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Messaggio Da Ospite Ven 14 Ott 2011, 02:06

nuovo singolo di Tiziano Ferro



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Messaggio Da Paz i Enza Ven 14 Ott 2011, 08:56

Mi piace tanto tanto tanto! sisi Anche questa sa un po' di già sentito, ma è davvero una bella canzone, vabbè, ma io Tiziano, dall'ultimo album, lo amo tanto!
Adesso è 11° su e-tunes, per uno che ha venduto oltre 600.000 copie dell'ultimo album, mi aspettavo direttamente l'ingresso alla numero 1. Ma ci arriverà e ci rimarrà a lungo, secondo me.
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Messaggio Da camila Lun 17 Ott 2011, 11:51

il nuovo e "forse" ultimo singolo dei REM

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Messaggio Da Kaiser Lun 17 Ott 2011, 12:16

www.luciodalla.it

QUESTO E' AMORE
il prossimo 08 novembre uscirà il nuovo progetto discografico di Lucio Dalla, “Questo è Amore”, un doppio CD contenente 3 inediti + un duetto con Marco Mengoni e altri brani scelti dal suo repertorio “meno noto”, compreso tra il 1971 e il 2011.

Questo è amore è, nelle parole dell'artista, un album inconsueto: non si tratta di un best of, ma di un'interessante riscoperta di brani cosiddetti "minori", che erano stati a torto trascurati.

"Ho riscoperto brani "minori", tra virgolette, ed è stata una sorpresa anche per me", ha raccontato. "Certe cose sentite oggi, oggi e non ieri, mi sembrano più importanti di brani che hanno avuto molto più successo. E riproporre di queste cose meno sentite ha un senso in un momento in cui le cose che si sentono sono tutte uguali. Fare una canzone oggi è molto diverso da come era anni fa. Oggi le canzoni le fa la moda. Ci sono cose in questa raccolta che sono più nuove oggi di quando sono state pubblicate, il pezzo con Mengoni ne è un esempio".
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Messaggio Da Ospite Lun 17 Ott 2011, 15:41

Daniel Popiałkiewicz Quartet. "Solstice" ok


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Messaggio Da ziggy Mar 18 Ott 2011, 09:19

http://www.minamazzini.com/questacanzone

Mina mobilita il web per rintracciare l'autore di una canzone che entrerà nel suo nuovo album di inediti in uscita a novembre.
Il 'demo' del brano a lei inviato non era accompagnato da alcuna informazione che potesse far risalire all'autore: non un nome, non un recapito.
Dimenticati all'origine oppure persi tra il copioso materiale che l'artista abitualmente riceve.

Il brano si intitola "Questa canzone", Mina lo ha interpretato con straordinaria intensità e lo affida ora al web affinchè chi lo ha composto possa riconoscerlo e farsi vivo.



... non mi sembra molto originale, mi ricorda un po Tenco nonso
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Messaggio Da camila Gio 20 Ott 2011, 18:15

ziggy ha scritto:http://www.minamazzini.com/questacanzone

Mina mobilita il web per rintracciare l'autore di una canzone che entrerà nel suo nuovo album di inediti in uscita a novembre.
Il 'demo' del brano a lei inviato non era accompagnato da alcuna informazione che potesse far risalire all'autore: non un nome, non un recapito.
Dimenticati all'origine oppure persi tra il copioso materiale che l'artista abitualmente riceve.

Il brano si intitola "Questa canzone", Mina lo ha interpretato con straordinaria intensità e lo affida ora al web affinchè chi lo ha composto possa riconoscerlo e farsi vivo.



... non mi sembra molto originale, mi ricorda un po Tenco nonso
Aggiornamento
http://www.vanityfair.it/show/musica/2011/10/20/mina-questa-canzone-sito-facebook

Gli autori del brano di Mina siamo noi»

Sono Mario Nobile (musica) e Paolo Limiti (testo). Era stata la stessa artista a postare sul web il demo anonimo e a chiedere aiuto ai fan. I due: «Scrivemmo quella canzone 40 anni fa»

Giovedì mattina il brano «Questa canzone» di Mina ha ritrovato gli autori che lo composero 40 anni fa: il conduttore Tv Paolo Limiti e il musicista Mario Nobile.

Il mistero è iniziato il 17 ottobre, quando Mina ha mobilitato il web per rintracciare l'autore di un demo che le era stato inviato anni fa. Il brano, intitolato «Questa canzone», è stato reinterpretato e pubblicato sul sito della cantante, assieme a un videoclip e alle indicazioni necessarie per poter fornire la prova della paternità del brano.
Ora i due autori, che per la cantante avevano già composto Credi, Viva lei e Adagio, si sono fatti avanti e hanno svelato l'arcano di un brano la cui storia è iniziata nel 1971.
IL BRANO COMPOSTO NEL '71
Quell'anno Limiti scrive il testo e lo gira a Nobile, che gli costruisce sopra una base: «Registrai il pezzo con la musica e la mia voce, ma non mi convinceva l'inciso (il ponte tra due ritornelli, ndr)», racconta oggi Nobile, che ha continuato la sua carriera di musicista. Il brano rimane incompiuto nel suo scantinato per almeno un quarto di secolo.
Poi, nel '96-'97, la svolta. Nobile vede in televisione uno degli speciali televisivi di Limiti dedicati alla cantante e gli ritorna in mente quel brano. «Lo ripresi in mano e rifeci l'inciso. Adesso funzionava». Registra tutto su una musicassetta, dentro alla custodia ci infila un foglietto con il titolo, il testo e i riferimenti degli autori e consegna il tutto a Mina. Glielo consegna o glielo invia? «Diciamo che feci in modo che lo avesse in mano», risponde.
LA SCOPERTA
Mina prende in custodia il brano. Lo ascolta diverse volte, le piace. Ma lo tiene lì, nei cassetti del suo studio. E chissà come, nel corso degli anni smarrisce quel foglietto con i riferimenti degli autori a quella canzone. All'inizio del 2011 ritrova la musicassetta e decide di farci un pezzo e di inserirlo nel suo nuovo album. Ormai ha dimenticato chi siano gli autori e chiede al suo staff di cercare tra gli archivi della Siae se qualcuno lo ha despositato. Invano.

Allora si rivolge al web. La canzone fa il giro di internet e la storia finisce sui Tg. Nobile lo ascolta più volte e alla fine si riconosce: «Ho chiamato la Pdu di Lugano (l'unica casa discografica per la quale lavora Mina) e mi sono fatto avanti. Mina mi ha chiamato ringraziandomi e dicendosi contenta che fossimo noi gli autori. Poi ho informato Paolo, che non sapeva assolutamente nulla».

