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[Sanremo 2013] Generale

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[Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 Empty Re: [Sanremo 2013] Generale

Messaggio Da camila Mer 23 Gen 2013, 18:33

Alux ha scritto:
camila ha scritto:
scusate una curiosità:nel backstage della foto-copertina per Sorrisi,qualcuno ha visto Gualazzi o Silvestri? Si sono nascosti? risata
Sono loro i prescelti di quest'anno per essere aggiunti a posteriori con photoshop? risata Tanto il Gualaz è uno stambeccone di quasi due metri, viene facile appiccicarlo dietro agli altri lingua

risata avevo avuto il sospetto,nel gruppo i fotografi hanno posizionato anche gente che non c'azzecca nulla...le controfigure risata
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Messaggio Da Guenda Mer 23 Gen 2013, 18:55

camila ha scritto:
Alux ha scritto:
camila ha scritto:
scusate una curiosità:nel backstage della foto-copertina per Sorrisi,qualcuno ha visto Gualazzi o Silvestri? Si sono nascosti? risata
Sono loro i prescelti di quest'anno per essere aggiunti a posteriori con photoshop? risata Tanto il Gualaz è uno stambeccone di quasi due metri, viene facile appiccicarlo dietro agli altri lingua

risata avevo avuto il sospetto,nel gruppo i fotografi hanno posizionato anche gente che non c'azzecca nulla...le controfigure risata

la 'tipa' col maglione a righe sorriso risata infatti era lì per studiare le posizioni di tutti coi fotografi sorriso
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Messaggio Da Arianna Mer 23 Gen 2013, 19:16


"Mauro Pagani dichiara di fare il tifo per Elio e le Storie Tese che, a suo dire, si sarebbero superati. Qualcuno scommette sull'impatto assoluto e a sorpresa di Simona Molinari e Peter Cincotti, "Bellissimo" scritta dalla Nannini per Marco Mengoni potrebbe sfondare il muro delle emozioni, stesso discorso per Malika Ayane in abbinata con Giuliano Sangiorgi. I Modà hanno brani in grado di consolidare la loro fama e non dimentichiamo le potenzialità di Cristicchi, Gazzè e Silvestri. Anche Annalisa e Chiara hanno scelto grandi autori e Marta sui Tubi, dopo anni di rock, potrebbero riservare sorprese, così come Almamegretta e Rafael Gualazzi. Per tutti, due le canzoni da presentare sul palco, anche per Maria Nazionale, la vera incognita di questo Festival di Sanremo. Nel giorno della mia vittoria del "Premio della Ciritica" con la Crema al caffè Funky e, a meno di un mese dall'inizio, cosa vi sentite riguardo alla manifestazione che, nel bene o nel male, fa parlare e cantare di più gli italiani?"

fonte: Onda Quotidiana del 23 gennaio

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Messaggio Da Kaiser Ven 25 Gen 2013, 14:24

Andrea Conti ‏@aconti_Tgcom24
Ascoltate TUTTE e 28 le canzoni di #sanremo ma fino alle 18.30 non posso scrivere e parlare. Ho le idee MOLTO chiare. A più tardi.
Kaiser
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Messaggio Da Arzach Ven 25 Gen 2013, 14:30

Kaiser ha scritto:Andrea Conti ‏@aconti_Tgcom24
Ascoltate TUTTE e 28 le canzoni di #sanremo ma fino alle 18.30 non posso scrivere e parlare. Ho le idee MOLTO chiare. A più tardi.
Quindi dalle 18:30 si scatenerà l'inferno! risata
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Messaggio Da mafalda Ven 25 Gen 2013, 14:33

Kaiser ha scritto:Andrea Conti ‏@aconti_Tgcom24
Ascoltate TUTTE e 28 le canzoni di #sanremo ma fino alle 18.30 non posso scrivere e parlare. Ho le idee MOLTO chiare. A più tardi.

Non capisco perchè non possono parlare fino alle 18.30, capisco se dovessero aspettare , che ne so , una conferenza stampa ma non è previsto nulla. arrabbiato

MOLTO chiare indago gli saranno piaciute quelle di Chiara impaziente ?
Mannaggia , mi venderei la primogenitura dalla cuiriosità che ho addosso, a parte il fatto che non sono primogenita snob
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Messaggio Da Riala Ven 25 Gen 2013, 14:35

Arzach ha scritto:
Kaiser ha scritto:Andrea Conti ‏@aconti_Tgcom24
Ascoltate TUTTE e 28 le canzoni di #sanremo ma fino alle 18.30 non posso scrivere e parlare. Ho le idee MOLTO chiare. A più tardi.
Quindi dalle 18:30 si scatenerà l'inferno! risata
Per quell'ora vedrò di essere davanti ad un portatile. boss

P.S. Le hanno già sentite tutte? :stupore
E com'è che a noi ci vogliono due serate? confuso
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Messaggio Da Arzach Ven 25 Gen 2013, 15:17

Riala ha scritto:
Arzach ha scritto:
Kaiser ha scritto:Andrea Conti ‏@aconti_Tgcom24
Ascoltate TUTTE e 28 le canzoni di #sanremo ma fino alle 18.30 non posso scrivere e parlare. Ho le idee MOLTO chiare. A più tardi.
Quindi dalle 18:30 si scatenerà l'inferno! risata
Per quell'ora vedrò di essere davanti ad un portatile. boss

P.S. Le hanno già sentite tutte? :stupore
E com'è che a noi ci vogliono due serate? confuso
Perchè anche se la musica è al primo posto snob devono rifilarci ospiti internazionali, sportivi, attori ecc.
A me non frega una mazza di queste cose! scusa
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Messaggio Da Guenda Ven 25 Gen 2013, 15:26

aaaaaaaaaaaaarrrrrrrrggggggggghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
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Messaggio Da Therese Ven 25 Gen 2013, 15:51

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Messaggio Da Ospite Ven 25 Gen 2013, 16:02

