quindici minuti buoni senza capire dove eravate, se avete urlato a 18.000 watt e siete rimasti praticamente senza voce fino ad oggi, se vi siete inginocchiati davanti alla Tv come davanti al miracolo di Lourdes, se imprecando di gioia avete sparato un pugno al muro e il muro (in quel momento) ne ha risentito più di voi, se avete assunto un colore blu Gauloises perché il primo respiro l’avete tirato allo start e il secondo alla bandiera a scacchi, se avete adorato Guido Meda mentre urlava "Rossi c'è" più di un poster della Bellucci sotto la doccia, bè sappiate che non eravate i soli.
Perché con voi c’era un intero e variegato popolo di vecchi e nuovi fans del MotoGP: l’Uomo ha battuto il mezzo meccanico ed il tifo di noi umani per lui è stato compatto.
Poco altro da dire, perché dopo anni di scemenze sparate a destra e a manca dai detrattori del giallo46, la gente in quel pomeriggio domenicale ha capito tutto.
Rimane la vigliaccheria di chi riesce a buttare giù articoli infami fino alla vigilia della corsa e che il lunedì non ha il coraggio di farsi pubblicare, perché forse il risultato gli ha spento quel paio di neuroni che ancora si dibattevano per sopravvivere: estinzione annunciata di una specie estinta.
A noi la soddisfazione di saperli ammutoliti e di sapere che d’ora in poi, vada come vada, nessuno potrà più dire che “quello vince per la moto”.
Noi, del resto, lo sapevamo già.
LA COSA STRANA
Non mi era mai successo finora, neanche ai tempi di Ago, di vedere che la casalinga media, non già di Voghera (“tuttologa” preferita dei media e dotata di conoscenze supposte ormai da Nobel), ma più semplicemente veneta, si inerpicasse in discussioni Rossi-motoristiche al banco della frutta e verdura, tra un kilo di catalogna e 4 arance da spremuta.
Per strada, nei bar, a scuola, nelle palestre mi è capitato di sentir toccare l’argomento, stupito di quante persone fossero rimaste incollate ai teleschermi durante quel duello e quante dichiarassero di non voler perdere il prossimo GP.
Mi dice un signore sulla settantina “Valentino è un fenomeno…e anche l’altro è andato forte! Chissà dal vero che bello……” ed il tono compiaciuto è quello di chi si è goduto lo spettacolo alla grande.
Così mi salta in testa che se in Italia si avesse un po’ più di considerazione per il pubblico, buttato spesso allo sbaraglio per tre giorni in uno spazio recintato privo di ogni regola di civile convivenza, forse persone come quel signore potrebbero gustarsi una gara dal vivo.
L’improvvisa popolarità di uno sport qui ancora troppo difficile da praticare, dovrebbe essere sfruttata nel modo più efficace possibile.
Il biglietto invece continua a salire nel prezzo e comunque vada, per gli organizzatori sarà un successo.
Peccato che una famiglia di 4 persone ormai debba ricorrere al mutuo per trascorrere un week-end di MotoGp con i minimi confort necessari, anche perché, proprio in occasione del Gp toscano, molti titolari di alberghi e agriturismo limitrofi al circuito affittano stanze e bungalow per una settimana intera......o niente!
Così la famiglia di 4 persone che dovrebbe pagare 8 notti e 7 giorni per soggiornare un sabato e lasciare la stanza alla domenica mattina, nemmeno ci prova più: solo da noi sono permesse queste cose.
Altra questione da rivedere.
Un disabile interessato al GP può accomodarsi gratuitamente con l’accompagnatore solo sul “prato”, mentre non ha una particolare tribuna dedicata a disposizione nè può accedere ai paddock, diversamente da quanto accade in altri paesi europei.
Forse perché nessun organizzatore italiano è mai stato a guardare una gara dal “prato” di un circuito collinare, con centomila persone all’interno e gli occhi a poco più di un metro da terra.
