[MM] Articoli, interviste...

Therese ha scritto:

rosa60 ha scritto:

non ho parole...solo parolacce per questi pseudoscrivani.

gli ho scritto due righe, vediamo se correggono...

che poi in fondo all'articolo hanno scritto giusto..."Per maggiori informazioni sui biglietti è possibile contattare il Teatro Civico della Spezia al numero 0187 757075."

Un articolo chiaro, insomma...

Sì , i biglietti li compri al Teatro civico e poi ti dirigi al palazzetto

http://www.lavocedivenezia.it/news.php?extend.5725.151

MARCO MENGONI : doppio appuntamento live

LIVE | "A volte quando mi sveglio mi chiedo se è vero, se non è un
sogno che continua..." ci ha confessato Marco in una recente intervista.
Marco Mengoni è stato l’artista rivelazione del 2010, quando, partendo
da XFactor, ha collezionato un doppio disco di platino, un EMA, un Wind
Music Awards e un premio TRL “Man of the year”.

Marco Mengoni torna sul palco con il suo nuovo tour e nei nostri paraggi
saranno ben due le occasioni per poterlo vedere da vivo: al Teatro Filarmonico di
Verona lunedì 14 maggio e al Teatro nuovo di Ferrara il 24 maggio.

Sul palco la sua band storica e i nuovi lavori inediti dell’album Solo 2.0
oltre ai suoi più grandi successi. “Solo 2.0” è un disco appassionante e
appassionato che, all’epoca del “featuring per forza” vede invece
collaborazioni d’autore come Dente, Neffa, Davide Rossi e i Cluster.
Nessun duetto quindi ma tanto rock, sperimentazione e influenze elettroniche.

A distanza di un anno dall’enorme successo che ha investito questo giovane artista, dopo un grande lavoro in studio e di ricerca, dopo gli ottimi risultati ottenuti
con il “Re Matto Tour” (quasi 60 date per la maggior parte sold out), Mengoni si rimette dunque in gioco con un album raffinato, meno popolare di quanto ci si aspetti, e con un tour che toccherà le principali città italiane.

Paolo Pradolin, [14/05/2012]

Therese ha scritto:

gli ho scritto due righe, vediamo se correggono...

Kaiser ha scritto:

Therese ha scritto:

gli ho scritto due righe, vediamo se correggono...

Mi hanno risposto subito e hanno corretto, perlomeno il luogo dell'evento!!

Arriva Marco Mengoni, da X-Factor al Civico

"Mercoledì 16 maggio il Teatro Civico della Spezia si trasformerà ancora una volta in arena musicale per ospitare il concerto di Marco Mengoni."
http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Cultura-e-Spettacolo/Arriva-Marco-Mengoni-da-X-Factor-al-109148.aspx


Mengoni, cosa faresti senza di noi?

grande Thereseeeee !!!

Corriere Nazionale di oggi, pg 12:

qui il testo:

Agnese Priorelli
«Il mio show? È faticosissimo», scherza così Marco Mengoni, che non è certo uno che ha i peli sulla lingua. Viterbense di Ronciglione, dopo la vittoria nella terza edizione di “X Factor”, ha inseguito il successo, sempre però mantenendo la sua genuinità e quell’aria lunatica e strampalata che oramai lo caratterizzano. Dal 19 aprile è in giro per l’Italia con il suo “Tour Teatrale”, che arriverà venerdì ad Assisi (Teatro Lyrick) per poi spostarsi il 22 maggio a Bergamo, il 24 a Ferrara, il 26 a Civitanova Marche fino alla serata finale il 27 maggio al GranTeatro di Roma. Come definisce il suo nuovo spettacolo? È uno show faticosissimo. Quando sono sul palco non mi rendo conto di come viene lo show, perché non mi vedo e lo vivo da un’altra angolazione rispetto al pubblico. Però mi diverto anche se, ripeto, è una vera fatica. Si tratta di uno spettacolo che fa della suggestione visiva e sonora il suo punto di forza, in cui musica, movimento scenico, luci e scenografie si uniscono tra loro, per toccare ancor più da vicino l’anima di chi ascolta. In più torna al mondo soul che mi appartiene da sempre. Quanto c’è di lei in questo show? Moltissimo. Tutto passa sotto i miei occhi: sia durante la preparazione che nel corso del tour. Sono veramente un rompiballe. Perché la scelta di realizzare un tour nei teatri? Esibirsi nei teatri è divertentissimo. Certo, il colpo d’occhio di vedere migliaia di persone in un palazzetto fa sicuramente un certo effetto,ma nei teatri si è più vicini al pubblico, vedi la gente negli occhi e li guardi dritti in faccia. È un ambiente più familiare, meno freddo.
Lei è diventato popolare grazie al talent televisivo “X Factor”: secondo lei partecipare a un talent è l’unico modo che ha un giovane per farsi conoscere? Le opportunità per fortuna sono sempre tante. Per quanto riguarda la mia esperienza, prima del talent per le case discografiche non andavo bene: o ero troppo bravo o non ero adatto, insomma mi rispondevano cose di questo genere. Il talent mi ha aiutato, ma la gavetta l’ho fatta e tanta. Mi esibivo nei pub, ai matrimoni o alle feste. Il difficile però è mantenere il successo che arriva all’improvviso.
Cosa consiglierebbe a un giovane come lei che sogna di diventare un cantante?
Gli direi di aspettare.Questo è un periodo storico molto difficile, ma certo, se c’è la passione nessuno può essere fermato. Comunque, a parte gli scherzi, bisogna provarci sempre e mettersi in gioco.
Lei ha fatto riferimento alla situazione attuale. Un cantante è in un certo senso “un precario di lusso”:come vive questo periodo? Precario di lusso? Non credo proprio, basta guardare il mio conto in banca. Questo lavoro lo faccio per passione, non certo per arricchirmi, consideri che giro con una Smart e sono tornato a vivere con i miei genitori. Oggi per fare soldi bisogna avere unbel sedere e chiamarsi di cognome Rodriguez: io non ho nessuno dei due. Quindi…Non so cosa aspettarmi dal futuro, di certo è che, ci sono stati momenti migliori, sia per l’arte che per la musica. Avrà però dei progetti futuri? Si certo. Sto lavorando a un nuovo disco. Ho già messo le fondamenta e sto esplorando nuove strade per rinnovarmi e ricercare nuove sonorità.