ORNELLA VANONI SI SCAGLIA CONTRO I TALENT E FAZIO: NON HA CAPITO CHE RAI1 NON E’ RAI3

E’ un fiume in piena Ornella Vanoni
a proposito della musica in tv. L’artista, ex giurata di Star Academy, non si risparmia e accusa il mondo dei talent show, reo di offuscare immeritatamente chi, come lei, ha fatto la storia della canzone italiana. Ma la sua arringa non finisce qui e si “allarga” anche a Fabio Fazio e il suo Festival di Sanremo. L’occasione (ma non è l’unica) è la partecipazione della fresca vincitrice di X Factor, Chiara Galiazzo, alla storica kermesse di Rai 1:

Non l’ho ancora sentita, sono stata in vacanza, ma farla partecipare subito a Sanremo tra i big e non tra i giovani è un errore – dichiara la Vanoni a Il Gazzettino di Padova – I talent show sono la rovina della musica, e solo in Italia chi vince ‘Amici’ viene pagato più di cantanti che hanno fatto la musica italiana. Non c’è rispetto, solo all’estero sono onorati e felici di invitarmi”.

E a proposito di inviti, rivela di aver ricevuto una chiamata per partecipare al Festival di Sanremo. O meglio, come lei stessa lascia intendere, per “mettere una pezza” all’assenza di Gino Paoli, che ha declinato per l’impegno con il pianista jazz Danilo Rea:

“Allora hanno chiesto a me, ma anch’io ho detto di no, non faccio la tappabuchi (…) Guarderò la prima serata. Amo cantare ma detesto il mondo della musica italiana. Fazio non ha capito che Rai1 non è Rai3, e avrà come ospiti d’onore Albano, Toto Cutugno e i Ricchi e i Poveri, con Bocelli tra gli stranieri!”.

Lei ha preferito guardare altrove, per esempio a Padova, dove domani sera – sabato 26 gennaio – sarà in concerto al Gran Teatro Geox.
http://www.davidemaggio.it/archives/69217/ornella-vanoni-si-scaglia-contro-i-talent-e-fazio-non-ha-capito-che-rai1-non-e-rai3
[Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 925403
Anche lei molto coerente vedo [Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 311211322 sempre di tutt'erba un fascio ... [Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 2614997832

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Messaggio Da Ospite Ven 25 Gen 2013, 16:10

Arzach ha scritto:
Riala ha scritto:P.S. Le hanno già sentite tutte? [Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 10161
E com'è che a noi ci vogliono due serate? [Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 4265123038
Perchè anche se la musica è al primo posto [Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 311211322 devono rifilarci ospiti internazionali, sportivi, attori ecc.
A me non frega una mazza di queste cose! [Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 905948
[Sanremo 2013] Generale - Pagina 30 2614997832 Sono assolutamente d'accordo ...

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Messaggio Da Alux Ven 25 Gen 2013, 16:23

rosa60 ha scritto:ORNELLA VANONI SI SCAGLIA CONTRO I TALENT E FAZIO: NON HA CAPITO CHE RAI1 NON E’ RAI3

I talent show sono la rovina della musica,
ecc ecc...
però l'assegno che doveva incassare per fare Star Academy non puzzava...
pensiamo a cose più importanti, va... Quando arrivano le 18:30?? ansia
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Messaggio Da Guenda Ven 25 Gen 2013, 16:35



lucadondoni Luca Dondoni
Siamo tutti qui al Braccobaldo Show. #Rai #ascoltiSanremo #giornalisti #embargo #zittizittiilsilenzioèoro pic.twitter.com/duMSEpml


in lontananza appoggiato al muro vedo Fazio sorriso
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Messaggio Da EffeCi Ven 25 Gen 2013, 16:42

Mi vengono parolacce. Non le dirò. Ma rimbambita resta.
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Messaggio Da Arzach Ven 25 Gen 2013, 16:58

Alux ha scritto:
rosa60 ha scritto:ORNELLA VANONI SI SCAGLIA CONTRO I TALENT E FAZIO: NON HA CAPITO CHE RAI1 NON E’ RAI3

I talent show sono la rovina della musica,
ecc ecc...
però l'assegno che doveva incassare per fare Star Academy non puzzava...
pensiamo a cose più importanti, va... Quando arrivano le 18:30?? ansia
quoto quoto quoto
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Messaggio Da EffeCi Ven 25 Gen 2013, 17:11

Ma sta gente pensa di avere diritti su Sanremo fino alla morte? È di loro proprietà? Fino a che non sono tutti estinti? Ma che ci sia un mercato e un ricambio generazionale non è comprensibile alle loro menti incartapecorite? Ma dobbiamo trasformare Sanremo in Uomini e donne over con le mazurke e i veliardi bavosi? Ma basta.
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Messaggio Da mafalda Ven 25 Gen 2013, 17:23

EffeCi ha scritto:Ma sta gente pensa di avere diritti su Sanremo fino alla morte? È di loro proprietà? Fino a che non sono tutti estinti? Ma che ci sia un mercato e un ricambio generazionale non è comprensibile alle loro menti incartapecorite? Ma dobbiamo trasformare Sanremo in Uomini e donne over con le mazurke e i veliardi bavosi? Ma basta.
assai d' accordo sisi ,
ma poi siamo sicuri che i talent siano pagati così tanto ? Io non credo proprio.
Gente come la Vanoni invece è vissuta nell' epoca d'oro del vinile e di soldi ne devono aver guadagnati parecchi azzdici
E che facciano lavorare i giovani , perdinci ! :uhm:
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Messaggio Da EffeCi Ven 25 Gen 2013, 17:28

Ma è grettezza pari solo a quella dei politici fissi lì da trent'anni.
Questi siccome escono dalla naftalina con Sanremo lo vogliono a mo' di vitalizio.
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Messaggio Da Iaia Ven 25 Gen 2013, 17:32

EffeCi ha scritto:Ma sta gente pensa di avere diritti su Sanremo fino alla morte? È di loro proprietà? Fino a che non sono tutti estinti? Ma che ci sia un mercato e un ricambio generazionale non è comprensibile alle loro menti incartapecorite? Ma dobbiamo trasformare Sanremo in Uomini e donne over con le mazurke e i veliardi bavosi? Ma basta.

ok
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Messaggio Da Kaiser Ven 25 Gen 2013, 18:34

SANREMO 2013, ABBIAMO ASCOLTATO TUTTE LE CANZONI DEI CAMPIONI. LA NOSTRA RECENSIONE BRANO PER BRANO

Le canzoni non esistono finché qualcuno non le ascolta. Noi di Sorrisi abbiamo avuto l’onore di sentire in anteprima i brani dei Campioni di Sanremo 2013, in una fredda ma assolata mattina di gennaio, negli studi della Rai di Milano, di fronte allo sguardo orgoglioso e soddisfatto di Fabio Fazio e Mauro Pagani.

