[AZM] Il Mengoni della Tuscia e il gabbiano
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[AZM] Il Mengoni della Tuscia e il gabbiano
8) Il Mengoni della Tuscia e il gabbiano
Qual è il rapporto fra il Mengoni della Tuscia e gli altri abitanti del mondo animale?
Analizziamo il rapporto particolare che sembra esistere fra il Mengoni della Tuscia e un uccello di mare dell'ordine dei Caradriiformi, volgarmente detto, gabbiano.
Pur essendo uccelli di mare, diverse colonie di gabbiani vivono su grandi laghi: e proprio presso il lago di Ronciglione, ove il Mengoni sembra avere la sua tana abituale, deve essere avvenuto l'incontro fra le due specie .
Le due bestiole, cosi' diverse fra loro, sembrano avere uno stretto legame.
Ricerche approfondite, appostamenti notturni, e studi di laboratorio sul rapporto pelo-penna, ci hanno permesso di saperne di piu'.
Il Mengoni dimostra di avere una vera e propria ossessione per le ali di questi possenti pennuti.
E' la forma, in particolare, che lo affascina: sinuosa, elegante, arcuata.
Nulla nei tratti somatici del Mengoni della Tuscia, che notoriamente sono ricoperti da una folta peluria, potrebbe ricordare tale perfezione di fattezze. E il Mengoni, di questo, soffre.
E' possibile sentirlo, a volte, mugolare solitario nelle fredde nottate invernali, quando emette i suoi versi caratteristici.
Si tratta di un vero complesso di inferiorità nei confronti del gabbiano, che si libra leggero nell'aria sfoggiando le lunghe ali perfette, contro cui nulla puo' il povero Mengoni, un bipede peloso affetto da frequenti crisi di "stanchezza" e letargia.
Cosa fa quindi il Mengoni pur di imitare la grazia del gabbiano? Il Mengoni della Tuscia non esita a sottoporsi a vere e proprie torture pur di assomigliare al fiero animale alato.
Armato di strumenti noti sotto il nome di "pinzette", il Mengoni passa ore e ore a disfarsi dei peli superflui, soprattutto nella zona dell'arcata sopraccigliare.
Il Mengoni, incurante del dolore, continua furioso nella sua impresa fino a quando non è riuscito a dare alle sue sopracciglia la tanto agognata forma dell'ala di un gabbiano.
In questo modo, il tapino, è convinto di migliorare il suo aspetto fisico e di diventare, agli occhi della femmina della sua specie, "troppo figo".
Qui vediamo i due animali messi a confronto.
Da notare il puerile tentativo del Mengoni della Tuscia (foto di sinistra) di assomigliare al leggiadro gabbiano (foto di destra).
La sua peluria è troppo folta per poter essere estirpata e suoi tentativi di "dargli una sfoltita" sono chiaramente inutili.
Da notare anche lo sguardo di sufficienza del gabbiano, che lo osserva dall'alto con evidente senso di superiorità.
Qual è il rapporto fra il Mengoni della Tuscia e gli altri abitanti del mondo animale?
Analizziamo il rapporto particolare che sembra esistere fra il Mengoni della Tuscia e un uccello di mare dell'ordine dei Caradriiformi, volgarmente detto, gabbiano.
Pur essendo uccelli di mare, diverse colonie di gabbiani vivono su grandi laghi: e proprio presso il lago di Ronciglione, ove il Mengoni sembra avere la sua tana abituale, deve essere avvenuto l'incontro fra le due specie .
Le due bestiole, cosi' diverse fra loro, sembrano avere uno stretto legame.
Ricerche approfondite, appostamenti notturni, e studi di laboratorio sul rapporto pelo-penna, ci hanno permesso di saperne di piu'.
Il Mengoni dimostra di avere una vera e propria ossessione per le ali di questi possenti pennuti.
E' la forma, in particolare, che lo affascina: sinuosa, elegante, arcuata.
Nulla nei tratti somatici del Mengoni della Tuscia, che notoriamente sono ricoperti da una folta peluria, potrebbe ricordare tale perfezione di fattezze. E il Mengoni, di questo, soffre.
E' possibile sentirlo, a volte, mugolare solitario nelle fredde nottate invernali, quando emette i suoi versi caratteristici.
Si tratta di un vero complesso di inferiorità nei confronti del gabbiano, che si libra leggero nell'aria sfoggiando le lunghe ali perfette, contro cui nulla puo' il povero Mengoni, un bipede peloso affetto da frequenti crisi di "stanchezza" e letargia.
Cosa fa quindi il Mengoni pur di imitare la grazia del gabbiano? Il Mengoni della Tuscia non esita a sottoporsi a vere e proprie torture pur di assomigliare al fiero animale alato.
Armato di strumenti noti sotto il nome di "pinzette", il Mengoni passa ore e ore a disfarsi dei peli superflui, soprattutto nella zona dell'arcata sopraccigliare.
Il Mengoni, incurante del dolore, continua furioso nella sua impresa fino a quando non è riuscito a dare alle sue sopracciglia la tanto agognata forma dell'ala di un gabbiano.