la versione intera dell'intervista

http://www.vivereassisi.it/index.php?page=articolo&articolo_id=352117

Conto alla rovescia per l'arrivo di Marco Mengoni

Un maggio straordinario quello del teatro Lyrick di Assisi, che a poco più di dieci giorni dal concerto di Fiorella Mannoia ospiterà un altro imperdibile appuntamento con la grande musica. Venerdì 18 maggio sarà la volta di Marco Mengoni, vincitore di X Factor e disco di platino.
Il giovane artista, fra i più stepitosi talenti vocali del panorama musicale italiano, salirà sul palco per il “Solo Tour”, versione “intima” che mescola la teatralità del grande spettacolo alla morbidezza del sound acoustico e alla vivacità dell’elettronico per una lettura inedita dei brani più noti della sua brillante carriera.

L’appuntamento si inserisce nella Stagione d’autore grazie al progetto “PerugiAssisi in platea”, promossa dai Comuni di Assisi e Perugia in collaborazione con la Musical Box per promuovere la candidatura congiunta delle due città a capitale europea della cultura 2019.

Ho trascritto l'articolo di Luigi Sabelli su L'Arena di oggi

Teatro Filarmonico Applaudito concerto
Mengoni camaleonte dalla voce speciale
Si ispira a vari modelli, da David Bowie e Michael Jackson, da Camerini a Amy Winehouse e delizia e dà spettacolo

Mengoni: "Sfondi solo se hai il lato B di Belen"


Il Re matto si scaglia contro il "fenomeno Rodriguez"



Non ha peli sulla lingua Marco Mengoni
quando si parla delle regole dello showbusiness. Il Re matto - ora
impegnato nei teatri italiani con lo spettacolo "Tour Teatrale" - ha
infatti attaccato il "fenomeno Belen" dalle pagine del "Corriere Nazionale": "Giro con una Smart e sono tornato a vivere con i miei genitori. Oggi per fare soldi bisogna avere un bel sedere e chiamarsi di cognome Rodriguez: io non ho nessuno dei due".

Mengoni
non si sente per niente "arrivato". Ancora adesso che è un cantante
affermato confessa di salire sul palco più per amore che per denaro: "Questo lavoro lo faccio per passione, non certo per arricchirmi. Prima di "X Factor" (che ha vinto nel 2009 ndr) per le case discografiche non andavo bene: il talent mi ha aiutato, ma lagavetta l'ho fatta e tanta. Il difficile però è mantenere il successo che arriva all'improvviso".

Il cantante è attualmente impegnato nei teatri con lo spettacolo "Tour Teatrale".
Una cornice inusuale, che gli ha permesso però di sperimentare un
approccio nuovo con il pubblico. "Si tratta di uno spettacolo che fa
della suggestione visiva e sonora il suo punto di forza, per toccare
ancor più da vicino l'anima di chi ascolta - ha confessato Mengoni -
Esibirsi nei teatri è divertentissimo. Si è più vicini al pubblico, vedi la gente negli occhi e li guardi dritti in faccia. È un ambiente più familiare, meno freddo".

17/5/2012

http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/1046347/mengoni-sfondi-solo-se-hai-il-lato-b-di-belen.shtml

La dura “legge del Mengoni”

Sentimentalismo, qualche goccia di sesso e un po’ di antagonismo. I temi cari ai “bimbominkia” non perdonano


Il gioco di parole è nemico dell’intelligenza e dell’originalità,
spesso. Ma che esista una “legge del Mengoni”, dietro le canzoni del
medesimo, ovvero una sorta di norma comune che può applicarsi a
qualsiasi brano di un qualsivoglia interprete fuoriuscito da un
qualunque talent-show, è molto più che un’ipotesi.

