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Messaggio Da Ospite Lun 07 Feb 2011, 20:01

grazie Eripola e Duful Multisala "1000 voci" - Pagina 18 459537 è così bello che "ci tengo" sia doppiato bene Multisala "1000 voci" - Pagina 18 833120


Oggi è stato il giorno di Winter's Bone.
Devo dire che la scelta di non cercare nemmeno le trame dei film si sta rivelando interessante. Come per 127 Hours, dal solo poster mi ero immaginata tutta un'altra storia Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948 che non mi piaceva Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948 e invece...
Oltre alla storia in sè ed Jennifer Lawrence e John Hawkes, mi è piaciuta molto la fotografia. Multisala "1000 voci" - Pagina 18 500248

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Messaggio Da Ospite Mar 08 Feb 2011, 15:50

La più bella foto del Nominees Luncheon


Multisala "1000 voci" - Pagina 18 Tumblr_lgachn8L4n1qa8syoo1_500

Jesse Eisenberg e Colin Firth.

Jesse sembra terrorizzato, sembra pensi "non voglio vincere. Credimi. Non farmi del male" Multisala "1000 voci" - Pagina 18 875493

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Messaggio Da Ospite Mar 08 Feb 2011, 20:11

Pancaspe ha scritto:
Jesse Eisenberg e Colin Firth.

Jesse sembra terrorizzato, sembra pensi "non voglio vincere. Credimi. Non farmi del male" Multisala "1000 voci" - Pagina 18 875493
risata

Colin love love

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Messaggio Da Zoe Gio 10 Feb 2011, 11:16

LucyGordon ha scritto:Venerdi nelle sale italiane esce :


La donna che canta del regista canadese Denis Villeneuve


Il film racconta la storia di una donna libanese che, in punto di morte, affida due lettere ai suoi due figli gemelli, una da consegnare al padre che non hanno mai conosciuto e l'altra ad un fratello che non sapevano di avere. Questa ricerca diventa un viaggio senza protezione e senza compromessi nelle atrocità della guerra del Libano...



Non viene dato il giusto valore alla pace, se non si conoscono gli orrori della guerra soprattutto se l'odio si rinnova quotidianamente. E' questo il messaggio che Denis Villeneuve ha voluto ribadire con il suo quarto lungometraggio, La donna che canta (titolo originale Incendies). Nella trasposizione cinematografica dell’opera teatrale del talentuoso libanese Wajdi Mouawad il regista canadese ha ricostruito la storia di una famiglia di emigrati per descrivere il dramma del conflitto in Medio Oriente. "E' stato molto doloroso girare questo film, lo considero il mio Apocalypse Now", ha detto il regista. Il film è stato presentato e ha ottenuto una menzione speciale a Venezia. Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette e Rémy Girard sono i protagonisti del film


Non perdetelo, ma andateci preparati!


ieri sera ho visto questo film… splendido è dir poco love impeccabile dal punto di vista formale (e l'origine teatrale si percepisce), ma decisamente con qualcosa in più oltre alla forma… sono uscita dal cinema stordita, quasi senza respiro… Ho letto poi una recensione in cui lo si paragona a una tragedia greca: condivido pienamente. Come nella tragedia anche qui sembra prendere il sopravvento l'ineluttabilità della violenza e dell'odio in una spirale che sembra senza fine con una conclusione che, proprio come nelle tragedie, non è e non può essere un lieto fine… Alcune scene in particolare per me rimarranno indimenticabili…
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Messaggio Da Ospite Gio 10 Feb 2011, 19:24

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/speciali/2011/02/08/visualizza_new.html_1590547665.html

Apre oggi il Festival del Cinema di Berlino
Al via la 61/a edizione tra Iran, 3D e Madonna



Tanta Usa (quattro film), un po' di Francia, Russia e Inghilterra, niente Italia e una nutrita pattuglia tedesca (davvero forte se si considerano le coproduzioni). Tutta qui, per quanto riguarda il solo concorso, la 61/a edizione del Festival del cinema di Berlino che si apre oggi.