Una vera ondata di musica: quest’anno partecipano 28 canzoni (due per ogni Campione in gara) e dopo un primo ascolto è difficile capire fino in fondo il valore dei singoli brani. Ma è abbastanza per farsi un’idea di quali siano le tendenze, i temi ricorrenti, le sonorità, e i più validi concorrenti di questa edizione.

Almamegretta

Dopo vent’anni di carriera, la band di Raiz porta all’Ariston in entrambi i brani un sound complesso e variegato che mescola il ritmo del reggae, la sperimentazione della musica elettronica e il blues della calda voce del suo leader. Tutti e due i loro brani sono suggestivi e molto figurativi: «Mamma non lo sa» è una nostalgica storia di urbanizzazione («Mangio scatolette, non cucino più» che si conclude con un invito a «riprenderci l’umanità») mentre «Onda che vai» racconta un intenso viaggio verso un sogno di libertà: dopo tutto, il nome gruppo si traduce «Anima Migrante».

Annalisa

L’unica ex concorrente di «Amici» in gara quest’anno porta due canzoni spiccatamente sentimentali, nella tradizione del Festival. La sua «Scintille» è quella più veloce, con un piglio decisamente «jazzato» in cui a un certo punto fa la sua comparsa anche una fisarmonica: sarà una delle costanti del festival. «Non so ballare» è invece una ballata più tradizionale e romantica (l’autore è Ermal Meta, leader della band La Fame Di Camilla) in cui la Scarrone racconta un travolgente amore a prima vista: a danzare saranno infatti le farfalle nel suo stomaco.

Malika Ayane

Il suo ritorno a Sanremo è guidato dalla mano esperta di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, autore di entrambi i brani. Che sono due variazioni sul tema della perdita e dell’assenza: «E se poi» è un pezzo più ritmato, mentre «Niente» parte con dolcezza, con un semplice arpeggio di chitarra e la voce di Malika, a cui si aggiunge il pianoforte, per raggiungere gradualmente un emozionante crescendo mentre Malika canta a gran voce «non resta più niente».

Chiara

La vincitrice di «X Factor» sarà anche «l’ultima arrivata» ma si fa accompagnare da due autori d’eccezione. «L’esperienza dell’amore» (scritta da Zampaglione dei Tiromancino) è un brano che esplora l’effetto sconvolgente e formativo del sentimento amoroso, paragonato a un treno in corsa, a un onda, al rapimento totale dell’estasi. È una sorta di tango, invece, il suo secondo pezzo, «Il futuro che sarà», scritto da Francesco Bianconi dei Baustelle, porta la sua impronta ricercata: un invito a sognare, in faccia a una vita che spesso è «una comoda anestesia».

Simone Cristicchi

Davvero curiosi i testi del cantautore di «Ti regalerò una rosa», giunto al quarto festival. «Mi manchi» è una canzone d’amore, costruita su un lungo, poetico e buffo elenco di similitudini della mancanza; nel suono e nell’arrangiamento, si rifà alla musica popolare, con violini e fisarmoniche. «La prima volta (che sono morto)» è un brano originale che esorcizza la perdita con spirito laico e ironico: è raccontato dal punto di vista di un defunto, che nell’aldilà incontra Chaplin, Pertini e il nonno partigiano che gli chiede: «Avete cambiato il mondo?». Niente paradiso, ma una «scuola serale» dove si insegna ad apprezzare meglio la vita. Come si dice alla fine: «Sarà per la prossima volta».

Elio e le Storie Tese

L’auditorium accoglie con un piccolo applauso i due brani della band, di nuovo a Sanremo dopo 17 anni. Sono ovviamente le canzoni più folli e divertenti del Festival. «Dannati forever» gioca con il concetto religioso di peccato, elencando i predestinati a un’eternità tra le fiamme (tra cui gli esodati e… i giornalisti) in cui l’Inferno è paragonato, in rima, a una giornata d’agosto «sulla Reggio Calabria – Salerno». Puro virtuosismo il secondo brano, «La canzone mononota»: Elio canta (quasi) tutto il pezzo usando una sola nota, e diventa un viaggio negli stili della canzone sanremese. Alla fine, Mauro Pagani ci fa sapere che la nota è un Do.

Max Gazzé

Se molti cantautori propongono un pezzo lento e uno veloce, l’autore di «Il solito sesso» tiene il ritmo piuttosto serrato e l’asticella dell’ironia molto alta, in entrambe le canzoni. «Sotto casa» è un brano costruito su una metrica ardita ma impeccabile, raccontato dal punto di vista di un «messaggero» che bussa a una porta per proporre la salvezza, e si conclude con un vero coro «da stadio». Il tema di «I tuoi maledettissimi impegni» è chiaro fin dal titolo: l’amata ha sempre da fare e quindi lui, cantante sfaccendato, si immagina di diventare il suo fermaglio, o di rimpicciolire per entrare nella borsetta e passare più tempo con lei.

Raphael Gualazzi

Due anni dopo aver vinto tra i giovani, l’urbinate torna a Sanremo da vero Campione con due brani accomunati da uno spirito liberatorio, che sottolineano il suo talento come pianista oltre che come compositore e interprete. Il testo di «Sai (ci basta un sogno)» è poetico e complesso, l’inizio pianoforte e voce lascia spazio a un ritornello energico in cui Raphael tira fuori la voce, cantando «per sopravvivere ci basta un sogno»; c’è tempo anche per un virtuosistico assolo di piano. «Senza ritegno» è un brano più veloce dal ritmo jazz quasi latino con un uso distintivo della tromba nel finale: decisamente più sperimentale ma irresistibile.