Spregiativamente, in quel linguaggio a metà tra il bar sport e quello di Guerre Stellari che abita la rete, i fan degli Amici di
Maria, dei nipoti di Simona, dei cognati di Dj Francesco, vengono
definiti “bimbominkia”. E ai bimbominkia viene somministrato un menu
invariabile: sentimentalismo di grana medio-fina, fugaci voli pindarici
di matrice erotica (sorta di versione digitale dei vecchi diari Linus
che insozzavamo da ragazzi) e qualche iniezione di antagonismo a basso
prezzo. Per sentirsi un piccino libero, in attesa di diventare un adulto
libero.

Gocce di inadeguatezza. Prendiamo, per esempio, l’ultima impresa del nostro eroe: Dall’inferno.
L’abbrivio – «Mi nasconderò mentre già dormi» – rischia di stroncare
ogni emozione sul nascere: lui si nasconde, lei non lo cerca perché
ronfa da ore, lui muore d’inedia chiuso in un armadio. E ce ne andiamo
tutti a farci un Campari Orange alla memoria. Ma subito ci si libra: «Io
che vivo il mio tormento come un angelo all’inferno». Ed ecco che te lo
immagini, Marco, col bistro che cola dagli occhi e gocciola sul cuore
nero, mentre sconta la sua inadeguatezza cosmica. Solo, spaurito,
confuso. Nel posto sbagliato al momento sbagliato: come la Fornero a un
congresso Cgil. Come Saviano ospite da Barbara D’Urso. Come Renzo Bossi
costretto a imparare la tabellina del 2.

Viva la retorica. Certo, si poteva osare di più. Spedirlo,
l’angelo reietto, nel Paradiso di Brignano. Quello del caffè. Lì sì
avrebbe sofferto davvero. Anche così, però, il côté da Jeeg Robot dei
sentimenti («Eseguo gli ordini che hanno dato gli dei»), questi Anni 80
infiniti che mischiano i Placebo con Baglioni, Moccia con Poe – ma anche
con Tinky Winkie, La-la, Dipsy – sono plasticamente rappresentati dal
passo successivo, la quartina dell’amore invincibile che sola, con la
“o” chiusa, incarna appieno lo spirito del brano: «Tu sei luce nel mio
cielo scuro, rosso tramonto che incendia il nero, tu sei acqua che
scorre nel tempo, sei l’invisibile male che io sento». È l’infilata
retorica che soddisfa il bimbominkia di cui sopra ma, adeguatamente
coreografata, rende felice l’Mtv generated e non dispiace a chi ha il
poster di Mengoni in camera e a chi vorrebbe appendere direttamente lui.
Sarebbe però riduttivo fermare l’analisi del brano a questi pochi
versi. Purtroppo non ce ne sono altri. E allora tanto vale affidarsi ad
altre parole di Mengoni, uno per la cui voce sono stati scomodati
paragoni con David Bowie, Michael Jackson, Renato Zero e per la cui
musica è stata scomodata la Siae, quando Morgan, suo insegnante a X Factor,
sostenne di essere stato grossolanamente plagiato (ma l’accusa finì in
polvere). Ha detto, Mengoni: «Voglio raccontare i legami che
intercorrono tra le persone che si incontrano e si scontrano, in questo
percorso che è la vita». Un percorso che purtroppo non contempla
l’ascolto di un altro brano ispirato direttamente dagli angeli (Amore disperato, 1983) la cui interprete, caso dei casi, portava e porta il nome del tasso di inventiva contenuta nel testo di Dall’inferno. Solo che lei lo diceva in spagnolo: Nada.

Luca Bottura

http://www.corriere.it/sette/12_maggio_17/2012-20-bottura-musica_75e2acd0-a042-11e1-bef4-97346b368e73.shtml

Versione cartacea del capolavoro. Notate il disclaimer finale.

[b]La mamma dei fessi è sempre incinta!

A parte che il tipo qui esordisce con una frase assurda, a mio modo di vedere, perché io penso che chi sa giocare con le parole è molto intelligente il problema è che ha sbagliato canzone il tipo ha toppato miseramente perché non ha capito a chi e che cosa si riferisce il testo. Ma io penso che non si debba essere delle cime per capire che le canzoni non sono necessariamente autobiografiche ma raccontano delle storie. Ma che stupidaggine immaginarsi Marco chiuso in un armadio mentre 'lei' dorme
Non penso che il testo di Dall'inferno sia un capolavoro però vorrei che adesso il tipo commentasse le zanzare di Emma nel parcheggio (era lei, vero?)

