[Sanremo 2013] Generale

Guenda ha scritto:

camila ha scritto:

Kaiser ha scritto:...
Io sento che c'è un complotto... anzi più di uno ...
contro la Venegoni
...

senti giusto!
la vogliono far fuori !
ho appena letto questo :

Marinella Venegoni ‘microfonata’ in sala stampa

Si accingeva a fare la propria domanda durante la prima conferenza stampa del Festival di Sanremo 2013 ma la hostess, suo malgrado, l’ha maldestramente colpita col microfono. Per la giornalista de La Stampa Marinella Venegoni niente domande ma abbandono della sala stampa. Per nervosismo?


quanto avrei pagato per vederla mentre andava via !

http://www.davidemaggio.it/archives/70142/sanremo-live24-12-febbraio-2013-dm-su-radio-rai-tv-talk-in-diretta-da-sanremo-la-venegoni-microfonata-bernardini-sloggia-dal-rosa-dei-venti-per-il-royal

Mortaaaaaaaaaaaaaa

fuori il rospo....chi è di voi ???

STUDIARE PER SABATO MATTINA CHE POI SI INTERROGA
dal regolamento di Sanremo : http://www.sanremo.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-01b5eb05-9d67-4dbe-b74e-fe9daf493afe.html

5^ SERATA - FINALE (sabato 16 febbraio 2013)
La votazione della 5^ serata si svolgerà in 2 FASI:
PRIMA FASE
Interpretazione-esecuzione delle canzoni rimaste in competizione da parte dei 14 Artisti
CAMPIONI.
VOTAZIONE: SISTEMA MISTO TELEVOTO + GIURIA DI QUALITA’ + COMPUTO DEI RISULTATI
OTTENUTI NELLA 3^ SERATA
Ogni giurato avrà a disposizione 20 preferenze che potrà assegnare a sua discrezione ai 14
cantanti, rispettando i seguenti obblighi:
· dovrà attribuire tutte le 20 preferenze;
· potrà assegnare un massimo di 10 preferenze allo stesso cantante;
· avrà l’obbligo di attribuire le preferenze ad almeno 3 cantanti diversi.
Al termine di questa fase, le votazioni espresse dal pubblico attraverso il Televoto nelle 3^ e
nella 5^ serata verranno prima percentualizzate e quindi unite in una classifica comune dando
ad ognuna il peso percentuale del 25%. Le votazioni espresse dalla Giuria di Qualità verranno a
loro volta percentualizzate e quindi sommate percentualmente (50%) a quelle del Televoto,
dando luogo ad una graduatoria con proclamazione dei primi 3 classificati.
Da questa classifica verranno individuati pertanto i primi 3 Artisti CAMPIONI che parteciperanno
alla SECONDA FASE.
SECONDA FASE
VOTAZIONE: SISTEMA MISTO TELEVOTO + GIURIA DI QUALITA’ CON PESO AL 50%
Ogni giurato avrà a disposizione 6 preferenze e ne assegnerà 3 al cantante che preferisce
maggiormente, 2 al secondo e 1 al terzo, in totale verranno distribuite 60 preferenze.
Al termine delle votazioni, i voti del Televoto verranno percentualizzati, lo stesso avverrà per i
voti della Giuria di Qualità; i due distinti risultati percentualizzati peseranno entrambi per il 50%
nella determinazione della classifica finale delle prime 3 Canzoni-Artisti.
In caso di ex-aequo, dopo 4 cifre decimali, si farà riferimento alla graduatoria risultante dalla
votazione della Giuria di Qualità.
La canzone-artista col punteggio complessivo più elevato verrà proclamata vincitrice della sezione
CAMPIONI, verranno anche proclamate la seconda e la terza classificate.
TELEVOTO
Il Televoto mediante chiamata telefonica può essere effettuato unicamente dalle utenze fisse site
in Italia di TELECOM ITALIA SPA, EUTELIA, TELETU e WIND-INFOSTRADA e degli altri operatori che
aderiranno all’iniziativa, mentre non ne è possibile l’effettuazione da telefoni pubblici, da telefoni
cellulari, oppure da utenze fisse site all’Estero.
Esso si effettua mediante digitazione del numero telef onico 894.040
(otto,nove,quattro,zero,quattro,zero), attesa che il messaggio telefonico di risposta pre-registrato
richieda di digitare il numero di identificazione della canzone-artista, e digitazione infine del
numero di identificazione della canzone-artista scelta.