Marta sui tubi

Come previsto, i due brani della band nata a Bologna sono tra i più originali della rassegna. In particolare «Dispari», che parte e si conclude con un coro quasi gregoriano e dove domina la voce aggressiva e inconfondibile di Giovanni Gulino: il testo è altrettanto sorprendente, con ardite citazioni nel ritornello (Oscar Wilde e i Sonic Youth, i Motorpsycho e Mallarmé) e una frase come «non soffro se mi sento solo, soffro se mi fai sentire dispari». La seconda canzone, «Vorrei», è la richiesta di perdono di fronte a un amore compreso troppo tardi in cui Gulino chiede «perdono alla pastorizia per aver rovinato l’immagine di una pecora nera».

Marco Mengoni

Anche il secondo ex concorrente di «X Factor», già sul podio di Sanremo tre anni fa, viene accompagnato da autori con la A maiuscola. «Bellissimo», il brano scritto da Gianna Nannini e Pacifico, è quello più veloce, quello dove Marco può sfruttare al meglio le sue doti vocali e, in alcuni passaggi, sembra quasi il brano di un musical per Broadway. Più tradizionale la ballata «L’essenziale», scritta tra gli altri da Roberto Casalino: una canzone d’amore da manuale.

Modà

Dopo aver vinto per mano di Emma come autore di «Non è l’inferno», Kekko Silvestre riprova a portare a casa il titolo con la sua band. Entrambi i brani sono propositivi e pieni di energia: «Come l’acqua dentro il mare» accontenterà i fan del gruppo con un invito a «far tesoro di ogni respiro» e a «difendere la bellezza del perdono». L’altra canzone, intitolata «Se si potesse non morire», è invece un inno alla bellezza e alla semplicità delle cose, in cui Silvestre immagina di poter vivere in un mondo in cui l’amore e i sogni sono capaci di annullare la morte.

Simona Molinari e Peter Cincotti

Grazie alla cantante lanciata dal Festival nel 2009 torna sul palco un grande del passato come Lelio Luttazzi. È suo infatti il brano «Dr. Jekyll and Mr. Hide», uno spiritoso pezzo swing vecchio stile sull’adorabile schizofrenia delle nostre personalità: «Siamo tutti mezzi matti» canta la Molinari. Più veloce, quasi ballabile, è invece «La felicità», canzone apparentemente allegra che in verità parla di una storia d’amore finita e di una felicità perduta; il sound avvicina il folk alla dance. È lecito immaginare una versione remixata.

Maria Nazionale

Tocca alla cantante di Torre Annunziata, in un’edizione segnata indubbiamente dalla componente folk, il compito di portare il calore della musica partenopea sul palco dell’Ariston. Non se lo fa dire due volte: se «Quando non parlo» è una canzone d’amore in cui la Nazionale invoca un «bisogno infinito di poesia» mentre «il mondo galleggia nella bugia», l’obiettivo è perfettamente raggiunto nel secondo pezzo, «È colpa mia», brano più lento e malinconico in cui la cantante ammette le proprie responsabilità di fronte a un sentimento spezzato. È infatti cantato interamente in dialetto.

Daniele Silvestri

Le due anime del cantautore romano si incontrano nei due brani proposti per il Festival. Da un lato c’è «A bocca chiusa»: parte da una citazione di «La società dei magnaccioni» («Fatece largo») e da un riferimento a un classico di Gaber («Partecipazione è libertà, ma è pure resistenza») ed è il racconto appassionato di una manifestazione politica per le strade di Roma, che si conclude con una melodia mormorata dal cantante. Dall’altro c’è «Il bisogno di te», una canzone sulla dipendenza amorosa, decisamente più vicina allo stile ironico e danzante di uno dei suoi più grandi successi, che presentò proprio a Sanremo, ovvero «Salirò».

http://www.sorrisi.com/2013/01/25/sanremo-2013-abbiamo-ascoltato-tutte-le-canzoni-dei-campioni-la-nostra-recensione-brano-per-brano/
Kaiser
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Messaggio Da Kaiser Ven 25 Gen 2013, 18:35

dal FB di Conti

a Conti fatti
Ed eccomi qui. Finalmente posso parlare. Ho ascoltato tutte e 28 le canzoni di Sanremo. Premesso che sono tutte in media di livello alto e la scelta della Commissione è stata mirata a non scontentare nessuno e ad occhio e croce ci sono riusciti. Qui parlo solo di quelli che mi sono rimasti impressi al primo ascolto, poi dovrò riascoltarle più avanti. Ve lo dico subito: Chiara, Malika, Mengoni e Annnalisa mi hanno convinto subito e per motivi diversi. Chiara per la potenza della voce sopra una ballad davvero potente (L'esperienza dell'amore), Malika per una canzone raffinata che arriva dritta al cuore (Niente), Mengoni per proporsi in maniera inedita e assolutamente convincente con il brano della Nannini/Pacifico (Bellissimo) e Annalisa è nel pieno della sua maturità artistica con la ballata rock di Ermal Meta, leader de La Fame di Camilla una band che a me piace molto e che conosco da tempo. Poi nota di merito per Simone Cristicchi e Max Gazzè per la loro ironia spiazzante ma questa è un'altra storia. Le sorprese che possono venire del Festival sono quelle di Simona Molinari con Peter Cincotti che presentano un motivetto che entra subito in testa (Dr Jekyll Mr Hyde) e gli Almamegretta con la bella voce di Raiz in "Mamma non lo sa". Occhio anche ai romanticissimi, ora più che mai e lo ascolterete, Modà che abbandonano i ritmi rock per due ballatone. Per tutti gli approfondimenti e impressioni sugli altri brani domani mattina leggetemi su http://www.tgcom24.mediaset.it/televisione e anche qui. Ciao e grazie a tutti voi!
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Messaggio Da Therese Ven 25 Gen 2013, 18:51