Edit: dimenticavo di dire che Luca Bottura è un collaboratore di Geppi Cucciari

Marco Mengoni in viaggio tra black music e soul
Concerto martedì 22 maggio a Treviglio: «Questo disco è nato dopo l'incontro con Elisa»

Volto imperscrutabile, tenebroso e fragile. Look curato nel dettaglio, per innato gusto estetico esercitato alla scuola superiore di design e amplificato dalla popolarità. Il cantante dalle «sopracciglia più belle della musica italiana», per riprendere la definizione della comica Geppi Cucciari. Marco Mengoni ha sguardo seducente, che può inibire. Ma non i fan. Immagine e carattere, dalla parvenza snob, possono suscitare sentimenti contrastanti, di simpatia o antipatia, ma a livello musicale è innegabile: il giovane cantante di Ronciglione ha fattore x da vendere, e non solo perché nel 2009 è risultato vincente alla terza edizione del talent show. Il 22 maggio, alle 21, si esibirà al PalaFacchetti di Treviglio per Tour teatrale 2012, pensato con Andrea Rigonat ed Elisa, con cui è amico dai tempi di X-Factor. «Subito dopo la trasmissione Elisa ha chiesto il mio numero. Voleva sentirmi per complimentarsi. Ne ero lusingato, da suo estimatore. Ci siamo persi di vista per un pò, sino a ritrovarci. Un bicchiere di vino e una cena ed è nata l'idea del tour teatrale, che musicalmente guarda oltre Oceano. Riprende le origini dei miei esordi, legati alla musica nera, al soul e al motown», racconta Mengoni, per cui lo spettacolo è concentrato sulla musica, dalle forti suggestioni visive e sonore.

«La scenografia è curata, ma ci sarà meno cornice e più quadro». Vocale. Il suo. Innato e formato su voci di riferimento come Billie Holiday, che «mi paralizza. Non so cosa mi prende quando la ascolto. Nella sua voce c'è tutto un mondo». Prima di ogni tournée Mengoni cura le corde vocali con degli integratori e riscalda la voce. Tratto distintivo usato per tratteggiare il lato più introspettivo, da svelare durante il tour. Con simpatica onestà il cantante dichiara di «indossare diverse maschere, come tutti gli esseri umani, per coprire difetti, limiti o insicurezze. Ma sono maschere leggere. Del resto nella vita devi sempre cercare un compromesso». Nel tour Mengoni vuole «parlare di relazioni umane, scrivere sui teli bianchi della scenografia i ricordi del passato e disegnare punti interrogativi sul futuro. È un diario di vita». Breve, ma significativo. Nei ricordi incide Lucio Dalla, con cui ha duettato Meri Luis e considerato «un maestro di vita che mi ha tirato fuori da un momento di crisi lavorativa». E anche Amy Winehouse, tra le poche persone che gli hanno «sconvolto la vita con due dischi». Mengoni ha 23 anni, ma è già salito sul podio degli MTV Europe Music Awards aggiudicandosi il titolo di Best European Act.

Alla domanda dove vuole arrivare, risponde: «Alla libertà, ma è irraggiungibile, mi accontenterei dell'armonia». Nei panni di un Re Matto o di un tecnologico Solo 2.0, per evocare i titoli dei due dischi? Riferendosi alle parole di Steve Jobs «siate affamati, siate folli», per il cantante «la pazzia, non intesa come malattia, si avvicina alla mia idea di libertà. Non sono re e forse non lo sarò mai. Matto? Per tutta la vita. Sono stato solo e lo sarò ancora, ma lo ricercherò io». A livello artistico il primo disco rappresenta «un'immaturità, tante cose buttata lì d'istinto. Il secondo è più maturo, dimostra che i dischi non sono solo radiofonici, ma escono dalla mente». A livello musicale è «onnivoro sia per ascolto sia per arrangiamenti», intraprende strade diverse, perché si stanca a replicare le stesse cose. Nella vita ammette di essere pieno di contrasti, "sono bianco e nero, dovrei trovare anche i grigi".

Daniela Morandi
http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cultura-e-spettacoli/12_maggio_19/mengoni-concerto-treviglio-xfactor-sanremo-201246546925.shtml

Mengoni a Treviglio tra Elvis e la Motown
La prima volta nella Bergamasca per il solo talento uscito dalla tv
18 maggio 2012 | SPETTACOLI

