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Messaggio Da Kaiser Dom 30 Gen 2011, 11:29

Addio al soprano Margaret Price
grande interprete di Mozart e Verdi

Lutto nel mondo della lirica. È morta nella sua casa del Galles, Margaret Price, il grande soprano inglese celebre per le sue interpretazioni di Mozart, Verdi e Wagner. La Price, colpita da un attacco cardiaco, aveva 69 anni.

La cantante iniziò la sua carriera nel 1962 come mezzosoprano, il ruolo era quello di Cherubino nelle Nozze di Figaro di Mozart alla Welsh National Opera. Fu il direttore e pianista James Lockhart a convincere la cantante a perfezionare i suoi studi per fare emergere il magnifico registro acuto, facendola diventare così uno dei soprani lirici più popolari a cavallo degli anni ’70 e ’80. Il suo debutto da soprano avvenne con Otto Klemperer, quando la volle come Fiordiligi per il Così fan tutte di Mozart che il grande direttore tedesco incise per la Emi.

La Price fu riconosciuta a livello mondiale come una delle maggiori interpreti di Mozart e Verdi. Ma resta storica la sua incisione di Isotta nel Tristan und Isolde di Wagner che fece, sotto la bacchetta di Carlos Kleiber, per l’etichetta tedesca Deutsche Grammophon. Un ruolo che non cantò mai in teatro. I suoi palcoscenici preferiti furono la Royal Opera House di Londra e il Metropolitan di New York, ma anche la Scala di Milano, la Staatsoper di Vienna e l’Opera di Monaco di Baviera, città dove la cantante visse fino al suo ritiro dalle scene avvenuto nel 1999.

La Regina Elisabetta II le aveva conferito il titolo di Dame dell’Impero Britannico, riconoscimento che si assegna a personalità molto rilevanti che hanno dato un contributo importante al Paese. Tra le sue colleghe, potevano vantare il titolo di Dame, tra le altre, anche Joan Sutherland, Janet Baker e Gwyneth Jones.

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Messaggio Da duful Lun 31 Gen 2011, 14:25

http://www3.lastampa.it/spettacoli/sezioni/articolo/lstp/386844/

Vinse quattro Oscar, sue le note di Balla coi lupi e Nata Libera





E' morto John Barry, compositore famoso per le colonne sonore dei film di James Bond, ma non solo. Barry aveva all'attivo quattro premi Oscar - nel 1966 per "Nata libera", nel 1968 per "Il leone d'inverno", nel 1985 per "La mia Africa" e nel 1990 per "Balla coi lupi" - ed è deceduto ieri per un infarto a 77 anni, secondo quanto scrive la Bbc.

Il suo primo arrangiamento del theme di James Bond come spalla di Monty Norman in "Agente 007 - Licenza di uccidere", lo portò a comporre le colonne sonore per 11 film della serie tra il 1962 e il 1987, tra cui "Goldfinger" nel 1964 (per cui scrisse la canzone cantata da Shirley Bassey, campione di vendite in tutto il mondo). Con il film successivo "Agente 007 - Dalla Russia con amore", Barry ebbe la completa responsabilità delle musiche componendo in appoggio al James Bond Theme di Norman il tema d'azione "007" utilizzato poi in altri episodi.

Per "Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono" ricorse alla voce di Tom Jones, mentre per il dolce tema di "Agente 007 - Si vive solo due volte" usò quella di Nancy Sinatra. Con l'uscita dalla serie di Sean Connery e l'arrivo dell'australiano George Lazenby per "Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà" Barry reinventò il James Bond Theme. All'anagrafe John Barry Prendergast, era nato nel 1933 a York e trovò la sua prima notorietà come leader del "John Barry Seven". Nel 1971 scrisse il tema della famosa serie tv "The Persuaders" ("Attenti a quei due") con Roger Moore e Tony Curtis. Nel 1981 vinse anche un simpatico Razzie Awards, per la peggiore canzone scritta, assegnato a "The Man in the Mask" del film "The Legend of the Lone Ranger".
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Messaggio Da Ospite Mer 02 Feb 2011, 12:50

http://www.repubblica.it/persone/2011/02/02/news/daniele_formica-11950647/?ref=HREC2-9

Addio a Daniele Formica
il comico che amava la politica


L'attore è morto a Bassano del Grappa per un tumore al pancreas. Aveva 62 anni. Ha avuto il momento di maggiore successo negli anni '80 e '90 in seguito a numerose trasmissioni televisive della Rai

L'attore e regista Daniele Formica è morto ieri a Bassano del Grappa per un tumore al pancreas. Piemontese, 62 anni, il comico era ricoverato in un centro specializzato in Veneto. Formica ha avuto il momento di maggiore successo negli anni '80 e '90 in seguito a numerose trasmissioni televisive della Rai, successivamente si è dedicato quasi esclusivamente al teatro, anche come autore di testi e spettacoli. Negli ultimi anni si era dedicato al doppiaggio e aveva dato voce ai personaggi di Cars, Gli Incredibili e Monsters & Co. Formica è stato sempre impegnato politicamente.

Era nato a Drogheda, il 10 giugno 1949. Il suo debutto teatrale risale al 1970, in Francia con Jean Louis Barrault (Rabelais). Lo stesso anno gira anche il primo film, Cerca di capirmi per la regia di Mariano Laurenti. I suoi ultimi lavori sono stati Pa-ra-da, di Marco Pontecorvo (2008) e Ti stramo, di Pino Insegno e Gianluca Sodaro (2008).