http://www.rockol.it/news-463909/Sanremo-2013-l%27ascolto-delle-canzoni

Sanremo 2013: l'ascolto delle canzoni



25 gen 2013 - Sarà un Festival di Sanremo “alto”, non solo nei nomi, ma anche nelle canzoni. Oggi la stampa è stata radunata nelle sede della Rai per un ascolto complessivo dei brani in gara dei 14 "Campioni". Non che prima i giornalisti non le ascoltassero in anteprima, ma bisognava fare il giro delle sette chiese (le case discografiche) e poi mettere assieme le informazioni raccolte.
Ascoltarle tutte assieme è un’altra cosa: una scelta voluta, ha spiegato Fabio Fazio, presente in sala (un Auditorium della sede milanese della Rai). Quest’anno, come noto, le eliminazioni avverranno tra le canzoni e non tra gli artisti; la sala stampa dell’Ariston peserà per il 50% nella scelta tra le due canzoni di ogni artista, e ci si aspetta un voto “ragionato”, meno emotivo di quello del pubblico.
Ad onor di cronaca, a Rockol evitiamo quasi sempre il giro delle sette chiese discografiche: siamo convinti che le canzoni andrebbero ascoltate direttamente sul palco dell’Ariston. Lì hanno tutta un’altra dimensione e un altro effetto rispetto alle versioni di studio - peraltro quelle che abbiamo ascoltato, in alcuni casi erano versioni neanche definitive, perché molti artisti stanno ancora ultimando mixaggi e masterizzazioni se non addirittura le registrazioni stesse.
Ma l’iniziativa della RAI è assolutamente meritoria, perché permette di farsi un’idea ragionata di quello che musicalmente succederà al Festival.
Un taglio “alto”, dicevamo - ammesso che abbia ancora senso parlare di “alto” e “basso”: canzoni che spesso sono ballatone molto classiche, ma con poche, pochissime concessioni al nazional popolare e diverse scelte coraggiose.
La tendenza “conservatrice” è semmai evidente nel meccanismo innescato dal dover portare due brani: la maggior parte degli artisti ha scelto l’ecumenismo, con una ballata e un pezzo ritmato. In alcuni casi è evidente fin da subito la vittima designata, in altri i giochi sono più aperti. Ma andranno ri-sentite sul palco, lo ripetiamo. Sia quel che sia, ecco le nostre prime impressioni canzone per canzone.

Almamegretta
"Mamma non lo sa": (Della Volpe/Polcare/Tesone) Dub, ritmi in levare, elettronica, la voce sporca di Raiz: c’è tutto ciò che ha fatto amare questa band. Completamente fuori luogo per il Festival, e per questo perfetta.
"Onda che vai" (Federico e Domenico Zampaglione): Sempre ritmata, con ritmiche trip-hop su una melodia molto aperta e mediterranea. Stupisce di meno, rispetto allo spettacolo di “Mamma non lo sa”.
Impressioni: un giusto riconoscimento all’importanza di questa band. Una canzone da urlo, una un po’ meno rischiosa.

Annalisa Scarrone
“Non so ballare" (Ermal Meta): Canzone che parte con un coloritura elettronica per poi diventare una ballata molto classica (anche nel testo: “Io non so ballare/ma riesco a sentire/farfalle danzare in me”), costruita per mettere in luce la bella voce.
"Scintille" (Dario Galbiati/ Antonio Faini): Fiati e ritmi jazzati per una canzone apparentemente più “vintage”, ma anche questa molto tradizionale nella linea melodica.
Impressioni: Due brani molto diversi, per esaltare le diverse sfumature della voce. Meglio la seconda, più “diversa”.

Malika Ayane
“Niente” (Giuliano Sangiorgi): Canzone classica, ballata d’amore basata su rime, con crescendo finale: si sente la penna di Sangiorgi, anzi in un paio di passaggi è inevitabile immaginarla cantata dalla sua voce.
“E se poi” (Giuliano Sangiorgi): più ritmata, anche qua con una presenza riconoscibile della scrittura di Sangiorgi e una presenza più importante degli archi e dell’orchestra.
Impressioni: due facce della stessa medaglia, molto segnate dalla forte personalità autoriale di Sangiorgi.

Chiara Galiazzo
"L'esperienza dell'amore" (Federico e Domenico Zampaglione): Una ballatona classica, con qualche coloritura elettronica nella ritmica. Come per la prima di Annalisa, anche questa è fatta per permettere alla cantante di “X factor” di aprire la voce. E che voce...
Qua la scrittura è notevole, come l’arrangiamento: bravo Zampaglione a trovare la quadratura tra canzone italiana e le sfumature “anglosassoni" della voce di Chiara.
"Il futuro che sarà" (Francesco Bianconi/Luca Chiaravalli/Lisette Gonzalez-Alea): Un tango sporcato dall’elettronica che ricorda un po’ i Gotan Project, fino all’apertura, che trasforma la canzone in una melodia più classica, che permette alla voce di aprirsi
di nuovo. Una canzone più coraggiosa.
Impressioni: Chiara può cantare l’elenco del telefono. Quando poi viene dotata di ottime canzoni...

Simone Cristicchi
"Mi manchi" (Cristicchi)/Di Salvo/Pacco): Una canzone basata su immagini inusuali di mancanza (“Come una penna ad un notaio”, “A una suora il suo rosario”). Una melodia molto semplice e diretta, fatta per esaltare le parole più che la voce.
"La prima volta" (Simone Cristicchi): canzone pù ritmata, che ricorda (è un paradosso, visto che è rivale in gara) Daniele Silvestri.
Un bel testo narrativo, da seguire con attenzione per apprezzare appieno la canzone.
Impressioni: Coraggiosa importanza alla parola, più che alla voce o alla melodia.

Elio e le Storie Tese
"Dannati forever" (Elio e le Storie Tese). Onanisti, comunisti, sodomiti, giornalisti... Gli Elii sono in buona compagnia nel loro inferno: una canzone “mid tempo”, costruita magistralmente, ma tutto sommato molto classica.
"La canzone mononota" (Elio e le Storie Tese): si apre come una ballatona iper-classica, voce, piano e archi, poi diventa un’esibizione delle capacità compositive degli Elii. La canzone è “Mononota” (non “monotona”): tutta basata sulla stessa nota cantata: un do ripetuto all’infinito, con continui cambi di accordi, voci, argomenti.
Pirotecnica.
Impressioni: gli Elii che stupiscono si vedono soprattutto nella seconda. Virtuosismo puro, pure troppo...