Ma la manifestazione, che dura fino al 20 febbraio, non mancherà di sorprese. C'é intanto, oltre a una grande attenzione alla cinematografia iraniana, l'opera prima di Ralph Fiennes che passa dietro la macchina da presa con 'Coriolanus' (fuori concorso) e poi l'ombra lunga della pop star Madonna che presenterà, in anteprima mondiale al mercato di Berlino, il suo film 'W.E.' che racconta della relazione tra Re Edoardo VIII del Regno Unito e Wallis Simpson.

Alla Berlinale quest'anno anche una galleria di grandi film del cinema internazionale in odor di Oscar come 'Il discorso del Re' di Tom Hooper (sezione Special con 12 candidature) e il 'western-western' d'apertura dei fratelli Coen, ovvero 'Il grinta' (10 candidature). E ancora sul fronte 'grande cinema' c'é 'Sacrifice' del regista cinese Chen Kaige e due film davvero speciali. Il primo è 'Offside' di Jafar Panahi chiamato come giurato al festival, ma solo virtualmente dopo la condanna in Iran; il secondo, invece, è il debutto in 3D di Werner Herzog con 'Cave of Forgotten Dreams', un viaggio nelle grotte preistoriche di Chauvet. Sul fronte Iran, il regista Asghar Farhadi (A proposito di Elly) torna alla Berlinale con 'Nader et Simin, una separazione'. Farhadi, va detto, è stato temporaneamente interdetto di girare nel suo paese per aver sostenuto il suo compatriota Jafar Panahi, condannato a sei anni di prigione e venti di interdizione nel lavoro.

Tra le proiezioni, nella sezione Special, c'é poi la versione restaurata in digitale di 'Taxi Driver' di Martin Scorsese e, come omaggio al nostro Mario Monicelli, la proiezione de 'Il Marchese del Grillo' e, fuori concorso, il nuovo documentario in 3D di Wim Wenders 'Pina', atteso omaggio alla leggendaria coreografa Pina Bausch. Star attese alla Berlinale. Per ora ci sono Liam Neeson e Diane Kruger, protagonisti del thriller psicologico 'Unknown - Senza identità' e Moritz Bleibtreu in concorso con 'My Best Enemy' di Wolfgang Murnberger.

Forse in arrivo a Berlino anche Kevin Spacey e Paul Bettany interpreti di 'Margin Call', opera prima di J.C. Chandor già passato al Sundance film per certi versi inquietante con il racconto delle 24 ore di una banca di credito durante la crisi finanziaria del 2008. Presidente di giuria, la nostra Isabella Rossellini, che sarà accompagnata dall'attrice tedesca Nina Hoss, dalla costumista londinese Sandy Powel, dal regista canadese Guy Maddin, dalla produttrice australiana Jan Chapman e la star del cinema indiano Aamir Khan. L'Italia, infine, è presente fuori concorso con tre lungometraggi: la commedia amara 'Qualunquemente' di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese; con 'Gianni e le donne' di Gianni Di Gregorio, opera seconda del regista e sceneggiatore romano e, infine, con il film bucolico e minimalista di Michelangelo Frammartino, 'Le quattro volte'.

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Messaggio Da Zoe Lun 21 Feb 2011, 10:01

Finalmente ho visto Il cigno nero e concordo con quello che aveva scritto Pancaspe:
Pancaspe ha scritto:Per il resto l'ho trovato superficiale Multisala "1000 voci" - Pagina 18 516693

La cosa che mi è spiaciuta di più è che lo aspettavo da un sacco e alla fine non vedevo l'ora che finisse, ma non per vedere come finiva Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948
anche io non vedevo l'ora che finisse scusa
La trama (se così si può definire) è banalissima e sviluppata in modo superficiale, un semplice pretesto per la prova (eccellente) delle attrici. Bella, invece, la fotografia e belli i costumi, ma per il mio gusto un film dimenticabilissimo…
Sul mondo della danza molto meglio The company di Altman…
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Messaggio Da Ospite Lun 21 Feb 2011, 13:02

