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Marco Mengoni - Riflessioni musicali

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Messaggio Da Delilah Dom 06 Giu 2010, 03:00

OT Io Calloway l'ho visto dal vivo Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 550338

Quello che sto cercando di dire è che Marco non sta andando nella direzione di Giorgia, perché non vuole essere così e perché lui non è così.
Giorgia e Marco hanno un po' una stessa base jazz, ma Giorgia fa delle "variazioni" delle sue canzoni invece Marco cerca di ricrearle ogni volta. (e ogni volta il risultato non può essere da 10 e lode)
Giorgia è come se fosse una cantante jazz e soul prestata alla musica leggera (quando l'ho sentita cantare a sanremo la prima volta ho capito immediatamente il suo background), mentre Marco è jazz in quello che fa.

Ma continuermo a chiarirci le idee domani sera quando ci saremo spostati nel topic giusto Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 550338
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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 03:18

ubik ha scritto:
Valentina ha scritto:Anna infatti, in Credimi Ancora manco lui sapeva quello che stava facendo infatti alla fine si è trovato a dover "correre", altro che 2 bombole di ossigeno.

Mi sono persa, qual è la citazione che Marco ha fatto di Calloway?

ari ari ari oooooohhhhhhhhhhhhh Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 550338

Quello lo ha fatto a Padova la prima volta ma era per omaggiare Lena Horne da poco deceduta spia

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Messaggio Da Delilah Dom 06 Giu 2010, 03:35

ubik ha scritto:

ci vorrebbe delilah a questo punto, con cui ho già avuto modo di disquisire sulla questione Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 550338

nel senso che l'ho già detto in altre occasioni, per me almeno tu nell'universo dovrebbe proprio toglierla dal repertorio, perchè ogni volta perde l'intonazione; in questa occasione poi sussurra a casaccio e strilla inopportunamente Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 905948

ma chiudo questo argomento perchè non mi piace ripetermi Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 500248


Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 33351


Di solito è solo (volutamente?) sporco su questa canzone in particolare. (a Verona è leggermente calante solo sullo "splende per me soltanto" a 1,35 circa) che non significa perdere l'intonazione Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 550338 (ma sono sempre mie opinioni da non esperta e non ho mica il melodine per misurarlo)

Quando l'ascolto penso sempre che stia parlando a se stesso, forse per questo non mi ha dato la sensazione che lo facesse a casaccio. Ma qui si rischia di discutere su ciò che "arriva" e a chi "arriva" e quando "arriva" (prenderei a sberle quelli che dicono "non mi sei arrivato" Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 492118 )


(Tuu tuuuuu è in arrivo il treno diretto delle ore... Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 572980 Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 572980 Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 572980 )
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Messaggio Da Delilah Dom 06 Giu 2010, 03:41

@ Valentina.

Io l'ho visto che aveva più di 70 anni e ancora ballava (quasi) come qui.

Lena Horne ha recitato con Calloway in un film, Stormy Weather che è poi il titolo di una canzone cantata nel film dalla Horne.


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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 11:45

Ho visto i video di Verona. E con i limiti del mezzo credo di aver capito le perplessità di Kaiser. Ho letto quello che avete scritto e finalmente conosco il pensiero di ubik.
Nelle pagine dietro avevo quotato Effeci che esprimeva il suo desiderio di riascoltare la voce di Marco, per l'empatia che si instaura sempre e comunque.
Ma qualche distinguo bisogna pur farlo.
Io che adoro il jazz, in tutte le sue sfumature, dagli albori fino ad oggi, vocale e strumentale, passando per il swing ed il be-bop per arrivare al freejazz, ho riconosciuto subito l'anima jazz di Marco, e ho sperato e spero ancora che un giorno potrà deliziarmi con del vero jazz. E qui mi fermo.

Perché i pezzi "incriminati" di Verona che cosa sono? Quali erano le intenzioni di Marco? Perché io francamente non l'ho capito.
Non ho percepito nessuna improvvisazione. Quello che ha fatto è stato pensato prima, sapeva benissimo dove voleva arrivare (cit. da Boogie - Conte sorriso ) e la prova è l'intro di Insieme a te, i musicisti aspettano Marco e il suo "parlato".
Quindi nessuna improvvisazione ma ulteriori variazioni a quelle che son già delle cover. Ora, mi dispiace per Marco, ma la sua sensibilità come uomo e come artista da sole non bastano per trovare nuove strade. Per prima cosa non hanno il tempo di provare, e un tour pop non può essere un work in progress, specialmente il primo che dovrebbe servire a raccogliere nuovi ascolti, ed è già complicato dall'inesperienza. Il fatto che lui sembri un'artista navigato non deve farci dimenticare i pochi mesi da professionista che ha sulle spalle.
Secondo, anche potesse provare, dove vuole arrivare? Per ora non ho visto né il gioco né il divertimento di cui parlava Joe ad esempio in Psyco Killer, ma soltanto la volontà di stupire. Ma se "È del poeta il fin la meraviglia/ chi non sa far stupir vada alla griglia" è anche vero che "la vera regola è saper rompere le regole a tempo e luogo" (Giambattista Marino, sono in vena di citazioni sorriso ).
Suggerivo un produttore jazz e non scherzavo. Marco ha bisogno di una guida seria e preparata. I suoi produttori, i suoi musicisti non sono alla sua altezza, ha bisogno di qualcuno più preparato per indirizzare la sua arte. Ho sentito parlare di Carcano, non me ne voglia qualcuno, ma neanche lui è all'altezza. Marco ha una sensibilità musicale pazzesca che va di pari passo con la sua emotività ed per questo che deve essere guidato da persone di esperienza e con la sua stessa sensibilità, perché un conto è lasciarsi invadere della emozioni nel momento dell'esecuzione di un brano, e quindi improvvisare seguendo il battito del proprio cuore e onda del proprio respiro, un altro è scegliere stilisticamente una variazione funzionale alle proprie capacità e all'intento del brano stesso.
Anche i più grandi si affidano produttori che possano esaltare la propria arte.
Inoltre se l'omaggio alla Horne è stato il pezzettino di Cab, poteva risparmiarsela, e spero che se un giorno decidesse di rifare Respect in pubblico la provi meglio prima con i musicisti, o la faccia a cappella, così da evitare quei giochi pochi riusciti salvati solo dalla sua voce. Perché in fondo, onestamente, quella non mi stancherò mai d'ascoltarla.