Figlio di Wilson ed Eugenia Ravasio e marito di Ombretta Bertuzzi dal 1990, ha sempre recitato sia in italiano che in inglese. Così si descrive sul blog che teneva su Il fatto quotidiano e che aveva smesso di scrivere a metà ottobre mentre si trovava ad Alessandria a girare l'ultimo film di Ricky Tognazzi. "Sono nato in Irlanda a mia Insaputa. Ma con il senno di poi, ne sono estremamente orgoglioso", scrive.

"Educazione al Trinity College, corso di Letteratura anglosassone moderna con indirizzo aggiunto di costruzione bombe per l’I.R.A. (Serve Sempre…). Figlio di musicisti, negli anni sessanta sono venuto a Roma, non per scelta mia (ancora!) ma dei miei che vedevano nel paese del sole, pizza & mandolino una svolta epocale… Non andò proprio così, ma mi salvai grazie ai miei cinque zii che sempre mi accompagnano: lo zio Buster (Keaton), lo zio Jimmy (Joyce), lo zio Miles (Davis), lo zio Stanley (Kubrick) e lo zio Willie (Shakespeare). Sono tutti morti, ma non per me. È per loro che cerco di fare ridere la gente. Ed è meglio".
(02 febbraio 2011)

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Messaggio Da Ospite Mer 02 Feb 2011, 13:06

triste Anche lui lo avevo conosciuto.

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Messaggio Da Ospite Mer 02 Feb 2011, 14:10

Ci hanno lasciato ... - Pagina 8 405516 Sono dispiaciutissima.....non sapevo stesse male.... Ci hanno lasciato ... - Pagina 8 405516
Ero andata a vederlo in teatro agli inizi degli anni '90.... Ci hanno lasciato ... - Pagina 8 405516

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Messaggio Da Kaiser Gio 03 Feb 2011, 15:00

Morta Maria Schneider, protagonista di Ultimo tango a Parigi
Recitò nel film-scandalo di Bertolucci degli inizi degli anni Settanta e in Professione: reporter di Antonioni

Ci hanno lasciato ... - Pagina 8 Mar_b1--180x140

Maria Schneider e Marlon Brando in «Ultimo tango a Parigi»
MILANO - È morta l'attrice francese Maria Schneider, 58 anni, divenuta famosa per il suo ruolo di amante di Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci all'inizio degli anni Settanta. Lo si apprende dai suoi familiari in Francia che ne annunciano la scomparsa dopo una lunga malattia. L'attrice sarà inumata nel cimitero di Pere-Lachaise dopo il funerale religioso.

CARRIERA - Maria Schneider era nata a Parigi il 27 marzo 1952. All'età di 20 anni venne scriturata da Bertolucci per il film-scandalo degli anni Settanta, censurato e proibito sugli schermi italiani. Dopo Ultimo tango a Parigi fece un unico altro film degno di nota come protagonista: Professione: reporter, di Michalangelo Antonioni. Dopo di che fece solo parti minori. Negli anni Ottanta recitò con Beppe Grillo in Cercasi Gesù di Luigi Comencini. Nel 1996 venne chiamata anche da Franco Zeffirelli per la trasposizione cinematografica di Jane Eyre. L'ultima sua apparizione al cinema è del 2008 in Cliente di Josiane Balasko.

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Messaggio Da Ospite Gio 03 Feb 2011, 17:22

E' vero si ricorda solo per "ultimo tango a parigi" che all'epoca fece propro tanto clamore neutro

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Feb 2011, 22:25

(ANSA) - ROMA, 6 FEB - E' morto oggi a Roma il prof. Giovanni Bollea, fondatore della moderna neuropsichiatria italiana. Il prof. Bollea aveva 98 anni. Si e' spento al Policlinico Gemelli dopo un lungo ricovero.

Professore emerito di neuropsichiatria infantile all'Universita' La Sapienza di Roma, era nato a Cigliano Vercellese. La camera ardente sara' allestita in Campidoglio, nella sala della Protomoteca, martedi' 8 febbraio, a partire dalle ore 10.

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Messaggio Da ziggy Dom 06 Feb 2011, 23:25

Morto il chitarrista rock Gary Moore
Ha suonato con artisti come B.B. King e Ozzy Osbourne


Spagna - E' morto in Spagna, all'età di 58 anni, il chitarrista rock Gary Moore; nato il 4 aprile del 1952 a Belfast, Moore aveva acquistato la prima chitarra elettrica a 14 anni. Due anni dopo, nel 1968, si era trasferito a Dublino per formare gli Skid Row, band rock-blues sperimentale.

