[MM] Articoli, interviste...

http://www.leggo.it/articolo.php?id=142890

MORGAN CONTRO MENGONI:
"LUI VERRA' TRITURATO"


MILANO - "Mengoni non è né un ingrato né un talento", Marco Mengoni ha
vinto X-Factor, nella squadra di Morgan, e da allora la sua carriera è
in continua ascesa. Con lui però l'ex cantante dei Blu-Vertigo non ha
mai avuto, anche durante la trasmissione, un rapporto facile: "È un
ragazzo semplice - ha dichiarato a "Diva e donna" - che non si è ancora,
nemmeno lui, reso conto di quello che gli succede. È una persona un po'
stralunata. Ma non ha nessuna colpa. È entrato in un meccanismo
bestiale, che lo sta triturando".
Ad essere talenti incompresi sono i
Cluster, gruppo che canta a cappella e che ha partecipato all'edizione
2008: "Sono indipendenti, dei musicisti veri. Hanno tutti un diploma in
Conservatorio. Una cosa strana, di tendenza, per molti forse
irrilevante, ma che fa la differenza tra chi la musica l'ha studiata e
chi la vive come una botta di cu ... Avere un diploma in uno strumento,
significa aver studiato otto ore al giorno per dieci anni. Quindi avere
un po' di competenza in più rispetto agli altri. Magari la gente in
Italia non se li ricorda, ma i Cluster vendono in tutto il mondo. Non
passano al Tg come Mengoni, però loro rimarranno nel tempo".

non è un talento...

anche se alux lo aveva già in parte riportato, ecco anche la versione cartacea de L'Arena (dal sito di Marco)

http://www.mondoreality.com/marco-mengoni-a-domenica-in-foto/#more-115001

Poco fa Marco Mengoni è stato ospite di Lorella Cuccarini nell’ultima parte di Domenica in. Il vincitore di X Factor 3 ha fatto il suo ingresso cantando dal vivo Un gioco sporco, canzone tratta dall’album Solo 2.0.
Poi è iniziata una lunga chiacchierata con la padrona di casa del contenitore domenicale di Raiuno, che ha regalato sorprese e documenti inediti. A partire dalla confessione di essere (stato) un grande appassionato de Il signore degli anelli. Poi è stato mandato in onda un filmato esclusivo del cantante ancora bambino intento a giocare con una paperella. In seguito è stata la volta della fotografia del nonno, “quasi un padre” per Marco e dell’ospitata a sopresa della cugina. Mengoni ha trattenuto le lacrime a stento, ma non ha nascosto l’emozione.

Altra sorpresa, la lettura di alcune pagine del diario del Mengoni alunno (risalente alla scuola elementare). In uno studio gremito di fans, Mengoni ha anche ricevuto i graditi complimenti di Lucio Dalla, il quale attraverso un filmato ha elogiato il giovane talento (con il quale ha duettato – il pezzo sarà nel nuovo album del cantautore bolognese).
Domenica in si è spinta anche nella camera di Mengoni, nella casa dei genitori, attraverso la complicità del suo migliore amico. E qui, dopo il nuovo riferimento al nonno scomparso, sono tornati gli occhi lucidi del Re Matto.
Di fronte al padre Maurizio e alla madre Nadia, che lo hanno raggiunto a sorpresa in studio, Marco Mengoni ha chiuso la sua ospitata esibendosi sulle note di Solo.

Ieri è uscita la notizia che la classifica ufficiale Fimi-Gfk (la graduatoria tra vendite dei dischi nei negozi e download da Internet) premia, guarda caso, l'ultima fatica di Fossati, sbaragliando l'agguerrita concorrenza di Adele e Marco Mengoni.



http://www.corriere.it/spettacoli/11_ottobre_16/grasso_padiglione-italia-pensione-sempre-oro_b169f582-f80a-11e0-8d07-8d98f96385a3.shtml

http://tv.fanpage.it/marco-mengoni-non-e-solo-a-domenica-in-video/

Marco Mengoni non è “Solo” a Domenica in [VIDEO]
Lorella Cuccarini ha intervistato a Domenica in il cantante Marco Mengoni che ci ha parlato della sua famiglia con grande emozione soprattutto quando i genitori sono comparsi in studio. Ecco il video della sua lunga intervista e dell'esibizione di Solo e Un gioco sporco.


Per tutti i fan di Marco Mengoni, quella che è andata in onda ieri sera a Domenica in, può essere considerata una delle più belle interviste del cantante di Ronciglione, vincitore della terza edizione di X Factor e leader delle classifiche dei dischi più venduti e uno dei più apprezzati artisti emergenti della scena musicale italiana. Mengoni, in poco tempo, ha conquistato pubblico e critica con uno stile personale e un talento straordinario che lo porteranno sicuramente lontano. E proprio a dimostrazione di questo suo valore, ieri Lorella Cuccarini ha dedicato ben 35 minuti di Domenica in al giovane cantante che oltre ad esibirsi in due brani live Un gioco sporco e Solo, tratti dall’album Solo 2.0, ha parlato tantissimo della sua vita mostrandoci anche la sua famiglia e i luoghi in cui è cresciuto.



