Multisala "1000 voci"

maggico

ho visto "the tourist" (quasi costretta)
spot pubblicitario su Venezia, Angelina che non recita ma sfila soltanto, Deep (che negli ultimi film, tutti dello stesso genere ha perso un po di originalita) che rimane comunque un buon attore mi chiedo come abbia potuto farsi coinvolgere in questa cosa assurda.
(Deep come uomo non mi dice niente, non me ne volete)
Come coppia non mi sembra nemmeno molto indovinata va bene solo per far cassetta.

picpiera ha scritto:ho visto "the tourist" (quasi costretta) ...

e da quel che ho letto gli attori italiani coinvolti fanno a loro volta una figura barbina

@ubik
è vero in questo film sono comparse delle quali si poteva fare pure a meno......un film noiosissimo

Toc toc.......si può?


Giusto per farvi sapere che:

negli States è uscito il 3 dicembre "Black Swan" il nuovo film di Darren Aronofsky


...............bene non sono riuscita ad aspettare marzo........anzi la data di uscita in Italia è stata anticipata in Italia al 25 febbraio (capirai che sforzo)........ e l'ho visto in lingua originale.

Prime impressioni:


E' Il film dell'anno!!!!!!!!!!!!!!!!

Occhio gente che siamo vicini al CAPOLAVORO da 5 stelle...........UN FILMONE!!!!!!!!!!!!!

Non vi dico niente sulla trama, peraltro complicatissima, perchè spero che lo vediate al Cinema. Poi v'interrogo.

Natalie Portman è da 7 o 8 Oscar.....personaggio molto complicato, ma lei riesce ad essere sempre nella parte.

Mila Kunis sorprendente , con questa interpretazione entra di diritto tra le top di Hollywood.
Vincent Cassel rischiava di essere troppo caratteriale in quel ruolo, invece si dimostra ben bilanciato e credibile.

Winona Ryder ha una piccola parte, ma lascia senza fiato ...IMMENSA ( ben tornata Ragazza Interrotta) i suoi cinque minuti ricordano quelli di Judi Dench in Shakespeare in Love

Darren Aronofsky si conferma il miglior regista dell' ultimo decennio. Dopo una follia come "pi greco" ci ha sconvolto con il capolavoro "Requiem for A Dream", ha fatto un mezzo passo falso con " L'albero della vita" ha entusiasmato Venezia ( vincendola) con "The Wrestler".


Le scene dei balletti sono un incanto. Le riprese sono avvincenti come se lo stesso spettatore fosse sul palcoscenico.

Permettemi di avvisarmi che la tanto chiaccherata scena di "amore" fra la Portman e la Kunis è da sudore freddo .....se in Italia non verrà tagliata ....il film esce vietato ai 18.


e con questo.............buon anno

PS
non è che mi pagano per far pubblicità a questo film sia chiaro

OT Liusiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Lucy ! Grazie mille della segnalazione e recensione ...mi ha incuriosito talmente che sono riuscito a vederlo subito (fortunosamente)...veramente un bel film, intrigantissimo, un finale mozzafiato.

Strawberry Fields ha scritto:OT Liusiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Kaiser ha scritto:Lucy ! Grazie mille della segnalazione e recensione ...mi ha incuriosito talmente che sono riuscito a vederlo subito (fortunosamente)...veramente un bel film, intrigantissimo, un finale mozzafiato.

Sono veramente contenta che ti sia piaciuto.

Ogni tanto mi farò viva per segnalarvi qualcosa che reputi valido.

Per intanto brindo con voi ..... al nuovo anno.......che porti serenità e felicità a tutte voi.

Buon anno anche a te Lucy
Io sono davvero curiosa di vedere Black Swan

Nel frattempo se qualcuno fosse incerto se vedere o no La bellezza del somaro, consiglio caldamente di evitarlo: davvero un film pessimo

Grazie Lucy...finalmente un film che mi incuriosisce...

Finalmente sono riuscita a vedere American life di Sam Mendes, certo non un capolavoro, ma un film interessante

Qui il trailer

e la scheda del film
http://www.mymovies.it/film/2009/americanlife/

E rieccomi qua ( qui e quo vengono più tardi)


Vi avevo appena parlato di “Black Swan” come film dell’anno che sono subito smentita da un’altra visione. Non nel senso che ho visto la Madonna.