Ha suonato e collaborato con band ed artisti come Thin Lizzy, Jack Bruce e Ginger Baker (Cream), Greg Lake, Cozy Powell, George Harrison, Ozzy Osbourne, i bluesman B.B. King, Albert King e Albert Collins.



http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/02/06/visualizza_new.html_1591416659.html
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Messaggio Da mafalda Lun 28 Feb 2011, 16:30

Addio Annie Girardot
icona del cinema francese
L'attrice si è spenta a Parigi a 79 anni. Da tempo affetta da morbo di Alzheimer, era stata una delle più prestigiose interpreti fra gli anni Sessanta e Settanta. Il primo grande successo con il ruolo della prostituta in "Rocco e i suoi fratelli"
PARIGI - L'attrice Annie Girardot, protagonista del cinema francese e internazionale, è morta a Parigi. Era ricoverata presso l'ospedale Lariboisière. Aveva 79 anni. A dare l'annuncio è stata sua nipote Lola Vogel. Il primo grande successo della sua carriera era stato con il ruolo della prostituta in Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti. (28 febbraio 2011)

http://www.repubblica.it/persone/2011/02/28/news/annie_girardot-13008914/?ref=HRERO-1
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Messaggio Da Ospite Lun 28 Feb 2011, 18:05

http://www.repubblica.it/persone/2011/02/28/news/annie_girardot-13008914/?ref=HREC2-11

Addio Annie Girardot
icona del cinema, francese e mondiale

L'attrice si è spenta a Parigi a 79 anni. Da tempo affetta da morbo di Alzheimer, era stata una delle più prestigiose interpreti fra gli anni Sessanta e Settanta. Il primo grande successo con il ruolo della prostituta in "Rocco e i suoi fratelli"


Jean Cocteau l'aveva definita "il più bel temperamento drammatico del dopoguerra". E pensare che Annie Girardot, nata a Parigi nel 1931, prima di cominciare a frequentare il conservatorio per poi passare alla Comédie Francaise avrebbe dovuto fare l'infermiera. Se n'è andata a 79 anni nella città in cui aveva visto la luce, dopo che i suoi ricordi di una vita erano già stati spazzati via dal morbo di Alzheimer che l'aveva colpita qualche anno fa.

FOTO 1/ VIDEO 2/ SCHEDA 3

Dopo diverse apparizioni nei cabaret e nelle riviste, la Girardot debutta nel cinema nel 1956, ma la celebrità internazionale arriva nel '60, quando Luchino Visconti le affida il ruolo della prostituta Nadia in "Rocco e i suoi fratelli", accanto ad Alain Delon e Renato Salvatori, l'attore italiano che sarebbe poi diventato suo marito e padre della figlia Giulia.

Durante la sua lunga carriera, la Girardot lavora con registi come Roger Vadim ("Il vizio e la virtù" del '63), Mario Monicelli ("I compagni", dello stesso anno), Claude Lelouch ("Vivere per vivere" del 1967) e Marco Ferreri, con il quale dipinge per 'La donna scimmia' (1964) uno dei personaggi femminili più grotteschi, ma al tempo stesso commoventi e delicati del cinema, accanto a un Ugo Tognazzi cinico e crudele come mai; poi - ancora con Ferreri ma insieme a Michel Piccoli - il celebre "Dillinger è morto", del 1969.

Nel '65 riceve alla Mostra di Venezia la Coppa Volpi come migliore interprete femminile per il film 'Tre camere a Manhattan' di Marcel Carné; nel 1977 ottiene il César come miglior attrice per la sua interpretazione nel film "Il caso del dottor Gailland", premio che le venne riconosciuto anche nel 2002 per il suo ruolo nel film 'La pianista' di Michael Haneke, dove duetta con Isabelle Huppert in un morboso rapporto sadomaso madre-figlia.

Ancora con Haneke, realizzerà nel 2005 il suo ultimo film, 'Niente da nascondere', girato poco dopo la pubblicazione della sua autobiografia intitolata 'Partir, revenir' (Partire, tornare), scritta nel 2003 forse anche con la consapevolezza che l'Alzheimer avrebbe presto cancellato ogni ricordo. Sarà poi Giulia, la figlia nata dall'amore con Renato Salvatori, a rivelare il dramma della malattia nel libro 'La Memoire de ma mere', la memoria di mia madre, e a raccontarne anche gli aspetti più crudeli in un documentario andato in onda nel 2008, in occasione della 15ª giornata mondiale dell'Alzheimer.


film

Spoiler:

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Messaggio Da Ospite Mer 02 Mar 2011, 12:11

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/03/01/news/jane_russell-13030344/?ref=HRESS-16

Addio a Jane Russell
la bruna preferita dagli uomini

Si è spenta a 89 anni, in California, l'attrice che fu al fianco di Marilyn in "Gli uomini preferiscono le bionde". Molti film ma una carriera breve. Poi il musical, e la passione per i bambini: aveva fondato un'associazione per l'affidamento di orfani stranieri


Gli uomini preferiscono le bionde, ma - qualcuno aggiunse - poi sposano le brune. Jane Russell si sposò per tre volte, diva bellissima senza bisogno di decolorare i capelli come la sua compagna nel celebre film, Marilyn Monroe. Se ne va un altro sex symbol della Hollywood dei tempi d'oro: la Russell è morta in California, a 89 anni. Star per caso: la leggenda vuole che fu il grande produttore Howard Hughes a scoprirla dal suo dentista, e a ingaggiarla per Il mio corpo ti scalderà, del 1943, facendone una delle donne più desiderate del grande schermo.

Ernestine Jane Russell era figlia di un'attrice di compagnie itineranti che le insegnò a
suonare il pianoforte e le fece seguire corsi di teatro. Le porte di Hollywood gliele aprì il film Banni, in cui mostrava generosamente il seno prosperoso e le lunghe gambe. L'apice della carriera lo raggiunse con Gli uomin i preferiscono le bionde, del 1953: il suo cachet, da quel momento, fu di dieci volte superiore a quello di Marilyn, con la quale ebbe un rapporto di grande amicizia anche fuori dal set.