Il Televoto mediante SMS può essere effettuato unicamente da cellulari degli operatori telefonici
TIM (del Gruppo Telecom Italia S.p.A., in seguito TIM), WIND, VODAFONE e H3G (TRE) e POSTE
MOBILE inviando un SMS con il numero di identificazione della canzone-artista scelta al numero
47222 (quattro,sette,due,due,due).
L’addebito verrà effettuato dall'operatore telefonico sul Conto Telefonico del proprio Cliente in
caso di abbonamento o scalato dal credito disponibile in caso di carta ricaricabile.
Per ciascun SMS ricevuto per la conferma di voto e per ciascuna chiamata da utenza fissa
(indipendentemente dalla distanza, dall’orario e dalla durata della chiamata) con la quale
effettivamente si esprima un voto valido, all’utente verranno addebitati i seguenti importi:
- per le chiamate da utenza fissa: € 1,01 IVA inclusa;
- per SMS inviati da utenze TIM, VODAFONE, WIND e POSTE MOBILE: € 1,00 IVA inclusa;
- per SMS inviati da utenze H3G: € 1,01 IVA inclusa.
L’utente paga soltanto i voti validi.
Il numero massimo di voti validi effettuabili da ciascuna utenza telefonica, fissa o mobile, è pari a:
- 4 (quattro) voti per ciascuna sessione di voto prevista nella 1^ e 2^ SERATA, con un limite
di 35 (trentacinque) voti validi totali per la totalità delle sessioni di voto effettuate nelle
prime 2 serate del Festival;
- 5 (cinque) voti per ciascuna sessione di voto prevista nella 3^ e 5^ SERATA.
Nessun costo sarà addebitato nel caso in cui l’utente invii un numero eccessivo di SMS di voto
oppure una sintassi di voto non corretta o fuori tempo massimo, in questi casi l’utente riceverà
un messaggio gratuito di errore.
Gli SMS di invio saranno gratuiti per tutti i clienti degli operatori che hanno aderito al servizio.
Le telefonate e i messaggi pervenuti ai sistemi di conteggio dei voti al di fuori dell’arco temporale
del televoto aperto sono automaticamente rifiutati dal sistema. Unico momento rilevante ai fini
della tempestività della telefonata o del messaggio è quello di arrivo dell’espressione di voto nei
sistemi di raccolta dei gestori del Televoto, senza che mai possa rilevare il momento di inoltro
anche ove possa aversi, come di norma può aversi nel caso dei messaggi via SMS, apprezzabile
asincronia tra l’inoltro e la ricezione, talché le telefonate ed i messaggi pervenuti a destinazione
fuori tempo utile sono invalidi e inefficaci, anche se inoltrati in tempo utile, e pertanto non
saranno oggetto di alcuna tariffazione.

Io non studio proprio gnente non ho mai votato in vita mia e non comincerò da questo Sanremo

ziggy ha scritto:

Guenda ha scritto:

camila ha scritto:

Kaiser ha scritto:...
Io sento che c'è un complotto... anzi più di uno ...
contro la Venegoni
...

senti giusto!
la vogliono far fuori !
ho appena letto questo :

Marinella Venegoni ‘microfonata’ in sala stampa

Si accingeva a fare la propria domanda durante la prima conferenza stampa del Festival di Sanremo 2013 ma la hostess, suo malgrado, l’ha maldestramente colpita col microfono. Per la giornalista de La Stampa Marinella Venegoni niente domande ma abbandono della sala stampa. Per nervosismo?


quanto avrei pagato per vederla mentre andava via !

http://www.davidemaggio.it/archives/70142/sanremo-live24-12-febbraio-2013-dm-su-radio-rai-tv-talk-in-diretta-da-sanremo-la-venegoni-microfonata-bernardini-sloggia-dal-rosa-dei-venti-per-il-royal

Mortaaaaaaaaaaaaaa

fuori il rospo....chi è di voi ???

vabbè mi avete scoperta ho pagato io l'hostesssss

5 voti a testa? Se non li facessero pagare un euro a voto, saprei già come distribuirli fra i miei 3 preferiti

Andrea Conti ‏@aconti_Tgcom24
Last minute #sanremo13 la classifica provvisoria del televoto dei 14 Big "sarà resa nota in un'altra trasmissione tv" #famoquelchecepare

in quale? quando?