Sarebbe doverosa un po’ di sensibilità al riguardo, tenendo conto oltretutto che alcuni di loro spesso sono motociclisti (“dentro” lo sei per sempre, sia come sia), gente cui dare il diritto di poter seguire in modo adeguato il suo sport preferito e magari, nella sfortuna della vita, avere la fortuna di vedere i propri idoli un po’ più da vicino, un po’ meglio degli altri.
Certo a farli entrare non ci si guadagna economicamente, ma di questo non si preoccupano a Le Mans o ad Assen ad esempio: non ci vuole poi molto ad allestire una tribuna idonea e a consentire almeno un libero paddock-entry a queste persone.
Cerchiamo di essere, una volta tanto, un esempio positivo.
TORNANDO ALLA GARA
L’aspetto tecnico più interessante salta agli occhi:
- giro veloce: Biaggi all’ultimo giro 1.33.208
- maggiore velocità di punta tra i due: Biaggi ( la seconda assoluta)
- migliore sequenza di giri veloci: Biaggi
- massimo vantaggio tra i due durante la gara: Biaggi (0.559sec)
Per chi non avesse seguito la gara, ha vinto Valentino Rossi.
Nonostante la superiorità della Rc211V rispetto alla M1 appare palese che sia stato il pilota a determinare il risultato: il terreno perso in rettilineo veniva recuperato in curva e sul misto, dove il motore conta meno o meglio conta più l’erogazione che la potenza pura.
Negli ultimi passaggi, quando Biaggi era in testa, non ha girato più velocemente di quanto facesse seguendo Valentino, anzi è passato dall’1.33 e 4 di media all’1.33 e 8 e 1.33 e 7 alto.
Quindi un Biaggi con pista libera a 5 giri dalla fine, quando avrebbe voluto e dovuto andarsene tutto solo verso la vittoria, ha invece peggiorato le sue prestazioni, segno che le traiettorie di Rossi erano più redditizie.
Honda certamente ha più cavalli e Valentino non potrà sicuramente fare “la gara della vita” ad ogni GranPremio, per cui si augura che già da Jerez la nuova iniezione curata dalla Magneti Marelli dia qualche possibilità in più alla Yamaha per colmare parte del gap.
In ogni caso tutte le cose che sentivamo fino a pochi mesi fa sul prototipo di Iwata sembrano svanire di fronte alla vittoria di Welkom: falsità prima o miracolo elettronico-meccanico adesso?
I saggi dicono che la verità stà nel mezzo ed i saggi, in quanto tali, sovente non sbagliano.
Certamente è il connubio e la collaborazione nello sviluppo tra un’ottima azienda costruttrice ed un grandissimo pilota, a creare qualcosa di vincente.
Non si scappa da questo concetto lapalissiano e non si poteva non tenerne conto fin da quando ero bambino; misteriosamente si è dimenticato dall’anno 2000, quando un certo duello ha iniziato ad essere realtà, con i risultati che conosciamo.
Al grido “ nun è lui! E’ a’ moto…” orde di “esperti” hanno guidato e manipolato le opinioni di chi in giovane età o non troppo attento ai campionati del passato, si domandava come mai un ragazzo potesse dominare così la scena mondiale.
L’hanno strombazzata tanto quell’assurdità da convincere parecchia gente che, legandosi un razzo sotto il sedere e chiudendo gli occhi, si vincono le gare.
Quasi quasi ci volevo provare anch'io!
VOLEVATE LA SFIDA CON LA STESSA MOTO?
Anelata, ricercata, invocata, minacciata per molto tempo la sfida dei due italiani: stessa moto e vediamo chi vince.
Bè ragazzi, contenti? E’ stato fatto di meglio!
Ora chi dei due vinceva non ha neanche la stessa, ha quella leggermente inferiore, eppure è finita come prima……
E’ il caso di cercare polemiche nel momento di piena esaltazione motociclistica, davanti a cotanto spettacolo? Non lo so.
Non sono sicurissimo che se all’ultimo giro fosse spuntato il cupolino giallo dall’ultima curva ora saremmo qui a celebrare il “volemose bbene”, suggellato dalle strette di mano dei due guerrieri: sono sicuro dell’esatto contrario.
