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Messaggio Da Ospite Mar 11 Gen 2011, 12:30

anny_skod ha scritto:
sti comunisti snob
snob meno male che da noi c'è chi li combatte

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Messaggio Da Ospite Mar 11 Gen 2011, 12:34

http://www.repubblica.it/politica/2011/01/11/news/decide_consulta-11075674/?ref=HREC1-1



Legittimo impedimento, udienza finita
giovedì la decisione della Consulta
La Corte Costituzionale deve pronunciarsi sulla legge grazie alla quale il premier Silvio Berlusconi è al riparo dalla ripresa dei tre processi a suo carico (Mills, Mediaset e Mediatrade) almeno fino al prossimo ottobre. Ghedini: "Il giudice può sempre valutare"



ROMA - I giudici della Consulta si riuniranno in camera di consiglio per decidere sulla norma del legittimo impedimento (la legge grazie alla quale il premier Silvio Berlusconi è al riparo dalla ripresa dei tre processi a suo carico - Mills, Mediaset e Mediatrade - almeno fino al prossimo ottobre) alle ore 9,30 di giovedì prossimo.

Presente anche il giudice costituzionale Maria Rita Saulle, la cui partecipazione era stata data in forse nei giorni scorsi per problemi di salute, arrivata in udienza in sedia a rotelle. Le ultime anticipazioni 1 davano per prevalente la totale o parziale pronuncia di incostituzionalità, con sette giudici schierati contro la norma che, dall'aprile del 2010, ha congelato i tre processi di Berlusconi. All'opposto una pattuglia di cinque alte toghe pronte a promuoverla. E infine tre incerti, ancora oscillanti tra il primo e il secondo fronte.

Stamattina il giudice relatore, Sabino Cassese, ha cominciato a riassumere i motivi dei tre ricorsi dei giudici di Milano che sullo 'scudo' lamentano la violazione dell'art.138 della Costituzione (necessità di una legge costituzionale) e 3 (irragionevole sproporzione tra diritto di difesa ed esigenze della giurisdizione).

A seguire è intervenuta la difesa. "La legge sul legittimo impedimento non prevede nessun automatismo, in quanto viene concesso alle funzioni di governo ma il giudice resta libero di accertare se le attività di governo siano davvero previste e debbano realmente aver luogo"s ottolineano gli avvocati del premier Piero Longo e Nicolò Ghedini.

Domani la Corte deciderà sull'ammissibilità di sei referendum: quattro contro la 'privatizzazione' dell'acqua, uno dell'Idv per il 'no' al nucleare e l'ultimo, sempre del partito di Antonio Di Pietro, per la cancellazione totale del 'legittimo impedimento'. Il via libera a quest'ultimo quesito viene dato per scontato in ambienti di Palazzo della Consulta. Se però la consultazione popolare si terrà o meno dipenderà anche dalla decisione che i giudici dell'Alta Corte prenderanno sulla legittimità dello 'scudo'.
(11 gennaio 2011)


ansia ansia ansia

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Messaggio Da Ospite Mar 11 Gen 2011, 18:31

Mirafiori, le lacrime dell'operaio - Repubblica.it
www.repubblica.it
E' l'altra faccia della contrattazione. Quella più umana che sconfina nella paura per il posto di lavoro e la preoccupazione per il futuro. Le lacrime di questo operaio ai cancelli della Mirafiori di Torino rischia di diventare una delle immagini simbolo in attesa del risultato sul referendum.Le lacrime arrivano dopo aver assistito alle accese discussioni tra operai sulle intenzioni di voto



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http://www.repubblica.it/economia/2011/01/11/foto/mirafiori_le_lacrime_dell_operaio-11090563/1/?ref=HREA-1




La Cgil: "Da Marchionne solo insulti"
L'ad della Fiat: "Se perdono, lo accettino"
Camusso attacca il governo e l'ad del Lingotto e alla Fiom manda a dire: "Sostegno totale, ma se vince il sì rischiamo di restare fuori o di dipendere da altri". Marchionne replica: "Nessun offesa al Paese, tentiamo di cambiarlo". Rebaudengo lascia le Relazioni industriali del Lingotto, Landini: "Finito il tempo della concertazione"



CHIANCIANO TERME - "Marchionne insulta ogni giorno il Paese". A pochi giorni dal referendum di Mirafiori il segretario della Cgil sferra un duro affondo contro l'amministratore delegato della Fiat 1. Durante la relazione introduttiva all'assemblea nazionale delle Camere del lavoro, Camusso punta il dito contro la Fiat accusata di non rendere noti i dettagli del piano 'Fabbrica Italia'. Immediata la replica di Marchionne: "Non si può confondere il cambiamento con un insulto all'Italia". Lo scambio di accuse a distanza ha contrassegnato la giornata fino alla richiesta di Fim e Ugl di rinviare 2 il referendum e la successiva decisione della commissione elettorale di confermare invece le date del voto.



L'accusa al governo. Camusso se la prende anche con l'esecutivo: "Se Fiat può tenere nascosto il piano è anche perché c'è un governo che non fa il suo lavoro ma è tifoso e promotore della riduzione dei diritti. E' cosi tifoso che fa finta di non vedere che quando l'ad insulta il nostro paese, non offende solo i cittadini, ma giudica anche della qualità di governare e delle risposte che vengono date".

"Il nostro giudizio sulla Fiat - continua il segretario nazionale della Cgil - non può che partire dalla debolezza industriale di quella azienda e che continua a dimostrare. A differenza di qualche tempo fa in molti cominciano a interrogarsi sulle ragioni economiche di quel gruppo e sulla distonia tra annunci, quote di mercato perse e l'assenza di modelli presentati nel mercato".

No al referendum. Anche per questo, il segretario confederale conferma il sostegno al "no" nel referendum su Mirafiori: "Non ci si può sottrarre dal sostenere le ragioni del no: Rsu Fiat e Fiom sappiano con certezza che hanno il sostegno di tutta la loro organizzazione". Il perchè lo spiega poco dopo: "L'accordo ad escludendum di Mirafiori pone altre domande: la clausola di responsabilità individuale significa una limitazione della libertà di sciopero dei lavoratori e come tale è materia indisponibile alle parti sociali e a qualunque accordo. La Fiat lo nega, ma il fatto che continui a negarlo ci conferma l'idea che forse abbiamo ragione noi. L'accordo ad escludendum non è uguale al primo di Pomigliano, che poneva in modo molto indiretto il tema della presenza della rappresentanza sindacale e della libertà di scelta dei rappresentanti. Questo tema è diventato esplicito a miriafiori e con il contratto di primo livello di pomigliano. C'è una lesione del diritto di parità dei lavoratori nella possibilità di eleggere i propri rappresentanti. Questo è il cuore delle ragioni del nostro no a quell'accordo".

Messaggio alla Fiom. Poi, però, Camusso rilancia il suo distinguo dalla Fiom. "Se non restiamo dentro le fabbriche rischiano di essere 'dipendenti' e di creare un vuoto. Su questo dobbiamo continuare a riflettere; la domanda che poniamo alla Fiom è se questa è l'unica conclusione possibile. Noi pensiamo che il tema su cui ci vogliamo interrogare è come il giorno dopo l'esito della consultazione vediamo ed evitiamo le conseguenze di quell'accordo. Per me il cuore della contraddizione sta nei processi produttivi e se non si riparte da lì si resta fuori, non si ricostruiscono le condizioni per ripartire e costruire un'altra storia e altre condizioni di lavoro".

Crisi economica. Severo il giudizio sul ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Ha scoperto nella calza della Befana, scopra che la crisi c'è ancora e che aver difeso solo il sistema bancario rischia di farci avere delle condizioni peggiori e più gravi del 2008". Per il leader della Cgil le emergenze sono "l'occupazione e il lavoro". I dati sulla disoccupazione, prosegue Camusso, ci dicono che "siamo di fronte a una cosa che abbiamo temuto e visto verificare, cioè che i costi della crisi pesano sulle spalle dei cittadini. Il governo non ha voluto né gestire né contrastare la crisi". "I tagli dell'ultima manovra del governo - aggiunge - sono davvero drastici nel 2011 e il 2012, in ragione di quei tagli lineari, potrebbe essere ancora peggio".

La replica di Marchionne - "Se insulto significa introdurre un nuovo modello di lavoro in Italia, mi assumo le mie responsabilità. Ma non si può confondere questo con un insulto all'Italia: anzi, le vogliamo più bene noi - dice Marchionne - cercando di cambiarla. Il vero affetto è cercare di far crescere le persone e di farle crescere bene. Stiamo cercando di farlo nel nostro mondo, a livello industriale, e ciò non va confuso con un insulto". Marchionne ha risposto anche all'accusa di non aver dato dettagli sul piano industriale: "La signora Camusso vada a guardare il piano industriale della Volkswagen - ha detto - , che arriva fino al 2018: non c'è una pagina con una riga sugli investimenti. Noi perlomeno lo abbiamo quantificato e abbiamo dato anche uno spazio temporale".

Poi tocca alla Fiom: "Non ce l'ho né con la Cgil né con la Fiom e nemmeno con Landini. Hanno punti di vista completamente diversi dal nostro che non riflettono quello che vediamo noi a livello internazionale. Ma, in qualsiasi società civile, quando la maggioranza esprime un'opinione anche con il 51 per cento, la minoranza ha perso. E' un concetto di civiltà comune. Quando si perde, si perde. Io ho perso tantissime volte in vita mia e sono stato zitto. Sono andato avanti e non ho reclamato. Se venerdì vince il sì ha vinto il sì e il discorso è chiuso. Ogni volta che si va a votare si dice che è sotto ricatto. Ma qual è l'alternativa al voto? Devo fare un investimento, non è un ricatto, è una scelta da farsi. Ma allora perchè non è un ricatto alla Fiat quello della Fiom che detta le condizioni per l'investimento?".