PS - anch'io, come ubik, ho paura che le ultime scelte, da Nonantola, possano precludergli il futuro che vogliamo per lui.
E ancora, soltanto il grande Bob McFerrin si permette di non avere una scaletta nei suoi spettacoli, e di scegliere al momento, sull'emotività percepita, cosa proporre, ma certamente non improvvisa.


Ultima modifica di lula il Dom 06 Giu 2010, 12:11 - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 12:10

Marco non ha esperienza e sperimenta...aggiunge,toglie ed improvvisa al momento...è consapevole di avere uno strumento potentissimo ma non lo cura abbastanza e spesso si fà prendere dal desiderio di stupire (e non serve) rischia e a volte sbaglia...come ha detto Lula questo tour è continuamente work in progress anche perchè fino ad ora ha fatto tutto di corsa...Non è pronto ne fisicamente ne artisticamente per affrontare una cosa del genere ma deve comunque "cavalcare l'onda".
Uno dei tanti aspetti negativi dell'uscire da un talent show è il ritrovarsi a crescere e fare gavetta sotto i riflettori(cosa che gli altri cantanti da discografia fanno ampiamente prima di essere esposti al grande pubblico)questo rende il futuro di un artista nebuloso e ad alto rischio "scottatura".
Ne è sicuramente consapevole, ma questo è comunque il percorso che vuole fare, bisogna vedere dove lo porterà. E' possibile che questo suo sperimentare lo porti a diventare un grande artista come è possibile che lo porti a bruciarsi la carriera.
Concordo sul fatto che Marco dovrebbe avere al suo fianco una guida veramente preparata, il problema è che in questo caso ne servirebbero con i controc***i ed è difficilissimo trovarle soprattutto in italia.
In sostanza c'è poco da fare, tocca stare con l'ansia da prestazione e vedere cosa succede.

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 12:17

Naiwe ha scritto:Marco non ha esperienza e sperimenta...aggiunge,toglie ed improvvisa al momento...è consapevole di avere uno strumento potentissimo ma non lo cura abbastanza e spesso si fà prendere dal desiderio di stupire (e non serve) rischia e a volte sbaglia...come ha detto Lula questo tour è continuamente work in progress anche perchè fino ad ora ha fatto tutto di corsa...Non è pronto ne fisicamente ne artisticamente per affrontare una cosa del genere ma deve comunque "cavalcare l'onda"

Sì, ma non è necessario che lo sia. Potrebbe andare avanti così come è nato, con gli aggiustamenti necessari, ma non è necessario rischiare. Il problema sono sempre i collaboratori che non hanno la necessaria esperienza e per primi si stupiscono e rimangono a bocca aperta davanti alle capacità evocative della sua voce.

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 12:31

lula ha scritto:
Naiwe ha scritto:Marco non ha esperienza e sperimenta...aggiunge,toglie ed improvvisa al momento...è consapevole di avere uno strumento potentissimo ma non lo cura abbastanza e spesso si fà prendere dal desiderio di stupire (e non serve) rischia e a volte sbaglia...come ha detto Lula questo tour è continuamente work in progress anche perchè fino ad ora ha fatto tutto di corsa...Non è pronto ne fisicamente ne artisticamente per affrontare una cosa del genere ma deve comunque "cavalcare l'onda"

Sì, ma non è necessario che lo sia. Potrebbe andare avanti così come è nato, con gli aggiustamenti necessari, ma non è necessario rischiare. Il problema sono sempre i collaboratori che non hanno la necessaria esperienza e per primi si stupiscono e rimangono a bocca aperta davanti alle capacità evocative della sua voce.