Sarebbe iniziato il solito linciaggio, condito di sfottò e “te l’avevamo detto noi..!!!”.
E invece, guarda un po’ la vita, “ve lo dico io!”
E vi anticipo pure.
Che non si inizi con la solita solfa non appena alla moto più potente si troverà un circuito ad essa particolarmente favorevole: la vittoria di domenica scorsa ha cancellato ogni dubbio sull’argomento “è la moto o il pilota”, “è un campione o non è un campione”.
Diamo almeno l’impressione che la stampa specializzata non sia fatta solo di gente più adatta a scrivere della politica e dei suoi protagonisti che delle moto.
Chi non ha il virus delle due ruote, per favore, ci lasci lavorare e si accomodi a giocare più in là, che c’è un tombino aperto……
DUE ANNI POI IN F1
Probabilità?
Buone, ma non ottime.
Valentino è fuggito dal mondo HRC per motivi ben precisi e se le cose non cambieranno nel circus di Schumi e compagni non penso lui ci voglia entrare tanto presto: sarebbe come cadere dalla classica padella nella classica brace.
Non si divertono in F1 e ci credo!
Prodotto pre-confezionato a favore di mille interessi, manca totalmente di quell’estro, di quella imprevedibilità di quella genialità sregolata che sono l’elemento primario del fascino di una corsa e dei suoi protagonisti.
Seguivo accanitamente i GP di F1 e, come per tanti, tutto mi è parso tristemente noioso dopo Ayrton, avversario “sportivamente odiato” ma immensamente ammirato, delle “mie” Ferrari.
Tutto tristemente insulso dopo Barnard e il suo cambio computerizzato sul volante (ancora ricordo con i brividi le urla di gioia e dolore di Senna dopo aver vinto il GP del Brasile, con le mani piagate dalla leva).
Tutto tristemente mediaticizzato con i 7 canali satellitari dedicati, dei quali l’unico veramente interessante, per il quale fu creato addirittura un fanclub tra appassionati (il secondaregia), fu presto tagliato perché non “politically correct”.
Ti credo che vogliono Valentino!
Ma non so se Valentino voglia loro…tanto si è già capito che non fa queste scelte per soldi.
Tuttavia non dimentichiamo che viene dai kart prima che dalle moto, come molti grandi campioni dell’automobilismo, quindi le competizioni a quattro ruote le ha praticamente nel sangue fin da piccolo.
Poi valutiamo che una volta libero dal contratto con Yamaha, nel 2006, potrebbe essere ancora abbastanza giovane per cimentarsi con una qualche competitività in gare diverse, siano esse rally o gare di velocità: troppo avanti nel tempo diventerebbe più una penosa esibizione che un reale tentativo di vincere anche lì.
Analizzato il tutto, non mi sento ancora di sbilanciarmi per un netto “sì alla F1 tra due anni”: restiamo nel MotoGp per ora e cerchiamo di avere la consapevolezza che quello di cui godiamo è un pilota che ricorderemo con molta nostalgia tra qualche lustro.
Alemeno noi che lo sapevamo già.
MAK
24/04/2004
NOI LO SAPEVAMO GIÀ!
UNA SETTIMANA….
Serviva tempo per metabolizzare la gara più bella forse degli ultimi 20 anni.
Lo scrivere con toni enfatici, retorici, esageratamente trionfalistici sarebbe stato l’errore più facile nel quale cadere, così ho atteso.
Se alle 15.00 e qualcosa di domenica scorsa avevate la maglia Giallo-Fluo sporca di lacrime e rimmel, se siete sprofondati nella poltrona per altri quindici minuti buoni senza capire dove eravate, se avete urlato a 18.000 watt e siete rimasti praticamente senza voce fino ad oggi, se vi siete inginocchiati davanti alla Tv come davanti al miracolo di Lourdes, se imprecando di gioia avete sparato un pugno al muro e il muro (in quel momento) ne ha risentito più di voi, se avete assunto un colore blu Gauloises perché il primo respiro l’avete tirato allo start e il secondo alla bandiera a scacchi, se avete adorato Guido Meda mentre urlava "Rossi c'è" più di un poster della Bellucci sotto la doccia, bè sappiate che non eravate i soli.