Ma di un altro film da 5 stelle.

“Winter’s Bone” di Debra Granik

Un film indipendente a basso costo ( 2 milioni di dollari , tanto per fare un paragone Tron è costato 170 milioni ed è una cagata mondiale)

Questo film ha vinto:

il Sundance 2010 miglior film miglior sceneggiatuta
il Torino Film Festival miglior film
il Gotham 2010 miglior film miglior cast miglior attore non protagonista

Più altri 12 premi in festival minori, ma neanche tanto.

Ve ne avevo già parlato qualche giorno dopo che aveva vinto il TTF, ma adesso sono riuscita a vederlo e ne posso parlare in prima persona.

Siamo nella periferia della periferia americana del Missouri. Quella di cui nessuno ci parla, dove la gente si barcamena fra mille difficoltà per campare. Praticamente siamo a livello del terzo mondo.

La diciassettenne Ree vive gestendo la fattoria di famiglia e prendendosi cura dei fratelli minori, a causa della depressione che ha colpito la madre e che la porta a vivere in una sorta di indifferente assenza. Il padre della ragazza, coinvolto nello spaccio e nella produzione di droga, impegna la fattoria, per pagarsi la cauzione e uscire di prigione sparendo poi nel nulla. Se l'uomo non si presenterà al più presto in tribunale, la casa verrà confiscata. Ree, spinta da disperazione e forza di volontà, si muove da sola tra indifferenza e ostilità bussando di porta in porta alla ricerca dell'uomo. La ragazza dovrà affrontare la diffidenza e la violenza dell'intera comunità per tenere unito quello che resta della sua famiglia. Fino al finale..................


La protagonista si chiama Jennifer Lawrence, ricordatevi questo nome. La sua interpretazione è talmente grandiosa da far male. Per pochi film ho pianto, pochissimi…..questo è uno di quelli. Ma non per finali tragici o altro, ma solo per l’immedesimazione a cui costringe questa appena ventenne, peraltro già premiata a Venezia 2008 con il Mastroianni per la sua interpretazione in Burnig Plain.

La scena in cui lei prega la madre (catatonica) di aiutarla, pur sapendo di parlare con una donna impossibilitata in tutto, è quanto di più drammatico straziante si possa vedere in una interpretazione.

Già è candidata ai Golden Globe per questo film.
Ma sentirete parlare di lei anche agli Oscar.

Ma tutto il cast è sorprendente. Con un tetro disperato e spettacolare John Hawkes ( vincitore ai Gotham)

La regista ci dedica dei momenti di altissimo Cinema, con campi lunghi alternati a primissimi piani e ha una narrazione sempre avvincente, adattando il romanzo di Daniel Woodrell( da cui è tratto il film) in maniera ineccepibile, arricchendolo di una poesia tutta femminile. Come del resto la curatissima sceneggiatura di Anne Rosellini.

Un chicca la fotografia di Micheal McDonough, gli altopiani di Orzak sono resi in modo magnifico dalla scelta dei colori autunnali.

Praticamente il film perfetto.

Non vi preoccupate in Italia questo film non uscirà, perciò ho scritto tutto sto papello per un film che non vedrete.

A meno che la notte degli oscar non ci riservi una bella sorpresa.

Ieri sera ho finalmente visto "Non è un paese per vecchi" 2007 - fratelli Coen.
Lo sto ancora digerendo ...

LucyGordon ha scritto:...
“Winter’s Bone” di Debra Granik

Grazie Lucy, un altro ottimo consiglio...

LucyGordon ha scritto:

Winona Ryder ha una piccola parte, ma lascia senza fiato ...IMMENSA ( ben tornata Ragazza Interrotta) i suoi cinque minuti ricordano quelli di Judi Dench in Shakespeare in Love

Su questo sono d'accordo.
E aggiungo una menzione per i costumi di Rodarte.
Per il resto l'ho trovato superficiale

La cosa che mi è spiaciuta di più è che lo aspettavo da un sacco e alla fine non vedevo l'ora che finisse, ma non per vedere come finiva

Dopo quello che si sta vociferando negli States, anche la distribuzione italiana si è data una svegliata!! Era ora.


"Winter' Bone" avrà una marea di candidature agli Oscar. Perciò verrà proiettato nelle sale italiane il 18 febbraio con il titolo " Un Gelido Inverno".

