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Che dite, potrebbe esserci anche la testimonianza di Marco sarebbe bello ricordare Lucio
Il film-racconto esce il 4 marzo
La Repubblica giovedì 19.02.2015
ps: considerato che il film Senza Lucio è già stato presentato al Film Festival di Torino a novembre scorso, immagino che il fiuto mengonello avrebbe già scovato l'eventuale presenza di Marco fra gli artisti che vi hanno preso parte
Il film-racconto esce il 4 marzo
La Repubblica giovedì 19.02.2015
ps: considerato che il film Senza Lucio è già stato presentato al Film Festival di Torino a novembre scorso, immagino che il fiuto mengonello avrebbe già scovato l'eventuale presenza di Marco fra gli artisti che vi hanno preso parte
Blanca- Messaggi : 3940
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Re: Oggi ho letto questo
Turchia, uomini in gonna contro la violenza sulle donne
- Continua l'ondata di proteste in Turchia per la morte della studentessa ventenne Ozgecan Aslan, uccisa e data alla fiamme dal conducente di un minubus nella città di Mersin dopo aver resistito a uno stupro. In tutto il Paese sono state organizzate manifestazioni contro la violenza di genere. Utilizzando l'hashtag 'Indossa una gonna per Ozgecan' su Twitter, Facebook e Instagram, molti utenti uomini hanno postato immagini con indumenti femminili. In migliaia, inoltre, sono scesi in piazza indossando abiti femminili. I media locali riportano dati allarmanti: le violenze contro le donne sono aumentate del 400% da quando, nel 2002, è al potere il partito islamico Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan
La Repubblica.it 23.02.2015
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djian- mengonella
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Re: Oggi ho letto questo
ziggy ha scritto:
Parole sante!!!!!!
M&M- mengonella
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Re: Oggi ho letto questo
M&M ha scritto:ziggy ha scritto:
Parole sante!!!!!!
Proprio così.
poplar- Messaggi : 4645
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Re: Oggi ho letto questo
http://www.huffingtonpost.it/2014/08/21/lillian-weber-99-anni-abiti-bambine-povere-_n_5697708.html?ref=fbpr
Lillian Weber, a 99 anni, cuce per beneficenza: un abito al giorno per le bambine povere. "Arriverò almeno a 1000" (FOTO, VIDEO)
La determinazione non ha età. Ogni giorno negli ultimi tre anni Lillian Weber si è alzata, si è messa a cucire e a fine giornata ha confezionato un abito nuovo. Piccolo particolare? Lillian ha 99 anni, 100 il prossimo maggio. E lo fa per una buona, buonissima causa: aiutare le bambine bisognose nel mondo.
Sembra una vecchietta come tante altre. Capelli color panna cotonati, spessi occhiali allentati sulla punta del naso, bocca corrucciata. Ma ad oggi Lillian, residente nell'Iowa, ha donato oltre 840 abiti a Little Dresses for Africa, un'organizzazione cristiana no profit che si occupa di distribuire abiti alle bambine e ragazze in difficoltà. L'obiettivo di questa risolutissima signora è però di arrivare al tetto dei 1000 prima del prossimo compleanno: "Quando arriverò a 1000 andrò ancora avanti, se sarò in grado. Non c'è motivo di starsene con le mani in mano", ha detto alla tv locale WQAD. Gli abiti da lei creati sono spediti dalla onlus negli orfanotrofi, nelle chiese e nelle scuole di 47 paesi dell'Africa e in altre zone povere del pianeta come Haiti, l'Honduras, la Thailandia, il Messico e alcune parti degli Stati Uniti; "Non inviamo solo vestiti, inviamo speranza" recita il sito ufficiale.
La cosa ancora più straordinaria nella storia di questa mani-di-forbice quasi centenaria è che oltre alla determinazione mantiene vivissima la creatività; ogni abito che confeziona è unico e diverso: "Sono tutti personalizzati - ha raccontato sua figlia Linda alla tv locale - per lei non è sufficiente creare gli abiti, a ciascuno deve dare un tocco personale, qualcosa di speciale".
