[MM] Articoli, interviste...

non ho capito bene se c'è da votare e in questo caso risponderei subito all'appello....

http://euromusica.wordpress.com/2011/06/16/ogae-song-contest-2011-ecco-le-16-canzoni-della-selezione-italiana/

Ogae Song Contest 2011: ecco le 16 canzoni della selezione italiana
Pubblicato il 16 giugno 2011 da emanuele75
E’ partita la selezione italiana per l’Ogae Song Contest, il concorso virtuale parallelo all’Eurovision Song Contest organizzato da Ogae, l’organizzazione internazionale dei fan della rassegna. A curare l’edizione 2011 saranno gli inglesi che l’anno scorso hanno trionfato con“Heartbreak (Makes me a dancer)“ dei Freemasons ft Sophie Ellis Bextor. Il concorso prevede in lizza le migliori canzoni uscite fra il 2010 ed il 2011 in Europa.
L’Italia l’anno scorso è giunta settima con “L’uomo che amava le donne” di Nina Zilli ed ha vinto tre volte: 1990 (Vattene Amore, Amedeo Minghi e Mietta), 1993 (La solitudine, Laura Pausini) e 2005 (Da grande, Alexia). Votano gli iscritti italiani al fan club e da quest’anno anche una giuria internazionale, per iscriversi basta scrivere alla presidente Cristina Giuntini (ogaeitaly.president@gmail.com). Ecco le 16 scelte italiane
Modà – La Notte
Emma - Cullami
Paola e Chiara – Milleluci
Jovanotti – Tutto l’amore che ho
Alessandra Amoroso – La mia storia con te
Noemi- Vuoto a perdere
Litifiba – Sole Nero
Nathalie – In punta di piedi
Cesare Cremonini ft Malika Ayane – Hello
Paola e Chiara – Pioggia d’estate
Anna Oxa ft Ivano Fossati – Tutto l’amore intorno
Davide Mogavero – Il tempo migliore
Annalisa – Diamante lei e luce lui
Gianna Nannini – Ogni tanto
Dolcenera- Il sole di domenica
Marco Mengoni – In un giorno qualunque

( noi siamo un fanclub , vero ? )

mafalda, bisogna iscriversi all'OGAE Italy
http://ogaeitaly.net//iscriversi.asp
https://www.facebook.com/OGAEItaly

E' un concorso a cui partecipano i fan dell'Eurofestival delle nazioni iscritte all'organizzazione.

(in ogni caso noi non siamo un fanclub , ma un forum)

http://www.uildm.org/2011/06/15/21-giugno-giornata-mondiale-sulla-sla/


21 giugno: Giornata Mondiale sulla SLA
Dal 1997 l’International Alliance (Alleanza Internazionale), organismo che raggruppa varie Associazioni di pazienti con SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), tra cui – unica italiana – anche AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) ONLUS, celebra il 21 giugno la Giornata Mondiale di Sensibilizzazione sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Si tratta di un appuntamento importante che vede i membri dell’Alleanza aderire con iniziative di sensibilizzazione, informazione o raccolta fondi in tutto il mondo, «dimostrando il proprio impegno congiunto nella battaglia globale contro la SLA», spiegano i promotori.
Battaglia che riceve anche il sostegno della UILDM, partner da diversi anni di AISLA, con cui condivide obiettivi comuni molto importanti e, in particolare, il progetto del Centro Clinico NEMO di Milano e quello del Centro Clinico NEMO SUD, in fase di realizzazione a Messina.

Una data, quella del 21 giugno, scelta perché coincide con un giorno di solstizio - simbolicamente un momento di svolta – e indica la speranza che questo giorno possa segnare in futuro un punto di riferimento per la ricerca di cause, terapia e cura della SLA.

«L’unica opportunità per vincere questa malattia è affidata alla ricerca scientifica – continuano da AISLA ONLUS – ed è per questo che anche in occasione della Giornata Mondiale sulla SLA del 21 giugno prossimo AISLA ha scelto di promuovere una campagna di raccolta fondi per finanziare un importante progetto di ricerca. Il progetto sarà finalizzato, nello specifico, alla sperimentazione di una nuova possibile speranza terapeutica per il trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica con Ciclofosfamide, sostenuto da Trapianto Autologo di Cellule Staminali Ematopoietiche. Il coordinamento del progetto sarà affidato al Dipartimento di Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica dell’Università degli Studi di Genova, mentre l’ente promotore sarà il Centro Clinico NEMO – Fondazione Serena ONLUS, polo di eccellenza in Italia per la cura delle malattie neuromuscolari, attivo presso l’Ospedale Niguarda di Milano, di cui AISLA è socio partecipante».