Limiti è a casa, immerso nella scrittura di un musical sull'amore tra Sandra Milo e Federico Fellini, e solo questa mattina ascolta per la prima volta il pezzo: «Bellissimo, l'ha interpretato con grande sentimento. Cambiano solo alcuni strumenti dell'arrangiamento, ma è identico a come l'avevamo scritto quarant'anni fa».

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Messaggio Da Paz i Enza Ven 21 Ott 2011, 13:04

http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/1025215/celentano-torna-e-canta-lamore-a-tutto-rock.shtml

Celentano torna e canta l'amore a tutto rock

A quattro anni di distanza dall'album "Dormi amore, la situazione non è buona", Adriano Celentano torna con il nuovo singolo "Non ti accorgevi di me". Ed è un'autentica sorpresa: rock e immediato il Molleggiato si propone in una nuova veste grazie anche a Giuliano Sangiorgi che, assieme ai Negramaro in studio, ha firmato il pezzo. Per l'album si dovrà aspettare il 29 novembre.
Nel testo emerge l'irrinunciabile voglia di amarsi ed essere amati senza alcuna superficialità e con la necessità di capirsi fino in fondo, senza mentire. "Non ti accorgevi di me se poi ti venivo a cercare/ Non mi accorgevo di te che mai eri pronta ad amare/ Non ti curavi di me perché già sapevi che io/ Se mi curavo di te a farmi male eri ancora tu". Da venerdì 21 ottobre, il singolo sarà disponibile anche in download sul canale iTunes.
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Messaggio Da Kaiser Lun 24 Ott 2011, 22:05

Kaiser ha scritto:www.luciodalla.it

QUESTO E' AMORE
il prossimo 08 novembre uscirà il nuovo progetto discografico di Lucio Dalla, “Questo è Amore”, un doppio CD contenente 3 inediti + un duetto con Marco Mengoni e altri brani scelti dal suo repertorio “meno noto”, compreso tra il 1971 e il 2011.

Questo è amore è, nelle parole dell'artista, un album inconsueto: non si tratta di un best of, ma di un'interessante riscoperta di brani cosiddetti "minori", che erano stati a torto trascurati.

"Ho riscoperto brani "minori", tra virgolette, ed è stata una sorpresa anche per me", ha raccontato. "Certe cose sentite oggi, oggi e non ieri, mi sembrano più importanti di brani che hanno avuto molto più successo. E riproporre di queste cose meno sentite ha un senso in un momento in cui le cose che si sentono sono tutte uguali. Fare una canzone oggi è molto diverso da come era anni fa. Oggi le canzoni le fa la moda. Ci sono cose in questa raccolta che sono più nuove oggi di quando sono state pubblicate, il pezzo con Mengoni ne è un esempio".

Questa la tracklist, c'è anche un brano con Mina... probabilmente è lo stesso già uscito nel CD di Mina dubbio

QUESTO È AMORE
Lucio Dalla
Pressing Line

DISCO 1 - TRACKLIST: 01. LA LEGGENDA DI RADAMÈS - 02. ANEMA E CORE - 03. ANCHE SE IL TEMPO PASSA (AMORE) - 04. MERI LUIS (CON MARCO MENGONI) - 05. ANGOLI NEL CIELO - 06. QUESTO AMORE - 07. MALINCONIA D'OTTOBRE - 08. AMORE DISPERATO (CON MINA) - 09. PRIMA DAMMI UN BACIO - 10. TU NON MI BASTI MAI - 11. DOMANI - 12. LATIN LOVER - 13. EROSIP - 14. LE RONDINI - 15. E L'AMORE
DISCO 2 - TRACKLIST: 01. CHISSÀ SE LO SAI - 02. SOLI IO E TE - 03. STORNELLO - 04. VIAGGI ORGANIZZATI - 05. PECORELLA - 06. SOLO - 07. MAMBO - 08. NOTTE - 09. TANGO - 10. QUALE ALLEGRIA - 11. E NON ANDAR PIÙ VIA - 12. DUE RAGAZZI - 13. TU PARLAVI UNA LINGUA MERAVIGLIOSA - 14. ANNA BELLANNA - 15. IL COYOTE - 16. L'ULTIMA VANITÀ
USCITA: 08 NOVEMBRE 2011
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Messaggio Da lilli3 Lun 24 Ott 2011, 22:53

AMORE DISPERATO è un pezzo che Lucio Dalla ha scritto per l'Opera Moderna da lui composta nel 2004 "Tosca Amore Disperato". Era il brano introduttivo dell'opera, cantato da una veggente (la bravissima Iscra Menarini) che prediceva sciagure per l'amore di Tosca e Cavaradossi. Quello stesso anno il brano, cantato da Dalla con Mina, fu inserito nel nuovo disco di Dalla, che non ebbe molta fortuna.
https://www.youtube.com/watch?v=GnD7jVPGPJo versione Mina-Dalla

questa è la versione della Menarini, tratta dall'opera
https://www.youtube.com/watch?v=Csq0dZHtSo4&feature=related
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Messaggio Da camila Ven 28 Ott 2011, 10:47

Adele e Patti Smith per CD di cover di Bob Dylan per Amnesty International



27 ott 2011 - Adele, Patti Smith, Sting, Ke$ha e My Morning Jacket sono tra gli artisti che partecipano ad un disco di cover di Bob Dylan il cui incasso andrà all'ente benefico Amnesty International. Il titolo dell'album è "Chimes of freedom: songs of Bob Dylan honoring 50 years of Amnesty International". Adele prende parte con "Make you feel my love", inclusa nel suo primo album "19", lavoro ancora nella Top 15 del Regno Unito dopo 136 settimane di presneza in chart. Ke$ha figura con una rendition di "Don't think twice, it's alright". Ke$ha ha detto: "Se uno pensa a me, non gli viene certo in mente Bob Dylan. Però lui è stato grandemente influente. E' uno che scrive la sua musica e pensa veramente ciò che dice; anch'io scrivo la mia musica e dico veramente ogni ca*zo di parola che canto". Il tracklisting definitivo non è ancora stato comunicato; pare che Patti Smith si sia misurata con "Drifter's escape" mentre i My Morning Jacket con "You're a big girl now". Ken Baker di E!News ha scritto un messaggio su Twitter in cui afferma che sul progetto figurerà anche Miley Cyrus. Per quanto riguarda la data di pubblicazione, un comunicato stampa parla di "inizio 2012" mentre Amazon invece dà il disco in uscita già per il prossimo 21 novembre.

http://www.rockol.it/news-305500/Adele-e-Patti-Smith-per-CD-di-cover-di-Bob-Dylan-per-Amnesty-International




Sono d'accordo con la signorina :che c'entra lei con Dylan? spia
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Messaggio Da Kaiser Sab 29 Ott 2011, 18:46


27 ottobre 2011

Novità discografiche - Pagina 7 COVER_1319733973

MINA SVELATE COPERTINA E TRACKLIST DEL NUOVO ALBUM DI INEDITI “PICCOLINO” IN USCITA IL 22 NOVEMBRE

Svelate copertina e tracklist del nuovo album di inediti di Mina, "Piccolino", in uscita il 22 novembre prossimo.

