Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

+40
Cristy
Rossella
lilli3
Mangialanima
Blanca
ajna
Rosy
from Hell
Dismiss
Arianna
claire
Alux
DarkLullaby
M&M
djian
Iaia
martha70
EffeCi
carabottino
luna
sonia
daluxx
Arzach
Paz i Enza
mafalda
Zoe
vallettadelre
ziggy
camila
Tyn@67
layla
Riala
eripola
duful
Delilah
Guenda
ghost
Therese
jedu
Kaiser
44 partecipanti

 :: ARTI :: Musica

Pagina 7 di 20 Precedente  1 ... 6, 7, 8 ... 13 ... 20  Successivo

Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da camila Mer 30 Mar 2011, 09:19

Ci sono dei simpatici buontemponi,nella redazione del Guardian sorriso

http://www.guardian.co.uk/music/musicblog/2011/mar/28/guardian-radioeds-radiohead-creep

Playing Radiohead at their own game
Radiohead have published a newspaper, so Guardian staff including editor Alan Rusbridger attempted to beat them at their own game by recording their version of a Radiohead classic
Guardian band Radio Eds cover Radiohead's song Creep Better than Radiohead? Alan Rusbridger joins the Radio Eds in the studio. Photograph: Alicia Canter for the Guardian
On the off-chance that your first question is "What were they thinking?", here is what we were thinking: if Radiohead were really going to publish a newspaper alongside the release of their latest CD), shouldn't the Guardian mount a response? If a band could wade so recklessly into the Guardian's area of expertise, could we not wade into theirs? It was immediately decided that the Guardian would put out its own music CD to promote the release of Monday's paper. Whatever radical innovations a bunch of musicians might impose upon newspaper publishing, we could still bring one of the great skills of journalism – doing things really quickly using whoever happens to be around that day – to bear on the lumbering music business.
Within hours of an appeal being launched for musicians among Guardian staff members, our ambitious aims had been trimmed to suit the time frame. There was no way to produce a CD in a day, or time to compose and record an album. It would have to be a stream of just one song – a cover of Radiohead's 1993 hit Creep. But there was no turning back – hired equipment had already begun to arrive.
We may never know how many talented Guardian musicians were simply too busy with work to answer the call, but by lunchtime there were enough bodies and instruments in place to attempt a halting run-through. It was not in the least encouraging.
At 4pm the full band – hastily christened Radioeds – got together for the first time. Our last-minute keyboard draftee – one Alan Rusbridger – was obliged to sight read the sheet music. Lead singer Ed Vulliamy declared himself unfamiliar with both the lyrics and the melody, though he was able to draw on a severe toothache as an emotional touchstone. He may only have heard the song for the first time that morning, but in his vocal one hears a raw howl of angst induced by genuine pain and, quite probably, painkillers.
It is, all in all, a fairly faithful and straightforward rendition of Creep, except for a haunting banjo-and-trombone intro destined to be described as the trick Radiohead missed in their version. After just three live takes – the third being by far the best – the band went their separate ways, citing creative differences. A reunion tour is, at this point, a distant possibility awaiting an unlikely outcry.
As for the recording, you will have to judge for yourself. How good is it compared to, say, Radiohead's newspaper?
The lineup:
Lead vocals: Ed Vulliamy, Guardian and Observer writer
Guitars: Jon Dennis, multimedia production manager; Mark Rice-Oxley, Guardian assistant foreign editor
Bass: Rick Peters, Guardian food and drink subeditor
Banjo: Tim Dowling, Guardian Weekend columnist
Drums: Katrina Dixon, Guardian Guide contributor and subeditor

audio ed immagini della performance qui

http://www.guardian.co.uk/music/audioslideshow/2011/mar/28/creep-radio-eds-audio-slideshow
sorriso
camila
camila
mengonella
mengonella

Messaggi : 9869
Data d'iscrizione : 13.05.10
Località : in giro per l'Italia

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da duful Mer 30 Mar 2011, 15:43

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/03/30/news/raitunes_lo_spazio_del_web_nel_tempo_della_radio-14216615/?ref=HREC2-7

Bertallot, se il web batte
il tempo con la radio



Raitunes, il programma del deejay su Radio2, mette in relazione le due dimensioni con playlist tratte dai link suggeriti dagli utenti su Facebook e improvvisazioni in webcam, tra jazz, grafica e scrittura. Questa sera, in radio dalle 22.30, da seguire sul sito di Raitunes, puntata speciale sui graffiti di Banksy preparata a Londra. Noi c'eravamo. Questo è il dietro le quinte


di PAOLO GALLORI
LONDRA - Si immagini un programma radiofonico dal flusso sonoro continuo, alimentato da un deejay che mixa e scratcha in diretta sui suoi giradischi. Uno spazio che si nutra di musica elettronica, dance, avanguardia, jungle, breakbeat, ambient. Che in studio ospiti musicisti dal vivo o viva di contenuti e idee residenti in Rete, intere playlist composte da link scovati su Youtube, suggeriti dagli ascoltatori sulla pagina facebook del conduttore. Un programma in cui lo stesso anchorman chieda agli ascoltatori di collegarsi al sito della trasmissione per seguire in webcam le performance improvvisate di disegnatori e scrittori ispirati dalla musica programmata in quel preciso istante. Oppure, per godersi la originale rilettura di un maestro dell'arte attraverso la sincronizzazione video delle sue opere con una sequenza di brani musicali.
Ebbene, un simile radio show esiste e non è frutto di un'anarchica sperimentazione dal basso. Al contrario, è un programma Rai. Si chiama Raitunes, in onda dal lunedì al venerdì dalle 22.30 alla mezzanotte su RadioDue, ideato e condotto da Alessio Bertallot assieme a un ristretto e collaudato gruppo di lavoro. Nella puntata in onda stasera, mercoledì 30 marzo, la suadente voce di Alessio chiederà alla sua invisibile audience di collegarsi con il sito di Raitunes 3 per un nuovo viaggio tra musica e immagini alla scoperta dei graffiti di cui l'oggi celebre Banksy ha disseminato Londra nei suoi anni di guerriglia artistica urbana. Il nostro incontro con Bertallot avviene proprio nella capitale britannica, il 3 marzo scorso. Nel video, il dietro le quinte della puntata speciale dedicata a Banksy, la performance del designer indiano Kal Chottai, l'incontro di Bertallot con il cantautore inglese Jono McCleery, la filosofia del programma spiegata dal conduttore.
"Guardate qua. Mentre vi aspettavo ho scritto un post sul mio profilo Facebook 4. Ho detto che siete qui e ho chiesto come vorrebbero che iniziasse la playlist a commento dei graffiti di Banksy". La lista dei suggerimenti è lunghissima. "I Prodigy? Non male. I Rem proprio no. Ecco, questo è perfetto...". Così ci accoglie Bertallot nel suo personale "ombelico del mondo", al 155 di Tooley Street. Dove, all'ombra dello Shard Of Glass, la "scheggia di cristallo", il più grande grattacielo d'Europa, progettato da Renzo Piano e in piena costruzione, sorge un'antica palazzina di due piani, restaurata e donata alla città dal mecenatismo di una multinazionale, che ne ha ricavato il Red Bull Studio. Sale di registrazione, bar e cucina, una longe hall accogliente dove sorseggiare un lungo caffè su stilosi divani vintage, giocare a ping pong, tornare a divertirsi con Pac-Man, dondolarsi su un'altalena di corda appesa al soffitto.
Nel 2010, questi studi hanno ospitato i workshop della Red Bull Music Academy, sorta di università itinerante in cui musicisti, deejay e produttori danno lezione a selezionatissimi studenti da tutto il mondo. Per il 2011 l'appuntamento è a Tokyo 5. "Qui percepisci come queste idee siano apprezzate, da noi sembra che nessuno voglia rischiare. Ma questo tempo impone di cavalcare l'onda delle possibilità offerte dalla tecnologia. Alla Rai non immaginavano cosa li aspettasse - prosegue Bertallot - Non avevano nessuna idea di un programma radiofonico in cui la musica è il flusso ininterrotto governato dal vivo da un deejay, in questo caso il mio amico Frankie B. In un deposito abbiamo trovato due vecchi piatti Technics e un mixer e li abbiamo rimessi in sesto. Il gioco di squadra e il web hanno fatto il resto. E oggi ringrazio il direttore di RadioDue, Flavio Mucciante, di averci creduto".
Raitunes, definirlo format sarebbe fuorviante, perché in costante progress, discontinuo e mutevole, plasmato su intuizioni e tentativi che rendono la sua evoluzione imprevedibile quanto quella tecnologica. Idee che già attraversano la Rete e a cui la radio offre in questo caso una cassa di risonanza. "Sul mio profilo, in pochi mesi si sono registrati in quasi 23mila. E continuano ad aumentare". Su Facebook, in un giorno della settimana, mai lo stesso, Alessio chiede suggerimenti per una playlist collettiva. Gli "amici" rispondono inviando i link dei brani da Youtube. E il profilo di Bertallot raggiunge picchi considerevoli. "L'ottanta per cento degli utenti registrati è attivo, un risultato incredibile per una trasmissione radiofonica. E io, a Raitunes, faccio il programma proprio cliccando sui loro link. Ma non finisce qui: ho in mente una cosa da fare con Skype...".
Rientra negli studi Marco Ligabue, l'operatore che Bertallot ha spedito a filmare gli "stencil" di Banksy. Disegni di ratti, bambini, anziani, impiegati, stremati, sbucano sui muri come da un'altra dimensione, nel centro come nelle periferie, per imporre al passante domande sul sistema di vita che si è voluto dare. Sono le immagini che, accuratamente montate e sonorizzate, questa sera finiranno sul sito di Raitunes assieme al racconto di Banksy preparato da Bertallot. Esperimento già particolarmente ben riuscito con Salvador Dalì. "Mi hanno detto di un graffito a Notting Hill", dice Alessio. "Ok, vediamo dove è localizzato e vado", replica pronto Marco.
Programma "crossmediale", Raitunes, per i continui rimbalzi tra radio e web. Un tecnicismo che non rende giustizia ad altri, umanissimi ingredienti. Che fanno la differenza. Il grande amore di Bertallot per il jazz suggerisce altre chiavi. La sintonia tra il deejay e gli appassionati in linea coi suoi gusti musicali ricorda ad esempio l'interplay, la telepatia che si sviluppa tra musicisti jazz. Poi c'è l'improvvisazione, autentica. In uno spazio denominato "Jazzapposizioni", fuoriclasse del jazz si cimentano con basi drum'n'bass, jungle o dubstep. E' passato di qui Paolo Fresu, arriverà Enrico Rava, ma Bertallot ama ricordare Stefano Bollani. "Gli avevo mandato delle tracce, chiedendogli di scegliere su quale cimentarsi. Non mi ha mai risposto. Quando si è presentato in trasmissione, non aveva ascoltato nulla. Ma gli bastarono cinque minuti per capire tutto. Un mostro...".
Ancor più interessante l'improvvisazione a cui Raitunes sottopone artisti di tutt'altro genere. Ispirati da una sequenza di brani, designer, pittori e calligrafi tracciano i loro schizzi su un foglio inquadrato da una webcam. Musica come propellente di emozioni da tradurre in grafica. Gli ascoltatori possono seguire il flusso creativo in "soggettiva" sul sito di Raitunes. A Londra seguiamo Kal Chottai, designer indiano minimalista con un passato di studi anche in Italia. Qui delinea una sua idea di casa mentre Frankie B gli spara in cuffia Something New di Nadine Ashakur. Applicato alla scrittura, l'esercizio potrebbe apparire ben più rischioso. Ci ha provato per prima Amélie Nothomb, poi Alessandro Bergonzoni e Andrea De Carlo. "Persona assolutamente non tecnologica, Amélie - racconta Bertallot - che alla fine dell'esperienza era entusiasta. Ha detto che è da esportare, perché induce gli scrittori a rivelare cose di cui in genere non parlano".
Probabilmente, Raitunes deve il suo successo alla capacità di comunicare questa idea di "artigianato a propulsione emozionale". A cui tutti possono contribuire, chi lo fa e chi lo ascolta. Alessio Bertallot ne parla quasi filosoficamente: "Dare al suono della radio le immagini dal web e al web la voce della radio. La radio come medium che amplifica un altro medium, internet appunto, dove accadono cose. Applicare al web la dimensione propria della radio, il tempo, il tempo in cui si muove la trasmissione che vive a sua volta sul sito di Raitunes".
Più efficace di ogni parola, è forse l'episodio che chiude il nostro incontro. Nel tardo pomeriggio, al Red Bull Studio si presenta un ragazzo, Marco, neanche ventenne, bresciano. Dopo il liceo ha mollato tutto e si mantiene a Londra lavorando nei ristoranti. "Ho letto il post su Facebook, quando ho capito che eravate qui mi sono precipitato" dice, emozionatissimo. Bertallot lo fa accomodare e gli chiede della sua vita, dei suoi gusti musicali, del perché Londra. "La città dei miei sogni", spiega Marco, fino a qualche istante prima solo una piccola icona sul profilo Facebook di Alessio. Adesso Marco è qui. E non deve registrarsi per fare amicizia.
duful
duful
mengonella
mengonella