Concordo in pieno.
Ma a quanto pare è invece la strada che vogliono seguire...provare e rischiare sul campo...con annessi successi ed insuccessi.
Se abbiano la giusta esperienza non sò,effettivamente parrebbe di no, ma non ne capisco granchè.
Il problema è (a mio modesto parere solo per quel poco che ho potuto notare e sentire) che c'è un atmosfera generale di "facciamo tutto e subito...godiamoci questo momento che non durerà per sempre...non voglio avere rimpianti quando tutto questo finirà...perchè finirà sicuramente" E non è solo un atteggiamento di Marco ma anche dei suoi collaboratori...e questo è sicuramente non molto professionale...ma c'è poco da fare se è in queste mani qui.

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 13:00

lula ha scritto:Ho visto i video di Verona. E con i limiti del mezzo credo di aver capito le perplessità di Kaiser. Ho letto quello che avete scritto e finalmente conosco il pensiero di ubik.
Nelle pagine dietro avevo quotato Effeci che esprimeva il suo desiderio di riascoltare la voce di Marco, per l'empatia che si instaura sempre e comunque.
Ma qualche distinguo bisogna pur farlo.
Io che adoro il jazz, in tutte le sue sfumature, dagli albori fino ad oggi, vocale e strumentale, passando per il swing ed il be-bop per arrivare al freejazz, ho riconosciuto subito l'anima jazz di Marco, e ho sperato e spero ancora che un giorno potrà deliziarmi con del vero jazz. E qui mi fermo.

Perché i pezzi "incriminati" di Verona che cosa sono? Quali erano le intenzioni di Marco? Perché io francamente non l'ho capito.
Non ho percepito nessuna improvvisazione. Quello che ha fatto è stato pensato prima, sapeva benissimo dove voleva arrivare (cit. da Boogie - Conte sorriso ) e la prova è l'intro di Insieme a te, i musicisti aspettano Marco e il suo "parlato".
Quindi nessuna improvvisazione ma ulteriori variazioni a quelle che son già delle cover. Ora, mi dispiace per Marco, ma la sua sensibilità come uomo e come artista da sole non bastano per trovare nuove strade. Per prima cosa non hanno il tempo di provare, e un tour pop non può essere un work in progress, specialmente il primo che dovrebbe servire a raccogliere nuovi ascolti, ed è già complicato dall'inesperienza. Il fatto che lui sembri un'artista navigato non deve farci dimenticare i pochi mesi da professionista che ha sulle spalle.
Secondo, anche potesse provare, dove vuole arrivare? Per ora non ho visto né il gioco né il divertimento di cui parlava Joe ad esempio in Psyco Killer, ma soltanto la volontà di stupire. Ma se "È del poeta il fin la meraviglia/ chi non sa far stupir vada alla griglia" è anche vero che "la vera regola è saper rompere le regole a tempo e luogo" (Giambattista Marino, sono in vena di citazioni sorriso ).

Sulla base dell'ascolto dei video (che è comunque relativo) mi trovo abbastanza d'accordo con questa prima parte della tua riflessione, anche se non mi sembra che ci sia tutta questa preparazione sulle variazioni, tanto che ho avuto l'impressione che i musicisti facciano fatica a stare dietro a Marco nelle sue divagazioni che, per l'appunto, non possono essere sempre inquadrate come dei frutti della sua espressione artistica.


lula ha scritto:
Suggerivo un produttore jazz e non scherzavo. Marco ha bisogno di una guida seria e preparata. I suoi produttori, i suoi musicisti non sono alla sua altezza, ha bisogno di qualcuno più preparato per indirizzare la sua arte. Ho sentito parlare di Carcano, non me ne voglia qualcuno, ma neanche lui è all'altezza. Marco ha una sensibilità musicale pazzesca che va di pari passo con la sua emotività ed per questo che deve essere guidato da persone di esperienza e con la sua stessa sensibilità, perché un conto è lasciarsi invadere della emozioni nel momento dell'esecuzione di un brano, e quindi improvvisare seguendo il battito del proprio cuore e onda del proprio respiro, un altro è scegliere stilisticamente una variazione funzionale alle proprie capacità e all'intento del brano stesso.
Anche i più grandi si affidano produttori che possano esaltare la propria arte.
Inoltre se l'omaggio alla Horne è stato il pezzettino di Cab, poteva risparmiarsela, e spero che se un giorno decidesse di rifare Respect in pubblico la provi meglio prima con i musicisti, o la faccia a cappella, così da evitare quei giochi pochi riusciti salvati solo dalla sua voce. Perché in fondo, onestamente, quella non mi stancherò mai d'ascoltarla.

PS - anch'io, come ubik, ho paura che le ultime scelte, da Nonantola, possano precludergli il futuro che vogliamo per lui.
E ancora, soltanto il grande Bob McFerrin si permette di non avere una scaletta nei suoi spettacoli, e di scegliere al momento, sull'emotività percepita, cosa proporre, ma certamente non improvvisa.

Qui mi trovo veramente poco d'accordo. Perchè produttore jazz? E se Marco volesse rifiutarsi per tutta la vita i abbandonarsi completamente a quella che sembra essere la sua naturale propensione? Se scegliesse una strada ben diversa?
I nostri desideri e le nostre aspettative (in questo ti capisco e ne abbiamo anche parlato) sono cose ben diverse da quello che Marco umanamente e artisticamente si troverà a proporsi durante il suo percorso musicale.
Probabilmente è vero, con un altro gruppo, un'altra band (e aggiungo un'altra tempistica tra un live e l'altro) potrebbe arrivare veramente a soddisfare quella innata capacità di improvvisazione, con una maggiore crescita, ma il punto non mi sembra questo.