Il sito dell'artista www.minamazzini.com, per primo ha diffuso l'immagine della cover che vede Mina in versione extraterrestre, disegnata in bianco e nero da Gianni Ronco con la direzione artistica di Mauro Balletti.

Il nuovo album conterrà dieci nuove canzoni. Tra gli autori: Maurizio Fabrizio, Giorgio Faletti, Franco Fasano, Andrea Mingardi, Giuliano Sangiorgi (Negramaro). Questa la tracklist dell'album: "Compagna di viaggio", "Matrioska", "Questa canzone", "Ainda Bem", "Brucio di te", "Canzone maledetta", "L'uomo dell'autunno", "Fuori città", "Fly Away", "E così sia". Il video realizzato da Mauro Balletti per "Questa canzone", primo inedito del nuovo cd diffuso via web per ricercarne l'autore, ha generato oltre centocinquantamila visualizzazioni in una settimana.

Per ulteriori informazioni:
www.minamazzini.com
www.facebook.com/mina
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Messaggio Da ziggy Gio 03 Nov 2011, 17:25

ma questo!!!!!!!
:stupore
Claudio Rocchi: oggi 25 Ottobre e' uscito il nuovo In Alto

http://www.musicalnews.com/articolo.php?codice=22230&sz=6

E' un attesissimo e gradito ritorno quello di Claudio Rocchi che esce su etichetta Cramps con il nuovo album In alto da cui e' estratto il singolo Eccoti qui.

Una discografia lunga e importante: Claudio Rocchi ha iniziato giovanissimo nel 1968 come bassista degli Stormy Six prima maniera, per arrivare ad essere insolito autore e interprete di canzoni non omologabili ai canoni imperanti. I suoi dischi sono stati di fatto storicizzati come icone dei fermenti giovanili anni '70. Ha fatto molta Radio sulle frequenze RAI, musica elettronica, il Monaco induista per 15 anni. Poi - come dice lui – e’ tornato nel mondo e ha ripreso a segnalare, scrivere, suonare dal vivo.

Rocchi era nella scuderia della Cramps storica di Gianni Sassi ed esce il 25 ottobre per la nostra etichetta con in Alto, lavoro che accosta la profondita’ dei suoi contenuti ad un linguaggio musicale di rocksongs non insensibili al suo amore per l'elettronica. In grande forma personale e professionale, con una stagione di concerti live previsti per il 2012 Rocchi si presenta con In Alto ad un vastissimo seguito di estimatori che lo apprezzano e seguono dagli anni 70 e al pubblico delle nuove generazioni più attento e sensibile alle sonorità di certo rock inglese e americano, entrato nel dna compositivo del messaggero psichedelico e cantastorie visionario autore degli indimenticati Viaggio e Volo Magico n.1, ristampati di recente, per la terza volta in breve tempo, dalla Sony/RCA solo pochi mesi fa.


..... non sapevo incidesse ancora :stupore ... mi ricorda la mia infanzia zabetta
io ero rimasta a questo:



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Messaggio Da Kaiser Gio 03 Nov 2011, 20:52

Il misterioso disco di Berlusconi? Apicella è sicuro: «Esce il 22 novembre»
Il cantante napoletano: «Abbiamo avuto problemi tecnici, il Premier mi chiedeva sempre se fosse pronto»

Sembrava diventata una questione di stato con la stampa mondiale che s'interrogava, il Guardian o le Monde in testa: «Perché il disco di Silvio Berlusconi non esce più?». Già, il Premier ha pronto nel cassetto da diversi mesi la sua ultima opera canora, «Il vero amore». Naturalmente composta a quattro mani col fido Mariano Apicella: premiata ditta dove uno scrive i testi e l'altro compone le musiche. Si era parlato di fine settembre. E poi di fine ottobre, con una grande festa a Milano. Ma niente, ottobre passò. E del disco nessuna traccia. Tutti, il Guardian e Le Monde, ipotizzavano: Berlusconi ha qualche problemino e non ha tempo (o forse non è nemmeno opportuno) di dedicarsi alle sette note, antichissima passione coltivata fin dalla gioventù trascorsa in crociera.

SOLO QUALCHE PROBLEMA TECNICO - «Ma quando mai, abbiamo solo avuto qualche problema tecnico, il disco esce il 22 novembre, proprio nel weekend scorso Silvio mi ha chiesto che fine avesse fatto»: ma quale crisi e quale opportunità. Chi smentisce nettamente è proprio Mariano Apicella, interpellato al telefono. «Sa, un sax che non va, una batteria che non suona, ma ora è tutto a posto e il disco è pronto per uscire». Il sistema è quello collaudato di sempre: «Berlusconi mi manda i testi, io scrivo le musiche. Ma l'ordine può essere anche inverso». E che musica sarà? «Il disco parte lento e poi accelera: c'è un bel samba e poi c'è anche del latino-americano». Ma siamo sicuri che esce proprio il 22, nessun rinvio? Mariano non ha alcun dubbio «Sicurissimi l'album è già pronto per i negozi. Ora dobbiamo capire se organizzare una festa di lancio, non lo so ancora». Il Guardian e Le Monde possono stare tranquilli.