Messaggi : 19862
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 64
Località : Pisa

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da camila Gio 31 Mar 2011, 12:43

http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/1004829/adele-il-talento-inglese-strega-pure-litalia.shtml

Adele, il talento inglese strega pure l'Italia

11:15 - Ci sarà un motivo per cui in Inghilterra sono tutti pazzi di lei, incoronando il suo secondo disco "21" come "l'album dell'anno" un mese prima della sua uscita lo scorso gennaio. John Legend, star americana della musica, ha rifatto la sua "Rolling In the Deep". Una consacrazione. E così Adele ha debuttato trionfalmente in Italia all'Alcatraz di Milano per la sua data sold out in pochissimi giorni.
A dir la verità il debutto nel nostro Paese doveva avvenire un anno e mezzo fa ai Magazzini Generali di Milano, sulla scia del successo del primo disco "19", poi la data fu cancellata. Il silenzio, la pubblicazione di "21" e finalmente l'annuncio dell'arrivo in Italia a Milano il 31 marzo sempre ai Magazzini Generali. Stavolta la location è stata cancellata - provocando non poche palpitazioni tra i suoi numerosi fan - per le numerose richieste. Il tour promoter D'Alessandro e Galli ha così deciso di spostare la sede al più capiente Alcatraz. E così si è messo a segno un sold out con un pubblico proveniente da ogni parte d'Italia, c'erano infatti fan da Bologna, Torino e addirittura da Roma.

In un'ora e un quarto di concerto - a ritmo serrato e senza pausa tra un tempo e l'altro - si è subito capito perché sia in Europa che in America Adele sta cominciando a imporsi come la nuova regina del Soul e del pop. Capelli raccolti in una lunga treccia, abito nero semplice con vistosa spilla dorata. E via l'apertura del concerto con "Hometown Glory" il primissimo singolo tratto dall'album "19" anche se poi la popolarità è scoppiata con "Chasing Pavements", ovviamente inserita anche nella setlist della serata. Due le cover "If It Hadn’t Been For Love" dei The SteelDrivers e la strabiliante "Love Song" dei The Cure.

Non potevano mancare i momenti di dance pura con "Rumour Has It" e "Right As Rain". E ancora le ballad intense, vibranti e strappalacrime come "Someone Like You", forse una delle canzoni più belle degli ultimi tempi.

Insomma Adele ha dimostrato di essere una persona concreta, simpatica (ride quasi sempre tra un brano e l'altro) e soprattutto con la testa sulle spalle. Infatti ha sorseggiato solo un te caldo durante la pausa, proprio come Sting e non come la collega Amy Winehouse che beve liquidi più alcolici (sarà in Italia il 16 luglio al Lucca Summer Festival). Se continua così la cantautrice nei prossimi anni si imporrà definitivamente nel panorama della musica mondiale. A soli 21 anni e con questi numeri c'è solo da scommettere su di lei come cavallo vincente. Unica pecca? Non ha presentato la band di cinque elementi e le sue coriste. Ma in fondo un pizzico di divismo ci può stare...

SCALETTA DEL CONCERTO: Hometown Glory - I'll Be Waiting - Don't You Remember - Turning Tables - Set Fire To The Rain - Daydreamer - If It Hadn’t Been For Love (The SteelDrivers cover) - My Same - Take It All - Rumour Has It - Right As Rain - One and Only - Love Song (The Cure cover) - Chasing Pavements - Make You Feel My Love - Bis: Someone Like You - Rolling In the Deep
Contatta autore
Andrea Conti
camila
camila
mengonella
mengonella

Messaggi : 9869
Data d'iscrizione : 13.05.10
Località : in giro per l'Italia

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da duful Ven 01 Apr 2011, 18:51

http://milano.corriere.it/milano/notizie/concerti_e_locali/11_marzo_31/roger-waters-sold-out-cruccu-190346868162.shtml

Waters, torna il « Muro» dopo vent'anni


L'ex leader dei Pink Floyd per quattro sere al Forum (e altre due date a luglio). Tutto esaurito per «The Wall»




Waters, torna il « Muro» dopo vent'anni L'ex leader dei Pink Floyd per quattro sere al Forum (e altre due date a luglio). Tutto esaurito per «The Wall»
MILANO - L'altra sera a Barcellona non c'erano solo nostalgici dai capelli imbiancati. No, migliaia di giovani hanno assistito alla sacra rappresentazione di «The Wall» che ha preceduto le quattro date del Forum di Assago (1, 2, 4 e 5 aprile). Concerto milanese dell'anno, sold out da tempo immemorabile, come pure la coda di luglio (6 e 7). Roger Waters, carismatico dittatore dei Pink Floyd, a 68 anni parla evidentemente a tutte le generazioni, anche ora che va da sé. E lo spettacolo, gigantesco, conserva le stesse complicate caratteristiche dell'originale del '79 (e della successiva replica berlinese del '90): difficile da riprodurre, è andato in scena solo 31 volte tra giochi di fuoco, aerei che esplodono, pupazzi enormi. E il Muro, ovvio, lungo 73 metri.
Le canzoni, per le tre ore dello show, sono nella colonna sonora privata di ciascuno di noi. «Another Brick In The Wall», certo, ma anche l'ouverture «In The Flesh», «Comfortably Numb» o il climax finale di «Run Like Hell». Certo, mancano gli altri Floyd, ma alla fine «The Wall», non è un lavoro di gruppo, ma la proiezione al collettivo delle paranoie personali di Roger. Come ben ci spiega Michele Mari, professore di letteratura italiana col pallino del rock. E come ci ha più volte ricordato Roger: «Trent'anni fa ero un giovane uomo impaurito. Nel corso degli anni ho cominciato a pensare che la storia dei miei timori apre ad altre allegorie: nazionalismo, razzismo, religione, qualunque cosa!».
duful
duful
mengonella
mengonella

Messaggi : 19862
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 64
Località : Pisa