In quasi tutte le regioni italiane saranno promossi eventi che interesseranno il mondo della musica, dell’arte e dello sport. I momenti clou della manifestazione, invece, saranno martedì 21 e venerdì 24 giugno, alle ore 21, con due dirette radiofoniche su RAI Radio 1 dal titolo Suoni d’estate: Speciale “Io sì”.
Racconta Ron, testimonial, consigliere di AISLA e promotore di queste “maratone radiofoniche”: «Dal 2004 sono vicino ad AISLA come testimonial. La vicenda dell’amico fraterno Mario Melazzini [presidente nazionale di AISLA, N.d.R.] mi ha portato a sostenere tutti i malati di SLA. Il futuro per la cura della SLA è la ricerca, per questo ho scelto di prestare la mia voce a chi non ne ha. Essere testimonial di AISLA, poter liberare nell’aria suoni e vibrazioni a sostegno dei malati di SLA, lanciare attraverso la musica, che è vita, un messaggio di solidarietà, mi rende felice e riempie il mio cuore di speranza in un futuro diverso».
In occasione delle due speciali dirette, Ron ospiterà in studio Renato Zero, Lina Sastri, Marco Mengoni, Giusy Ferreri, Max Gazzè, Serena Abrami, Susanna Tamaro, Mara Venier, Max Giusti, Luca Barbarossa e Daniela Dessì, e in collegamento Gianni Morandi, Luca Carboni, Lucio Dalla, Claudio Baglioni e tanti, tanti altri.

http://www.megamodo.com/201199222-il-re-matto-canta-per-lozza/

Il Re Matto canta per Lozza
12:53 || 17 giugno, 2011 in Musica, Società

Sono le ore 21.45 circa, tutte le fans lo acclamano a gran voce, quando Marco arriva sul palco di Villa Ada, una cornice immersa nel verde di uno dei più bei parchi romani che, illuminata per l’occasione, crea un’atmosfera suggestiva senza eguali. Jeans, T-shirt bianca e una giacca verde “inno alla natura”. Un look glamour contraddistinto ed accentuato dagli immancabili COOPER – gli occhiali da sole Lozza che incarnano alla perfezione il suo stile d’ispirazione Eighties. Quasi tutte le fans si rifanno al suo look e indossano occhiali Lozza… magari quello stesso paio che, nell’ambito del concorso, ha dato loro l’opportunità di vivere questo momento indimenticabile. Inizia con qualche battuta per sdrammatizzare, saluta e dà il benvenuto alla platea… poi parte la musica ed è subito EMOZIONE.

Il concerto si apre con “In viaggio verso me” e fin dalle prime note emerge la voce unica dell’artista, capace di arrivare dritto al cuore. Non c’è dubbio: fin da subito la platea è in visibilio, non riesce a contenere l’entusiasmo. Il Re Matto doma lo stage con un fare esperto, quel fare che caratterizza una star destinata a far parlare di sé e a restare sulla cresta dell’onda per molto tempo. Testi in italiano, inglese e spagnolo, note sensuali, acuti, movimenti in scena, per un gran finale dellʼomonimo concorso Mengoni Private Show, che a partire dal mese di marzo 2011 ha coinvolto i fan di Marco Mengoni e i rivenditori di fiducia Lozza e che ha portato Villa Ada a riempirsi con circa 2.000 fortunati.

Grande performer, timido ma sempre scatenato sul palco, il Re Matto è testimonial di due modelli cult della collezione Lozza che ha contribuito con il suo stile glamour a riportare attuali: COOPER, vera e propria icona ‘80, considerato ormai un oggetto di culto che ha portato il “made in Italy” nel mondo, e ZILO, grintoso modello con un’anima in metallo tipica degli anni ‘70, irrinunciabile per il suo mood vintage.
Il rapporto tra il Re Matto e Lozza – brand storico dell’occhialeria fondato nel 1878 – è all’insegna del successo: Mengoni si è imposto nello scenario pop internazionale vincendo il titolo di Best European Act agli ultimi Mtv Europe Music Awards mentre il marchio Lozza, nel 2010, ha incrementato il suo giro d’affari del 40% rispetto all’anno precedente.

http://www.teamworld.it/live-report/124/Marco-Mengoni---Private-Show.aspx

Marco Mengoni Private Show by Lozza - Villa Ada - Roma 16 Giugno 2011

Nella splendida cornice dei giardini di Villa Ada a Roma si è tenuto il Mengoni Private Show organizzato dal brand di occhiali Lozza, un live unplugged di Marco Mengoni, riservato solo ai fortunati vincitori del contest indetto da Lozza.