Una trentina di anni fa Miguel Bosé, l’idolo delle adolescenti (di mezza Europa) diventava un’icona mentre, strizzato in un paio di jeans attillati e canotta, ondeggiava ammiccante sulle note di un motivetto che faceva «Super, superman, don't you understand we love you». Guarda caso c’è un altro giovane - altrettanto bravo, bello e smilzo - che da qualche anno si è imposto nelle classifiche italiane e che nemmeno due mesi fa si è aggiudicato il «Superman Award» ai Trl music awards di Mtv. Del resto i fan di questo 23enne sono persone come Mina (che si è definita "onorata di essere sua collega"), Lucio Dalla (a dicembre lo volle per il duetto di «Meri Luis» e di lui disse «è un artista straordinario, uno dei migliori degli ultimi anni: ha una personalità internazionale, mi sembra quasi Prince»), Renato Zero (che l’ha voluto ospite in un suo concerto), Claudio Baglioni (ha cantato in diretta video a un suo concerto) o Elisa, che ha deciso di curare, insieme al compagno Andrea Rigonat, il tour teatrale che porterà Marco Mengoni a esibirsi al PalaFacchetti di Treviglio martedì sera.
Un concerto in stile Motown, la mitologica etichetta che lanciò Michael Jackson, allora bambino e membro dei Jackson 5; curioso che proprio con un brano del Re del pop, «Man in the mirror», Marco abbia fatto il suo debutto ad «X-Factor»: quasi la chiusura di un cerchio. «In realtà mi piace percorrere diverse strade e direzioni, perché credo che tutte portino a qualcosa e credo che per fare un buon sugo servano tanti ingredienti. Il mio obiettivo è continuare a cercare e scoprire per arrivare all’armonia perfetta che, magari, non raggiungerò mai».
È la tua prima volta nella Bergamasca: ti verrà a sentire anche il tuo amico ed ex collega di talent, Silver?
«Di sicuro passerà a trovarmi: mi ha già chiamato. È venuto anche al concerto al forum di Assago».
Un duetto improvvisato?
«No, non salirà sul palco».
In scaletta ci sono un sacco di tributi: Elvis, Queen, Winehouse, Stevie Wonder. Ma nessun omaggio a Lucio Dalla e Whitney Houston, di cui eri un estimatore.
«Poi si sarebbe trasformato in un concerto di soli tributi: un po’ troppo, no? Ho scelto di cantare "Rehab" di Amy perché è forse l’artista più distante da me: avrei tanto voluto andare a un suo concerto, in realtà avevo pure il biglietto, ma tutto è saltato quando hanno bloccato la sua tournée. Detto ciò, indugiare troppo su nomi di persone recentemente defunte sarebbe stato realmente eccessivo».
Ed Elvis?
«Mi affascina da sempre perché è stato il grande innovatore della musica moderna: ha preso il sound nero e lo ha trasformato in rock and roll e tutto è sfociato in Woodstock. Ho deciso di farmi persino il ciuffo in suo onore».
Con tanto di capelli bianchi.
«Una fesseria: amo sperimentare anche per quanto riguarda il mio look. L’ho già tolto».
Per il nuovo tour hai abbandonato Neil Barrett per Emporio Armani.
«Anche gli abiti che indosserò sono in linea con il concept musicale dello show: soul e senza orpelli. Papillon, camicie bianche, giacche svuotate, pantaloni larghi, liquidi».
L’incontro con Elisa pare essere spinto da affinità elettive: entrambi arrivati giovani al successo, sensibili e con un animo soul.
«Mi aveva chiamato non appena finito "X-Factor": sono rimasto così colpito, l’ho sempre stimata molto come artista e, ora, anche a livello umano. Grazie a lei e al suo compagno, Andrea Rigonat, sono diventato più aperto».
Elisa è stata l’ospite musicale fisso di "Quello che non ho". È un’esperienza che ti piacerebbe fare?
«Infatti in questi giorni non ci rispondeva nemmeno al telefono, tanto era impegnata! Eccome se la farei: è che nessuno me lo ha mai chiesto. Anche per programmi meno impegnati e più scemi, che poi rispecchiano la mia vera natura».
Nessuna collaborazione con Mina all’orizzonte?
«Non ci ho mai pensato, anche perché l’unica volta che ci siamo incontrati è stato per stima reciproca, non per parlare di lavoro. Sono progetti che devono nascere spontaneamente, mica a tavolino».
Un po’ di soggezione?
«Affatto! Ci siamo visti e parlati da Marco a Mina: eravamo solo due persone. E poi perché bisogna essere in imbarazzo di fronte a lei? Alla fine siamo tutti essere umani: vanno in bagno pure quelli così famosi!».
Qualche tempo fa hai dichiarato di avere una sola certezza per il tuo futuro: tra 150 anni, in Paradiso, vorresti duettare con Jimi Hendrix.
«Un mostro: quanto amerei poter cantare mentre lui mi accompagna con la sua chitarra! Io avrei poco da offrirgli, in cambio: magari una tazza di caffè italiano, visto che ora va di moda pensare che in Paradiso se ne beva un sacco».
E, magari, fare il moonwalk con Michael Jackson.
«Quello, però, me lo dovrebbe insegnare: non so proprio farlo!».
Rossella Martinelli
http://www.giornaledibergamo.com/spettacoli/18-maggio-2012/mengoni-a-treviglio-tra-elvis-e-la-motown-2864.html

Una performance di alto livello che ne ha confermato il valore

Applaudita esibizione del giovane interprete che ha coinvolto il numeroso pubblico che ha assiepato il Lyrick di Assisi.