Zoe Multisala "1000 voci" - Pagina 18 459537 con te saliamo a tre persone che conosco a cui non è piaciuto! Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948

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Messaggio Da Ospite Lun 21 Feb 2011, 14:02

Pancaspe ha scritto:Zoe Multisala "1000 voci" - Pagina 18 459537 con te saliamo a tre persone che conosco a cui non è piaciuto! Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948

Io vado a vederlo questo week end, sono curiosissima Multisala "1000 voci" - Pagina 18 550338 Anche se le vostre critiche mi hanno un pò smontata Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948 Vi farò sapere Multisala "1000 voci" - Pagina 18 942644

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Messaggio Da Ospite Lun 21 Feb 2011, 14:14

Antigone ha scritto:
Pancaspe ha scritto:Zoe Multisala "1000 voci" - Pagina 18 459537 con te saliamo a tre persone che conosco a cui non è piaciuto! Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948

Io vado a vederlo questo week end, sono curiosissima Multisala "1000 voci" - Pagina 18 550338 Anche se le vostre critiche mi hanno un pò smontata Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948 Vi farò sapere Multisala "1000 voci" - Pagina 18 942644

No, we, vai propositiva Multisala "1000 voci" - Pagina 18 500248 Multisala "1000 voci" - Pagina 18 905948 poi ti leggo Multisala "1000 voci" - Pagina 18 942644

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Messaggio Da Ospite Lun 21 Feb 2011, 18:05

Il mondo è bello perchè vario.

Si va dal banalissimo, superficiale, dimenticabilissimo. Al capolavoro che rimarrà nella storia.

Ma...chissà dove sarà la verità?
E' inutile che io dica come la pensi ancora una volta. Ma quello che mi stupisce è trovare in rete tanti pareri così discordanti per lo stesso film.

Che sia un film che divide? Classico stereotipo: o si odia o si ama.


Di seguito una recensione trovata in un blog.




Multisala "1000 voci" - Pagina 18 Natalieportmanblackswan




Nel 2000, con Requiem for a Dream, Darren Aronofsky confezionò un lancinante affresco corale di umanità derelitte, vite drogate che si erano perdute nei rigagnoli di cinismo dell’alienata società consumistica.

Nel 2009, con The Wrestler, ha costruito una narrazione di incredibile forza umana ed emotiva, consegnandoci la rinascita attoriale di Mickey Rourke insieme con una sofferente e commossa epica dei perdenti (ma soprattutto dei combattenti, dentro e fuori dal ring) che non ha pari nel cinema dell’ultimo decennio.

Ora, il suo Cigno Nero raccoglie le migliori qualità di entrambi – la visionarietà di Requiem e la dolente umanità di The Wrestler - per aggiungere un altro enigmatico tassello alla sua geniale e multiforme filmografia. L’incubo distorto plasmato da Aronofsky è il gustoso frutto della sua onnivora dieta artistica: una dieta che presenta tracce di Hitchcock, Cronenberg, Polanski e De Palma.

Black Swan è innanzitutto un thriller scaltro ed elegante, capace di gettare sullo spettatore un’angoscia subdola e ostinata. Ma parte del suo fascino risiede nel suo ermetismo e nei numerosi livelli di lettura che lo rendono indecifrabile e ammaliante come un manufatto di provenienza aliena.
Merito di una sceneggiatura che è un’impeccabile macchina della suspense, di un ottimo cast in cui spiccano Natalie Portman (da Oscar) e Vincent Cassel e, naturalmente, della mano illuminata di Aronofsky.

Per fare ciò, il regista è andato a scrutare un mondo “insulare” e normalmente “chiuso” come quello del balletto – dotato di propri codici e liturgie - e ne ha dissezionato i rituali e scrutato testardamente le ossessioni, per poi rielaborarli in uno spettacolo dal sapore quasi esoterico, che ne enfatizza gli aspetti allegorici e i simbolismi segreti. Non sembra un mestiere, e nemmeno un’arte, quella che Nina e le sue compagne praticano in quel teatro di New York.