Marco mancava dall'esperienza live dallo scorso novembre quindi c'era molta attesa per il suo ritorno sul palco in versione acustica, dimensione a lui più congeniale e sentita.

Il set è quello tipico degli unplugged: chitarre, basso, batteria, percussioni e anche il gong suonato da Marco.

Alle 21.45 il concerto ha inizio. Marco con un look di capelli insolito (tutto riccio), giacca verde, T-shirt bianca e jeans strettissimi entra in scena. Si parte con "In Viaggio Verso Me", per seguire con la fantastica cover di "Try (Just a Little Bit Harder)” di Janis Joplin eseguita in un mash-up con "Crazy" dei Gnarls Barkley, "La Guerra" e via scorrendo tutti i pezzi dell'album "Re Matto" e le cover che hanno contraddistinto Marco sin dai tempi di X Factor e del "Re Matto Tour"...ossia Psycho Killer, Helter Skelter, Mad World, Insieme a Te Sto Bene e Nessuno.

Le sonorità reggae della nuova versione mash-up di "Questa Notte" con "Could You Be Loved" di Bob Marley danno adito ad un'atmosfera estiva danzereccia.

C'è spazio anke per 2 nuove cover, mai eseguite finora, "No Stress" di Laurent Wolf e "Starlight" dei Muse, band da sempre molto apprezzata da Marco, il quale dimostra di possedere notevoli capacità interpretative e una grande dose di fantasia artistica.

Sul palco si respira una forte carica di energia, il rapporto di Marco con la sua band è intenso, viscerale ed estremamente spinto dalla creatività poichè c'è molta improvvisazione ed il pubblico percepisce perfettamente la grande intesa del gruppo.

Marco è totalmente libero, ride e scherza con la band e il pubblico, balla, si diverte...C'è spazio per qualche siparietto divertente...tipo quando si stacca il filo del microfono un paio di volte e non potendo cantare Marco invita il pubblico a farlo al suo posto e alla fine dice "Meno male che non ero in playback sennò sai che figura!".

Il concerto prosegue con naturalezza, estremo piacere ed il pubblico partecipa in maniera calorosa dimostrando la sua approvazione.

Nella parte finale Marco, solo sul palco, prende la parola per ringraziare tutto il suo team (produttori, casa discografica e tutte le persone che lavorano per lui alla crezione del prossimo album), per ricordare i due grandi appuntamenti con l'anteprima del tour Solo che lo vedranno live il 26 Novembre al Forum di Milano e il 29 Novembre al Palalottomatica a Roma, ci tiene a sottolineare che "se la sta già facendo sotto" perchè si tratta di due locations grandi e molto importanti per un cantante. Continua col dire di essere contento del processo di produzione del nuovo disco, che non vede l'ora che esca e parla anche del progetto di "Comic 2.0", il fumetto interattivo, di cui al momento non può ancora raccontare qualcosa di preciso, ma specifica che lui e il suo team ci hanno lavorato molto e sono soddisfatti del risultato.

E' arrivato il momento del finale, la band risale sul palco e partono le note di "In Un Giorno Qualunque", eseguita in maniera sempre intensa ed emozionante ed arricchita da una bella sorpresa...la seconda strofa e il ritornello Marco li esegue nella versione spagnola intitolata "En un dìa cualquiera", brano contenuto nella Mad Box, l'esclusico cofanetto.

Marco sta per salutarci, ma acclamatissimo e strainvocato dal pubblico, esegue il bis di "Helter Skelter" con grandissima energia. E' ora dei saluti finali, Marco ci ringrazia e dice che non ci libereremo facilmente di lui, ci augura la Buonanotte e i Sogni d'oro...e come sempre..."di fare la pipì prima di andare a dormire perchè sennò bagnamo le lenzuola, i materassi, le coperte e non si può..." ;-)

Sono le 23.15, si spengono le luci e ci resta l'emozione di aver vissuto una serata strepitosa grazie a Marco.