Nonostante una lunga filmografia, la carriera cinematografica di Jane Russell comincia a perdere colpi negli anni 60, mentre nel decennio seguente si limita solo ad apparizioni sul piccolo schermo, in alcuni spot pubblicitari. Lei, nel frattempo, si dedica al musical, a Las Vegas e New York.

La Russell su sposò tre volte, e rimase vedova due volte. Con il suo primo marito, il giocatore di football e produttore Bob Waterfield, aveva adottato tre bambini. Nell'ambiente hollywoodiano, considerato progressista, era nota per la sua difesa dei valori repubblicani e della sua fede. "Sono nata per il matrimonio. La vita di famiglia è un sostegno in qualsiasi circostanza - diceva - questa è la mia fede in Gesù". In un'intervista, due anni fa, si descrisse ironicamente come "una cristiana conservatrice di destra, di mentalità ristretta e con cattivi pensieri". Nel 1955 aveva inotre fondato il World Adoption International Fund, un'associazione per il sostegno all'affidamento di bambini orfani stranieri da parte di famiglie americane.


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Messaggio Da mafalda Dom 06 Mar 2011, 09:50

CUBA
Addio ad Alberto Granado
compagno di viaggio del Che
E' morto a 88 anni all'Avana. All'inizio degli anni Cinquanta era stato protagonista con Guevara del viaggio raccontato in "I diari della motocicletta". "Prima volevamo conoscere il mondo, dopo volevamo cambiarlo"
L'AVANA - "Quella motocicletta ci ha permesso di andarcene in fretta. Dalla famiglia, dagli amici, dalle fidanzate. Volevamo conoscere il mondo, avere un contatto con i popoli. Ma poi ci siamo resi conto che il mondo è grande, e quel che volevamo fare era un po' troppo. E siamo rimasti in America Latina". E' cominciato così un viaggio che sarebbe diventato leggendario, ma chi poteva ricordarlo da protagonista non c'è più: è morto a Cuba. Alberto Granado, il compagno di Ernesto Guevara nel celebre viaggio in moto attraverso il quale i due amici, all'inizio degli anni Cinquanta, entrambi studenti universitari cominciarono, senza saperlo, la costruzione di un mito.
Granado aveva 88 anni. Nato nel 1922 a Cordoba in Argentina, laureato in Farmacologia e Scienze naturali, viveva dal 1961 a Cuba dove aveva fondato la Scuola medica di Santiago. Abitava in una casa del quartiere Miramar, all'Avana, con la moglie Delia.

Gioviale, simpatico, alter ego dissacrante del Che, di Granado resta il ritratto cinematografico tracciato nel film I diari della motocicletta di Walter Salles (Oscar nel 2005), oltre che nel documentario In viaggio con il Che di Gianni Minà. Fu proprio Granado ad annotare nei diari i dettagli di una straordinaria avventura che diventò anche una solida amicizia. In sella a quella Norton del 1939 ribattezzata "La poderosa". "Non mi ha mai dimenticato e io non ha dimenticato lui", disse in un'intervista del 2005 alla Bbc.

Granado era stato spesso in Italia e aveva rilasciato numerose interviste. In cui ricordava volentieri l'avventura che cambiò le loro vite. "Prima volevamo conoscere tutto il mondo, dopo volevamo cambiarlo. Il Che - disse - è stato l'uomo di cui avremmo bisogno anche ora per creare un mondo migliore. Era molto esigente con se stesso. Il maggior difetto che aveva era quello di avere troppe virtù".
(La Repubblica 05 marzo 2011)
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Messaggio Da vallettadelre Sab 12 Mar 2011, 12:58

triste addio mitica Nilla!

MILANO
E' morta Nilla Pizzi
La cantante era ricoverata da alcune settimane in una clinica a seguito di un intervento chirurgico


Nilla Pizzi in una foto dello scorso anno (Ap) MILANO - È morta stamattina a Milano Nilla Pizzi. La cantante, il cui vero nome era Adionilla ed era nata a Sant'Agata Bolognese nel 1919, prima vincitrice del festival di Sanremo nel 1951 con Grazie dei fiori, avrebbe compiuto 92 anni il 16 aprile. Era ricoverata in una clinica dopo un intervento subito tre settimane fa. L'annuncio del decesso è stato dato dal suo agente Lele Mora.

LA CARRIERA - Protagonista della musica leggera italiana, il suo nome era indissolubilmente legato al Festival di Sanremo, a cui ha partecipato in diverse edizioni. Lo scorso anno, proprio per questa sua affinità elettiva con la kermesse musicale ligure, sul palco dell'Ariston le era stato attribuito un premio alla carriera. Nel 2002, invece, l'allora capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, le conferì la nomina a Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.

http://www.corriere.it/spettacoli/11_marzo_12/nilla-pizzi-morta_4b83375a-4c9e-11e0-8264-fe1c829faf1a.shtml
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Messaggio Da duful Ven 18 Mar 2011, 18:55

http://www.repubblica.it/persone/2011/03/18/news/addio_a_enzo_cannavale-13764791/?ref=HREC2-4

Addio a Enzo Cannavale
dalla commedia sexy all'Oscar



Popolare interprete dei film comici degli anni 70 e 80, spesso in coppia con Bombolo, avrebbe compiuto 83 anni il 5 aprile. Ha lavorato con Troisi, De Crescenzo, Salemme e in "Nuovo Cinema Paradiso" di Tornatore premiato con l'Academy Award. A teatro ha recitato a fianco di Eduardo De Filippo e Aldo Giuffrè