Sembra piuttosto una magia oscura e potente, una criptica e minacciosa forma di manipolazione dei corpi (e delle menti) che ha come fine ultimo la metamorfosi in un essere superiore, un’entità folle e diabolica: quel Cigno Nero che coi suoi richiami mitologici e la sua aura simbolica sembra tracciare una linea che porta fino alle violente cosmologie nordiche e addirittura all’inquietante pantheon egizio.

Aronofsky si diverte a giocare con i temi freudiani del doppio, della trasgressione come antidoto ai castranti tabù della sessualità, della scissione interiore, dell’eros come passione orgiastica che ci permette di sprigionare la creatività. Lo fa molto bene, e così facendo ci costringe a chinarci per guardare la nostra immagine riflessa sulla superficie di quel nero abisso che è la nostra anima.

Aronofsky mostra anche una predilezione per i contrasti, un gusto per gli ossimori, e dà prova di saper camminare sul filo del paradosso: con The Wrestler, la sua sopraffina arte cinematografica era riuscita a trasformare l’impeto brutale e animalesco della lotta libera in una feroce ma aggraziata “danza” di sudore e sangue, un elegante e maestoso intreccio di corpi avvinghiati in una muscolare celebrazione di forza virile.

Qui, il regista opera il processo inverso, convertendo la leggiadria e la grazia comunemente associate al balletto in una vera e propria “lotta” di equilibri e movimenti, un duello “strazia-tendini” in cui fragili corpi femminili tentano a tutti i costi di dominare la forza di gravità e le proprie paure interiori per elevare la propria fatica a un supremo livello estetico e artistico. Il corpo come debole involucro di carne, capace però di trasformarsi in macchina invincibile quando alimentato da una volontà di ferro, è un tema che ritorna dunque in Cigno nero.

E se indubbiamente l'intento di Aronofsky è di mostrarci quale sia il prezzo della perfezione, quanto amaro il boccone che bisogna trangugiare per arrivarci, la sua non ha tuttavia il sapore di una lezioncina morale.

Nell’ambiguo e maledetto percorso tracciato dal film non sembra esserci un intento moraleggiante volto a condannare l’ambizione sfrenata del mondo dell’arte quanto, piuttosto, una inconfessabile fascinazione per il lato oscuro dell’anima, una sincera curiosità per quel processo “alchemico” che è alla base della grandezza e della celebrità, quella formula segreta che trasforma l’individuo, sacrificandolo durante il processo, in un’estatica fiammata di puro, inconfutabile genio.

Alzi la mano chi ha visto, in controluce, l’ombra del Joker-Ledger e del Corvo-Lee, tramutati in Cigni Neri dello show business dal loro tragico e immeritato destino (per non dire di stelle ancora più sfortunate, bruciate invano e subito dimenticate, come Corey Haim, Brad Renfro e tanti altri).

Aronofsky è in effetti un alchimista: è evidente la sua abilità di lavorare la carne, la materia cruda dei corpi, di scagliarli da una parte all’altra dello schermo con violenza ma anche, in definitiva, di farli “levitare” e volare. Ed è proprio in questa arte “balistica” che tanto The Wrestler quanto Cigno Nero trovano la loro perfetta sintesi poetica, emotiva e cinematografica: a legare i due film è infatti la meravigliosa e simbolica simmetria di quei due catartici e maestosi "tuffi": quello che Randy “The Ram” Robinson spicca dal paletto del ring e quello che Nina compie dalla sommità del palco, estreme proiezioni geometriche di grandezza, coraggio e forza interiore.