Infine l'ad guarda al futuro. ''Qui in America c'è da festeggiare perchè c'è un'industria che si sta riprendendo, che si è rimessa in piedi un pezzo alla volta, si è rimboccata le maniche. Perchè non riusciamo ad accettare la stessa sfida in Italia? - ripete Marchionne 4- Se ci buttano fuori dall'Italia perchè non ci vogliono devo andare in un altro posto a fare la vettura. La cosa è di una chiarezza incredibile".

Il quesito del referendum. "Sei favorevole all'accordo del 23 dicembre 2010?". Sarà semplicemente questo il quesito che i circa 5.400 lavoratori delle carrozzerie di Mirafiori troveranno nelle schede del referendum. I seggi elettorali saranno nove e i sindacati hanno chiesto alla direzione aziendale la presenza di 6 scrutatori, uno per ogni sigla sindacale (Fim, Fiom, Fismic, Uilm, Ugl e Cobas).

Rebaudengo lascia - A Chianciano, il leader della Fiom, Maurizio Landini, ha informato il congresso che Paolo Rebaudengo non è più responsabile delle relazioni industriali della Fiat: "Ci è arrivata una lettera dell'amministratore delegato in cui comunica che la Fiat non ha più un responsabile per le relazioni industriali; Rebaudengo dal 31 dicembre non svolge più le sue funzioni. Una cosa assolutamente coerente con gli accordi imposti a Pomigliano e a Mirafiori", ha commentato Landini, che non hanno "più bisogno di imprese che abbiano relazioni industriali perché cancellano alla radice qualsiasi possibilità di contrattazione". Secondo il leader della Fiom, tutta la Cgil dovrebbe capire che "bisogna far saltare l'accordo, renderlo non applicabile ed essere in grado di riconquistare i diritti, che in termini sindacali significa riaprire la trattativa e considerare la vertenza ancora aperta". La Cgil ha infine diffuso una nota per condannare le scritte sui muri apparse anche oggi a Torino e Roma contro l'ad di Fiat e i sindacati Cisl e Uil.
(11 gennaio 2011)


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Messaggio Da Ospite Mar 11 Gen 2011, 21:57

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/01/11/news/netturbini_fannulloni_alla_gogna-11069306/?ref=HREC1-11


Netturbini fannulloni alla gogna
Emiliano pubblica le foto su Facebook
«Fotografate i dipendenti che non lavorano». Il sindaco esorta i cittadini a segnalare all’amministrazione comunale i fannulloni in servizio nelle aziende municipalizzate. E comincia postando l'immagine di tre netturbini fermi a chiacchierare. Su Internet è subito boom di segnalazioni da parte di cittadini inferociti contro autisti, operatori ecologici e vigili urbani. Il dibattito era cominciato sul nostro sito
di PAOLO RUSSO
La foto diffusa dal sindaco
Dopo gli autisti dell’Amtab adesso tocca agli operatori ecologici dell’Amiu. Fannulloni pure loro: il sindaco Michele Emiliano pubblica su Internet le foto di quelli che non lavorano. E invita tutti i cittadini ad armarsi di macchina fotografica per segnalare tutti i dipendici pubblici infedeli. Dopo la denuncia del presidente della municipalizzata del trasporto urbano Antonio Di Matteo, il sindaco di Bari rincara la dose e inaugura il metodo “gogna mediatica” per individuare e punire i netturbini che non svolgono il proprio lavoro. Così, sul suo frequentatissimo profilo Facebook, ieri Michele Emiliano ha pubblicato la foto denuncia che gli era stata inviata da un cittadino che si lamentava della scarsa pulizia di Japigia. In primo piano ci sono tre mezzi dell’Amtab parcheggiati a centro strada e altrettanti netturbini fermi a parlare tra loro.

IL VIDEO Emilano: "Richiesta partita dai cittadini"

«La foto — commenta Emiliano — ritrae delle persone che chiacchierano e chi me l’ha mandata sostiene che nella sua strada non si spazza a sufficienza. Se qualcuno dei dipendenti Amiu si riconosce nella foto potrebbe aiutarci a spiegare perché chiacchierava con i colleghi anziché lavorare come ci aspetteremmo tutti. Un po’ di coraggio a questo punto è necessario, altrimenti dovremo chiedere ai cittadini di continuare a fare riprese e fotografie». La provocazione del sindaco scatena i cittadini. I netturbini dell’Amiu ritratti nella foto non si fanno vivi ma su internet è un fiorire di segnalazioni: autisti, spazzini, vigili urbani e dipendenti comunali. “In via Anastasio Ballestrero (tra la chiesa di San Sabino e il parco Perotti), all’ombra di un grande albero, troverà sempre dei vigili urbani intenti a chiacchierare allegramente giù dalle loro moto. Sempre” scrive un cittadino. “La mattina alle ore 8 gli operatori ecologici che dovrebbero pulire Santo Spirito si ritrovano in stazione a chiacchierare e fumare per poi andar via senza aver pulito” aggiunge un’altra utente. “Sindaco — esorta un altro — provi a venire in via Iaia al mattino e vedrà il carretto fermo per ore e l’operatore ecologico non c’è. Poi riappare all’improvviso e senza spazzare va via”. Ma ci sono segnalazioni anche di auto dei vigili urbani imboscate a Poggiofranco e di cornetterie piene di divise. Al dibattito — per difendere la categoria dei dipendenti pubblici — partecipano, risentiti, solo due vigili urbani. Una ammette: «Lavoro dalle sei del pomeriggio a mezzanotte. Scusate se qualche volta entro in un bar o in un panificio per mangiare un boccone».

Il dibattito era cominciato alcuni mesi fa sul blog del quartiere Murat ospitato sulle pagine del nostro sito Internet. Il commento di un nostro lettore aveva scatenato una raffica di commenti: «Il comandante dei vigili — aveva scritto — dovrebbe farsi un giro al Bar Morisco vicino al Marconi dalle 8 alle 10 e già avrebbe la misura del personale da licenziare”.

IL DIBATTITO Vigili al bar | Vigili fannulloni | Il caffé del vigile | La polemica

A chiudere la discussione è il sindaco: «Lo so anch’io che la foto da sola non prova nulla, ma troppa gente, dappertutto, non fa il suo dovere e gli italiani sono esasperati». Il sindaco ha imparato a fare lo sceriffo anche con le armi offerte dalle nuove tecnologie. Sul suo profilo ha postato altre due foto denuncia inviate dai cittadini. La prima immortala dei bidoni per la raccolta differenziata a Japigia, stracolmi. Questa volta però il sindaco non se la prende con i netturbini: “Se tutti accumuliamo bottiglie di plastica per una settimana e poi pretendiamo di buttarle tutte lo stesso giorno, i bidoni non basteranno mai”, dice. L’altra foto ritrae la piazza di Ceglie, recentemente ristrutturata e già devastata. Secondo il sindaco, le foto servirebbero anche contro i vandali: “Qualcuno — domanda agli altri utenti della rete — ha fotografato i bastardi che hanno fracassato le panchine e la telecamera?». Ma di foto, in questo caso, neanche l’ombra.


(11 gennaio 2011)

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Messaggio Da Ospite Mer 12 Gen 2011, 08:34

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/01/12/news/ebrei-11117326/?ref=HRER1-1

Neonazisti, la lista della vergogna

"Ecco i nomi degli ebrei italiani"

Gli elenchi pubblicati su un sito web: "Sono facce da cancellare". La legge aggirata grazie ai server negli Usa. Ma gli autori possono essere rintracciati. Ci sono manager, giornalisti, scrittori e personaggi del mondo dello spettacolo
di MARCO PASQUA

Neonazisti, la lista della vergogna "Ecco i nomi degli ebrei italiani" La home page del sito Stormfront
ROMA - Elenchi di ebrei italiani "influenti", dall'economia ai media, ma anche nel mondo dello spettacolo. Decine di nomi e cognomi di imprenditori, artisti e giornalisti, citati in virtù delle loro (vere o presunte) origini ebraiche. Questa blacklist dell'odio antisemita compare a più riprese - con un'escalation di aggiornamenti in questi ultimi giorni - sulle pagine italiane del forum neonazista americano Stormfront, fondato nel 1995 da Don Black, ex leader del Ku Klux Klan.

Da Gad Lerner a un magistrato milanese del processo Mills, gli attacchi dei neonazisti non risparmiano nessuno. Ci sono Roberto Saviano (nato, come ha spiegato lo stesso scrittore in un'intervista, da madre di origine ebraica) e Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo L'espresso. Il sito è ospitato su un server americano, ma gli utenti che firmano molti post e si nascondono dietro a nickname di ispirazione nazionalsocialista, sono spesso italiani individuabili dalla polizia postale. Come è avvenuto nel 2008, quando un blog pubblicò una blacklist di docenti universitari ebrei: la pagina venne oscurata, e il responsabile italiano denunciato per violazione della legge sulla privacy, della legge Mancino e per diffamazione.

Gli elenchi figurano in una discussione online dal titolo "Il giudaismo internazionale". Scopo del forum animato dagli adepti virtuali del Klan del Ventunesimo secolo, è quello di mettere in evidenza il potere che gli ebrei "hanno acquisito in campo economico, descrivendo la situazione
nelle varie nazioni del mondo". Dietro a questo lavoro, spesso basato su grossolane ricerche sul web (ci si ispira anche alla lista di cognomi ebraici pubblicata dal sito Holywar, altro punto di riferimento degli antisemiti), c'è l'ossessione di scovare la cosiddetta "lobby ebraica".

L'analisi parte dall'estero, e si concentra sui vertici di istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale e la Federal Reserve o le grandi case cinematografiche di Hollywood ma passa anche in rassegna le personalità ebraiche entrate a far parte dello staff di Barack Obama, e non risparmia i creatori di Google e il fondatore di Facebook. Molto articolata la sezione relativa agli ebrei che, in Italia, occupano posizioni sociali di rilievo. Si cita la famiglia di Alain Elkann, ma anche Antoine Bernheim, ex presidente di Assicurazioni Generali e Susanna Tamaro (cresciuta in una famiglia di origini ebraiche).