Come sono contento che la sala stampa abbia finito il suo sporco lavoro. Ora non contano più niente

un Porta a porta speciale Sanremo? Ma se le inventano al momento?
l'hashtag è appropriato

Altra novità:Verdone ha dato forfait per problemi di salute,al suo posto,nella giuria di qualità,entra Marcorè (un altro della combriccola)

Rettifica
Andrea Conti ‏@aconti_Tgcom24
Rettifico la classifica televoto dei 14 Big verrà data in diretta alla fine del Festival stasera. Anche noi li sapremo in diretta #sanremo

Cambiano idea come cambia il vento

Uno sano c'è?

Comunque se leggete il regolamento la giuria di qualità ha dei paletti ben precisi per evitare pastette e ribaltoni. Ognuno ha 20 voti nella prima fase della finale (totale 200) e ne può dare al massimo 10 ad un singolo cantante e poi deve dare voti ad almeno tre cantanti. Fatti i conti, il massimo punteggio assegnabile dalla giuria di qualità ad un singolo cantante in caso di convergenza totale è 25%, ovviamente già ridotto del 50% (10x10/200/2) Quindi la dispersione è forte, ma lo sarà anche nel televoto.

Nella finalissima a tre, 6 voti (60 totali) su 3 cantanti (3:2:1), risultato sempre 25% (3x10/60/2), mentre il televoto globalmente non ha limite massimo per singolo cantante e quindi potrà essere comunque determinante alla fine, anche se meno degli scorsi anni

Questo l'ordine di uscita:

Simona Molinari e Peter Cincotti
Marco Mengoni
Elio e le Storie Tese
Malika Ayane
Marta sui Tubi
Chiara Galiazzo
Max Gazzè
Annalisa Scarrone
Maria Nazionale
Simone Cristicchi
Modà
Daniele Silvestri
Almamegretta
Raphael Gualazzi

@Kaiser ora mi leggo il tuo riassunto

@Kaiser ti quoto anche se non ho capito nulla

mi ricordo discussioni infinite su FX nel 2010 sul meccanismo delle percentuali televoto/orchestra e i risultati del televoto nella finalissima... una confusione pazzesca che ancora è rimasta nella testa di molti, tra cui Pupo

stasera la scaletta prevede Antony verso le 22,41

Grazie Camila, spero che lo lascino cantare tanto

Un articolo del 'giurato di qualità' Paolo Giordano sul Corriere della Sera di oggi:

Inferno, fuga, amore in sciopero Specchio (filosofico) dell'Italia Stop al romanticismo, domina la ricerca di spiritualità ed evasione di PAOLO GIORDANO
S embra che il grido di resistenza levato al cielo dalla vincitrice del precedente Festival di Sanremo Emma Marrone — «no, questo no, non è l'inferno!» — sia rimasto inascoltato: si è smarrito da qualche parte nel corso degli ultimi dodici faticosissimi mesi italiani. Perché proprio l'inferno è un luogo ricorrente nelle canzoni di questa 63esima edizione del Festival. Non solo Elio e le Storie tese, in veste di dissacratori, ci spediscono tutti quanti a bruciare «nel fuoco eterno» — onanisti, esodati, governanti, «giornaliti», Gengis Khan —: anche la giovane Chiara «crede negli angeli, ma frequenta l'inferno». Il paradiso, d'altronde, ha «porte ipocrite», che Raphael Gualazzi suggerisce essere pure sbarrate per noi. Ma comunque si presenti l'aldilà, dovesse anche assomigliare a «una scuola serale, tipo un corso di aggiornamento», per Simone Cristicchi ci si sta meglio che qui.
Stupisce. Spaventa un po', forse. A Sanremo, laddove si celebrava volentieri l'Italiano Vero e si spiccava il volo nel Blu Dipinto di Blu, ora si sogna di evadere. Sono infatti molte, oltre a inferno e paradiso, le forme di fuga vagheggiate dagli artisti in gara. Gli Almamegretta, dopo che la terra è stata offesa e venduta, immaginano di veleggiare «verso una terra sconosciuta» (oppure verso Cuba), Chiara vuole essere portata «a bere oltre le stelle», Max Gazzè è pronto a rimpicciolire o a travestirsi da «molecola di vento», mentre i Modà si crogiolano in una strana fantasia uterina: «se si potesse nascere ogni mese».
Me ne rendo conto, è un'impresa ardua tentare una sintesi tematica delle canzoni sanremesi, bisogna accontentarsi di un'ermeneutica un po' arrangiata, ma se il Festival è davvero una buona scusa per fare il punto sulla situazione Italia possiamo almeno, oziosamente, provarci. E allora, mi verrebbe da dire che la 63esima edizione del Festival, proprio quella che ha avuto come sconcertante prologo l'annuncio delle dimissioni del Papa, vede come preponderanti — seppure spesso mascherati, sotto traccia, inibiti dalla timidezza nei confronti del consenso popolare — certi temi spirituali, religiosi perfino. Ecco qualche dato curioso, a sostegno dell'ipotesi: compaiono in questo Festival almeno tre profeti, e tutti quanti sembrano essere arrivati da queste parti per prenderci in giro: il Messia di Chiara «illude l'uomo», quello «nuovo e falso» di Marta sui tubi «ti loda e ti ammira», mentre il Gesù «che poi non torna più» di Max Gazzè ci ha fatto attendere inutilmente per millenni sotto la pioggia. Raphael Gualazzi minaccia «ti sparo nelle gambe e divento cristiano», mentre Elio e le Storie tese fanno riferimento a un assai vago «gruppetto di dei». In totale: tre profeti equivoci, una conversione e una manciata di idoli, su appena 28 canzoni... è un bel numero. Sarà che siamo davvero stanchi delle promesse non mantenute, che siamo circondati da troppi sedicenti profeti? O sarà piuttosto che sentiamo il bisogno di una guida che scenda a dirci come fare, in che cosa sperare? La mia impressione è che, quando ce la si prende così animatamente con qualcuno, quando lo si nomina tante volte invano, non si sta facendo altro che invocarlo a gran voce. La più cinica disillusione nasconde quasi sempre una speranza pura.
Ma l'amore? Che fine ha fatto l'amore, quello che tutti quanti ci aspettiamo dalle lunghissime, ipnotizzanti notti dell'Ariston? È stato relegato per lo più alle interruzioni pubblicitarie fra un segmento di trasmissione e l'altro, agli spot dei cioccolatini che approfittano della favorevole ed effimera congiuntura fra San Valentino e il Festival dei fiori. L'amore, nelle canzoni in gara, è per lo più residuale («allego fermo immagine di un'era lontanissima», Daniele Silvestri), sopravvive a malapena fra le macerie («mentre il mondo cade a pezzi, io compongo nuovi spazi», Marco Mengoni), e di sesso non vi è traccia. Interessante è come il tramonto dell'amore romantico (o, ci auguriamo, la sua momentanea eclissi) coincide con una perdita di fiducia nelle parole per esprimerlo, che diventano strumento di menzogna o semplice rumore di fondo: «quelli che parlano parlano parlano ancora... e non resta più niente» (Malika Ayane), «io dicevo ti amo, tu mi dicevi una bugia» (Simona Molinari con Peter Cincotti). Annalisa preferisce non parlare «con parole, ma solo con note». L'essenza di questa messa al bando dell'amore e del senso del linguaggio è affidata, significativamente, a uno dei giovani, alla bella canzone (ahimè già eliminata) di Il Cile: «Le parole non servono più per riaverti, le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi».
Sembra tuttavia esserci una contraddizione, se poi i testi stessi tendono talvolta a un linguaggio più alto del colloquiale, cercano di elevarsi sopra la chiacchiera trita e osano, con vocaboli inattesi per la kermesse più popolare dell'anno televisivo: velleità, indolenza, arzigogoli, baraonda, uno yeti, i venti alisei, perfino la pastorizia... Come canta Maria Nazionale: «mentre il mondo galleggia nella bugia, c'è un bisogno infinito di poesia».
Ricapitolando: la vita ultraterrena, l'evasione, i percorsi di fede accidentati, l'amore in sciopero e le parole che perdono significato ma infine, con uno sforzo dell'intelletto, lo riacquistano. Potrebbe apparire disperante a un primo sguardo, uno specchio onesto e spietato dello scoramento che affligge il Paese, niente affatto lenito dalle promesse pre elettorali. Ma non lo è veramente, almeno secondo me. Non può esserlo quando si torna a fare i conti, in un verso o nell'altro, con ciò in cui bisogna credere. E questo è di sicuro molto per una festa della musica leggera.