Tutto ebbe inizio con un documentario sulle organizzazioni no-profit, nel 2011, che diede a Lillian la forza di volontà di fare qualcosa in prima persona per aiutare gli altri. A lei si unirono altre signore del quartiere, tutte ottantenni, e assieme decisero di dare il proprio contributo all'organizzazione benefica. Uno spirito d'iniziativa che ricorda quello delle protagoniste di Calendar Girls, storia vera di un gruppo di donne anziane dello Yorkshire che decise di posare senza veli in un calendario per raccogliere fondi per la ricerca contro la leucemia.
Lillian Weber, a 99 anni, cuce per beneficenza: un abito al giorno per le bambine povere. "Arriverò almeno a 1000" (FOTO, VIDEO)
La determinazione non ha età. Ogni giorno negli ultimi tre anni Lillian Weber si è alzata, si è messa a cucire e a fine giornata ha confezionato un abito nuovo. Piccolo particolare? Lillian ha 99 anni, 100 il prossimo maggio. E lo fa per una buona, buonissima causa: aiutare le bambine bisognose nel mondo.
Sembra una vecchietta come tante altre. Capelli color panna cotonati, spessi occhiali allentati sulla punta del naso, bocca corrucciata. Ma ad oggi Lillian, residente nell'Iowa, ha donato oltre 840 abiti a Little Dresses for Africa, un'organizzazione cristiana no profit che si occupa di distribuire abiti alle bambine e ragazze in difficoltà. L'obiettivo di questa risolutissima signora è però di arrivare al tetto dei 1000 prima del prossimo compleanno: "Quando arriverò a 1000 andrò ancora avanti, se sarò in grado. Non c'è motivo di starsene con le mani in mano", ha detto alla tv locale WQAD. Gli abiti da lei creati sono spediti dalla onlus negli orfanotrofi, nelle chiese e nelle scuole di 47 paesi dell'Africa e in altre zone povere del pianeta come Haiti, l'Honduras, la Thailandia, il Messico e alcune parti degli Stati Uniti; "Non inviamo solo vestiti, inviamo speranza" recita il sito ufficiale.
La cosa ancora più straordinaria nella storia di questa mani-di-forbice quasi centenaria è che oltre alla determinazione mantiene vivissima la creatività; ogni abito che confeziona è unico e diverso: "Sono tutti personalizzati - ha raccontato sua figlia Linda alla tv locale - per lei non è sufficiente creare gli abiti, a ciascuno deve dare un tocco personale, qualcosa di speciale".
Tutto ebbe inizio con un documentario sulle organizzazioni no-profit, nel 2011, che diede a Lillian la forza di volontà di fare qualcosa in prima persona per aiutare gli altri. A lei si unirono altre signore del quartiere, tutte ottantenni, e assieme decisero di dare il proprio contributo all'organizzazione benefica. Uno spirito d'iniziativa che ricorda quello delle protagoniste di Calendar Girls, storia vera di un gruppo di donne anziane dello Yorkshire che decise di posare senza veli in un calendario per raccogliere fondi per la ricerca contro la leucemia.
Paz i Enza- mengonella
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Re: Oggi ho letto questo
Grazie, molto interessante BlancaBlanca ha scritto:Mi piace segnalarlo
http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2015/03/09/news/nneka_la_musica_e_piu_grande_della_politica_puo_salvare_il_mondo_-109119668/?ref=HREC1-39MUSICA
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Re: Oggi ho letto questo
Questa sì che è una fan
La novantenne non risponde per ore
Era in cuffia ad ascoltare Ramazzotti
FIRENZE - Non rispondeva da ore al campanello e al telefono, perché stava ascoltando Eros Ramazzotti a tutto volume. Protagonista della singolare vicenda una signora di 98 anni di Firenze, che si è vista piombare in casa i vigili del fuoco, chiamati dalla nipote che si era preoccupata per la sua salute.