[Francesca]

http://realityshow.blogosfere.it/2011/06/i-10-buoni-motivi-per-essere-fans-di-marco-mengoni-scegli-in-questo-post-fino-a-5-risposte-domanda-s.html


LA PRIMA DOMANDA DI ESTA...TALENT E' stato chiesto ai lettori di questo blog di rispondere nella pagina ufficiale di Facebook alla domanda: quali sono i 10 buoni motivi per essere fans di Marco Mengoni? Sono arrivate diverse risposte. Tra queste bisogna selezionare le 10 finali. Ognuno/a di voi può, allora, indicare nell'area-commenti di questo post (fino a) 5 buoni motivi che preferisce tra i seguenti "perchè...".
Perche Marco Mengoni è il talento fatto persona ovvero un talento autentico e straordinario. Perche emoziona e diverte con la sua voce ed il suo talento, cioè un cantante versatile che passa dal pop melodico al pop rock, dal soul al blues/jazz, dalla dance al reggae in modo naturale e convincente. Perche era da tempo che la musica non si sentiva e si vedeva in questo modo sublime, energico, magico e quasi ad un passo dalla perfezione. Perchè mi stupisce sempre e non è mai banale o uguale a se stesso. Perchè finalmente dopo trenta anni ho trovato un cantante italiano che mi fa davvero stare bene con la sua voce. Perchè ha una vocalità straordinaria accompagnata da doti interpretative incredibili, ancor più se si pensa che ha solo 22 anni. Perchè ogni suo esibizione é una sorpresa, mai uguale del precedente. Perché é creativo. Perché lui e la sua band sono in simbiosi, creando sonorità sorprendenti. Perché ogni cover fatta da lui é un capolavoro, spesso meglio dell'originale. Perché la sua voce é uno strumento fantastico. Perché in ogni suo spettacolo dà il massimo e ci insegna anche ad amare musicisti magari poco conosciuti, due tra tanti: Nina Simone, Paolo Nutini. Perché non si vergogna della sua debolezza, e questo fa di lui l'artista piú amato, piú rispettato da noi piccoli (fan) e grandi (musicisti e critici affermati). Perchè lavora sodo, con grande impegno ed amore per il suo pubblico. Non si cura dei pettegolezzi, ma difende la sua vita privata con un metodo semlicissimo, evita situazioni compromettenti, non si fa fotografare, perché il gossip non é il suo mondo. Perché con lui siamo una grande famiglia, grazie a lui ci sono creati amicizie bellissime, ed ogni suo concerto é una grandissima festa, dove su lui si concentrano i cuori, le anime e gli occhi, perché la sua fisicità é fuori del comune (come si sa se ne sono accorti anche i stilisti internazionali). Perché siamo orgogliosissimi che finalmente dopo decenni é nato un artista fuoriclasse, una stella, un ragazzo giovanissimo che ha aperto le ali per volare e sarà irragiungibile.
LA SECONDA DOMANDA DI ESTA...TALENT Intanto è già online sulla pagina di Facebook di Reality & Show (clicca qui per entrare nella discussione) la seconda domanda di Esta...talent: quale canzone preferisci tra quelle cantate da Luca Napolitano (escluse le cover)? Ognuno/a di voi può indicare (solo) su Facebook (fino a) 3 canzoni. Poi si arriverà a una nuova selezione fino alla canzone preferita in assoluto.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Musica-a-Viareggio-il-Festival-Canzone-Giorgio-Gaber_312173406920.html


Musica: a Viareggio il Festival Canzone Giorgio Gaber
ultimo aggiornamento: 25 giugno, ore 15:57

Viareggio, 25 giu. (Adnkronos) - Grandi ospiti per il Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber previsto nei giorni 23 e 24 luglio alle ore 20.45, nella Cittadella del Carnevale di Viareggio e, come sempre, presentato dal cittadino onorario viareggino Enzo Iacchetti.

Tra gli altri David Anzalone, Giobbe Covatta, Cristiano De Andre', Emma, J-Ax, Maurizio Lastrico, Marco Mengoni, Andrea Miro', Pfm, Enrico Ruggeri, Daniele Silvestri, Ornella Vanoni. Inoltre, in occasione del quarantesimo anniversario del debutto de ''Il Signor G'' al Piccolo Teatro di Milano, l'edizione di quest'anno sottolineera' i momenti piu' salienti di quegli inizi che avviarono la splendida avventura di Teatro-Canzone.
Per questa speciale occasione, i grandi protagonisti della nostra scena musicale-teatrale si confronteranno con il repertorio gaberiano, proponendo interpretazioni inedite, tratte dal mitico spettacolo d'esordio ''Il Signor G''.

VIAREGGIO (Lucca), 25 giugno - I grandi nomi della musica
italiana sfileranno, accanto a quelli del teatro, anche quest'anno al
Festival Gaber, in programma sabato 23 e domenica 24 luglio alla
Cittadella del Carnevale di Viareggio.