La famiglia di Marco Mengoni a Domenica in
La storia di Marco Mengoni sembra proprio tratta da una favola: un ragazzino timido e sfuggente è diventato una star con piccoli passi e grandi sforzi. La Cuccarini ha mostrato delle foto di Mengoni da piccoli, la sua paperella con la quale faceva il bagno, alcuni video inediti di Mengoni bambino e poi tanto spazio alla famiglia. Ovviamente essendo a Domenica in, grande spazio dell’intervista è stato dedicato ai Mengoni con la sorpresa dell’intervento in studio dei due genitori di Marco e si è visto un Mengoni molto emozionato nello stare con la propria famiglia davanti alle telecamere, soprattutto quando la madre ha iniziato a fargli dei complimenti. Ma in studio c’era anche una cugina di Marco che ha svelato dettagli inediti della giovane pop star. E poi Lorella Cuccarini ha mostrato i luoghi in cui Mengoni è cresciuto: la sua scuola, la sua Ronciglione, il negozio di gastronomia del padre, insomma tutto quello che c’era da sapere del Mengoni in versione familiare è stato svelato in questa lunga intervista.


Quello che è emerso è la straordinaria sensibilità del cantante che, unita ad un talento fuori dal comune, fanno sì che Mengoni sia un vero artista, stimato anche da Lucio Dalla, che durante l’intervista gli ha lasciato un video messaggio.

http://www.loudvision.it/rubriche-marco-mengoni-gabry-non-ascolta-boy-band--1291.html



Marco Mengoni: Gabry non ascolta boy band
18/10/2011
"È uscito il nuovo disco di Marco Mengoni", mi dice giorni dopo avermi detto "Uscirà il nuovo disco di Marco Mengoni" e ore prima di dirmi "Lo sai che è già uscito il nuovo disco di Marco Mengoni?".

Avere una sorella di quattordici anni ti dilata l'entusiasmo. Anche delle piccole cose. Dunque questo approfondimento smette fin da subito di avere la pretesa di descrivere un disco italiano dell'artista figlio dell'X-Factor che fu di Morgan. Prende vita, piuttosto, l'immedesimazione in quell'entusiasmo.

Dicevamo: è uscito il nuovo disco di Marco Mengoni. "Solo 2.0": solo per spiegare che il successo riempie la vita di gente, ma non di compagnia; 2.0 per presentare al pubblico la versione aggiornata del ragazzino timido uscito dalla tv. Stavolta prende in mano il lavoro, lo tiene stretto e decide cosa fare e cosa no. Per l'occasione si avvale di autori come Dente ("Mangialanima") e Neffa ("Un Finale Diverso"), collabora con i Cluster e mette in piedi dodici brani al sapore di rock. Con un profumo d'aria fresca, proprio di chi guarda alle collaborazioni come valore aggiunto, mai per facile pubblicità.

Il ritmo che ha cercato è quello delle canzoni con le quali è cresciuto. Strizza l'occhio ai giubinetti di pelle dei suoi amici dall'accento americano e trova un lavoro che gli calza a pennello. "Solo (Vuelta Al Ruedo)" - il singolo che ha anticipato l'album - si miscela in suoni vintage, quasi una ballata di fine anni Settanta che diventa tango alla chiusura del disco con la versione "Solo (Bolero)". "Un Gioco Sporco", "Uranio 22" e "Dall'Inferno" ricordano i nostrani Subsonica, se di paragoni abbiamo bisogno: testi energici, con chitarre e batteria in primo piano. Voce prepotente di chi può urlare senza rischiare defaillance.

"Tanto Il Resto Cambia" e "L'Equilibrista" sembrano pronti per saltare sul palco dell'Ariston, tra quei big che hanno perso le idee e le melodie. Mengoni finisce così per essere il giovane dalle idee brillanti, quello che ha futuro, quello per il quale ti vien voglia di fare il tifo, anche se non ammetti di stare incollato al cartellone del Sanremo di turno.

Simpatico in "Come Ti Senti", nella quale si prende un po' in giro. Prendendo in giro la musica. "Mangialanima" la segue a ruota, col furbo Giuseppe Peveri complice dell'opera. "Un Finale Diverso" è già in lizza per il brano più trasmesso dalle radio nazionali.

"Searching" e "Tonight" non fanno mancare al disco neanche le liriche straniere, perché - come i palchi dei talent show ci insegnano – la versatilità è un obbligo.

Mengoni lo è. Il risultato è piacevole. Quando il disco smette di girare sei felice che a tua sorella piaccia lui e non la prima boy band che passa. Poi quello stesso cd lo porti in macchina, e finisci per ascoltarlo pure tu. E non solo perché affidare i tuoi viaggi alla radio potrebbe esporti al pericolo dell'incontro di un Vasco Rossi o di una Laura Pausini.