Il problema è che Marco è giovan e di esperienza ne deve fare ancora tanta. Il fatto che le sue possibilità siano infinite non significa che debba arrivare da subito a saperle esprimere, non significa che tutto quello che lo circonda sia troppo stretto per lui.

Insomma, siamo tutti convinti che il suo repertorio di inediti sia del tutto inappropriato per le sue capacità, le coreografie e la messa in scena di un professionista (Tommassini) che ha lavorato per i più grandi, diventano componenti accessorie di cattivo gusto e non all'altezza della grande presenza scenica di Marco. I musicisti, che sono soggetti ad esecuzioni progressivamente in "salita" (con tanto di fiatone), diventano scarsi perchè non in grado di stare dietro alla esigenza sempre più esasperata del Mengoni di "cercare".
Le cover non sono più i capolavori che abbiamo conosciuto, ma sono diventate un semplice strumento-termometro delle performance di Marco. I produttori ... non vanno bene.

Ma non sarà più semplice dire che Marco ha 21 anni? Che quello che fa è già tanto? Che sta raschiando il barile ... perchè in realtà per l'esperienza che ha e per il genere di repertorio che tratta pop-rock fin troppa sperimentazione sta facendo?

Piccola divagazione tennistica: Roger Federer, ad oggi, è considerato il più grande tennista di sempre. Un talento infinito, con un gioco sublime, grande professionalità e una concentrazione e determinazione che gli hanno permesso di offrire sui campi da tennis delle performances più uniche che rare.
Il talento è innato, Federer aveva la "mano santa" anche a 10-15-20 anni ... ma fino a 23 anni non è stato capace di esprimere tutte le sue qualità nel giusto modo, tanto è vero che tutti si cominciavano a chiedere il perchè ancora non fosse esploso definitivamente come si pensava. E la colpa non era certo dei tecnici, dello staff che lo circondava.
Semplicemente non era pronto del tutto per esprimere in pieno quello che aveva di innato.
Ha dovuto lavorare molto, soprattutto mentalmente, per imparare a gestire il suo enorme talento, per direzionarlo nel giusto modo, intraprendendo un percorso di crescita progressiva perchè anche le enormi doti vanno gestite con cura e attenzione, anche dosate se il momento non è quello giusto.


Forse sarebbe il caso di non assecondare eccessivamente questa smania di Marco di fare tutto e subito. I mezzi che ha a disposizione sono più che sufficienti, al momento, perchè lui possa crescere in questa prima esperienza.
Non ha bisogno di fare quello che ha fatto l'altro ieri a Verona (anzi è controproducente), può sperimentare e variare quanto vuole, per la sua e per la nostra gioia, ma tenendo sempre presente che non si può stravolgere tutto e sempre, soprattutto se si tratta di canzoni pop ... si tenesse la sua vena creativa per i nuovi pezzi ... magari cominciasse a buttare giù qualcosa sisi

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 13:13

ForsesiForseno ha scritto:Sulla base dell'ascolto dei video (che è comunque relativo) mi trovo abbastanza d'accordo con questa prima parte della tua riflessione, anche se non mi sembra che ci sia tutta questa preparazione sulle variazioni, tanto che ho avuto l'impressione che i musicisti facciano fatica a stare dietro a Marco nelle sue divagazioni che, per l'appunto, non possono essere sempre inquadrate come dei frutti della sua espressione artistica.


Questo perché sono variazione volute, ma non provate. Mi immagino Marco che dice: "Ecco qui la faccio lenta, poi voi entrate qui...", senza realmente provare

ForsesiForseno ha scritto:

Qui mi trovo veramente poco d'accordo. Perchè produttore jazz? E se Marco volesse rifiutarsi per tutta la vita i abbandonarsi completamente a quella che sembra essere la sua naturale propensione? Se scegliesse una strada ben diversa?
I nostri desideri e le nostre aspettative (in questo ti capisco e ne abbiamo anche parlato) sono cose ben diverse da quello che Marco umanamente e artisticamente si troverà a proporsi durante il suo percorso musicale.


Ho scritto jazz perché è quella la sensibilità di cui ha bisogno, che poi possa rimanere nel pop/rock è un'altra cosa.

ForsesiForseno ha scritto:Ma non sarà più semplice dire che Marco ha 21 anni? Che quello che fa è già tanto? Che sta raschiando il barile ... perchè in realtà per l'esperienza che ha e per il genere di repertorio che tratta pop-rock fin troppa sperimentazione sta facendo?

Appunto, una diversa sensibilità e professionalità avrebbero tolto quel troppo che non è necessario.