Dopo aver sfondato la porta del suo appartamento, in via Rigutini, i vigili del fuoco hanno trovato l’anziana in ottima salute, comodamente stesa sul letto con delle grosse cuffie alle orecchie, che diffondevano a tutto volume le canzoni del celebre cantante. Le operazioni per entrare nell’abitazione tra l’altro si erano rivelate particolarmente complesse, perché la signora, che ha spiegato di tenere alla sua sicurezza, aveva chiuso la porta d’ingresso anche con dei lucchetti supplementari. Alla vista dei vigili del fuoco, accompagnati anche dalla nipote, è rimasta sorpresa, ma è stata subito rassicurata.
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/15_marzo_25/novantenne-non-risponde-ore-era-cuffia-ad-ascoltare-ramazzotti-10033264-d2ed-11e4-a98b-332413dad53e.shtml
La novantenne non risponde per ore
Era in cuffia ad ascoltare Ramazzotti
Protagonista della singolare vicenda una signora di 98 anni di Firenze, che si è vista piombare in casa i vigili del fuoco, chiamati dalla nipote che si era preoccupata per la sua salute
FIRENZE - Non rispondeva da ore al campanello e al telefono, perché stava ascoltando Eros Ramazzotti a tutto volume. Protagonista della singolare vicenda una signora di 98 anni di Firenze, che si è vista piombare in casa i vigili del fuoco, chiamati dalla nipote che si era preoccupata per la sua salute.
Dopo aver sfondato la porta del suo appartamento, in via Rigutini, i vigili del fuoco hanno trovato l’anziana in ottima salute, comodamente stesa sul letto con delle grosse cuffie alle orecchie, che diffondevano a tutto volume le canzoni del celebre cantante. Le operazioni per entrare nell’abitazione tra l’altro si erano rivelate particolarmente complesse, perché la signora, che ha spiegato di tenere alla sua sicurezza, aveva chiuso la porta d’ingresso anche con dei lucchetti supplementari. Alla vista dei vigili del fuoco, accompagnati anche dalla nipote, è rimasta sorpresa, ma è stata subito rassicurata.
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/15_marzo_25/novantenne-non-risponde-ore-era-cuffia-ad-ascoltare-ramazzotti-10033264-d2ed-11e4-a98b-332413dad53e.shtml
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Re: Oggi ho letto questo
Da Sanremo ad “Avanti un altro”
Posted in Le pillole di A. Salerno On marzo 24, 2015 Comments: 11 comments
Posted in Le pillole di A. Salerno On marzo 24, 2015 Comments: 11 comments
Ecco che ancora una volta resto spiazzato. Forse è il caso che io debba cominciare ad abituarmi a tutto, anche a quello che può sembrarmi inverosimile
come la partecipazione di Caccamo, il ragazzo che ha da poco vinto Sanremo nei “giovani”, alla trasmissione di Gerry Scotti “Avanti un altro”.
Stimo Scotti, ho anche visto qualche volta la sua trasmissione, che trovo anche divertente, ma la mia domanda è “Perché?”. Ma soprattutto “A che pro? A cosa serve?”. Si dice… le vie del Signore sono infinite, per la musica, invece, se le cose stanno così, sono proprio finite.
E’ questa totale mancanza di strategia promozionale e di marketing che azzera tutto, che trita tutto, così ci troviamo un “artista” che vince la sezione nuove proposte a Sanremo e a nemmeno un mese di distanza va a fare il concorrente ad “Avanti un altro”, a questo punto ci sta tutto, per esempio ospite alle “Previsioni del tempo” e perché no? Proporsi per le estrazioni del lotto, magari bendati che fa più scena.
Mah!