"Solo 2.0" merita una chance d'ascolto, anche da parte di chi evita di fare spese al bancone TV. Perché se quell'esordio poteva restare un marchio a fuoco sulla sua carriera, il bel Marco è riuscito a cancellarlo. A lui il merito di non essersi accomodato sulle invitanti poltroncine di velluto. Si è alzato, ha mosso il culetto per ballare, poi ha tirato fuori unghie e voce. A noi tocca premiarlo.

Ora, però, io e Gabry lo attendiamo sul palco. E che non provi a deluderci, sennò in macchina mettiamo Vasco!

Micaela De Bernardo

http://www.melodicamente.com/tanto-il-resto-cambia-nuovo-singolo-di-marco-mengoni/

“Tanto il resto cambia” il nuovo singolo di Marco Mengoni

MelodicaMente è sempre sul pezzo e quindi siamo già qua ad annunciarvi l’uscita del prossimo singolo di Marco Mengoni.
Qualche giorno fa la notizia era trapelata da un membro dello staff, che aveva informato i fan dell’imminente pubblicazione, la conferma è arrivata direttamente dalla fanpage di Facebook un paio di ore fa: “Da venerdì 21 Ottobre in radio il nuovo singolo di Marco Mengoni, TANTO IL RESTO CAMBIA!”.

Secondo estratto dall’album “Solo 2.0″, questo singolo esce a poco più di un mese dal precedente “Solo (Vuelta al Ruedo)”.

Canzone bella, intensa, un brano che canta l’amore con toni straziati e strazianti, commovente, che ti entra dentro. Sfido chiunque ad ascoltare “Tanto il resto cambia” e non rimanerne colpito per testo, melodia ed anche le notevoli capacità vocali che Mengoni palesa.
Una ballad dal sapore molto invernale, quasi da albero ornato di palline colorate, sebbene il tema trattato non c’entri niente col Natale, una versione 2.0 di quella “In un giorno qualunque” che tanto aveva avuto successo lo scorso anno.

Un genere completamente diverso rispetto al precedente “Solo”, che si mostrava come un pezzo dai suoni decisamente più forti ed azzardati. Lo stesso Mengoni aveva ammesso che la scelta del primo singolo era stata difficile, ma presa considerando tutti i rischi del caso.
Questa di “Tanto il resto cambia” è sicuramente più facile: è una canzone che arriva subito a tutti, di comprensione immediata e può quindi andare ad estendere la fetta di pubblico che apprezza questo giovane cantante, consentendogli di portare avanti quei progetti azzardati ed “improponibili” (come disse in un’intervista tempo fa) che altrimenti rimarrebbero in un cassetto.

Marco Mengoni con “Tanto il resto cambia” si allontana dal primo singolo “Solo”, pronto per balzare ancora più lontano con nuovi sorprendenti azzardi.

CORRIERE DELL SERA (20/10/2011, cartaceo). Articolo di Laffranchi su Dente.

Un ponte verso il pop lo ha lanciato scrivendo un testo per Marco Mengoni. Il mondo Indie rifiuta queste cose e ha l’insulto facile, si va dal “venduto” in su. DENTE “Mengoni è un super cantante e il pezzo era bello. I miei fan non mi hanno criticato. Anzi, ho ricevuto messaggi di complimenti dai suoi che mi hanno scoperto”

sempre da fb

Onde Funky
‎20 ottobre 2011 - Milano - Marco Mengoni Day

Marco Mengoni riesce ad essere efficace e convincente senza urlare.
Ho ancora sulla pelle la sua interpretazione de Il nostro concerto che mi ha inchiodato più di qualsiasi volo pindarico di cui è stata capace la sua voce (Sanremo compreso).
Del festival ricordo quegli occhi spaesati di fronte a tanto clamore e l’imbarazzo educato mentre veniva esaltato da un’orchestra che aveva appena gettato per protesta tutti i suoi spartiti.
Capace di battute feroci, su di sé e sugli altri, Marco si trasfigura quando entra nella musica.
Rimane “Solo” per davvero a giocarsi la vita che ormai con la musica è legata a doppio nodo. Solo 2.0 è un viaggio che parte dalla solitudine feroce di un’arena per arrivare ad un bolero rivisitato. E pensate che lì in mezzo ci sta tutta la follia e l’arte di Marco Mengoni.
L’amore, il gossip, la bellezza, il perfezionismo, le canzoni…di questo ed altro ancora vorrei chiacchierare con “BELLO DE CASA”, uno che sa sorridere ma che è terribilmente serio nell’affrontare il lavoro.
E poi si fida di pochissime persone ed io spero di essere una di quelle….