Perché con voi c’era un intero e variegato popolo di vecchi e nuovi fans del MotoGP: l’Uomo ha battuto il mezzo meccanico ed il tifo di noi umani per lui è stato compatto.
Poco altro da dire, perché dopo anni di scemenze sparate a destra e a manca dai detrattori del giallo46, la gente in quel pomeriggio domenicale ha capito tutto.
Rimane la vigliaccheria di chi riesce a buttare giù articoli infami fino alla vigilia della corsa e che il lunedì non ha il coraggio di farsi pubblicare, perché forse il risultato gli ha spento quel paio di neuroni che ancora si dibattevano per sopravvivere: estinzione annunciata di una specie estinta.
A noi la soddisfazione di saperli ammutoliti e di sapere che d’ora in poi, vada come vada, nessuno potrà più dire che “quello vince per la moto”.
Noi, del resto, lo sapevamo già.
LA COSA STRANA
Non mi era mai successo finora, neanche ai tempi di Ago, di vedere che la casalinga media, non già di Voghera (“tuttologa” preferita dei media e dotata di conoscenze supposte ormai da Nobel), ma più semplicemente veneta, si inerpicasse in discussioni Rossi-motoristiche al banco della frutta e verdura, tra un kilo di catalogna e 4 arance da spremuta.
Per strada, nei bar, a scuola, nelle palestre mi è capitato di sentir toccare l’argomento, stupito di quante persone fossero rimaste incollate ai teleschermi durante quel duello e quante dichiarassero di non voler perdere il prossimo GP.
Mi dice un signore sulla settantina “Valentino è un fenomeno…e anche l’altro è andato forte! Chissà dal vero che bello……” ed il tono compiaciuto è quello di chi si è goduto lo spettacolo alla grande.
Così mi salta in testa che se in Italia si avesse un po’ più di considerazione per il pubblico, buttato spesso allo sbaraglio per tre giorni in uno spazio recintato privo di ogni regola di civile convivenza, forse persone come quel signore potrebbero gustarsi una gara dal vivo.
L’improvvisa popolarità di uno sport qui ancora troppo difficile da praticare, dovrebbe essere sfruttata nel modo più efficace possibile.
Il biglietto invece continua a salire nel prezzo e comunque vada, per gli organizzatori sarà un successo.
Peccato che una famiglia di 4 persone ormai debba ricorrere al mutuo per trascorrere un week-end di MotoGp con i minimi confort necessari, anche perché, proprio in occasione del Gp toscano, molti titolari di alberghi e agriturismo limitrofi al circuito affittano stanze e bungalow per una settimana intera......o niente!
Così la famiglia di 4 persone che dovrebbe pagare 8 notti e 7 giorni per soggiornare un sabato e lasciare la stanza alla domenica mattina, nemmeno ci prova più: solo da noi sono permesse queste cose.
Altra questione da rivedere.
Un disabile interessato al GP può accomodarsi gratuitamente con l’accompagnatore solo sul “prato”, mentre non ha una particolare tribuna dedicata a disposizione nè può accedere ai paddock, diversamente da quanto accade in altri paesi europei.
Forse perché nessun organizzatore italiano è mai stato a guardare una gara dal “prato” di un circuito collinare, con centomila persone all’interno e gli occhi a poco più di un metro da terra.
Sarebbe doverosa un po’ di sensibilità al riguardo, tenendo conto oltretutto che alcuni di loro spesso sono motociclisti (“dentro” lo sei per sempre, sia come sia), gente cui dare il diritto di poter seguire in modo adeguato il suo sport preferito e magari, nella sfortuna della vita, avere la fortuna di vedere i propri idoli un po’ più da vicino, un po’ meglio degli altri.
Certo a farli entrare non ci si guadagna economicamente, ma di questo non si preoccupano a Le Mans o ad Assen ad esempio: non ci vuole poi molto ad allestire una tribuna idonea e a consentire almeno un libero paddock-entry a queste persone.