Una delle liste più nutrite è quella dei giornalisti, di carta stampata e televisione. Oltre a Gad Lerner, uno dei bersagli preferiti (viene definito "faccia da cancellare") insieme alla deputata del Pdl Fiamma Nirenstein, vi compaiono, tra gli altri, Paolo Mieli, Clemente J. Mimun, e molti giornalisti dei tg pubblici ma anche del Tg5 (fino ad una segretaria di redazione del Tg3). Una ventina sono i nomi del mondo dello spettacolo, come Joele Dix e Luca Barbareschi. I neonazisti puntano anche il dito contro gli istituti di statistica "in mano agli ebrei": tra gli esempi riportati quello di Renato Mannheimer, a capo dell'Ispo.

Un post è dedicato ai vertici di Borsa Italiana (i membri del Cda ebrei sono indicati in neretto), mentre in un altro figura la foto di un magistrato milanese. Un appello pro-Israele è il pretesto per raccogliere nomi: viene, infatti, trascritta una parte dei 500 firmatari, in prevalenza giornalisti e politici. Le firme vengono definite "interessanti e rivelatrici" delle loro origini.

La finalità di queste vere e proprie liste di proscrizione è spiegata da un utente che si firma "Stielhandgranate 24" (nome della granata da lancio del Reichswehr): "Il dovere di ogni nazionalsocialista è quello di scovare l'ebreo camuffato, partendo dal vicinato, verificarne la reale fattura giudaica incrociando dati con reali osservazioni e diffondere la notizia in maniera capillare in modo che il giudeo possa risultare in qualche modo evidenziato a vita, con l'intento di ledere la sua posizione monopolizzatrice".

(12 gennaio 2011)

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Messaggio Da Ospite Mer 12 Gen 2011, 15:03

http://www.repubblica.it/politica/2011/01/12/news/berlusconi_merkel-11131291/?ref=HREA-1


Vertice italo-tedesco, Berlusconi attacca i giudici
"In tv spiegherò che sono patologia italiana"
In una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Angela Merkel, il premier parla anche del legittimo impedimento: "Nessun pericolo per il governo da decisione della Consulta". E sul governo: "In Italia impossibile una grande coalizione"


BERLINO - L'economia e la situazione nella Ue. Ma anche la politica italiana e un nuovo attacco ai giudici. Silvio Berlusconi, al termine del vertice italo -tedesco a Berlino, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il cancelliere Angela Merkel, parla dei giudici come " patologia". E sulla possibilità di un dialogo con l'opposizione esclude che "in Italia ci sia la possibilità di una grande coalizione".

Berlusconi: "In Italia nessuna grande coalizione". "Non credo che in Italia ci sia la possibilità di una grande coalizione". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi rispondendo alla domanda su una possibile grande coalizione in Italia per affrontare la crisi economica internazionale. "Purtroppo non possiamo contare su una opposizione socialdemocratica - ha sottolineato Berlusconi -. È un'opposizione divisa, senza idee, senza progetti, senza leader. Non vediamo dentro questa coalizione nessuna persona che possa essere presa sul serio e con cui sia possibile parlare in modo serio".

Legittimo impedimento, il premier: "Nessun pericolo per stabilità di governo". ''Non c'è nessun pericolo per la stabilità di Governo qualunque sia l'esito della decisione della Corte Costituzionale'', ha assicurato il presidente del Consiglio alla vigilia della sentenza della Consulta sul legittimo impedimento. Berlusconi ricorda, riferendosi alla norma all'esame della Corte, che ''io non l'ho mai richiesta; è un'iniziativa portata avanti dai gruppi parlamentari".

Giudici patologia della democrazia italiana. "Spiegherò agli italiani - ha aggiunto il presidente del Consiglio - di cosa si tratta, della patologia di un organismo giudiziario che, come ho detto anche alla cancelliera Merkel, si è trasformato in potere giudiziario esorbitando dal suo alveo costituzionale". ''Sono totalmente indifferente al fatto che ci possa essere un fermo o meno dei processi, che considero ridicoli, su fatti per i quali ho avuto modo di garantire che sono inesistenti, giurando sui miei figli e sui miei nipoti'', ha continuato Silvio Berlusconi. Il premier ha ribadito di aver più volte ''giurato sui suoi figli'' di essere totalmente innocente ed estraneo ai fatti penali che gli vengono imputati.

Il 'caso' Fiat. "Noi riteniamo assolutamente positivo lo sviluppo che sta avendo la vicenda, con la possibilità di un accordo tra le forze sindacali e l'azienda nella direzione di una maggiore flessibilità dei rapporti di lavoro, una direzione molto positiva. Ove questo non dovesse accadere ovviamente le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri paesi. Ci auguriamo che la vicenda possa avere un esito positivo", ha detto, in merito al 'caso' Fiat il presidente del Consiglio.

Grande coordinamento politico. Italia e Germania sono convinte che la stabilizzazione della zona Euro occorre un "grande coordinamento politico". Un coordinamento che "va rafforzato e portato avanti", ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del vertice.

Merkel: "Nostro compito è aiutare Paesi in difficoltà". "Il nostro compito è aiutare i Paesi che si trovano in una situazione di emergenza" economica e finanziaria, ha affermato il cancelliere tedesco. "Dobbiamo aspettare e vedere come la situazione evolve", ha affermato la Merkel sottolineando che "la vendita dei titoli di stato del Portogallo è andata bene". "Ci deve essere sempre un bilanciamento delle energie: ci deve essere solidarietà e controllo della stabilità e della crescita in europa. Credo che passo dopo passo usciremo da questo deficit europeo, possiamo farcela", ha aggiunto.


(12 gennaio 2011)

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Messaggio Da Ospite Mer 12 Gen 2011, 16:22

che amore amò amò


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Messaggio Da Ospite Mer 12 Gen 2011, 21:06

http://www.repubblica.it/politica/2011/01/12/news/consulta_ammette_referendum_idv_su_legittimo_impedimento-11145322/?ref=HRER1-1

a Consulta ammette il referendum Idv
Legittimo impedimento a rischio
Il via libera della Corte Costituzionale alla consultazione popolare promossa dal partito di Di Pietro. Cresce l'attesa per il verdetto. In caso di stop alla norma, decadrebbe anche il referendum


ROMA - La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum promosso dall'Idv per l'abolizione totale della legge sul legittimo impedimento, che metterebbe al riparo il premier Berlusconi dalla ripresa dei tre processi a suo carico (Mills, Mediaset e Mediatrade). Tecnicamente, l'effettivo svolgimento della consultazione dipenderà in ogni caso dal verdetto, atteso per domani, della stessa Corte sulla legittimità dello 'scudo' previsto dalla legge per le più alte cariche dello Stato. Se la Consulta dovesse bocciare la legge sul legittimo impedimento per vizio di costituzionalità, non ci sarebbe ragione di tenere la consultazione popolare. Referendum che invece ci sarebbe senz'altro in caso di sentenza interpretativa di rigetto oppure di un verdetto di inamissibilità o infondatezza dei ricorsi. Il voto sarebbe in forse se la Consulta bocciasse lo 'scudo' solo in parte: in questo caso spetterebbe all'Ufficio centrale della Cassazione valutare se sussista ancora l'interesse alla consultazione referendaria.

Andando oltre i puri aspetti tecnici, l'ammissibilità del referendum presentato da Idv sembra confermare un orientamento della Consulta indirizzato alla bocciatura della legge 1 sul legittimo impedimento. Pronostico dettato dalle conseguenze dell'intervento tenuto da Sabino Cassese 2, docente di diritto amministrativo relatore sui ricorsi dei giudici di Milano contro la legge ponte, di fronte ai giudici della Corte Costituzionale. Cassese ha sollevato due interrogativi per evidenziare le anomalie della norma, relativi all'"l'ambito" della legge e ai poteri di controllo del giudice. "I fatti e gli eventi individuati come ipotesi di legittimo impedimento sono indicati in modo specifico o generico?" chiede il professore. E quindi: "Residuano poteri di controllo del giudice? E questi poteri possono svolgersi sulla sussistenza del fatto-evento oppure anche sulla concomitanza?". Proprio i dubbi che hanno spinto i giudici di Milano dei tre processi di Berlusconi a ricorrere alla Corte, contestando la sostanziale immunità riconosciuta al premier con una legge ordinaria.

Dopo l'intervento di Cassese, dei 14 membri della Consulta, otto sarebbero pronti a bocciare totalmente la norma sul legittimo impedimento, o in parti sostanziali, cinque vorrebbero tenerla in piedi, due gli incerti. Cresce quindi l'attesa per il verdetto che la Consulta dovrà formulare domani, comunque foriero di conseguenze. Conseguenze che Berlusconi, in Germania per il vertice italo-tedesco, dice di non temere. ''Sono totalmente indifferente 4al fatto che ci possa essere un fermo o meno dei processi, che considero ridicoli, su fatti per i quali ho avuto modo di garantire che sono inesistenti, giurando sui miei figli e sui miei nipoti'' afferma il premier, dicendosi certo che, qualunque sia l'esito della decisione della Corte Costituzionale, ''non c'è nessun pericolo per la stabilità di Governo".

Di ben altro tenore il commento di Antonio Di Pietro. "Con l'ammissibilità del referendum sul legittimo impedimento, e con un giudizio di illegittimità costituzionale pendente, la resa dei conti con la giustizia per Silvio Berlusconi si avvicina, anzi è inevitabile e inesorabile" dice il presidente Idv, che aggiunge: "Così deve essere, perché tutti siamo uguali di fronte alla legge ed è immorale e contro lo stato di diritto di un paese democratico farsi le leggi per non farsi processare".