[edit Kaiser: dalla pagina ufficiale FB di Paola Gallo https://www.facebook.com/paolafunkygallo]

la nota che accompagna il video dell'intervista di Onstage

Marco Mengoni – intervista video

La prima intervista di Onstage a Marco Mengoni – realizzata in occasione dell’uscita di Solo 2.0 – ci ha permesso di scoprire una persona diversa da quanto ci aspettavamo. Marco è un ragazzo simpatico, timido, umile il giusto. Soprattutto è un ragazzo con una spiccata propensione artistica, che presto o tardi gli consentirà di lasciarsi definitivamente alle spalle l’onda lunga di X-Factor. Solo 2.0 («il mio primo vero disco») è un passo deciso in questo senso. Ecco il video dell’intervista.

http://www.onstageweb.com/interviste/marco-mengoni-intervista-video/?fb_ref=.TqAAAp3a9I4.like&fb_source=home_oneline

Da sette (corriere della sera), Fegiz scrive

Solo voce per mengoni

la vera forza di marco mengoni sono della voce le modulazioni e pure un modo di tenere il palco dove scatta e si muove come un falco. lui ulula come un muezzin in siria e ricorda la colonna sonora di suspiria. ma nel suo cuore è un passero impaurito dal successo e dalla fama un po' smarrito. di solitudine canta in questo due punto zero di pop ed elettronica spesso assai foriero. il nostro primo impatto con mengoni fu davvero una botta sui xxxxxxxx, poi mi dissi che in fondo era più saggio scoprire le qualità del personaggio: una timbrica che riconosci a prima vista, un inquietante talento dalla personalità mista. come ti senti disserta sulle malelingue ed è un rock che per ritmo si distingue. quel che sento ora riferisco: non correrei a comprare questo disco, benchè la voce sia davvero onesta non c'è un motivo che ti resta in testa.

luna ha scritto:Da sette (corriere della sera), Fegiz scrive

Solo voce per mengoni

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Copia del documento originale

http://www.famigliacristiana.it/costume-e-societa/famiglia-TV/articolo/marco-mengoni-buona-la-seconda_251011180248.aspx

Marco Mengoni, buona la seconda
Solo 2.0, il nuovo convincente Cd del vincitore di X Factor 2010
25/10/2011

Più ancora di Giusy Ferreri, Marco Mengoni, una volta uscito da X Factor, ha diviso il pubblico e soprattutto la critica fra ammiratori estasiati e detrattori accaniti, fra chi pensa che sia la nuova grande promessa della musica italiana e chi l’ennesimo prodotto costruito a tavolino dalla Tv. Proprio ai suoi detrattori, il cantautore lucano ha dedicato un brano del suo ultimo disco, “Come ti senti”, in cui inanella una serie di frasi più o meno stupide che si è sentito rivolgere (la più notevole: “Se vieni da un talent, non puoi avere ideali”), seguite da alcune delle domande più banali ascoltate nelle interviste: «Dove vivresti, a Londra o a Parigi? E ti vedi ancora con i tuoi vecchi amici? Sei possessivo, ti sei mai drogato? C’è qualche oscuro segreto nel tuo passato?».

Troppo presuntuoso da parte di uno che fino a due anni fa era un perfetto sconosciuto? Forse, ma di sicuro Marco Mengoni non è un bluff. Il ragazzo la stoffa ce l’ha, eccome. Poteva scegliere la strada più facile e farsi confezionare qualche bel motivetto orecchiabile e adornarlo con la sua voce esplosiva. Invece nel suo secondo album “Solo 2.0”, ha mostrato di avere una buona dose di coraggio. Le canzoni, scritte tutte da lui e dal suo gruppo di collaboratori a cui si aggiungono in un paio di episodi Dente e Neffa, tanto nei testi che nelle musiche, sfuggono alla banalità imperante in buona parte del pop italiano di oggi. I testi parlano spesso d’amore, ma con un’inquietudine e una capacità introspettiva molto originale, mentre le musiche evitano soluzioni facili per proporre un pop rock di ottimo livello.

Prendiamo per esempio “Un gioco sporco”: dopo un inizio swingante in cui la voce di Mengoni si confonde con quelle degli amici Cluster, anche loro usciti da X Factor, la canzone improvvisamente si trasforma in un rock trascinante. Belle anche le due ballads cantate in inglese, “Searching” e “Tonight” in cui Mengoni, come in quasi tutto il resto del disco, evita i virtuosismi fini a se stessi per concentrarsi sull’intensità dell’interpretazione. Come il precedente disco, anche questo “Solo 2.0” appena uscito è finito subito al primo posto in classifica. Bisogna vedere come reggerà alla prova del tempo, ma al momento Mengoni la sua scommessa l’ha vinta.