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da duful Ven 01 Apr 2011, 19:09

http://www3.lastampa.it/musica/sezioni/news/articolo/lstp/395971/

Gianna Nannini: vorrei
un duetto con Vasco


La cantante incerta sul successo immediato dei talent show
ROMA
«Non ho mai duettato con Vasco. Avremmo dovuto fare un concerto insieme diversi anni fa ma alla fine non si fece più nulla, quindi la proposta è ancora aperta, duetterei con lui». Lo ha dichiarato Gianna Nannini, ospite del programma Vieni avanti Kiss Kis’, presentato da Marco Baldini sulle frequenze nazionali di Radio Kiss.
La cantautrice senese, che il 29 aprile partirà da Milano con il tour Io e te, nel corso della diretta di Radio Kiss Kiss, ha lasciato un commento anche sui talent show: «Esistono da 4-5 anni, troppo poco tempo per potere dire se il successo durerà. Al momento non ci sono luoghi dove fare musica, non esiste altro e quindi servono perché di fatto non ci sono altre possibilità ma continuo comunque a credere che alcune cose si imparino fuori e non dentro i contenitori televisivi». E sul suo prossimo tour ha aggiunto: «Continuo ad investire sulla musica. Con me ci sarà l’orchestra in tutte le date e a Milano e a Verona ci sarà Wil Malone, mio grandissimo produttore già produttore del rock internazionale dei Black Sabbath e di altri straordinari musicisti. E ci sarà anche Patrick Woodroffe, già direttore per i concerti degli Stones, che curerà l’allestimento scenico. Penso che sia necessario lavorare seriamente sulla musica e io non ho mai smesso di investire». E i risultati, con le date di Milano Firenze e Roma triplicate, le danno ragione.
duful
duful
mengonella
mengonella

Messaggi : 19862
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 64
Località : Pisa

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da duful Sab 02 Apr 2011, 19:34

http://www.corriere.it/politica/11_aprile_02/delfrate-45-giri-di-bossi-donato_1ff207fe-5cf9-11e0-ae5b-9965e363da95.shtml

«Ho io il 45 giri in cui canta Bossi»
Spunta il boogie woogie del Senatur



Il disco si intitola «Ebbro». Mirko Dettori l'ha messo all'asta per 250 mila euro



La storia

«Ho io il 45 giri in cui canta Bossi»
Spunta il boogie woogie del Senatur

Il disco si intitola «Ebbro». Mirko Dettori l'ha messo all'asta per 250 mila euro

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Cavic--140x180
Un disco di Umberto Bossi è stato ritrovato dal musicista bresciano Mirko Dettori (foto: Stefano Cavicchi)
BRESCIA -
Prima del periodo celodurista, molto prima del «Foeura di ball», è esistito un Umberto Bossi stilnovista. Che, leggiadro e ilare, in canzonetta si esprimeva così: «Ebbro di vita, ho chiesto al sole un po' di luce sul nostro amor. Ebbro, felice, è il mio destino: un inno al sole voglio cantar». Da anni circolava la leggenda metropolitana secondo la quale negli anni '60 il capo leghista incise con lo pseudonimo di «Donato» un 45 giri dal titolo «Ebbro». Ebbene, non si tratta di una fandonia e la soluzione del mistero era nel cassetto di una casa a Brescia. Mirko Dettori, musicista professionista, è il possessore dell'unico esemplare di «Ebbro», microsolco della defunta etichetta discografica Caruso. Canta Donato, gli autori sono Mazzucchelli e Bossi e dirige l'orchestra lo stesso maestro Mazzucchelli. Tutto torna, insomma.
Il reperto è finito in vendita sul sito per collezionisti del vinile «Mercatinomusicale» al prezzo di 250 mila euro. Una rarità dei Beatles passa di mano per 6-8 mila... «È chiaro che si tratta di una provocazione: volevo far sapere soprattutto che il disco di Bossi esiste davvero»: così parla Mirko Dettori, lo scopritore del Bossi canterino.
Mirko oggi gira l'Italia mettendo in scena uno spettacolo di canzonette d'inizio secolo e così rievoca la scoperta della «chicca» musicale: «In casa stavamo seguendo anni fa un programma tv di Gianfranco Funari quando si parlò del disco inciso da Bossi. "Ma sai che a me pare di avere un disco di questo Donato? Me lo regalò un amico..." dice mia madre. Anni dopo Paolo Limiti sempre in tv racconta lo stesso aneddoto, ma non fa sentire la canzone. Allora mi dico: vuoi vedere che ho in casa un pezzo unico? Sono andato a frugare in un cassetto di mia madre e tra i 45 giri di Rita Pavone e Gianni Morandi, è saltato fuori anche "Ebbro"».
La data di incisione dovrebbe essere il '64, quando l'intraprendente «Donato» aveva 21 anni: Bossi è l'autore del testo. Il motivo è un boogie woogie e risente molto del gusto di quegli anni; l'arrangiamento è un impasto di chitarra elettrica, fisarmonica e fiati. Sul lato B è inciso invece «Sconforto», un rock lento sempre della coppia Mazzucchelli-Bossi. La musica italiana ha per caso gettato alle ortiche un talento? Mirko Dettori fa il diplomatico: «Preferisco non esprimermi. Diciamo che si sente che il cantante non ha esercitato la voce...». Nel timbro giovanile, che si perde un po' sui toni bassi, è riconoscibile quello che, molti anni dopo, diventerà l'urlo del gran capo padano, «ebbro, felice, è il mio destinooo...».
Ma il prezioso microsolco è destinato a proseguire i suoi giorni nel cassetto della casa bresciana di Dettori? «Cifra sbalorditiva a parte, la mia intenzione è venderlo - dice Dettori - ma vorrei che andasse a qualcuno in grado di valorizzarlo: penso alla Rai, a qualche casa discografica o perché no, a Bossi stesso o alla Lega Nord. In fondo, è un documento storico, che riguarda un personaggio della nostra vita pubblica». E a dirla tutta, «Ebbro» non ha nulla da invidiare a tanti tormentoni che hanno martellato le nostre estati.

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 498557 Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 498557 Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 498557
duful
duful
mengonella
mengonella

Messaggi : 19862
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 64
Località : Pisa

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Delilah Gio 07 Apr 2011, 13:19

In FRANCIA su I Tunes - Jazz : Complici N°1 albums e N1 anche il singolo Bach Aire Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 62243

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 204587_10150154227089004_183945364003_6551146_7505388_o
Delilah
Delilah

Messaggi : 17979
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 112
Località : Milano

http://www.accauno.it/

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da vallettadelre Dom 10 Apr 2011, 20:48

vallettadelre
vallettadelre
mengonella
mengonella

Messaggi : 6786
Data d'iscrizione : 19.05.10
Età : 48
Località : Milano

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da camila Lun 11 Apr 2011, 12:58

Alessandra Amoroso sviene, rinviati due concerti


Preoccupazione dei fan - la vincitrice di 'Amici 8', il talent show, in onda su Canale5, condotto da Maria De Filippi, Alessandra Amoroso, ha avuto uno svenimento. Probabilmente il malore è dovuto ad uno stato influenzale preesistente, e mal curato, ma il motivo reale ancora non è ben chiaro. E' svenuta davanti al suo pubblico, mentre si esibiva in un suo concerto, ieri sera. La notizia è subito apparsa sulla pagina iniziale del suo sito personale. Il suo staff ha anche annunciato la cancellazione di due date fissate nel suo tour: quella del concerto di Bologna e quella di Conegliano Veneto.
Il suo tour, 'Il mondo in un secondo' , è iniziato lo scorso 12 marzo, toccando molte città d'Italia. Dalla vittoria del programma della De Filippi, la amoroso non si è fermata un attimo, chiedendo così al suo corpo uno sforzo immane. Subito la notizia è circolata sul social network Facebook. Molti i fan della cantante leccese, che immediatamente hanno dimostrato vicinanza e affetto. Inevitabile anche le critiche, dovute alla forte preoccupazione. I sostenitori , infatti, hanno messo sotto accusa la casa discografica Sony, che gestisce tutti i diritti di Alessandra Amoroso. Le proteste hanno riguardato, ovviamente, la stanchezza della cantante, molti hanno scritto frasi del genere: “Sono tre anni che non si ferma, questa ragazza non è un robot; chiediamo alla Sony di annullare il tour estivo, così Sandrina potrà farsi una bella vacanza”.
I sostenitori sono sul piede di guerra. E sono davvero tanti: il suo sito, infatti registra 657.653 persone. Gli amministratori della pagine hanno chiesto ai fan della cantante: "per una forma di rispetto nei confronti di Alessandra chi è in possesso di video sul suo malore è pregato di non postarli". I sostenitori, fino ad ora, hanno rispettato gli accordi, mantenendo alta la dignità della ragazza, con la speranza, che ci sia comunque, da parte dello staff, una sorta di clemenza nei confronti della giovane artista.

Tiziana Di Cicco

http://www.newnotizie.it/2011/04/10/alessandra-amoroso-sviene-rinviati-due-concerti/

:stupore triste
camila
camila
mengonella
mengonella

Messaggi : 9869
Data d'iscrizione : 13.05.10
Località : in giro per l'Italia

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Delilah Mar 12 Apr 2011, 14:58

Vasco, Ligabue e Facebook, già 'smontata' la sfida sul Web. Ma...