Matteo Cruccu
03 novembre 2011 http://www.corriere.it/cronache/11_novembre_03/berlusconi-apicella-disco-cruccu_90e7e24c-064c-11e1-a74a-dac8530a33df.shtml

...anche l'ippica è in crisi, ed è molto vicina a San Siro... dovrebbe dare il suo contributo fattivo anche a quella snob
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Messaggio Da Ospite Gio 03 Nov 2011, 22:14

kaiser bacio mina svelata occhioni oddio oddio oddio oddio oddio love

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Messaggio Da Delilah Mer 16 Nov 2011, 17:49

Novità discografiche - Pagina 7 Inni

L'Alexandra Palace, che i londinesi chiamano confidenzialmente Ally Pally, sta su una collina distante dai rumori della metropoli. Una cattedrale laica e un po' fané circondata da prati, laghetti e giardini, di architettura vittoriana e dai soffitti altissimi, con un enorme rosone centrale, un vetusto organo a mantice e una fama leggendaria di vecchio tempio della musica psichedelica. Ancora una volta (ricordate i set meravigliosi del Dvd "Heima"?) i Sigur Rós hanno dunque scelto un luogo suggestivo e perfetto, per mettere in scena le performance raccolte in questo doppio album dal vivo. Perfetto,
anche se la cinepresa di Vincent Morisset (per il film in bianco e nero presentato in anteprima all'ultima Mostra del Cinema di Venezia e incluso nella confezione come Dvd) stavolta si concentra esclusivamente sui gesti, le espressioni e i movimenti dei musicisti in azione sul palco sottolineando la dimensione introspettiva del concerto ("Inni", inislandese, significa "dentro): perché i bagliori di luce, le sciabolate di feedback, i rombi di tuono e il pulviscolo sonoro modellati dalla
band islandese materializzano in fondo nuovi "sogni in technicolor", come quelli che una sera di fine aprile del lontano 1967 proiettarono su quello stesso palco Soft Machine, Move, Pink Floyd (alle prime luci dell'alba) e molti altri. Altri tempi, altri suoni. Ma i Sigur Rós, che all'Ally Pally si sono esibiti per due sere nel novembre del 2008,
custodiscono un fascino arcano d'altri tempi, un codice linguistico apparentemente incomprensibile che le folle sono misteriosamente in grado di decrittare (ascoltate gli applausi scroscianti con cui il pubblico inglese accoglie i pezzi più famosi del repertorio). "Við spilum endalaust", quinto pezzo in scaletta (riproduzione fedele di quella dei concerti, con un brano in meno) è quanto di più vicino possano forse esprimere al pop contemporaneo: come dei Coldplay (primo
periodo) esoterici, proiettati in un'altra dimensione e lontanissimi da qualunque preoccupazione di mercato. Più facile, sull'onda della suggestione dell'Ally Pally, apparentarli ai primi Pink Floyd, proprio quelli del '67 con Syd Barrett ancora in formazione: il remoto borbottio, la nota fissa e l'organo solenne che introducono "Svefn-g-englar", pietra angolare di quel "Ágætis byrjun" che nel 1999 li rivelò a uno stupefatto pubblico internazionale (oltre che a Cameron Crowe e a una schiera di registi e documentaristi), sembrano arrivare dalle stesse remote galassie, anche se in tempi e attraverso rotte
stellari differenti. E' il manifesto glorioso del modulo Sigur Rós, dieci minuti di sospensione spaziotemporale adagiati sui loro territori prediletti all'incrocio tra improvvisazione e melodia, noise e ambient, i ghiacci e le eruzioni vulcaniche dei loro silenti e sterminati paesaggi islandesi. Una musica come sempre "atmosferica" e naturalistica, che dal vivo - e anche in questa forma stringata, quartetto "rock" senza sezione d'archi - amplifica sempre la sua capacità di suggestione
evitando anzi ogni rischio di diventare leziosa. Sono strutture semplici, quelle che adottano gli islandesi, ma elastiche e poliformi: respirano lento e profondo, prima di evaporare col falsetto di Jónsi e di farsi scuotere dalla sua chitarra con archetto per esplodere talvolta in finali percussivi, distorti e parossistici ("Glósóli", una
messa cantata). Oppure risolversi nella semplice forma di ballata per voce e pianoforte ("Fljótavík", "All alright", primo brano cantato in lingua inglese del repertorio), in post rock ossessivi ("Með blóðnasir"), in filastrocche infantili con reminiscenze beatlesiane ("Inní mér syngur vitleysingur"). Qui "Hoppípolla", "Festival" e altri classici vecchi e recenti suonano più primitivi, intensi e intenzionalmente "dark", avviluppati in turbini sonori potenzialmente tendenti all'infinito, mentre la voce di Jónsi (produttore dell'album) trasporta su altitudini vertiginose il cupo arpeggio chitarristico di
"Ný batterí" e la lava incandescente di "Hafsol". "Sæglópur", un temporale di suoni che si gonfia di distorsione nella lunga sezione finale, è un piccolo capolavoro, "Popplagið" l'apoteosi conclusiva distesa in 14 minuti e 40 secondi di suoni frastagliati, sognanti, incalzanti e ipnoticamente ripetitivi. Una magia che si ripete, con i musicisti consapevoli di celebrare un rito che chiude un capitolo di storia (dopo quattordici anni e cinque album) guardando al futuro: l'ultimo pezzo, "Lúppulagið", un inedito di studio sommesso, pianistico e minimalista che sta dalle parti di Ryiuchi Sakamoto, è già il segnale di una nuova direzione, necessaria e chissà se altrettanto fruttuosa.
(Alfredo Marziano)

TRACKLIST:
CD1
"Svefn-g-englar"
"Glósóli"
"Ný batterí"
"Fljótavík"
"Við spilum endalaust"
"Hoppípolla"
"Með blóðnasir"
"Inní mér syngur vitleysingur"
"E-Bow"

CD2
"Sæglópur"
"Festival"
"Hafsol"
"All alright"
"Popplagið"
"Lúppulagið"

http://www.rockol.it/recensione-4759/Sigur-Ros-INNI-



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Novità discografiche - Pagina 7 Empty Re: Novità discografiche