Marco Mengoni la forza della voce

Assisi
Marco Mengoni è approdato venerdì sera al Lyrick di Assisi con il primo tour teatrale, prodotto con Elisa. Lo spettacolo inizia con un monologo che racconta l’idea di rivivier al contrario, un po’ come ne “Il curioso caso di Benjamin Button”, così dal terminare anziché con la morte con un glorioso orgasmo. Poi c’è la musica, che emerge incontrastata anche grazie a un impianto scenico essenziale (lo dice anche Marco, schernendosi e ricordando le ristrettezze della crisi). Emergono una grande voce e un personaggio “forte” che scarica energia da ogni poro, protagonista assoluto. Non canta solo ma si muove instancabilmente col corpo magro e flessuoso, una gestualità ambigua e una teatralità che richiamano, seppur di lontano Michael Jackson e anche Renato Zero. Canta i suoi cavalli di battaglia rinnovati e più convincenti (da Credimi ancora a Dove si vola e Un giorno qualunque passando per Tanto il resto cambia e Solo) mescolandoli a cover anglosassoni: bello l’omaggio a Freddie Mercuri con Innuendo e la ormai personalissima versione di Psycho Killer. Una parte si richiama all’America degli anni ’60 (Elvis) e ’70, con un medley di artisti legati all’etichetta-movimento Motown. Lo spettacolo ha forti accenti rhithm&blues e soul, generi che calzano a pennello su questa magnifica voce perché gli consentono di modularla al meglio senza strafare e debordare in una vocalità che se non ben governata può cadere nell’urlato. Non per nulla la prova migliore la dà riproponendo una cover di Amy Winehouse, Rehab, omaggio alla grande cantante inglese, la più soul e “americana” di tutte. La canta non bene ma benissimo: una interpretazione che si fa forte di una timbrica e un colore della voce che ci regalano una intensità che non lascerebbe indifferenti neppure i più severi detrattori. La band è formata di giovanissimi bravi musicisti; i chitarristi appoggiano la voce di Marco con una coralità di alto livello. E’ strano pensare a un Mengoni in teatro, lontano dai Palazzotti o da luoghi più consoni a una musica che coinvolge fans urlanti e un contatto più sanguigno col pubblico. Infatti non ce la fa Marco e non ce la fanno le sue fans (ragazze giovanissime e giovani donne, fin oltre i 50) a resistere e dopo la metà dello spettacolo il Lyrick si trasforma in una piazza e in molti si accalcano sotto il palco per urlargli la loro passione più da vicino, trasformando completamente il modo di condurre lo spettacolo. Questa necessità, così platealmente ammessa, nasconde quello che è forse ancora il limite di questa star nascente: una più netta coerenza stilistica, la capacità di calibrare il proprio personaggio (animale da palcoscenico sì, ma ancor troppo selvaggio e destrutturato) anche attraverso la scelta di un repertorio meglio costruito. Il genio, la voce e le potenzialità artistiche le ha proprio tutte, forse gli manca solo un po’ di tempo.
Aldo Fitzcar

Il Corriere dell’Umbria di oggi.

Punto nascita, solidarietà da Mengoni http://www.bastia.it/index.php/archives/33044
20 maggio 2012

ASSISI ANCHE IL CANTANTE HA ADERITO ALLA PETIZIONE PRO-OSPEDALE — ASSISI — LA CITTÀ della pace in guerra con Perugia. La vicenda del punto nascita e la salvaguardia dell’ospedale continuano a polarizzare l’attenzione di forze politiche e cittadini e potrebbero coinvolgere altre questioni come il progetto PerugiAssisi 2019 e il Puc2. «Il tempo delle chiacchiere e delle posizioni velleitarie, del rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione, delle sceneggiate deve finire, per il bene di cittadini, utenti, operatori sanitari — dice Simone Pettirossi, capogruppo del Pd —. La gente vuole sapere: quanti punti nascita chiuderanno e quali? Perché alcuni e non altri? Assisi sarà tra questi? Quali compensazioni verranno concesse agli ospedali che subiranno i tagli? Se venisse presa la decisione di chiudere il punto nascita di Assisi, come si garantirà una reale valorizzazione del nostro nosocomio? Che specialistiche verranno portate qui? Quali primari avranno sede nel nostro ospedale? Quali investimenti?». Il sindaco Ricci, dopo aver incassato la solidarietà del cantante Marco Mengoni (impegnato l’altra sera al Lyrick), che ha firmato la petizione pro-ospedale, ribatte a Giorgio Bartolini che l’aveva definito ‘fantasma’ sulla vicenda della struttura sanitaria. «L’attuale rete degli ospedali della Regione, è stata definita nel 1999/2000, anni in cui il Bartolini era sindaco» ricorda Ricci. «Il capogruppo Pettirossi ha sempre fatto sottintendere sicurezza sull’esito finale delle sorti dell’ospedale, proprio per la sua appartenenza politica e in virtù del fatto che, insieme al coordinatore comunale Masciolini, ha invitato in pubblica assemblea l’assessore Tomassoni» dice Luigi Marini, capogruppo di Uniti per Assisi.
Maurizio Baglioni

http://www.myword.it/rock/news/55276

Marco Mengoni in concerto al Teatro Augusteo: musica viscerale oltre le apparenze

Napoli, 19 Maggio 2012 -

Quando l’artista cerca di trasmettere se stesso non solo con la voce, ma anche con il corpo, tende ad instaurare un rapporto di tipo viscerale col pubblico. L’emozione di chi ascolta percorre una strada interna, si rende difficile da metabolizzare e, per questo preciso motivo, lascia un segno più profondo. Questa è la più grande conquista per chi, col canto, vuole arrivare alla gente ed è proprio ciò che è accaduto durante il live di Marco Mengoni, tenutosi presso il Teatro Augusteo di Napoli in occasione del Tour teatrale che l’artista, originario di Ronciglione, ha messo a punto in collaborazione con Elisa ed Andrea Rigonat.