E infatti continui con

ForsesiForseno ha scritto:Non ha bisogno di fare quello che ha fatto l'altro ieri a Verona (anzi è controproducente), può sperimentare e variare quanto vuole, per la sua e per la nostra gioia, ma tenendo sempre presente che non si può stravolgere tutto e sempre, soprattutto se si tratta di canzoni pop ... si tenesse la sua vena creativa per i nuovi pezzi ... magari cominciasse a buttare giù qualcosa

che quoto in toto

ciao

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Messaggio Da ghost Dom 06 Giu 2010, 13:38

Naiwe ha scritto:
Concordo in pieno.
Ma a quanto pare è invece la strada che vogliono seguire...provare e rischiare sul campo...con annessi successi ed insuccessi.
Se abbiano la giusta esperienza non sò,effettivamente parrebbe di no, ma non ne capisco granchè.
Il problema è (a mio modesto parere solo per quel poco che ho potuto notare e sentire) che c'è un atmosfera generale di "facciamo tutto e subito...godiamoci questo momento che non durerà per sempre...non voglio avere rimpianti quando tutto questo finirà...perchè finirà sicuramente" E non è solo un atteggiamento di Marco ma anche dei suoi collaboratori...e questo è sicuramente non molto professionale...ma c'è poco da fare se è in queste mani qui.

Non attrubuiamo a Marco qualcosa che è una nostra impressione! Marco non ha mai detto "finirà tutto" ma dice spesso "se finisse tutto..." che è ben diverso! Lo fa per tenere i piedi per terra perchè sa che deve lavorare tanto! E perchè se lui tornasse alla vita di prima sarebbe felice comunque perchè per lui non è importante il successo ma LA MUSICA!

Questo facciamo tutto e subito non so da cosa lo denoti! Visto che Marco ha affermato di volersi prendere tanto tempo per lavorare al prossimo album!
Se i suoi collaboratori avessero voluto il tutto e subito non avrebbero messo su insieme a Marco questo tour (potevano mandarlo in giro con le basi come fanno molti in modo da fare più soldi) e scelto altre cover (visto che queste la maggior parte delle "ragazzine" non conosceva e ora conosce grazie a loro e a Marco).

Non so cosa si pretende da Marco visto che appena uscito da un talent ha lottato con i denti per non portare una canzone melensa a sanremo e per non uscire con un altro EP di cover! Rinunciare a tappe promozionali ad mtv come voleva la casa discografica per salbaguardare la voce!

Sento un sacco di "dovrebbe fare questo, dovrebbe fare quello"! Marco fa quello che vuole sapendosi imporre con dei colossi a 21 anni e imprarerà dai suoi errori come tutti!
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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 13:43

ghost ha scritto:Sento un sacco di "dovrebbe fare questo, dovrebbe fare quello"! Marco fa quello che vuole e imprareà dai suoi errori come tutti!

Ma è solo un pour parler perché gli vogliamo bene e vorremmo per lui il meglio e che più gente possibile possa ascoltarlo al meglio, così da amarlo come noi.

bacio

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 13:47

Buongiorno a tutti...

avrei voluto intervenire anche ieri ma ero veramente cotta, in tre giorni avrò dormito sei ore tra verona e altro e ancora adesso non connetto benissimo, ma vorrei scrivere, ancora a caldo, la mia, prima che i pensieri si smorzino nella testa.

Premetto che il mio gusto musicale mi porta ad apprezzare interpretazioni molto più composte, non sono un'amante di svisi, acuti piazzati a caso e ghirigori vari, che nella maggior parte dei casi non aggiungono niente all'emozione di un brano;
Se vogliamo fare un'analisi accurata dell'interpretazione che Marco fornisce di ogni pezzo, io penso che ci sarebbe qualcosa da dire su ciascuna tappa del tour, e se si dovesse fare un'incisione di ciascuno di questi pezzi allora farei il pelo e contropelo di qualsiasi cosa. Ad esempio, in un caso mi spingo oltre, supero il discorso dell'interpretazione legata al concerto, e quoto totalmente Verod e Mina70, con cui avevo già discusso della cosa subito dopo Roma il 26: per me in Psycho killer Marco ha completamente stravolto l'intenzione originaria che in maniera magistrale aveva rappresentato durante X Factor, anche grazie a dei giusti consigli; confesso che a fine concerto mi ritrovo a non ricordare niente di ciò che ha fatto, semplicemente perché...quasi non la ascolto, e questo è totalmente slegato alle singole variazioni del momento; ovviamente è un gusto personale perché alla maggior parte della gente Marco piace molto in quella canzone, come vediamo anche in alcuni commenti postati qui.

Per quanto riguarda tears in Heaven sono d'accordo con Kaiser, anche a me il giochetto alla Cab Calloway ha stancato, prima di tutto perché è fuori luogo in mezzo a due pezzi "intimisti" come Almeno tu e Tears, poi perché poteva avere un senso la prima volta come omaggio a Lena Horne, ma ora è veramente diventato un giochetto fine a se stesso, e, a parer mio, neppure riuscito molto bene. Anche qui, tra l'altro mi spingo oltre, a rischio probabilmente di linciaggio: per quanto la sua interpretazione sia bellissima praticamente sempre, non mi piace per nulla la piega che ha preso in concerto di incitare il pubblico a battere le mani mentre canta, o di ripetere gli svisi sul finale per giocare e "divertire" se e il pubblico, in quel modo dimostra veramente di essere fuori dall'intenzione del pezzo, e lo trovo ancora più stridente che in Psycho Killer visto il significato profondo della canzone...ma anche questo è un mio parere, perché a quanto pare questa cosa ha infastidito solo me e si e no un paio di persone che ho sentito, per gli altri Tears è uno dei brani più riusciti.