(12 gennaio 2011)

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Messaggio Da Ospite Mer 12 Gen 2011, 23:15

12 gennaio 2011 -
Chi saranno i 5.595 cittadini e delle 133 società italiane della cosiddetta “lista Falciani”, titolari, al 31 dicembre del 2006, di depositi occultati al fisco per 5 miliardi e mezzo di euro, aperti nella sede ginevrina della “Hsbc”?

Nel momento in cui di quei 5 mila nomi, 700, con domicilio fiscale nel Lazio, vengono formalmente indagati dalla Procura della Repubblica di Roma per reati fiscali (il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Paolo Ielo contestano a tutti gli indagati omesse o incomplete dichiarazioni dei redditi per qualche centinaia di milioni di euro, salvo verificare un rientro di questo denaro attraverso lo scudo fiscale), almeno una decina, come ampiamente ipotizzato, sono figure pubbliche, presenze costanti nelle nostre tv, magazine e gossipmedia.

http://oltrelostretto.blogsicilia.it/soldi-in-svizzera-i-primi-nomi-dei-5-595-vip-ed-evasori/25793/


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Messaggio Da Ospite Gio 13 Gen 2011, 00:05

http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/12/news/wikileaks_iran_puntava_missili_su_italiani-11136729/?ref=HRER2-1

Wikileaks, nuovi file sull'Italia
"Politici non combattono mafia"
Scetticismo anche sul Ponte sullo Stretto: "Mancano le strade".Rivelazioni sull'Afghanistan: le province sotto controllo italiano erano nel mirino dei razzi talebani. Alcuni gruppi di terroristi avrebbero operato sotto direttive del governo iraniano


ROMA - Dall'Afghanistan alla mafia, nuove clamorose rivelazioni sull'Italia dai file di Wikileaks.

Scarso impegno contro la mafia. "Anche se le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, almeno in alcune aree, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale" scrive J. Patrick Truhn, console generale Usa a Napoli, in un dispaccio del giugno 2008. "Come ci ha ricordato Roberto Saviano, il tema (della lotta alla criminalità organizzata, ndr) è stato virtualmente assente dalla campagna elettorale di marzo-aprile" continua Truhn. Il diplomatico suggerisce a Washington di "lavorare per fare presente al nuovo governo che la lotta al crimine organizzato è una seria priorità del governo Usa, e che i drammatici costi economici della criminalità sono un argomento convincente per una azione immediata".

Il Ponte sullo Stretto piace alla Mafia. Il ponte sullo Stretto "servirà a poco senza massicci investimenti in strade e infrastrutture in Sicilia e Calabria. E la Mafia potrebbe essere la prima beneficiaria di questa opera, di cui si parla da decenni" sostiene Truhn, che analizza la situazione in Sicilia, dopo lo scontro politico tra Raffaele Lombardo e "il partito del premier Silvio Berlusconi". Il "grandstanding" (teatrino) politico ha "bloccato una operazione di trivellazione per gas lo scorso anno e minaccia di rinviare un importante sistema di comunicazione satellitare della Marina statunitense".

I preti "eroici". "La Chiesa cattolica viene criticata per non assumere una forte posizione pubblica contro il crimine organizzato. Uno dei pochi preti che lo ha fatto, padre Luigi Merola, è ora sotto scorta, così come il vescovo di Piazza Armerina Michele Pennisi" scrive Truhn, che suggerisce a Washington di "cercare cooperazione nel Vaticano".


Il Ponte sullo Stretto non serve. Il ponte sullo Stretto "servirà a poco senza massicci investimenti in strade e infrastrutture in Sicilia e Calabria" scrive J. Patick Truhn, console generale Usa a Napoli in un dispaccio del giugno 2009 in cui si analizza la situazione in Sicilia, dopo lo scontro politico tra Raffaele Lombardo e "il partito del premier Silvio Berlusconi". Il "grandstanding" (teatrino) politico ha "bloccato una operazione di trivellazione per gas lo scorso anno e minaccia di rinviare un importante sistema di comunicazione satellitare della Marina statunitense".


Afghanistan, 2007. I missili dell'Iran erano puntati contro obiettivi nelle province afghane sotto comando italiano, Herat e Farah. Tra i bersagli anche il Prt di Farah, gestito dagli americani. Nei nuovi file di Wikileaks si legge: "Gli iraniani hanno detto di aver puntato i missili contro questi bersagli perche si aspettano un attacco statunitense contro la Repubblica islamica".

Dai dispacci emerge anche che alcuni gruppi talebani "operano sotto direttive emanate dal governo iraniano", e non solo: "Il governo iraniano ha dispiegato truppe lungo il confine con il distretto di Ghoryan nella provincia di Herat" si legge nel file, "e pianifica di offrire supporto agli insorti".

I file. Nel dispaccio militare Usa datato 24 giugno 2009 si può leggere che: "Il gruppo talebano di Gholam Yahya Akbary (GYA) è in possesso di alcuni razzi iraniani e mine a pressione per lanciare attacchi nel distretto di Ghozareh, a sud di Herat. Il gruppo ha ricevuto tutto l'equipaggiamento ed i finanziamenti dall'Iran, e dimostra le sue attività alla Repubblica islamica, talvolta sparando razzi e granate su Camp Arena e altri obiettivi". A luglio 2009, kamikaze arrivati da "Iran e Pakistan" e "coordinati da figure di primo piano dell'intelligence iraniana" pianificavano attacchi suicidi a Herat.

In un altro file datato agosto 2009, si riferisce che il GYA "ha ricevuto sostegno finanziario da un alto ufficiale dell'intelligence iraniana, e progetta attacchi contro la città e l'aeroporto di Herat dopo le elezioni". Dispacci confermati dalla cronaca: in quelle settimane si contarono almeno due attacchi a colpi di razzi contro Camp Arena, senza fortunatamente causare vittime nè danni.

Talebani e armi. In altri file, si delineano le attività di addestramento dei talebani all'uso e all'assemblaggio dei micidiali Ied. In un dispaccio del settembre 2009 si fa riferimento a "sei mine anticarro molto potenti ricevute dall'Iran" che i talebani "utilizzeranno contro le forze della coalizione internazionale o esponenti di spicco della polizia afghana".

(12 gennaio 2011)

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Messaggio Da Ospite Gio 13 Gen 2011, 11:09

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/rifiuti-e-se-li-bombardassimo/2142052


Rifiuti: e se li bombardassimo?
di Michele Serra
Dopo l'intervento dell'esercito a Napoli, Berlusconi pensa di mandare anche l'aviazione, mentre i bersaglieri inseguiranno i ratti suonando la tromba e, sui cumuli di monnezza più alti, gli alpini pianteranno il tricolore



Sollievo a Napoli: il presidente del Consiglio ha promesso di impegnarsi personalmente per far sparire i rifiuti, come ha fatto, con vivo successo, già una ventina di volte.

La cittadinanza ha viva memoria di quando, nel marzo del 2008, il premier raccolse da terra in via Toledo, in pochi minuti, oltre cinquanta tappi a corona, tra i quali cinque pezzi rari (tre Spuma Giommi del '71 e due Gingerino con l'autografo di Pino Daniele) che sono stati donati all'Archivio Nazionale del Tappo Silvio Berlusconi, a lui intitolato con il voto favorevole delle opposizioni.

O quando, pochi mesi fa, ha soccorso di persona il sindaco Jervolino, aggredita da una banda di ratti mentre sosteneva, in consiglio comunale, che le condizioni igieniche di Napoli sono invidiabili.

Berlusconi ha però capito che il buon esempio non basta: anche se munito del nuovo Apecar multi-pinza in dotazione alla nettezza urbana, sa che da solo non potrà mai farcela. Ha dunque approntato un nuovo piano d'emergenza, ritagliando i precedenti venti e incollandoli su un foglio presentato alla stampa.

Discariche I maestosi cumuli di monnezza nelle strade di Napoli hanno già tutte le carte in regola per assumere la piena dignità di discariche. Perché, dunque, trasportarli per centinaia di chilometri? Basta dichiarare "discarica" ogni mucchio di spazzatura di qualche rilievo, dotandolo di apposito cartello e di un guardiano comunale che fa la "Settimana Enigmistica" dentro una garitta, per proteggersi dai gabbiani.

Raccolta differenziata Berlusconi sta facendo il giro delle scuole di Napoli per insegnare ai bambini la raccolta differenziata. Porta con sé dodici contenitori: verde per l'umido, blu per il vetro, giallo per la plastica, rosso per la carta, lilla per il polistirolo, fucsia per gli acidi, viola per le batterie usate, indaco per le biciclette, grigio per le tegole, amaranto per le sedie, nero per i gusci di cozza, arancione per i pennelli da barba. Lo accompagna il clown Peppiniello, incaricato di introdurre nell'incontro anche dei momenti di serietà.

Esercito L'intervento dell'esercito non dovrà essere generico, ma calibrato sulle rispettive competenze. In prima battuta, gli alpini scaleranno i cumuli e pianteranno il tricolore sulla vetta. Poi l'artiglieria bombarderà i grumi più consistenti. L'aviazione cercherà di intercettare gli stormi di gabbiani. I bersaglieri, suonando la tromba, inseguiranno i ratti in fuga. Esperti furieri metteranno in salvo gli scarti di broccolo e le scorze di anguria per preparare un gustoso rancio.

Turismo Berlusconi denuncia l'inerzia delle autorità locali e delle agenzie turistiche. I rifiuti di Napoli offrono un colpo d'occhio eccezionale: imponenti cordigliere, suggestivi picchi isolati, pendici multicolori percorse da liquami dai profumi esotici: com'è possibile che il flusso turistico sia in netto calo? "Organizzatevi", ammonisce il premier, che propone un ristorante panoramico sulla vetta del rinomato Mucchio di Piedigrotta e un tour a prezzo fisso tra i cumuli minori, trascurabili se presi uno per uno, ma di grande valore paesaggistico se uniti da una funicolare.