Anche per "Black Swan" novità, uscirà anche questo in anticipo rispetto alla data precedentemente comunicata, sempre il 18 febbraio con il titolo "Il Cigno Nero"

Perciò armatevi di poppecorne a iosa per stare almeno 4 ore al Cinema quel giorno.

Grazie delle news , Lucy
voglio vederli entrambi

Ron Howard già premio oscar per "A Beautiful Mind", dopo diversi film drammatici torna a dirigere una commedia.

Domani uscirà nelle sale americane "The Dilemma", in Italia uscirà il 18 marzo.






Trama in estrema sintesi:

Una sera Ronny vede la moglie di Nick, suo migliore amico e collega, in un ristorante accompagnata da un altro uomo. A questo punto Ronny è afflitto da un dilemma: non sa se riferire tutto all'amico oppure tacere.

Detta così sembra una boiata, ma dopo la premiere la critica statunitense ha acclamato il film come un bel ritorno della commedia divertente, intelligente, raffinata e ben recitata.

Perchè ve ne parlo?

Questo film segna il ritorno di Winona Ryder ad un ruolo da protagonista (visto che la fedigrafa è lei )

Nel cast ci sono anche:

Vince Vaughn
http://it.wikipedia.org/wiki/Vince_Vaughn

Kevin James
http://it.wikipedia.org/wiki/Kevin_James

Jennifer Connelly
http://it.wikipedia.org/wiki/Jennifer_Connelly


Channing Tatum
http://it.wikipedia.org/wiki/Channing_Tatum

Queen Latifah
http://it.wikipedia.org/wiki/Queen_Latifah

Una compagine con le carte in regola per la riuscita di un film brillante.


Le prime recensioni su Winona sono per giunta molto positive.

Da Variety:

Anche se il personaggio di Winona Ryder è difficile da essere descritto se è pazzoide o semplicemente una donna che tradisce il marito, lei è in grado di fornire alcune scene che sono le migliori del film, come il colloquio al bar con Vaughan.

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/01/16/news/goldel_globe_guadagnino-11284181/?ref=HREC2-10

LOS ANGELES
Golden Globe, la sfida italiana
e Tarantino tifa Guadagnino
"Io sono l'amore" con Tilda Swinton è candidato tra i miglior film stranieri e ha trovato il sostegno del regista Usa: "È uno dei miei dieci favoriti del 2010, è meglio dei Coen"
di SILVIA BIZIO

LOS ANGELES - Per Luca Guadagnino, il regista di Io sono l'amore, film candidato ai Golden Globe come miglior film straniero, queste sono giornate intensissime a Los Angeles. Arrivato con il suo folto gruppo di produttori, compresa Silvia Fendi e l'attrice protagonista Tilda Swinton nonché coproduttrice del film, Guadagnino cavalca la cresta dell'onda del successo del film in America, dove è uscito lo scorso giugno incassando finora più di 5 milioni di dollari. Per il regista italiano, deluso dalla mancata selezione italiana per l'Oscar, la candidatura ai Globe è stata una grande rivincita. Confermata non solo dal modo in cui la critica americana lo ha accolto, ma anche dal sostegno degli amici Vip Usa.

La sera del suo arrivo a Los Angeles, Guadagnino ha presentato il film a una proiezione superaffollata dell'American Cinematheque (che ha presentato tutti i cinque lavori stranieri candidati all'Oscar e ha organizzato un simposio con i registi alla vigilia dei Golden Globe). Non aveva fatto in tempo a salire sul palscoscenico che il suo cellulare squillava: era Tilda Swinton, a sua volta appena atterrata a Los Angeles, con cui Guadagnino ha messo in scena un divertentissimo e applaudito scambio con il pubblico. Poco dopo il regista andava a Hollywood dove Quentin Tarantino offriva un cocktail in suo onore: "Amo tantissimo Io sono l'amore" ha esclamato il regista con il suo solito tono supereccitato. "E al diavolo l'Academy, noi andiamo avanti per conto nostro. Io sono l'amore è uno dei miei dieci film favoriti del 2010, ancora più di True Grit (dei fratelli Coen, ndr.). Ed è il film straniero che vende più in America. Questi fatti contano, non le scelte politiche" ha aggiunto Tarantino che ha conosciuto Guadagnino con cui è diventato amico durante lo scorso festival di Venezia, quando erano entrambi nella giuria presieduta dal regista americano.