Eugenio Arcidiacono

lucano?

http://www.fullsong.it/recensioni/pop-rock/marco-mengoni-recensione-di-solo-20/7-34-224-1.html

Suona gentile, dotto ed assolutamente fantasioso il nuovo album di Marco Mengoni dal titolo Solo 2.0.
Dodici le tracce vestite in maniera egregia dalla voce superba e unica di Mengoni.
"Solo" apre il disco, qui l'artista si cimenta in nuove
melodie, non il solito pop, ma un brano avvolgente, vellutato, calmo ma
determinato allo stesso tempo.
Con "Un gioco sporco" si cambia ritmo, il sound profuma di rock, la voce di Mengoni si snoda attraverso tonalità inimmaginabili, la musica è cristallina e le sonorità armoniose.
"Tanto il resto cambia"
riporta l'artista nuovamente ad un brano emozionante ma più pacato; la
traccia è carica di suggestioni, sospesa tra il sound italiano e quel
sapore quasi americano, non c'è nulla da fare: l'artista Mengoni - o per
dirla come lui, il Re matto - emerge in tutto il disco
da assoluto protagonista, perfettamente sposato ad ogni singolo pezzo
con armonie sinuose che vagano multiformi tra le note.
Ancora degne di nota le tracce "Searching", dove il cantante si cimenta con un pezzo cantato in inglese, tra l'altro godibilissimo, e "Uranio 22", "Come Ti Senti" e "L'Equilibrista":
queste sono canzoni apparentemente diverse tra loro, ma con degli
strumenti attenti sempre a ricercare l'equilibrio perfetto tra
semplicità e profondità sia melodica che testuale.
"Mangialanima" ottavo pezzo del disco è una traccia più frizzante ma meno originale di tutte le altre canzoni che compongono il cd.
"Un Finale Diverso" e "Tonight" sono
condite da una miscela musicale che unisce atmosfere che risultano
estremamente eleganti, pur senza scavalcare mai la voce impegnata di Mengoni.
"Dall'inferno",
penultima canzone dell'album, ci fa capire quanto poliedrico nella
vocalità è questo grande artista; il tema è l'amore, ma con la voce di
Mengoni diventa passione, erotismo, fuoco...
"Solo (Bolero)" chiude il lavoro, qui non c'è voce solo musica ma fatta egregiamente.
Stop.
Il risultato di Solo 2.0
è un mélange di emozioni che coinvolgono e trasportano chi ascolta in
un mondo fatto di sentimenti puri, che penetrano nel cervello ed
emozionano il cuore.

domenica 30 ottobre 2011
Marco Mengoni e David Garrett: la cover di Back to Black

Il violinista americano David Garrett è stato ospite della trasmissione di Rai Due Quelli Che Il Calcio di domenica 30 ottobre e ha regalato al pubblico due cover di grande effetto. Nella prima esibizione ha eseguito dal vivo una intensa versione strumentale di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, il capolavoro della band di Seattle.
Di ancora maggior effetto è stato però il secondo brano proposto, un tributo a Amy Winehouse, visto che ad accompagnare il violinista è stato Marco Mengoni. La canzone scelta per rendere omaggio alla sfortunata cantante inglese è stata "Back To Black" brano che Mengoni aveva già proposto dal vivo questa estate. La versione originale del brano dava al titolo al secondo album della cantante di Covent Garden pubblicato nel 2006, ed era stato scritto a quattro mani con il suo produttore Mark Ronson.
L'interpretazione vocale del vincitore della terza edizione di X Factor è stata impeccabile e suggestivo l'arrangiamento minimale sceltoavid Garrett

My Way online

http://www.classifichemusica.com/ricordando-amy-winehouse-marco-mengoni-a-%E2%80%9Cquelli-che-il-calcio%E2%80%9D/

Ricordando Amy Winehouse: Marco Mengoni a “Quelli che il calcio”

Ma quale Simona Ventura, la vera essenza di questa nuova edizione di “Quelli che il calcio” è proprio Victoria Cabello! Frizzante, simpatica e sveglia, la sua conduzione è davvero magnifica e i suoi ospiti sembrano divertirsi come non mai. Nella puntata di oggi abbiamo avuto modo di vedere Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Enzo Iacchetti e un grande artista italiano: Marco Mengoni.

Il vincitore di X Factor 3, impegnato nella promozione del suo “Solo 2.0”, l’ultimo album, è arrivato nello studio accompagnato da David Garrett, famoso violinista tedesco-statunitense. I due grandi artisti hanno dato vita ad un duetto incredibile che ha rappresentato un vero e proprio omaggio per la cantante britannica Amy Winehouse, scomparsa nel mese di luglio scorso.

Oltre a questa superba interpretazione di “Back in Black”, Mengoni si è lanciato anche nella performance live di “Tanto il resto cambia”, canzone che ha davvero sentito lui stesso in prima persona, tanto da finirla commosso. E quella sua commozione e’ giunta sino a noi, bucando letteralmente i nostri televisori.