Dal canto suo, il regista americano la sua metamorfosi cinematografica sembra averla già compiuta. Se in Cigno Bianco o Cigno Nero, spetta a voi deciderlo.


http://www.splitscreenblog.com/2011/02/il-cigno-nero-recensione-due-facce.html

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Messaggio Da Sele Lun 21 Feb 2011, 18:45

Zoe ha scritto:La trama (se così si può definire) è banalissima e sviluppata in modo superficiale, un semplice pretesto per la prova (eccellente) delle attrici. Bella, invece, la fotografia e belli i costumi, ma per il mio gusto un film dimenticabilissimo…
Sono d'accordissimo!Che le attrici siano bravissime è innegabile ma la trama è di uno scontato...e non so come fanno a definirlo un thriller spia
Ma poi come dice giustamente Lucy il mondo è bello vario sorriso è solo una quastione di gusti personali sorriso
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Messaggio Da Kaiser Lun 21 Feb 2011, 18:52

La trama è sì scontata, ma fino ad un certo punto... la rappresentazione delle allucinazioni e del tormento psicologico sono un vero e proprio thriller che mi ha preso fatica, devo dire ... e il finale non mi sembra affatto scontato brividi
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Messaggio Da duful Mar 22 Feb 2011, 01:21

Stasera ho visto Tamara Drewe di Stephen Frears (in versione originale sottotitolata)
è una black comedy, la storia non è niente di che, ma il film è ben fatto e ottimamente recitato, con attori poco conosciuti e bravissimi. godibile, non certo un capolavoro.


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Messaggio Da DarkLullaby Mar 22 Feb 2011, 13:01

Kaiser ha scritto:La trama è sì scontata, ma fino ad un certo punto... la rappresentazione delle allucinazioni e del tormento psicologico sono un vero e proprio thriller che mi ha preso fatica, devo dire ... e il finale non mi sembra affatto scontato brividi

Quoto.
A me è piaciuto molto, forse definirlo thriller è eccessivo ma devo dire che mi ha tenuta sulle spine per tutta la proiezione. Il finale non mi è sembrato scontato, anzi sereno
Più che altro sarebbe interessante fare una riflessione su come viene dipinto il mondo della danza classica...in maniera realistica oppure eccessivamente esasperata? Leggevo l'altro giorno un commento di Roberto Bolle a riguardo, stasera quando torno a casa lo cerco e ve lo posto sisi sempre che la mia linea adsl abbia smesso di fare i capricci spia

Ovviamente menzione speciale per Natalie e Winona, fantastiche come sempre love
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Messaggio Da duful Mer 23 Feb 2011, 15:42

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Messaggio Da Zoe Mer 23 Feb 2011, 21:46

LucyGordon ha scritto:Hanno aspettato le nomination per pubblicare il trailer in italiano di "Un Gelido Inverno-Winter's Bone" scusa

ma finalmente è ufficiale esce nelle sale il 18 febbraio grazie a quei pazzi della Bolero Film ........... evvai

Oddio i doppiaggi hanno tolto tanto, ma non importa l'importante è che esca in Italia, anche se dopo 8 mesi snob

Non ve lo perdete.......anche voi potrete dire ..."..io l'ho visto..." scusa
io l'ho visto scusa
Bravi gli interpreti (soprattutto la protagonista) e anche la resa dell'atmosfera… mi ha convinto un po' meno il finale (non so se è stato cambiato rispetto al libro da cui è tratto, perché non l'ho letto), ma complessivamente mi è piaciuto molto sereno
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Messaggio Da Ospite Sab 26 Feb 2011, 15:16

A-Prossimamente al Cinema



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Messaggio Da Delilah Sab 26 Feb 2011, 15:39

Lucy, l'avevo già messo tra i Corti Multisala "1000 voci" - Pagina 18 550338


ma l'ho rivisto molto volentieri Multisala "1000 voci" - Pagina 18 551280
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Messaggio Da duful Sab 26 Feb 2011, 15:40

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/02/25/news/silvio_forever-12897906/?ref=HREC1-6