Oggi ho letto un'analisi sull'uso di twitter da parte dei cantanti che trovo interessante
I campioni su Twitter (infografica)
È forse il primo anno in cui tutti i campioni in gara hanno un account su Twitter. (Tutti tranne uno.) (Maria, ’sto social aspetta te.) Ma come lo usano? O meglio, come lo usa il loro staff? Abbiamo speranza di ricevere una reply o un retweet da loro? È per questo che ho fatto un grafico commentando tutti gli account. Cliccate per ingrandire.

http://musicreporters.rockol.it/poptopoi/blog/2013/02/15/sanremo-su-twitter-grafico/

http://www.rockol.it/news-470941/Sanremo-2013-considerazioni-del-mattino-dopo-%283%29

Sanremo 2013: considerazioni del mattino dopo (3)

15 feb 2013 - E venne il giorno dell'indignazione. Finalmente da ieri sera i giornalisti possono esercitarsi nella pratica che a loro piace di più: scandalizzarsi per le scelte dei televotanti, stracciarsi le vesti per la cecità del popolo bue, alzare alti lamenti in difesa dei loro beniamini incompresi.
Che due palle, però. Ormai non cerco nemmeno più di controbattere: tanto lo so come sono fatti, i miei colleghi. Generalizzo, e me ne scuso: anche fra noi c'è qualcuno ancora capace di un pensiero indipendente; ma ce ne stiamo zitti, acquattati dietro i nostri computer, incapaci di riconoscerci e di solidarizzare. Perché, amici, anche fra noi se qualcuno osa accennare timidamente che forse Raphael Gualazzi è un po' sopravvalutato, sussurrare che gli Almamegretta visti qui sono l'ectoplasma di quelli di vent'anni fa (“Figli di Annibale” è del 1992), ipotizzare che fra i vezzi vocali di Malika Ayane e quelli di Marco Mengoni in fondo non ci sia poi così tanta differenza, ecco che immediatamente il poveretto viene guardato con stupore, come uno che stia facendo la pipì in chiesa; e se qualcuno di noi si permette di esprimere una preferenza per – che so – Antonio Maggio anziché per Andrea Nardinocchi viene tacciato di incompetenza o, orrore!, di “avere un gusto da talent show”.
Il fatto è che i giornalisti pensano di avere il monopolio della verità e del buon gusto, e disprezzano chi non si allinea. Non hanno rispetto per la gente – che sarebbe, in fondo, il loro pubblico, la loro platea – e danno per scontato di sapere ciò che è buono e giusto. Anziché scrivere “a me piace questo, ma rispetto quello che piace ad altri pur non condividendolo” (e magari cercare di spiegare ai poveri stupidi che non la pensano come loro le ragioni per le quali dovrebbero o potrebbero cambiare parere: insomma, fare divulgazione e proselitismo) inveiscono contro il cattivo gusto popolare – che è quello di gente che paga gli sms per esprimere le proprie preferenze, mentre noi siamo pagati per esprimere le nostre – e invocano “correttivi”.
Eppure ce l'hanno detto, ieri, che nella stragrande maggioranza dei casi le indicazioni emerse dalle votazioni della sala stampa hanno coinciso con quelle del televoto. E l'abbiamo presa come un'offesa, come un dato inconcepibile. Adesso si aspetta che a salvare la patria arrivino le deliberazioni di una “giuria di qualità” che è certamente composta di persone di qualità ognuna nel proprio campo, ma non certamente da persone di qualità nel campo specifico della musica leggera. Una giuria che, c'è da scommetterlo, cercherà di giustificare la propria esistenza premiando i nomi che “fanno figo”, che “fanno cultura”, che “piacciono alla critica”; dimenticando, come al solito, che le canzoni devono piacere alla gente, non a una élite di maggiorenti presuntuosi.
I Giornalisti con la G maiuscola sono quelli che di Asaf Avidan non si sarebbero mai accorti se non fosse entrato nelle classifiche internazionali e da lì non fosse transitato nella programmazione delle nostre radio commerciali (quelle sulle quali i Giornalisti sputano, salvo andarci a trasmettere dietro compenso); sono quelli che si sdilinquiscono davanti a Antony, perché fa fino e fa colto, ma che da decenni non degnano di attenzione uno come gianCarlo Onorato; sono quelli che se la prendono con i Modà, o con Annalisa, perché piacciono a tanta gente e sono popolari, ed elogiano Marta Sui Tubi (senza rendersi conto che Marta Sui Tubi è la foglia di fico di una commissione selezionatrice che voleva fare fumo sulla presenza in gara di tanti – forse anche troppi – ragazzi che arrivano dai talent).
Uh, come mi arrabbierei, se avessi ancora l'età per arrabbiarmi. Ma sono al mio trentacinquesimo Sanremo consecutivo, e ormai non ne ho più voglia. Anzi, scusate lo sfogo – non lo farò più. (Franco Zanetti)