M&M- mengonella
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Re: Oggi ho letto questo
Ramazzotti chiama Nonna Giustina, la sua fan di 98 anni: "La aspetto al mio concerto"mafalda ha scritto:Questa sì che è una fan
La novantenne non risponde per ore
Era in cuffia ad ascoltare RamazzottiProtagonista della singolare vicenda una signora di 98 anni di Firenze, che si è vista piombare in casa i vigili del fuoco, chiamati dalla nipote che si era preoccupata per la sua salute
FIRENZE - Non rispondeva da ore al campanello e al telefono, perché stava ascoltando Eros Ramazzotti a tutto volume. Protagonista della singolare vicenda una signora di 98 anni di Firenze, che si è vista piombare in casa i vigili del fuoco, chiamati dalla nipote che si era preoccupata per la sua salute.
Dopo aver sfondato la porta del suo appartamento, in via Rigutini, i vigili del fuoco hanno trovato l’anziana in ottima salute, comodamente stesa sul letto con delle grosse cuffie alle orecchie, che diffondevano a tutto volume le canzoni del celebre cantante. Le operazioni per entrare nell’abitazione tra l’altro si erano rivelate particolarmente complesse, perché la signora, che ha spiegato di tenere alla sua sicurezza, aveva chiuso la porta d’ingresso anche con dei lucchetti supplementari. Alla vista dei vigili del fuoco, accompagnati anche dalla nipote, è rimasta sorpresa, ma è stata subito rassicurata.
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/15_marzo_25/novantenne-non-risponde-ore-era-cuffia-ad-ascoltare-ramazzotti-10033264-d2ed-11e4-a98b-332413dad53e.shtml
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/03/26/news/ramazzotti_chiama_la_sua_fan_di_98_anni_e_la_invita_al_concerto-110549682/?ref=fbpr
Arianna- mengonella
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Re: Oggi ho letto questo
Arianna ha scritto:Ramazzotti chiama Nonna Giustina, la sua fan di 98 anni: "La aspetto al mio concerto"mafalda ha scritto:Questa sì che è una fan
La novantenne non risponde per ore
Era in cuffia ad ascoltare RamazzottiProtagonista della singolare vicenda una signora di 98 anni di Firenze, che si è vista piombare in casa i vigili del fuoco, chiamati dalla nipote che si era preoccupata per la sua salute
FIRENZE - Non rispondeva da ore al campanello e al telefono, perché stava ascoltando Eros Ramazzotti a tutto volume. Protagonista della singolare vicenda una signora di 98 anni di Firenze, che si è vista piombare in casa i vigili del fuoco, chiamati dalla nipote che si era preoccupata per la sua salute.
Dopo aver sfondato la porta del suo appartamento, in via Rigutini, i vigili del fuoco hanno trovato l’anziana in ottima salute, comodamente stesa sul letto con delle grosse cuffie alle orecchie, che diffondevano a tutto volume le canzoni del celebre cantante. Le operazioni per entrare nell’abitazione tra l’altro si erano rivelate particolarmente complesse, perché la signora, che ha spiegato di tenere alla sua sicurezza, aveva chiuso la porta d’ingresso anche con dei lucchetti supplementari. Alla vista dei vigili del fuoco, accompagnati anche dalla nipote, è rimasta sorpresa, ma è stata subito rassicurata.
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/15_marzo_25/novantenne-non-risponde-ore-era-cuffia-ad-ascoltare-ramazzotti-10033264-d2ed-11e4-a98b-332413dad53e.shtml
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/03/26/news/ramazzotti_chiama_la_sua_fan_di_98_anni_e_la_invita_al_concerto-110549682/?ref=fbpr
E chi se la lascia scappare una fan così
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Re: Oggi ho letto questo
Notizie a dir poco futuristiche, se non quasi surreali.
Cuore, primo trapianto da cadavere in Europa: riattivato l'organo 'spento'
Intervento "perfettamente riuscito" in un ospedale britannico su un paziente sessantenne in lista d'attesa dal 2009 dopo un infarto. Finora era stata possibile la donazione in caso di morte cerebrale. Ora i medici del Papworth Hospital nel Cambridgeshire affermano di aver superato il limite: "Così potremo salvare centinaia di vite". Marino: "La legge italiana va adeguata"
Lo leggo dopo
Huseyin Ulucan, l'uomo che ha ricevuto il cuore da un morto
LONDRA - Nel Regno Unito è stato effettuato il primo trapianto di cuore da cadavere in Europa: l'intervento, di cui danno notizia i principali quotidiani inglesi, è stato portato a termine al Papworth Hospital nel Cambridgeshire su un londinese di 60 anni che ha ricevuto un cuore da un cadavere, ed è perfettamente riuscito.