Due ore di musica autentica: pochi fronzoli e tanta sostanza con una band composta da sette elementi: Stefano Calabrese e Peter Cornacchia alle chitarre, Giovanni Pallotti al basso, Davide Sollazzi alla batteria, Cristiano Norbedo alle tastiere, Federico Missio al sax e Federico Mansutti alla tromba.

Scenografia molto minimale, quasi assente, con proiezioni di immagini in movimento come se fossero viste da un treno a tutta velocità, un po’ come ci appare la vita mentre scorre veloce sotto ai nostri occhi.

Lo scopo di Mengoni in questo nuovo tipo di live è quello di porsi al pubblico in totale trasparenza per un’analisi non solo introspettiva ma anche rivolta alla ricerca di tutte le sfaccettature che caratterizzano l’animo umano.

Proprio con questo proposito il concerto dell’artista inizia con un monologo di Woody Allen, molto simile alla trama del film Il curioso caso di Benjamin Button diretto da Fincher: l’uomo dovrebbe nascere come se già avesse vissuto, così da potersi rapportare al meglio con se stesso e con gli altri, alla luce delle esperienze pregresse e del know-how personale.

Data l’impossibilità di questa ipotesi di vita il percorso musicale di Mengoni si presenta come una ricerca delle proprie origini. L’artista propone quindi, in chiave completamente rivisitata, tutti i propri brani a partire da Tonight, Credimi Ancora, Questa notte.

Tutta la prima parte del concerto rientra in una dimensione volutamente intimista, solenne, forse troppo. Sulle note di Solo, la passione ed il ritmo incalzante infiammano le vene degli astanti, visibile la voglia di ballare nei volti dei circa 1500 fan presenti in sala. Stare seduti in una poltroncina, reprimendo l’impulso più recondito, forse primitivo, di sfogare la propria passione è quasi una tortura ma la classe e l’eleganza di alcune cover come Can’t Help Falling in Love With You rivelano le sfumature più calde e più profonde della voce di Mengoni confermandone la suadente capacità di penetrare a fondo nell’animo di chi ascolta.

Difficile non apprezzare l’avvincente interpretazione della celeberrima Innuendo, ottima la perfomance dei musicisti che hanno reso l’arrangiamento della cover in questione assolutamente superbo ed appassionato. Toccante l’impatto sonoro e visivo dell’interpretazione de L’Equilibrista in cui Mengoni squarcia un telo multicolor come se fosse alla ricerca dell’equilibrio nascosto nelle viscere del proprio io.

Dopo un intervallo di circa 15 minuti, il live si è fatto più vivace e con una standing ovation per una incredibile versione di Rehab, in omaggio all’indimenticato talento di Amy Winehouse, con tanto di tempo e controtempo scandito dalle sole mani dei musicisti, il pubblico si è fatto effervescente.

Brillante il medley dedicato all’etichetta-movimento Motown tutto dedicato al soul, più volte riconosciuto dal giovane artista come proprio genere musicale di riferimento.

Con l’invito di Mengoni ad alzarsi in piedi, il teatro si è trasformato in un piccolo stadio in festa, evidente la ricerca del contatto vero, sanguigno, dell’artista col suo pubblico non solo col canto e coi gesti ma anche col linguaggio grazie a diversi intermezzi parlati in dialetto napoletano.

“Le relazioni umane sono talvolta estremamente difficili da gestire ma non per questo bisogna privasene” spiega il giovane artista che, da sempre restio a svelare se stesso in nome della più totale libertà, ironizza sulle tipiche domande rivoltegli dalla stampa sulle note dell’esilarante Come ti senti.

Sul finale, ultimo cambio di scena con tanto di spogliarello vedo- non vedo, poi sopraggiunge il momento della dolcezza quando una bimba sale sul palco, si siede, timorosa, proprio di fianco a Mengoni che, sorpreso e divertito, la prende per mano e le regala una rosa sulle note di In un giorno qualunque.

In chiusura: lacrime, applausi e sorrisi per un live completo che lascia ben poco spazio alle parole.




(Raffaella Sbrescia)

http://mag.sky.it/mag/cinema/2012/05/17/marco_mengoni_lorax_il_guardiano_della_foresta.html

Marco Mengoni, una voce per Lorax
L'ex vincitore di X Factor sarà una delle voci italiane nel film d'animazione "Lorax – Il Guardiano della Foresta", nelle sale a partire dal 1° giugno


Marco Mengoni ha deciso di avventurarsi nel mondo del cinema offrendo così la sua voce al personaggio di un film. Parliamo di "Lorax – Il Guardiano della Foresta", film d’animazione prodotto da Chris Meledandri della Illumination Entertainmen e che sarà nelle sale italiane a partire dal 1° giugno. L'ex vincitore di X Factor, dunque, ha donato la sua voce italiana al personaggio Onceler, protagonista di una delle favole oramai diventate un classico negli Stati Uniti.