Ecco il calendario delle serate in programma:

Sabato 23 luglio - Giobbe Covatta, Cristiano De André, Emma, Maurizio Lastrico, PFM, Enrico Ruggeri.

Domenica 24 luglio - David Anzalone, J-AX, Marco Mengoni, Andrea Mirò, Daniele Silvestri, Ornella Vanoni


Le informazioni sullo svolgimento del Festival e i relativi aggiornamenti saranno reperibili sul sito internet ufficiale della FONDAZIONE GIORGIO GABER, www.giorgiogaber.it.

http://www.loschermo.it/articoli/view/35529

Vanity Fair

http://www.eventiesagre.it/Eventi_Culturali/8824_Festival+Teatro+Canzone+Giorgio+Gaber.html


MARCO MENGONI

Grazie a interpretazioni di grande spessore, Marco Mengoni è stato il vincitore incontrastato della terza edizione del talent show "X Factor". Secondo classificato al Festival di San Remo 2010, vincitore di MTV Music Awards e due dischi di platino. Giovanissimo, con grande sensibilità ha accolto la sfida di confrontarsi con il repertorio del Signor G, apparentemente distante dalla sua tematica. Il suo talento lo ha eletto fra i più amati e apprezzati interpreti del mondo giovanile.

Un articolo sui finalisti di Castrocaro. Direte: "E che c'azzecca?" Beh, uno dei finalisti si è presentato cantando un brano di Marco Mengoni.
Mi fa piacere, sa di consacrazione, ed è comunque un omaggio e un riconoscimento.
http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/spettacoli/2011/07/08/540185-voci_nuove_tania_cervellieri.shtml

Dopo indagini precise posso supporre abbia cantato Credimi Ancora, dato che la aveva proposta anche l'anno scorso.
https://www.youtube.com/watch?v=zDux7uRxudc
Di Marco però ce n'è uno solo.

martha70 ha scritto: Dopo indagini precise posso supporre abbia cantato Credimi Ancora, dato che la aveva proposta anche l'anno scorso.
https://www.youtube.com/watch?v=zDux7uRxudc
Di Marco però ce n'è uno solo.

Morgan direbbe 'i testi! vanno studiati i testi'

'non ti voltare lasciami stare' non se può sentì

cmq con Credimi Ancora ci ha vinto più di un concorso, anche se l'interpretazione lascia a desiderare almeno le note mi pare le pigli, non è così facile (l'ha fatta meglio di Damiano che era pure arrivato sul palco di X Factor...per dire)

martha70 ha scritto: Dopo indagini precise posso supporre abbia cantato Credimi Ancora, dato che la aveva proposta anche l'anno scorso.
https://www.youtube.com/watch?v=zDux7uRxudc
Di Marco però ce n'è uno solo.

Sotto nella scritta come titolo danno "Credi Ancora"
(lasciando perdere il testo storpiato)

Il ragazzo canta molto bene, ha una bella voce, ma non basta.
Sembra Renga che canta Marco...
Perchè ha scelto questo pezzo? Non centra affatto con lui..inoltre interpretazione orrida.
Avrebbe fatto una figura mille volte migliore con altre canzoni....

RebeMuso ha scritto:
Sembra Renga che canta Marco...

Rebe, volevo ascoltare ma dopo aver letto questo non ne sono più tanto sicura

DarkLullaby ha scritto:

RebeMuso ha scritto:
Sembra Renga che canta Marco...

Rebe, volevo ascoltare ma dopo aver letto questo non ne sono più tanto sicura

Io l'ho ascoltato e sempre più convinta che questa canzone sia adatta solo a una voce come quella di Marco....e poi l'interpretazione (forse sono abituata troppo a Marco e gli altri non li considero più )

L'ho ascoltato,canta bene, impossibile paragonarlo a Marco, sfortunatamente come lui ce n'è uno solo
mi sembra che sia passato anche in finale .......
In alcuni punti ha anche la "t" tipicamente e ed esclusivamente mengoniana e già questo me lo rende più simpatico

http://www.davidemaggio.it/archives/42733/quale-destino-per-i-talent-show


Quale destino per i talent show?

Sembrano spesso sul punto di essere così saturi di dinamiche da non poter dire più nulla ma poi spuntano nei palinsesti come e più di prima. La stagione televisiva che verrà sarà ancora una volta segnata dalla scommessa sul talent, dalle forme più tradizionali a quelle più estreme e varie. Le alterne fortune di X Factor
sembravano il punto di svolta in negativo, alla fine però il numero
totale delle offerte concorrenti crescerà. L’anno appena conclusosi
consegna dei dati particolarmente interlocutori.