Fosse successo oltreoceano, magari tra rapper, si sarebbe parlato di "feud", duello mezzo stampa (o mezzo Twitter, in tempo di Web 2.0) capace di trascinarsi per anni a colpi di "dissing" (messaggi di scherno inseriti nelle rispettive canzoni) fino ad una clamorosa riappacificazione finale. Siccome, però, il "fattaccio" - o presunto tale, è doveroso specificare - si è consumato tra Zocca e Correggio, torniamo pure ad usare la lingua di Dante, e cominciamo dai fatti. Nella serata di ieri, sulla pagina Facebook ufficiale di Vasco Rossi, è comparso un messaggio a sorpresa: "Ho inaugurato la stagione del parliamoci chiaro e del parliamoci forte", avrebbe scritto la voce di "Bollicine", "Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasi duecento canzoni e avrai pubblicato 16 album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano. Devi mangiare ancora un po' di polenta prima di poterti confrontare con me". Apriti cielo. Tra i due pesi massimi del rock tricolore non erano mai intercorse parole di cordiale scherno, tantomeno di sfida, nonostante tra le rispettive tifoserie (o "fan base", come si chiamano adesso) da anni non corra esattamente buon sangue. Sulla popolare piattaforma di social networking si è così scatenato l'inferno, con messaggi a raffica tra le due fazioni manco si fosse alla vigilia di un derby. Post incriminato, qualche ora dopo, viene rimosso, ma il dubbio per il momento resta. Possibile che alla vigilia un'estate così calda per ambo gli artisti (il tour negli stadi per il Blasco, il Campovolo 2.0 per il rocker di Correggio) il Komandante voglia portare la temperatura del confronto al calor bianco con un commento del genere? No, ovviamente. E a gettare acqua sul fuoco ci ha pensato Tania Sachs, storica portavoce ufficiale di Vasco, che sempre sulla sua pagina Facebook ha postato questo messaggio: "E' comparso improvvisamente un post che secondo noi non è stato scritto da Vasco ed è quindi erroneamente attribuito a lui. L'abbiamo cancellato dalla bacheca ma improvviamente ce lo siamo ritrovati in una parte meno evidente della pagina ufficiale. Riteniamo sia qualcuno che ha voluto fare uno scherzo a tutti e due, anche se ancora non abbiamo scoperto chi è stato". In attesa che venga trovato il "colpevole" (o il burlone che dir si voglia) Ligabue sembra non aver perso la calma: sul sito ufficiale dell'artista - che domani sarà occupato a Bruxelles, al Parlamento Europeo, per la proiezione di "Niente Paura" - nel momento in cui scriviamo della questione non si fa cenno. Finirà tutto a lambrusco, rose e popcorn? I coltelli, per il momento, sembrano essere rimasti nei cassetti della cucina, perché dall'entourage del Liga, in termini ufficiali, non è arrivato alcun commento. Tuttavia in ambienti vicini all'artista si dice che "solo l'amministratore di una pagina ufficiale di Facebook può pubblicare una 'nota', così come eliminarla, non un semplice fan, o utente 'esterno' alla pagina stessa. Questi possono solo pubblicare dei 'post' in bacheca. La 'nota' è apparsa ieri sera, e automaticamente finita in homepage come 'status' della pagina ufficiale di Vasco. Dopo circa mezz'ora, verso le 20.30/21.00 lo 'status' è stato rimosso, ma la 'nota' è rimasta fino a pochi minuti fa. Tempo fa, il 3/6/2010, Vasco Rossi dichiarò che erano tre gli amministratori della sua pagina ufficiale su Facebook (tra cui lui stesso)". A meno che un'abile manovra di hacking sia stata attuata sul profilo del Blasco, quindi, pare che il mistero non sia di così facile soluzione...

http://www.rockol.it/news-232546/Vasco,-Ligabue-e-Facebook,-già-smontata-la-sfida-sul-Web.-Ma...
Delilah
Delilah

Messaggi : 17979
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 112
Località : Milano

http://www.accauno.it/

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Delilah Ven 15 Apr 2011, 22:52

Concerto del Primo Maggio, Roma: ecco il cast definitivo

Sono stati resi noti oggi nel corso di una conferenza stampa nella Capitale i nomi che animeranno il tradizionale concerto del Primo Maggio a Roma, che anche quest'anno - contrariamente alle speculazione che l'avrebbero voluto spostato in un'altra location per la contestuale santificazione di Papa Giovanni Paolo II - verrà ospitato dalla storica sede di Piazza San Giovanni: oltre ai già annunciati Gino Paoli (impegnato, tra le altre cose, nell'interpretazione del "Va' pensiero") e all'Orchestra Roma Sinfonietta, che presenterà l'inedito di Ennio Morricone "Elegia per l'Italia", sulle assi antistanti la Basilica saliranno, per la prima volta nella loro carriera, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, oltre che a Subsonica, Daniele Silvestri, Caparezza, Peppe Servillo e Fausto Mesolella, Modena City Ramblers, Bandabardò, Edoardo Bennato, Paola Turci, Eugenio Finardi, Enzo Avitabile (con Raiz e Co’ Sang), Bandervish, Luca Barbarossa ed Edoardo De Angelis. L'evento, che per l'edizione 2011 sarà condotto dall'attore e showman Neri Marcoré, verrà trasmesso in diretta sul terzo canale RAI a partire dalle 15 e 15. “La storia siamo noi. La storia, la patria, il lavoro” è il motto del concerto di quest'anno, che sarà interamente dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia: per l'occasione, l'orchestra Roma Sinfonietta (72 strumentisti ai quali si affiancherà un coro da sessanta elementi) - sotto la direzione del Maestro Francesco Lanzillotta - eseguirà brani dedicati alle celebrazioni dell’Unità d’Italia, come alcuni estratti dal “Nabucco” e dall’”Aida”, “Bella Ciao”, l’“Inno di Mameli”, un omaggio speciale al Maestro Arturo Toscanini e “Te vojo bene assaje” con Peppe Servillo e Fausto Mesolella. L'orchestra, con la direzione del Maestro Alessandro Molinari, accompagnerà anche alcuni esponenti della scena rock tricolore presenti in cartellone, l'identità dei quali - per il momento - non è ancora stata rivelata. La prima edizione del Concerto del Primo Maggio - alla quale parteciparono tra gli altri Sam Moore, Bob Geldof e Litfiba - si tenne nel 1990: nel corso degli anni la manifestazione musicale gratuita organizzata da CGIL, CISL e UIL ha ospitato le performance di - tra gli altri - Ligabue, Fabrizio De André, Robert Plant, Iron Maiden, Lou Reed, Franco Battiato, Radiohead, Sting, Blur, Zucchero, Jovanotti, Jon Bon Jovi, Vasco Rossi, Alanis Morissette, Oasis, Nick Cave e Chuck Berry.

http://www.rockol.it/news-234402/Concerto-del-Primo-Maggio,-Roma--ecco-il-cast-definitivo
Delilah
Delilah

Messaggi : 17979
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 112
Località : Milano

http://www.accauno.it/

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Delilah Ven 15 Apr 2011, 23:23

La Scala di Milano metterà in scena una nuova produzione scaligera
che andrà in scena il 31marzo nella stagione di balletto 2011/2012
dal titolo "L'Altra metà del cielo"
un' opera del cantautore modenese Vasco Rossi che ne ha scritto musica e parole.

Delilah
Delilah

Messaggi : 17979
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 112
Località : Milano

http://www.accauno.it/

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da duful Mar 19 Apr 2011, 01:06

http://www3.lastampa.it/musica/sezioni/news/articolo/lstp/398357/
Jovanotti "Io, moderno Dean Martin
tra techno e romanticismo"



E' partito da Rimini il tour di "Ora" pieno di trovate grafiche divertenti

MARINELLA VENEGONI

RIMINI


Esaurita la vena dei concerti canonici, di tradizione (dopo Safari del resto restava ben poco da inventare), Jovanotti - uno il cui cervello non si riposa mai - si è buttato con l’album Ora sulla techno, e ha passato mesi a studiare come concettualizzare in un tour il suono di quelle canzoni, inseguendo l’idea del «siamo l’elemento umano nella macchina». L’assunto è sbocciato l’altra sera al debutto di Rimini davanti a 7 mila persone, in un florilegio di invenzioni divertenti e ad alto profilo tecnologico: per dire, c’è un software che riconosce Lorenzo e quando viene attivato, su uno schermo ad altissimissima definizione, ne riempie di linee il corpo lungo e magro, snodato come quello di certi clown di un vecchio circo, oppure la sua figura si raddoppia. Lo vediamo dibattersi in una ragnatela asettica, e capita che gli muti di colore e di disegni la giacca, moltiplicando ancora l’effetto di almeno sei cambi di costume effettuati: già, oggi Jovanotti si sente uomo di scena, versione moderna di Dean Martin o Sammy Davis jr. come ha confessato lui stesso.

Lorenzo lavora a questo suo Dean Martin del Terzo Millennio (e forse vuole convertire i discotecari) su una lunga passerella dove mostra una resistenza da campione. L’elemento umano riluce qui, mentre sul palco anche i musicisti sono un po’ bionici: la scena è tagliata in due, da una parte questo schermone a 70 kw di risoluzione, dall’altra sormontati da un bouquet immenso di torri di metallo, tre batterie, percussioni, tastiere, un’orgia di synth dentro i quali brilla l’improbabile tuta color bronzo metallizzato di Saturnino, l’uomo-basso che dà il là alle ritmiche satanasse di una serata di due ore, forse troppa. Nella quale scorre tutta la vita del Nostro, fino a lambire i primi tempi. In fondo, è qui la festa.
Già era stato un po’ scioccante l’inizio, dopo il passaggio del supporter tormentato Vasco Brondi, con un oscuro pessimismo rock. Docce scozzesi: per aprire il suo discotecone technocratico, Jovanotti aveva scelto la versione italiana di Yesterday cantata da Claudio Villa, che lì dentro manco capivano chi fosse, ed ecco all’improvviso Piero Angela in schermo, che spiega la necessità di ricorrere alla grafica per visualizzare cose mai viste da vicino. Modernariato, robe da Quark, subito spazzate via dal Megamix e tunz-tunz. Rumore, ritmo, provocazioni culturali, il tentativo umanistico di un technocantautore che bombeggia Amami ma poi prende la via della passerella (elemento umano nella macchina) e con le scarpe di strass argentee urla «Restiamo umani» in ricordo del povero Arrigoni, mentre si impegna nel canto come mai finora.

Lo spettacolo si riposa con set acustici collettivi sulla passerella, con pezzi morbidi come A te, Bella, Ciao Mamma, poi riprese indiavolate passano in rassegna quasi tutto Ora. Si chiude con Baciami ancora e La bella vita incisa con Amadou&Mariam. La dicotomia giace irrisolta, la sintesi è un cantante cresciuto che guarda a Dean Martin per costruirsi il futuro. La morale è che ognuno può parlare per sé, per la propria intelligenza, e lui lo sa fare.

Lo show e i costumi
«E’ stato difficile tradurre in show un disco techno. Ho chiesto a due ragazzi di “Fabrica” di limitare al massimo il numero di led che ormai usano anche a Sanremo, e i filmati ormai vecchi. Abbiamo trovato la grandissima risoluzione dello schermo, e anch’io mi volevo proporre in maniera nuova, e ho detto al costumista: “Pensa a me come a un Dean Martin sulla Luna”. Far convivere il passato con questo disco non era facile, così ho proiettato tutto verso il futuro, con 13 pezzi nuovi. Ho trovato il filmato di Angela su You Tube e volevo che me lo rifacesse, ma mi ha detto di no: “Sono stanco, vecchio, malato”. Però il filmato che mi ha dato la Rai è perfetto».