"Mi sembra che il successo del film e la sua straordinaria affermazione confermi l'affetto e il sostegno che l'Italia riceve all'estero", dice il regista italiano, impegnato in questo periodo nella stesura della sceneggiatura del suo prossimo film. "Mi viene da pensare che l'Italia, ormai piegata da una crisi talmente nera che rischia purtroppo di renderla isolata, non riesca nemmeno a riconoscere quello di buono che ha dentro".

A prescindere da come andranno le cose, la presenza di Io sono l'amore alla cerimonia dei Golden Globe può forse riaprire speranze di possibili Oscar (il film, essendo uscito in America, è eligibile in tutte le categorie). "Purtroppo in questo momento il mio film deve farsi strada in mezzo a pezzi da 90 come King's Speech e Social Network," osserva Guadagnino. "Certo avrebbe potuto avere un destino diverso se l'Italia non avesse avuto questa miopia." A sfidare Io sono l'amore nella categoria miglior film straniero ai Golden Globe sono Biutiful (Messico e Spagna) di Alejandro Gonzales Iñarritu, Il concerto (Francia) di Radu Mihaileanu, The Edge (Russia) di Aleksei Uchitel e In a Better World (In un mondo migliore, Danimarca) di Susanne Beir.
(16 gennaio 2011)

E brava Anna!!!


Ora, io capisco che questo paese non appena vede un film un po’ troppo leccato, un po’ troppo curato nei dettagli scenografici e nei costumi, un po’ sul maniacale nel perfezionismo delle chicchere e delle tappezzerie e dei vasi di fiori, pensi subito che è una zeffirellata e ci tiri sopra una riga. Però, Dio mio, bisogna anche distinguere. In Io sono l’amore c’è del buono, al di là del formalismo e del calligrafismo (a volte stucchevoli e fastidiosi, lo ammetto). C’è la voglia di resuscitare, anche se si tratta di un sogno impossibile, il cinema decadente di un Visconti, o di citare ambiziosamente Teorema, vertice del cinema di Pasolini. C’è consapevolezza e nostalgia di quel che è stato il nostro cinema, e il tentativo di tornare a quei livelli. C’è la capacità di confezionare un impeccabile prodotto (sì, prodotto, e non è una parolaccia) internazionale, non asfittico, non chiuso nelle parlate dialettali-etniche italo-borgatare, non ristretto in piccole storie di trentenni precari e delusi e indecisi a tutto. Qui la storia forte c’è, c’è un’attrice magnifica che è Tilda Swinton, la quale è un’inglese che in Io sono l’amore interpreta una russa che parla italiano. Performance virtuosistica, che all’estero hanno colto e che qui non si è filato nessuno. Sappiamo poi com’è andata, che Io sono l’amore in America è stato ed è un successo clamoroso, che ha ottenuto la nomination ai Golden Globe, che compare in quasi tutte le classifiche anglofone dei migliori film del 2010 (l’altra sera Bbc World lo ha messo al terzo posto, dopo The Social Network e The King’s Speech e prima di Inception, Winter’s Bone e Black Swan). Non dico che in patria si dovesse urlare al capolavoro, ma neanche snobbarlo così: 240mila euro di incasso in tutto, una miseria (fuori Italia ne ha raccolto 10 milioni, dicasi 10 milioni, e la corsa continua), stellette risicate da parte dei soliti critici. Per non parlare dei critici giovani e arrembanti, quelli dei blog e dei siti, che l’hanno stroncato come un filmastro da vecchie zie. Ma si può?

http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/spettacolo/2011/01/17/visualizza_new.html_1620012139.html

Golden Globes: l'Italia perde, vince Facebook


LOS ANGELES - Ancora un fiasco per l'Italia, che ai Golden Globes è stata battuta dalla Danimarca nella corsa al premio per il miglior film in lingua straniera. "Io sono l'amore" di Luca Guadagnino, è stato battuto da "Un mondo migliore", mettendo a tacere l'italiana polemica che si era creata fra Guadagnino e Paolo Virzì, per la scelta di "La prima cosa bella" per la corsa agli Oscar. Ricky Gervais, che ha presentato la serata, ha definito quella per il miglior film straniero "una categoria che agli americani non potrebbe interessare di meno".