Vesuvio Berlusconi vuole convincere l'ufficio turistico a far credere che la montagna altro non sia che una gigantesca discarica, unica al mondo per dimensioni e per importanza storica. Ha stilato di suo pugno una piccola guida illustrata: dalle clave del Paleolitico ai rifiuti di Pompei (soprattutto ruote di biga, targhe di biga e accessori per biga) fino a quelli dei Borbone (parrucche e articoli per parrucca), per finire all'epoca di Bassolino (migliaia di tonnellate di tessere del Pci e del Pd mandate al macero). Non è vero, ma secondo il premier una frottola di più o una di meno non fa alcuna differenza.

risata risata risata snob ridiamoci su che è meglio

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Messaggio Da Zoe Gio 13 Gen 2011, 13:14

Non so se va bene postare qui, o nella sezione musica-televisione…
http://www.nuovasocieta.it/attualita/10479-la-musica-entra-nelle-universita-torinesi-al-via-il-progetto-college-sound.html
La Musica entra nelle Università Torinesi. Al via il progetto College Sound
GIOVEDÌ 13 GENNAIO 2011 11:11

di Elisabetta Ranieri

E' partito nelle università torinesi il tour del progetto "College Sound", ideato per far incontrare due mondi apparentemente distanti eppure molto vicini: quello della musica e delle band indipendenti con quello della cultura e dell'istruzione. Il progetto, che vede la collaborazione tra l' "Associazione artistica degli artisti - Dapau" e l'associazione culturale "Facciosnau", è nato dall'idea di organizzare una serie di incontri tematici in cui mettere in relazione e confronto gli studenti con gli esperti del settore. Le università coinvolte sono il Politecnico, la sede di Palazzo Nuovo e l'Accademia delle Belle Arti. E dopo la giornata di presentazione svoltasi ieri nell'auditorium multimediale del laboratorio Quazza a Palazzo Nuovo, ecco dunque la partenza, con la facoltà di Ingegneria del Cinema del Politecnico a fare da "palcoscenico di debutto".
L'argomento dell'incontro, dal titolo "School of Rock vs Truman Show", ha avuto come focus centrale la ricerca del cosiddetto talento. Si è discusso se funzioni ancora la vecchia scuola, fatta di gavetta, concerti e sfacchinate notturne oppure se è preferibile la nuova strada dei talent. Argomento interessante, questo, soprattutto alla luce degli ultimi fenomeni "canortelevisi" (si veda il successo di cantanti come Marco Mengoni o Noemi), che hanno visto la partecipazione di molti ragazzi intenti ad ascoltare il parere di famosi esperti. Dietro la cattedra, a fare da relatore principale, il giornalista e critico musicale Maurizio Blatto, al suo fianco invece, erano presenti il vj e direttore creativo del MiAmi Festival, Carlo Pastore, Luca "Vicio" Vicini dei Subsonica e le Yavanna, la band musicale uscita dalla scorsa edizione del talent di Rai2 "X Factor".
Per Pastore, sono tre le caratteristiche che devono avere le giovani band: sogno, sbattimento e soddisfazione. Mentre per chi segue la strada del talent, il consiglio è quello di non fare «satge diving come Nevruz», riferendosi al "lancio sulla folla" che l'estroso concorrente dell'ultima edizione di "X factor" ha fatto proprio durante un concerto organizzato dal programma ai Magazzini Generali di Milano. Sul futuro della musica invece, il vj ha dichiarato di essere positivo perchè «chitarra, pianoforte, voce e canzoni sono roba talmente semplice da non poter scomparire». «Magari - ha spiegato Pastore - non ci saranno più i grandi dischi anche a livello di mercato ma non scomparirà niente, perchè come dice una canzone dei Diaframma "il futuro sorride a quelli come noi" ed in questo senso è giusto capire che la musica non ha a che fare con i risultati ma ha a che fare con la soddisfazione».
Molte sono state le curiosità chieste dai ragazzi, dal desiderio di conoscere la gavetta degli ospiti presenti al voler capire se è vero che il fenomeno talent è una cosa ormai passata e forse non più d'aiuto per chi vuol seguire questa strada.
Che si sia persa quella "brillantezza" iniziale è ovvio e lo dimostra anche il calo auditel, ottenuto quest'anno da "X Factor", giunto ormai alla quarta edizione.
Blatto però rassicura i ragazzi, spiegando come il problema dei talent è quello di essere prima di tutto un oggetto televisivo quindi sempre molto legato anche alla logica della rete che lo produce e a chi conduce "la giostra". «C'è una ricerca esasperata del fenomeno – ha spiegato il critico - che si lega a questi programmi perciò se si cerca il tipo strano allora si va incontro ad un gioco al massacro che porterà radicalmente alla stessa esasperazione che ha esaurito il fenomeno dei reality, mentre se si punta sugli artisti e sul discorso musicale che c'è dietro si può ancora ottenere un buon servizio sia per la televisione che per gli artisti stessi».
Insomma "less is more", cioè fare meno e con più qualità. Questo è il motto che lancia Carlo Pastore ai ragazzi invitandoli a non essere "pop star" seriali bensì pezzi unici e di qualità perchè «il talento non è cosa di tutti, c'è troppa roba di contorno e continuiamo a produrre sporcizia quando invece bisogna iniziare a riciclare, cioè imporsi con un livello di qualità alto e capire che il chiacchericcio di fondo ha stancato».
Il progetto "College Sound" prevede anche la partecipazione attiva dei ragazzi attraverso dei loro progetto musicali che verranno giudicati da esperti ed inseriti all'interno di un contest sul portale stesso.
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Messaggio Da Ospite Gio 13 Gen 2011, 18:35

http://www.repubblica.it/politica/2011/01/13/news/consiglio_consulta-11185858/?ref=HREA-1

Legittimo impedimento bocciato in parte
a decidere dovranno essere i giudici
Sentenza sostanzialmente sfavorevole a Berlusconi da parte della Consulta sulla legge pensata per mettere il premier al riparo dai processi che lo vedono imputato. In particolare viene affidato ai magistrati giudicanti di valutare le ragioni che secondo la difesa impedirebbero la presenza in aula
Giornalisti in attesa davanti alla Consulta


ROMA - Parziale bocciatura, ma legge sostanzialmente stravolta rispetto all'impianto con cui era stata concepita dagli avvocati di Silvio Berlusconi. E' questo il verdetto della Consulta al termine della lunga camera di consiglio per valutare la costituzionalità della norma sul legittimo impedimento. La decisione sarebbe stata presa a larga maggioranza, con 12 voti favorevoli e 3 contrari, dopo oltre cinque ore di discussione: i giudici si erano trovati in udienza alle 9.30 di stamattina e poco prima delle 14 avevano aggiornato la seduta ripresa alle 15.30. Circa un'ora dopo è arrivata la sentenza.

La decisione. La decisione dell'Alta Corte in parte boccia e in parte interpreta alcune norme sul 'legittimo impedimento'. La Corte Costituzionale ha infatti posto diversi paletti alla legge nata per mettere temporaneamente al riparo il presidente del Consiglio dalla ripresa dei suoi tre processi (Mills, Mediaset e Mediatrade). In particolare, la Consulta ha bocciato la certificazione di Palazzo Chigi sull'impedimento e l'obbligo per il giudice di rinviare l'udienza fino a sei mesi, dichiarando illegittimo il comma 4 dell'art.1 della legge 51 del 2010. Bocciato solo in parte invece il comma 3, con l'affidamento al giudice della valutazione del 'legittimo impedimento'.

L'interpretazione. La Consulta ha inoltre fornito una interpretazione del comma 1, ritenendolo legittimo solo se, nell'ambito dell'elenco di attività indicate come impedimento per premier e ministri, il giudice possa valutare l'indifferibilità della concomitanza dell'impegno con l'udienza, nell'ottica di un ragionevole bilanciamento tra esigenze della giurisdizione, esercizio del diritto di difesa e tutela della funzione di governo, oltre che secondo un principio di leale collaborazione tra poteri.

Bocciato per "irragionevole sproporzione tra diritto di difesa ed esigenze della giurisdizione" (art. 3 della Costituzione) il comma 4 dell'art. 1 che prevede nello specifico quanto segue: "Ove la Presidenza del Consiglio dei ministri attesti che l'impedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, il giudice rinvia il processo a udienza successiva al periodo indicato, che non può essere superiore a sei mesi".

Il comma 3, rispetto al quale la Corte sarebbe intervenuta con una pronuncia 'additiva' , prevede che "il giudice, su richiesta di parte, quando ricorrono le ipotesi di cui ai commi precedenti, rinvia il processo ad altra udienza".

Il comma 1, di cui la Consulta ha invece dato una interpretazione conforme alla Costituzione, prevede che per premier e ministri, chiamati a comparire in udienza in veste di imputati, costituisce legittimo impedimento "il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti". A seguire, sempre il primo comma, elenca i riferimenti normativi riguardanti specifiche attività tra le quali, ad esempio, il consiglio dei ministri, la conferenza Stato-Regioni, impegni internazionali etc. Dopo questo elenco minuzioso, il comma 1 prevede che sono oggetto di legittimo impedimento le "relative attività preparatorie e consequenziali, nonché ogni attività comunque coessenziale alla funzioni di governo".
(13 gennaio 2011)

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Messaggio Da camila Ven 14 Gen 2011, 09:34

http://www.corriere.it/spettacoli/11_gennaio_13/miss-troppo-grassa-bulbarelli_3d14717a-1f6c-11e0-bc88-00144f02aabc.shtml

Il lamento della miss: sono alta 1,80 e peso 57 chili, ma per la moda non basta
Giulia Nicole Magro: sono una ragazza normale, se per sfilare mi chiedono di dimagrire ancora, allora non ci sto

FIRENZE - Per tanti la vera vincitrice era lei con quel suo portamento altero, già un pò diva, un pò indossatrice. Giulia Nicole Magro, diciotto anni, arrivata seconda all'ultimo concorso di Miss Italia, è già entrata di diritto nel vasto mondo del fashion system. Al Pitti è giunta con la vincitrice, Francesca Testasecca, entrambe testimonial del marchio Bear, uno degli sponsor della gara di bellezza di Salsomaggiore. «Il mio futuro è la moda», prontamente dice Giulia dall'alto del suo metro e ottanta d'altezza. I requisiti li ha davvero tutti per sfondare, gambe lunghissime, corpo efebico, volto internazionale. Ma non mancano già le perplessità e le delusioni. «Ho partecipato a Miss Italia perchè lo consideravo il modo migliore e veloce per farmi conoscere, una vetrina importante per il mondo della moda». E difatti è stata subito notata e ammirata quale futura modella.