Il clima politico
«E’ inutile dialogare con chi la pensa come te, devi parlare con gli altri. Con Ora volevo raccontare, senza prendere posizione. In questo clima si reagisce resistendo, trovando dentro di sé le ragioni per quello che si fa. Sono sempre stato di sinistra, credo nella scuola pubblica, nella sanità pubblica, nella cultura pubblica. Sono valori della società, però penso che abbiamo passato troppo tempo schiavi di un pensiero egemone. Per esempio, mi piacciono i film di Clint Eastwood e di John Milius anche se sono di destra».

Crooner
«Sono un crooner elettronico, mi piace ascoltare Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis al quale ho pure preso l’idea delle scarpe scintillanti. E stavolta credo di aver cantato meglio del solito. In giugno sono stato invitato da Eugene Hutz, l’ucraino dei Gogol Bordello, a cantare al Bonnaroo Music Festival in America».
duful
duful
mengonella
mengonella

Messaggi : 19862
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 64
Località : Pisa

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Zoe Mer 20 Apr 2011, 11:43

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/04/20/news/carmen_consoli-15162930/?ref=HRERO-1

Consoli: "Buddista e antinucleare canto contro guerra e machismo"
L'artista siciliana sarà sul palco dell'Earth Day accanto a Patti Smith in un concerto gratuito. Ci racconta il perché di questa scelta e i cambiamenti nella sua vita privata che l'hanno determinata. "Il pezzo sugli scandali sessuali scritto ben prima del caso Ruby" di CARLO MORETTI

ROMA - La Madre Terra chiama, l'anno sabbatico può aspettare. Ci voleva l'Earth day, il grande concerto gratuito con Patti Smith in programma stasera nella Villa Borghese di Roma, per convincere Carmen Consoli a rinunciare alla sua ricercata assenza dalle scene: mesi esclusivamente dedicati a curare gli artisti della sua etichetta "Narciso Records" e a seguire laboratori musicali che le sarebbero necessari, dice la cantautrice siciliana, "per migliorarmi artisticamente". Stasera però arte e vita si intrecciano, la musica diventa testimonianza e a Carmen il tema dell'ambiente è "assai caro". Per più di un motivo, spiega, non ultimo perché ispirato anche dalla religione buddista abbracciata qualche anno fa, "che io però seguo come una filosofia di vita, visto che nel buddismo niente e nessuno ti obbliga su nulla".

Torna sul palco stasera per l'unico concerto dell'estate.
"Non potevo mancare questa occasione che mi consente di parlare in pubblico di una grave minaccia dimenticata per il pianeta, quella delle armi nucleari. Non molti sanno che in Europa ci sono 200 testate atomiche, e in Italia sarebbero circa 90, anche se le informazioni su questo sono sempre vaghe e c'è chi parla di 60 testate. Sono armi americane e della Nato, senza più un senso, obsolete e dunque rischiose, potenzialmente mira di attacchi o nell'interesse di gruppi terroristici. Sarebbe il caso di smantellarle e infatti molti Paesi in Europa l'hanno già richiesto all'America, mentre l'Italia e la Turchia su questo punto tacciono in un imbarazzante silenzio. Ci vorrebbe un referendum".

Nel concerto incontrerà nuovamente Patti Smith.
"Lo scorso anno a Torino abbiamo cantato insieme "Mio zio" (la canzone della Consoli vincitrice del Premio Amnesty, n. d. r.), e lei ha voluto scrivere da sola la sua parte in inglese, una versione dunque inedita. Poi abbiamo cantato insieme la sua "Because the night". Non so ancora se stasera duetteremo, per me è un onore anche solo poterla abbracciare nuovamente nel backstage, inutile dire che la considero un mito".

Diceva che nella sensibilità per certi temi come il pacifismo fondamentale è stata la sua adesione al buddismo.
"L'interesse per il tema del disarmo nucleare è aumentato dopo aver visitato una bellissima mostra a Firenze intitolata "Senza atomica". Il sottotitolo della campagna che la ispira è "Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari". È la stessa idea pacifista che ispira i discorsi di Daisaku Ikeda, attuale presidente della Soka Gakkai, l'organizzazione internazionale che ha organizzato la mostra fiorentina e che riprende il buddismo del monaco giapponese Nichiren Daishonin. Io pratico il buddismo perché mi aiuta, mi mette in sintonia con gli altri e con il mondo, e mi è stato di grande ausilio per superare i momenti tragici che ho vissuto negli ultimi anni, la perdita drammatica del mio bassista Leandro Misuriello e poi la morte di mio padre, che mi ha distrutto e che ora grazie alla pratica ho superato, è come se lo avessi sempre accanto".

Tra i pezzi che canterà all'Earth day, oltre a "Madre terra" scritta con Angelique Kidjo, a "Guarda l'alba" e a "Fiori d'arancio", ci sarà "AAA cercasi", una canzone che ha fatto molto parlare visto il riferimento a recenti scandali sessuali.
"Si è creduto erroneamente che io l'avessi scritta dopo il caso Ruby e in riferimento a Berlusconi. In realtà mi era stata ispirata da una puntata di "Presa diretta" dedicata ai fatti di Arzignano Veneto che vedevano coinvolti politici locali con alcune escort. Il senso si è poi esteso automaticamente alla vicenda di Berlusconi anche se io nutro la speranza che nel caso del premier non sia vero niente e che così ci si possa tutti concentrare sul processo Mills".

In una recente intervista lei ha dichiarato che le farebbe piacere avere un figlio gay. Dichiarazione curiosa, perché una così decisa scelta di genere?
"Il discorso era più ampio ed è stato semplificato. In un momento in cui il machismo dilaga, e non mancano esempi tanto negativi ai livelli più alti di mercificazione della donna, dicevo che non mi dispiacerebbe affatto avere un figlio gay, anzi ne vorrei due, un bassista e un batterista, così li porterei in tour con me. Anzi, aggiungo che mi piacerebbe fossero gay e neri, tanto per non farmi mancare nulla".
(20 aprile 2011)
Zoe
Zoe
mengonella
mengonella

Messaggi : 9955
Data d'iscrizione : 13.05.10

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Ospite Gio 21 Apr 2011, 10:10

http://www.rockol.it/recensione-4594/Vinicio-Capossela-MARINAI,-PROFETI-E-BALENE


Vinicio Capossela

MARINAI, PROFETI E BALENE
La Cupa/Warner (CDx2)




A pensarci bene, Vinicio Capossela
e il mare sono fatti l’uno per l’altro: un serbatoio di storie, di
miti, di suoni e di quegli “esseri fuori misura” che hanno sempre fatto
parte dell’immaginario del nostro cantautore.
“Marinai, profeti e balene” arriva a poco più di due anni da “Da solo”
ed è l’ennesimo capolavoro di Vinicio, che negli ultimi anni – da
“Ovunque proteggi” in poi - ha saputo trovare una continuità di
produzione davvero notevole. "Marinai..." è un disco dedicato al mare e
alle sue storie, ed è un disco “fuori misura” ma non solo perché è
doppio. Perché è un disco denso; denso di idee, di suoni, di racconti e
di personaggi, ancora di più del solito. Del trittico iniziato con
“Ovunque proteggi” è sicuramente il disco meno immediato, proprio per
questa sua densità. Ma è tutt’altro che un difetto: perché se gli date
un po’ di tempo e un po’ di attenzione – cosa desueta in questo tempo di
musica consumata, usata e gettata velocemente – vi regalerà moltissimo,
su diversi piani.
C’è il piano delle storie: nel primo disco "Oceanico" Capossela pesca –
il verbo è d’obbligo - da “Moby Dick” di Melville, cui si rifanno ben
cinque brani; ma anche da un Louis Ferdinand Céline “minore” – quello di
un progetto di un cartone animato scritto durante la guerra. E pesca
molto dalla mitologia classica, nel secondo disco “omerico”, rivisitando
il “Goliath”, l’Aedo, le Sirene di Ulisse, e il “Nostos”, il sentimento
da cui è nata la moderna Nostalgia, che colpiva i marinai in viaggio. E
poi ovviamente scrive, racconta con quella voce che è
contemporaneamente cantante e affabulatrice.
Poi c’è il piano dei suoni: il disco, come ci haraccontato lo stesso Vinicio,
è stato inciso a strati. Le basi – le voci e il piano sono stati inciso
in luogi marini, tra Ischia e Creta. Poi le canzoni sono cresciute,
sono montate come un’onda riempita da suoni giunti da tutto il mondo
“come messaggi in bottiglia”. C’è il sempre grandissimo Marc Ribot,
che rende ancora più bella “Billy Budd”. Ci sono cori, che rendono
arioso e acquoso il suono; ci sono suoni greci del secondo disco – le
bellissime “Vinocolo”, “Aedo” e “Dimmi Tiresia”. C’è un campionario di
canzoni che ampliano gli orizzonti già vastissimi di Capossela, pur
rimanendo assolutamente riconoscibili.
Perché, come scrive Marco Castellani nell’introduzione al disco, non c’è
nessuno “che più di Vinicio Capossela si sappia mettere al servizio
dell’opera”. Ed è verissimo per questo disco, in cui Capossela non fa
Capossela, o meglio non fa solo quello. Capossela canta canzoni di mare
con i suoni che devono avere, sperimentando, lottando e riuscendo ancora
una volta ad essere se stesso come il Capitano Achab di fronte alla
balena bianca. Chapeau.