IN UNA carriera lunga e prolifica, Enzo Cannavale ha prestato la sua maschera napoletana a piccoli e grandi autori, a teatro e sul grande schermo, lavorando con Eduardo, Troisi e Tornatore, pur conquistando una vasta popolarità a fianco di Bombolo e Bud Spencer. L'attore, morto oggi a Napoli, avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 5 aprile. E proprio quest'anno avrebbe festeggiato i 40 anni matrimonio con l'inseparabile moglie Barbara, da cui ha avuto tre figli.
Nato a Castellammare di Stabia, ha partecipato a innumerevoli film comici degli anni Settanta e Ottanta e ha fatto da spalla alla migliore commedia all'italiana lavorando con Dino Risi, Francesco Rosi, Steno, Corbucci, Nanni Loy, Lina Wertmuller, Marco Ferreri, Massimo Troisi, arrivando fino alla ribalta dell'Oscar interpretando il ruolo di Spaccafico in Nuovo Cinema Paradiso (1988) di Giuseppe Tornatore, premiato con l'Academy Award per il miglior film straniero. Nello stesso anno il Nastro d'argento come migliore attore non protagonista per l'interpretazione in 32 dicembre di Luciano De Crescenzo.
Pur avendo debuttato al cinema proprio con Eduardo nel '59, che lo lo scoprì quando era ancora impiegato alle poste e lo volle anche nella serie Peppino Girella e in tante commedie per la televisione, Cannavale non ha mai smesso di calcare il palcoscenico lavorando con autentici mostri sacri della tradizione partenopea come Nino Taranto, Aldo Giuffrè, Luisa Conte, Ugo D'Alessio oltre ai De Filippo, recitando in molti spettacoli di successo tra cui Fortunato...!, Miseria e nobiltà, La festa di Montevergine. Tra le sue ultime interpretazioni al cinema Ho visto le stelle! (2003) di Vincenzo Salemme e I mostri oggi (2009) di Enrico Oldoini. Lo scorso anno ha partecipato a un episodio della fiction Mediaset I delitti del cuoco di Alessandro Capone.
Cannavale non ha mai rinnegato le numerose partecipazioni ai film di genere degli anni 70 e 80, a cominciare dai celebri duetti con Bombolo nelle commedie scollacciate - come Tutta da scoprire di Giuliano Carnimeo, La settimana al mare e Una vacanza del cactus di Mariano Laurenti - e nei poliziotteschi con Tomas Milian - da Sqaudra antimafia a Il delitto del ristornate cinese. O nei panni del brigadiere Caputo, a fianco di Bud Spencer nella saga inaugurata da Piedone lo sbirro nel 1973. E ancora, sempre insieme a Bombolo, nei film interpretati da Nino D'Angelo, Un jeans e una maglietta e La discoteca, entrambi del 1983.
"Era un attore moderno e soprattutto senza retorica" lo ricorda oggi Vincenzo Salemme, con cui ha fatto due film, Amore a prima vista (1999) e Ho visto le stelle! (2003). "Era un grande - aggiunge - con dei tempi comici e drammatici straordinari". Era poi "capace di tutto: in Amore a prima vista, quando aveva già più di settanta anni, aveva accettato di fare un cannibale costretto all'analisi per questo suo problema".
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Messaggio Da Delilah Mer 23 Mar 2011, 14:36

http://www.corriere.it/spettacoli/11_marzo_23/morta-liz-taylor_7f816e46-554f-11e0-a0df-9d4cc30fa8b1.shtml

Addio Liz, indimenticabile Cleopatra

Debuttò a soli 10 anni con Torna a casa Lassie!. Poi un successo dietro l'altro. Sette mariti e 8 matrimoni


MILANO - Quando muore un'attrice che ha fatto la storia del cinema, è facile dire che si è spenta una stella. Con Elizabeth Taylor la frase non è solo vuota retorica. Con Liz se ne va l'ultima star della grande Hollywood degli anni Cinquanta-Sessanta, quella in grado di far ancora sognare tutto il mondo. L'ultima volta che era comparsa in pubblico è stato alla fine di giugno 2009, ai funerali del suo grande amico Michael Jackson. Dopo si è celata ai riflettori, lei che sotto i riflettori ha passato tutta la sua vita. Mercoledì mattina la notizia della sua morte a 79 anni, riportata dagli organi d'informazione americani.

CARRIERA - Nata in Inghilterra il 27 febbraio 1932, il primo successo lo ottenne a soli 11 anni con il mitico Torna a casa Lassie1, ma aveva debuttato al cinema già l'anno prima. Poi passò da un successo all'altro in interpretazioni indimenticabili come Piccole donne (1949), i due film di Vincent Minnelli Il padre della sposa e Papà diventa nonno (1950 e 1951), Un posto al sole (1951). Il suo periodo d'oro fu alla fine degli anni Cinquanta e all'inizio dei Sessanta, con film che hanno fatto la storia del cinema: Il gigante (1955), L'albero della vita (1957), La gatta sul tetto che scotta (1958), Improvvisamente l'estate scorsa (1959), Venere in visone (196o) e Cleopatra (1963). In quest'ultimo film iniziò la sua storia d'amore con Richard Burton, che sposò due volte: la prima nel 1964, divorziarono nel giugno 1974 e poco più di un anno dopo di risposarono per poi lasciarsi nel luglio 1976. In tutto Liz si sposò otto volte con sette mariti e rimase una volta vedova: dai suoi mariti ebbe tre figli.
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Messaggio Da Ospite Mer 23 Mar 2011, 15:11

E' morta Elizabeth Taylor. Io personalmente sono molto legata a questa grande attrice per 2 motivi: il primo è perchè era la migliore amica di Michael, lo ha sempre difeso a spada tratta in qualsiasi occasione privata e pubblica e in secondo luogo perchè il mio primo costume serio (con cui ho vinto anche il mio primo premio) era ispirato a Cleopatra. Mi ricordo che passai le giornate a riguardare il film per poi poter fare il vestito, il copricapo, gli occhi viola (w le lenti a contatto!).