Cerchiamo di essere, una volta tanto, un esempio positivo.
TORNANDO ALLA GARA
L’aspetto tecnico più interessante salta agli occhi:
- giro veloce: Biaggi all’ultimo giro 1.33.208
- maggiore velocità di punta tra i due: Biaggi ( la seconda assoluta)
- migliore sequenza di giri veloci: Biaggi
- massimo vantaggio tra i due durante la gara: Biaggi (0.559sec)
Per chi non avesse seguito la gara, ha vinto Valentino Rossi.
Nonostante la superiorità della Rc211V rispetto alla M1 appare palese che sia stato il pilota a determinare il risultato: il terreno perso in rettilineo veniva recuperato in curva e sul misto, dove il motore conta meno o meglio conta più l’erogazione che la potenza pura.
Negli ultimi passaggi, quando Biaggi era in testa, non ha girato più velocemente di quanto facesse seguendo Valentino, anzi è passato dall’1.33 e 4 di media all’1.33 e 8 e 1.33 e 7 alto.
Quindi un Biaggi con pista libera a 5 giri dalla fine, quando avrebbe voluto e dovuto andarsene tutto solo verso la vittoria, ha invece peggiorato le sue prestazioni, segno che le traiettorie di Rossi erano più redditizie.
Honda certamente ha più cavalli e Valentino non potrà sicuramente fare “la gara della vita” ad ogni GranPremio, per cui si augura che già da Jerez la nuova iniezione curata dalla Magneti Marelli dia qualche possibilità in più alla Yamaha per colmare parte del gap.
In ogni caso tutte le cose che sentivamo fino a pochi mesi fa sul prototipo di Iwata sembrano svanire di fronte alla vittoria di Welkom: falsità prima o miracolo elettronico-meccanico adesso?
I saggi dicono che la verità stà nel mezzo ed i saggi, in quanto tali, sovente non sbagliano.
Certamente è il connubio e la collaborazione nello sviluppo tra un’ottima azienda costruttrice ed un grandissimo pilota, a creare qualcosa di vincente.
Non si scappa da questo concetto lapalissiano e non si poteva non tenerne conto fin da quando ero bambino; misteriosamente si è dimenticato dall’anno 2000, quando un certo duello ha iniziato ad essere realtà, con i risultati che conosciamo.
Al grido “ nun è lui! E’ a’ moto…” orde di “esperti” hanno guidato e manipolato le opinioni di chi in giovane età o non troppo attento ai campionati del passato, si domandava come mai un ragazzo potesse dominare così la scena mondiale.
L’hanno strombazzata tanto quell’assurdità da convincere parecchia gente che, legandosi un razzo sotto il sedere e chiudendo gli occhi, si vincono le gare.
Quasi quasi ci volevo provare anch'io!
VOLEVATE LA SFIDA CON LA STESSA MOTO?
Anelata, ricercata, invocata, minacciata per molto tempo la sfida dei due italiani: stessa moto e vediamo chi vince.
Bè ragazzi, contenti? E’ stato fatto di meglio!
Ora chi dei due vinceva non ha neanche la stessa, ha quella leggermente inferiore, eppure è finita come prima……
E’ il caso di cercare polemiche nel momento di piena esaltazione motociclistica, davanti a cotanto spettacolo? Non lo so.
Non sono sicurissimo che se all’ultimo giro fosse spuntato il cupolino giallo dall’ultima curva ora saremmo qui a celebrare il “volemose bbene”, suggellato dalle strette di mano dei due guerrieri: sono sicuro dell’esatto contrario.
Sarebbe iniziato il solito linciaggio, condito di sfottò e “te l’avevamo detto noi..!!!”.
E invece, guarda un po’ la vita, “ve lo dico io!”
E vi anticipo pure.
Che non si inizi con la solita solfa non appena alla moto più potente si troverà un circuito ad essa particolarmente favorevole: la vittoria di domenica scorsa ha cancellato ogni dubbio sull’argomento “è la moto o il pilota”, “è un campione o non è un campione”.