Poco più interessante è stato anche il resto della serata, che ha visto "The Social Network", "The Fighter" e "I ragazzi stanno bene" trionfare nella 68/ma edizione dei Golden Globes, i premi organizzati dall'Hollywood Foreign Press, associazione che riunisce i giornalisti stranieri a Los Angeles. Christian Bale ha aperto la serata vincendo la statuetta per il migliore attore non protagonista, per "The Fighter", dramma sul mondo della boxe che ha visto qualche ora dopo premiata anche Melissa Leo come miglior attrice non protagonista. Il film sulla nascita di Facebook, "The Social Network", ha portato a casa il premio più importante, quello per il miglior film drammatico insieme ai Golden Globe per il miglior regista, David Fincher, per miglior sceneggiatore e per la migliore colonna sonora. "I ragazzi stanno bene", film indipendente che racconta la crisi di una coppia lesbica e della loro non convenzionale famiglia, ha vinto la statuetta per la migliore commedia e ha visto Annette Benning vincere fra le attrici brillanti, battendo la sua stessa costar Julianne Moore. Colin Firth ha vinto il premio per il migliore attore drammatico per la sua interpretazione di re Giorgio VI in "Il discorso del re", ringraziando la moglie italiana Livia "senza la quale la giornata non ha senso", mentre Natalie Portman ha vinto nella analoga categoria femminile per la sua interpretazione di una ballerina psicopatica in "Black Swan", film che ha portato molta fortuna all'attrice: sul set del thriller di Darren Aronofsky, infatti, ha conosciuto il coreografo Banjamin Millepied, ora suo compagno di vita e padre del bimbo che l'attrice porta in grembo. Fra gli attori brillanti, ha vinto Paul Giamatti per "La versione di Barney", lasciando a bocca asciutta Johnny Depp, forte di due candidature, per "Alice nel paese delle meraviglie" e "The Tourist". Per la televisione (i giornalisti dell'Hfpa premiano anche i protagonisti del piccolo schermo), trionfo di "Glee", migliore serie brillante che ha visto premiati anche Jane Lynch e il giovane Chris Colfer, migliori attori non protagonisti fra le commedie. Premio alla carriera a Robert De Niro, al quale il pubblico ha dedicato una standing ovation, accordata anche a Michael Douglas per aver affrontato e vinto la sua recente battaglia contro il cancro. "Ci deve essere una maniera più facile per avere una standing ovation", ha detto l'attore, che ha presentato il premio per il migliore film drammatico. Standing ovation anche per un'altra icona di Hollywood, Al Pacino, che ha vinto il premio per il migliore attore per una miniserie tv, "You don't know Jack", in cui interpreta il dottor Jack Kevorkian, conosciuto come il dottor Morte, per la sua pratica dell'eutanasia. Due Globes infine sono andati a "Boardwalk Empire", serie drammatica creata dalla rete via cavo Hbo sul'epoca del proibizionismo. A Steve Buscemi, che ne è protagonista, è andato il premio per il migliore attore di una minisere. La cerimonia dei Golden Globes si è svolta al Beverly Hills Hotel, nove giorni prima che l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences proclamino i candidati agli Oscar, la cui cerimonia si svolgerà il 27 febbraio dal Kodak Theater di Hollywood.

Golden Globe 2011, i vincitori



"The social network" trionfa alla 68esima edizione dei premi della stampa estera a Hollywood. Colin Firth unico premiato per il favorito "Il disocrso del re". Delusione per l'Italia di Guadagnino. La lista dei candidati e i vincitori (in neretto)


Natalie Portman


MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Black Swan di Darren Aronofsky
The Fighter di David O. Russell
Inception di Christopher Nolan
Il discorso del re di Tom Hooper
The Social Network di David Fincher

MIGLIOR COMMEDIA O MUSICAL
Alice In Wonderland di Tim Burton
I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko
The Tourist di Florian Henckel von Donnersmarck
Burlesque di Steven Antin
Red di Robert Schwentke

MIGLIOR REGIA
Darren Aronofsky per Black Swan
David Fincher per The Social Network
Tom Hooper per Il discorso del re
Christopher Nolan per Inception
David O. Russell per The Fighter