Fino ad ora era stato possibile trapiantare cuori ancora in funzione da pazienti in stato di morte celebrale. Ma i chirurghi dell'ospedale britannico hanno dimostrato che anche un cuore morto può essere riattivato. Il primo intervento è stato portato a termine un mese fa e il paziente che ha ricevuto il nuovo cuore "morto" si sta riprendendo bene, tanto da essere stato dimesso dopo quattro giorni di ricovero. Il report pubblicato sul sito del Papworth Hospital non specifica da quanto tempo fosse avvenuto il decesso del donatore e invece proprio questa è l'informazione ritenuta fondamentale da gran parte degli esperti per poter esprimere un giudizio compiuto sulle prospettive della tecnica sperimentata in Gran Bretagna.
http://www.repubblica.it/salute/2015/03/27/news/cuore_primo_trapianto_da_cadavere_in_europa-110597175/
Cuore, primo trapianto da cadavere in Europa: riattivato l'organo 'spento'
Intervento "perfettamente riuscito" in un ospedale britannico su un paziente sessantenne in lista d'attesa dal 2009 dopo un infarto. Finora era stata possibile la donazione in caso di morte cerebrale. Ora i medici del Papworth Hospital nel Cambridgeshire affermano di aver superato il limite: "Così potremo salvare centinaia di vite". Marino: "La legge italiana va adeguata"
Lo leggo dopo
Huseyin Ulucan, l'uomo che ha ricevuto il cuore da un morto
LONDRA - Nel Regno Unito è stato effettuato il primo trapianto di cuore da cadavere in Europa: l'intervento, di cui danno notizia i principali quotidiani inglesi, è stato portato a termine al Papworth Hospital nel Cambridgeshire su un londinese di 60 anni che ha ricevuto un cuore da un cadavere, ed è perfettamente riuscito.
Fino ad ora era stato possibile trapiantare cuori ancora in funzione da pazienti in stato di morte celebrale. Ma i chirurghi dell'ospedale britannico hanno dimostrato che anche un cuore morto può essere riattivato. Il primo intervento è stato portato a termine un mese fa e il paziente che ha ricevuto il nuovo cuore "morto" si sta riprendendo bene, tanto da essere stato dimesso dopo quattro giorni di ricovero. Il report pubblicato sul sito del Papworth Hospital non specifica da quanto tempo fosse avvenuto il decesso del donatore e invece proprio questa è l'informazione ritenuta fondamentale da gran parte degli esperti per poter esprimere un giudizio compiuto sulle prospettive della tecnica sperimentata in Gran Bretagna.
http://www.repubblica.it/salute/2015/03/27/news/cuore_primo_trapianto_da_cadavere_in_europa-110597175/
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La neonata nel sacchetto salvata dal poliziotto “È stato mio figlio dal cielo adesso voglio adottarla”
IRENE DE ARCANGELIS
La Repubblica 20/04/15
IRENE DE ARCANGELIS
La Repubblica 20/04/15
NAPOLI .
La vita gli ha riservato «montagne russe», un grande dolore, rabbia, e ora una gioia inaspettata. Per questo, mentre ricorda l’ultima emozione, lo sguardo da duro di Raffaele s’incrina. «Quando Renzi mi ha abbracciato, non lo so che cosa mi è successo... Ho rivisto davanti a me tante cose. Mi ha detto “grazie per aver salvato quella bimba, per l’onore che porta alla divisa”, mi è sembrato un minuto lunghissimo, era come uno di famiglia, uno normale, ha tenuto le sue mani strette con le mie e quelle del collega che lavorava con me, e forse sì alla fine mi sono commosso, anche se c’era tanta gente, anche se stavo in divisa, anche se non volevo. Anche perché adesso penso sempre a Emanuela e aspettiamo fiduciosi ».