Il racconto in questione, tratto da un celeberrimo racconto del Dr. Seuss è la divertente storia che verte sul tema dell'ecologismo e degli sforzi che vanno fatti per ribaltare l'attuale, angosciante, situazione del pianeta Terra - allarme ancora più evidente se si pensa che il libro è stato stampato originariamente nel 1971. In una città in cui non esiste più nulla di naturale e persino l'aria è artificiale, un ragazzo cerca per amore di riportare gli alberi, scomparsi da molti anni. A poco a poco, attraversando le mura che bloccano la visuale verso l'esterno, scoprirà la landa desolata, una volta bosco idilliaco, che circonda l'isolato borgo e si renderà conto che il benessere è stato conquistato a caro prezzo.

Il film, diretto dal regista Chris Renaud vede come doppiatori nella versione inglese di Zac Efron nei panni del protagonista Ted Wiggins, e Danny De Vito, il Lorax del film.

Da Il Gazzettino di oggi (ed. Udine)
Colgo l'occasione per precisare che per noi i credits sono quelli del giornale, legittimo proprietario dell'articolo e del giornalista che lo ha scritto, e in generale di chiunque produca personalmente qualcosa(vedi le foto, ad esempio). Farne una copia elettronica o una trascrizione siamo comunque nell'illegalità.
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La Nuova Ferrara / Cronaca / Mengoni è pronto a stupire il pubblico anche a Ferrara

Mengoni è pronto a stupire il pubblico anche a Ferrara
L’artista esploso in X Factor parla della serata al Comunale «Amo il teatro perché si ha un rapporto diretto con i fan»

FERRARA. Sono in tanti a Ferrara ad attendere il concerto di Marco Mengoni, il “Re Matto”, che si svolgerà giovedì al Comunale. Il nuovo talento della musica pop italiana, vincitore della 3ª edizione di X Factor e terzo classificato al festival di Sanremo 2010, in questi anni ha riscosso un grande successo di pubblico vincendo numerosi premi e attestandosi ai vertici delle classifiche musicali. Dopo il clamore dell’album “Solo 2.0”, si presenta ai fan con il tour teatrale, che vede l’artista confrontarsi con la dimensione teatrale, affidando alle sue canzoni una nuova veste dal sapore intimista, che lascerà spazio a suoni elettronici ed acustici, con cover inedite realizzate appositamente per questa nuova avventura live, che lo riporta alle sue origini artistiche, in uno spettacolo ideato e curato assieme ad Elisa.
Come nasce l’idea di un tour teatrale?
«Nasce dall’incontro con Elisa, ne abbiamo parlato insieme una sera al ristorante, di fronte ad un bicchiere di vino e ad un piatto caldo. Discutendo e confrontandoci molto liberamente, siamo arrivati alla conclusione che la cosa migliore per me sarebbe stata ritornare alle mie origini musicali, quindi ritornare in teatro».
Come cambia per un musicista, l’approccio nel suonare in un teatro?
«Innanzitutto l’acustica in un teatro è migliore rispetto a quella di un palazzetto, che non nasce per ospitare musica. Il pubblico è molto più vicino e quindi c’è un rapporto diverso con i fan, che puoi guardare negli occhi. Poi, suonare in teatro- quando lo dico tutti mi prendono per pazzo - mi fa sentire l’energia della storia, è un luogo magico».
Spesso nelle sue canzoni sono presenti tematiche vicine all’amore: quanto conta l’amore nella sua vita?
«Nelle mie canzoni, si parla spesso di amori finiti o amori che stanno iniziando, perché secondo me, l’inizio o la fine di un rapporto sono le parti più interessanti da descrivere. Nella parte centrale di una relazione, solitamente, emergono i problemi ed è difficile acquisire un certo distacco per poterne parlare. Nella mia vita l’amore conta tantissimo, e spero sia così per tutti. Per certo sono in grado di saper dare amore, non so se sono in grado di ricevere. Sono un donatore universale d’amore, uno zero positivo».
Pensa che la musica sia in grado di salvare la vita delle persone e restituire la capacità di sognare?
«Come medicinale, non so se funzioni, penso dipenda dalla sensibilità e dallo stato d’animo della gente. Poi a me, aiuta tantissimo la musica e penso sia importante anche per la gente. Ascolto così tanta musica, che per ogni stato d’animo che ho mi porto appresso una musica nella mia tasca, in my pocket».
Dopo tutti i successi ottenuti, quali obiettivi ha ancora e come si vede fra dieci anni?
«Con più rughe e più esperienza, sperando di essere cresciuto. Non so se farò ancora musica, spero di sì, ma non è un problema, lo sarà.
Progetti futuri: in questo momento sta lavorando a qualche progetto?
«Ho già iniziato a scrivere pezzi per il nuovo album, e spero di concentrarmi su quello durante l’estate».
Cosa si dovranno aspettare i fan giovedì sera?
«Sempre un sacco di cose, dettate dal momento. Un concerto dipende da tanti fattori: umore, luogo e stati d’animo. Poi spero di dare a coloro che verranno ad ascoltarmi serenità e divertimento - chiude -; spero di fare uscire le persone dal teatro con il sorriso».
Marco Boccaccini
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2012/05/21/news/mengoni-e-pronto-a-stupire-il-pubblico-anche-a-ferrara-1.4962345

da Il Gazzettino di oggi (ed. Udine)