In questo modo, il tapino, è convinto di migliorare il suo aspetto fisico e di diventare, agli occhi della femmina della sua specie, "troppo figo".
Qui vediamo i due animali messi a confronto.
Da notare il puerile tentativo del Mengoni della Tuscia (foto di sinistra) di assomigliare al leggiadro gabbiano (foto di destra).
La sua peluria è troppo folta per poter essere estirpata e suoi tentativi di "dargli una sfoltita" sono chiaramente inutili.
Da notare anche lo sguardo di sufficienza del gabbiano, che lo osserva dall'alto con evidente senso di superiorità.
Ultima modifica di Therese il Lun 21 Giu 2010, 23:01 - modificato 3 volte.
Therese- mengonella
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[AZM] Il Mengoni della Tuscia e il gabbiano :: Commenti
RAGAZZE, SIETE BRAVISSSSSSSSSSSIMEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!
I MIEI COMPLIMENTI
I MIEI COMPLIMENTI
In questo modo, il tapino, è convinto di migliorare il suo aspetto e di
diventare, agli occhi della femmina della sua specie, "troppo figo".
diventare, agli occhi della femmina della sua specie, "troppo figo".
Bravissime le nostre divulgatrici scientifiche!!
Siete strepitoseeeee!!!
Siete strepitoseeeee!!!
Therese ha scritto:
E' possibile sentirlo, a volte, mugolare solitario nelle fredde nottate invernali, quando emette i suoi versi caratteristici.
Si tratta di un vero complesso di inferiorità nei confronti del gabbiano, che si libra leggero nell'aria sfoggiando le lunghe ali perfette, contro cui nulla puo' il povero Mengoni, un bipede peloso affetto da frequenti crisi di "stanchezza" e letargia.
La sua peluria è troppo folta per poter essere estirpata e suoi tentativi di "dargli una sfoltita" sono chiaramente inutili.
Da notare anche lo sguardo di sufficienza del gabbiano, che lo osserva dall'alto con evidente senso di superiorità.
povero... Therese bravissima
Si' l'argomento mi interessa molto....[faccina che si scompiscia dalle risate]
Vi amo, vi amo, vi amoooo!!
Quella del gabbiano che "lo osserva con sguardo di superiorità", fa capire quanto ormai siamo partite completamente!
Quella del gabbiano che "lo osserva con sguardo di superiorità", fa capire quanto ormai siamo partite completamente!
Therese, è da morire...la foto del gabbiano che osserva con sguardo di superiorità è da schiantare...
Bravissime, complimenti davvero !!!!!
Bravissime, complimenti davvero !!!!!
Giuro, che se vogliamo stamparlo per Marco lo faccio rilegare a mie spese [faccina che firma l'assegno]
Questo thread è veramente veramente adorabile!
Grazie!
Fra l'altro credo che abbiamo a disposizione risorse inesauribili grazie al meraviglioso esemplare che stiamo osservando scientificamente
Grazie!
Fra l'altro credo che abbiamo a disposizione risorse inesauribili grazie al meraviglioso esemplare che stiamo osservando scientificamente
Olimpya ha scritto:Giuro, che se vogliamo stamparlo per Marco lo faccio rilegare a mie spese [faccina che firma l'assegno]
Se si riesce a finire per l'11 settembre si puo' fare ...
Osservazioni in laboratorio: nello scorso autunno il Mengoni della Tuscia è stato sottoposto ad un periodo di cattività nei laboratori di Via Mecenate a Milano ( XFactor Haute Etudes ) che ne permettesse lo studio ravvicinato del comportamento sia diurno che notturno: l'equipe di studiosi era guidata dal Dottor Castoldì , affiancato dall'aiutante di laboratorio, il dottor Carcanò; supervisione a cura delle dottoresse Maionchì e Mori che sono intervenute solo nei test serali, in quanto impegnate in analoghe attività di osservazione su esemplari affini , ma meno pregiati dal punto di vista scientifico..L'esemplare in qustione ha reagito alla cattività inizialmente accentuando la pigrizia che gli è propria , cadendo in uno stato di semiletargia intervallato da crisi di pianto e catatonia da imbambolamento prolungato...l'intevento del Dottor Castoldì , che ha sottoposto il Mengoni della Tuscia ad una batteria di esperimenti stimolo-verbali ravvicinatissimi, ha provocato la reazione dell' esemplare in questione che nei test serali è risultato sveglissimo, e ha ricevuto valutazioni sempre al di sopra della media. Anche il comportamento diurno è mutato, come già segnalato dalle indicazioni della Dottoressa Guenda, evidenziando tratti di permalosità, è risultato incline alla reazione vendicativa nei confronti del capo dell'equipe a cui rivolgeva frequenti occhiate di sufficienza, giungendo persino a spingerlo fuori dai laboratori ( " Ma vattenevà .)di tutti gli esperimenti esistono registrazioni videio sul sito del laboratorio. Lascio ai miei colleghi zoologi il commento sugli altri risultati emersi dall'osservazione del periodo di cattività ...( faccino sorridentissimo .. che si scompiscia.. )
Miskin...questa è un vero capolavoro...complimenti!!!
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