Ciao Liz, ti saluto con questa canzone che Michael ti ha dedicato "Elizabeth I Love you", salutami il tuo amichetto amò



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Messaggio Da duful Mer 23 Mar 2011, 15:20

Ci hanno lasciato ... - Pagina 8 405516 Mi dispiace, è stata una grande attrice, fra le pochissime ad aver mantenuto le promesse pur esordendo da bambina.
"Improvvisamente l'estate scorsa" e "La gatta sul tetto che scotta" i miei film preferiti, fra quelli (moltissimi) fatti da lei
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Messaggio Da Zoe Mer 23 Mar 2011, 22:33

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Messaggio Da mafalda Sab 09 Apr 2011, 18:14

Addio al regista Sidney Lumet
LOS ANGELES - Il regista Sidney Lumet è morto nella sua abitazione a Manhattan. Aveva 86 anni. Tra i suoi capolavori ricordiamo "La parola ai giurati" del 1957, "L'uomo del banco dei pegni" del 1967, "Serpico" del 1973, "Quinto potere" del 1976, "Il verdetto" del 1982. Oltre che regista fu attore, sceneggiatore e produttore.

Figlio dell'attore Baruch Lumet e della ballerina Eugenia Wermus, Sidney Lumet è nato a Filadelfia, in Pennsylvania, il 25 giugno 1924. Dopo il debutto sul palcoscenico dello Yiddish Art Theatre di New York, all'età di quattro anni, Sidney ha studiato alla Professional Children's School, e in seguito ha partecipato a diversi spettacoli di Broadway. Nel 1939, ha fatto il suo esordio cinematografico nel film di propaganda bellica One Third of a Nation, diretto da Dudley Murphy e interpretato da Sylvia Sidney. Dopo la guerra, Sidney Lumet comincia ad occuparsi di produzione e dirige alcuni spettacoli teatrali. All'inizio degli anni Cinquanta, è regista di famosi serial televisivi e nel 1957 realizza La parola ai giurati. Prodotto ed interpretato da Henry Fonda, il primo film diretto da Lumet affronta temi come il razzismo e i diritti civili, che saranno spesso presenti nel cinema del filmmaker americano, e ottiene una nomination all'Oscar per la miglior regia. Negli anni Sessanta, Sidney Lumet dirige film come Il lungo viaggio verso la notte (1962), con Katharine Hepburn e Ralph Richardson, A prova di errore (1964), con Henry Fonda nel ruolo del presidente degli Stati Uniti, La collina del disonore (1965), con Sean Connery, e L'uomo del banco dei pegni (1965), interpretato da Rod Steiger. Dopo Rapina record a New York (1971), Lumet realizza Serpico (1973), con Al Pacino, seguito da Riflessi in uno specchio scuro (1973), con Sean Connery, Assassinio sull'Orient Express (1974), Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), con Al Pacino e John Cazale, e Il principe della città (1981). Nel 1982, Paul Newman, Charlotte Rampling e James Mason sono i protagonisti del film Il verdetto, tratto dal romanzo di Barry Reed e sceneggiato da David Mamet. Poi, Lumet dirige Daniel (1983), tratto dal libro di Edgar L. Doctorow sul caso Rosenberg, e Vivere in fuga (1988), con Christine Lahti, Judd Hirsch e River Phoenix.
Dopo Gloria (1999), con Sharon Stone, debole remake del film di John Cassavetes Una notte d'estate ' Sidney Lumet ha girato Whistle (2000), tratto da un romanzo di James Jones e sceneggiato da David Mamet. Dopo anni di assenza dalla scena, nel 2005 è tornato alla regia con il film Prova a incastrarmi, un nuovo legal movie sul processo più lungo della storia giudiziaria degli Stati Uniti. Nel 2008, a ben ottantaquattro anni, ha inchiodato il pubblico alla poltrona con Onora il padre e la madre, un film drammatico su una rapina in famiglia andata male, con un grande cast magnificamente diretto: spiccano Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke e Albert Finney.

Sidney Lumet è morto il 9 aprile 2011, nella sua casa di Manhattan, per le conseguenze di un linfoma. È stato sposato quattro volte: dal 1980 ha vissuto con la quarta moglie, Mary Gimbel. Ha avuto due figlie, Amy e Jenny.