Raffaele Santoro è l’assistente capo della polizia di Stato che una settimana fa, nell’entroterra casertano, mentre era “di turno” con il collega Valerio Conte, ha soccorso una neonata, oggi si chiama Emanuela, che era stata appena abbandonata sul ciglio della strada. Il capo del governo in missione a Pompei per l’Expo delle Idee, sabato scorso, ha voluto fermarsi con lui per un riservato e caloroso abbraccio. Attimi condensati poi sulla pagina facebook del Presidente del Consiglio: «L’intervento di Raffaele è stato provvidenziale — scrive Renzi — perché ha salvato la vita alla bimba praticandole un massaggio cardiaco... Mentre mi raccontava questa storia, i suoi occhi erano commossi. Ho ringraziato molto Raffaele e Valerio, perché sono questi gesti di eroismo quotidiano che fanno onore alla divisa che portano e alle istituzioni che rappresentano».
Un poliziotto schivo, Raffaele. Vive a Casapesenna, cuore del regno del clan dei casalesi, patria del super boss (ora all’ergastolo) Michele Zagaria. Ma lo sbirro silenzioso del rione ora è l’eroe di tutti, anche se Raffaele si imbarazza, si ferma, tiene le mani in tasca. Eppure è con quelle dita, in un gesto istintivo e insieme calmo, che ha salvato Emanuela.
«Quando ho visto quella bimba, era stata messa già al caldo da pochi minuti, adagiata sul tavolino di un bar ma ancora nella busta. Una neonata in un sacchetto della spazzatura... Non respirava più». Raffaele è anche un padre provato dalla sofferenza. «Abbiamo perso un figlio di soli dieci anni, Nicola. Ma siamo stati forti anche per l’altro mio figlio, Aldo. Io e mia moglie Francesca abbiamo scoperto che Nicola aveva un tumore a tre anni. Abitiamo nella Terra dei fuochi... ». Un pezzo di Campania dove il crimine è anche minaccia sinistra delle ecomafie. Poi un giorno esci con la volante e ti imbatti nella chiamata d’urgenza per una neonata. Qualcosa che ormai ha quasi smesso di muoversi in una busta nera: e che chiede solo di vivere. Raffaele e Francesca hanno chiesto Emanuela in affido. La vita che ti ha tradito, ti accarezza all’improvviso.
Comincia tutto sabato mattina. A Casapesenna c’è un posto fisso di polizia, sei uomini che dipendono dal commissariato di Aversa. «Era un giorno come gli altri — riprende Santoro — con il mio collega Valerio siamo usciti alle 6.55. A pensarci ora, è tutto merito di Valerio se le cose sono andate così. È stato un ottimo autista». Sta per cominciare il solito giro, ecco la segnalazione via radio. Una neonata abbandonata in corso Umberto a Villa Literno. «Vale’, ora devi volare, gli ho detto. Sette chilometri fino al bar dove c’era la bambina».
La neonata viene raccolta dai gestori del bar, ma non riesce a respirare. «Abbiamo fatto i corsi del ministero dell’Interno per il soccorso », dice Santoro, la voce torna a incrinarsi. Perché più che da quelle lezioni teoriche, lui ha imparato dalla via crucis accanto al figlioletto malato. «Ho capito subitocosa aveva la bambina e ho esercitato la pressione leggera con due dita sul torace fino a quando non ha ripreso a respirare. Ed è scoppiata a piangere. La crisi era sotto controllo, ho detto a Valerio: uè, ora voliamo più di prima. Diciotto chilometri in pochi minuti, alle 7.10 eravamo alla clinica Pineta Grande a Castel Volturno».