Kaiser ha scritto:Come sono contento che la sala stampa abbia finito il suo sporco lavoro. Ora non contano più niente

Contano ancora qualcosa
oggi alle 16 voteranno per il Premio della critica

Ma a quello non possiamo ambire.

martha70 ha scritto:Ma a quello non possiamo ambire.

a me proprio non me ne frega niente del Premio della critica, ma proprio niente

trixi ha scritto:

martha70 ha scritto:Ma a quello non possiamo ambire.

a me proprio non me ne frega niente del Premio della critica, ma proprio niente

mah,un pò sono curiosa: voglio proprio vedere chi uscirà vincente dalla lotta,perchè quello sarà.
I giornalisti che ,come scrive nell'articolo che ho postato Zanetti,pensano di avere il monopolio della verità e del buon gusto vorranno risarcire quei due o tre nomi che "fanno figo" ma che hanno poche o nessuna chance di vittoria:alla fine il nome che uscirà sarà davvero il più meritevole o quello con la CD più potente?

Su Digital Downloads i Madò sono ora secondi solo perchè cedono gli altri, ma stanno sempre a metà delle vendite di Marco

1 Marco Mengoni L'essenziale 829
2 Modà Se si potesse non morire 414
3 Asaf Avidan & The Mojos One Day / Reckoning Song (Wankelmut Remix) [Radio Edit] 363
4 Elio e le Storie Tese La Canzone Mononota 321
5 The Lumineers Ho Hey 285
6 Malika Ayane E se poi 257
7 Lykke Li I Follow Rivers (The Magician Remix) 231
8 Max Gazzè Sotto Casa 207
9 Annalisa Scintille 194
10 will.i.am Scream & Shout (feat. Britney Spears) 181
11 Chiara Il Futuro Che Sarà 172
12 Marco Mengoni Bellissimo 164
13 Modà Come l'acqua dentro il mare 155
14 Raphael Gualazzi Sai (Ci Basta Un Sogno) 139
15 Ben Pearce What I Might Do (Radio Edit) 125
16 Malika Ayane Niente (Sanremo Version) 121

notizie dalla conferenza stampa :l'ordine di esibizione della serata finale sarà invertito rispetto alla serata di ieri