«FIANCHI TROPPO LARGHI» - Ma ci sono dei ma. «E' così, giuro che se mi chiedono ancora di dimagrire, mollo tutto». Dimagrire? Com'è possibile dimagrire con misure come quelle di Giulia? «Sono alta 1,80 e peso 57 chili. All'agenzia alla quale mi sono rivolta mi hanno detto che ho i fianchi che non vanno bene. Misuro 92 centimetri e dovrei arrivare a 89. Mi hanno assicurato che dalla vita in su è ok ma il fianco no». Perdere tre centimetri significa digiunare. «Appunto, e non ho intenzione di fare la fame». Si vede subito che Giulia Nicole Magro è una ragazza sana. «Ho fatto sport e continuo, ho una vita normale, vado a scuola faccio la quinta scientifico a Vicenza, mi sono divertita a partecipare a sfilate locali. Tutto qui. Se per essere una vera indossatrice devo cambiare, non ci sto. Ciò che chiedono è davvero assurdo».

Paola Bulbarelli
14 gennaio 2011

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Messaggio Da Ospite Ven 14 Gen 2011, 12:58

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/01/14/news/berlusconi_indagato-11211144/


Berlusconi indagato per il caso Ruby
"Concussione e prostituzione minorile"

Il presidente del Consiglio è stato inoltre invitato a presentarsi in Procura per la vicenda della giovane marocchina. La nota dei giudici parla di "dettagliate indicazioni delle fonti di prova". Perquisizioni per il consigliere regionale Nicole Minetti che fu mandata a prendere la ragazza in Questura. I legali del Cavaliere: "Insostenibili rapporti con certe toghe". Il Pdl: "Il solito logoro copione"




MILANO - All'indomani del verdetto della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento, arriva la notizia che Silvio Berlusconi è indagato, dal 21 dicembre 2010, per concussione e prostituzione minorile e che la procura di Milano ha notificato al premier un ordine di comparizione. La vicenda è quella delle presunte coperture e pressioni sulla questura, per il rilascio 1 della - a quell'epoca- minorenne Karima Ruby el Mahroug, e per il ruolo di presunte escort accompagnate nella sua casa di Arcore. Perquisiti casa e uffici della consigliere regionale Nicole Minetti, già indagata per sfruttamento della prostituzione, e gli uffici di Salvatore Spinelli, uomo della tesoreria Fininvest. Le operazioni della polizia giudiziaria sono coodinate dal pm Ilda Boccassini.

La nota della Procura. Dopo le indiscrezioni, la Procura esce allo scoperto con una nota. "E' stato notificato all'onorevole Silvio Berlsconi e ai suoi difensori un invito a comparire ai sensi degli articoli 375 e 453 codice di procedura penale, corredato dalla dettagliata indicazione delle fonti di prova per le ipotesi di reato a lui ascritte" si legge nel comunicato. Una nota che fa capire che il premier avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane Ruby dal febbraio al maggio 2010 2, ad Arcore. Secondo il legale della ragazza, Ruby non sarebbe stata sentita dai pm di milano da ottobre fino ad oggi. La decisione dei pm, dunque, sarebbe stata presa sulla base della deposizione di altre persone che avrebbero riferito di incontri tra il premier e la ragazza. Il leader del Pdl, secondo la Procura, non solo avrebbe avuto dunque rapporti con la marocchina, che pubblicamente ha sempre negato di essersi appartata con il premier, ma sarebbe stato consapevole di trovarsi di fronte ad una minorenne. I fatti, secondo gli inquirenti, si sarebbero 'consumati', tra il febbraio e il maggio dello scorso anno. Fino a quando, cioè, in seguito ad una segnalazione, Ruby venne condotta in Questura. Tace, per il momento, Berlusconi. Parlano per lui i suoi legali, Niccolò Ghedini e Piero Longo: "Si tratta di una gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio che non ha precedenti nella storia giudiziaria del paese e che dimostra la insostenibile situazione dei rapporti con una certa parte della magistratura".

Il reato. Il reato di concussione sarebbe stato compiuto per coprirne un altro, ovvero quello di prostituzione minorile. Berlusconi è indagato per il reato relativo all'articolo 600 bis comma 2 del codice penale, il quale prevede che chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 5.164.

Il ruolo della Minetti. Il Consigliere regionale è indagata per violazione della legge Merlin sulla prostituzione e per aver indotto alla prostituzione la giovane marocchina: induzione che sarebbe avvenuta nel periodo compreso tra febbraio e maggio scorsi, cioè lo stesso per cui il premier è indagato per aver avuto rapporti sessuali con la minorenne.

LA VIDEOINTERVISTA A RUBY 3

A questo indirizzo, 4 è possibile leggere tutti gli articoli sull'inchiesta. La ragazza fu fermata e condotta in Questura il 27 maggio dell'anno scorso, e poi rilasciata dopo una accelerazione delle procedure, in seguito alle pressioni della presidenza del Consiglio. Fu la stessa Minetti ad andare in Questura, fu lei a dichiararsi tutrice della ragazza, salvo poi non effettuare alcun controllo sulla sua vita.

IL DOSSIER VIDEO SU RUBY 5

Le reazioni. L'inchiesta rientra in un più ampio dossier su un giro di prostituzione d'alto bordo, in cui sono indagati anche Lele Mora ed Emilio Fede. "Lo apprendo dai giornali, non so nulla. Non ho ricevuto nessun atto formale da parte dei magistrati, nè ho subito alcuna perquisizione" dice il direttore del Tg4. Irata la reazione del Pdl che parla di '"un consueto e logoro copione, fatto di fughe di notizie e di accuse inverosimili". Per il ministro Gelmini, il Cavaliere è un "perseguitato", mentre Fabrizio Cicchitto parla di "destabilizzazione politica". Tace, per il momento Fli mentre va all'attacco Antonio Di Pietro: "Berlusconi dice che le procure lo perseguitano? Non sarà che invece è Berlusconi che perseguita se stesso?". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani chiede che "ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell'Italia sui problemi di Berlusconi".

"Era evidente che c'era qualcosa che non andava, ed è per questo che ho chiesto chiarimenti al Csm" taglia corto pl pm dei minori Annamaria Fiorillo 6, che era di turno la notte in cui Ruby, fu portata in Questura e poi rilasciata. La Fiorillo, invece, aveva disposto l'affidamento di Ruby in una comunita' per minori.


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Messaggio Da Ospite Ven 14 Gen 2011, 18:49

http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/14/news/tunisia_governo_nuovo-11208610/?ref=HRER3-1


Ben Ali all'estero, l'esercito prende il potere
Stato d'emergenza ed elezioni entro 6 mesi
Destituito il governo. Secondo Al Jazeera il presidente ha lasciato il Paese. Chiuso lo spazio aereo. Proseguono le manifestazioni di protesta con nuovi scontri. Tredici morti nei disordini di ieri. Forze di sicurezza autorizzate ad aprire il fuoco


TUNISI - Il presidente tunisino Zine el Abidine Ben Ali ha lasciato il Paese e l'esercito ha preso il potere. Lo riferisce la tv satellitare Al Jazeera precisando che alcuni familiari della moglie del capo dello Stato sono stati arrestati. In tutto il Paese è stato decretato lo stato d'emergenza, che prevede il divieto di assembramenti di più di tre persone. Inoltre è stato ampliato il coprifuoco già in vigore: d'ora in poi scatterà dalle 17, non più dalle 20, e si concluderà alle 7 del mattino. Le forze di sicurezza sono state autorizzate ad aprire il fuoco contro chiunque non obbedisca agli ordini. L'aeroporto è presidiato dall'esercito e lo spazio aereo è stato chiuso. Sviluppi seguiti alle voci sempre più insistenti secondo cui diversi componenti del governo starebbero per fuggire all'estero.

Il presidente tunisino Zine el Abidine Ben Ali nel pomeriggio ha annunciato a sorpresa che il governo è stato destituito e che verranno indette elezioni anticipate entro sei mesi. La decisione arriva dopo settimane di proteste, innescate dal rincaro dei prezzi dei generi alimentari e dall'alta disoccupazione, che non si sono placate neanche dopo il discorso di ieri 1 del capo dello Stato. E mentre continuano le manifestazioni, il presidente ha portato fuori dal palazzo presidenziale la sua famiglia per paura che si ripeta un colpo di stato cruento simile a quello che portò alla deposizione e alla fucilazione del dittatore romeno, Nicolae Ceausescu. Lo hanno riferito al sito del quotidiano Elaph fonti vicine a Ben Ali.