Alessandra Battistini

http://www.sologossip.com/2011/10/30/marco-mengoni-con-david-garrett-omaggia-amy-winehouse-a-%E2%80%9Cquelli-che-il-calcio%E2%80%9D-3-video/


L’appuntamento domenicale con la nuova edizione di “Quelli che il calcio” ha presentato agli spettatori numerose grandi sorprese. Victoria Cabello, la nuova conduttrice del programma di Rai 2 (la quale ha trovato il modo di non far sentire a nessuno la mancanza di Simona Ventura!) si e’ assicurata la presenza di tre ospiti d’eccezione: Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Enzo Iacchetti e soprattutto un fantastico duo canoro composto da Marco Mengoni e David Garrett, famoso compositore tedesco-statunitense.

Grazie alla bravura della Cabello, Mengoni ha avuto modo di mostrare quel lato nascosto di se’ che tutti attendevano di vedere, ovvero l’autoironia. Il vincitore di X Factor 3 si e’ simpaticamente sottoposto all’intervista di Victoria per poter promuovere il suo ultimo album “Solo 2.0”. Ma quello che ha incuriosito maggiormente e’ stato il suo omaggio alla cantante britannica scomparsa Amy Winehouse, facendosi accompagnare da un vero talento della musica, il 30 enne violinista David Garrett.

E da quel momento e’ stata emozione pura: Garrett ha iniziato a suonare le prime note di “Back in Black” (il pensiero vola immediatamente alla cantante scomparsa nel mese di luglio scorso) ed ecco entrare Mengoni, apparentemente intimidito ed emozionato, ma pronto a rompere il ghiaccio nel giro di pochissimi secondi, regalandoci l’ennesima interpretazione magistrale.

Oltre a questo duetto prestigioso Marco si e’ poi esibito con “Tanto il resto cambia”, un’interpretazione commovente, sentita come e’ possibile notare direttamente sul volto del cantante alla fine del pezzo. Davvero un grandissimo artista! Di seguito troverete i video della partecipazione del cantante alla puntata.

http://www.tvblog.it/post/29117/marco-mengoni-a-quelli-che-il-calcio

Marco Mengoni a Quelli che il calcio e lo stralunato salotto di Victoria

Marco Mengoni è ospite a Quelli che il calcio e tra le “grinfie” di Victoria Cabello.
E ci voleva Victoria, con la complicità del Trio Medusa, per offrirci di Mengoni un’immagine un po’ diversa e autoironica, per tirar fuori la sua anima cazzara anche in tv, senza le pressioni che un ex-da-talent ha addosso quando deve in qualche modo omaggiare il proprio talent.
D’altro canto, se ci fate caso, uno dei peggiori difetti dei talent sfornati dalla tv nostrana è proprio quello di prendersi troppo sul serio (basta pensare a come si prendevano sul serio addirittura i concorrenti dello sfortunatissimo Star Academy). Ma come si può prendersi sul serio nel clima stralunato e alla Comix che si respira nello studio di Quelli che, quest’anno? Impossibile.
Mengoni si sottopone all’intervista di Victoria, poi il Trio Medusa lo impegna in un’interpretazione mica da ridere della hit dei Forced Ft Niko dal titolo Tre metri sopra il cielo (l’imbarazzante video del duo lanciato dai “tre zozzoni” a Radio Deejay lo potete vedere dopo il salto): Mengoni, nel clima alla Comix ci sguazza. E il salotto della Cabello, che poco dopo ospita Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi, in promozione per il loro film, così come Mengoni è in promozione per album e tour. Ma la promozione, a Quelli che, assume un senso diverso da tutti gli altri talk. E il salotto di Victoria convince sempre di più.

Marco Mengoni a Quelli che il calcio canta Tanto il resto cambia e Back to Black

Marco Mengoni era ospite della puntata di ieri di “Quelli che il calcio” per presentare il suo nuovo singolo “Tanto il resto cambia”, secondo singolo estratto dall’album “Solo 2.0″.
Voce calda e intonata, il cantante non ha solo cantato una delle ballad più belle contenute nel suo ultimo recente ma ha anche interpretato, con Daavid Garrett, Back to Black, un omaggio ad Amy Winehouse, scomparsa prematuramente. Non è la prima volta che l’artista canta quel brano. Ve ne avevamo già parlato, ricordate? Potete ascoltare il pezzo dopo il salto
In questa settimana si dovrebbero sapere ulteriori informazioni anche sul giorno nel quale verrà lanciato il nuovo video.

http://www.soundsblog.it/post/16347/marco-mengoni-a-quelli-che-il-calcio-canta-tanto-il-resto-cambia-e-back-to-black-video#show_comments

http://www.gingergeneration.it/n/marco-mengoni-si-esibisce-con-david-garrett-a-quelli-che-il-calcio-78476-n.htm

Marco Mengoni si esibisce con David Garrett a “Quelli che il calcio…”