Max Gazzé
"Sotto casa" (F. Gazzé/M. Gazzé/De Beniddittis): le acrobazie verbali e melodiche di Gazzé si ritrovano in questa canzone riconoscibilissima eppure diversa. Una conferma della bravura di Gazzé, con un testo che inneggia al dialogo (con riferimenti religiosi che potrebbero far discutere).
"I tuoi maledettissimi impegni" (F. Gazzé/M. Gazzé/Buzzanca): anche questa riconoscibilissima, eppure diversa, più alla Battiato (da sempre uno dei punti di riferimento di Gazzé). Più semplice nella costruzione diretta, e anche questa molto ritmata.
Impressioni: uno dei pochi a presentarsi con due canzoni veloci; anche solo per questo merita tutto il rispetto che già gli si deve.

Raphael Gualazzi
“Sai” (Gualazzi): Si apre piano e voce (inevitabilmente), poi entra l’orchestra che prende il sopravvento con un’apertura importante, per poi tornare sul piano. Una ballatona ad effetto, con venature da soul d’annata e un testo che indugia in un linguaggio forbito (“Volute velleità”, “Accidia immemore”).
“Senza ritegno” (Gualazzi): Parte ritmata ma il brano, a differenza dell’altro, mette più in luce il piano che la voce. Divertente, ma meno d’effetto di “Sai” - passerà quella, c’è da scommetterci.
Impressioni: Gualazzi, da questi brani, continua a giocare tra tradizione vintage anglosassone e canzone italiana.

Marta sui Tubi

"Dispari" (Marta sui Tubi): rock acustico nella struttura e nell’aggressività del cantato e della ritmica. Che bello sarà sentire declamato il nome dei Sonic Youth e dei Motorpsycho (citati nel testo) sul palco dell’Ariston...
"Vorrei" (Marta sui Tubi): Altra canzone originale per l’uso degli archi e della ritmica, almeno rispetto agli standard del Festival.
Impressioni
: Outsider con (belle) canzoni da outsider, sono i candidati numero uno al Premio della Critica.

Marco Mengoni
"L'essenziale" (Roberto Casalino): Un’altra ballatona molto, molto classica. Piano, chitarra e archi che entrano in ordine, per sostenere la voce di Mengoni. Al primo ascolto non impressiona.
"Bellissimo" (Gianna Nannini): canzone ritmata, musicalmente e vocalmente: mette meglio in evidenza la doti della voce di Mengoni: pop di alta qualità. Che sia la canzone che è mancata a Mengoni?
Impressioni:
la voce è sempre bellissima, meglio quando è meno “tradizionale” e più personale (deve ringraziare, e tanto, la Nannini per il pezzo).

Modà
"Come l'acqua dentro il mare" (Francesco Silvestre): Una ballata basata su un arpeggio di chitarra acustica a 12 corde, con improvvise aperture e vocalizzi “alla Modà”. Canzone dedicata al figlio, neoromanticismo allo stato puro (“Ricorda che l’amore a volte può far male/ma del mio non ti devi preoccupare").
"Se si potesse non morire" (di Modà): Canzone speculare alla prima, ma basata su un arpeggio di piano. Ne è la logica prosecuzione, in termini di pathos e temi (“E poi ti immagini se invece si potesse non morire e se le stelle si vedessero col sole”).
Impressioni: Giocano per vincere: è la versione odierna del rock nazionalpopolare (ed è tutt’altro che una cosa negativa, se piace il genere).

Simona Molinari e Peter Cincotti
"Dr. Jekyll and Mr. Hide" (Lelio Luttazzi) Suoni retrò (tromba in sordina e piano, ritmi swingati) per un brano divertente e retrò, con Cincotti a supportare la bella voce della Molinari. Cincotti canta bene in italiano, ma quanto canta in inglese mette una marcia in più al brano.
"La felicità" (Molinari/Vultaggio/Cincotti/Avarello): Altro brano ritmato, contemporaneamente retrò nei riferimenti e contemporaneo nei suoni. Un po’ meno divertente, un po’ più malinconico, con la voce di Cincotti meno presente.
Impressioni: tra i pochi a presentare due brani ritmati, entrambi divertenti e originali. Una bella sorpresa (ma solo per chi non la conosceva già): altra seria candidata al Premio della Critica

Maria Nazionale:
"Quando non parlo" (Enzo Gragnaniello): una canzone “meditteranea” nella ritmica, nella melodia e nella strumentazione (si sente un bouzouki), con una voce che rimanda immediatamente a Napoli.
"E' colpa mia" (di Fausto Mesolella e Beppe Servillo): Voce, piano, napoletanità allo stato puro, nelle parole e nell’uso della voce, molto più che nell’altra canzone. Scritta dagli Avion Travel ma non si direbbe.
Impressioni: La versione “alta” della canzone neomelodica. Sembrava sulla carta il nome più debole dei campioni, e lo è.

Daniele Silvestri
"A bocca chiusa" (di Daniele Silvestri): ascoltata in una versione piano e voce, una canzone delicata nella musica e ma forte nelle parole, che parla di scioperi e del manifetstare. Ci si augura che rimanga così essenziale anche sul palco dell’Ariston.
"Il bisogno di te" (di Daniele Silvestri): Una canzone alla Silvestri, ritmata e divertente nella musica e nel testo (ma solo apparentemente: racconta un amore ossessivo). Ricorda un po’ “Salirò” nella costruzione metrica. Sarà interessante da sentire nella versione con orchestra.
Impressioni: le due anime di Silvestri, quella politica/riflessiva e quella più scanzonata, con la classe di sempre.