"Silvio forever": nei cinema (a sorpresa)
la biografia non autorizzata del premier
Il film, diretto da Roberto Faenza e scritto da Stella e Rizzo, in sala dal 25 marzo, distribuito dalla Lucky Red. Attraverso il montaggio di materiali di repertorio, ricostruisce l'avventura umana, emotiva e politica di Berlusconi: da mamma Rosa alle feste a Palazzo Grazioli. "Uno strepitoso personaggio della commedia dell'arte"


di CLAUDIA MORGOGLIONE



ROMA - Da Mamma Rosa ai festini, passando per il salotto televisivo di Vespa. C'è questo e molto altro, in uno dei segreti cinematografici meglio custoditi degli ultimi anni: si chiama Silvio Forever, è diretto da Roberto Faenza, e Filippo Macelloni, e viene definito dal regista e dai suoi autori - i giornalisti Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo - una "autobiografia non autorizzata" di Berlusconi.
La pellicola - distribuita dalla Lucky Red di Andrea Occhipinti, che ha già maneggiato negli anni scorsi film politicamente esplosivi come Il Divo - arriverà nelle sale il prossimo 25 marzo. Un'uscita un po' a sorpresa: tutti i partecipanti a questa avventura cinematografica, che viene alla luce nel momento più complicato della carriera governativa del premier (basta pensare ai quattro processi in corso), hanno mantenuto il silenzio. Adesso, però, il comunicato ufficiale squarcia il velo su questo progetto. Destinato, ovviamente, a far discutere.
Silvio forever, come si vede dal trailer appena reso pubblico, non è un film di finzione: non c'è un attore che interpreta il personaggio. Fa parte quindi della categoria dei docufilm, o meglio dei film di montaggio: attraverso materiali di repertorio, viene ricostruita l'avventura umana, imprenditoriale e politica dell'uomo che più di ogni altro ha segnato l'Italia degli ultimi decenni. Un ritratto caratteriale, emotivo, psicologico di Berlusconi: non a caso, all'inizio e alla fine del video vediamo parlare mamma Rosa, ora defunta, personaggio chiave non solo della famiglia, ma anche del modo di rappresentare se stesso del presidente del Consiglio. Tra i due momenti in cui parla l'anziana signora, vediamo alcune tappe fondamentali dell'ascesa (e del possibile declino) del protagonista: la battuta pronta, l'utilizzo del salotto televisivo (come quando dice a Vespa di essere l'unto del Signore), le ragazze che a Palazzo Grazioli fotografano tranquillamente il bagno, come emerso all'epoca dell'affaire D'Addario.
E a garantire l'autenticità giornalistica di quanto raccontato, c'è la sceneggiatura scritta da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, cronisti del Corriere della Sera e autori del libro La Casta. Mentre il valore anche stilistico dell'opera è affidato a un regista raffinato come Roberto Faenza, autore di film come Il caso dell'infedele Klara, I giorni dell'abbandono e Prendimi l'anima. Una cosa comunque è certa: conoscendo questo gruppo di realizzatori, il ritratto che emergerà sarà lontano da quelli, celebrativi, a cui ci ha abituato la stampa che fa capo al premier, a cominciare da Chi. Ecco allora la chiave diversa, che traspare già dalle prime note presenti sul comunicato ufficiale: "Comunque la si pensi, al di là dei meriti per cui lo osannano e dei demeriti per cui lo disprezzano. è uno strepitoso personaggio della commedia dell'arte, capace di offrire spunti per un'avventura cinematograficamente inimmaginabile".
E adesso, questa ricostruzione dell'epopea berlusconiana arriva nelle sale: ancora imprecisato il numero di copie in cui il film sarà distribuito, la Lucky Red ci sta lavorando proprio in queste ore. Si aspettano, a strettissimo giro, le prime reazioni politiche.