Amici non ha mai sfondato nel muro degli ascolti e non ha trovato una discendenza altrettanto forte del terzetto Marrone- Amoroso- Carta, tanto da dover richiamare i vecchi volti per trainare le fasi più deboli del programma. Il vincitore del canto Virginio sta confermando quella che era già in itinere l’impressione di un cantante destinato a rimanere meteora, Annalisa, quella che per molti è la vera vincitrice del talent, sembra invece l’emblema di un’annata artisticamente più pulita ma che non è riuscita a graffiare fino in fondo.
Non sono andate meglio le cose per X Factor che ha dovuto fronteggiare anch’esso una saturazione di mercato, un confronto con il mostro sacro della trasmissione, quel Marco Mengoni che rimane probabilmente il talento principe di tutti i talent,
tanto da essere corteggiato spesso anche dalla mecenate del talent
rivale Maria De Filippi. Nessuna traccia significativa di tutti i vari ragazzi lanciati da Mara Maionchi e company nella quarta edizione, mentre si attesta su un livello non eclatante anche il successo di Nathalie.
L’Italia però sembra ancora voler esprimere il proprio talento nonostante l’inflazione esponenziale di format su canto, ballo e recitazione. Problema di contingenza e di mercato o casuale momento di magra nel talento con la T maiuscola? Sarà possibile trovare nuovi fenomeni capaci di impressionare per qualche particolare timbro o si passeranno mesi e mesi a cincischiare su profili di medio livello? Arriverà finalmente il momento di dribblare i percorsi ormai logori del neomelodico scommettendo totalmente su jazz, soul, reggae o rock e variando ancora di più la provenienza degli artisti e dei vocal coach chiamati a guidare i talenti?
Il cammino più in salita rimane quello di Star Academy, format riscongelato e con un’identità tutta da trovare in mezzo ai due marchi affermati. Chi non ha alibi per eventuali
fallimenti qualitativi è sicuramente il neo acquisto di Sky che con il nuovo quartetto (con la conferma di Elio e la bizzarra novità di Arisa) e con la minore ansia per gli ascolti garantita dalla trasmissione satellitare potrà veramente investire su un prodotto musicalmente e artisticamente cesellato.
Carta bianca totale per Morgan che, tra mille difetti ed intemperanze, rimane comunque il pioniere della musica di nicchia nel mondo originariamente solo pop dei talent? E come reagirà al contraccolpo della concorrenza multipla lo stratega De Filippi, e il corollario di discografici che ormai la marcano stretta, ai riflessi condizionati del programma rivale che grazie al cambiamento di ‘location’ può rivoluzionare i propri contenuti?

L’impressione, pur di sembrare apocalittici, è che o si sfornano Artisti veri o si muore.

http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=1480

Sono passati quarant’anni da quando Giorgio Gaber, abbandonando il mondo della canzone "leggera", di cui era esponente sensibile ed elegante, compì una svolta radicale, e circondato dalle inevitabili puzzette sotto il naso dell’ambiente ancora molto tradizionale del teatro, diede vita con il «Signor G.» alla forma del teatro-canzone, al Piccolo Teatro di Milano. Alla faccia delle perplessità, diventò un grande maestro, ancora oggi oggetto di imitazione, ancora oggi insuperato. Il Festival a lui intitolato sette anni fa dalla figlia Dalia Gaberscik, si è chiuso l’altra sera a Viareggio nella celebrazione dell’anniversario tondo, e ha offerto come sempre materiale per alcune riflessioni.
Per esempio. Per la prima volta fra il pubblico si contavano un sacco di ragazzi, perché per la prima volta Dalia ha aperto ai ragazzi dei talent-show, scegliendo salomonicamente Emma da «Amici» e Marco Mengoni da X-Factor. Saranno i Gaber di domani? Non bisogna avere la puzzetta sotto il naso, c’insegna la storia. Ma sono indispensabili cultura e repertorio: Giorgio aveva la prima, e costruì il secondo, ancora oggi suona vivo e pulsante (tanto che si vorrebbe che Luporini mettesse mano a «La strana famiglia» cantata a Viareggio da quel furetto trascinante di J.Ax, ma bisognosa di attualizzazione). Emma e Mengoni ancora possono costruirsi cultura, sta alle loro scelte: Emma si è rivelata adatta, e profonda in «Io non mi sento italiano» o «La libertà», Mengoni un po’ più superficiale in «Destra e sinistra».
Entrambi, non hanno repertorio proprio di spessore, guaio condiviso della musica giovanile italiana: anche se il guaio più grande sulla spalla, sembra avercelo proprio il talentuoso Mengoni. Così preso dalle proprie indubbie capacità vocali, da trasformare ogni canzone in un esercizio di tecnica narcisistica che richiama solo i già conquistati. Uscire da sé, comunicare, sarebbe ovvio: gli ha indicato la strada la grande Ornella Vanoni, chiudendo il Festival Gaber (chissà se ha capito).