Ultima modifica di Therese il Ven 25 Gen 2013, 18:58 - modificato 2 volte.
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Messaggio Da Kaiser Ven 25 Gen 2013, 18:51

Sanremo, le prime pagelle dei big

Comunisti, onanisti e testimoni di Geova nelle canzoni dei big
di Federico Vacalebre
Primo ascolto, una botta e via, per le 28 canzoni dei 14 campioni in gara al Sanremo 2013. Negli studi Rai milanesi di corso Sempione Fabio Fazio spia le reazioni a caldo della stampa specializzata, coccolato e spalleggiato dal suo direttore artistico, Mauro Pagani, una volta tanto uno che di (buona) musica ne capisce. Le 28 canzoni saranno dimezzate, gli artisti arriveranno alla finale del 16 febbraio con un pezzo solo a testa, a scegliere quale sarà, per il cinquanta per cento, il televoto e per l'altra metà la sala stampa dell'Ariston. Il Festival è un gioco e noi giochiamo alla prima pagella, inevitabilmente destinata a correzioni con i prossimi, più attenti, ascolti, oltre che con le interpretazioni dal vivo. La media (espressa in voti sanremesi, ovvero alzata rispetto al giudizio del resto dell'anno senno si navigherebbe tra le insufficienze) è più alta del solito, i testi più conteporanei, il suono pure, anche se significa spesso vintage e nostalgico.
Almamegretta: 7 e mezzo, più per "Mamma non lo sa", reggae della Pomigliano perduta, delle campagne industrializzate, inquinate, deindustrializzate e lasciate al loro futuro di non luogo abitato da non operai e non contadini, che per la ballata mediterranea di Federico Zampaglione "Onda che vai". Raiz è una delle tre voci migliori di quest'edizione, carnalissima, al servizio di un inno alla decrescita: "Se po' fa/ riprendiamoci l'umanità" i versi finali che sognano un altro mondo possibile.
Annalisa: 3, "Non so ballare" e la più saltellante "Scintille" non fanno differenza. La più inutile.
Chiara: 5, più per "L'esperienza dell'amore", di nuovo griffata Tiromancino, che per "Il futuro che farà", testo di Francesco Bianconi, ma melodia buttata via, come in fondo la bella ugola della vincitrice di "X Factor": i talent show crescono interpreti, non insegnano a trovare uno stile, una dimensione, un repertorio.
Daniele Silvestri: 6 e mezzo, più per il suo passato che la portata reale di "A bocca chiusa", ballata romanesca dalla parte di chi lotta ancora per il socialismo e la libertà con citazione gaberiana ("partecipazione certo è liberta ma è pure resistenza"), e di "Il bisogno di te", sorta di "Salirò" parte seconda, anche se dedicata a un amore malato.
Elio e le Storie Tese, 8, per le risate, la leggerezza e l'universo zappiano messo in campo. "Dannati forever" è il canto consapevole di chi si sente destinato all'inferno: "Sono troppi i peccati mortali che ho collezionato. Per esempio: fatto adulterio, mentito, rubato, continuamente pisello toccato". Tra le fiamme Eelst troveranno categorie mai nominate prima d'ora all'Ariston: gli onanisti, i comunisti, i sodomiti, i moderati e gli esodati. Comunque vada sarà polemica, comunque vada ci sarà da ridere, anche perchè "La canzone mononota" è davvero pazzescamente costruita su una sola nota, un do, citando tra i predecessori di questa nobile arte Rossini, Dylan e "Tintarella di luna", oltre al Jobim di "Samba di una nota sola", accusato però di non aver avuto il coraggio di andare sino in fondo.
Malika Ayane, 6 e mezzo, grazie alla voce speziata e alle malie melodiche fornitele da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: "Niente" è uno dei tanti crescendo in gara, forse il più elegante,"E se poi" ricorda Ornella Vanoni.
Marco Mengoni: 4, che delusione. "L'essenziale" è inutile, "Bellissimo" un melo-rock di Gianna Nannini sprecato. :occhionero
Maria Nazionale: 7 e mezzo. Con Raiz e la Ayane il trittico vocale di punta del terzo Sanremo di Fazio è completo. "Quando non parlo" è un'elegante canzone d'amore mediterranea di Gragnaniello, "E' colpa mia" una veracissima canzone d'amore in napoletano regalatele da Peppe Servillo e Fausto Mesolella, sembra quasi di immaginare l'incontro tra Brel e Bruni arricchito da un canto del mare profondo, partenopeo ma anche fadista: "'O tiempo corre annanz' a me nun resta tiempo pe sape' si è colpa mia".
Marta sui Tubi. 6, di fiducia, per scommettere su una rock band, più che per la consistenza di "Vorrei" e di "Dispari". La prima è una sorta di "Bella senz'anima" ai tempi di Facebook ("non ti vergogni a mostrarti nuda come una cipolla che non sa far piangere") con accusa alla poveretta di non conoscere Oscar Wilde, Sonic Youth, i Motorpsycho e Mallarme. La seconda ha un arrangiamento più curioso e versi destinati a farsi ricordare, anche se non cantare: "Chiedo scusa alla pastorizia perché con la mia condotta ho umiliato la reputazione della pecora nera".
Max Gazzè: 7. Pop obliquo e progressive, sfuggente. "Sotto casa" è il canto dell'assenza di dialogo, un Testimone di Geova che bussa alla porta e, visto che nessuno gli apre, parla con la porta, ma potrebbe benissimo essere Gesù o "suppergiù", come suggerirebbero i Ricchi e Poveri, che pure ritroveremo all'Ariston. "I tuoi maledettissimi impegni" aggiornano una love story nell'epoca delle donne in carriera.
Modà: 5, perchè hanno dalla loro i fans, non certo per i modestissimi pop rock di "Come l'acqua dentro il mare" e "Se si potesse non morire".
Raphael Gualazzi: 7 e mezzo. "Sai (ci basta un sogno") è una ballad pianistica con un pittore che dipinge una modella nuda. "Senza ritegno" un trascinante jazz'n'roll su una società effimera che deve imparare a fidarsi dei suoi artisti.
Simona Molinari con Peter Cincotti: 7 e e mezzo. "Dr. Jeckyll e mr. Hyde" è una deliziosa sorpresa luttazziana, nel senso che à un prezioso inedito del maestro Lelio Luttazzi. In sintonia, ma declinata in chiave electroswing "La felicità". Il piano di Cincotti è più stride e più vintage di quello di Gualazzi.
Simone Cristicchi: 6 e mezzo, anche a lui più per il passato che per "Mi manchi", filastrocca-chanson sull'amore perduto, e "La prima volta (che sono morto)", comunque la più interessante dei due, in cui assicura: "Non è vero che c'è il paradiso, il purgatorio e nemmeno l'inferno, sembra più una scuola serale, tipo un corso di aggiornamento", e il caro estinto finisce a giocare a briscola con Pertini, a passeggio con Chaplin e a cinema a vedere i film di Pasolini (ai cattolici fischieranno le orecchie, c'è poco da fare, quest'edizione è più che laica).