La piccola è quasi salva: va in incubatrice, i medici sono entusiasti. Ma perché chiamarla Emanuela? Un’altra piccola storia. «Il figlio che ho perso — racconta Santoro — voleva tanto un altro fratellino e voleva che si chiamasse Emanuele. Poi sabato, mentre cercavamo di salvare la piccola, abbiamo incrociato un netturbino che si chiama Emanuele. Arrivati in ospedale la bimba finisce tra le braccia di un infermiere che, scopro, si chiama Emanuele. Allora ho capito. Era un messaggio di mio figlio, un segno dal cielo. Per questo, con Francesca, vorremmo tanto adottarla. Anche se so che ci sono liste d’attesa, tempi lunghi». Una battaglia che Santoro farà come cittadino, «non come poliziotto. Sono fiducioso, aspetterò senza dare fastidio». Intanto la piccola Emanuela sta meglio, e sono in corso indagini per rintracciare la madre: immortalata in un filmato mentre lascia il sacchetto. «Se dovessi mai incontrarla, le direi: non si abbandona un’anima innocente». Non importa quanto aspetterà, vorrebbe riabbracciare Emanuela. «È stato il più bell’intervento della mia vita, di 25 anni da poliziotto. E per questo mi sono commosso, pensavo a tutto questo mentre ricevevo l’abbraccio del presidente».
La vita gli ha riservato «montagne russe», un grande dolore, rabbia, e ora una gioia inaspettata. Per questo, mentre ricorda l’ultima emozione, lo sguardo da duro di Raffaele s’incrina. «Quando Renzi mi ha abbracciato, non lo so che cosa mi è successo... Ho rivisto davanti a me tante cose. Mi ha detto “grazie per aver salvato quella bimba, per l’onore che porta alla divisa”, mi è sembrato un minuto lunghissimo, era come uno di famiglia, uno normale, ha tenuto le sue mani strette con le mie e quelle del collega che lavorava con me, e forse sì alla fine mi sono commosso, anche se c’era tanta gente, anche se stavo in divisa, anche se non volevo. Anche perché adesso penso sempre a Emanuela e aspettiamo fiduciosi ».
Raffaele Santoro è l’assistente capo della polizia di Stato che una settimana fa, nell’entroterra casertano, mentre era “di turno” con il collega Valerio Conte, ha soccorso una neonata, oggi si chiama Emanuela, che era stata appena abbandonata sul ciglio della strada. Il capo del governo in missione a Pompei per l’Expo delle Idee, sabato scorso, ha voluto fermarsi con lui per un riservato e caloroso abbraccio. Attimi condensati poi sulla pagina facebook del Presidente del Consiglio: «L’intervento di Raffaele è stato provvidenziale — scrive Renzi — perché ha salvato la vita alla bimba praticandole un massaggio cardiaco... Mentre mi raccontava questa storia, i suoi occhi erano commossi. Ho ringraziato molto Raffaele e Valerio, perché sono questi gesti di eroismo quotidiano che fanno onore alla divisa che portano e alle istituzioni che rappresentano».
Un poliziotto schivo, Raffaele. Vive a Casapesenna, cuore del regno del clan dei casalesi, patria del super boss (ora all’ergastolo) Michele Zagaria. Ma lo sbirro silenzioso del rione ora è l’eroe di tutti, anche se Raffaele si imbarazza, si ferma, tiene le mani in tasca. Eppure è con quelle dita, in un gesto istintivo e insieme calmo, che ha salvato Emanuela.
«Quando ho visto quella bimba, era stata messa già al caldo da pochi minuti, adagiata sul tavolino di un bar ma ancora nella busta. Una neonata in un sacchetto della spazzatura... Non respirava più». Raffaele è anche un padre provato dalla sofferenza. «Abbiamo perso un figlio di soli dieci anni, Nicola. Ma siamo stati forti anche per l’altro mio figlio, Aldo. Io e mia moglie Francesca abbiamo scoperto che Nicola aveva un tumore a tre anni. Abitiamo nella Terra dei fuochi... ». Un pezzo di Campania dove il crimine è anche minaccia sinistra delle ecomafie. Poi un giorno esci con la volante e ti imbatti nella chiamata d’urgenza per una neonata. Qualcosa che ormai ha quasi smesso di muoversi in una busta nera: e che chiede solo di vivere. Raffaele e Francesca hanno chiesto Emanuela in affido. La vita che ti ha tradito, ti accarezza all’improvviso.