Diamo almeno l’impressione che la stampa specializzata non sia fatta solo di gente più adatta a scrivere della politica e dei suoi protagonisti che delle moto.
Chi non ha il virus delle due ruote, per favore, ci lasci lavorare e si accomodi a giocare più in là, che c’è un tombino aperto……
DUE ANNI POI IN F1
Probabilità?
Buone, ma non ottime.
Valentino è fuggito dal mondo HRC per motivi ben precisi e se le cose non cambieranno nel circus di Schumi e compagni non penso lui ci voglia entrare tanto presto: sarebbe come cadere dalla classica padella nella classica brace.
Non si divertono in F1 e ci credo!
Prodotto pre-confezionato a favore di mille interessi, manca totalmente di quell’estro, di quella imprevedibilità di quella genialità sregolata che sono l’elemento primario del fascino di una corsa e dei suoi protagonisti.
Seguivo accanitamente i GP di F1 e, come per tanti, tutto mi è parso tristemente noioso dopo Ayrton, avversario “sportivamente odiato” ma immensamente ammirato, delle “mie” Ferrari.
Tutto tristemente insulso dopo Barnard e il suo cambio computerizzato sul volante (ancora ricordo con i brividi le urla di gioia e dolore di Senna dopo aver vinto il GP del Brasile, con le mani piagate dalla leva).
Tutto tristemente mediaticizzato con i 7 canali satellitari dedicati, dei quali l’unico veramente interessante, per il quale fu creato addirittura un fanclub tra appassionati (il secondaregia), fu presto tagliato perché non “politically correct”.
Ti credo che vogliono Valentino!
Ma non so se Valentino voglia loro…tanto si è già capito che non fa queste scelte per soldi.
Tuttavia non dimentichiamo che viene dai kart prima che dalle moto, come molti grandi campioni dell’automobilismo, quindi le competizioni a quattro ruote le ha praticamente nel sangue fin da piccolo.
Poi valutiamo che una volta libero dal contratto con Yamaha, nel 2006, potrebbe essere ancora abbastanza giovane per cimentarsi con una qualche competitività in gare diverse, siano esse rally o gare di velocità: troppo avanti nel tempo diventerebbe più una penosa esibizione che un reale tentativo di vincere anche lì.
Analizzato il tutto, non mi sento ancora di sbilanciarmi per un netto “sì alla F1 tra due anni”: restiamo nel MotoGp per ora e cerchiamo di avere la consapevolezza che quello di cui godiamo è un pilota che ricorderemo con molta nostalgia tra qualche lustro.
Alemeno noi che lo sapevamo già.
MAK
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Re: Valentino Rossi e motoGP
Questo, pur essendo puramente amatoriale, è forse il video su Valentino che preferisco.
Che rappresenta Valentino l'uomo. E che mi fa venire i lacrimotti ogni volta che lo vedo.
Semplicemente una ragazza che ha incontrato Vale, suo padre e Guido Meda all'aereporto.
Ma è da vedere dall'inizio alla fine.
Che rappresenta Valentino l'uomo. E che mi fa venire i lacrimotti ogni volta che lo vedo.
Semplicemente una ragazza che ha incontrato Vale, suo padre e Guido Meda all'aereporto.
Ma è da vedere dall'inizio alla fine.
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Re: Valentino Rossi e motoGP
Per dimostrare a Sissi la mia sportività e poter quindi ottenere qualche punto di gradimento in più faccio la parachiulo come il mio amato Jxxxe e posto questo video di una delle gare più belle del 2009
questa con telecronaca...
questa con telecronaca...
- Spoiler:
- adesso sto rosicando però ma resisto
Ultima modifica di verod il Mar 22 Giu 2010, 15:23 - modificato 1 volta.