Ancora proteste e scontri. Una grande manifestazione si è svolta oggi nel centro di Tunisi. Colpi di arma da fuoco sono stati uditi nei pressi del ministero dell'Interno dove si erano riuniti i manifestanti e dove erano stati schierati blindati dell'esercito. Un altro gruppo di manifestanti ha tentato l'assalto alla sede della Banca centrale. Almeno centomila persone sono scese in strada nella capitale per chiedere le dimissioni immediate del presidente Ben Ali. Dopo essere rimasta per ore a guardare senza intervenire, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Un fotografo straniero è rimasto ferito alla testa e alcuni testimoni hanno riferito di aver udito anche l'esplosione di granate. Dopo l'intervento degli agenti, i dimostranti si sono allontanati rapidamente. Incendi sono scoppiati a Le Kram, la zona del quartiere fieristico nella periferia nord di Tunisi, e a Radès, il più importante porto commerciale del Paese situato nella periferia sud della capitale.

Numerosi cortei si sono svolti contemporaneamente anche in altre città. A Sidi Bouzid, da dove un mese fa era partito il movimento di contestazione, circa 1.500 persone hanno sfilato al grido di "fuori Ben Ali", mentre a Regueb, una cittadina nei pressi, 700 persone hanno scandito slogan contro il al capo dello Stato. Altri cortei si sono svolti a Kairouan e Gafsa. Tesa la situazione a La Marsa, un sobborgo residenziale di Tunisi, dove alcuni testimoni hanno riferito che circa 200 giovani hanno tentato di assaltare una stazione di polizia.

Disordini nella notte. Scontri ci sarebbero stati anche nella notte in alcuni quartieri periferici della capitale, con un bilancio, secondo fonti ospedaliere, di 13 morti. Il ministro degli Esteri Frattini: "L'Europa deve fare di più per la Tunisia".

Dopo la calma, esplode la rabbia. A fare esplodere nuovi disordini davanti al ministero dell'Interno è stato l'arrivo sul posto del furgone che trasportava il corpo di Helmi, 24 anni, ucciso ieri nel centro della capitale. Fino a quel momento, hanno raccontato testimoni, la dimostrazione molto affollata, era stata pacifica. Il corpo del ragazzo, del quartiere periferico di Bab Kadra, era nel furgone sul tetto del quale c'era un suo amico con un mazzo di fiori, hanno raccontato i presenti. A quel punto la polizia ha iniziato a lanciare i lacrimogeni e l'aria è diventata irrespirabile. Il corteo è stato raggiunto da un altro gruppo di manifestanti composto da avvocati, che si sono dichiarati a favore della gente, ma anche per il rispetto della legge e per lo stato di diritto, e da un altro proveniente da piazza Barcellona, dove si trova la stazione.

Liberato oppositore Hamma Hammami. Era stato arrestato mercoledì scorso, ma oggi è stato liberato a Tunisi l'oppositore Hamma Hammami.

Si dimette ambasciatore tunisino all'Unesco. L'ambasciatore della Tunisia all'Unesco, Mezri Haddad, ha presentato le sue dimissioni al presidente tunisino, Zine El Abidine Ben Ali. La decisione, si legge in una lettera resa nota dall'agenzia France Presse, arriva dopo che per giorni l'ambasciatore Haddad ha "supplicato" il presidente Ben Ali di "mettere fine al bagno di sangue" contro i manifestanti nel suo Paese.

Entrata in vigore la riduzione dei prezzi alimentari. Le riduzioni dei prezzi degli alimentari di base, annunciata ieri dal presidente Zine El Abidine Ben Ali, sono entrate in vigore oggi. Riguardano lo zucchero, il latte, il pane, le paste, i concentrati di pomodoro, le bombole del Gpl. L'impatto di tali riduzioni è stimato in 109 milioni di dinari (circa 56,3 milioni di euro), dei quali 35 (18 milioni di euro) per il solo pane.

Sospesi eventi sportivi e commemorazione morte Craxi. ''È stato deciso di rinviare tutte le manifestazioni sportive in programma per questa settimana''. Lo ha annunciato con una nota il ministero tunisino della Gioventù e dello Sport, spiegando che la decisione è stata presa in seguito agli scontri di piazza di questi giorni. La scorsa settimana anche l'Algeria ha annullato tutte le partite del massimo campionato di calcio a causa delle manifestazioni e degli scontri nella capitale e in altre località. Anche la commemorazione per l'anniversario della morte di Bettino Craxi, avvenuta il 19 gennaio 2000 ad Hammamet dove è sepolto, subisce i disordini. Sono state infatti annullate l'inaugurazione di una mostra fotografica, 'Craxi, una storia', e la proiezione di un docu-film sul governo dell'ex leader del Psi che dovevano tenersi domani nella città tunisina.

Ue: "Rinuncia Ben Ali favorirà transizione morbida". La decisione del presidente Ben Ali di non ricandidarsi alle presidenziali del 2014 crea un'opportunità per una "transizione morbida" in Tunisia. Così Maja Kocijancic, portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea Catherine Ashton. Allo stesso tempo, la portavoce Ue definisce "giustificata" la decisione del presidente tunisino di chiedere che la polizia non spari più sui manifestanti e che sia ristabilita immediatamente la libertà di espressione.

Tour operator britannico rimpatria 2.000 turisti tedeschi. La filiale tedesca del tour-operator britannico Thomas Cook ha annunciato di voler rimpatriare a partire da oggi i circa 2.000 turisti tedeschi che si trovano in Tunisia e ha annullato tutte le partenze verso il paese maghrebino fino al 17 gennaio.

Capo opposizione: "Urge governo di unità nazionale". "C'è bisogno di un governo di unità nazionale contro i rischi di un bagno di sangue": lo ha detto il capo del Partito democratico progressista (Pdp) all'opposizione in Tunisia, Mohammed Nejib Chebbi.

Video di Al Qaeda: "Rovesciate Bel Alì". Supporto per i manifestanti che da giorni protestano contro il governo in Tunisia è stato espresso da al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), che con un nuovo video diffuso sul web ha invitato la popolazione a rovesciare il regime del presidente Zine El Abidine Ben Ali. Nel video di 13 minuti, individuato sul web da Site, servizio Usa di monitoraggio dei siti islamisti, Abu Musab Abdul Wadud, leader di Aqmi, chiede ai manifestanti: "Mandate i vostri figli da noi per ricevere formazione all'uso delle armi e fare esperienza militare". Abul Wadud ha poi chiesto ai tunisini di mobilitarsi in tutto il paese per far cadere "il regime corrotto, criminale e tirannico" di Ben Ali, portando all'affermazione nel paese della shaaria, la legge islamica". "Sono passati 23 anni da quando il dittatore è al potere in Tunisia - afferma il terrorista, il cui vero nome è Abdul Malik Droukedel - il criminale Ben Ali è rimasto al potere nonostante vi torturasse e nonostante la sua corruzione. Ora è venuta questa intifada di Sidi Bouzid, che è una voce che rompe il silenzio che ha coperto a lungo Tunisi e Keirouane".

Frattini: "L'Europa deve fare di più". Appello di Francia e Germania. "L'Europa deve fare di più" per la Tunisia. A sostenerlo è il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un'intervista al quotidiano tedesco Die Welt. Secondo Frattini vi sono "buoni motivi" per la protesta che da giorni scuote il paese maghrebino. "Purtroppo la comunità internazionale - dice il capo della diplomazia italiana - non ha reagito finora in modo adeguato". Secondo Frattini "l'Unione europea deve fare di più per rendere possibile i soggiorni ai giovani provenienti da paesi come la Tunisia (...). Gli studenti dei paesi del sud del Mediterraneo devono avere la possibilità di venire nelle università europee". In generale, sostiene Frattini, "esiste solo un modo per allentare la tensione: questi paesi deve essere avvicinati di più all'Europa". E sull'intervento di Alì c'è stato il commento della Francia: "Abbiamo ascoltato attentamente le misure annunciate ieri sera dal presidente tunisino per portare la calma e fermare le violenze. Con la stessa attenzione abbiamo preso nota delle misure di apertura politica e democratica. Incoraggiamo la Tunisia ad andare avanti su questa via". Lo ha detto a Parigi il portavoce del ministero degli Esteri francese, Bernard Valero. "Chiediamo la fine delle violenze", ha detto ancora Valero, aggiungendo: "Siamo vicini alla Tunisia e ai tunisini per sormontare la prova che questo Paese sta attraversando, attraverso l'attuazione delle importanti riforme annunciate" da Ben Ali. E dalla Germania arriva l'appello affinché vengano avviate riforme durature.
(14 gennaio 2011)

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Messaggio Da Ospite Ven 14 Gen 2011, 19:03

anna ha scritto:Berlusconi indagato per il caso Ruby
"Concussione e prostituzione minorile"

Papa: si' a unioni di fatto penalizza legami stabili

Il Papa: 'snaturano l'essenza della famiglia'

CITTA' DEL VATICANO - "Approvare forme di unione che snaturano l'essenza e il fine della famiglia, finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti". Lo ha detto il Papa ricevendo gli amministratori di Roma e del Lazio, con il sindaco Alemanno e i presidenti Zingaretti e Polverini, per il tradizionale scambio di auguri di inizio d'anno.

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Messaggio Da Ospite Ven 14 Gen 2011, 19:07

ubik ha scritto:

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azzdici solo qualcosa? occhioni beato te...

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Messaggio Da Ospite Ven 14 Gen 2011, 19:16

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2011/01/14/visualizza_new.html_1640388006.html



BERSANI, PREMIER CI RISPARMI AVVITAMENTO SUOI PROBLEMI - "Rispetto le indagini ma per favore, ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell'Italia sui problemi di Berlusconi". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta l'indagine aperta dalla procura di Milano che vede indagato il premier sul caso Ruby. "Abbiamo un premier in fuga dal Paese e da se stesso - ha detto Bersani - in fuga dal Paese perché il governo cosa sta facendo? E da se stesso perché è costretto ad aggirare responsabilità vere o presunte. E il paese non può permettersi questo".