FONTE
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Messaggio Da Guenda Ven 25 Gen 2013, 19:04

http://www.agi.it/spettacolo/notizie/201301251845-spe-rt10295-sanremo_sara_festival_degli_autori_e_non_solo_del_pop



Sanremo: sara' festival degli autori e non (solo) del pop


(AGI) - Milano, 25 gen. - C'era una volta (solo) il pop. Non e', infatti, che sia scomparso, quanto piuttosto che si sia raggomitolato per fare spazio a nuovi venuti, per lasciare che altre arie, come l'allegria dello swing, facessero la conoscenza del palco dell'Ariston. Il Sanremo di Fabio Fazio ha caricato la cartucciera: 14 campioni in gara, due brani ciascuno, 28 identita' musicali che poco hanno a che fare con il piu' tradizionale appiattimento festivaliero. E c'era da aspettarselo, forse, a vedere il nome di Mauro Pagani dotato di sottopancia 'Direttore musicale'. Ma sono stati anche i numerosi autori, che in qualche caso hanno nomi da annebbiare gli interpreti, a fare la differenza. Pezzi da novanta, come Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, che firma entrambi i brani di Malika Ayane, la morbida 'Niente' e 'E Se Poi', vivace resoconto del limbo tra l'amore finito e quello desiderato. E siamo solo all'inizio. Perche' nelle canzoni del Festival di Sanremo 2013 si aggirano anche Gianna Nannini e Pacifico. I due si riconoscono bene nelle note e nelle parole di 'Bellissimo', brano dotato di un ritornello che si insinua nelle orecchie e affidato a Marco Mengoni (in gara anche con 'L'essenziale').
Come si riconosce Francesco Bianconi dei Baustelle nella sua 'Il futuro che sara', una disincantata consultazione oracolare, in mano all'ultima vincitrice di X Factor, Chiara, schiacciata da un presente vuoto e distratto. C'e' anche Federico Zampaglione dei Tiromancino, che addirittura raddoppia: da un lato, infatti, ha consegnato 'L'esperienza dell'amore' a Chiara - che racconta l'incontro con il re dei sentimenti nel percorso di crescita di una donna - mentre, dall'altro, ha scelto Almamegretta per la sua poetica 'Onda che vai'. Simona Molinari con Peter Concotti portano all'Ariston il grande Lelio Luttazzi, con il suo frizzante inedito 'Dr Jeckyll Mr Hyde' sull'impossibilita' di conoscere realmente le persone, scegliendo poi variazioni sul rapporto di coppia in 'La felicita'' per continuare a dare ritmo alle esperienze della vita. Se questa e' la truppa di interpreti con alle spalle autori roboanti, non fa difetto la fanteria dei cantautori, dove Elio e Le Storie Tese e Raphael Gualazzi fanno farse la parte da leoni. Mentre i primi assestano un colpo da maestro con 'La canzone mononota' - a mezza via tra inno all'essenzialita' sottovalutata e impeccabile lezione di musica - e portano tutti all'inferno (comunisti compresi) con 'Dannati forever'; Gualazzi non s'e' fermato a due brani soltanto: composite, multiformi e camaleontiche, le sue 'Sai (ci basta un sogno)' e 'Senza ritegno' hanno ciascuna in se' almeno altre due canzoni, tanto varia, delirando, quel suo cercare le note sul piano. Simone Cristicchi porta all'Ariston il trapasso, con 'La prima volta' (che sono morto)', battendo su quell'istante, ossessione da tutti caparbiamente scansata, in cui tutto finisce e, va da se', l'interessato se n'e' accorto. Ma anche l'amore finisce nello zaino di Cristicchi in questa variopinta gita musicale. E' pero' un amore nascosto, che piu' che lasciarsi cantare, in 'Mi manchi', si fa cullare. Almamegretta sono uno dei rappresentati, pochi, che hanno scelto la canzone sociale: portano all'Ariston, oltre al brano firmato da Zampaglione, 'Mamma non lo sai': storia del progeresso che spazza via certezze di una vecchia generazione, riempendo la piu' giovane soltanto di incertezze. Anche Daniele Silvestri canta collettivo. Nella sua 'A bocca chiusa', con riferimenti poco velati alla societa' dei magnaccioni, il cantautore romano s'immerge nell'atmosfera degli scioperi. Max Gazze' firma un dialogo sulla fede in 'Sotto casa', mentre, nell'altro brano, protesta per 'I tuoi maledettissimi impegni'. Dotazione di serie per i Moda', che tentano il colpaccio (dopo aver vinto nel 2011 e aver firmato in brano vincitore del 2012) con due brani decisamente 'da Moda'', vale a dire 'Come l'acqua dentro il mare' e 'Se si potesse non morire'. Dal canto loro, Marta sui tubi denunciano l'inutile sforzo di dotarsi di identita' fasulle con 'Dispari', per poi declinare a proprio modo l'amore con 'Vorrei'. Nella categoria maggiore, anche Maria Nazionale vanta alle spalle nomi corposi: con 'E' colpa mia' degli Avion Travel, e' ancora una volta traghettatrice della musica napoletana, interpretando poi le atmosfere piu' propriamente sanremesi in 'Quando non parlo'. La bandiera dei giovani, infine, tocca in questo giro sanremese ad Annalisa. La sventola con 'Non so ballare' e 'Scintille': brani delicati, tradizionalisti da un punto di vista musicale, ma con un sapore da canzonetta e, nel secondo caso, con un ritmo accattivante.
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