Comincia tutto sabato mattina. A Casapesenna c’è un posto fisso di polizia, sei uomini che dipendono dal commissariato di Aversa. «Era un giorno come gli altri — riprende Santoro — con il mio collega Valerio siamo usciti alle 6.55. A pensarci ora, è tutto merito di Valerio se le cose sono andate così. È stato un ottimo autista». Sta per cominciare il solito giro, ecco la segnalazione via radio. Una neonata abbandonata in corso Umberto a Villa Literno. «Vale’, ora devi volare, gli ho detto. Sette chilometri fino al bar dove c’era la bambina».
La neonata viene raccolta dai gestori del bar, ma non riesce a respirare. «Abbiamo fatto i corsi del ministero dell’Interno per il soccorso », dice Santoro, la voce torna a incrinarsi. Perché più che da quelle lezioni teoriche, lui ha imparato dalla via crucis accanto al figlioletto malato. «Ho capito subitocosa aveva la bambina e ho esercitato la pressione leggera con due dita sul torace fino a quando non ha ripreso a respirare. Ed è scoppiata a piangere. La crisi era sotto controllo, ho detto a Valerio: uè, ora voliamo più di prima. Diciotto chilometri in pochi minuti, alle 7.10 eravamo alla clinica Pineta Grande a Castel Volturno».
La piccola è quasi salva: va in incubatrice, i medici sono entusiasti. Ma perché chiamarla Emanuela? Un’altra piccola storia. «Il figlio che ho perso — racconta Santoro — voleva tanto un altro fratellino e voleva che si chiamasse Emanuele. Poi sabato, mentre cercavamo di salvare la piccola, abbiamo incrociato un netturbino che si chiama Emanuele. Arrivati in ospedale la bimba finisce tra le braccia di un infermiere che, scopro, si chiama Emanuele. Allora ho capito. Era un messaggio di mio figlio, un segno dal cielo. Per questo, con Francesca, vorremmo tanto adottarla. Anche se so che ci sono liste d’attesa, tempi lunghi». Una battaglia che Santoro farà come cittadino, «non come poliziotto. Sono fiducioso, aspetterò senza dare fastidio». Intanto la piccola Emanuela sta meglio, e sono in corso indagini per rintracciare la madre: immortalata in un filmato mentre lascia il sacchetto. «Se dovessi mai incontrarla, le direi: non si abbandona un’anima innocente». Non importa quanto aspetterà, vorrebbe riabbracciare Emanuela. «È stato il più bell’intervento della mia vita, di 25 anni da poliziotto. E per questo mi sono commosso, pensavo a tutto questo mentre ricevevo l’abbraccio del presidente».
mafalda- Messaggi : 8513
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Re: Oggi ho letto questo
Spero che questa bimba trovi al più presto una famiglia e spero sia proprio quella di questo poliziotto
rosaneve- mengonella
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Re: Oggi ho letto questo
Ho deciso volutamente di boicottare la visita all'Expo malgrado fossi a milano l'8 maggio..... non si può . Ogni volta è la stessa storia siamo un paese di Quaquaraqua
M&M- mengonella
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Re: Oggi ho letto questo
ditemi che non è vero... è incredibile...
che vergogna
Arianna- mengonella
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Blanca- Messaggi : 3940
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Re: Oggi ho letto questo
Terribile... una giovane vita spezzata e quante altre vite distrutte?... :(
DaniRazio- Messaggi : 452
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Località : Milano
Re: Oggi ho letto questo
Sì Dani ed anche una di noi le postiamo qui Non passerai le piaceva molto, io col tablet sono negataDaniRazio ha scritto:
Terribile... una giovane vita spezzata e quante altre vite distrutte?... :(
Blanca- Messaggi : 3940
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