(Gianni Sibilla)

TRACKLIST:
“Il grande Leviatano”
”L’oceano oilalà”
”Pryntil”
”Polpo d’amor”
”Lord Jim”
”La bianchezza della balena”
”Billy Budd”
”I fuochi fatui”
”Job”
”La lancia del pelide”
”Goliath”
”Vincolo”
”Le pleaidi”
”Aedo”
”La madonna delle conchiglie”
”Calipso”
”Dimmi tiresia”
”Nostos”
”Le sirene”


(18 apr 2011)












Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da camila Ven 22 Apr 2011, 14:20

Guccini sposo silenzioso
Come in una sua canzone
Non c’era nessun nome noto. In perfetto stile gucciniano. E non ce ne voglia il maestrone, come lo chiamano a Bologna, se diamo notizia delle sue nozze. Sappiamo bene che non vorrebbe, ma è Francesco Guccini, 71 anni, il più “colto dei cantautori” italiani, come ha scritto Umberto Eco, l’unico che “riesce a toccare le corde che quando scrive, perché racconta la vita come nessun’altro è capace di fare”.
Non è riuscito a sfuggire ai fotografi, nonostante per il suo matrimonio con Raffaella Zuccari, 43 anni, professoressa d’italiano, abbia scelto Mondolfo, provincia di Pesaro Urbino, suggestivo borgo medievale. Mondolfo e non Bologna, perché avrebbe riempito piazza Maggiore, potete esserne certi. Come accadde nel 1984 per il concerto che celebrò i suoi vent’anni di carriera. Era il 21 giugno, e Guccini quella sera ci regalò forse uno dei più bei live della sua carriera, emozionato com’era, in un’atmosfera che aveva ancora il sapore della rive gauche parigina.
Ci vengono le lacrime agli occhi a pensare a quella notte, centocinquanta mila persone, a quella Bologna che oggi non c’è più, a uno dei momenti centrali della musica italiana. Leggete quello che scrisse il giorno successivo su Repubblica Gino Castaldo: “A memoria di bolognese, nessuno ricordava di aver mai visto tanta gente in piazza Maggiore (con la sola eccezione, forse, dei funerali per la strage del 2 agosto). Una folla sterminata, immensa, che riempiva non solo la piazza, ma anche tutta la zona circostante. E così, un po’ per caso, e con la sorpresa degli stessi organizzatori, è esplosa quella che verrà ricordata come la piccola Woodstock della canzone italiana. Non si era mai visto prima… Una grande festa davvero, di quelle che la sciocca miopia del nostro mercato musicale non promuove mai, e che invece dimostrano come la gente è pronta per eventi che sanno di autenticità e di rapporto reale coi sentimenti del pubblico. Ha chiuso Guccini, naturalmente con “Un altro giorno è andato” inno malinconico al tempo che passa, alle cose che finiscono e a quelle che iniziano, la più giusta conclusione per una serata indimenticabile e, forse, irripetibile”.
Forse non credeva neanche lui, Castaldo, di trasformarsi in profeta mentre picchiettava sulla macchina per scrivere. Oggi Guccini non ha più 44 anni, ne ha 71. Ma sembrava più giovane allora e lo sembra ancora oggi, soprattutto quando sale sul palco, come una settimana fa, a Parma: palazzetto dello sport sold out, lui in piedi per due ore di seguito, trascinatore e trascinato dal pubblico.
Chiusa la parentesi nostalgica, la cronaca della giornata non promette niente di buono per i divoratori di gossip. Guccini si è presentato in jeans e camicia, la sposa in abito bianco, ma non da matrimonio. Nessun ospite di calibro, neppure gli amici storici di Bologna, i compagni di osteria, o quelli di Pavana, fatta eccezione per il compagno di giochi cresciuto fra la via Emilia e il West.

Ha festeggiato con pochissime persone, i parenti di Raffaella, e la figlia di Francesco, Teresa, blogger del nostro giornale e che lavora nell’agenzia che organizza i concerti di Guccini, Paolo Conte, Gerardo Balestrieri e un’altra serie di ottimi giovani di cui sentiremmo parlare, alla quale Guccini dedico una canzone nell’album Signora Bovary.
Non ci resta che fargli gli auguri, a tutti. Il 1984 non tornerà mai più, non torneranno quegli odori che permisero al maestrone di comporre pezzi irripetibili come Incontro, Eskimo, La Locomotiva, Un altro giorno è andato e, in anni più recenti, Canzone delle domande consuete, Cirano e, quel capolavoro, a ritmo di tango, che è Scirocco. Ma consapevoli che Guccini può ancora regalare emozioni a non finire durante i suoi concerti. Da single, convivente o sposo che sia.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/21/guccini-sposo-silenzioso-come-in-una-sua-canzone/
camila
camila
mengonella
mengonella

Messaggi : 9869
Data d'iscrizione : 13.05.10
Località : in giro per l'Italia

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Delilah Mer 27 Apr 2011, 13:32

Giuliano Sangiorgi canta per la prima volta live in pubblico dopo l'operazione subita alle corde vocali.
"Lilac Wine" e " Lu Rusciu de lu Mare".
Live Radio2 Rai -- 26 aprile 2011


Delilah
Delilah

Messaggi : 17979
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 112
Località : Milano

http://www.accauno.it/

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Ospite Sab 30 Apr 2011, 09:46

Mamma Gianna scatenata, 11mila con lei


30 aprile, 08:49



Gianna Nannini in tour



MILANO - Poco prima di salire sul palco, aveva detto che non sapeva
se sarebbe riuscita a scatenarsi come un tempo. Ma Gianna Nannini, mamma
di Penelope da neanche sei mesi, ha dato il via al suo 'Io e te tour'
con una folgorante carica di rock. Il Forum di Assago la attendeva
stasera colmo fino all'orlo, con un doppio sold out da 11mila persone,
sia oggi che domani, e pochissimi biglietti rimasti per il terzo
concerto di domenica.

E la rocker senese e' entrata in scena lanciando un lungo e acuto
grido, preceduta dal battito dell'ecografia di Penelope, ritmo
propiziatorio, nonche' fonte di ispirazione per tutto l'ultimo album.
T-shirt con la scritta 'rock party', chiodo nero e jeans stretti, la
Nannini, classe 1956, ha corso e saltato per il palco, in una superficie
di 280 mq, lunga 20 metri e profonda 14, sormontata da un enorme
schermo centrale e due laterali. Dopo aver riservato gran parte della
prima tranche di concerto alle hit di 'Io e te' (con una suggestiva 'Ti
voglio tanto bene' accompagnata da stelle cadenti e dedica al pubblico),
la cantante ha spaziato poi fra successi piu' vecchi e meno conosciuti,
come 'Io e Bobbie Mc Gee', suo adattamento del celebre brano di Janis
Joplin.
E come aveva promesso prima
dell'esibizione, e' arrivata anche la versione rock-metal di 'Volare',
scandita da chitarrone elettriche nel ritornello e amplificata da un
coro di 11mila persone. La sua voce graffiante ha pervaso la serata,
alternando momenti elettrici, a medley, ad altri acustici, ma sempre e
comunque acclamata da un pubblico che ne conosceva a memoria tutti i
brani (sugli spalti anche una collega illustre come Ornella Vanoni).
Dopo il debutto milanese, il tour di Gianna Nannini tocchera' 37 tappe,
di cui 22 in Italia e 15 all'estero, dove, ha detto, ''mancavo da tanto,
ma adesso ho una nuova manager internazionale (l'inglese Louisa Grasso,
ndr) che ho conosciuto al ristorante''.

Internazionale e' anche la produzione dello show, con l'allestimento
del celebre light designer Patrick Woodroffe e la presenza della guest
star Wil Malone a dirigere gli archi, solo per citare i due nomi piu'
noti. ''E' il tour piu' bello che abbia mai avuto - aveva commentato
prima del concerto, salutando i giornalisti -. Le luci funzionano
perfettamente, dando un'immagine delle canzoni, ed e' come se ci fossero
tre palchi, con una regia a 180 gradi, per gestire bene il suono e la
visione del sentimento della musica''. Senza tante chiacchiere e
senza accenni alle sue vicende personali, Gianna ha preferito
festeggiare il battesimo del suo tour in mezzo ai fan, gettandosi infine
nella folla e raggiungendo un pianoforte accanto al mixer, dall'altra
parte del palazzetto, fra lo stupore e il delirio generale.
di Barbara Visentin

http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/spettacolo/2011/04/30/visualizza_new.html_895850497.html

Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da duful Mer 04 Mag 2011, 16:50

http://tv.repubblica.it/copertina/aretha-franklin-torna-a-cantare/67545?video=&ref=HRESS-18
Aretha Franklin torna a cantare



La regina del soul di nuovo su un palco in occasione di un evento benefico per la Candie's Foundation dopo l'improvviso "stop" dello scorso novembre, la cancellazione di diversi concerti e un'operazione chirurgica
duful
duful
mengonella
mengonella

Messaggi : 19862
Data d'iscrizione : 12.05.10
Età : 64
Località : Pisa

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Zoe Gio 05 Mag 2011, 13:13

Bianconi in veste di scrittore… sempre modesto, eh spia (e a me i Baustelle piacciono abbastanza… snob )

http://www3.lastampa.it/libri/sezioni/news/articolo/lstp/400875/

05/05/2011 - INTERVISTA
Il leader dei Baustelle: "Sognavo di scrivere prima di saper suonare"


Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Bianconi_libro_g
Francesco Bianconi e la copertina del suo primo romanzo


S'intitola «Il regno animale» il romanzo che segna il debutto letterario di Francesco Bianconi
BRUNO RUFFILLI
TORINO
Le vicende che stanno per essere raccontate sono false», si legge nel risvolto di copertina de Il mondo animale di Francesco Bianconi, che l’autore presenta oggi alla Fnac di Torino, in Via Roma. «Nel romanzo che state per leggere l’autore gioca con il presente e i suoi nomi, trattando questi ultimi come neomitologie e come stimolatori di universi di senso possibili ma completamente disgiunti dalla realtà oggettiva». Già, romanzo: perché Bianconi è passato dal colto pop dei Baustelle ai tipi di Mondadori. Il suo debutto narrativo è maturo e ironico proprio come ci si aspetterebbe dall’autore di quei piccoli capolavori di parole e musica intitolati Charlie Fa Surf, Gli Spietati o La Guerra è Finita.