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Messaggio Da Ospite Sab 26 Feb 2011, 23:22

"Manuale d'Amore 3" ...sono andata solo perchè mi piace Verdone , La Bellucci e Scamarcio (ma sono attori?)De Niro...non lo riconosco più...sapevo cosa mi aspettava sisi sono rimasta invece stupita dalla colonna sonora: la canzone di Gualazzi vicitore di Sanremo giovani azzdici

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Messaggio Da ketta Dom 27 Feb 2011, 10:46

In questi giorno ho visto qualche film tra cui:
Il Grinta - Fratelli Coen

Un western ben riuscito, scorre abbastanza, è insieme divertente e triste. I personaggi sono ben caratterizzati e spassosissimi.
Vi riporto tratti della recensione presa da www.cinemaeviaggi.com/2011/02/il-grinta.html:

“Il Grinta” dimostra come fratelli Coen siano due registi poliedrici. Questa volta decidono di riportare al cinema il genere western, un po’ trascurato negli ultimi anni. La sfida non è mica semplice: realizzare il remake del film del 1969 che consentì a John Wayne di vincere l’unico Oscar di una gloriosa carriera cinematografica. Difficile fare un confronto con la pellicola di Henry Hathaway: il contesto politico e sociale ed i mezzi tecnici dopo 40 anni sono del tutto diversi. Di ottima qualità la fotografia di Roger Deakins nonostante i colori lividi dell’ambientazione invernale. Incredibile la qualità delle immagini realizzate durante le scene notturne, illuminate soltanto dal fuoco dei falò. Fantastica, infine, la scena della corsa verso la casa del medico durante la quale trovano libero sfogo artistico sia Deakins, con l’utilizzo di un blu molto scuro ed intenso, quasi irreale che accentua il mistero della notte e il dramma del momento. La colonna sonora di Carter Burwell, malinconica e drammatica, aggiunge autenticità.
...
Jeff Bridges non prende come modello John Wayne, evitando così ogni possibile paragone. Il suo “Grinta” sembra il “Drugo” Lebowski invecchiato e ingrassato. Un austero uomo di legge, ma soprattutto un goffo e sudicio ubriacone. Davvero sorprendente la prova di Matt Damon nei panni LaBoeuf, il Texas Ranger. Si nota come si diverta in questo ruolo. Rimandato il giudizio su Josh Brolin , il suo contributo si limita ad un paio di scene. La prova migliore è, tuttavia, quella di Hailee Steinfeld. La ragazzina è suo agio di fronte alla mdp. Hailee ruba la scena mostrando tutta la forza di volontà, il carattere testardo di Mattie, un’adolescente molto più matura della sua età: le sue parole sono più taglienti di un Tomahawk!
In sintesi, “Il Grinta” è un film riuscito grazie alla remissività dei fratelli Coen, capaci di lasciare a casa il loro atteggiamento irriverente ed sarcastico. Era impossibile chiedere loro un capolavoro dato che la loro genialità e creatività erano castrate da una sceneggiatura non originale. Un western classico, forse leggermente troppo chiacchierato. Ma vedere un western al cinema, oggi, è una rarità.
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Messaggio Da ketta Dom 27 Feb 2011, 11:06

Ho visto anche questo:
Amore e altri rimedi


Molto divertente ma attenzione non è una semplice commediola mielosa e romantica (come in realtà mi aspettavo di vedere).
Ambientato negli anni '90 è la storia di Jamie che sostanzialmente riesce a far carriera grazie alla vendita del viagra.
Il film punta l'attenzione su come negli anni '90 fosse facile arricchirsi col nulla, vendendo fumo.
Dall'altra parte la storia d'amore con Anne (hanno esagerato con le scene piccanti ...), giovane artista che ha appena scoperto di avere una malattia incurabile.

PS Adoro i due protagonisti Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway, li trovo molto bravi, oltre che bellissimi (lui per me è incommentabile sbav)
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Messaggio Da Ospite Dom 27 Feb 2011, 23:43



.................è iniziata ora la diretta in streaming del red carpet da Los Angeles per gli Academy Awards.........


..................in poche parole gli Oscar!


qui:

http://www.livestream.com/aplive?utm_source=website-home&utm_medium=promo-header&utm_campaign=aplive

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Messaggio Da DarkLullaby Dom 27 Feb 2011, 23:48

grazie Lucy evvai
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Messaggio Da Ospite Dom 27 Feb 2011, 23:54

DarkLullaby ha scritto:grazie Lucy evvai



prego ...è appena passata Jennifer Lawrence con un vesttino rosso da niente scusa

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