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UN FILM DRAMMATICO
Jesse Eisenberg per The Social Network
Colin Firth per Il discorso del re
James Franco per 127 ore
Ryan Gosling per Blue Valentine
Mark Wahlberg per The Fighter

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UN FILM DRAMMATICO
Halle Berry per Frankie and Alice
Nicole Kidman per Rabbit Hole
Jennifer Lawrence per Winter’s Bone
Natalie Portman per Black Swan
Michelle Williams per Blue Valentine

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA COMMEDIA
Johnny Depp per Alice in Wonderland
Johnny Depp per The Tourist
Paul Giamatti per La versione di Barney
Jake Gyllenhaal per Amore e altre droghe
Kevin Spacey per Casino Jack

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA COMMEDIA
Annette Bening per I ragazzi stanno bene
Julianne Moore per I ragazzi stanno bene
Anne Hathaway per Amore e altre droghe
Angelina Jolie per The Tourist
Emma Stone per Easy A

MIGLIOR SCENEGGIATURA
Simon Beaufoy, Danny Boyle per 127 ore
Christopher Nolan per Inception
Stuart Blumberg, Lisa Cholodenko per I ragazzi stanno bene
David Seidler per Il discorso del re
Aaron Sorkin per The Social Network

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Christian Bale per The Fighter
Michael Douglas per Wall Street 2
Andrew Garfield per The Social Network
Jeremy Renner per The Town
Geoffrey Rush per Il discorso del re

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Amy Adams per The Fighter
Helena Bonham Carter per Il discorso del re
Mila Kunis per Black Swan
Melissa Leo per The Fighter
Jacki Weaver per Animal Kingdom

MIGLIOR FILM STRANIERO
Biutiful di Alejandro González Iñárritu (Spagna / Messico)
Il concerto di Radu Mihaileanu (Francia / Romania / Belgio / Italia )
The Edge di Aleksei Uchitel (Russia)
Io sono l'amore di Luca Guadagnino (Italia)
In un mondo migliore di Susanne Bier (Danimarca)

MIGLIOR CARTONE ANIMATO
Cattivissimo me di Pierre Coffin
Dragon Trainer di Chris Sanders, Dean DeBlois
L'illusionista di Sylvain Chomet
Rapunzel di Nathan Greno, Byron Howard
Toy Story 3 di Lee Unkrich

MIGLIOR COLONNA SONORA
Alexandre Desplat per Il discorso del re
Danny Elfman per Alice in Wonderland
A. R. Rahman per 127 ore
Trent Reznor e Atticus Ross per The Social Network
Hans Zimmer per Inception

MIGLIOR CANZONE
Bound to you (Burlesque)
Musica di Samuel Dixon, testi di Christina Aguilera e Sia Furler
You haven’t seen the last of me (Burlesque)
Musica e testi di Diane Warren
Coming Home (Country Strong)
Musica e testi di Bob DiPiero, Tom Douglas, Hillary Lindsey e Troy Verges
I see the light (Rapunzel)
Musica di Alan Menken, testi di Glenn Slater
There's a place for us (Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero)
Musica e testi di Hillary Lindsey, Carrie Underwood and David Hodges

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/01/17/news/golden_globes-11311159/?ref=HREC2-1

Golden Globe, trionfa "The Social Network"
Italia ancora una volta a bocca asciutta
I premi assegnati dalla stampa straniera di Hollywood decretano il trionfo della pellicola di Fincher su Facebook tra i drammi, e "I ragazzi stanno bene". Firth e Portman migliori attori. "Io sono l'amore" di Guadagnino battuto dalla Bier

di CLAUDIA MORGOGLIONE
NIENTE da fare. Ancora una volta, l'Italia registra un'amara sconfitta, nella cosiddetta "awards season" hollywoodiana: alla cerimonia di consegna dei Golden Globe - i premi assegnati dalla stampa straniera di Los Angeles, considerati la più importante e credibile anticipazione degli Oscar - Io sono l'amore di Luca Guadagnino, candidato come miglior film straniero, è stato battuto da In un mondo migliore della danese Susanne Bier.