Che differenza c’è tra scrivere una canzone e un romanzo?
«Le canzoni sono brevi, sintetiche, assomigliano alle poesie, mentre un romanzo è organizzato in un modo diverso. Non è stato facile, ero abituato a un altro respiro, non mi ero mai cimentato con una storia lunga. Per me è un sogno che si realizza, nei miei sogni di bambino volevo inventare delle storie, prima ancora della mia passione della musica, quando neanche sapevo cosa fosse una chitarra».

Di storie in realtà ce ne sono parecchie, c’è pure la descrizione del bunga bunga. Come mai?
«Volevo raccontare le storie e i valori di oggi, o la loro mancanza: come siamo cambiati noi e com’è cambiato il Paese negli ultimi dieci o vent’anni attraverso la vicenda di un ragazzo, Alberto. Volevo raccontare il mio tempo e il mio Paese: l’ambientazione è milanese, ma Milano è un simbolo dell’Italia».

Ha avuto dei modelli per la scrittura?
«Non ho davvero modelli, ma autori che mi piacciono e in qualche modo mi ispirano, come con le canzoni: normalmente è un piacere, ma stavolta erano troppi, troppo pesanti e non riuscivo a scrivere. Dopo cinque righe rileggevo e mi dicevo: questo è Dostoevsky, questo Hemingway. [ snob ] Ho cominciato davvero solo quando li ho dimenticati e sono rimasto da solo con me stesso, nudo di fronte a un foglio bianco».

Quanto tempo ci ha messo?
«Due anni mezzo, forse tre. Avevo cominciato con dei racconti, storie brevi, proprio per non confrontarmi con la letteratura vera, poi è stato come se il romanzo mi avesse chiamato, i racconti alla fine giravano intorno alla stessa grande storia, il protagonista era lo stesso, così il romanzo è arrivato da solo e ho rifatto tutto da capo».

Quanto c'è di Francesco Bianconi in questo libro?
«Non sono esattamente come il Francesco Bianconi del racconto, ma nemmeno come Alberto; una parte di me è Susi, un'altra Ilaria, alcuni tratti si riflettono negli altri personaggi: mettendoli insieme si arriva al cento per cento, ma nessuno mi rappresenta da solo».

E la musica?
«Volevo utilizzarla il meno possibile, volevo che non ci fossero citazioni di canzoni. C'è Robertino che ha un passato da musicista, ma nel libro viene fuori solo perché è finalizzato al racconto. Non volevo parlare di musica perché faccio parte dell’ambiente, è un tranello in cui è troppo facile cadere».
Zoe
Zoe
mengonella
mengonella

Messaggi : 9955
Data d'iscrizione : 13.05.10

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da camila Gio 05 Mag 2011, 16:11

'Let Them Talk', Dr. House si dà al blues e celebra la musica di New Orleans

Roma - (Adnkronos) - L'album esce il 10 maggio. L'attore britannico: "Sono bianco ma amo questa musica e spero che anche voi l'amiate"
Roma, 5 mag. (Adnkronos) - Dal cinico ma irrisistile 'Dr House' che risolve casi impossibili nel Princeton-Plainsboro Teaching Hospital al blues di New Orleans, che adora. Hugh Laurie, attore inglese tra i piu' pagati della tv Usa, pubblica il 10 maggio il suo primo album, 'Let Them Talk', dopo aver firmato un contratto con la Warner Bros Records l'anno scorso.
''La cosa peggiore -dice senza rinunciare all'ironia e' che ho infranto una delle regole base di chi fa questo mestiere: gli attori devono recitare e i musicisti suonare. E' cosi' che funziona …quindi perche' ascoltare la musica di un attore? La risposta e' che non c'e' risposta. Se ti preoccupa la provenienza e la genealogia, allora dovresti cercare altrove, non ho niente per te'', sottolinea con il suo inconfondibile stile provocatorio.
'Let Them Talk' e' stato prodotto da Joe Henry e registrato tra Los Angeles e New Orleans. L'album e' una celebrazione del blues di New Orleans, un genere da sempre molto vicino all'anima musicale di Hugh Laurie, studente di pianoforte sin da bambino: "Lasciate che quest'album -aggiunge- vi mostri quello che sono: un bianco della classe media inglese che sconfina apertamente nella musica e nei miti del sud americano''.
Hugh Laurie, che ha basato l'intero album su pianoforte e voce, e' stato raggiunto in studio dalla ''regina di New Orleans'' in persona: Irma Thomas. Insieme a lei, sono arrivati a dar manforte anche Alain Toussaint, supremo pianista blues, Sir Tom Jones e la sua leggendaria voce e l'idolo di Hugh da sempre, Dr.John, che ha messo il suo tocco speciale in ''After you've gone''.

Spiritualmente ispirato da album dello stesso genere, come ad esempio ''Buena Vista Social Club'' di Ry Cooder e la colonna sonora di ''Fratello, dove sei?'' di T-Bone Burnett, 'Let Them Talk' di Hugh Laurie mette insieme una straordinaria selezione di canzoni appartenenti al patrimonio culturale americano, celebri musicisti e vere leggende del canto per sostenere questo repertorio troppo spesso trascurato.
"Non ho mai potuto sopportare -dice l'attore e musicista britannico- di vedere questa musica confinata in una vetrinetta con la dicitura: 'Cultura: da maneggiare solo se vecchi e di colore'. Amo questa musica, nel modo piu' autentico che posso, e spero che anche voi l'amiate", conclude.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Let-Them-Talk-Dr-House-si-da-al-blues-e-celebra-la-musica-di-New-Orleans_311979492000.html

se qualcuno è curioso di ascoltarlo...

https://www.youtube.com/watch?v=sLzaI-EpLOY&feature=related

Spoiler:
camila
camila
mengonella
mengonella

Messaggi : 9869
Data d'iscrizione : 13.05.10
Località : in giro per l'Italia

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da camila Gio 05 Mag 2011, 16:14

Wind Music Awards 2011, anche Subsonica e Negramaro nel cast

Sono stati resi noti oggi altri nomi che vanno ad aggiungersi al cast della prossima edizione dei Wind Music Awards, in programma all'Arena di Verona tra i prossimi 27 e 28 maggio: oltre ai già citati Giovanni Allevi, Alessandra Amoroso, Annalisa, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Mario Biondi, Stefano Bollani, Carmen Consoli, Cesare Cremonini, Gigi D'Alessio, Lucio Dalla e Francesco De Gregori, Due Di Picche (ovvero Neffa e J-Ax), Elisa, Emma, Fabri Fibra, Il Volo, Luciano Ligabue, Litfiba, Marco Mengoni, Modà, Gianna Nannini, Nek, Pooh, Francesco Renga, Renato Zero e Zucchero , sul palco scaligero saranno di scena anche Subsonica, Negramaro, Raphael Gualazzi e Hooverphonic, questi ultimi primi artisti internazionali confermati all'evento. La manifestazione, giunta quest'anno alla quinta edizione, verrà trasmessa nel corso di tre serate da Italia 1, in date ancora da definirsi: durante la cerimonia ritireranno il riconoscimento gli artisti che hanno pubblicato e venduto nell’arco di tempo compreso tra maggio 2010 e maggio 2011, oltre 300.000 copie (disco di diamante), o 120 mila copie (disco multi platino) o 60 mila copie (disco di platino) o 30.000 copie (disco d'oro) dei loro album in Italia. Oltre a questi premi, durante la due giorni veronese, verranno consegnati altri riconoscimenti sempre dedicati ai più grandi artisti nazionali, ovvero il “Digital Songs”, che verrà assegnato ai brani che hanno avuto oltre 60.000 download (multi platino) e 30.000 download (platino). A questi si aggiungono il premio speciale delle associazioni del settore discografico FIMI, AFI, e PMI e il premio speciale “Premio Arena di Verona”.


http://www.rockol.it/news-241700/Wind-Music-Awards-2011,-anche-Subsonica-e-Negramaro-nel-cast
camila
camila
mengonella
mengonella

Messaggi : 9869
Data d'iscrizione : 13.05.10
Località : in giro per l'Italia

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Zoe Ven 06 Mag 2011, 12:57

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/05/05/news/ac_dc-15841266/?ref=HREC2-10

MUSICA
Quei ragazzacci degli Ac/Dc con la chitarra sotto al letto

L'incontro con Angus Young e Brian Johnson alla vigilia dell'uscita del nuovo dvd "Live at River Plate". Cinquant'anni suonati e nessuna voglia di smettere. "Dagli anni Settanta molto è cambiato ma i sentimenti sono gli stessi. L'hard rock non è un genere, è un feeling"
di ERNESTO ASSANTE

LONDRA - Se vi capitasse di incontrare per strada Angus Young avreste qualche difficoltà a riconoscerlo. Non perché sia particolarmente cambiato (certo gli anni sono passati anche per lui, i capelli sono diventati più radi, qualche ruga che prima non c'era gli solca il viso, ma gli occhi azzurri brillano ancora di giovanile entusiasmo), ma perché fuori dalla scena il leggendario chitarrista degli Ac/Dc non è così selvaggio e fuori controllo, anzi, la cortesia e il garbo con cui ci accoglie sono distantissime dallo "school boy" elettrico che mette in scena con la sua band. Prendete, ad esempio, il nuovo dvd della band, Live at River Plate, che esce martedi prossimo: tutto quello che ci troverete è rigorosamente hard rock, quelli che vedrete in scena sono cinque signori che hanno votato la loro vita alla causa e non l'hanno mai tradita e davanti a tutti c'è lui, Angus Young, con la sua chitarra elettrica a tracolla, i pantaloni corti, la divisa scolastica e l'aria di uno che nonostante abbia superato da qualche tempo la cinquantina non ha alcuna voglia di calmarsi, di smettere di suonare a tutto volume, di staccare la spina e piantarla con il rock'n'roll.