(aggiornato: 9 aprile 2011)

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Messaggio Da duful Sab 09 Apr 2011, 18:39

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l'ultimo, Onora il padre e la madre, è un film fantastico Ci hanno lasciato ... - Pagina 8 123623
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Messaggio Da Ospite Sab 09 Apr 2011, 23:37

come mi dispiace, era uno dei miei registi preferiti Ci hanno lasciato ... - Pagina 8 591958

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Messaggio Da duful Mar 19 Apr 2011, 00:47

http://www.corriere.it/spettacoli/11_aprile_18/dezaki-osamu-ladyoscar-remi_b19acb1e-6997-11e0-890a-a1e6d714ad88.shtml
È morto Osamu Dezaki, il regista
dei cartoni Lady Oscar e Remì



Ha diretto anche episodi di «Lupin III» e «Astro Boy» Tra gli altri titoli Jenny la tennista» e «Il tulipano nero»


MILANO - Il regista giapponese Osamu Dezaki, che ha legato la sua carriera alla regia di popolari cartoni animati come «Lady Oscar», «Remì» e «Lupin IIII», è morto domenica a Tokyo all'età di 67 anni per le complicazioni di un tumore ai polmoni. Il suo nome è parte della storia degli «anime» giapponesi. Pur lavorando sempre su soggetti scritti da altri autori («Jenny la tennista», «L'isola del tesoro», «Astro Boy» tra gli altri), Dezaki è riuscito ad imprimere un segno caratteristico a tutta la sua opera, sia per lo stile, caratterizzato da inquadrature «oblique» ed angolate dal basso nella maniera espressionista, sia per il tipo di storie, spesso permeate di un certo nichilismo di fondo. A lui si deve l'introduzione negli "anime" di soluzioni registiche innovative come lo split screen e l'uso di fermi immagine su disegni particolarmente curati, da lui stesso definiti «cartoline ricordo». Dezaki è stato anche il primo regista a sperimentare l'animazione digitale generata da un computer in una scena panoramica nella serie «Golgo 13». Nato a Tokyo il 18 novembre 1943, dopo il diploma presso il liceo Kitazono, Dezaki entrò nella Mushi Productions di Osamu Tezuka dove si formò come disegnatore e direttore dell'animazione di alcuni episodi delle serie «Astro Boy» (1963), «Kimba il leone bianco» (1965) e «Monkey» (1967)
LA CARRIERA - Il primo passo da regista avvenne solo nel 1970, quando gli venne proposta la direzione della trasposizione sul piccolo schermo del manga di Takamori Asao e Chiba Tetsuya «Rocky Joe», che divenne immediatamente un cult per i ragazzi degli anni Settanta, i quali si rividero particolarmente in quell'orfano che, per riscattare la propria esistenza, vuole diventare un campione della boxe. La serie venne interrotta anticipatamente per gravi incomprensioni con Osamu Tezuka che portarono poi Dezaki a lasciare definitivamente la sua casa di produzione e a fondarne un'altra, la Madhouse, e diventando uno dei più importanti registi della Tokyo Movie Shinsha, avversaria della Toei. A volte noto anche con gli pseudonimi di Testu Dezaki e Makura Saki, passò da una serie animata all'altra: da «Jenny la tennista» (1973) allo storyboard de «Il tulipano nero» (1975) di Masaaki Osumi e Yoshiyuki Tomino, lavoro che poi replicherá anche per la nuova serie di «Astro Boy» (1980) e per una versione della Fox di Peter Pan dal titolo «Peter Pan and the Pirates» (1990) -, da «Giatrus il primo uomo» (1974) a «Le avventure di Gamba» (1975), passando per «Le più belle favole del mondo» (1976), «Capitan Jet» (1977) e «L'isola del tesoro» (1978).
L'AIUTO - Ma i suoi più indelebili e universalmente conosciuti cartoni animati rimangono «Remì» (1977), tratto dal romanzo «Senza famiglia» di Hector Malot, e «Lady Oscar» (1979), ma solo a partire dal 19° episodio in poi, proprio perché la serie era in calo di ascolti durante i primi episodi e per Tadao Nagahama fu necessario un aiuto per risollevare l'audience: quell'aiuto era appunto Osamu Dezaki. A cavallo fra gli Anni Ottanta e Novanta, si trasferì negli Usa, insegnando tecnica dell'animazione alla Fox, realizzando serie tv e pellicole per un gusto più adulto come: gli «SF Space Adventure Cobra» (1982) e «The Mighty Orbots» (1984) e i suriraa «Golgo 13» (1993, molto amato da Quentin Tarantino) e «Golgo 13 - Queen Bee» (1993). (fonti: Adnkronos e Wikipedia)
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Messaggio Da duful Mer 25 Mag 2011, 00:45

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/05/24/news/giovanni_giudici-16703512/?ref=HREC2-12

Addio al poeta Giovanni Giudici
voce lirica del secondo Novecento



L'autore di opere quali L'intelligenza col nemico e La vita in versi si è spento nell'ospedale di La Spezia. Avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 26 giugno. Era malato da tempo