LONGO-GHEDINI,GRAVISSIMA INTROMISSIONE IN PRIVATO - Una "gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio senza precedenti nella storia giudiziaria del Paese": così gli avvocati del premier, Piero Longo e Niccolò Ghedini, commentano l'indagine aperta contro Berlusconi dalla Procura di Milano, che definiscono "assurda e infondata" e basata su vicenda "già ampiamente smentite da tutti i testimoni e dai diretti protagonisti".
"La nuova indagine nei confronti del Presidente del Consiglio da parte della Procura di Milano - affermano Longo e Ghedini - appare talmente assurda ed infondata in fatto ed in diritto che non meriterebbe commento alcuno". "Si deve - aggiungono - però osservare che le ipotesi prospettate sono già state ampiamente smentite da tutti i testimoni e dai diretti protagonisti. Il depositare in questa fase parziale stralci di atti di indagine, fra cui moltissimi giuridicamente inutili e confezionati in chiara prospettiva accusatoria, fa apparire questa vicenda più mediatica che processuale, che non potrà che concludersi con una doverosa archiviazione". "Si tratta in realtà di una gravissima intromissione nella vita privata del Presidente del Consiglio che non ha precedenti nella storia giudiziaria del Paese e che dimostra la insostenibile situazione dei rapporti con una certa parte della magistratura", concludono.

SCHIFANI, NON HO NIENTE DA COMMENTARE - "Ho appreso la notizia due ore fa e non ho niente da commentare". Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sull'iscrizione nel registro degli indagati del premier Silvio Berlusconi per la vicenda di Ruby.

GASPARRI, GIUSTIZIA A OROLOGERIA? DITE VOI - "Il premier è sereno ed è a lavoro come sempre e come tutti noi". Cosi Maurizio Gasparri, lasciando palazzo Grazioli dopo aver incontrato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando con i giornalisti che gli chiedevano dell'iscrizione del registro degli indagati del Cavalieri. Del caso Ruby, ha aggiunto il capogruppo del Pdl al Senato, "se ne occupano gli avvocati". Alla domanda se a suo avviso si possa parlare di giustizia ad orologeria, Gasparri ha risposto: "Beh guardate il calendario e giudicate voi...".

FORMIGONI, ACCUSE A BERLUSCONI FUORI DAL MONDO - "Le accuse al presidente Berlusconi sono fuori dal mondo". E' quanto sostiene il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sul caso Ruby, parlando a margine della giornata dell'Economia cooperativa. Alla domanda se il consigliere regionale Nicole Minetti debba dimettersi, Formigoni ha risposto: "Attendiamo che vengano esplicitate le eventuali ipotesi accusatorie nei confronti della persona. Attendiamo di capire bene tutte le ipotesi accusatorie, si tratta di aspettare le valutazioni definitive della magistratura. Un'ipotesi è sempre un'ipotesi. Rispettiamo le persone e la presunzione d'innocenza".

DI PIETRO, BERLUSCONI 'PERSEGUITATO'? DA SÉ STESSO - E' la Procura di Milano a perseguitare Berlusconi o non è piuttosto Berlusconi a perseguitare sé stesso con i suoi comportamenti? Così Antonio Di Pietro commenta le notizie sul caso Ruby e le reazioni del centrodestra all'inchiesta su Berlusconi. "Diamo atto alla Procura di Milano - premette il leader dell'Idv - che ha aspettato la sentenza della Consulta proprio per non creare alcuna influenza, neanche nell'opinione pubblica. Poi, se permettete, non è colpa della Procura di Milano se deve accertare i fatti rispetto ad un fatto grave: il presidente del Consiglio nel ruolo e nella funzione che svolge telefona al Questore di Milano per dire che una minorenne è la nipote di Mubarak quando non è vero; e tutto ciò per coprire comportamenti non legittimi da lui commessi in precedenza". "Allora ancora una volta: è la Procura di Milano che lo perseguita o lui che perseguita sé stesso?", conclude Di Pietro.

BOCCHINO,ORA NON COMMENTIAMO,MAGISTRATURA STA LAVORANDO - "Non commentiamo, ci occupiamo di politica. Ci sono delle perquisizioni in corso, la magistratura sta lavorando e non è corretto commentare. Per ora questo non ha nulla a che vedere con la politica, se ci saranno delle conseguenze le commenteremo quando sarà chiaro il quadro". Così il capogruppo di Fli alla Camera Italo Bocchino, a margine di una conferenza stampa nella sede della fondazione Farefuturo, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento alla notizia di Berlusconi indagato a Milano per il caso Ruby.

CAPEZZONE, SOLITO COPIONE, ACCUSE INVEROSIMILI - "Dinanzi al consueto e logoro copione, fatto di fughe di notizie e di accuse inverosimili, i cittadini possono ancora una volta scegliere se indignarsi o sbadigliare. Sono certo che una sempre più vasta maggioranza di italiani abbia ben compreso cosa sia in gioco e si stringerà a sostegno del Presidente del Consiglio. E se ancora c'è qualcuno, nella politica e non solo, che pensa di sconfiggere Silvio Berlusconi per via giudiziaria, avrà ancora una volta cocenti delusioni". Lo afferma in una nota il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone chiedendo se sia "possibile che a sinistra non vi siano più né garantisti (e questo non sorprende) ma neppure politici accorti, capaci di capire che la scorciatoia giudiziaria li porta in un vicolo cieco".

GELMINI, BERLUSCONI PERSEGUITATO DA ALCUNE PROCURE - "Il premier Silvio Berlusconi è chiaramente oggetto di persecuzione da parte di alcune procure. La giustizia a orologeria è ormai una triste consuetudine a cui gli italiani sono abituati". Lo afferma il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. "Se alcuni magistrati pensano in questo modo di sovvertire il voto degli italiani commettono un grave errore. Ô dal 1994 che questo tentativo è in atto, ma è sempre fallito. Il presidente Berlusconi e il governo continuano invece ad occuparsi dei problemi degli italiani e sono impegnati per riformare il Paese", conclude la nota.

azzdici snob


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Messaggio Da Ospite Ven 14 Gen 2011, 21:59

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/01/14/visualizza_new.html_1640272685.html

Fiat: chiuse urne a Mirafiori
Hanno votato 5.218 lavoratori, il 96,07% del totale



(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Le urne per il voto sull'accordo di Mirafiori sono state chiuse da pochi minuti. Lo confermano fonti sindacali sottolineando che hanno votato 5.218 lavoratori su 5.431 aventi diritto, pari al 96,07% del totale. La commissione elettorale non segnala particolari intoppi o problemi durante le fasi della consultazione. Ora verranno stilati i verbali di voto e successivamente si procedera' al conteggio di tutte le schede.

I risultati ufficiali sono attesi in tarda serata.

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Messaggio Da Ospite Ven 14 Gen 2011, 23:42

http://tv.repubblica.it/copertina/vendola-telefona-marchionne-risponde-ma-e-uno-scherzo/59910?video=&ref=HRER3-1
Vendola telefona, Marchionne risponde. Ma è uno scherzo

(14 gennaio 2011)
Il presidente della regione Puglia e di Sinistra Ecologia e Libertà chiama alla Fiat e si fa passare l'amministratore delegato appena rientrato da Detroit. Parlano qualche secondo con una certa cortesia, poi Vendola intona anche un rap pro-operai che riprende un pezzo di Caparezza: "Sergio, spero di farti cambiare idea rappandoti la lettera di un dipendente Fiat". Dopo l'ad risponde: "In Italia non si capisce il rischio che stiamo correndo in campo internazionale, se non abbiamo il coraggio di affrontare questo atteggiamento sclerotico nelle relazioni industriali per portare il discorso avanti per il bene della Fiat e il bene del paese". Alla fine si svela lo scherzo, è Bartolomeo Colucci di Rds che si è finto Vendola. Ma Marchionne non capisce bene e saluta: "Come dice lei, buona giornata presidente"
Lo scherzo è andato in onda su Rds nel corso della trasmissione "Tutti pazzi per Rds", condotta da Max Pagani, Rossella Brescia e Claudio Cannizzaro in onda ogni giorno dalle 5 alle 9


risata snob

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Messaggio Da Ospite Sab 15 Gen 2011, 00:52

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/01/09/visualizza_new.html_1642266023.html

Fiat: seggio montaggio, prevale no con 54%
Testa a testa tra favorevoli e contrari a accordo Giallo al seggio n.8, mancano 58 schede


Nelle prime 600 schede scrutinate dalla Commissione elettorale nel seggio del montaggio allo stabilimento Mirafiori della Fiat prevale il no all'accordo sul rilancio dell'impianto. Lo riferiscono fonti sindacali spiegando che il reparto montaggio e' un settore dove i sindacati contrari all'accordo (Fiom e Cobas) sono molto forti. I no sono 362 i si' 302 (54,6% no, 45,4% si').

Una parte della Commissione elettorale dello stabilimento Fiat di Mirafiori si ''stacca'' dal resto per dedicarsi al riesame delle schede del seggio numero 8 e all'esame degli elenchi elettorali per risolvere il 'giallo' delle 58 schede mancanti. Il resto della Commissione va avanti con lo scrutinio del seggio numero sette (sempre nel reparto montaggio). E chiaro che se non si risolve il giallo, le schede non si trovano negli altri seggi ne' si scopre l'errore negli elenchi il voto complessivo sull'accordo di Mirafiori rischia di essere invalidato.

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Messaggio Da Ospite Sab 15 Gen 2011, 01:53

Risolto il giallo delle 58 schede che mancavano all'appello durante lo scrutinio del secondo seggio (il numero 8 al montaggio): la Commissione elettorale ha accertato che erano state vidimate più schede rispetto al numero dei votanti del seggio. In realtà il totale dei voti non era 836 ma 775. Il risultato finale, dunque, viene convalidato con 361 sì e 407 no, mentre le 7 schede effettivamente mancanti sarebbero finite nel seggio numero 6.



la repubblica

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