Messaggio Da Delilah Sab 26 Nov 2011, 00:44

Novità discografiche - Pagina 7 Kate%20Bush_5o%20words%20for%20snow


"50 words for snow"
è la sorpresa di stagione. Doppia: per i tempi insolitamente rapidi in cui si manifesta e per la musica che contiene. E' il disco "invernale" di Kate Bush, ma non scambiatelo per uno zuccheroso album natalizio. Sono, invece, "sette nuove canzoni appoggiate sullo sfondo della neve che cade", sette lunghe (a volte lunghissime) composizioni che celebrano un miracoloso evento atmosferico e l'immacolato candore di certe giornate invernali per suggerire (anche) il mutare e la caducità delle cose, il ciclo delle stagioni e della vita, la fragilità e la bellezza della natura, dell'essere umano e del rapporto amoroso. La cantautrice inglese lo ha registrato in poco tempo, sull'onda delle sedute di registrazione - molto più lunghe e complicate - dedicate alla rivisitazione e al rimontaggio di alcune selezioni dal vecchio repertorio ("Director's cut"). E con un atteggiamento nuovo, inatteso: non si erano forse mai ascoltate, in un suo album, musiche nude e scarne come quelle che ornano i primi tre pezzi in scaletta, una trilogia che da sola occupa quasi trentacinque minuti di durata tagliando la testa al toro e mettendo fuori gioco qualunque ascoltatore casuale e poco in sintonia. Perché bisogna essere pronti, ancora una volta, a entrare nella tana del Bianconiglio, a tuffarsi dall'altra parte dello specchio, ad aprire la porta di un mondo magico, bizzarro e misterioso che include ed esclude. "Snowflakes", "Lake Tahoe" e "Misty" respirano e si muovono lentamente intorno al piano & voce della protagonista, che sfiorando i tasti e modulando le flessibili corde vocali segue un mutevole e frastagliato ritmo interiore con un feeling insolitamente "live", spontaneo e minimalista. Mai così spiritualmente e stilisticamente vicina, mi verrebbe da dire, alla Laura Nyro di quel capolavoro semidimenticato che fu, nel lontano 1969, "New York Tendaberry", anche se le sue rapsodie erano allora ispirate a un mondo tutto diverso e metropolitano. Intorno a quel nocciolo, a quel nucleo forte e sottile, brulica come sempre un universo di microorganismi sonori: il drumming jazz di Steve Gadd, agilissimo e sensibile, e vaporose cortine di sintetizzatori; un tocco di vibrante chitarra e i timbri esotici di un campionatore; discrete partiture d'archi e flebili loop in sottofondo, con il gelido soffiare del vento e la calma sospesa di un paesaggio innevato che protegge da un mondo troppo rumoroso. In "Snowflakes", il pezzo iniziale, la Bush ha il coraggio, o l'incoscienza, di cedere il ruolo di protagonista alla voce acerba e acuta di Bertie, il figlio tredicenne già celebrato in una canzone del precedente "Aerial" , il doppio album che nella seconda parte seguiva l'evolversi di una giornata estiva e che dunque può ritenersi in un certo senso speculare alla nuova opera. Subito dopo, in "Lake Tahoe", è un preludio operistico per soprano (Michael Wood) e controsoprano (Stefan Roberts) a introdurrre la fiaba, molto bushiana, di uno spettro femminile in abiti vittoriani che emerge dalle acque del lago per chiamare il suo cagnolino che poi si srotola delicatamente su un ritmo accennato di bolero. "Misty", l'episodio finale della trilogia, è un altro sogno a occhi aperti, ancora più vertiginoso. Un tango etereo e irregolare di quasi 13 minuti e mezzo di durata in cui la voce di Kate danza intorno al suo erotico oggetto del desiderio: un pupazzo di neve che si scioglie nelle mani e nel letto della donna che lo ha creato. Un tema fantasioso e insidiosissimo: ma la Bush, che in "Aerial" aveva tratto impensabili e struggenti spunti poetici dal vorticare d'abiti in una lavatrice, ha già dimostrato di saper camminare sul filo del kitsch e dell'assurdo senza precipitare nell'orrido e nel ridicolo. Ci riesce anche in "Wild man", dove vagheggia un incontro ravvicinato con lo Yeti inseguito sulle pendici dell'Himalaya. Lì il disco cambia passo (è il singolo "pop", prescelto per promuovere il disco), con un ritmo più scandito e regolare e un tessuto orientaleggiante di folk elettronico che offre il fianco a un'altra sensualissima interpretazione vocale della Bush e a un cameo di Andy Fairweather-Low (sua la voce distorta che esplode nel ritornello). Ogni ospite - e stavolta sono eclatanti - è chiamato a recitare un ruolo scritto apposta per lui: sull'ipnotico e insistente riff di synth di "Snowed in at Wheeler Street" è nientemeno che sir Elton John a dar voce all'amante perduto e poi di nuovo incontrato nel corso dei secoli e di tragici avvenimenti epocali (il rogo di Roma, la Seconda Guerra Mondiale, l'11 settembre 2001), con un canto che parte sommesso per poi dispiegarsi a pieni polmoni. Mentre nella title track lo straordinario attore, regista ed entertainer Stephen Fry fa esattamente quel che promette il titolo: su una base delicatamente ritmata, e scherzosamente incitato dalla Bush, enumera 50 sinonimi (spesso inventati di sana pianta) della parola neve con il piacere voluttuoso, ha scritto bene qualcuno, di chi assapora altrettanti gusti di gelato. Prendere o lasciare, "50 words for snow" si candida sicuramente al titolo di pezzo più bizzarro dell'anno, una divertita performance teatrale, un ardito gioco fonetico più che una canzone in senso tradizionale. E' "Among angels", invece, a riportare tutto da dov'era cominciato, dopo quella che sembra una falsa partenza (un'altra sorpresa, per una "control freak" perfezionista ossessiva come la Bush): di nuovo il piano & voce, di nuovo senza filtri né trucchi, per un ritorno in cielo che suona come un sereno epitaffio all'esistenza terrena. Se si è della disposizione d'animo giusto se ne esce ancora una volta conquistati. Perché a 53 anni, e assolutamente in controtendenza, la Bush continua a fare dischi che evocano mistero, fantasia e intrepida avventura come ai tempi pionieristici del pop e rock "progressivo". Per lei, come dice il "Guardian", è ancora "extraordinary business as usual".


(Alfredo Marziano)

TRACKLIST:
"Snowflakes"
"Lake Tahoe"
"Misty"
"Wild man"
"Snowed in at Wheeler Street"
"50 words for snow"
"Among angels"

http://www.rockol.it/recensione-4766/Kate-Bush-50-WORDS-FOR-SNOW

Io l'ho già sentito 3 o 4 volte in streaming e, per me, è uno dei più bei dischi del 2011 Novità discografiche - Pagina 7 500248
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Messaggio Da Alux Dom 18 Dic 2011, 16:18

Delilah ha scritto:
Io l'ho già sentito 3 o 4 volte in streaming e, per me, è uno dei più bei dischi del 2011 Novità discografiche - Pagina 7 500248
Concordo sisi Veramente molto bello sisi
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Messaggio Da Alux Mer 21 Dic 2011, 11:04