ROMA - Il poeta Giovanni Giudici si è spento questa notte nell'ospedale di La Spezia dove era ricoverato da qualche giorno. Avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 26 giugno. Era da tempo malato. I funerali si svolgeranno domani alle 17.00 a Le Grazie, frazione di Porto Venere, in provincia di La Spezia, dove il poeta era nato nel 1924. Fra i suoi libri più noti L'intelligenza col nemico, La vita in versi e Il male dei creditori.
Giudici studiò a Roma, dove la sua famiglia si era trasferita nel 1933. Nel 1941, su sollecitazione del padre, si iscrisse alla Facoltà di Medicina, ma dopo un anno decise di passare a Lettere. In quel periodo ebbe i primi contatti con militanti antifascisti. Tra i suoi docenti all'università, Natalino Sapegno, per letteratura italiana, e, per lingua e letteratura francese, Pietro Paolo Trompeo, con il quale si laureò nel 1945. Si nascose per non andare militare e dopo l'8 settembre partecipò all'attività clandestina del Partito d'Azione. Alla fine della guerra continuò a fare politica nelle file del Psiup. Sempre in quegli anni fece le prime esperienze letterarie, nel genere del racconto.
Alla sua attività letteraria e poetica si accompagnò quella di traduttore (tra gli altri autori Pound, Frost, Sylvia Plath e Puskin) e di critico letterario. Oltre a quella di giornalista, iniziata nel 1947 al quotidiano L'Umanità e proseguita all'Espresso e in numerosi giornali e riviste.
La sua prima raccolta di versi, Fiori d'improvviso, uscì nel 1953. Nel 1956 lasciò Roma per Ivrea, dove lavorò all'Olivetti, formalmente come addetto alla biblioteca, ma in realtà, secondo le intenzioni di Adriano Olivetti, dedicandosi alla conduzione del settimanale "Comunità di fabbrica". Da Ivrea si spostò prima a Torino, dove divenne amico di Nello Ajello, Giovanni Arpino e Beppe Fenoglio, quindi, nel 1958, a Milano, dove lavorò presso la Direzione Pubblicità e Stampa dell'Olivetti retta da Riccardo Musatti. Qui suo compagno di stanza fu Franco Fortini, con il quale instaurò un sodalizio forte e duraturo.
Nel 1965 uscì da Mondadori La vita in versi, una raccolta che riepilogava una lunga stagione del suo lavoro poetico e che lo impose definitivamente all'attenzione di lettori e critici. Nel 1969, sempre edita da Mondadori, uscì Autobiologia (Premio Viareggio), cui seguirono le raccolte O Beatrice (1972), Il male dei creditori (1977), Il ristorante dei morti (1981), Lume dei tuoi misteri (1984).
Nel 1987 vinse il Premio Librex Guggenheim-Eugenio Montale per la poesia con il volume Salutz, un intenso e singolare poema d'amore, pubblicato da Einaudi l'anno precedente. Lo stesso anno ottenne dal Fondo Letterario dell'Unione Sovietica il Premio Puskin per la versione dell'Onieghin pubblicata nel 1983 da Garzanti. Nel dicembre del 1992 conquistò il Premio Bagutta.
Nel 1993, da Garzanti, apparve la raccolta Quanto spera di campare Giovanni, cui fecero seguito con lo stesso editore Empie stelle (1996) ed Eresia della sera (1999). Nel 2000 l'intera opera poetica di Giudici è stata raccolta nel "Meridiano" Mondadori. Nel 1997 fu insignito del Premio Antonio Feltrinelli dall'Accademia Nazionale dei Lincei.
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Messaggio Da duful Sab 11 Giu 2011, 19:14

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/406711/


Addio a Celli, portò gli animali in tv
L'etologo si è spento a 76 anni. Scrittore con il pallino del piccolo schermo, è stato parlamentare nelle file Verdi dal 1999 al 2004






BOLOGNA
Una vita per gli animali. Verrà ricordato così Giorgio Celli, morto oggi in ospedale a Bologna a 76 anni, senza essersi mai del tutto ripreso da un intervento chirurgico di un mese fa. Fosse nella casa di via Mascarella mentre accarezzava i suoi gatti, oppure in Tv dove portò la sua scienza, o in cattedra mentre descriveva usi e costumi di bestie anche più grandi dell’essere umano, ma spesso meno feroci.

Pensieri come questo, simpaticamente provocatori, lo avevano portato anche a scendere nell’agone politico, per i Verdi, consigliere comunale a Bologna ed europarlamentare dal 1999 al 2004. Ma Giorgio Celli è stato molte cose: docente all’Istituto di Entomologia - l’Università di Bologna gli dedica martedì una commemorazione funebre all’Archiginnasio - conduttore televisivo per la Rai (Nel Regno degli animali), scrittore, amante del teatro e della poesia: oltre all’innumerevole saggistica di settore, sono quasi una trentina le sue pubblicazioni tra narrativa, prosa e versi.

Decine i titoli dedicati ai gatti: "Maestri senza parole" amava chiamarli dopo averli studiati a lungo. Nella sua profonda curiosità di vita, aveva anche recitato in un film di Pupi Avati del 1975 (La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone), ma con il regista aveva soprattutto collaborato a molte sceneggiature.

Sarà tumulato a Monzuno, sull’Appennino Bolognese, luogo caro al figlio Davide, anche lui ex consigliere comunale verde, che un mese fa aveva annunciato la gravità delle condizioni del padre e oggi ne ha confermato la scomparsa: «Non ho più lacrime per piangere. È sempre rimasto in terapia intensiva, ma voglio ricordarlo battagliero e forte, con la sua voglia di cambiare le cose. Vorrei che tutti, allievi, collaboratori e amici, lo ricordassero così».

Tanto che oggi ha voluto essere lui a portare la dolorosa notizia in quella via Mascarella che tanto era cara al padre, per il ristorante di Efisio ma anche quello del pesce più su, la libreria dei giovani, il bar dove facevano colazione insieme. Fra gli ultimi suoi impegni nel marzo scorso aveva presentato l’allestimento per un nuovo spazio del Musei Regionale di scienze naturali di Torino dedicato alla storia della vita sulla Terra che verrà inaugurato nel marzo 2012.




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