Questa Domenica Marco Mengoni è stato ospite di Victoria Cabello a Quelli che il calcio… Caso ha voluto che, proprio nello stessa puntata, passasse da quelle parti anche David Garrett, il famoso violinista rock metà tedesco e metà americano che, come ha ricordato Victoria, è stato definito da Madonna “Il Brad Pitt della musica classica e rock” (e ci sarà un motivo, ndr).
Bene, devo dire che la mia TV era sintonizzata su RaiDue in attesa di vedere l’esibizione di Marco Mengoni, ma nel secondo stesso in cui hanno annunciato David Garrett il mio cervello ha iniziato a borbottare scongiuri vari, per far sì che quelli della Rai avessero pensato la stessa cosa in cui stavo sperando follemente io in quel momento: un bel duetto.
Ebbene sì, naturalmente ci avevano pensato!
Mengoni e Garrett si sono esibiti insieme su Back To Black di Amy Winehouse, voce e violino: un matrimonio artistico perfettamente riuscito!
E anzi, a questo punto lancerei anche un appello a piena voce: Marco e David, please, collaborate più spesso! Chi volesse unirsi a me in questa battaglia è il benvenuto.
Marco Mengoni, in seguito, è tornato in scena per cantare il suo nuovo singolo, Tanto il resto cambia. Impeccabile e da lacrimucce agli occhi: ci mancava questa sensazione. (E sì, sono di parte!)
Nell’intervista che è seguita, Marco (che, non si capisce perchè, portava dei pantaloni di otto taglie più grandi) ha confessato di essere una della tante vittime della cleptomania da hotel, ma soprattutto ha dimostrato la sua onniscienza in ambito calcistico: voi eravate a conoscenza di un giocatore di nome Pandoro nella Roma?
Si è poi parlato dell’attuale XFactor e di Fiocco di Neve, esclusa dalle audizioni ma già idolo del pubblico; anche il Trio Medusa ha voluto sottoporre a Marco la propria scoperta musicale dell’anno, il duo Niko feat. Forced. Se non sapete di chi si tratti, trovate qui la loro pazzesca hit 3msc: un binomio testo-musica che fa concorrenza solo, appunto, ai migliori talenti incompresi di XFactor. Mengoni, su gentile richiesta del Trio, la re-interpreta e, come con David Gnomo, quasi riesce a farla sembrare una canzone seria… quasi. L’intervista si conclude con Gianluca Grauso, che racconta le partite rappando e ribattezza l’ospite Massimo Mengoni. Ma non importa: Marco si cala nelle vesti di Morgan, Maionchi e Ventura e lo promuove con tre sì!

Il Re Matto, Solo 2.0

Qualche settimana fa il mio collega Dr. Blackbird aveva trattato come argomento del suo articolo i talent show ( http://sub-urbe.com/2011/10/12/talent-show-si-talent-show-no/) sottolineando come questi reality di nuova generazione catapultino sul grande schermo e sul grande mercato discografico italiano giovani ragazzi che spesso, vuoi per inesperienza, vuoi per mancanza di personalità, non riescono a restare a lungo sulla scena e non sfruttano adeguatamente l’opportunità concessagli. Viceversa a volte assistiamo a ragazzi che riescono a ottenere un successo strepitoso, pur non avendo alcuna capacità tecnica o comunicativa. Non si parla di nessuno di questi quando però facciamo riferimento a Marco Mengoni, a mio avviso uno dei pochi, se non l’unico ad aver meritato tutto quanto gli è avvenuto negli ultimi 2 anni.



Dopo aver vinto infatti la terza edizione di X-Factor e il conseguente contratto da 300.000 euro con la Sony, ha pubblicato il suo primo EP “ Dove si vola “ arrivato a vendere oltre 60.000 copie, che è stato seguito a ruota dal secondo lavoro in studio Re Matto con il quale è arrivata la consacrazione definitiva; i singoli Credimi Ancora, Stanco (Deeper Inside) e In un giorno qualunque l’hanno infatti catapultato in cima a tutte le classifiche musicali italiane. Tra l’altro Re Matto è uscito in concomitanza con la 60ª edizione del festival di Sanremo, manifestazione nella quale il giovane Mengoni ha ottenuto un contestatissimo terzo posto, contro tutte le critiche che lo volevano vincitore assoluto in contrapposizione all’effettivo vincitore, Valerio Scanu, anch’egli tra l’altro reduce da un talent show. Nell’anno successivo invece Marco riesce a imporsi in vari festival, italiani e non, arrivando persino a vincere agli Mtv European Music Awards come Best European Act, primo artista italiano a riuscire in questa impresa. Poche volte nel nostro paese siamo riusciti a osservare una così breve ma brillante carriera, e tutto ciò è molto più che una spia di allarme per un giovane talento in crescita. Tutto ciò ci dà la certezza che Marco Mengoni sarà una delle realtà musicali italiane più vivaci e apprezzate del prossimo futuro. C’è un motivo se è lì dov’è. Non dimentichiamo le straordinarie capacità di cui è dotato: un’estensione vocale vastissima e una grande tenuta del palco, unite a una personalità molto particolare e una grande vivacità caratteriale.