La Fame di Camilla: Susy e l’infinito è il nuovo singolo
Torna con un nuovo singolo La Fame di Camilla, band barese che, dopo un primo album omonimo, trainato dal singolo Storia di una favola, approdò al Festival di Sanremo 2010 con Buio e luce, brano intessuto di chiaroscuri alt-rock tra bassi magnetici e aperture melodiche oniriche.
Dopo un lungo tour di oltre 100 date che nel 2010 li ha portati sul palco dell’Heineken Jammin’ Festival con Stereophonics, The Cranberries e Aerosmiths e nel 2011 li ha condotti ad aprire l’Italia Wave Love Festival a Lecce, il gruppo, capitanato da Ermal Meta e dalla sua voce poliedrica e potente, ha appena pubblicato per Universal Music il singolo Susy e l’infinito, in radio da ieri, già in vendita su iTunes e ora accompagnato anche da un video ufficiale.
Il brano vanta la produzione di Fabrizio Barbacci (già al lavoro con Negrita, Ligabue, Gianna Nannini, Francesco Renga e molti altri) ed anticipa l’uscita di un nuovo album nel 2012.
Il nuovo cd segue di due anni l’uscita del disco sanremese Buio e luce.
Il testo della canzone si concentra sulla figura sfuggente, fascinosa e inafferrabile di una ragazza, una bambola pronta a dichiarare amore nei momenti di passione o quando vede l’amante allontanarsi, ma anche a scappare con l’infinito della libertà negli occhi.
Il video del singolo, con un’ottima fotografia, avvolge di luci e colori la protagonista, i suoi sorrisi e i suoi sguardi seducenti, contrapposti a quelli del frontman della band Ermal Meta, che sembra confrontarsi con lei in una ricerca infinita e turbata, mentre il resto della band chiacchiera e scherza.
Solo quando la ragazza riprenderà il volo verso il suo infinito, lui, più sereno, si unirà alle chiacchiere degli altri, per dimenticare oppure esorcizzare la forza di seduzione di quest’avventura, leggera e invincibile come l’attrazione.
Musicalmente il brano è imperniato nelle strofe su un riff di chitarra accattivante, in contrasto con lievi note di piano; i coretti del ritornello ricordano vagamente i Coldplay. Molto in evidenza la ritmica, che rende il pezzo molto orecchiabile fin dal primo ascolto, mentre la voce di Ermal gioca su tonalità piene e sfodera grande carica, spingendo molto sul canale.
Il singolo d’esordio della band, Storia di una favola, si aggiudicò nell’ambito del M.E.I. 2009, in cui la band fu premiata come Rivelazione Indie Pop dell’anno, il P.I.V.I. per il miglior soggetto, mentre al PVI di Rockol vinse il premio per il miglior videoclip italiano nella categoria emergenti.
L’ultimo singolo del gruppo era stato invece nell’estate 2010 Non amarmi così, il cui video aveva come protagonista Elenoire Casalegno.
La Fame di Camilla è composta da Ermal Meta (voce, chitarra, piano, campionamenti), Giovanni “Jonni” Colatorti (chitarra), Lele Diana (batteria) e Dino Rubini (basso).
http://musica.tuttogratis.it/news/la-fame-di-camilla-susy-e-linfinito-e-il-nuovo-singolo-testo-e-video/P123979/

Video ufficiale


Non mi piace uffa
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Messaggio Da Delilah Mar 10 Gen 2012, 02:21

Ani DiFranco torna sulle scene musicali con ‘Which side are you on?'

“Which side are you on?” è il nuovo album di Ani DiFranco, in uscita a
breve dopo tre anni di silenzio. Il lavoro dell’artista statunitense
comprende unici tracce inedite, oltre alla rivisitazione della title
track del disco, la cui versione originale appartiene a Pete Seeger, che
accompagna la DiFranco nel brano. Tanti gli ospiti nella nuova
produzione di Ani: tra le collaborazioni compaiono come Ivan e Cyril
Neville. Membri dei Neville Brothers, il sassofonista Skerik, già al
lavoro con Pearl Jam, R.E.M., Bonnie Raitt e Meters, Anaïs Mitchell, il
chitarrista Adam Levy e la sezione di fiati di New Orleans. “Tutta la
mia comunità musicale, tutti I miei compagni sono qui”, afferma
l’artista in merito al nuovo disco. “Which side are you on?” è stato
registrato tra Bogalusa, rinnovato studio della Louisiana a Brooklyn, il
New York Brooklyn Bridge Studio, e lo studio casalingo, The Dugout.
Nata nel 1970 a Buffalo, nello stato di New York, Ani DiFranco si
interessa alla musica sin da giovanissima e appena ventenne debutta con
un album a suo nome, prodotto da un’etichetta che lei stessa ha fondato
per garantirsi la massima autonomia artistica
. L’album, su cui compaiono
alcune delle oltre cento canzoni scritte da Ani durante la sua
adolescenza, si segnala per l’originalità dell’approccio, oltre che per
la forza e la radicalità dei testi che la vedono particolarmente vicina
al circuito femminista e al movimento di liberazione delle donne.



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Messaggio Da Ospite Mar 17 Gen 2012, 13:09



Novità discografiche - Pagina 7 20110711_agnieszka_szczepaniak_ale_szopka

www.myspace.com/szopka
Ale Szopka un folle progetto musicale chopeniano di una giovane pianista Agnieszka Szczepaniak
in collaborazione con Justyna Szczepkowska e Urszula Dudziak
Chopin [Szopen] chop-ka [szop-ka]
un album sorprendente, una deliziosa miscela di stili e ispirazioni..
"ale szopka" - "che presepe" in questo caso "che casino"

il vecchio Desiderio di Chopin in nuova veste occhioni

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Messaggio Da Ospite Mer 18 Gen 2012, 16:35

«Non mi vedono come un brontosauro. Io l’avrei fatto per Lou Reed»


Rock, punk e reggae. I «testimoni» di Ruggeri


I brani del cantautore interpretati da 14 artisti


MILANO — Ruggeri fa l’ospite di se stesso. Quattordici artisti
dell’underground italiano hanno preso la sua musica e l’hanno riletta. È
nato così «Le canzoni ai testimoni», esce il 24 gennaio, in cui il
Rouge duetta con tutti. C’è l’elettronica di Serpenti, Boosta
(Subsonica) e Fluon (Andy, ex Bluvertigo), il rock di Linea 77,
Rezophonic, Marta sui Tubi e The Fire, il punk dei Vanilla Sky, il
cantautorato di Dente, Bugo e Diego Mancino, il reggae degli Africa
Unite, le donne come L’Aura e Andrea Mirò.

I brani li hanno scelti i «testimoni ». E anche gli arrangiamenti sono
loro. «Questi artisti non mi vedono come un brontosauro e questo mi fa
piacere. Il progetto evidenzia le sfaccettature delle mie canzoni:
possono stare a teatro solo voce e piano o in un club con il classico
trio chitarra, basso e batteria». Quando debuttò con i Decibel in quale
tributo si sarebbe infilato? «Per Lou Reed. A quell’epoca non ascoltavo
musica italiana. Nel 1977 c’era il pop oppure i cantautori che
sembravano polverosi, senza un senso dello spettacolo con quel modo di
salire sul palco con una sedia e una chitarra — racconta —. Dall’altra
parte Bowie che faceva Ziggy Stardust, Elton John con le parrucche alla
Maria Antonietta...». I tributi speso omaggiano cantanti scomparsi: «È
una soddisfazione non essere morto», ride lasciando che le mani scendano
verso le parti basse.