Queste sono solo un paio di esempi "in astratto" sull'intenzione che ormai Marco ha dimostrato di avere nei confronti di alcuni pezzi, e sull'interpretazione che conseguentemente ne deriva.
Quello su cui mi sento però assai meno catastrofista è la considerazione sull'interpretazione dei brani nelle singole date del concerto.
Ripeto, se si trattasse di mettersi a tavolino a incidere un brano e dovessi scegliere credo che farei il pelo e contropelo a qualsiasi cosa, ma l'esperienza del live di Marco è una cosa diversa. Concordo pienamente con Duful quando dice che ogni tappa è una cosa a sé, strettamente legata alle sensazioni e allo stato d'animo del momento che sta vivendo Marco - ed ecco l'"intenzione jazz" di cui parla così bene Delilah e che condivido -, e tutte le cosiddette variazioni specifiche derivano per molta parte da questo. Ad esempio, posso dire che dei concerti a cui ho assistito a Roma, di più di un pezzo ho preferito la versione del 6, ma se devo giudicare tutto il concerto e l'emozione che ho sentito, ricordo con assai più piacere quello del 26; allo stesso modo, anch'io, che ero presente, ho adorato la versione di Verona di Nessuno, a mio parere una delle cose meglio riuscite del concerto, superiore anche all'interpretazione di Roma. Questo per dire che sono convinta che queste variazioni che hanno tanto spiazzato - ragazzi, quella su cui sono d'accordo tutti alla fine fine è "solo" Credimi ancora - per il resto le opinioni sono assolutamente discordi - saranno ancora diverse fra qualche data..Badate bene, non intendo dire che saranno migliori o peggiori, perché in realtà...non lo so!! E forse è proprio questo che mi piace di più di Marco, aldilà di qualsiasi considerazione sulla sua Voce, che quella, cavolo, io non discuto mai!
A Verona Marco è entrato in scena in "modalità gioco e caxxeggio": nel momento stesso in cui l'ho visto entrare ho capito che sarebbe stato così, niente da fare, e così sarebbero state tutte le interpretazioni in cui avrebbe potuto esprimerlo...mi sono lasciata andare, mi sono anche a volte molto divertita (Verod, anche io in certi momenti mi sono veramente sbellicata), ho goduto la maggior parte dei brani, e penso che in due o tre abbia superato se stesso - fino ad ora... - quello che non mi ha convinto lo lascio alla serata Verona, e vado oltre e lo aspetto alle prossime date, soprattutto ovviamente quelle a cui assisterò personalmente. Mi comincerò a preoccupare ed esprimerò un parere più "definitivo" allora. Per adesso, vedo l'ennesima data in cui Marco si è espresso a suo piacimento, nella libertà di un ragazzo di ventunanni che vuole sentirsi libero di conoscersi e sperimentare, anche in modo totalmente sbagliato - e tanto di cappello perché non sceglie vie facili e soprattutto sicure), che sta scoprendo soprattutto come interagire con il suo primo grande pubblico in questa nuova esperienza (cavolo ragazzi, è la prima volta che fa un tour per un grande pubblico, e peraltro ha fatto una quindicina di date, e deve sbattere la testa su parecchie cose).

Per il resto, che comunque a Marco possa fare soltanto bene essere seguito da qualcuno veramente competente (non limitato ad un solo genere comunque) che possa non dico indirizzarlo - penso proprio che con un personaggio come lui sia praticamente impossibile - ma frenare, a volte, i suoi entusiasmi, fargli conoscere altre modalità così da farlo "uscire" fuori dalla propria a volte così quasi autoreferenziale, malgrado la sensibilità assoluta che dimostra ogni volta, lo penso a prescindere dal concerto, e lo pensavo prima ancora che iniziasse il tour, appena uscito da X Factor.

Su una cosa, però, tanto per tornare all'esperienza Verona, dissento totalmente con alcuni di voi: per me Almeno tu e stata veramente un punta di diamante: fermo restando che secondo me da Osimo in poi non ha sbagliato un colpo con quella canzone - mi sono piaciute in modo diverso tutte le interpretazioni - a Verona ha davvero superato se stesso. il sussurro e la sparata finale a parer mio ci stavano tutte, e non concordo sul discorso sulla perdita di intonazione, che peraltro non ho mai notato: quoto in pieno Delilah, Marco quella canzone la "sporca" volutamente, per lui è una canzone "di pancia", che esce quasi da sola, e in concerto lo fa sentire (non mi disturbano neppure le calature). Sull'interpretazione di Verona non aggiungo nulla a quanto ha magistralmente espresso a parole (che incornicerei) Valentina: nel leggere la sua impressione e la descrizione quasi fisica di quel momento ho riprovato la sensazione incredibile e intensa di venerdì e mi sono venute di nuovo le lacrime agli occhi...


Avrei altro da dire ma per il momento chiudo qui, il pippone è stato già lungo abbastanza...