(M. Venegoni)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/26/il-signor-g-piu-lo-imitano-piu-ci-manca/147838/

l Signor G, più lo imitano più ci manca

Giorgio Gaber è stato il cane sciolto per eccellenza della musica italiana. Ma nelle celebrazioni in suo onore durante la settima edizione del festival di Viareggio è prevalso il solito buonismo di maniera

Quanti gaberiani sono spuntati fuori, dopo la sua scomparsa. Tutti pronti a sgomitare per appropriarsi di un intellettuale che faceva già fatica ad appartenere a se stesso. Sabato e domenica ha avuto luogo a Viareggio la
settima edizione del Festival Gaber. Maniera garbata, benché perfettibile, di ricordare una figura urticante e non etichettabile. Sandro Luporini, pittore e co-autore del Gaber teatrale, si aggirava per la Cittadella
del Carnevale compiacendosi per l’esibizione di Andrea Mirò e non apparendo esattamente entusiasta di Marco Mengoni (trionfatore della terza edizione di X Factor). Come non lo era parso, negli anni scorsi, per le Pausini e i Baglioni.
Il pubblico è in gran parte nazionalpopolare. Per questo la figlia Dalia Gaberscik, direttrice di una potente agenzia di comunicazione, suole alternare nomi d’élite a scelte mainstream. Per avere più gente (11mila persone) e permettere ai più giovani, accorsi per ascoltare Emma Marrone (vincitrice della nona edizione di Amici), di scoprire “per caso” Gaber. Sensato, ma sarebbe auspicabile vedere prima o poi su quel palco anche Samuele Bersani, Elio, Caparezza, Vinicio Capossela, Petra Magoni, Paolo Benvegnù, Vasco Brondi, Max Gazzè, Carmen Consoli, Pan Del Diavolo. Eccetera.
Livello discreto. Di gran lunga i migliori Cristiano De André e Daniele Silvestri. Il primo, commosso, ha riproposto Buttare lì qualcosa, manifesto programmatico di Gaber-Luporini: sintomatico come, in sette
edizioni, nessuno prima di lui l’abbia eseguita. Brava Andrea Mirò.
Lodevole Enrico Ruggeri con Un’idea. Coraggiosa la Pfm nell’affrontare Quando è moda è moda. Poco centrato il presentatore Enzo Iacchetti, che – fuori scaletta – ha invitato sul palco un’Alba Parietti esondante
labbra e retorica: momento agghiacciante. Emma e Mengoni, al di là della bolsa querelle khomeinista sui reality, hanno esibito un talento manierista: se a Emma togliessero le urla e a Mengoni i birignao, forse resterebbe giusto il fard.
Ricordare Gaber è difficile. La memoria di Fabrizio De André poggia sulla santificazione. Quella del Signor G è spesso all’insegna del pressappochismo e del disinnesco: o lo si fraintende o lo si edulcora. Due anni fa Repubblica sparò la scoperta di un inedito (E tu Stato) che tale non era. Ieri il Corriere della Sera ha condensato la due giorni soffermandosi sulla esiziale rivelazione di Ornella Vanoni, che ha raccontato di una lontana avance (respinta) di
Giorgio: notizia avvincente, non meno di una prolusione sulla psoriasi.
Anche lo speciale televisivo di giovedì scorso su RaiDue era incentrato sul Gaber dei Sessanta: quello televisivo, encomiabile ma minore.
Focalizzare l’attenzione su Non arrossire equivarrebbe a sostenere che il vero De André è quello de La canzone di Marinella. Se Faber si fosse fermato lì, oggi lo ricorderemmo come un Vecchioni qualsiasi; se Gaber si fosse fermato alla Torpedo Blu, non avrebbe scorticato le nostre coscienze.