Per il resto, la serata ha rispettato tutte le aspettative della vigilia: a prevalere su tutti, in questa edizione numero 68, è The Social Network. Il film sulla nascita di Facebook ha portato a casa il premio più importante, quello per il miglior film drammatico. insieme ai globi per il miglior regista, David Fincher, per il miglior sceneggiatore, Aaron Sorkin, e per la migliore colonna sonora. The Fighter, dramma sul mondo della boxe, vince invece grazie ai suoi interpreti non protagonisti, Christian Bale e Melissa Leo. Ancora, I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko, che racconta la crisi di una coppia lesbica e della loro non convenzionale famiglia, ha vinto la statuetta per la migliore commedia e ha visto Annette Benning vincere fra le attrici brillanti, battendo la sua partner sullo schermo stessa costar Julianne Moore.

Prevedibilissima anche la scelta di Colin Firth come migliore attore drammatico per la sua interpretazione di Giorgio VI in Il discorso del re: l'attore dal palco ha ringraziato la moglie italiana Livia "senza la quale la giornata non ha senso". Scontata pure la vittoria di Natalie Portman nella analoga categoria femminile per la sua interpretazione di una ballerina psicopatica in Black Swan di Darren Aronofsky: l'attrice, tra l'altro, è in dolce attesa, aspetta un bimbo col Banjamin Millepied, conosciuto proprio sul set. Tra gli attori brillanti, ha vinto Paul Giamatti per La versione di Barney lasciando a bocca asciutta Johnny Depp che era presente con due candidature, per Alice in Wonderland e The Tourist.

Ancora, nel corso della serata è stato consegnato il pemio alla carriera a Robert De Niro, al quale il pubblico ha dedicato una standing ovation, accordata anche a Michael Douglas per aver affrontato e vinto la sua recente battaglia contro il cancro. "Ci deve essere una maniera più facile per avere una standing ovation", ha detto Michael, presentando il premio per il migliore film drammatico. Pubblico tutto in piedi anche per un'altra icona, Al Pacino, che ha vinto un globo per il migliore attore per una miniserie tv, You don't know Jack, in cui interpreta il dottor Jack Kevorkian, conosciuto come il dottor Morte per la sua pratica dell'eutanasia.

Sempre in ambito piccolo schermo, due riconoscimenti sono andati a Boardwalk Empire, serie drammatica prodotta da Martin Scorsese sull'epoca del proibizionismo. Tra cui quello al miglior attore per Steve Buscemi. Ma in ambito televisivo si è registrato soprattutto il trionfo di Glee, migliore serie brillante che ha visto premiati anche Jane Lynch e il giovane Chris Colfer, migliori attori non protagonisti fra le commedie.

La cerimonia dei Golden Globe si è svolta al Beverly Hills Hotel, nove giorni prima che l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences faccia conoscere le nomination agli Oscar: la cerimonia di consegna delle statuette dorate si terrà il prossimo 27 febbraio.

Finalmente!!!!!!!!!!!!!!!



Non avevo mai parlato di questo film presentato a Venezia pensando che non venisse distribuito. Invece colpa mia che penso solo al cinema americano.

Venerdi nelle sale italiane esce :


La donna che canta del regista canadese Denis Villeneuve


Il film racconta la storia di una donna libanese che, in punto di morte, affida due lettere ai suoi due figli gemelli, una da consegnare al padre che non hanno mai conosciuto e l'altra ad un fratello che non sapevano di avere. Questa ricerca diventa un viaggio senza protezione e senza compromessi nelle atrocità della guerra del Libano...



Non viene dato il giusto valore alla pace, se non si conoscono gli orrori della guerra soprattutto se l'odio si rinnova quotidianamente. E' questo il messaggio che Denis Villeneuve ha voluto ribadire con il suo quarto lungometraggio, La donna che canta (titolo originale Incendies). Nella trasposizione cinematografica dell’opera teatrale del talentuoso libanese Wajdi Mouawad il regista canadese ha ricostruito la storia di una famiglia di emigrati per descrivere il dramma del conflitto in Medio Oriente. "E' stato molto doloroso girare questo film, lo considero il mio Apocalypse Now", ha detto il regista. Il film è stato presentato e ha ottenuto una menzione speciale a Venezia. Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette e Rémy Girard sono i protagonisti del film


Non perdetelo, ma andateci preparati!

Ho appena finito di vedere The social network.
Molto accattivante, anche se troppo veloce per me che l'ho visto in inglese.
Buone le prove degli attori.