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Re: Valentino Rossi e motoGP
Grande Veroooooooooooooooooo
- Spoiler:
- che si da la zappa sui piedi da solaaaaaaaaa
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Re: Valentino Rossi e motoGP
che emozione rivedere queste immagini grazie verdo
le conoscevo a memoria eppure alla fine ho esultato ho la pelle d'oca, è assurdo
e io questa gara non l'ho vista in diretta, ero all'anniversario dei miei suoceri però mio padre mi ha telefonato e mi ha fatto ascoltare la telecronaca in diretta non potete capire quanto ho rosicato
le conoscevo a memoria eppure alla fine ho esultato ho la pelle d'oca, è assurdo
e io questa gara non l'ho vista in diretta, ero all'anniversario dei miei suoceri però mio padre mi ha telefonato e mi ha fatto ascoltare la telecronaca in diretta non potete capire quanto ho rosicato
Alux- Messaggi : 11510
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Re: Valentino Rossi e motoGP
verod ha scritto:PregoQuesto e altro per voi
- Spoiler:
Tanto è tutto inutile...
Lo devi rinnegare l'innominabile...
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Re: Valentino Rossi e motoGP
Piccola Stella ha scritto:verod ha scritto:PregoQuesto e altro per voi
- Spoiler:
Tanto è tutto inutile...
Lo devi rinnegare l'innominabile...
Giustoooooooooooooooooooooo
Se vuoi guadagnare uno "stramaro" (che dalle mie parti vuol dire "...'na marea") di punti lo devi rinnegareeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Re: Valentino Rossi e motoGP
non ci riesco proprio del tutto ha una faccia da schiaffi così paracula e tenerosaPiccola Stella ha scritto:verod ha scritto:PregoQuesto e altro per voi
- Spoiler:
Tanto è tutto inutile...
Lo devi rinnegare l'innominabile...
Però posso far finta che non esista per qualche settimana ...o mese
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Re: Valentino Rossi e motoGP
Dai, ti perdoniamo, tutti hanno i loro difetti. L'importante è che tu sia cosciente di essere in errore
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Re: Valentino Rossi e motoGP
No?? sembra tenerosa solo a me?sissi46 ha scritto:Prego ?
Tenerosa ?
Alux tu forse mi perdoni...ma qualcun'altro credo di no finirà che lo rinnegherò davvero
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Re: Valentino Rossi e motoGP
verod ha scritto:No?? sembra tenerosa solo a me?sissi46 ha scritto:Prego ?
Tenerosa ?
Alux tu forse mi perdoni...ma qualcun'altro credo di no finirà che lo rinnegherò davvero
Io non la definirei tenerosa...
Ma non so se posso dire come la definirei...
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Re: Valentino Rossi e motoGP
una donna dalle salde convinzioniverod ha scritto:
No?? sembra tenerosa solo a me?
Alux tu forse mi perdoni...ma qualcun'altro credo di no finirà che lo rinnegherò davvero
@Piccola Stella: dicci
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Re: Valentino Rossi e motoGP
alux ha scritto:una donna dalle salde convinzioniverod ha scritto:
No?? sembra tenerosa solo a me?
Alux tu forse mi perdoni...ma qualcun'altro credo di no finirà che lo rinnegherò davvero
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Re: Valentino Rossi e motoGP
alux ha scritto:
@Piccola Stella: dicci
Ma no, non posso.
Non è corretto.
Non voglio sparare sulla Croce Rossa.
- Spoiler:
- Pirla. Ha proprio la faccia da pirla.
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Re: Valentino Rossi e motoGP
sissi46 ha scritto:Questo, pur essendo puramente amatoriale, è forse il video su Valentino che preferisco.
Che rappresenta Valentino l'uomo. E che mi fa venire i lacrimotti ogni volta che lo vedo.
Semplicemente una ragazza che ha incontrato Vale, suo padre e Guido Meda all'aereporto.
Ma è da vedere dall'inizio alla fine.
Mi ha commosso la carezza che Vale le ha fatto quando si sono allontanati l'uno dall'altra.
Credo che dica molto.
Su Vale.
E mi ha commosso l'emozione della ragazza.
Che mi ha fatto inevitabilmente pensare all'emozione di un'amica.
Con cui spero, prima o poi, di incontrare Vale.
- Spoiler:
- Per dirgli..."Ehi tu, con gli occhi azzurro-verdi..."
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