"E perché mai dovrei farlo?", dice ridendo, "tante, troppe volte hanno detto che il rock era morto. Mi ricordo un importante discografico che negli anni Settanta ci disse che potevamo anche piantarla di andare in giro, che il suono delle chitarre era finito e che da quel momento in poi il suono era solo quello delle tastiere e del progressive. Beh, le tastiere e il progressive sono passati, noi siamo ancora qui". Brian Johnson, il cantante della band, seduto accanto a Young nel lussuoso albergo di Mayfair a Londra dove li incontriamo, annuisce. E aggiunge: "Ci sono poche band che possono dire di aver ottenuto quello che abbiamo ottenuto noi. E non parlo di successo, anche se importante. Parlo del rapporto con la gente, con un pubblico che ci segue e ci ama, che viene ai nostri concerti e ne esce soddisfatto e felice. E parlo dell'amicizia che ci lega. Noi siamo davvero una band, suoniamo insieme, pensiamo insieme, sentiamo insieme tutto quello che facciamo. E questo ci rende diversi dagli altri".

Diversi gli Ac/Dc lo sono davvero. Non foss'altro che per la potenza, inaudita, della loro musica. No, non stiamo parlando di volume, di elettricità, quella è roba da metallari o da chi cerca di coprire con i watt il vuoto delle emozioni. No, parliamo di forza, di passione, di energia, quella che li ha spinti a iniziare negli anni Settanta e che li tiene vivi ancora oggi, quella che li ha portati a realizzare decine di dischi di successo e a creare un suono inconfondibile. "E' hard rock e basta", dice Young, "musica diretta, immediata, potente, figlia del rock'n'roll. Quando abbiamo cominciato noi, alla metà degli anni Settanta, il mainstream pop era fatto di canzoni dolci, di chitarre acustiche, di ballate. Noi sentivamo che mancava qualche cosa, che i ragazzi volevano qualcos'altro, che non c'era solo la voglia di ballare al lume di candela ma anche si saltare per aria, di avere attorno dell'energia. C'era bisogno di un po' di buon hard rock. E lo abbiamo fatto. Del resto non pensa che ce ne sia bisogno ancora oggi?". Difficile dargli torto. "E' vero che molte cose sono cambiate", dice ancora Young, "le tecnologie sono diverse, il mondo è diverso, le nuove generazioni sono diverse. Ma i sentimenti, i desideri, sono gli stessi. E l'hard rock non è un genere, ma un feeling".

A tessere le fila del "feeling" degli Ac/Dc, dalle origini a oggi sono i due fratelli Malcolm e Angus Young, che dall'Australia si sono mossi alla conquista del mondo con le loro chitarre, affiancati oggi da Cliff William e Phil Rudd, e soprattutto dalla voce di Brian Johnson, alta, stridente, fortissima, "l'unica in grado di tenere testa al nostro suono", dice Young. "Io so strillare molto bene, per questo sono negli Ac/Dc", dice con ironia Johnson, con il suo immancabile cappello in testa, "no, non sto scherzando. Altri cantanti hanno grandi capacità tecniche, io non ho tempo per essere tecnico, io devo stare dentro al suono della band e devo tirare fuori tutta l'energia e la passione che ho. E questo mi fa essere in sintonia con loro. Il mio timbro vocale è particolare, ma è parte integrante del suono degli Ac/Dc, non potrei cantare in un altro modo, non andrebbe bene".

Johnson è inglese ma anche italiano (la madre Ester De Luca è di Frascati, in provincia di Roma) e lui ama molto venire in Italia e ritrovare i parenti: "Vengo spesso, a giugno tornerò di nuovo con la mia famiglia. Mi piace molto l'Italia e ho un legame con le mie radici che mi piace coltivare". "Il pubblico italiano ci ha sempre accolto con grande entusiasmo", aggiunge Young, "e non c'è dubbio che torneremo anche con il prossimo tour a esibirci nel vostro paese". I fan li attendono con ansia, così come hanno fatto per il tour testimoniato dal nuovo dvd. Era il tour che seguiva la pubblicazione di Black Ice, un disco realizzato dopo otto lunghissimi anni di silenzio discografico. E quando sono tornati tutto è ricominciato come prima. "Noi viviamo per fare musica", dice Young,"certo è ovviamente anche un lavoro, ma non è questa la motivazione principale. Non facciamo dischi perché 'dobbiamò farli ma quand abbiamo canzoni che ci convincono, quando sentiamo che siamo in grado di emozionare la gente che vuole ascoltarci. E poi se provassimo a fare finta, a non essere noi stessi, non ci riusciremmo nemmeno".

Young è senza dubbio uno dei chitarristi più amati della storia del rock. E da rocker continua a vivere. Ma non è una star, non ha mai avuto atteggiamenti da divo, non ne ha nemmeno il fisico. "Non mi interessa, a me piace suonare. Non ho nemmeno l'immagine di un chitarrista rock. Se chiedono a qualcuno com'è un chitarrista rock è difficile che rispondano che è uno che suona una Gibson vestito con la divisa della scuola come me. Alle volte prima dei concerti faccio un giro tra il pubblico, è difficilissimo che mi riconoscano quando non ho gli abiti da scolaretto". Già, la divisa scolastica è il suo marchio di fabbrica, il suo modo di rappresentare l'eterna giovinezza, la sua e quella del rock, che non vuole crescere e uscire dall'adolescenza. "L'idea della divisa non è stata mia, però", racconta, "ma di mia sorella. Mi vedeva sempre arrivare a casa da scuola e correre a prendere la chitarra, non mi cambiavo e uscivo subito. O michiudevo nella mia stanza e iniziavo a suonare. E' lei che mi ha suggerito di andare in scena vestito cosi, e io ho sempre pensato che fosse una grande idea".

La divisa da scolaro la indossa solo quando è in scena, chissà se potrebbe vivere senza la sua chitarra."No", risponde sicuro. "Ho molte chitarre ma ne suono solo una, sempre la stessa, non l'ho mai cambiata, ho con lei un rapporto strettissimo, davvero. La controllo, so sempre dov'è, la curo. E per essere sicuro di non perderla l'ho sempre messa sotto il mio letto nella mia cameretta. Quando mi sono sposato mia moglie mi ha chiesto, "la chitarra dove va?" e io le ho risposto, "sotto il nostro letto, ovviamente". Ed è ancora li".
(05 maggio 2011)
Zoe
Zoe
mengonella
mengonella

Messaggi : 9955
Data d'iscrizione : 13.05.10

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da camila Dom 08 Mag 2011, 18:04

Giuliano Sangiorgi (Negramaro) ospite di Elisa torna a cantare 'live'
Domenica 08 Maggio 2011 16:56


Roma - Giuliano Sangiorgi, il leader dei Negramaro, torna a cantare dal vivo dopo l'intervento chirurgico subito alle corde vocali nei mesi scorsi. In una tappa di "Ivy I e II", Sangorgi e' tornato ad esibirsi live insieme ad Elisa. E' stato uno spettacolo nello spettacolo ieri sera al Gran Teatro di Roma durante una tappa del nuovo tour di Elisa in replica nella capitale con un altro 'sold out'.

Sul finire della scaletta, l'artista di Monfalcone ha chiamato accanto a se' Giuliano Sangiorgi, offrendo al pubblico una sorpresa davvero inaspettata. Accolto da applausi scroscianti, il leader dei Negramaro e' salito sul palco, visibilmente emozionato ed ha duettato con Elisa accompagnato dalla band della cantante e da Emanuele Spedicato (chitarrista dei Negramaro). "E' la mia prima esibizione su un grande palco dopo quello che mi e' accaduto, sono felice di farlo qui con lei. Ringrazio Elisa - ha detto Giuliano - per tutto quello che ha fatto per me e soprattutto per la musica italiana in questi anni".

"Sono onorata di questo regalo - da affermato dal palco a sua volta una Elisa ugualmente emozionata - E' un nuovo inizio per i live dei Negramaro che proseguiranno in estate. Ci rincontreremo". I due artisti - entrambi etichetta Sugar -, legati da una profonda e sincera amicizia, con "Basta cosi'" e "Ti vorrei sollevare" hanno poi dato vita a un'esibizione che ha travolto il pubblico per la grande energia ed intensita' che trasmetteva in ogni sua nota. Applausi e standing ovation sono arrivati da tutta la platea che contava anche Renato Zero, Fiorella Mannoia e Marco Mengoni. Sia Elisa che i Negramaro a fine giugno saranno premiati ai Wind Music Award per i loro album "Ivy" e "Casa 69". Elisa nei prossimi giorni portera' il tour "Ivy I e II" a Napoli (9 e 10 maggio), Catania (12 e 13 maggio), Bari (15 maggio), Firenze (17 e 18 maggio), Genova (20 maggio) e Reggio Emilia (22 e 23 maggio), mentre i Negramaro sono attesi il 10 giugno sul palco dell'Heineken Jammin Festival, per aprire ufficialmente il loro "Casa 69 Tour".


Spoiler:
http://www.ilpaesenuovo.it/spettacolo/17131-giuliano-sangiorgi-negramaro-ospite-di-elisa-torna-a-cantare-live.html
camila
camila
mengonella
mengonella

Messaggi : 9869
Data d'iscrizione : 13.05.10
Località : in giro per l'Italia

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da ziggy Dom 08 Mag 2011, 22:56



ecco il video del ritorno di Giuliano con Elisa ieri amò
ziggy
ziggy
mengonella
mengonella

Messaggi : 3929
Data d'iscrizione : 20.05.10
Località : roma

Torna in alto Andare in basso

Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona - Pagina 7 Empty Re: Interviste, articoli e recensioni, chi canta e chi suona

Messaggio Da Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Pagina 7 di 20 Precedente  1 ... 6, 7, 8 ... 13 ... 20  Successivo

Torna in alto

- Argomenti simili

 :: ARTI :: Musica

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.