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Messaggio Da mary.. Dom 06 Giu 2010, 13:56

:confuso
Allora...Almeno tu di Verona per me è stata sublime cuoricino
ma Psyco e Credimi ancora ....non mi sono piaciute.
Ma nel complesso penso che Marco canti a seconda delle sue sensazioni, a Verona era più scherzoso, più pazzo e ha mostrato queste sue sensazioni attraverso alcune interpretazioni, ma per me resta sempre unico in tutte le sue varianti, adoro il suo modo di fare, di sperimentare, di rinnovarsi, di meravigliare e anche di strafare, ma è una mia opinione e non m i va neanche di analizzare ogni minimo particolare di una esibizione, è un live e mi piace per questo anche con le imperfezioni che piacciono tanto anche a lui. Io non sono tecnica, parlo di pancia amò
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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 13:58

@ClaudiaB bacio

tutte le mie riflessioni sono sulla base dei video, e so come non riescano a rimandare tutte le sfumature del concerto.

Diciamo allora, per semplificare il tutto, che la "modalità gioco e caxxeggio" non è la migliore che potesse scegliere, viste le cover che lui stesso ha decido di portare in tour. Ok
bacio

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 14:01

lula ha scritto:
ghost ha scritto:Sento un sacco di "dovrebbe fare questo, dovrebbe fare quello"! Marco fa quello che vuole e imprareà dai suoi errori come tutti!

Ma è solo un pour parler perché gli vogliamo bene e vorremmo per lui il meglio e che più gente possibile possa ascoltarlo al meglio, così da amarlo come noi.

bacio


Questo è assolutamente legittimo.
Ma ogni artista, e Marco particolarmente, sente il bisogno di fare le cose come piacciono a lui.
Per dire, io potrei suggerirgli un'idea oggettivamenre fantastica, ma se lui non ne è convinto non la metterà mai in pratica.
E' un bene che continui a fare quello che si sente. Avrà modo con il tempo di verificare da solo sulla sua pelle (magari anche prendendo sane cantonate) se quello che sta facendo ha un senso.

Insisto perchè ho come l'impressione che alcuni non abbiano capito che Marco, più di altri artisti, sente l'esigenza di fare quello che sente anche a costo di sbagliare...vuole sbatterci la testa da solo.
E per me è un bene.

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Messaggio Da mary.. Dom 06 Giu 2010, 14:04

Yeux ha scritto:
Ma ogni artista, e Marco particolarmente, sente il bisogno di fare le cose come piacciono a lui.
Per dire, io potrei suggerirgli un'idea oggettivamenre fantastica, ma se lui non ne è convinto non la metterà mai in pratica.
E' un bene che continui a fare quello che si sente. Avrà modo con il tempo di verificare da solo sulla sua pelle (magari anche prendendo sane cantonate) se quello che sta facendo ha un senso.

Insisto perchè ho come l'impressione che alcuni non abbiano capito che Marco, più di altri artisti, sente l'esigenza di fare quello che sente anche a costo di sbagliare...vuole sbatterci la testa da solo.
E per me è un bene.
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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 14:06

lula ha scritto:@ClaudiaB bacio

tutte le mie riflessioni sono sulla base dei video, e so come non riescano a rimandare tutte le sfumature del concerto.

Diciamo allora, per semplificare il tutto, che la "modalità gioco e caxxeggio" non è la migliore che potesse scegliere, viste le cover che lui stesso ha decido di portare in tour. Ok
bacio

su questo posso essere d'accordo, fermo restando quanto ho detto prima...ripeto, non voglio difenderlo a tutti i costi (credimi, chi mi conosce sa che posso diventare una assoluta rompicoglioni quando si tratta di musica, e sono capace di vivisezionare ogni nota, non te lo aspetteresti), ma veramente per come Marco sta prendendo il live sono convinta che tra un paio di date canterà le stesse cose in modo diverso, e per questo non mi esprimo ancora più di tanto...e comunque stiamo parlando di un paio di pezzi in mezzo a tutto il resto del concerto.

Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 51731 anche a te, ovviamente, sono OT ma spero di rivederti presto ad un altro concerto...

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 14:45

Yeux ha scritto:
lula ha scritto:
ghost ha scritto:Sento un sacco di "dovrebbe fare questo, dovrebbe fare quello"! Marco fa quello che vuole e imprareà dai suoi errori come tutti!

Ma è solo un pour parler perché gli vogliamo bene e vorremmo per lui il meglio e che più gente possibile possa ascoltarlo al meglio, così da amarlo come noi.

Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 51731


Questo è assolutamente legittimo.
Ma ogni artista, e Marco particolarmente, sente il bisogno di fare le cose come piacciono a lui.
Per dire, io potrei suggerirgli un'idea oggettivamenre fantastica, ma se lui non ne è convinto non la metterà mai in pratica.
E' un bene che continui a fare quello che si sente. Avrà modo con il tempo di verificare da solo sulla sua pelle (magari anche prendendo sane cantonate) se quello che sta facendo ha un senso.

Insisto perchè ho come l'impressione che alcuni non abbiano capito che Marco, più di altri artisti, sente l'esigenza di fare quello che sente anche a costo di sbagliare...vuole sbatterci la testa da solo.
E per me è un bene.

E' uno dei motivi per i quali mi piace tanto!