Per lanciare il cd ci sono tre video, quelli dei brani con I Serpenti,
Dente e L’Aura
. Tre storie che si incrociano anche sul set e che sono in
anteprima da oggi su corriere.it. I Serpenti hanno rifatto «Tenax», che
lui scrisse Diana Est: «La new wave anni 80 subiva la scarsa tecnologia
dell’epoca. Con questa versione è come passare dal pugnale al carro
armato», dice. L’Aura si è misurata con un classico, «Quello che le
donne non dicono»: «Ha vinto una battaglia delicata. Quella canzone
l’hanno fatta in tante e lei ha messo archi alla George Martin». Dente
ha riletto «Pernod»: «Sembra che ci fosse già qualcosa di suo nella
canzone che lui quasi sussurra».

Non è nella lista di Sanremo. Con Morandi, che conduce anche
quest’anno, e Tozzi lo vinse. «Gianni ha capito che sarebbe imbarazzante
invitarmi perché siamo amici, scrissi "Si può dare di più" per lui e
siamo assieme da sempre nella Nazionale cantanti. Sarebbe come invitare
la prima moglie alle seconde nozze ». A proposito, nel disco c’è la sua
compagna Andrea Mirò: «Sembro di parte, ma lei è la più grande musicista
donna italiana». La musica è in famiglia. Il figlio Pico (avuto dal
primo matrimonio) ha appena debuttato. «È un rapper che ha qualcosa da
dire, non uno che si limita a parlare di ghetto o insultare. È un
cantautore che usa questo linguaggio. Per il suo 18˚compleanno non ha
voluto la macchina ma lo stesso valore in ore di studio di
registrazione».

Andrea Laffranchi
18 gennaio 2012 | 15:29


(i tre video non si possono incorporare, per vederli cliccate sul link )

http://www.corriere.it/spettacoli/12_gennaio_18/laffranchi-rock-pump-reggae_fd7d8e64-41b3-11e1-9408-1d8705f8e70e.shtml

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Messaggio Da Ospite Ven 20 Gen 2012, 08:43

Bruce Springsteen, uscirà il 6 marzo 'Wrecking Ball' nuovo album del 'boss'


Roma, 19 gen. - Uscirà il 6 marzo su etichetta Columbia Records 'Wrecking Ball', il nuovo album di Bruce Springsteen.
Si tratta del diciassettesimo album da studio del 'boss' statunitense e
contiene 11 nuove canzoni prodotte da Ron Aniello insieme a Springsteen
stesso e al produttore esecutivo Jon Landau.
E proprio Landau, storico manager di Springsteen, descrive così il nuovo
album: ''Bruce - dice - ha scavato il più possibile per arrivare a
questa visione della vita moderna. I testi raccontano una storia che non
si sente da nessun'altra parte e la musica è la più innovativa che
abbia realizzato negli ultimi anni. Le composizioni sono tra le migliori
della sua carriera, e sia i fan della prima ora sia coloro che scoprono
Bruce per la prima volta avranno molti motivi per amare Wrecking
Ball''.


Gli undici titoli della tracklist sono: 'We Take Care of Our Own',
'Easy Money', 'Shackled and Drawn', 'Jack of All Trades', 'Death to My
Hometown', 'This Depression', 'Wrecking Ball', 'You've Got It', 'Rocky
Ground', 'Land of Hope and Dreams' e 'We Are Alive'. 'Wrecking Ball'
sarà disponibile anche in edizione speciale, contenente due bonus track e
immagini esclusive.


Quest'anno Bruce Springsteen sarà il ''keynote speaker'' della manifestazione SXSW. Inoltre si esibirà in Europa e negli Stati Uniti insieme alla E Street Band;
le date europee sono state annunciate sul sito
www.brucespringsteen.net. In Italia, il tour, promosso da Barley Arts,
farà tappa il 7 giugno 2012 allo stadio Meazza di Milano, il 10 giugno a
Firenze, Stadio Franchi e l'11 giugno a Trieste allo Stadio Nereo
Rocco.



Si può ascoltare e leggere il testo del primo singolo 'We Take Care
of Our Own', estratto dal nuovo lavoro di Springsteen, sul sito
http://www.brucespringsteen.net ed acquistarlo su iTunes.


Sempre da oggi è possibile preordinare su iTunes l'edizione speciale
dell'album 'Wrecking Ball', con contenuti extra esclusivi, ricevendo
immediatamente il singolo.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Bruce-Springsteen-uscira-il-6-marzo-Wrecking-Ball-nuovo-album-del-boss_312877865333.html

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Messaggio Da Delilah Gio 02 Feb 2012, 00:53

Il Teatro Degli Orrori Il Mondo Nuovo

Recensito da Redazione Outune il 01 feb

Squadra che vince non si cambia: almeno in
studio. Dopo le vicissitudini di lineup avvenute nel corso del tour di
supporto al precedente “A Sangue Freddo”, la formazione storica (!!!) del Teatro Degli Orrori si riunisce per “Il Mondo Nuovo“.
Terzo lavoro per la band quindi, quello che solitamente è considerato
come un passaggio essenziale per stabilire il successo definitivo o la
definitiva mediocrità. Il gruppo veneto/lombardo accoglie la sfida
scrivendo quello che è il suo disco più ambizioso: un concept album di sedici canzoni, sedici ritratti incentrati sull’immigrazione.

Nel trattare un argomento così impegnativo, inevitabilmente anche la
proposta musicale si evolve: la fusione tra cantautorato tricolore e
alternative rock statunitense resta ben radicata nelle coordinate del
quartetto, nelle forme dello spettro dei Jesus Lizard, una delle massime ispirazioni della band di Pierpaolo Capovilla, che esplode in tutto il suo splendore nel primo singolo “Io Cerco Te”, e gli Shellac di Steve Albini, tributati nella cover in italiano di “Doris”. Un sound apparentemente rodato che viene contaminato da diverse influenze: l’elettronica degli Aucan e il rap di Caparezza scippano letteralmente “Cuore D’Oceano”, l’eco dei Korn e una sorta di pop etnico si sentono in “Stati Uniti D’Africa”, e il colpo di fulmine di Gionata Mirai con la chitarra acustica caratterizzano il brano “Ion”.

