1) Alimentazione:
il Mengoni della Tuscia si nutre prevalentemente di pizza e cotolette
alla milanese, ma qualcuno dice di averlo avvistato spesso mangiare
dolci tra cui cornetti da bar e pasticcini.....ognitanto lo si può
trovare attacato ad un barattolo di marmellata!
2) Come vive:
e' una razza che non si concede mai un attimo di tregua. Solitamente si
sveglia la mattina intorno alle 10 ma una testimonianza telefonica ci
ha rivelato che a volte è più mattiniero ed è possibile trovarlo dal
giornalaio anche alle 7.
Le sue giornate sono intense e ricche di
avvistamenti da parte dei curiosi che dedicano la loro vita nella
speranza di vedere dal vivo questo raro esemplare e potersi portare a
casa un suo ricordo (solitamente un cicles masticato o una cicca di
sigaretta, ma i più intraprendenti arrivano a strappargli qualche pelo.
Caratterialmente
è una bestia rara con forti manie di protagonismo, quindi non è raro
che si palesi a chi segue le sue tracce per farsi adulare e fotografare
in pose di vario genere. Inoltre ama il contatto fisico e quindi ai
fortunati che lo incontrano può capitare che si avvicini di sua
spontanea volontà per farsi coccolare un po', ma ricordatevi di non
accarezzarlo troppo sennò farete ammosciare il suo tipico ciuffo
leccato che lo rende subito riconoscidile rispetto ad altre specie e
rischierà di rendere inoffensivi i suoi richiami nei confronti delle
femmine.
E' risaputo che l'eccezionalità di questo esemplare è il
canto/richiamo rublime che ammalia chiunque e a volte sfonda le bariere
del suono. Ma non temete, anche gli acuti più estremi saranno per voi
fonte di piacere e quindi non portatevi mai dietro dei tappi pensando
che servano delle protezioni.
Quindi per la maggior parte della
giornata canta (possibilmente attorniato da una folla in delirio) ma si
dedica anche a balletti che non sempre riescono bene dal punto di vista
coreografico ma che regalano sempre emozioni e sorrisi in chi assiste a
questi prodigi della natura.
La notte stà sveglio fino a tardi nelle sue esibizioni canore e a volte dorme soltanto poche ore a notte.
Riguardo a questo argomento riscontriamo un'anomalia della specie: infatti
solitamente il Mengoni della Tuscia è un pigrone che potrebbe anche
dormire per molti giorni di fila entrando in veri e propri piccoli
letarghi, ma la sua mania di protagonismo è talmente forte da
sovrastare i suoi bisogni naturali.
Inoltre non si può non aprire
una parentesi sul suo apparato digestivo che spesso gli da dei
problemi! A volte la tensione lo porta a disagi intestinali che, oltre
a dargli febbri leggere, lo rendono un perfetto abitante dei cessi.
3) Come si riproduce:
questo è per ora il punto più oscuro. Mentre attendiamo testimonianze
dirette di questo particolare aspetto della sua vita possiamo intanto
riportare i pochi dati raccolti: le sue armi di seduzione più forti
sono la bellezza spropositata, il forte magnetismo e i modi di fare
energici e coinvolgenti. Forse sfrutta anche il suo aspetto tenero e i
suoi occhi cerbiattosi per commuovere e intenerire le femmine
dall'istinto più materno.
Pare che le femmine più interessanti per
lui siano dotate di buone curve, con fianchi corposi perfetti per
l'accoppiamento, ma anche i seni ben in vista attirano la sua
attenzione.
4) Come si riconosce:
parlando delle sue dimensioni sappiamo che è alto poco più di 1,80 m e che porta scarpe numero 43.
E' soggetto a variazioni di peso molto forti, ma attualmente è stabilmente
magro/anoressico, quindi è consigliabile nutrirlo il più possibile con
alimenti più sani di quelli che mangia di solito!
Ma la sua caratteristica estetica più evidente è la bellezza, ha tratti morbidi e
sensuali, spesso nelle sue smorfie di richiamo si possono notare le sue
tipiche labbra a cuore che noi scienziati definiamo "albicoccose".
Inoltre ha occhi scuri e ammalianti con lunghe ciglia e sopracciglia
semi folte (ma ha strane abitudini come quella di spelarsele per
renderle più sottili ad "ali di gabbiano", altro termine scentifico).
La criniera e il manto lupino meriterebbero uno spazio a sè in questa
ricerca... diciamo solo che il Mengoni della Tuscia ha un folto manto
che però spesso estirpa o nasconde (questo comportamento è ancora in
fase di studio). La criniera è tendenzialmente mossa o semiriccioluta e
sulla testa lascia emergere un ciuffo a fiamma che lo rende subito
riconoscibile anche ai non esperti.
Sul muso gli cresce una folta barbetta che però pare essere molto morbida al tatto.
Spesso rilascia muco dal naso e lo si può sorprendere ad asciugarselo con una
zampa, ma è anche facilmente emozionabile quindi questa ci appare come
una conseguenza inevitabile.
In fine la sua voce è il miglior segno di riconoscimento, se vi capita di sentirla dal vivo non potrete più farne a meno!