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Messaggio Da Zoe Dom 06 Giu 2010, 14:50

Yeux ha scritto:Questo è assolutamente legittimo.
Ma ogni artista, e Marco particolarmente, sente il bisogno di fare le cose come piacciono a lui.
Per dire, io potrei suggerirgli un'idea oggettivamenre fantastica, ma se lui non ne è convinto non la metterà mai in pratica.
E' un bene che continui a fare quello che si sente. Avrà modo con il tempo di verificare da solo sulla sua pelle (magari anche prendendo sane cantonate) se quello che sta facendo ha un senso.

Insisto perchè ho come l'impressione che alcuni non abbiano capito che Marco, più di altri artisti, sente l'esigenza di fare quello che sente anche a costo di sbagliare...vuole sbatterci la testa da solo.
E per me è un bene.
Hai perfettamente ragione: è bello vedere come sceglie di affrontare ogni volta una canzone, facendo quello che sente a costo di sbagliare…
È uno dei motivi per cui mi piace così tanto: per il suo coraggio di rischiare!

Ciò non toglie che ognuno di noi possa percepire le singole interpretazioni in modo diverso e apprezzarle o meno. Per quel che mi riguarda non sono in grado di analizzarle tecnicamente, ma posso solo basarmi sulle sensazioni che mi trasmette e, ovviamente, queste sono del tutto personali…
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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 15:00

Zoe ha scritto:
Yeux ha scritto:Questo è assolutamente legittimo.
Ma ogni artista, e Marco particolarmente, sente il bisogno di fare le cose come piacciono a lui.
Per dire, io potrei suggerirgli un'idea oggettivamenre fantastica, ma se lui non ne è convinto non la metterà mai in pratica.
E' un bene che continui a fare quello che si sente. Avrà modo con il tempo di verificare da solo sulla sua pelle (magari anche prendendo sane cantonate) se quello che sta facendo ha un senso.

Insisto perchè ho come l'impressione che alcuni non abbiano capito che Marco, più di altri artisti, sente l'esigenza di fare quello che sente anche a costo di sbagliare...vuole sbatterci la testa da solo.
E per me è un bene.
Hai perfettamente ragione: è bello vedere come sceglie di affrontare ogni volta una canzone, facendo quello che sente a costo di sbagliare…
È uno dei motivi per cui mi piace così tanto: per il suo coraggio di rischiare!

Ciò non toglie che ognuno di noi possa percepire le singole interpretazioni in modo diverso e apprezzarle o meno. Per quel che mi riguarda non sono in grado di analizzarle tecnicamente, ma posso solo basarmi sulle sensazioni che mi trasmette e, ovviamente, queste sono del tutto personali…

Quoto entrambi...era una delle cose che cercavo di dire prima in merito specificamente al live: affronta il pezzo diversamente, di volta in volta, secondo quello che sente, a costo di sbatterci la testa...per poi ripartire la volta successiva, in un modo che quindi non è detto che sarà uguale al precedente. Ripeto, tanto di cappello. Vedremo dopo a cosa arriverà.

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Messaggio Da martha70 Dom 06 Giu 2010, 16:06

Vi ho letto tutte/i e vorrei condividere le mie di sensazioni e considerazioni. L'argomento è davvero interessante. Premetto che di concerti di Marco non ne ho ancora visti purtroppo ma ho scaricato i video e me li guardo spesso confrontanto le varie esibizioni per cui una seppur minima idea credo di essermela fatta. Ho un figlio diciottenne, musicista e quando parla di musica, quella che sente e quella che suona, parla sempre di libertà e sperimentazione. Parla di saper osare a rompere le regole a fare cose mai fatte prima, di non vedere quei confini che portano ogni cosa nella norma anche del ben eseguito, "perfetto". Ogni tanto mi dice che se i Beatles avessero fatto quello che ai loro tempi era considerato normale non sarebbero mai stati Beatles. Se i Pink Floyd non avessero sperimentato la musica avrebbe perso qualcosa. Io vedo Marco in questa fase. Sta tentando di fare qualcosa di assolutamente nuovo che probabilmente sente dentro e che vuole vivere in assoluta libertà. Ha ventuno anni, una classe infinita, doti superiori alla norma. Perchè imbrigliarlo ora, che sperimenti, che osi. Se non lo fa adesso probabilmente non lo farà mai più.
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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 16:51

lette le pagine di oggi, mi sento di quotare in particolare solo quello che scrive Lula Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 440701

d'altra parte noto che ci sono parecchie persone che sentono quello che sente il mengoni, che sanno quello che prova il mengoni, che parrebbe che siano nella pelle del mengoni o almeno una sua proiezione Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 550338

siccome io so' ubik e ubik rimango a questo punto mi sfilo dall'argomento e ci tornerò dopo il 16 luglio se, come è possibile, me ne andrò ad allessandria a farmi mangiare dalle zanz... ops, ad ascoltare un altro suo concerto dopo quello dell'alcatraz Marco Mengoni - Riflessioni musicali - Pagina 5 905948

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Messaggio Da Aeris Dom 06 Giu 2010, 16:59

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Messaggio Da Ospite Dom 06 Giu 2010, 16:59

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