E così il ventiduenne Marco si presenta alla terza pubblicazione di un album in studio, che viene anticipato a inizio settembre dal singolo Solo e con il quale conquista ancora una volta la testa delle classifiche italiane.

Ma andiamo a sviscerare il CD, Solo 2.0 come oramai siamo soliti fare.



E’ proprio la title track e già singolo Solo ad aprire le danze. Notiamo influenze elettroniche e grandi arrangiamenti di archi ad accompagnare una linea vocale e un falsetto che ricordano le canzoni dell’ultimo album dei Negramaro, Casa 69. Della band salentina oltre ai tratti vocali ritroviamo anche una spinta decisamente più rock, una novità che apprezzo rispetto ai CD precedenti del Re Matto che si erano adagiati su un pop rock più leggero. Un giorno sporco ci riporta indietro nel tempo nell’intro, caratterizzata da un interessane intreccio di voci, mentre ci proietta in un mondo ancora inesplorato dal giovane talento italiano nel momento in cui la canzone si apre: è come se ci trovassimo davanti ai Muse: ritornello travolgente. Batteria incalzante e basso martellante ma ritmato. Con Tanto il resto cambia rallentiamo un po’. E’ un canzone dolce, da scena strappalacrime di un film d’amore e qui Mengoni, volando su note altissime ci ricorda, come se ce ne fosse bisogno, che le sue doti canore sono veramente eccezionali e fuori dal comune. Segue Searching, primo dei due pezzi in inglese dell’album, che di inglese non ha solo la lingua, ma anche la struttura e gli arrangiamenti, sempre molto ben studiati e articolati. Con Uranio 22 si ripresentano elementi di elettronica e ci vengono schiaffate in faccia sonorità d’oltreoceano, il ritornello di questa canzone lo ritengo infatti uno spudorato richiamo ai Fall Out Boy, veloce e dal ritmo continuo. Come ti senti è un brano (indie) ironico in cui Marco parla di sé, della sua musica, dei pregiudizi nei suoi confronti, delle chiacchiere sui suoi gusti sessuali. L’album procede con L’equilibrista, canzone d’amore dal testo molto interessante e per niente banale, e con Mangialanima, brano semplice e carino che però sa di già sentito. Anche Un finale diverso non impressiona molto. Si arriva al secondo pezzo in inglese Tonight, una ballata piano e voce molto americana. Siamo in dirittura d’arrivo e come penultima canzone c’è Dall’inferno. Anche qui buoni arrangiamenti e richiami a Muse e Negramaro per un brano bello e piacevole da ascoltare. Con Solo (Bolero), pezzo interamente musicale che riprende il brano di apertura e lo riarrangia in chiave bolero per l’appunto, si chiude la struttura ad anello questo album.



Ottimo quindi il giudizio per questo nuovo lavoro in studio di Marco Mengoni, che mantiene quelle che sono le sue peculiarità storiche ma che non teme di aprirsi a nuove influenze musicali.



Jake Blues

http://sub-urbe.com/2011/11/02/il-re-matto-solo-2-0/

Mi permetto di aggiungere le pagine che mancano

Grazie carota

"Ragazza Moderna" , Novembre 2011.

Ecco le risposte alle nostre domande:

- Sonia: Vorrei sapere qualcosa in più sulla ghost track dell'album... è per caso preludio di strade musicali future o che avresti voluto approfondire in questo disco?
- Marco: è una sperimentazione nata in una mansarda. Venite in tour e scoprirete...

- Giada: Come spieghi il fatto che orde di fan di ogni età e sesso siano state ammaliate da te, dalla tua voce, da tutto il mondo che ti circonda? Come spieghi questo e anche il fatto che secondo me non sei umano quando canti? Illuminaci perché noi non sappiamo darci nessuna spiegazione! :D P.S un bacio a fonda
- Marco: Booooooooooo :)

- Giuseppina: Nel Comic ci sono tre personaggi interpretati sempre da te al di fuori del "marco persona" e sono il cantastorie, l'uomo bendato e un misterioso essere con le corna. Chi rappresentano? Le tue tre personalità?
- Marco: tre delle trecentocinquantasettemila...

- Natalie: Cosa ti passa per la mente mentre canti? Ti concentri sul testo o pensi ad altro? E perché durante i live guardi sempre alla tua sinistra?
- Marco: Forse non penso... la risposta alla tua seconda domanda è molto più semplice di quanto ti aspetti: perché di solito a sinistra c'è il fonico di palco!

- Rosa: Ciao Marco, volevo chiederti se ti è mai capitato di sentire una puzza tremenda quando qualcuna delle tue fans appartenenti alla categoria bidone scassato si avvinghia a te e ti alita in faccia... te lo chiedo perché a me è capitato, durante qualche fila per i live o showcase... ciao Smilzo, con affetto :)
- Marco: Vabbè dai, credo che sia normale dopo ore di fila... :)