L’evoluzione più importante resta però quella dei testi,
ed è una notizia importante, visto che parliamo di una band che non è
mai stata il massimo della creatività, essendo figlia della letteratura
contemporanea e di maestri della prosa come Carmelo Bene. In “Il Mondo Nuovo
il lato lirico del Teatro Degli Orrori riesce a migliorarsi
definitivamente, aiutato sicuramente dai temi toccanti e di cruda
attualità. Il declino di valori (“Io Cerco Te” e “Vivere E Morire A Treviso”) e i fatti personali di protagonisti sconosciuti al grande pubblico (come ad esempio la tragica storia di Ion Cazacu nell’omonimo brano) sono gli argomenti principali di quasi tutti i brani.

Di fronte a questa lunga premessa si potrebbe pensare ad un disco ottimo. Peccato non sia così:
il quartetto ha forse esagerato dal punto di vista della quantità,
tanto che 74 minuti di durata totale risultano troppi. Qualità
altalenante e una disomogeneità a livello musicale (il “lato a” prevalentemente elettrico e il “lato b” con le parti acustiche e dilatate a farla da padrone) minano in maniera piuttosto grave
un disco che avrebbe avuto il potenziale per essere annoverato fra le
più luminose release del rock italiano del nuovo millennio. Non giovano
alla situazione anche alcuni arrangiamenti di dubbio gusto: un esempio
clamoroso è “Gli Stati Uniti D’Africa”, con una parte centrale che pare lasciata a livello d’abbozzo.

Al traguardo del terzo disco, il Teatro Degli Orrori non riesce quindi a confermare pienamente gli ottimi giudizi del debutto e i buoni di “A Sangue Freddo”.
Forse il concept è effettivamente troppo pesante, forse il complesso ha
allungato un po’ troppo il brodo, fatto sta che l’ascolto di “Il Mondo
Nuovo” lascia l’amaro in bocca, poiché sembra di essere di fronte ad un potenziale capolavoro incompiuto.
Un cd sicuramente destinato a crescere con gli ascolti ma che, al
momento, si colloca al di sotto delle due precedenti opere del combo di
Pierpaolo Capovilla.

Nicola Lucchetta

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Messaggio Da Ospite Gio 02 Feb 2012, 21:02

A 48 ore dall'uscita è primo in classifica in 11 paesi: Usa UK Germania Francia Italia compresi!!!!!!!!

Genio cristallino o ennessimo bluff? Io l'ho aquistao su ITunes e sono in loop da 2 giorni :confuso


E per fortuna che è "Nata per morire" snob ....musica e testi allucinanti azzdici ....completamente fusa occhioni




Novità discografiche - Pagina 7 Lana-del-rey-born-to-die-album-cover

Recensione di Darlus:

Una performer nata nella seminale culla indie ed ora in via di trasloco nella "sacra" alcova del mondo mainstream di Major e corporazioni musicali. Performer che peraltro non è incline a seguire l'attuale spread elettronico-discotecaro promosso dai disc-jockey più tamarri e dalle più note esponenti di quello che nel gergo web viene denominato "puttan-pop" (evito di citare nomi e artisti/e affini), ma che al contrario intende riportare alla ribalta la semplicità più basica e lineare del pop classico, armonico e strumentale. L'artista in considerazione risponde al nome di Elizabeth Grant, scozzese-yankee, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Lana Del Rey.

Facilmente inseribile nel nuovo contesto soul/blues - facente seguito alla tragicamente deceduta Amy Winehouse - in cui troneggia attualmente la rubizza Adele, e riconducibile al cantautorato d'autore tipico, ad esempio, di celebrità quali Kate Bush, Tori Amos e Sheryl Crown (solamente per rimarcare alcuni nomi illustri), Lana Del Rey, sebbene una novellina nei confronti di rotocalchi e charts, forgia musica da alcuni anni: il primissimo Ep Kill Kill (in cui si firmava Lizzy Grant) è del 2008, mentre l'album di debutto, ancora underground, Lana Del Ray A.K.A. Lizzy Grant, esce due anni dopo. Born To Die rappresenta dunque un mero passaggio (sebbene rigoroso e formale) di status a livello finanziario-contrattuale, piuttosto che un vero e proprio ingresso nella musica.

All'interno dell'album in analisi viene sciorinata la migliore tradizione pop cantautorale femminile d'autore contemporanea, sobria, sincera, leggera, concreta, equilibrata ed efficace, arricchita da strumentazioni originali e non artificiose e dalle tinte fortemente acustiche e orchestrali. Un grazioso gruppetto di brani pop-rock, variabilmente dark e assolati, fatti per recuperare sounds "di un tempo" che ancora adesso permangono indebitamente in una desolante nicchia, in un mercato di quartultimo valore. Born To Die si configura inoltre come perfetto bridge fra la creatività eterogenea e sperimentale dei "bui "angoli indie-underground e la commercialità, sebbene di buona fattura, del pop mainstream, una produzione che non scontenterà gli irriducibili delle fatture indipendenti, ma che neanche deluderà i più "pop-oriented" che vogliono alternative a dancefloor, alcool e lustrini.

L'album si apre con la title-track Born To Die, un interessante incontro fra l'ancestrale solarità degli archi d'inizio e il mood più disteso e appagato, quasi cupo, della prosecuzione, foriero di replica nella successiva Off To The Race, in cui si fa sentire un riff di percussioni alla We Will Rock You. Nell'ottima produzione di Diet Mountain Dew il classico pop-rock accoglie gradevoli sonorità soul-jazz-lounge al piano, espresse all'unisono nell'ultra-sentimentale e iper struggente blues-inspired Million Dollar Man, a detta del sottoscritto la vetta artistica assoluta del disco.

Se Blue Jeans, This Is What Makes Us Girls, Nation Anthem, Dark Paradise e Radio sono altri ottimi esempi di ballads power pop orchestral-strumentali a sapori agrodolci e contrastanti, la virata "triste" di Carmen, nonché l'onirico balletto rilassante del primo estratto Video Games conducono inevitabilmente l'ascoltatore ad un approdo molto più black. Chiudono la tracklist il sentore ambient in Without You, l'enigmatico alternative di Lolita e l'ascesi romantico-sentimentale di Lucky Ones.

Dall'indie al mainstream e dal mainstream all'indie per feedback retroattivo: ecco la formula di Lana del Rey e del suo Born To Die, un dignitoso e decoroso frullato di ballate pop-rock orchestrali, lontane dalla fuffa danzereccia odierna, dimentiche di sballi e balletti, forfettarie di synth e particolarmente vincolate ai suoni della Natura, alla purezza del semplice e del raffinato. Una perfetta occasione per gli appassionati del pop della prima ora, il quale anche in tempi recenti, remoto dall'antico splendore degli anni che furono, può filtrare gustose produzioni e valide personalità.


http://www.debaser.it/recensionidb/ID_36333/Lana_Del_Rey_Born_To_Die.htm



Novità discografiche - Pagina 7 Nmecover597x739







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