Il Gaber irrinunciabile è quello del Teatro Canzone, dal 1970 al 2000.
Un percorso discograficamente atipico, oltraggiosamente libero e lontano dai riflettori (se non quelli dei datori di luci). Sentire Vittorio Feltri che lo elegge a maestro mette imbarazzo. Il “giornalismo” alla Feltri, Gaber lo mitragliava di continuo, ad esempio nella feroce Io se fossi Dio: “Maledirei i giornalisti e specialmente tutti, che certamente non son brave persone e dove cogli cogli sempre bene”. Gaber è unicamente accostabile, per capacità profetica e approccio problematico, a Pier Paolo Pasolini. Anche il suo approdo ultimo – la dittatura del mercato – è analogo. A differenza di Dario Fo, che non ha mai abbandonato la visione un po’ manichea, Gaber e Luporini buttavano lì qualcosa per poi andare via. Non alimentavano certezze, bensì dubbi. Ferivano la morale per tenerla in vita. Accusati di qualunquismo, non erano più né compagni né femministaioli militanti. Cani sciolti anarcoidi, casomai. Il contenuto era contenitore e l’interpretazione riverberava il testo. Oggi che non c’è, esistono solo due strade: o lo reinterpreti male, e in questo caso Morgan dà ottime garanzie, o lo rifai identico. Ne è prova il Polli di allevamento di Giulio Casale, bello e più vero del vero, ma accusabile di eccessiva adesione filologica.
Il neosindaco di Milano Pisapia ha scelto Gaber come colonna sonora delle sue elezioni: un segnale distensivo, da parte di una sinistra che lo aveva scomunicato.
Perché non faceva sconti, perché la moglie Ombretta Colli è berlusconiana di grido e perché il dissenso è per certa intellighenzia lesa maestà. Se il centrodestra ha nuovamente usato Lucio Battisti per darsi uno spessore (che non ha) culturale, financo Gianfranco Fini aveva provato a fagocitare lo slogan – mai troppo amato dagli autori – del
“libertà è partecipazione”. Brani arcinoti come La libertà o Destra e sinistra, proposti non a caso anche da Emma e Mengoni, sono ammirevoli ma con quel retrogusto ridanciano che li rende quasi mansueti. Esattamente ciò che non era Giorgio Gaber.
L’uomo che abbandonò tutto per inventare un genere. L’italiano che non si sentiva tale, ma per fortuna o purtroppo lo era. L’intellettuale morto il Primo Gennaio 2003 a neanche 64 anni, che tutti dicono di conoscere e pochi conoscono davvero. Meritorio insegnarlo nelle scuole (sarebbe l’unica cosa buona compiuta dal Ministro Gelmini).
Ma che il ricordo sia storicamente rispettoso. Anche a costo di risultare fastidiosi. Proprio come a volte era lui, tra un palpito del cuore e un alambicco della ragione. Proprio come ci sarebbe bisogno oggi, se solo gli intellettuali volessero dare cenno di sé.

Il Fatto Quotidiano, 26 luglio 2011

http://www.webl0g.net/2011/07/25/un-grande-marco-mengoni-al-festival-gaber-i-video/

Un grande Marco Mengoni al Festival Gaber:

Ieri sera Marco Mengoni è stato ospite della settima edizione del Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber. Il cantante ha interpretato alcune canzoni del grande Gaber alla sua maniera, in quella maniera che in questo momento fanno di lui uno dei migliori cantanti della scena italiana. E' riuscito a fare versioni di Destra e Sinistra e de L'Illogica Allegria davvero emozionanti, trasformandole completamente, facendole diventare sue. Le ha fatte con personalità, mettendoci anima e cuore per ricordare Giorgio. Mengoni anche questa volta ha stupito, non solo per le sue doti canore ma anche per il suo look, entrando in scena con un ciuffo bianco alla Malgiolio.

Marco Mengoni. Idem come Emma per quanto riguarda la sua provenienza dai talent (chi se ne frega: non è colpa loro se la discografia è morta, finiamola con 'ste pippe khomeiniste da centro sociale sfigato). Idem come Emma sul talento reale ma manierista (nel suo caso ancora di più). Le versioni di Destra-sinistra (eddai) e L'illogica allegria (eddai) erano personali: bene. Erano ben cantate: bene. Ma erano tutte sopra le righe: male. Birignao, gestualità ad minchiam, barocchismi come se piovesse. Non c'è bisogno di far vedere ogni volta che ce l'hai più lungo degli altri. Ah, una supplica: durante le interviste, almeno due frasi sensate di fila proviamo a metterle. Su.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=423&ID_sezione=518